Bilancio demografico (original) (raw)

Bilancio demografico e popolazione residente per sesso al 31 dicembre

Acquisizione della cittadinanza italiana: la cittadinanza italiana si acquista in linea diretta per iure sanguinis, cioè se si nasce o si è adottati da cittadini italiani. In base alla legge n. 91/1992, lo straniero può acquisire la cittadinanza italiana per residenza continuativa (art.9) dopo dieci anni se extracomunitario, dopo cinque anni se rifugiato o apolide, dopo quattro se cittadino comunitario. È inoltre prevista l’acquisizione per matrimonio (art.5) con cittadino italiano e residenza in Italia da almeno due anni dalla celebrazione delle nozze. Per quanto riguarda il minore straniero, l’acquisizione può essere ottenuta per trasmissione dai genitori con lui conviventi, con la possibilità di rinuncia una volta divenuto maggiorenne (art.14). Infine, per lo straniero nato in Italia, che vi abbia risieduto continuativamente fino al raggiungimento della maggiore età, è prevista la facoltà di poter eleggere la cittadinanza italiana entro un anno dalla suddetta data (art.4, c.2).

Aggiustamento statistico: l’aggiustamento statistico è la somma di due componenti, il saldo delle poste relative a iscrizioni e cancellazioni anagrafiche per altri motivi e il saldo delle operazioni di sovra e sotto copertura censuaria. Prende corpo e visibilità nel bilancio demografico definitivo dell’anno, in seguito al rilascio dei dati dell’ultimo censimento permanente.

Cittadinanza: vincolo di appartenenza di un individuo a uno stato mediante il quale l’ordinamento giuridico ricollega pienezza dei diritti civili e politici.

Convivenza: insieme di persone che, senza essere legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità e simili, conducono vita in comune per motivi religiosi, di cura, di assistenza, militari, di pena e simili. Le persone addette alla convivenza per ragioni di lavoro, se vi convivono abitualmente, sono considerate componenti residenti della convivenza purché non costituiscano famiglia a sé stante. I principali tipi di convivenza sono: istituti d’istruzione, istituti assistenziali, istituti di cura pubblici e privati, istituti penitenziari, convivenze ecclesiastiche, convivenze militari e di altri corpi accasermati, alberghi, pensioni, locande e simili, navi mercantili, altre convivenze (ad esempio, case dello studente, dormitori per lavoratori eccetera).

Dimora abituale: il luogo in cui una persona trascorre normalmente il periodo di riposo giornaliero, indipendentemente da assenze temporanee per attività ricreative, vacanze, visite ad amici e parenti, affari, trattamenti sanitari o pellegrinaggi religiosi. Sono considerate come residenti abituali dell’area geografica in questione solamente le persone:

Laddove le circostanze di cui ai punti a) o b) non possano essere determinate, per dimora abituale si intende il luogo di residenza legale o dichiarata nei registri anagrafici.

Emigrato per altro Comune: persona che stabilisce la dimora abituale in un Comune per un periodo che si prevede essere di almeno 12 mesi, essendo stato precedentemente residente abituale in altro Comune.

Emigrato per l’estero: persona che stabilisce la dimora abituale all'estero per un periodo che si prevede essere di almeno 12 mesi, essendo stato precedentemente residente abituale in un Comune italiano.

Famiglia: insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, unione civile, parentela, affinità, adozione, tutela, o da vincoli affettivi, coabitanti e aventi dimora abituale nello stesso Comune. Una famiglia può essere costituita anche da una sola persona. L’assente temporaneo non cessa di appartenere alla propria famiglia sia che si trovi presso altro alloggio (o convivenza) dello stesso Comune, sia che si trovi in un altro Comune italiano o all’estero.

Immigrato da altro Comune: persona che stabilisce la sua residenza abituale in un Comune per un periodo che si prevede essere di almeno12 mesi, essendo stato precedentemente residente abituale in un altro Comune.

Immigrato dall’estero: persona che stabilisce la sua residenza abituale in un Comune italiano per un periodo che si prevede essere di almeno12 mesi, essendo stato precedentemente residente abituale in un altro Stato.

