Mirko Stocchi | Archivio Segreto Vaticano (original) (raw)
Papers by Mirko Stocchi
RSCI, 2024
The main object of this study is the analysis and critical edition of a document by the Bishop of... more The main object of this study is the analysis and critical edition of a document by the Bishop of Spoleto Transaricus dating back to 1178 (but transmitted exclusively by a 13th-century imitative notary copy), which reproduces in a surprising way the features of the contemporaneous
solemn pontifical privileges, including the two signa of the Rota and the Benevalete. The introductory pages summarize some of the main questions concerning the documentary production of the Italian bishoprics of the 11th and 12th centuries, including the influence exerted on it by the models of the papal chancery.
Miscellanea (Collectanea Archivi Vaticani) XII, 2023
In 1373 Gregory XI ordered an inquiry into the possessions of the Hospitallers of St. John of Jer... more In 1373 Gregory XI ordered an inquiry into the possessions of the Hospitallers of St. John of Jerusalem, of which the archives preserve numerous evidences. This study publishes in a critical edition the text of the inquiry conducted by Archbishop Charles d’Alençon (1365-1375), under papal mandate in the diocese of Lyon, found in the Vatican Archives and so far escaped the attention of scholars.
Spoleto Sacra 1200. Nell'825° anniversario della consacrazione della Cattedrale, Livorno, 2023
La storia dei vescovi e della Chiesa di Spoleto nei secoli XII-XIII resta ancora in buona parte d... more La storia dei vescovi e della Chiesa di Spoleto nei secoli XII-XIII resta ancora in buona parte da scrivere. Scarsità e dispersione della documentazione rendono ostico tale compito. Tuttavia, l'edizione critica di importanti archivi pergamenacei (come quello dell’abbazia folignate di S. Croce di Sassovivo, o quello del Capitolo della cattedrale di Spoleto) permettono oggi, se non altro, di correggere alcune inesattezze ripetute nelle principali cronotassi episcopali, da Ughelli fino a Eubel; nonché di delineare meglio la figura del vescovo Beneadatto (tale è il vero nome di questo vescovo, spesso scambiato col più triviale Benedetto), che resse la diocesi spoletina per un lungo arco di tempo a cavaliere tra i due secoli.
Litterae Caelestes, 2020
This text, originally written for didactic purposes, takes stock of the question of the language ... more This text, originally written for didactic purposes, takes stock of the question of the language of medieval documents, focusing in particular on the Latin of the Italian private 'chartae'. Through the reworking of some of the main theses expressed in the past on this topic by both historians of the language and scholars of the medieval document, the author attempts to define the limits and the potential that the use of linguistic analysis presents in diplomatic studies.
Archivio della Società romana di storia patria, 2014
Un'ineditA donAzione di beni nel territorio CollineSe in fAvore del monAStero dei SS. AndreA e Gr... more Un'ineditA donAzione di beni nel territorio CollineSe in fAvore del monAStero dei SS. AndreA e GreGorio ad Clivum SCauri (SeC. Xi) la scoperta del documento oggetto del presente contributo si pone nell'ambito di un censimento generale delle pergamene dell'Archivio del Capitolo di S. Pietro (attualmente conservate presso la biblioteca Apostolica vaticana) intrapreso da chi scrive qualche tempo fa ed ancora in fieri. 1 Ho avuto occasione di segnalare in altra sede il rinvenimento, all'interno del medesimo fondo, di altre importanti testimonianze documentarie di cui s'ignorava l'esistenza. 2 mi sia consentito allora riproporre qui, a mo' di breve premessa a quanto segue, alcune riflessioni dettate da un interrogativo che facilmente si porrà anche alla mente dei lettori di queste pagine: per quale ragione, cioè, un archivio come quello di S. Pietro, comunemente ritenuto tra i più noti ed esplorati dell'ambito romano, non smetta ancora di riservare piacevoli sorprese.
Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, 2015
The unexpected discovery of a new original document of Frederic II opens up new perspectives for ... more The unexpected discovery of a new original document of Frederic II opens up new perspectives for research on the staff and on the production of the imperial chancery during his brief stay in Rome in April 1212. The document (which will published in a critical edition), concerns a church in Abruzzo which remained almost unknown until now, to which the Swabian sovereign bestowed his protection and assigned a rural estate belonging to the land of the crown.
Bollettino della Deputazione di storia patria per l'Umbria, 2013
Nell'ambito di una ricerca concernente le chiese dipendenti dalla Basilica vaticana tra medioevo ... more Nell'ambito di una ricerca concernente le chiese dipendenti dalla Basilica vaticana tra medioevo e prima età moderna (secc. xii-xvi), di cui presto saranno pubblicati i risultati 1 , è stato possibile appurare l'esistenza di alcune aree geografiche nelle quali la pratica degli assoggettamenti di chiese a S. Pietro si verificò con particolare frequenza. Tra queste aree vanno senz'altro annoverati i territori facenti parte dell'attuale Umbria, che nel periodo preso in esame ospitarono da soli, secondo una stima ancora approssimativa ma piuttosto attendibile, circa il 25% delle dipendenze "vaticane".
Bollettino della Deputazione di storia patria per l'Umbria, 2012
Introduzione A circa mezza via tra Spoleto e Foligno sorge, ancora oggi ben conservato nelle sue ... more Introduzione A circa mezza via tra Spoleto e Foligno sorge, ancora oggi ben conservato nelle sue strutture medievali, il castrum di Campello (m 514 s.l.m.), castello di poggio posto a guardia del ramo orientale della via Flaminia che attraversa la Valle Spoletana, luogo d'origine dell'omonima famiglia gentilizia spoletina 1 . Poco al di fuori delle antiche mura castrali, sul versante occidentale del colle, nel luogo anticamente denominato Adualis 2 , si erge un imponente corpo di fabbrica, cui oggi ci si riferisce in genere con l'appellativo di "Convento dei Barnabiti", giacché dal 1935 esso è proprietà dei suddetti religiosi, che lo utilizzarono in passato come residenza estiva per gli studenti del loro Collegio teologico internazionale e che, dopo i 1 Sul castello di Campello, fondato, secondo la tradizione, alle pendici del monte Serano verso la metà del X secolo da Rovero di Champeaux (da cui deriverebbe il nome), si vedano: P. Campello della Spina, Il castello di Campello. Memorie storiche e biografiche, Roma, Ermanno Loescher; Città di Castello, S. Lapi, 1889-1915; B. Fabrizi, Il castello di Campello sul Clitunno (memorie storiche), Spoleto, Un. Tip. Nazzarena, Fasano e Neri, 1934; L. Fausti, I castelli e le ville dell'antico contado e distretto della città di Spoleto, I, Perugia, Editoriale Umbra, 1990, pp. 46-47; e il più recente D. Amoni, Castelli, fortezze e rocche dell'Umbria, Perugia, Quattroemme, 1999, pp. 55-56. 2 Il microtoponimo adualis, aduale o adunale potrebbe forse derivare dal termine mediolatino adoha, cioè « omne servitium pecuniarium quod praestatur per feudatarios », cfr. C. du Fresne Du Cange, Glossarium mediae et infimae latinitatis, 1, Graz, Akademische Druck-u. Verlagsanstalt, 1954, p. 87. Qui mi limiterò a segnalare che esso ricorre anche in documentazione relativa al monastero abbruzzese di S. Giovanni de Colementis: « [...] in territorio furconiano in loco ubi dicitur adunale prope ecclesiam sancti Victoris », cfr. L. Saladino, I monasteri benedettini nell'Abruzzo interno: insediamenti, infrastrutture e territorio fra VIII e XI secolo, Roma, F.lli Palombi, 2000 (Tardoantico e Medioevo. Studi e strumenti di
