La cura con cui vorremmo trattare questo grande artista scomparso venticinque anni fa (il 19 gennaio del 1980 a Roma), livornese di nascita e di vita, potrebbe e dovrebbe passare lungo la sua strada musicale e biografica. È riconosciuto da molta parte della critica musicale italiana come uno dei padri putativi della canzone d'autore oltre che uno degli esponenti piu' alti. Un mondo poetico di vinti, di deboli, di emarginati, un artista maudit che cantava le oscurita' dell'amore confuse tra la morte e l'impossibilità di vivere. Un bohemien che resterà ancorato, suonando e cantando, all'alcol, alle elemosine e alle miserie. In una vita breve (era nato a Livorno il 20 settembre 1934), senza compromessi discografici e artistici, sregolata da ogni canone "civilizzato", ha prodotto stupende e spesso irridenti canzoni amalgate da un pensiero politico-esistenzialista anti-borghese. Un uomo, un artista, che si alternava tra immagini dolcissime e altre feroci e violente, accompagnate da una voce roca, sporca. Le collaborazioni musicali hanno visto spesso la partecipazione di Gianni Michetti. Si forma artisticamente a Parigi, dove frequenta anche Céline e dove canta in numerosi locali. Iniciderà solo agli inizi degli anni '60 i suoi prmi pezzi, dopo un lungo vagabondaggio che lo portò in Spagna, Inghilterra ed Irlanda. Dopo la sua morte è stato sempre più spesso volutamente dimenticato, nonostante gli sforzi di Gino Paoli (che l'aveva aiutato nel pubblicare i primi dischi oltre che a cantare in pubblico alcuni suoi brani), di Fabrizio De André (che ha sempre ritenuto opportuno "pagar pegno" a Ciampi) e, ultimamente, dai La Crus con l' intensa versione de "Il vino". Un cantautore che prese di mira il benessere economico e il conformismo piccolo borghese non solo con i suoi testi, ma anche con una vita altrettanto coerente. Forse fu proprio questa la "causa" dello sconcertante e ricorrente insuccesso di pubblico. .La storia della sua vita scritta da Riccardo Venturi Piero Ciampi nacque a Livorno il 28 settembre del 1934, in via Pelletier al numero 12, nel quartiere del Pontino. C'e' forse da inquadrare meglio questo quartiere per capire qualche cosa in piu' di Piero e della sua vita. Il Pontino e' uno dei quartieri piu' antichi di Livorno, adiacente alla medicea "Venezia Nuova"; entrambi, malgrado le distruzioni terrificanti della guerra, hanno mantenuto l'impianto urbano cinquecentesco e di difesa fortificata, con canali (che a Livorno si chiamano "fossi"), scali e "cantine" (le rimesse per le barche che formano, nel sottosuolo, una rete capillare e semisconosciuta). Delimitato da Via Garibaldi, l'antico "Borgo Reale" seicentesco, dalla Fortezza Nuova e dalla Dogana d'Acqua (sopra alla quale passa il piccolo ponte che da' il nome al quartiere), il Pontino e' tuttora una specie di casbah abitato prevalentemente da portuali e piccoli commercianti; non bisogna scordarsi che era pero', fino ai primi anni di questo secolo, la zona dalla quale proveniva la maggior parte degli "arrisicatori", gli scaricatori che, avvistata una nave al largo, si lanciavano nottetempo sui dei barconi a remi ("gozzi") in squadre di otto per abbordarla e conquistare cosi' il diritto esclusivo allo scarico. Sugli arrisicatori sono sempre fiorite leggende marinaresche, alcune delle quali non ancora del tutto dimenticate. Si dice che oltre la meta' delle strade del Pontino derivi il proprio nome