Daniele Aucone O.P. | Pontificia Università S. Tommaso D'Aquino (original) (raw)

Papers by Daniele Aucone O.P.

Research paper thumbnail of Metafisica dell'amore. Stanislas Breton interprete di Tommaso d'Aquino

Divus Thomas, 2024

Nell’itinerario filosofico di Stanislas Breton (1912-2005), il pensiero di Tommaso d’Aquino costi... more Nell’itinerario filosofico di Stanislas Breton (1912-2005), il pensiero di Tommaso d’Aquino costituisce un riferimento tanto costante e ineludibile, quanto poco esplorato da parte di interpreti e commentatori. Dalla iniziale riflessione sulla metafisica della relazione (1951) sino alla conclusiva autobiografia intellettuale (2006), l’Aquinate è tra le fonti ispiratrici di una originale euristica dell’agàpe (Marion) capace di lasciarsi provocare dall’indeducibile apporto della Rivelazione cristiana e dei suoi contenuti specifici (carità, Passione, Croce), senza con ciò abbandonare la prospettiva ontologica tommasiana, ma sviluppandone ulteriormente le virtualità implicite, attraverso la natura estatica e generosa dell’essere (esse ut actus)

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Research paper thumbnail of Tutti, alcuni, uno. Spunti per un pensiero sinodale nella riflessione teologica di Tommaso d'Aquino

R. Lufrani (a cura di), Il contributo di s.Tommaso alla riflessione sul mondo contemporaneo, 2024

Le numerose ricerche storiche e teologiche degli ultimi anni sul tema della "Sinodalità" non dedi... more Le numerose ricerche storiche e teologiche degli ultimi anni sul tema della "Sinodalità" non dedicano in genere ampio spazio a s.Tommaso, al punto che mancano studi specifici sull'argomento e che lo stesso bel documento della CTI sul tema della "Sinodalità nella vita e nella missione della Chiesa" del 2018 non va oltre una singola menzione, peraltro in una nota a pié di pagina. Il presente contributo intende invece mostrare il prezioso apporto che l'Aquinate può offrire a una teologia della Sinodalità, citando alcuni testi significativi in tal senso, sia di carattere sistematico che esegetico-biblico, ma soprattutto ricollocando il tema della partecipazione e inclusività nella Chiesa nel grande quadro di una Ecclesiologia trinitaria e di comunione. In tal senso la riflessione di Tommaso, lungi dall'appiattirsi su quella Ecclesiologia socio-giuridica che prenderà il sopravvento nel II millennio (ridotta spesso a semplice "gerarcologia", per dirla con Congar) mostra piuttosto la profonda risonanza dell'insegnamento biblico e patristico, facendo dell'Aquinate un erede e prosecutore della teologia del I millennio,quasi un "ultimo dei Padri" nella stagione della Grande Scolastica, per ampiezza e carattere mistico-speculativo del suo stile teologico

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Research paper thumbnail of Icona escatologica della Chiesa. La riflessione mariologica di Yves Congar

Vita Cristiana , 2023

L'interesse per la teologia mariana costituisce tanto una costante della riflessione di Y.-M. Con... more L'interesse per la teologia mariana costituisce tanto una costante della riflessione di Y.-M. Congar, in stretto rapporto al lavoro svolto in campo ecclesiologico ed ecumenico, quanto una dimensione ancora poco esplorata da parte di storici e teologi attenti al pensiero del domenicano francese. Una considerazione della mariologia congariana si impone, non solo ai fini di una migliore comprensione del Cap. VIII della Costituzione dogmatica sulla Chiesa (Lumen gentium), che ha recepito molte delle sue indicazioni precedenti, ma per le stesse sfide attuali della comunità ecclesiale sul tema della Sinodalità, dei ministeri laicali, del ruolo della donna nella vita e missione della Chiesa

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Research paper thumbnail of La forza che trattiene. L'enigma del katéchon e lo sguardo cristiano sulla storia

Vita Cristiana , 2023

Oggetto di un serrato dibattito ermeneutico già in epoca patristica, la misteriosa "forza che tra... more Oggetto di un serrato dibattito ermeneutico già in epoca patristica, la misteriosa "forza che trattiene" (katéchon) citata da Paolo in 2Ts 2,6 diviene nel Novecento e in particolare con Schmitt chiave di volta di una filosofia della storia di stampo apocalittico,incentrata sul tema della dilazione della fine e il ritardo della catastrofe. Nonostante l'insuperabile difficoltà di una determinazione concreta, la ricollocazione del potere frenante nel quadro della speranza cristiana biblicamente illuminata,consente tuttavia di recuperarne una funzione positiva ai fini dell'attesa escatologica,come certezza di una storia umana divinamente guidata e orientata, il cui epilogo non sarà lasciato alle potenze del male

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Research paper thumbnail of Dio ci ha fatto speranza. Rileggere oggi la Prima Lettera ai Tessalonicesi

Vita Cristiana, 2022

Lo scritto cronologicamente più antico (metà anni '50 d.C) del canone neotestamentario delinea un... more Lo scritto cronologicamente più antico (metà anni '50 d.C) del canone neotestamentario delinea una grande catechesi sul tema della speranza cristiana,considerata sia nei suoi aspetti soggettivi (spes qua) che in quelli oggettivi e tematici (spes quae),oltre che nel suo rapporto insicindibile con la fede e l'etica testimoniale del credente. Nello scenario postmoderno segnato dal tramonto delle "grandi narrazioni" utopiche della Modernità e dal trionfo delle "passioni tristi",il testo paolino costituisce una sorgente sempre feconda per raccogliere quell'invito a "non lasciarsi rubare la speranza",ribadito più volte da papa Francesco in questi anni. Ma anche una riflessione di più ampio rilievo teoretico, in un tempo in cui importanti voci del pensiero laico (da Agamben a Cacciari,da Badiou a Žižek) sono tornate ad accostarsi con rinnovato interesse agli scritti e alla dottrina dell'apostolo

