[HP] And I'm on my knees looking for the answer (Terzo capitolo) (original) (raw)
**titolo:**And I'm on my knees looking for the answer
beta: leliwen
fandom: Harry Potter
personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Ron Weasley, Hermione Granger.
pairing: Harry/Ginny, Harry/Draco
rating: NC-17
trama: Voldemort è stato sconfitto. Harry si ritrova con una vita da gestire.
note: Grazie alla mia beta, per i suoi utili consigli.
Stranamente il titolo esisteva già prima di scrivere la fanfic, è tratto da "Human" dei The Killers.
lista capitoli:[1] [2]
Ti senti una merda mentre entri in Ginny. Hai cercato di non pensarci, ed è successo decisamente troppe volte negli ultimi giorni, hai tentato di non fermarti a riflettere, di convincerti che va tutto bene così, ma anche ora il pensiero di Draco e di quello che state facendo, si infiltra fra voi due impedendoti di goderti il momento.
Scendi, con la bocca, a baciare il collo della tua ragazza, mentre le sue unghie affondano sempre di più nella pelle della tua schiena: ti lasceranno dei segni. Chiudi gli occhi, e ti concentri solo su di lei - sul suo profumo, sulla sua pelle, sulle sue cosce, sul suo seno - e ad ogni spinta ti senti sempre meno colpevole, più vicino a lei, più innamorato di lei, riesci anche a comprendere il perché di tutti quegli anni trascorsi insieme. Vieni, e così Ginny, che allenta la presa delle sue gambe intorno ai tuoi fianchi, e si sdraia accanto a te, sistemandosi sul tuo petto.
Passi una mano tra i suoi capelli, distrattamente, mentre senti le sensazioni che ti aveva donato l'orgasmo scivolare sempre più lontano, lasciandoti di nuovo ai tuoi cazzo di sensi di colpa. E' come se avessi un peso - che non ha nulla a che fare con la rossa che ti sta accarezzando il petto - che ti impedisce di respirare, hai la costante paura del confronto con Ginny, terrore che capisca tutto e che ti rinfacci cose che tu stesso non hai ancora compreso a fondo. Ogni volta che la vedi ti chiedi perché non faccia domande sul succhiotto, ormai un segno invisibile, ma ottieni solo strane occhiate e lunghi silenzi, che detesti perché non sai come affrontare. Vorresti poterti spiegare, vorresti poterti difendere, ma non puoi farlo perché significherebbe smascherarti; ed è troppo presto.
Sospiri e ritorni alla realtà quando senti Ginny mormorare il tuo nome.
"Harry, c'è qualcosa che non va?"
Ma la senti quella nota, quell'implorazione, vibra nell'aria e speri che non sia solo frutto della tua immaginazione; in entrambi i casi decidi di darle ascolto.
"No, nulla."
*
"Pensavo che non saresti più venuto," Draco ti guarda e l'unica cosa che vorresti sarebbe ritornare indietro, prima che tutto si stravolgesse, quando sembrava che niente ti avrebbe più turbato. Quando l'idea di avere una famiglia normale era tutto quello che desideravi, quando nemmeno ti importava con chi l'avresti costruita.
"Ho avuto da fare, al lavoro e un po' in generale," sono passate due settimane dall'ultima volta che vi siete visti, ma siete nervosi come se fossero passati due anni.
Malfoy ti accompagna in soggiorno, perso nei suoi pensieri, sembra non dare molto peso alla tua presenza.
"Sai, Harry," e pronuncia il tuo nome aspramente, come se fosse una parolaccia, "non sono abituato a farmi prendere per il culo, se vuoi stare con la tua ragazza devi solo dirlo, il mio cuore riuscirà a sopportarlo," non si siede, resta in piedi, poco distante da te.
"Cosa? Io," ma non ti lascia finire, con una mano strattona la tua camicia fino a quando le vostre bocche non si scontrano: non c'è niente di dolce, solo possesso.
Quando senti la tua schiena sbattere contro qualcosa di morbido, capisci che Malfoy ha smaterializzato entrambi nella sua camera da letto. Lo allontani con uno spintone.
"Cosa cazzo stai facendo?" la tua voce è spezzata mentre lo dici, il tuo petto si muove velocemente. Draco scende a slacciarti i pantaloni, freneticamente, le sue mani litigano prima con la cintura e poi con la zip, "Dimostrami di avere le palle, Potter," ed è cattivo, non dovrebbe andare così, lo sapete, ma riprende a baciarti con più passione, con più violenza di prima e te lo scordi, non riesci più a pensare, a ragionare. Strappi la sua camicia per potergliela sfilare più in fretta, mentre Malfoy, con stizza, abbassa i boxer di entrambi.
Per una frazione di secondo vi fermate a fissarvi, i respiri si infrangono nell'aria, poi fai forza sugli addominali e ti avventi su di lui, di nuovo, per baciarlo. Draco ti spinge sul letto e appoggiando una mano su di te, per mantenersi in equilibrio, si sporge per aprire il cassetto.
