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The bombing of the British Embassy at Porta Pia in Rome was a terrorist action perpetrated by the Irgun that occurred on 31 October 1946. Two timed explosives encased in suitcases were planted by the Embassy's front entrance; the resulting blast injured two people and damaged the building's residential section beyond repair. The Irgun targeted the Embassy because they considered it an obstacle to illegal Jewish immigration into Mandatory Palestine. One of the Irgun's intended targets, ambassador Noel Charles, was away on leave during the attack. It was quickly determined that foreign militants from Mandatory Palestine were behind the attack and under pressure from Great Britain, the Italian police, Carabinieri and the Allied Police Force rounded up numerous members of the Betar organization, which had recruited militants from among the displaced refugees. Confirming fears of the expansion of Jewish terrorism beyond Mandatory Palestine, the bombing of the Embassy was the first attack against British personnel by the Irgun on European soil. The British and Italian governments commenced an extensive investigation and concluded that Irgun operatives from Mandatory Palestine organized the attack. The attack was condemned by the leaders of Jewish agencies superintending their refugees. Italy subsequently enacted strict immigration reform and antisemitic sentiment heightened in the United Kingdom. During the early 1950s, Israel lobbied the British to pressure the Italian government not to pursue the militants. In 1952, eight suspects–including ringleader Moishe Deitel–were tried in absentia and received light sentences ranging from 8 to 16 months. (en) L'attentato all'ambasciata del Regno Unito in Italia avvenne nei pressi di Porta Pia a Roma il 31 ottobre 1946 e fu rivendicato dall'organizzazione paramilitare sionista Irgun Zvai Leumi. L'esplosione di due bombe temporizzate, inserite in valigie e lasciate all'ingresso dell'ambasciata, ferì due persone e danneggiò irreparabilmente l'edificio. L'Irgun colpì l'ambasciata perché la riteneva un ostacolo all'immigrazione illegale di Ebrei nella Palestina mandataria. Uno degli obiettivi previsti dall'Irgun, l'ambasciatore , era in licenza durante l'attacco. Fu subito stabilito che i militanti stranieri dell'Irgun erano dietro l'attacco e, sotto la pressione del Regno Unito, la Polizia di Stato, i Carabinieri e le perquisirono e radunarono numerosi membri dell'organizzazione Betar, che aveva reclutato militanti tra i profughi sfollati. A conferma dei timori per l'espansione del terrorismo ebraico oltre la Palestina mandataria, quello all'Ambasciata fu il primo attacco contro personale britannico da parte dell'Irgun sul suolo europeo. I governi britannico e italiano avviarono un'indagine approfondita e conclusero che l'attacco era stato organizzato dagli agenti dell'Irgun della Palestina mandataria. L'attentato fu condannato dai leader delle agenzie ebraiche che sovrintendevano ai loro rifugiati. L'Italia promulgò successivamente una rigida riforma sull'immigrazione, mentre nel Regno Unito aumentò il sentimento antisemita. Durante i primi anni cinquanta, Israele fece pressione sui Britannici per spingere il governo italiano a non perseguire i militanti. Nel 1952 otto sospetti, tra cui il capobanda , furono processati in contumacia e ricevettero condanne lievi che andavano da 8 a 16 mesi. (it) |
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The bombing of the British Embassy at Porta Pia in Rome was a terrorist action perpetrated by the Irgun that occurred on 31 October 1946. Two timed explosives encased in suitcases were planted by the Embassy's front entrance; the resulting blast injured two people and damaged the building's residential section beyond repair. The Irgun targeted the Embassy because they considered it an obstacle to illegal Jewish immigration into Mandatory Palestine. One of the Irgun's intended targets, ambassador Noel Charles, was away on leave during the attack. It was quickly determined that foreign militants from Mandatory Palestine were behind the attack and under pressure from Great Britain, the Italian police, Carabinieri and the Allied Police Force rounded up numerous members of the Betar organizatio (en) L'attentato all'ambasciata del Regno Unito in Italia avvenne nei pressi di Porta Pia a Roma il 31 ottobre 1946 e fu rivendicato dall'organizzazione paramilitare sionista Irgun Zvai Leumi. L'esplosione di due bombe temporizzate, inserite in valigie e lasciate all'ingresso dell'ambasciata, ferì due persone e danneggiò irreparabilmente l'edificio. L'Irgun colpì l'ambasciata perché la riteneva un ostacolo all'immigrazione illegale di Ebrei nella Palestina mandataria. Uno degli obiettivi previsti dall'Irgun, l'ambasciatore , era in licenza durante l'attacco. (it) |