1. La chiesa sorge tuttora sulle estreme propaggini occidentali del colle Gianicolo, ad appena ci... more 1. La chiesa sorge tuttora sulle estreme propaggini occidentali del colle Gianicolo, ad appena cinquanta metri di distanza dal colonnato berniniano di Piazza S. Pietro. Vi si accede dal Borgo Santo Spirito per due rampe di scale, di cui una -la seconda per chi proviene da S. Pietro -tradizionalmente denominata "scala santa". La prima pubblicazione a stampa interamente dedicata a illustrare la storia di questa antica cappella risale al 1629 e si deve a Francesco Maria Torrigio (1580-1650), assiduo frequentatore dell'archivio capitolare di S. Pietro, delle cui testimonianze egli si avvalse largamente per la redazione delle sue numerose opere (Torrigio 1629). Dopo l'opuscolo del Torrigio, per ritrovare uno studio espressamente dedicato alla chiesa dei Ss. Michele e Magno bisogna attendere il 1906, quando cioè le pagine del "Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma" ospitarono le note storiche dedicate da Petrus Johannes Blok alle "antiche memorie dei Frisoni" (Blok 1906). In parte debitrice di quest'ultimo lavoro è la breve ma esaustiva monografia sulla chiesa, di cui furono autori Mario Bosi e Piero Becchetti, apparsa nella collana diretta da Carlo Pietrangeli intitolata "Le chiese di Roma illustrate" (Bosi -BeccheTTi 1973). Gli stessi Bosi e Becchetti tornarono sull'argomento appena due anni più tardi, per comunicare nella rivista "Studi Romani" l'importante scoperta, da loro fatta, di alcuni disegni fino ad allora ignorati, raffiguranti la struttura dell'edificio sacro prima dei radicali rifacimenti settecenteschi . Quasi un ventennio separa quest'ultima pubblicazione dalla monografia, corredata di un ricco apparato illustrativo, dedicata alla chiesa dei Ss. Michele e Magno da mons. Martino Muskens (Muskens 1993). Il lavoro di Muskens rappresenta il primo prodotto di una nuova stagione d'interesse attorno alla nostra chiesa, all'origine del quale contribuirono certamente le indagini archeologiche -seppure limitate -di cui la medesima fu fatta oggetto sul principio degli anni Novanta del secolo scorso (vd. anche in proposito heres 1992(vd. anche in proposito heres -1993(vd. anche in proposito heres e MoorMann 1992(vd. anche in proposito heres -1993. Il merito di aver compiutamente esposto, contestualizzato e analizzato criticamente i risultati di queste indagini va tuttavia attribuito a Sible de Blaauw, autore in quegli stessi anni di un voluminoso articolo sulla chiesa apparso nei "Mededelingen van het Nederlands Instituut te Rome" -il periodico scientifico del Reale Istituto Neerlandese a Roma - , che rappresenta oggi il punto di partenza imprescindibile per qualsiasi studio critico sulla storia di questa antica chiesa, divenuta nel frattempo, per intercessione del Capitolo di S. Pietro, di cui essa è "chiesa filiale", la chiesa nazionale degli Olandesi a Roma. Infine, notizia di altri autori che, prima del 1927, hanno trattato incidentalmente della nostra nelle loro opere, si potrà reperire nella scheda -invero in sé piuttosto scarna -a essa dedicata nella nota opera sulle chiese di Roma nel medioevo di Christiano Hülsen (hülsen 1927, p. 388, s.v. S. Michaelis de Porticu) e in CBCR, III, pp. 126-128. 2. Sull'archivio capitolare di S. Pietro in Vaticano, sue vicende storiche, consistenza e strumenti di corredo, vd. schiaparelli, pp. 393-418 e rezza -sTocchi 2008, pp. 9-40.