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Research paper thumbnail of La spiritualità di giorgio la pira nelle lettere alle claustrali

Divus Thomas, 2007

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Research paper thumbnail of Il tomismo di Congar e Schillebeeckx

La riflessione in campo ecclesiologico e sacramentario proposta da Y.Congar e dalla prima fase di... more La riflessione in campo ecclesiologico e sacramentario proposta da Y.Congar e dalla prima fase di ricerca di E. Schillebeeckx si inserisce nel quadro del rinnovamento degli studi tomistici e dell'approccio a s.Tommaso d'Aquino appreso alla scuola di Le Saulchoir. Una lettura storica e contestuale che permette di riattivare anzitutto un metodo di lavoro e uno stile teologico dialogico e interdisciplinare, per accostarsi a una realtà complessa e multipolare. Una declinazione concreta del "realismo" dell'Aquinate che già Gilson indicava come princpio ultimo del tomismo, e che ha favorito il rinnovamento degli studi teologici promossi dal Conc. Vat. II (OT,16) e dalla recente costituzione "Veritatis Gaudium" di papa Francesco

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Research paper thumbnail of Note su esegesi ed ermeneutica. A partire da «Ermeneutica filosofica ed ermeneutica biblica» di P. Ricoeur

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Research paper thumbnail of S. Domenico e le donne (II)

Vita Cristiana, 2021

Il percorso sinodale intrapreso da papa Francesco,quale "cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa ... more Il percorso sinodale intrapreso da papa Francesco,quale "cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio",costituisce un importante kairòs per una più ampia partecipazione dei laici e delle donne alla vita ecclesiale, nel quadro dell'Ecclesiologia di comunione messa al centro dal Vat.II
Non si tratta di adeguarsi in maniera acritica a modelli esterni culturalmente dominanti,ma di riattingere alle migliori espressioni della tradizione teologica e spirituale della Chiesa,un "ricongiungersi con le proprie radici" (Scaraffia),per superare orizzonti unilateralmente clericali a partire dalla comune vocazione battesimale. In tale ottica l'esperienza spirituale di Domenico, protagonista già da canonico di una fraternità missionaria aperta a laici e donne e poi Fondatore di un Ordine che abbraccia frati,monache e laici, può costituire un momento significativo della migliore tradizione teologica e spirituale della Chiesa,da ripercorrere e ascoltare anche oggi,per una più profonda risposta alle odierne sfide ecclesiali

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Research paper thumbnail of Da "gli altri" al "noi". Fraternità e amicizia sociale nell'insegnamento di papa Francesco da Evangelii Gaudium a Fratelli Tutti

Il tema della fraternità e della fratellanza costituisce un 'fil rouge' dell'insegnamento di papa... more Il tema della fraternità e della fratellanza costituisce un 'fil rouge' dell'insegnamento di papa Francesco, dalla prima esortazione apostolica "Evangelii Gaudium" del 2013 (e prima ancora nell'enciclica "Lumen fidei") fino alla recente enciclica "Fratelli Tutti". Il contributo tenta di ripercorrere le tappe principali del Magistero degli ultimi anni e indicare alcune chiavi di lettura dell'enciclica, nella prospettiva della diakonia sociale del cristiano e della comunità ecclesiale

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Research paper thumbnail of Trascendere l'umano. Dal Transumanesimo all'oltre-uomo del Vangelo

"Nuova Umanità", 2020

Il progetto di emendamento tecnologico del soggetto umano in direzione di una nuova specie trans-... more Il progetto di emendamento tecnologico del soggetto umano in direzione di una nuova specie trans-umana, pone inedite questioni sul piano antropologico-culturale, che chiamano in causa gli stessi tratti costitutivi dell’humanum, in particolare la dimensione della finitezza, della vulnerabilità e del limite. Il rischio di individui implementati sul piano psico-fisico, ma chiusi in un’asfittica autoreferenzialità, invita l’antropologia cristiana a delineare un Nuovo Umanesimo, in cui l’esperienza del trascendersi si realizza soprattutto tramite il dono di sé e la dedizione all’altro.

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Research paper thumbnail of "Perché egli sia il primogenito tra molti fratelli". Fraternità e sinodalità nell'Ecclesiologia di s.Tommaso

Fin dal suo primo saluto in piazza s. Pietro, la sera stessa dell'elezione a vescovo di Roma, pap... more Fin dal suo primo saluto in piazza s. Pietro, la sera stessa dell'elezione a vescovo di Roma, papa Francesco ha fatto della 'fraternità' uno dei messaggi-chiave del suo pontificato. Solidamente attestata negli scritti del N.T. e nei testi patristici, la dimensione della fraternità è anche una delle categorie privilegiate utilizzate da s. Tommaso nella sua riflessione sul mistero della Chiesa

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Research paper thumbnail of Dalla quaestio "de fide" alla praxis fidei ecclesiale. Il contributo chenuano alla teologia del popolo

La pubblicazioni sulla "teologia del popolo" e sulle radici teologico-culturali di papa Francesco... more La pubblicazioni sulla "teologia del popolo" e sulle radici teologico-culturali di papa Francesco, come chiavi ermeneutiche della sua biografia intellettuale e del suo Magistero, sono divenute abbastanza numerose negli ultimi anni. L'apporto di M.-D. Chenu O.P. a questa corrente della teologia argentina si presenta come uno dei meno approfonditi, ma anche dei più interessanti, soprattutto per il suo rapporto con la riflessione tommasiana e la tradizione tomista. L'articolo ne tenta un primo abbozzo, allo scopo anche di mostrare una continuità tra il Magistero recente e la tradizione teologica europea e tommasiana in particolare

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Research paper thumbnail of OLTRE L'UTOPIA E IL DISINCANTO