"Dove cazzo è," lo senti mormorare, ma poi si riposiziona su di te, con un vasetto di lubrificante in mano: ci infila dentro due dita per prenderne una quantità abbondante e incomincia a prepararsi da solo; il tuo bacino scatta verso di lui, senza controllo. Con la mano libera ti lancia il lubrificante e ti ritrovi ad afferrarlo, con dita tremolanti, prima che cada dal letto e ne spalmi un po' sul tuo uccello duro, cercando di non toccarlo troppo, ma Draco appoggia la mano sopra la tua per accelerare il ritmo, sai che non resisterai a lungo se continua così, "cazzo, Draco," borbotti; le tue dita dei piedi sono contratte, ti ficchi una mano in bocca e morsichi alcune nocche, Malfoy smette di toccarti e si posiziona su di te, si lascia penetrare a poco a poco, lentamente, contro la tua volontà, le sue mani sono ferme sui tuoi fianchi, bloccandoli. Appoggi le mani su di lui, segui i suoi movimenti mentre va sempre più veloce, sempre più a fondo; il piacere è così intenso che quasi smetti di respirare quando vieni dentro di lui e senti il suo seme sopra di te.
"Cristo," sospira per poi accasciarsi di fianco a te, restate fermi mentre cercate di recuperare il fiato.
Sei il primo a rompere il silenzio, alcuni secondi dopo, "E ora?" domandi, Malfoy si gira su un lato per poterti guardare, un braccio piegato a sostenere la testa: "ora tocca a te decidere."
*
"Ciao piccioncini," Ron Weasley saluta prima Harry Potter con una pacca su una spalla, poi dà un lieve bacio sulla guancia a sua sorella; sembra euforico, e forse un piccolo aiuto è dato anche dalla bottiglia di burrobirra che ha in mano. Entrambi gli fanno un bel sorriso in risposta, mentre appendono le loro giacche.
"Ron, porta qui Harry e Ginny per darmi una mano," la voce di Hermione arriva dalla cucina. La trovano con i capelli arruffati e le guance sporche di qualcosa non ben identificato "ho appena finito un turno durissimo al S. Mungo, pensavo che ce l'avrei fatta a fare tutto in tempo," il suo sguardo afflitto si sposta sulle pietanze che stanno cuocendo sui fornelli, " e invece sono stata trattenuta in ospedale." Ginny si sporge verso Harry per poter sussurrare, "un elfo domestico le farebbe proprio bene", e il ragazzo non può fare a meno di cercare di trattenere le risate e di rispondere "non suggerirlo, ti prego! Potrebbe tirare fuori le vecchie spille del CREPA."
"Smettetela di ridacchiare!" Hermione fa finta di non avere sentito il loro scambio di battute, ma lo sguardo che rivolge ad entrambi dice il contrario, "vi dispiace apparecchiare? Le pietanze sono incantate, finiranno di prepararsi da sole."
Ginny raggiunge la ragazza e le appoggia una mano sulla schiena, "Vai a farti una doccia, Herm. Finiamo di sistemare noi qui, vero Ron?" lo sguardo di entrambe si posa sull'interpellato che proprio in quel momento sta cercando di rubare un salatino, ritira subito la mano e con un sorriso un po' incerto risponde, "certo, tesoro. Vai pure, pensiamo a tutto noi."
Mentre preparano la tavola cala un silenzio rilassato spezzato solo da qualche frase, le parole sono sostituite da una vecchia canzone delle Sorelle Stravagarie che suona in sottofondo; poi spuntano dal camino gli ultimi invitati George e la signora Weasley che, dopo essersi scrollata di dosso un po' di cenere, corre ad abbracciare tutti; il primo a ricevere questo onore è Harry che viene stritolato tra le sue braccia, come farebbe una madre con il proprio figlio, come è solita fare Molly con lui.
*
"Ti va se andiamo a dormire da mia mamma questa notte? Lo sai che le fa piacere ospitarci, e poi diventa sempre un po' malinconica dopo cene del genere, le fanno tornare in mente brutti ricordi..." avevi zittito Ginny con un bacio, "va bene", lei ti aveva abbracciato per poi darti un bacio su una guancia, "grazie, Harry, vado a casa a prendere il cambio," ma l'avevi bloccata di nuovo dicendole di iniziare ad andare da sua madre mentre tu recuperavi il necessario.
Hai di nuovo mentito alla tua ragazza, ma ora, davanti all'abitazione di Malfoy, speri che sia l'ultima volta.
I suoi capelli fuori posto sono la prima cosa che noti quando apre la porta: gli coprono un po' il viso, ammorbidendolo, sembra più giovane così, anche più bello, indossa solo un paio di boxer e una maglietta grigia aderente, non ti eri accorto che fosse così tardi.
"Scusa se ti ho svegliato, se vuoi posso tornare domani," l'aria fresca della notte ti infastidisce, vorresti poter entrare, al caldo.
"Dimmi quello che mi devi dire così evito anche di congelare," ti vengono in mente i film che guardava zia Petunia alla sera, dallo sgabuzzino sentivi solo l'audio, ma ti bastava per riuscire a seguire la trama, erano quasi tutti simili, e quando un personaggio andava a visitare qualcuno a un'ora così tarda era per farsi perdonare o per dichiarare il proprio amore; probabilmente Malfoy non ne hai mai visto uno, perché dal suo sguardo sembra aver capito la tua decisione.
"Io, mi dispiace, ma" ti stringi nella giacca, vorresti trovare delle parole adatte, fare un bel discorso, ma non ti viene nulla, senti il cuore battere nelle tempie.
"Lascia stare, Potter, non ti sforzare," la sua voce è aspra quando lo dice; vorresti rispondergli, ma l'unica cosa che ti ritrovi davanti è la porta chiusa. Per la prima volta dopo tanto tempo ti viene voglia di piangere.
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