Brought to the attention of the international scientific community in the 1940s thanks to the stu... more Brought to the attention of the international scientific community in the 1940s thanks to the studies of W.F. Volbach and A.M. Ammann, the picture of Saints Peter and Paul in the Treasury Museum of St Peter’s in the Vatican had a colourful history over the centuries. From an obscurity that even today cloaks its origins (which became the object of fantastic stories during medieval times), the information surrounding the work becomes clearer in recent times, at least with regard to the final years of the 1500s, allowing us in part to closely trace its changeable fortunes within the Vatican Basilica. Passing from the principal altar, where the painting was perhaps hung for the first few centuries of its existence, until its current home in the Treasury Museum, it was also located for many hundreds of years in the underground chapel “ad caput sancti Petri” of the Vatican Grottoes. As well as revealing the history of its journeys over time, the archives also allow us to reconstruct the various occasions on which it underwent restorative procedures, which were applied to the work from the first half of the XVI century onwards.
Books by Mirko Stocchi
Abstracts of the documents of the series Pergamene (‘Parchments’) of the Archives of the Chapter ... more Abstracts of the documents of the series Pergamene (‘Parchments’) of the Archives of the Chapter of St. Peter in the Vatican (Biblioteca Apostolica Vaticana) dating to the years 1305-1378.
Biblioteca apostolica vaticana, 2020
Abstracts of the documents of the series Pergamene (‘Parchments’) of the Archives of the Chapter ... more Abstracts of the documents of the series Pergamene (‘Parchments’) of the Archives of the Chapter of St. Peter in the Vatican (Biblioteca Apostolica Vaticana) dating to the years 1305-1378.
Archivio del Capitolo di San Pietro. Regesti delle pergamene (Studi e testi, 540), 2020
Descrizione bibliografica all'indirizzo http://www.vaticanlibrary.va Proprietà letteraria riservata
Fontes Historiae Ordinis Sancti Augustini. Prima series. Registra Priorum Generalium, volumen 2, 2019
Critical edition of the surviving register of the Augustinian prior general Matthew of Ascoli, de... more Critical edition of the surviving register of the Augustinian prior general Matthew of Ascoli, dealing with his governance of the Order during the years 1359-1360 (Roma, Archivio Generale Agostiniano, ms. Dd1). With an introduction concerning Matthew's biography and some aspects of the manuscript tradition of this text.
Fontes Historiae Ordinis Sancti Augustini. Prima series. Registra Priorum Generalium, volumen 2, 2019
Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae XXI (Studi e testi, 458), 2015
Descrizione bibliografica in www.vaticanlibrary.va ------Proprietà letteraria riservata
Umbria Presentazione III Con la pubblicazione del presente volume inauguriamo una serie di studi ... more Umbria Presentazione III Con la pubblicazione del presente volume inauguriamo una serie di studi dedicati ad illustrare la storia dei rapporti, nel Medioevo e nell' Età moderna, tra la Basilica Vaticana e le sue chiese dipendenti. Si tratta di un tema storiografi co qui aff rontato per la prima volta nel suo complesso e che, anche per questa ragione, riteniamo sia di grande interesse. Lo studio della ricca documentazione off erta a tal proposito dall'Archivio del Capitolo di San Pietro permette infatti di gettare nuova luce non soltanto sulle vicende della Basilica e del clero vaticani, ma anche su quelle, spesso non meno avvincenti, dei tanti monasteri, ospedali e chiese che nel corso dei secoli furono affi dati alle cure dei canonici di San Pietro.
RSCI, 2024
The main object of this study is the analysis and critical edition of a document by the Bishop of... more The main object of this study is the analysis and critical edition of a document by the Bishop of Spoleto Transaricus dating back to 1178 (but transmitted exclusively by a 13th-century imitative notary copy), which reproduces in a surprising way the features of the contemporaneous
solemn pontifical privileges, including the two signa of the Rota and the Benevalete. The introductory pages summarize some of the main questions concerning the documentary production of the Italian bishoprics of the 11th and 12th centuries, including the influence exerted on it by the models of the papal chancery.