Oltre l'utopia e il disincanto. La speranza cristiana oggi, 2019

L'invito a "non farsi rubare la speranza", specialmente in questo tempo di crisi per le società o... more L'invito a "non farsi rubare la speranza", specialmente in questo tempo di crisi per le società occidentali, è stato espresso con forza da papa Francesco fin dall'inizio del suo ministero petrino, ed è diventata poi nel tempo una costante del suo Magistero. La caduta delle "grandi narrazioni" (Lyotard) che hanno segnato la parabola moderna, investe anzitutto quella fiducia nel progresso e nel futuro con cui la modernità ha sostituito la fede nella Provvidenza. Al vuoto lasciato dall'attesa di un futuro migliore sul piano storico e mondano seguono due atteggiamenti distinti, ma collegati: un senso di rassegnazione a vivere il momento presente e il godimento immediato come unica dimensione del tempo che ancora ci è dato esperire; e l'emergere di "utopie negative" e nuove paure che prospettano presagi di catastrofe o di fine del mondo imminente, come effetto di una crisi globale sul piano ecologico o finanziario, o sulla base di miti o narrazioni pseudo-apocalittiche che circolano a gran numero nell'Occidente postmoderno. Ma proprio questo contesto culturale postcristiano, privo di autentica speranza, può rivelarsi un singolare kairòs, un'opportunità inedita, per l'annuncio del "Vangelo della speranza" (Giovanni Paolo II) al nostro tempo. Spetta alla teologia in quanto coscienza critico-riflessiva della fede, indicare piste e direttrici feconde attraverso cui poter "dire" la speranza al mondo di oggi. Attraverso un percorso che si snoda in vari passaggi e in dialogo con alcune tendenze e voci significative della riflessione teologica contemporanea (Durand, Mendoza-Álvarez, Appel, Theobald) si tratta di mostrare l'eccedenza della speranza teologale del cristiano rispetto alle varie trasposizioni e riposizionamenti operati dall'escatologia secolare moderna. Il punto di approdo di tale percorso sarà il delinearsi di una "speranza migliore" (Eb 7,19) di quella prospettata dalla modernità con la sua fede nel progresso e nel futuro, ma anche del semplice senso di rassegnazione postmoderna con la sua egemonia dell'istantaneo e dell'effimero; una speranza che proprio attraverso il confronto con il contesto culturale contemporaneo può riguadagnare la sua singolarità e la sua irriducibilità rispetto ai transferts operati dal moderno, e lanciare la sua provocazione in termini di nostalgia del definitivo al nostro tempo

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Research paper thumbnail of La questione gender. Una sfida per un'antropologia duale

Il recente documento "maschio e femmina li creò" della Congregazione per l'Educazione cattolica a... more Il recente documento "maschio e femmina li creò" della Congregazione per l'Educazione cattolica a proposito della questione "gender" e delle sfide antropologiche ed educative implicate dal punto di vista cristiano, mi ha offerto lo spunto per riprendere e rivedere il testo di una conferenza di qualche anno fa, tenuta dapprima ai frati del convento di S.M. sopra Minerva in Roma e poi riproposta a un più ampio pubblico nell'ambito del ciclo "Pomeriggi alla Minerva" nel 2016, scorgendovi interssanti echi e convergenze sul piano soprattutto della trasformazione positiva delle sfide attuali in opportunità. In quella occasione, tentando un inquadramento e messa in prospettiva della questione da un punto di vista teologico ed ecclesiale, sottolineavo da un lato l'incompatibilità con un'antropologia cristiana di una "teoria" che scinde in maniera netta la dimensione fisico-corporea dell'identità di genere dalla sua elaborazione socio-culturale; ma richiamavo dall'altro anche la sua feconda "provocazione" al pensiero e alla prassi ecclesiale in direzione di un'antropologia integrale e relazionale (duale, appunto) tra l'uomo e la donna. Se "l'ideologia" gender rimane non integrabile in una visione antropologica che mantiene l'unità tra dimensione corporea e dimensione simbolio-culturale dell'essere umano nonché la necssaria complementarietà tra maschile e femminile, la "ricerca" sull'identità di genere può invece contribuire ad arricchire la conoscenza della differenza uomo-donna e offrire spunti per un incontro con l'insegnamento e la prassi di Gesù sul piano della lotta alle pratiche discriminatorie legate al sesso, della comprensione del ruolo e della dignità della donna, dell'uguale dignità di ogni persona, come richiamato appunto dal documento

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Research paper thumbnail of Una speranza migliore. L'escatologia di s. Tommaso,oggi.pdf

L’invito a “non farsi rubare la speranza”, specialmente in questo tempo di crisi per le società o... more L’invito a “non farsi rubare la speranza”, specialmente in questo tempo di crisi per le società occidentali, è stato espresso con forza da papa Francesco fin dall’inizio del suo ministero petrino, ed è diventata poi nel tempo una costante del suo Magistero. La caduta delle “grandi narrazioni” (Lyotard) che hanno segnato la parabola moderna, investe anzitutto quella fiducia nel progresso e nel futuro con cui la modernità ha sostituito la fede nella Provvidenza. Al vuoto lasciato dall’attesa di un futuro migliore sul piano storico e mondano seguono due atteggiamenti distinti, ma collegati: un senso di rassegnazione a vivere il momento presente e il godimento immediato come unica dimensione del tempo che ancora ci è dato esperire; e l’emergere di “utopie negative” e nuove paure che prospettano presagi di catastrofe o di fine del mondo imminente, spesso legati a narrazioni pseudo-apocalittiche che circolano a gran numero nell’Occidente postmoderno. In un tale scenario, un rinnovato ascolto dell'escatologia di s. Tommaso, "il teologo che più si è occupato della speranza" (C.A. Bernard), può offrirci alcune direttrici e princìpi validi per riproporre il "Vangelo della speranza" al nostro tempo. L'attesa del cristiano, radicata nella memoria resurrectionis e proiettata nella piena realizzazione del disegno salvifico divino, appare allora come una "speranza migliore" (Eb 7, 19) dell'escatologia futurale e secolare moderna, ma anche della rassegnazione postmoderna a vivere solo ciò che è immediato e transitorio. Un'attesa escatologica che vive il presente come "anticipazione" del Regno che viene, e che proprio per questo può lanciare una provocazione e un'inquietudine al mondo postmoderno

