Castellieri (original) (raw)

Castellieri (gradine, gradinje, gradište, gradac) o kašteliri (tal. castelliere: gradina, gradište), villaggi preistorici in posizione dominante con fortificazione innalzata in materiale durevole. La loro funzione principale era quella abitativa e la difesa della popolazione locale dai nemici, come pure la formazione di un sistema difensivo di un territorio più vasto.

Numerosi sono diventati centri di produzione dei beni, del loro scambio e commercio. Come forma d'insediamento, hanno segnato un lungo lasso di tempo: nascevano durante l'epoca di transizione dall'epoca del rame a quella del bronzo, e la vita nella maggior parte di essi continuò senza interruzioni fino all'occupazione romana della penisola istriana. L'importanza della loro posizione ha influenzato la continuità della vita anche durante il Medioevo, quando al loro posto si costruiscono castelli ( Valle, Chersano, Cosliacco), e fortezze (Turnina vicino a Rovigno). I resti dei castellieri si trovano lungo tutta la costa adriatica, sulle isole e nell'entroterra come pure in gran parte dell'Europa. L'inizio del loro studio in Istria è legato al collezionismo, mentre P. Kandler iniziò a studiarli in modo sistematico. Le prime opere capitali sui castellieri in Istria sono state scritte da R. F. Burton e C. Marchesetti. Oggi i resti dei castelli preistorici sono catalogati, ubicati, siti archelogici parzialmente studiati (Moncodogno, Nesazio, il castelliere a Brioni, Glavizza vicino a Lavarigo). Il secondo tipo d'insediamento è quello ben visibile nello spazio con resti materiali o parti architettoniche (Moncastello vicino a Valle, S. Croce vicino a Pinguente) ed il terzo tipo sono i ritrovamenti ben visibili nello spazio ma senza resti materiali in superficie (Castelliere vicino a Stignano). Sulla nascita dei castellieri hanno influenzato avvenimenti storici generali, fermenti etnici e cambiamenti socio-economici all'inizio dell'era del bronzo. Un influsso determinante sul popolamento intensivo dell'Istria lo hanno avuto le condizioni naturali, la base geologica ed il clima. La configurazione del terreno ha dettato la forma o meglio, il tipo d'insediamento, la sua grandezza come pure il tipo di fortificazione: il numero, le dimensioni e la struttura delle mura. A seconda della grandezza i castellieri possono avere un diametro maggiore di 100m (Vintiano, Moncodogno, Montorsino (Vrčin), Golzana, Corona vicino a Corridico), da 50 a 100 m (Mrvazin, Porgnana, Morozula) e fino a 50 m (Bumberić o Krug, Pricejak, Rompelak). Anche se nella collocazione dei loro siti non si sono notate particolari regolarità, i castelli di un luogo specifico erano di sicuro reciprocamente collegati; lo prova la loro posizione e resti materiali identici (Pizzughi vicino a Parenzo). La configurazione del terreno dettava la forma dei castelli, determinando pure la costruzione delle mura e l'organizzazione dello spazio (l'acropoli, le terrazze, il sobborgo). L'ordine degli elementi del villaggio fa pensare a dei complessi protourbani. I castellieri nei territori più bassi dell'Istria dovevano avere un sistema più grande di difesa fisica e perciò i bastioni erano di considerevoli dimensioni (Montorsino, Castellier vicino ad Umago). Gli insediamenti nei castellieri potevano per funzione essere permanenti (Pinguente) oppure temporanei (Kuk vicino a Pinguente). Gli insediamenti temporanei sorgevano a seconda delle necessità, e potevano avere inoltre un ruolo di guardia o vedetta, fungevano da ripari (rifugi), oppure venivano usati stagionalmente per il riparo del bestiame. Le mura o i bastioni del villaggio venivano costruiti con tecniche semplici del muro a secco ( un muro singolo di grandi blocchi di pietra oppure uno doppio con blocchi di pietra più grandi ed uno spazio interno riempito con del materiale fine). I castellieri possedevano una o più cinte concentriche di bastioni e la loro altezza ( da 6 a 8 m) e larghezza ( fino a 10 m, per.es. Kunci) dipendeva dal grado di difesa naturale. A Montorsino, sul Castelliere di Brioni Maggiore e a Turani vicino a Valmazzinghi, il sistema di difesa era rafforzato perpendicolarmente da lastre di pietra piantate e cuspidi. Nei villaggi si entrava attraverso dei passaggi che, nel corso della vita del castelliere, avevano uno sviluppo dinamico: lo si deduce dalle modifiche, dalle divisioni dei vani e dall'aggiunta di annessi. Lo spazio abitativo dipendeva dalla grandezza dello stesso villaggio, e l'architettura del castelliere dipendeva dalla posizione geografica e dalle caratteristiche del terreno. In base ai resti degli edifici abitativi (Moncodogno, Kaz, Tondolon, Mažin) si può parlare di edifici per la maggior parte quadrati ( di grandezza 4m×6m fino a 10m×8m) costruiti combinando pietra e costruzioni lignee. La base alimentare degli abitanti dei castellieri era costituita dall'allevamento del bestiame (resti ossa animali, nella maggior parte dei casi pecore e capre) e dall'agricoltura ( numerosi resti di macine); gli abitanti comunque continuarono ad occuparsi di caccia e di economia della raccolta. Importante era l'arte del vasaio, mentre per quel che concerne l'artigianato domestico importanti erano la lavorazione della lana, delle ossa animali e delle corna. Alcuni villaggi fortificati crescono in centri di commercio, politico-amministrativi e religiosi (Nesazio). L'appartenenza etnica degli abitanti dei castellieri dell'età del bronzo non è nota (Indoeuropei), mentre durante tutta l'età del ferro nei castellieri abitano gli Istri. Sul territorio dell' Istria, sono stati registrati 423 castellieri, di cui 231 con resti materiali, e 192 come probabili castellieri. A causa delle poche ricerche non è possibile parlare della datazione che si basa sulla cultura materiale e i modi di inumare i defunti. Attorno ai castellieri dell'alta età del bronzo ci sono dei tumuli; durante l'età del bronzo i morti si sotterrano nelle necropoli accanto ai bastioni dei villaggi, mentre con l'avvento dell'età del ferro si passa alla cremazione delle salme (incenerimento). La più grande concentrazione di castellieri si trova nel territorio di Valle e Rovigno, mentre i meno conosciuti sono nell'Istria centrale.

BIBLIOGRAFIA: C. Marchesetti, I castellieri preistorici di Trieste e della regione Giulia, Trieste 1903, pretisak 1981; G. Bandelli, La questione dei castellieri, ACRS, 1976–77; K. Buršić-Matijašić, Bedemi i ulazi istarskih gradina, Histria antiqua, 2001, 6.

K. Buršić-Matijašić

Slike