Miscellanea (Collectanea Archivi Vaticani) XII, 2023
In 1373 Gregory XI ordered an inquiry into the possessions of the Hospitallers of St. John of Jer... more In 1373 Gregory XI ordered an inquiry into the possessions of the Hospitallers of St. John of Jerusalem, of which the archives preserve numerous evidences. This study publishes in a critical edition the text of the inquiry conducted by Archbishop Charles d’Alençon (1365-1375), under papal mandate in the diocese of Lyon, found in the Vatican Archives and so far escaped the attention of scholars.
Spoleto Sacra 1200. Nell'825° anniversario della consacrazione della Cattedrale, Livorno, 2023
La storia dei vescovi e della Chiesa di Spoleto nei secoli XII-XIII resta ancora in buona parte d... more La storia dei vescovi e della Chiesa di Spoleto nei secoli XII-XIII resta ancora in buona parte da scrivere. Scarsità e dispersione della documentazione rendono ostico tale compito. Tuttavia, l'edizione critica di importanti archivi pergamenacei (come quello dell’abbazia folignate di S. Croce di Sassovivo, o quello del Capitolo della cattedrale di Spoleto) permettono oggi, se non altro, di correggere alcune inesattezze ripetute nelle principali cronotassi episcopali, da Ughelli fino a Eubel; nonché di delineare meglio la figura del vescovo Beneadatto (tale è il vero nome di questo vescovo, spesso scambiato col più triviale Benedetto), che resse la diocesi spoletina per un lungo arco di tempo a cavaliere tra i due secoli.
Litterae Caelestes, 2020
This text, originally written for didactic purposes, takes stock of the question of the language ... more This text, originally written for didactic purposes, takes stock of the question of the language of medieval documents, focusing in particular on the Latin of the Italian private 'chartae'. Through the reworking of some of the main theses expressed in the past on this topic by both historians of the language and scholars of the medieval document, the author attempts to define the limits and the potential that the use of linguistic analysis presents in diplomatic studies.
Archivio della Società romana di storia patria, 2014
Un'ineditA donAzione di beni nel territorio CollineSe in fAvore del monAStero dei SS. AndreA e Gr... more Un'ineditA donAzione di beni nel territorio CollineSe in fAvore del monAStero dei SS. AndreA e GreGorio ad Clivum SCauri (SeC. Xi) la scoperta del documento oggetto del presente contributo si pone nell'ambito di un censimento generale delle pergamene dell'Archivio del Capitolo di S. Pietro (attualmente conservate presso la biblioteca Apostolica vaticana) intrapreso da chi scrive qualche tempo fa ed ancora in fieri. 1 Ho avuto occasione di segnalare in altra sede il rinvenimento, all'interno del medesimo fondo, di altre importanti testimonianze documentarie di cui s'ignorava l'esistenza. 2 mi sia consentito allora riproporre qui, a mo' di breve premessa a quanto segue, alcune riflessioni dettate da un interrogativo che facilmente si porrà anche alla mente dei lettori di queste pagine: per quale ragione, cioè, un archivio come quello di S. Pietro, comunemente ritenuto tra i più noti ed esplorati dell'ambito romano, non smetta ancora di riservare piacevoli sorprese.
Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, 2015
The unexpected discovery of a new original document of Frederic II opens up new perspectives for ... more The unexpected discovery of a new original document of Frederic II opens up new perspectives for research on the staff and on the production of the imperial chancery during his brief stay in Rome in April 1212. The document (which will published in a critical edition), concerns a church in Abruzzo which remained almost unknown until now, to which the Swabian sovereign bestowed his protection and assigned a rural estate belonging to the land of the crown.