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Research paper thumbnail of Tomismo dialettico. Teoria polare e sfida della complessità nella formazione culturale di Jorge Mario Bergoglio

L'interesse dato da vaticanisti e saggisti sugli aspetti della biografia dell'attuale pontefice m... more L'interesse dato da vaticanisti e saggisti sugli aspetti della biografia dell'attuale pontefice maggiormente legati ai suoi uffici ministeriali e di governo, ha portato a tralasciare il profilo della sua formazione culturale, accreditando così la convinzione di un papa privo di un'autentica formazione filosofica e teologica. La "biografia intellettuale" di papa Bergoglio scritta da Massimo Borghesi ha dissipato questo pregiudizio, mettendo in luce un radicamento del pensiero bergogliano nella Denkform cattolica, attraverso l'idea di una dialettica polare tra opposti, capace di rendere ragione della complessità del reale. Una struttura di pensiero che Bergoglio matura alla scuola di autori del secolo scorso come Fessard, De Lubac, Guardini, ma anche del tomista uruguayano Alberto Methol Ferré, che attesta la matrice tommasiana del pensiero dialettico cattolico nella stessa visione ilemorfica del reale.
Una struttura del pensare che può essere all'altezza della sfida della complessità delle società contemporanee, su cui tanto ha scritto un autore come Morin. E che può svolgere un'azione risanante all'interno della stessa comunità ecclesiale, segnata spesso da divisioni anche ideologiche tra opposte correnti, e che potrebbe assumere tale ricentramento come espressione stessa del suo impegno di conversione e rinnovamento

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Research paper thumbnail of Educare alla fraternità in un mondo liquido. Contributi domenicani a una sfida ecclesiale

Nello scenario odierno delle "affollate solitudini" postmoderne, il principio di "fraternità" si ... more Nello scenario odierno delle "affollate solitudini" postmoderne, il principio di "fraternità" si trova al centro di una rinnovata attenzione.
A livello di riflessione sul politico lo si riscopre come principio in grado di arginare la frattura tra le forze in campo, tutte concentrate sul conflitto tra libertà (destra) e uguaglianza (sinistra), riscoprendo una comune appartenenza e invitando a atteggiamenti di riconciliazione e pacificazione.
Nella riflessione ecclesiologica lo si assume come categoria ermeneutica in grado di esprimere il mistero della Chiesa nella luce della teologia della "comunione" e del "nuovo popolo di Dio" adottata dal Concilio Vaticano II. L'educazione alla fraternità e alla comunione acquistano quindi un significato particolare in questa temperie di frammentazione postmoderna e di legami volatili e virtuali, come formazione di una personalità relazionale e dialogica aperta all'altro. Si tratta di riscoprire l'importanza della dimensione interpersonale attraverso una prossemica dei gesti corporei (mescolarci, incontrarci, appoggiarci, prenderci in braccio) assente come tale nelle relazioni volatili del cyber-spazio.
La tradizione (spirituale e intellettuale) dell’Ordine di s. Domenico, con il suo ethos spirituale integrale, in cui lo spirituale-sovrasensibile e il corporeo-sensibile sono felicemente integrati, e la sua intrinseca vocazione di fraternità apostolica, può svolgere un ruolo fecondo in tale ottica e contribuire a tenere viva quella vocazione di "comunione missionaria" richiamata da papa Francesco a tutta la Chiesa.

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Research paper thumbnail of L'Essere, in verità, dice Amore. Piero Coda lettore di s. Tommaso

La metafisica dell'Essere elaborata dalla riflessione filosofica e teologica patristica e medieva... more La metafisica dell'Essere elaborata dalla riflessione filosofica e teologica patristica e medievale si trova esposta a un duplice rigetto. Sul piano teologico le viene contestato di non onorare adeguatamente la novità della rivelazione biblica del nome divino (Es 3, 14) e il dinamismo del Dio dell'Alleanza legato all'idea di "promessa" e "fedeltà". Sul piano filosofico la metafisica del Bene di ascendenza platonica e rilanciata in tempi più recenti da Levinas, porta ad accordare un primato ontologico al Bene rispetto all'Essere (epekeina tes ousìas) e a scorgere in quest'ultimo un effetto della generosità e diffusività del bene. In realtà la riflessione tommasiana incentrata su una metafisica dell'atto permette di superare entrambe le obiezioni. Sul piano teologico essa è ricca di risonanze bibliche (Tommaso "magister in Sacra pagina"), non opponendosi alla rivelazione biblica, ma fornendole piuttosto l'inquadramento più adeguato sul piano riflessiovo. Su quello filosofico essa permette di pensare come correlative le dimensioni dell'Essere e del Bene grazie alla nozione di "purus actus" che indica anche perfezione sul piano ontologico.
La bella ripresa delle prime questioni della Summa theologiae da parte di Piero Coda mostra la pertinenza della riflessione dell'Aquinate nel nostro scenario postmoderna e la sua perdurante fecondità sul piano filosofico e teologico

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Research paper thumbnail of Metamorfosi tecnologica dell'idea di " vita eterna "? Il progetto transumanista indefinite lifespan e l'eccedenza della speranza cristiana

La parabola moderna si costituisce come tentativo di costruire una "escatologia futurale" (von Ba... more La parabola moderna si costituisce come tentativo di costruire una "escatologia futurale" (von Balthasar) attraverso la trasposizione sul piano storico e intramondano dell'attesa cristiana dell'éschaton. Il progetto transumanista Indefinite lifespan, incentrato sulle tecnologie di contrasto dell'invecchiamento (anti-aging) e sulla pratica della crioconservazione sembra offrire oggi la versione più recente del progetto prometeico che ha attraversato il moderno.
Di fronte a questa sfida culturale la speranza cristiana risponde con la sua eccedenza irriducibile, quella di una partecipazione alla vita dell'Eterno sperimentabile in maniera germinale già al presente, come esperienza dell'éschaton nel tempo. Essa dischiude una esperienza della temporalità che non è né una eternizzazione del presente (come tenta la strategia transumanista attraverso il prolungamento sine die della vita terrena), né avanzaemnto verso un avvenire sempre migliore (come nel progetto moderno), né eterno ritorno di tutte le cose (come nella visione ciclica pre-cristiana), ma è quella di un "istante di eternità" (Falque), cioè comunione con l'Eterno nel presente, in attesa della sua piena realizzazione nella parusìa.

