Malawi - Enciclopedia - Treccani (original) (raw)

MALAWI (v. niassa, App. III, 11, p. 263)

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Salvatore Bono

Stato (94.081 km2 di superficie, che salgono a 118.484 comprendendo anche le acque interne) dell'Africa sud-occ.; indipendente dal 1964 e repubblica, nell'ambito del Commonwealth, dal 1966. La popolazione, secondo stime anagrafiche del 1975, ammonta a 5.044.000 ab. (l'ultimo censimento disponibile risale al 1966 e indica una popolazione di 4.039.583 ab.), corrispondente a una densità media di 53,6 ab. per km2. I distretti più densamente popolati, ove si superano ampiamente i 100 ab. per km2, sono quelli di Chiradzulu, Thyolo, Mulanje e Zomba, tutti ubicati nella regione meridionale del paese; densità minori si riscontrano nella fascia centrale e settentr. del M. (Rumpi, 10 ab. per km2, Kasungu 13, Chitipa 14). La capitale è Lilongwe, che nel 1966 contava 19.200 abitanti. L'unica città che presenta caratteristiche urbane è, però, Blantyre (oltre 160.000 ab. nel 1972). Zomba è, oltre all'attuale capitale, il solo altro centro che superi i 10.000 ab. (19.700).

L'economia è essenzialmente agricola: la superficie arativa, unitamente alle colture arborescenti, occupa il 25% di quella complessiva; i prati e pascoli permanenti rappresentano il 15%, le foreste il 20%, mentre il rimanente 40% è incolto o improduttivo. Fra le colture principali si ricordano il tabacco (350.000 q nel 1975), il cotone (113.000 q di semi e 57.000 q di fibra), il tè (292.000 q). Destinate pressoché interamente al consumo interno sono poi il mais (10 milioni di q sempre nel 1975), il sorgo (un milione di q), il riso (140.000 q), la patata, la manioca, ecc. Le foreste, come già indicato, si estendono su circa un quinto del territorio e, nel 1975, hanno fornito legname (teak, mogano e cedro in prevalenza) per oltre 4,7 milioni di m3. L'allevamento, nel 1975, poteva contare su 600.000 bovini, 800.000 fra caprini e ovini, 160.000 suini. È praticata anche la pesca (laghi Malawi, Malombe, Chiuta). L'industria è tuttora scarsamente sviluppata e le uniche unità produttive si concentrano a Blantyre (manifattura del tabacco, cementificio, lavorazione dello zucchero). Scarse anche le vie di comunicazione (566 km di ferrovie, 1300 km di strade asfaltate). La bilancia commerciale è fortemente deficitaria. Vengono esportati esclusivamente prodotti agricoli, importati tutti i manufatti.

Storia. - Nel luglio 1960 una nuova costituzione del Nyasaland (allora colonia britannica) assicurò agli africani la maggioranza nel Consiglio legislativo (almeno 20 dei 28 seggi elettivi) e la parità fra i membri del Consiglio esecutivo. Nelle elezioni dell'agosto 1961 il Malawi Congress Party, contrario all'appartenenza del Nyasaland alla Federazione dell'Africa centrale, conquistò con i partiti collegati 23 seggi nel Consiglio legislativo e ottenne i 5 seggi di "non funzionari" nel Consiglio esecutivo. Dal maggio 1963 (come previsto da un'ulteriore costituzione, del novembre 1962) il Nyasaland iniziò a godere dell'autogoverno; il 6 luglio 1964 ottenne l'indipendenza assumendo il nome di Malawi. Resta primo ministro dal febbraio 1963 il leader nazionalista H. R. Banda, che dimise alcuni ministri accusandoli di complicità in un complotto filocinese (altri si ritirarono, fra i quali l'autorevole H. Chipembere, che lasciò il M. dopo una fallita azione armata nel febbraio 1965), affermando più saldamente il suo potere personale. Nel luglio 1966 il M. divenne una repubblica, sotto la presidanza di Banda presidente a vita dal 1970.

La politica di Banda è caratterizzata da un autoritario paternalismo (dal 1971 è stato sciolto ogni partito di opposizione; la sessione del Parlamento è limitata a un mese l'anno) e da un accentrato controllo su ogni aspetto della vita del paese, fra l'altro sull'insegnamento (nel 1965 è stata aperta l'università del M., con sede a Zomba); in campo economico è stato promosso anzitutto lo sviluppo agricolo, facendo appello all'iniziativa individuale. Dal 1972 è stato avviato un processo di "africanizzazione" di tutti i posti di pubblica responsabilità, mentre l'ostilità verso ogni movimento estraneo al Malawi Congress Party si è rivolta contro i Testimoni di Geova (circa 20.000 seguaci, parte dei quali hanno lasciato il Malawi). In politica estera, mentre ha proclamato la solidarietà verso i movimenti africani di liberazione e ha condannato ogni discriminazione razziale, il M. indipendente ha voluto mantenere buoni rapporti con il Sudafrica (relazioni diplomatiche avviate nel 1967), che rappresenta il principale partner economico e assorbe circa 300.000 lavoratori malawiani (altri 200.000 circa sono impiegati in Rhodesia); nel 1970-71 si ebbe uno scambio di visite fra Banda e il premier sudafricano Vorster. Altrettanto interesse il M. aveva ai rapporti con il Mozambico (visitato da Banda nel 1971): Banda evitò, dunque, manifestazioni di ostilità verso il Portogallo, pur stabilendo discreti contatti con il locale Fronte di liberazione e accogliendo poi con favore l'indipendenza del Mozambico. Negli ultimi anni sono migliorati i rapporti con gli stati africani vicini, mentre fra il 1975 e il 1977 il governo ha adottato misure repressive verso gli oppositori e verso minoranze religiose (testimoni di Geova) ed etniche (asiatici).

Bibl.: L. P. Mair, The Nyasaland eletions of 1961, Oxford 1963; J. Griff, Britain and Nyasaland, Londra 1964; J. G. Pike, Malawi: a political and economic history, New York 1968; B. Pachai, Malawi: the history of the Nation, Londra 1973; C. McMaster, Malawi: Foreign policy and development, ivi 1974; M. L. Chanock, Ambiguities in the Malawian political tradition, in African Affairs, 1975.

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