da osterie; cosi' via dei Tranquilli, via della Campana, via del Leone e via dei Terrazzini (che pero', prima, si chiamava "via dei Disperati", ed anche la relativa ed ancora esistente osteria -il cui padrone attuale si chiama Mannari). Altre strade hanno misteriosi nomi di donne di cui non si sa nulla: via Eugenia, via Adriana, via Pompilia. Probabilmente si tratta di prostitute che esercitavano nella strada in questione. Via Pelletier e' una strada buia e ventosissima che parte dalla piazzetta di San Luigi per arrivare agli Scali delle Cantine; la sua prima parte e' stata ricostruita negli anni '50, mentre la parte che va dall'incrocio con via della Campana agli Scali e' stata miracolosamente risparmiata. La casa di Piero Ciampi si trova in quest'ultima parte. La via prende nome da Jean-Baptiste De Berminy Pelletier, un capitano nato a Aix-en-Provence ma livornese di adozione, che qui aveva casa nel settecento; mori' nel 1809. Gia' nel 1813 sorse in questa strada un piccolo teatro che portava il suo nome; nel 1835 la via gli fu intitolata. (Segue) Piero Ciampi: ai margini per scelta **Enrico De Angelis è uno dei massimi conoscitori di Piero Ciampi. Poco dopo la sua scomparsa pubblicò un primo volume di ricordi e testimonianze di altri artisti. In seguito, nel suo libro “Piero Ciampi, tutta l'opera”, raccolse l'opera omnia dell'artista livornese. Ne abbiamo parlato con lui. Enrico, come è nato il tuo libro su Piero Ciampi? come hai affrontato un personaggio "scomodo" come lui? Avevo già scritto un libro su Ciampi nell’’80 appena dopo la sua morte. Siccome lo ritengo un genio, avevo cercato di raccogliere delle testimonianze su di lui da parte di diversi altri artisti, come De Gregori o De André. Nel caso di "Tutta l'opera", invece, che fu pubblicato nel '92 per una fortunata serie di eventi anche se l’editore non credeva molto nel progetto, ho cercato di fare un lavoro filologico. Si tratta dell’opera omnia di Ciampi, quindi vi sono raccolte non solo tutte le canzoni, ma anche le poesie, i racconti in prosa e, dove sono riuscito a recuperarle, anche un bel po’ di varianti alle canzoni. Le varianti sono importanti perché lui ne faceva tantissime, erano proprio connaturate con la sua personalità. Poi c’è la mia introduzione e una breve biografia. Al Premio Ciampi di Livorno - dove sono stato per la prima volta quest’anno - si parla spesso del fatto che la sua sua storia è lacunosa. Non si sa veramente che cosa abbia fatto in certi anni e resta misteriosa, però devo dire che questa pur breve e lacunosa biografia che un pochino ho ricostruito, è stata comunque utile perché la utilizzano tutti, anche testualmente. Insomma, continuo a trovare libri dove ci sono le mie precise parole, i miei precisi aggettivi, naturalmente attribuiti ad altri come di abitudine… Poi ho inserito nel libro una discografia particolareggiata che tra l’altro è assolutamente da aggiornare perché grazie al cielo da allora è uscito molto. E parlo non tanto di ripubblicazione o riscoperta di cose sue - provini che erano stati dimenticati o dispersi - ma parlo di cover, cioè di artisti, gruppi, giovani, che pian piano l’hanno riscoperto. Ho calcolato che da allora ad oggi in media almeno uno all’anno incide un pezzo di Ciampi. E parlo proprio di dischi pubblicati, non solo di esibizioni in occasione del Premio Ciampi. (Segue) |