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Research paper thumbnail of Metafisica dell'amore. Stanislas Breton interprete di Tommaso d'Aquino

Divus Thomas, 2024

Nell’itinerario filosofico di Stanislas Breton (1912-2005), il pensiero di Tommaso d’Aquino costi... more Nell’itinerario filosofico di Stanislas Breton (1912-2005), il pensiero di Tommaso d’Aquino costituisce un riferimento tanto costante e ineludibile, quanto poco esplorato da parte di interpreti e commentatori. Dalla iniziale riflessione sulla metafisica della relazione (1951) sino alla conclusiva autobiografia intellettuale (2006), l’Aquinate è tra le fonti ispiratrici di una originale euristica dell’agàpe (Marion) capace di lasciarsi provocare dall’indeducibile apporto della Rivelazione cristiana e dei suoi contenuti specifici (carità, Passione, Croce), senza con ciò abbandonare la prospettiva ontologica tommasiana, ma sviluppandone ulteriormente le virtualità implicite, attraverso la natura estatica e generosa dell’essere (esse ut actus)

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R. Lufrani (a cura di), Il contributo di s.Tommaso alla riflessione sul mondo contemporaneo, 2024

Le numerose ricerche storiche e teologiche degli ultimi anni sul tema della "Sinodalità" non dedi... more Le numerose ricerche storiche e teologiche degli ultimi anni sul tema della "Sinodalità" non dedicano in genere ampio spazio a s.Tommaso, al punto che mancano studi specifici sull'argomento e che lo stesso bel documento della CTI sul tema della "Sinodalità nella vita e nella missione della Chiesa" del 2018 non va oltre una singola menzione, peraltro in una nota a pié di pagina. Il presente contributo intende invece mostrare il prezioso apporto che l'Aquinate può offrire a una teologia della Sinodalità, citando alcuni testi significativi in tal senso, sia di carattere sistematico che esegetico-biblico, ma soprattutto ricollocando il tema della partecipazione e inclusività nella Chiesa nel grande quadro di una Ecclesiologia trinitaria e di comunione. In tal senso la riflessione di Tommaso, lungi dall'appiattirsi su quella Ecclesiologia socio-giuridica che prenderà il sopravvento nel II millennio (ridotta spesso a semplice "gerarcologia", per dirla con Congar) mostra piuttosto la profonda risonanza dell'insegnamento biblico e patristico, facendo dell'Aquinate un erede e prosecutore della teologia del I millennio,quasi un "ultimo dei Padri" nella stagione della Grande Scolastica, per ampiezza e carattere mistico-speculativo del suo stile teologico

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Research paper thumbnail of Icona escatologica della Chiesa. La riflessione mariologica di Yves Congar

Vita Cristiana , 2023

L'interesse per la teologia mariana costituisce tanto una costante della riflessione di Y.-M. Con... more L'interesse per la teologia mariana costituisce tanto una costante della riflessione di Y.-M. Congar, in stretto rapporto al lavoro svolto in campo ecclesiologico ed ecumenico, quanto una dimensione ancora poco esplorata da parte di storici e teologi attenti al pensiero del domenicano francese. Una considerazione della mariologia congariana si impone, non solo ai fini di una migliore comprensione del Cap. VIII della Costituzione dogmatica sulla Chiesa (Lumen gentium), che ha recepito molte delle sue indicazioni precedenti, ma per le stesse sfide attuali della comunità ecclesiale sul tema della Sinodalità, dei ministeri laicali, del ruolo della donna nella vita e missione della Chiesa

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Vita Cristiana , 2023

Oggetto di un serrato dibattito ermeneutico già in epoca patristica, la misteriosa "forza che tra... more Oggetto di un serrato dibattito ermeneutico già in epoca patristica, la misteriosa "forza che trattiene" (katéchon) citata da Paolo in 2Ts 2,6 diviene nel Novecento e in particolare con Schmitt chiave di volta di una filosofia della storia di stampo apocalittico,incentrata sul tema della dilazione della fine e il ritardo della catastrofe. Nonostante l'insuperabile difficoltà di una determinazione concreta, la ricollocazione del potere frenante nel quadro della speranza cristiana biblicamente illuminata,consente tuttavia di recuperarne una funzione positiva ai fini dell'attesa escatologica,come certezza di una storia umana divinamente guidata e orientata, il cui epilogo non sarà lasciato alle potenze del male

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Vita Cristiana, 2022

Lo scritto cronologicamente più antico (metà anni '50 d.C) del canone neotestamentario delinea un... more Lo scritto cronologicamente più antico (metà anni '50 d.C) del canone neotestamentario delinea una grande catechesi sul tema della speranza cristiana,considerata sia nei suoi aspetti soggettivi (spes qua) che in quelli oggettivi e tematici (spes quae),oltre che nel suo rapporto insicindibile con la fede e l'etica testimoniale del credente. Nello scenario postmoderno segnato dal tramonto delle "grandi narrazioni" utopiche della Modernità e dal trionfo delle "passioni tristi",il testo paolino costituisce una sorgente sempre feconda per raccogliere quell'invito a "non lasciarsi rubare la speranza",ribadito più volte da papa Francesco in questi anni. Ma anche una riflessione di più ampio rilievo teoretico, in un tempo in cui importanti voci del pensiero laico (da Agamben a Cacciari,da Badiou a Žižek) sono tornate ad accostarsi con rinnovato interesse agli scritti e alla dottrina dell'apostolo

