Dove cadono le ombre (original) (raw)
Recensione di Giancarlo Zappoli
lunedì 4 settembre 2017
Anna e Hans, infermiera e suo assistente di un istituto per anziani, l'ex orfanotrofio che li ha visti prigionieri nell'infanzia, vivono come intrappolati nel tempo e nello spazio. Dal passato riappare Gertrud e il nastro dell'orrore sembra riavvolgersi. L'istituto torna a essere ciò che era; ricovero di bambini jenisch sottratti alle famiglie, tempio di un progetto di eugenetica capitanato da Gertrud. Anna, schiava di quel luogo e di un'infanzia dolorosa che non termina mai, riprende le ricerche di Franziska, amica amata che cerca ovunque e senza sosta.
Alla base di questa opera prima di fiction di Valentina Pedicini sta una vicenda che non molti, al di fuori dei confini della Confederazione Elvetica, conoscono.
Tra il 1926 e il 1986 la Pro Juventute (un’associazione a carattere filantropico) ha sottratto 2000 bambini alle famiglie di etnia jenisch (nomadi come i rom e i sinti) con l’obiettivo di mettere fine al nomadismo. Sui minori sono stati condotti esperimenti scientifici e applicate pratiche come la sterilizzazione per impedirne il riprodursi. Una delle vittime di questa forma di pulizia etnica, Mariella Mehr, ha raccontato quanto accaduto trasfigurandolo in forma poetica e letteraria. In quanto esposto finora stanno il pregio e il difetto di Dove cadono le ombre. Perché è importante che qualcuno abbia preso la decisione di portare sullo schermo un tema che resta scottante anche perché tutto questo è accaduto nella tranquilla e civile Svizzera. Le vittime dell’eugenetica meritano che la memoria di quello che hanno subito non si disperda affinché non abbia più a ripetersi.
Quello che però nuoce al film, nonostante l’adesione al personaggio di Anna di Federica Rosellini, è l’impianto teatrale che sarà indubbiamente rispettoso dell’opera dell’autrice ma finisce con il raggelare oltre il necessario la narrazione. Si ha l’impressione di trovarsi di fronte a una trasposizione di un testo nato per il palcoscenico più che a una sceneggiatura pensata direttamente per un film. Questo rischia di far sì che un tema così importante finisca con l’essere comunicato a un pubblico di nicchia. Il rigore stilistico è indubbiamente un merito ma quando si trattano argomenti di questa rilevanza qualche ‘concessione’ sarebbe utile alla causa che si vuole sostenere.
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
lunedì 30 ottobre 2017
MAURIDAL
DOVE CADONO LE OMBRE, un film di Valentina Pedicini, Italia 2017 UN SOLIDO GEOMETRICO ESPOSTO AD UN FASCIO DI LUCE, PROIETTA LA PROPRIA OMBRA SU DI UNA ALTRA SUPERFICIE ,questo è un antico ricordo di geometria , e mi sembra una possibile chiave di lettura per questo film, dove la seria e onesta regista ,Pedicini, ha cercato di inscenare una storia basata su [...]Vai alla recensione »
domenica 22 novembre 2020
Paola Baroni
Gli orrori degli esperimenti di eugenetica e la loro nefasta ricaduta psico-fisica sulle loro vittime. Un film essenziale e necessario. Essenziale: nella sua asciutta costruzione teatrale, perché uno scenario così atroce non ammette orpelli. Necessario: per non dimenticare (o per scoprire) che gli orrori dello sterminio genetico non si sono estinti con il Führer germanico, ma [...]Vai alla recensione »
giovedì 6 gennaio 2022
Matt From Nothing
Anna e Hans sono cresciuti in un orfanotrofio. Come loro altri migliaia di bambini di etnia Jenisch. Allontanati dalle famiglie, sterilizzati e coinvolti in esperimenti eugenetici. Questo è stato il progetto di pulizia etnica operato in Svizzera tra il 1926 e il 1973 dalla fondazione per l'infanzia Pro-Juventute. Anna e Hans però non se ne sono mai andati.
giovedì 6 gennaio 2022
Matt From Nothing
Anna e Hans sono cresciuti in un orfanotrofio.Come loro altri migliaia di bambini di etnia Jenisch. Allontanati dalle famiglie, sterilizzati e coinvolti in esperimenti eugenetici. Questo è stato il progetto di pulizia etnica operato in Svizzera tra il 1926 e il 1973 dalla fondazione per l'infanzia Pro-Juventute.Anna e Hans però non se ne sono mai andati.
giovedì 24 giugno 2021
ROSMERSHOLM
Al netto delle "nobili" intenzioni, il film è bruttarello assai. Una sceneggiatura allusiva ed irrisolta, poggia interamente sulle solide spalle di un'attrice formidabile come la Rosellini che tuttavia non può compiere il miracolo di salvare completamente il film e le performance francamente pessime di alcuni altri interpreti.
sabato 19 settembre 2020
roberto
Mi dispiace per il sig. Zappoli (che ha commentato in primis questo film), ma si vede che per lui un "pubblico di nicchia" significa un pubblico "sensibile", attributo che evidentemente gli è del tutto sconosciuto. Il film è un capolavoro! Più ampio nei significati di quanto sia riuscito a comprendere il sig.
venerdì 15 settembre 2017
Aldo
Bisogna fare un grande complimento alla regista Pedicini per molti aspetti. Come prima cosa bisogna ringraziarla per aver fatto conoscere questa vicenda terribile poco conosciuta tra la gente, poi per aver scommesso su un cast quasi sconosciuto rivelandosi davvero molto superiore alle aspettative e per avermi fatto scoprire una fantastica Federica Rossellini che le auguro un grande futuro di successo. Pa [...]Vai alla recensione »