Bollettino della Deputazione di storia patria per l'Umbria, 2013
Nell'ambito di una ricerca concernente le chiese dipendenti dalla Basilica vaticana tra medioevo ... more Nell'ambito di una ricerca concernente le chiese dipendenti dalla Basilica vaticana tra medioevo e prima età moderna (secc. xii-xvi), di cui presto saranno pubblicati i risultati 1 , è stato possibile appurare l'esistenza di alcune aree geografiche nelle quali la pratica degli assoggettamenti di chiese a S. Pietro si verificò con particolare frequenza. Tra queste aree vanno senz'altro annoverati i territori facenti parte dell'attuale Umbria, che nel periodo preso in esame ospitarono da soli, secondo una stima ancora approssimativa ma piuttosto attendibile, circa il 25% delle dipendenze "vaticane".
Bollettino della Deputazione di storia patria per l'Umbria, 2012
Introduzione A circa mezza via tra Spoleto e Foligno sorge, ancora oggi ben conservato nelle sue ... more Introduzione A circa mezza via tra Spoleto e Foligno sorge, ancora oggi ben conservato nelle sue strutture medievali, il castrum di Campello (m 514 s.l.m.), castello di poggio posto a guardia del ramo orientale della via Flaminia che attraversa la Valle Spoletana, luogo d'origine dell'omonima famiglia gentilizia spoletina 1 . Poco al di fuori delle antiche mura castrali, sul versante occidentale del colle, nel luogo anticamente denominato Adualis 2 , si erge un imponente corpo di fabbrica, cui oggi ci si riferisce in genere con l'appellativo di "Convento dei Barnabiti", giacché dal 1935 esso è proprietà dei suddetti religiosi, che lo utilizzarono in passato come residenza estiva per gli studenti del loro Collegio teologico internazionale e che, dopo i 1 Sul castello di Campello, fondato, secondo la tradizione, alle pendici del monte Serano verso la metà del X secolo da Rovero di Champeaux (da cui deriverebbe il nome), si vedano: P. Campello della Spina, Il castello di Campello. Memorie storiche e biografiche, Roma, Ermanno Loescher; Città di Castello, S. Lapi, 1889-1915; B. Fabrizi, Il castello di Campello sul Clitunno (memorie storiche), Spoleto, Un. Tip. Nazzarena, Fasano e Neri, 1934; L. Fausti, I castelli e le ville dell'antico contado e distretto della città di Spoleto, I, Perugia, Editoriale Umbra, 1990, pp. 46-47; e il più recente D. Amoni, Castelli, fortezze e rocche dell'Umbria, Perugia, Quattroemme, 1999, pp. 55-56. 2 Il microtoponimo adualis, aduale o adunale potrebbe forse derivare dal termine mediolatino adoha, cioè « omne servitium pecuniarium quod praestatur per feudatarios », cfr. C. du Fresne Du Cange, Glossarium mediae et infimae latinitatis, 1, Graz, Akademische Druck-u. Verlagsanstalt, 1954, p. 87. Qui mi limiterò a segnalare che esso ricorre anche in documentazione relativa al monastero abbruzzese di S. Giovanni de Colementis: « [...] in territorio furconiano in loco ubi dicitur adunale prope ecclesiam sancti Victoris », cfr. L. Saladino, I monasteri benedettini nell'Abruzzo interno: insediamenti, infrastrutture e territorio fra VIII e XI secolo, Roma, F.lli Palombi, 2000 (Tardoantico e Medioevo. Studi e strumenti di
1. La chiesa sorge tuttora sulle estreme propaggini occidentali del colle Gianicolo, ad appena ci... more 1. La chiesa sorge tuttora sulle estreme propaggini occidentali del colle Gianicolo, ad appena cinquanta metri di distanza dal colonnato berniniano di Piazza S. Pietro. Vi si accede dal Borgo Santo Spirito per due rampe di scale, di cui una -la seconda per chi proviene da S. Pietro -tradizionalmente denominata "scala santa". La prima pubblicazione a stampa interamente dedicata a illustrare la storia di questa antica cappella risale al 1629 e si deve a Francesco Maria Torrigio (1580-1650), assiduo