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Divus Thomas, 2007

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La riflessione in campo ecclesiologico e sacramentario proposta da Y.Congar e dalla prima fase di... more La riflessione in campo ecclesiologico e sacramentario proposta da Y.Congar e dalla prima fase di ricerca di E. Schillebeeckx si inserisce nel quadro del rinnovamento degli studi tomistici e dell'approccio a s.Tommaso d'Aquino appreso alla scuola di Le Saulchoir. Una lettura storica e contestuale che permette di riattivare anzitutto un metodo di lavoro e uno stile teologico dialogico e interdisciplinare, per accostarsi a una realtà complessa e multipolare. Una declinazione concreta del "realismo" dell'Aquinate che già Gilson indicava come princpio ultimo del tomismo, e che ha favorito il rinnovamento degli studi teologici promossi dal Conc. Vat. II (OT,16) e dalla recente costituzione "Veritatis Gaudium" di papa Francesco

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Vita Cristiana, 2021

Il percorso sinodale intrapreso da papa Francesco,quale "cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa ... more Il percorso sinodale intrapreso da papa Francesco,quale "cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio",costituisce un importante kairòs per una più ampia partecipazione dei laici e delle donne alla vita ecclesiale, nel quadro dell'Ecclesiologia di comunione messa al centro dal Vat.II
Non si tratta di adeguarsi in maniera acritica a modelli esterni culturalmente dominanti,ma di riattingere alle migliori espressioni della tradizione teologica e spirituale della Chiesa,un "ricongiungersi con le proprie radici" (Scaraffia),per superare orizzonti unilateralmente clericali a partire dalla comune vocazione battesimale. In tale ottica l'esperienza spirituale di Domenico, protagonista già da canonico di una fraternità missionaria aperta a laici e donne e poi Fondatore di un Ordine che abbraccia frati,monache e laici, può costituire un momento significativo della migliore tradizione teologica e spirituale della Chiesa,da ripercorrere e ascoltare anche oggi,per una più profonda risposta alle odierne sfide ecclesiali

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Il tema della fraternità e della fratellanza costituisce un 'fil rouge' dell'insegnamento di papa... more Il tema della fraternità e della fratellanza costituisce un 'fil rouge' dell'insegnamento di papa Francesco, dalla prima esortazione apostolica "Evangelii Gaudium" del 2013 (e prima ancora nell'enciclica "Lumen fidei") fino alla recente enciclica "Fratelli Tutti". Il contributo tenta di ripercorrere le tappe principali del Magistero degli ultimi anni e indicare alcune chiavi di lettura dell'enciclica, nella prospettiva della diakonia sociale del cristiano e della comunità ecclesiale

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Research paper thumbnail of Trascendere l'umano. Dal Transumanesimo all'oltre-uomo del Vangelo

"Nuova Umanità", 2020

Il progetto di emendamento tecnologico del soggetto umano in direzione di una nuova specie trans-... more Il progetto di emendamento tecnologico del soggetto umano in direzione di una nuova specie trans-umana, pone inedite questioni sul piano antropologico-culturale, che chiamano in causa gli stessi tratti costitutivi dell’humanum, in particolare la dimensione della finitezza, della vulnerabilità e del limite. Il rischio di individui implementati sul piano psico-fisico, ma chiusi in un’asfittica autoreferenzialità, invita l’antropologia cristiana a delineare un Nuovo Umanesimo, in cui l’esperienza del trascendersi si realizza soprattutto tramite il dono di sé e la dedizione all’altro.

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Research paper thumbnail of "Perché egli sia il primogenito tra molti fratelli". Fraternità e sinodalità nell'Ecclesiologia di s.Tommaso

Fin dal suo primo saluto in piazza s. Pietro, la sera stessa dell'elezione a vescovo di Roma, pap... more Fin dal suo primo saluto in piazza s. Pietro, la sera stessa dell'elezione a vescovo di Roma, papa Francesco ha fatto della 'fraternità' uno dei messaggi-chiave del suo pontificato. Solidamente attestata negli scritti del N.T. e nei testi patristici, la dimensione della fraternità è anche una delle categorie privilegiate utilizzate da s. Tommaso nella sua riflessione sul mistero della Chiesa

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Research paper thumbnail of Dalla quaestio "de fide" alla praxis fidei ecclesiale. Il contributo chenuano alla teologia del popolo

La pubblicazioni sulla "teologia del popolo" e sulle radici teologico-culturali di papa Francesco... more La pubblicazioni sulla "teologia del popolo" e sulle radici teologico-culturali di papa Francesco, come chiavi ermeneutiche della sua biografia intellettuale e del suo Magistero, sono divenute abbastanza numerose negli ultimi anni. L'apporto di M.-D. Chenu O.P. a questa corrente della teologia argentina si presenta come uno dei meno approfonditi, ma anche dei più interessanti, soprattutto per il suo rapporto con la riflessione tommasiana e la tradizione tomista. L'articolo ne tenta un primo abbozzo, allo scopo anche di mostrare una continuità tra il Magistero recente e la tradizione teologica europea e tommasiana in particolare

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Research paper thumbnail of OLTRE L'UTOPIA E IL DISINCANTO