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45 giri - Conphiteor / La grotta dell'amore (Bluebell, 45, 1960) - L'ultima volta che la vid i/ Quando il vento si leva ( Bluebell, 45, 1961) - Fino all'ultimo minuto / Qualcuno tornerà (Cgd, 45, 1961) - Autunno a Milano / Hai lasciato a casa il tuo sorriso ( Cgd, 45, 1961) -Fino all'ultimo minuto / Qualcuno tornerà/ Autunno a Milano /Hai lasciato a casa il tuo sorriso ( Cgd, 45 Ep, 1961) - Confesso/ Non siamo tutti eroi (Cgd, 45, 1962) - Fra cent'anni / Confesso (Cgd, 45, 1962) - Alè Alè - Fra cent'anni (Cgd 9402, 45, 1962) - Lungo treno del Sud - Non siamo tutti eroi (Cgd 9331,45, 1962) - Un giorno o l'altro ti lascerò / E va bene (Ariel NF501, 45, 1963) - Ho bisogno di vederti / Chieder perdono non é peccato (Ariel, 45, 1965) - Tu no / Barbara non c'é (Det, 45, 1970) - L'amore é tutto qui / Il vino (Amico, 45, 1971) - Il giocatore / 40 soldati 40 sorelle (Amico, 45, 1972) - Io e te, Maria / Te lo faccio vedere io chi sono (Amico, 45, 1973) - Andare camminare lavorare / Cristo tra i chitarristi ( Rca,45, 1975) - Uffa che noia / Canta una suora (Rca, 45 1975) -Te lo faccio vedere io chi sono / Adius (Blu, cd, 1995) 33 giri/Cd Piero Litaliano Cgd,33, 1963 Fra cent'anni, Fino all'ultimo minuto, Non so più niente, Il tuo ricordo, Qualcuno tornerà, La polvere si alza, Quando chiedermi più, Confesso, Hai lasciato a casa il tuo sorriso, Autunno a Milano Piero Ciampi Amico, 33, 1971 Sporca estate, L'amore è tutto qui, Il merlo, Ma che buffa che sei, Barbara non c'è, Sobborghi, Cosa resta, Il giocatore, Livorno, Il natale è il 24 , 40 soldati 40 sorelle, Quando l'ho vista, Il vino, Tu no. Io e te abbiamo perso la bussola Amico DZSLF 551, 33, 1973 Ha tutte le carte in regola, Te lo faccio vedere chi sono io, Il lavoro, Mia moglie, In un palazzo di giustizia, Bambino mio, Tu con la testa io con il cuore, Io e te, Maria. Andare, camminare, lavorare e altri discorsi Rca, 33, 1975 Andare camminare lavorare, L'amore è tutto qui, 40 soldati 40 sorelle, Ha tutte le carte in regola, Il giocatore, Cristo tra i chitarristi, Il vino, Te lo faccio vedere chi sono io, In un palazzo di giustizia, Il merlo. Piero Ciampi dentro e fuori Rca, 33 doppio, 1975 L'incontro, Canto una suora, Sul porto di Livorno, Uffa che noia, Raptus, L'assenza è un assedio, tra lupi, Va, Don Chisciotte, Disse "Non Dio, decido io", Cara, Viso di primavera, Momento poetico (collage di brevi poesie). Le carte in regola Rca/Lineatre, 33, 1981 Ha tutte le carte in regola, Io e te, Maria, L'amore è tutto qui, Il giocatore, Il vino, Sobborghi, Il merlo, Andare, camminare, lavorare, 40 soldati, 40 sorelle, Livorno, Te lo faccio vedere chi sono io, Tu no L'album di Piero Ciampi Rca, 33 triplo o cd doppio, 1990 Fino all'ultimo minuto, Hai lasciato a casa il tuo sorriso, Lungo treno del Sud, Non chiedermi più, Tu no, Livorno, Sporca estate, Il merlo, F L'amore è tutto qui, Ma che buffa che sei, Il vino, Il natale è il 24, Ha tutte le carte in regola, Io e te Maria, Il lavoro, Mia moglie, In un palazzo di giustizia, Bambino mio, L'incontro, Andare, camminare, lavorare, Te lo faccio vedere chi sono io, Don Chisciotte, Canto una suora, Sul porto di Livorno, L'assenza è un assedio, Disse: "Non Dio, decido io", Viso di primavera, Cara, Va, Adius, La storia del signor YX, Non c'è più l'America, Hitler in galera, Dario di Livorno, Hanno arrestato anche l'inverno, Miserere |
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