Iscrizioni e cancellazioni anagrafiche per altro motivo: le iscrizioni riguardano persone erroneamente cancellate per irreperibilità e successivamente ricomparse e iscrizioni di persone mai iscritte in anagrafe a più di un anno dalla nascita; le cancellazioni riguardano persone cancellate per irreperibilità perché non risultate residenti in seguito ad accertamenti anagrafici.

Morte: la cessazione di ogni segno di vita in un qualsiasi momento successivo alla nascita vitale.

Nato vivo: prodotto del concepimento che una volta espulso o completamente estratto dal corpo materno, indipendentemente dalla durata della gestazione, respiri o manifesti altro segno di vita.

Numero medio di componenti per famiglia: rapporto tra la popolazione residente in famiglia e il numero delle famiglie.

Popolazione al 31 dicembre: popolazione conteggiata alla fine di ogni anno sulla base dei soli flussi della dinamica demografica naturale (nascite e decessi) e migratoria (interna e con l’estero). Trattasi di popolazione provvisoriamente rilasciata, in attesa di quella definitiva che scaturisce in seguito dal censimento, che non tiene conto né del saldo relativo alle iscrizioni e cancellazioni anagrafiche per altro motivo, né del saldo di sovra e sotto copertura censuaria.

Popolazione censita al 1° gennaio: popolazione censita al 31 dicembre dell’anno precedente, da cui riparte il conteggio della popolazione.

Popolazione censita al 31 dicembre: popolazione censita al 31 dicembre di ogni anno, aggiornata con i flussi demografici verificatisi nel corso dell’anno e con l’aggiustamento statistico.

Popolazione censita al 31 dicembre residente in convivenza: è costituita dalle persone aventi dimora abituale in convivenza, alla data di riferimento del Censimento.

Popolazione censita al 31 dicembre residente in famiglia: è costituita dalle persone aventi dimora abituale in famiglia, alla data di riferimento del Censimento.

Popolazione inizio periodo: popolazione conteggiata all’inizio di ogni mese sulla base dei flussi della dinamica demografica naturale e migratoria rilevati nel mese precedente.

Popolazione fine periodo: popolazione conteggiata alla fine di ogni mese sulla base dei flussi della dinamica demografica naturale (nascite e decessi) e migratoria (interna e con l’estero). Quando il dato è indicato come provvisorio, cioè si riferisce a una mensilità successiva alla data di riferimento dell’ultimo censimento, non tiene conto né del saldo relativo alle iscrizioni e cancellazioni anagrafiche per altro motivo, né del saldo di sovra e sotto copertura censuaria.

Saldo di sovra e sotto copertura censuaria: la differenza tra la sovra e la sotto copertura censuaria. Prende corpo nel bilancio demografico definitivo dell’anno, in seguito al rilascio dei dati dell’ultimo censimento permanente, congiuntamente al saldo per altri motivi.

Saldo migratorio con l’estero: differenza tra il numero degli immigrati dall’estero e il numero degli emigrati per l’estero.

Saldo migratorio interno: differenza tra il numero degli immigrati da altro Comune e il numero degli emigrati per altro Comune.

Saldo naturale: differenza tra il numero di nati vivi e il numero di morti.

Saldo per altri motivi: la differenza tra gli iscritti e i cancellati per altro motivo. Prende corpo nel bilancio demografico definitivo dell’anno, in seguito al rilascio dei dati dell’ultimo censimento permanente, congiuntamente al saldo di sovra e sotto copertura censuaria.

Saldo totale: differenza tra la popolazione censita al 31 dicembre e la popolazione censita al 1°gennaio dell’anno di riferimento.

Sotto copertura censuaria: insieme degli individui rilevati come abitualmente residenti nelle operazioni censuarie ma non iscritti in anagrafe.

Sovra copertura censuaria: insieme degli individui iscritti in anagrafe ma non rilevati nelle operazioni censuarie come abitualmente residenti.

Unità in più/meno dovute a variazioni territoriali: numero di variazioni di popolazione dovute a eventi in grado di modificare le unità amministrative e le relative circoscrizioni territoriali per scambi di porzioni di territorio tra Comuni. Tutte le variazioni territoriali sono avvalorate da un provvedimento legislativo o amministrativo (esempio: legge regionale), pubblicato su un documento istituzionale ufficiale (esempio: gazzetta, bollettino regionale).