Oltre l'utopia e il disincanto. La speranza cristiana oggi, 2019

L'invito a "non farsi rubare la speranza", specialmente in questo tempo di crisi per le società o... more L'invito a "non farsi rubare la speranza", specialmente in questo tempo di crisi per le società occidentali, è stato espresso con forza da papa Francesco fin dall'inizio del suo ministero petrino, ed è diventata poi nel tempo una costante del suo Magistero. La caduta delle "grandi narrazioni" (Lyotard) che hanno segnato la parabola moderna, investe anzitutto quella fiducia nel progresso e nel futuro con cui la modernità ha sostituito la fede nella Provvidenza. Al vuoto lasciato dall'attesa di un futuro migliore sul piano storico e mondano seguono due atteggiamenti distinti, ma collegati: un senso di rassegnazione a vivere il momento presente e il godimento immediato come unica dimensione del tempo che ancora ci è dato esperire; e l'emergere di "utopie negative" e nuove paure che prospettano presagi di catastrofe o di fine del mondo imminente, come effetto di una crisi globale sul piano ecologico o finanziario, o sulla base di miti o narrazioni pseudo-apocalittiche che circolano a gran numero nell'Occidente postmoderno. Ma proprio questo contesto culturale postcristiano, privo di autentica speranza, può rivelarsi un singolare kairòs, un'opportunità inedita, per l'annuncio del "Vangelo della speranza" (Giovanni Paolo II) al nostro tempo. Spetta alla teologia in quanto coscienza critico-riflessiva della fede, indicare piste e direttrici feconde attraverso cui poter "dire" la speranza al mondo di oggi. Attraverso un percorso che si snoda in vari passaggi e in dialogo con alcune tendenze e voci significative della riflessione teologica contemporanea (Durand, Mendoza-Álvarez, Appel, Theobald) si tratta di mostrare l'eccedenza della speranza teologale del cristiano rispetto alle varie trasposizioni e riposizionamenti operati dall'escatologia secolare moderna. Il punto di approdo di tale percorso sarà il delinearsi di una "speranza migliore" (Eb 7,19) di quella prospettata dalla modernità con la sua fede nel progresso e nel futuro, ma anche del semplice senso di rassegnazione postmoderna con la sua egemonia dell'istantaneo e dell'effimero; una speranza che proprio attraverso il confronto con il contesto culturale contemporaneo può riguadagnare la sua singolarità e la sua irriducibilità rispetto ai transferts operati dal moderno, e lanciare la sua provocazione in termini di nostalgia del definitivo al nostro tempo

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Research paper thumbnail of La questione gender. Una sfida per un'antropologia duale

Il recente documento "maschio e femmina li creò" della Congregazione per l'Educazione cattolica a... more Il recente documento "maschio e femmina li creò" della Congregazione per l'Educazione cattolica a proposito della questione "gender" e delle sfide antropologiche ed educative implicate dal punto di vista cristiano, mi ha offerto lo spunto per riprendere e rivedere il testo di una conferenza di qualche anno fa, tenuta dapprima ai frati del convento di S.M. sopra Minerva in Roma e poi riproposta a un più ampio pubblico nell'ambito del ciclo "Pomeriggi alla Minerva" nel 2016, scorgendovi interssanti echi e convergenze sul piano soprattutto della trasformazione positiva delle sfide attuali in opportunità. In quella occasione, tentando un inquadramento e messa in prospettiva della questione da un punto di vista teologico ed ecclesiale, sottolineavo da un lato l'incompatibilità con un'antropologia cristiana di una "teoria" che scinde in maniera netta la dimensione fisico-corporea dell'identità di genere dalla sua elaborazione socio-culturale; ma richiamavo dall'altro anche la sua feconda "provocazione" al pensiero e alla prassi ecclesiale in direzione di un'antropologia integrale e relazionale (duale, appunto) tra l'uomo e la donna. Se "l'ideologia" gender rimane non integrabile in una visione antropologica che mantiene l'unità tra dimensione corporea e dimensione simbolio-culturale dell'essere umano nonché la necssaria complementarietà tra maschile e femminile, la "ricerca" sull'identità di genere può invece contribuire ad arricchire la conoscenza della differenza uomo-donna e offrire spunti per un incontro con l'insegnamento e la prassi di Gesù sul piano della lotta alle pratiche discriminatorie legate al sesso, della comprensione del ruolo e della dignità della donna, dell'uguale dignità di ogni persona, come richiamato appunto dal documento

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Research paper thumbnail of Una speranza migliore. L'escatologia di s. Tommaso,oggi.pdf

L’invito a “non farsi rubare la speranza”, specialmente in questo tempo di crisi per le società o... more L’invito a “non farsi rubare la speranza”, specialmente in questo tempo di crisi per le società occidentali, è stato espresso con forza da papa Francesco fin dall’inizio del suo ministero petrino, ed è diventata poi nel tempo una costante del suo Magistero. La caduta delle “grandi narrazioni” (Lyotard) che hanno segnato la parabola moderna, investe anzitutto quella fiducia nel progresso e nel futuro con cui la modernità ha sostituito la fede nella Provvidenza. Al vuoto lasciato dall’attesa di un futuro migliore sul piano storico e mondano seguono due atteggiamenti distinti, ma collegati: un senso di rassegnazione a vivere il momento presente e il godimento immediato come unica dimensione del tempo che ancora ci è dato esperire; e l’emergere di “utopie negative” e nuove paure che prospettano presagi di catastrofe o di fine del mondo imminente, spesso legati a narrazioni pseudo-apocalittiche che circolano a gran numero nell’Occidente postmoderno. In un tale scenario, un rinnovato ascolto dell'escatologia di s. Tommaso, "il teologo che più si è occupato della speranza" (C.A. Bernard), può offrirci alcune direttrici e princìpi validi per riproporre il "Vangelo della speranza" al nostro tempo. L'attesa del cristiano, radicata nella memoria resurrectionis e proiettata nella piena realizzazione del disegno salvifico divino, appare allora come una "speranza migliore" (Eb 7, 19) dell'escatologia futurale e secolare moderna, ma anche della rassegnazione postmoderna a vivere solo ciò che è immediato e transitorio. Un'attesa escatologica che vive il presente come "anticipazione" del Regno che viene, e che proprio per questo può lanciare una provocazione e un'inquietudine al mondo postmoderno

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Research paper thumbnail of Tomismo dialettico. Teoria polare e sfida della complessità nella formazione culturale di Jorge Mario Bergoglio

L'interesse dato da vaticanisti e saggisti sugli aspetti della biografia dell'attuale pontefice m... more L'interesse dato da vaticanisti e saggisti sugli aspetti della biografia dell'attuale pontefice maggiormente legati ai suoi uffici ministeriali e di governo, ha portato a tralasciare il profilo della sua formazione culturale, accreditando così la convinzione di un papa privo di un'autentica formazione filosofica e teologica. La "biografia intellettuale" di papa Bergoglio scritta da Massimo Borghesi ha dissipato questo pregiudizio, mettendo in luce un radicamento del pensiero bergogliano nella Denkform cattolica, attraverso l'idea di una dialettica polare tra opposti, capace di rendere ragione della complessità del reale. Una struttura di pensiero che Bergoglio matura alla scuola di autori del secolo scorso come Fessard, De Lubac, Guardini, ma anche del tomista uruguayano Alberto Methol Ferré, che attesta la matrice tommasiana del pensiero dialettico cattolico nella stessa visione ilemorfica del reale.
Una struttura del pensare che può essere all'altezza della sfida della complessità delle società contemporanee, su cui tanto ha scritto un autore come Morin. E che può svolgere un'azione risanante all'interno della stessa comunità ecclesiale, segnata spesso da divisioni anche ideologiche tra opposte correnti, e che potrebbe assumere tale ricentramento come espressione stessa del suo impegno di conversione e rinnovamento

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Research paper thumbnail of Educare alla fraternità in un mondo liquido. Contributi domenicani a una sfida ecclesiale

Nello scenario odierno delle "affollate solitudini" postmoderne, il principio di "fraternità" si ... more Nello scenario odierno delle "affollate solitudini" postmoderne, il principio di "fraternità" si trova al centro di una rinnovata attenzione.
A livello di riflessione sul politico lo si riscopre come principio in grado di arginare la frattura tra le forze in campo, tutte concentrate sul conflitto tra libertà (destra) e uguaglianza (sinistra), riscoprendo una comune appartenenza e invitando a atteggiamenti di riconciliazione e pacificazione.
Nella riflessione ecclesiologica lo si assume come categoria ermeneutica in grado di esprimere il mistero della Chiesa nella luce della teologia della "comunione" e del "nuovo popolo di Dio" adottata dal Concilio Vaticano II. L'educazione alla fraternità e alla comunione acquistano quindi un significato particolare in questa temperie di frammentazione postmoderna e di legami volatili e virtuali, come formazione di una personalità relazionale e dialogica aperta all'altro. Si tratta di riscoprire l'importanza della dimensione interpersonale attraverso una prossemica dei gesti corporei (mescolarci, incontrarci, appoggiarci, prenderci in braccio) assente come tale nelle relazioni volatili del cyber-spazio.
La tradizione (spirituale e intellettuale) dell’Ordine di s. Domenico, con il suo ethos spirituale integrale, in cui lo spirituale-sovrasensibile e il corporeo-sensibile sono felicemente integrati, e la sua intrinseca vocazione di fraternità apostolica, può svolgere un ruolo fecondo in tale ottica e contribuire a tenere viva quella vocazione di "comunione missionaria" richiamata da papa Francesco a tutta la Chiesa.

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Research paper thumbnail of L'Essere, in verità, dice Amore. Piero Coda lettore di s. Tommaso

La metafisica dell'Essere elaborata dalla riflessione filosofica e teologica patristica e medieva... more La metafisica dell'Essere elaborata dalla riflessione filosofica e teologica patristica e medievale si trova esposta a un duplice rigetto. Sul piano teologico le viene contestato di non onorare adeguatamente la novità della rivelazione biblica del nome divino (Es 3, 14) e il dinamismo del Dio dell'Alleanza legato all'idea di "promessa" e "fedeltà". Sul piano filosofico la metafisica del Bene di ascendenza platonica e rilanciata in tempi più recenti da Levinas, porta ad accordare un primato ontologico al Bene rispetto all'Essere (epekeina tes ousìas) e a scorgere in quest'ultimo un effetto della generosità e diffusività del bene. In realtà la riflessione tommasiana incentrata su una metafisica dell'atto permette di superare entrambe le obiezioni. Sul piano teologico essa è ricca di risonanze bibliche (Tommaso "magister in Sacra pagina"), non opponendosi alla rivelazione biblica, ma fornendole piuttosto l'inquadramento più adeguato sul piano riflessiovo. Su quello filosofico essa permette di pensare come correlative le dimensioni dell'Essere e del Bene grazie alla nozione di "purus actus" che indica anche perfezione sul piano ontologico.
La bella ripresa delle prime questioni della Summa theologiae da parte di Piero Coda mostra la pertinenza della riflessione dell'Aquinate nel nostro scenario postmoderna e la sua perdurante fecondità sul piano filosofico e teologico

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Research paper thumbnail of Metamorfosi tecnologica dell'idea di " vita eterna "? Il progetto transumanista indefinite lifespan e l'eccedenza della speranza cristiana

La parabola moderna si costituisce come tentativo di costruire una "escatologia futurale" (von Ba... more La parabola moderna si costituisce come tentativo di costruire una "escatologia futurale" (von Balthasar) attraverso la trasposizione sul piano storico e intramondano dell'attesa cristiana dell'éschaton. Il progetto transumanista Indefinite lifespan, incentrato sulle tecnologie di contrasto dell'invecchiamento (anti-aging) e sulla pratica della crioconservazione sembra offrire oggi la versione più recente del progetto prometeico che ha attraversato il moderno.
Di fronte a questa sfida culturale la speranza cristiana risponde con la sua eccedenza irriducibile, quella di una partecipazione alla vita dell'Eterno sperimentabile in maniera germinale già al presente, come esperienza dell'éschaton nel tempo. Essa dischiude una esperienza della temporalità che non è né una eternizzazione del presente (come tenta la strategia transumanista attraverso il prolungamento sine die della vita terrena), né avanzaemnto verso un avvenire sempre migliore (come nel progetto moderno), né eterno ritorno di tutte le cose (come nella visione ciclica pre-cristiana), ma è quella di un "istante di eternità" (Falque), cioè comunione con l'Eterno nel presente, in attesa della sua piena realizzazione nella parusìa.

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