frequentatore dell'archivio capitolare di S. Pietro, delle cui testimonianze egli si avvalse largamente per la redazione delle sue numerose opere (Torrigio 1629). Dopo l'opuscolo del Torrigio, per ritrovare uno studio espressamente dedicato alla chiesa dei Ss. Michele e Magno bisogna attendere il 1906, quando cioè le pagine del "Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma" ospitarono le note storiche dedicate da Petrus Johannes Blok alle "antiche memorie dei Frisoni" (Blok 1906). In parte debitrice di quest'ultimo lavoro è la breve ma esaustiva monografia sulla chiesa, di cui furono autori Mario Bosi e Piero Becchetti, apparsa nella collana diretta da Carlo Pietrangeli intitolata "Le chiese di Roma illustrate" (Bosi -BeccheTTi 1973). Gli stessi Bosi e Becchetti tornarono sull'argomento appena due anni più tardi, per comunicare nella rivista "Studi Romani" l'importante scoperta, da loro fatta, di alcuni disegni fino ad allora ignorati, raffiguranti la struttura dell'edificio sacro prima dei radicali rifacimenti settecenteschi . Quasi un ventennio separa quest'ultima pubblicazione dalla monografia, corredata di un ricco apparato illustrativo, dedicata alla chiesa dei Ss. Michele e Magno da mons. Martino Muskens (Muskens 1993). Il lavoro di Muskens rappresenta il primo prodotto di una nuova stagione d'interesse attorno alla nostra chiesa, all'origine del quale contribuirono certamente le indagini archeologiche -seppure limitate -di cui la medesima fu fatta oggetto sul principio degli anni Novanta del secolo scorso (vd. anche in proposito heres 1992(vd. anche in proposito heres -1993(vd. anche in proposito heres e MoorMann 1992(vd. anche in proposito heres -1993. Il merito di aver compiutamente esposto, contestualizzato e analizzato criticamente i risultati di queste indagini va tuttavia attribuito a Sible de Blaauw, autore in quegli stessi anni di un voluminoso articolo sulla chiesa apparso nei "Mededelingen van het Nederlands Instituut te Rome" -il periodico scientifico del Reale Istituto Neerlandese a Roma - , che rappresenta oggi il punto di partenza imprescindibile per qualsiasi studio critico sulla storia di questa antica chiesa, divenuta nel frattempo, per intercessione del Capitolo di S. Pietro, di cui essa è "chiesa filiale", la chiesa nazionale degli Olandesi a Roma. Infine, notizia di altri autori che, prima del 1927, hanno trattato incidentalmente della nostra nelle loro opere, si potrà reperire nella scheda -invero in sé piuttosto scarna -a essa dedicata nella nota opera sulle chiese di Roma nel medioevo di Christiano Hülsen (hülsen 1927, p. 388, s.v. S. Michaelis de Porticu) e in CBCR, III, pp. 126-128. 2. Sull'archivio capitolare di S. Pietro in Vaticano, sue vicende storiche, consistenza e strumenti di corredo, vd. schiaparelli, pp. 393-418 e rezza -sTocchi 2008, pp. 9-40.
Brought to the attention of the international scientific community in the 1940s thanks to the stu... more Brought to the attention of the international scientific community in the 1940s thanks to the studies of W.F. Volbach and A.M. Ammann, the picture of Saints Peter and Paul in the Treasury Museum of St Peter’s in the Vatican had a colourful history over the centuries. From an obscurity that even today cloaks its origins (which became the object of fantastic stories during medieval times), the information surrounding the work becomes clearer in recent times, at least with regard to the final years of the 1500s, allowing us in part to closely trace its changeable fortunes within the Vatican Basilica. Passing from the principal altar, where the painting was perhaps hung for the first few centuries of its existence, until its current home in the Treasury Museum, it was also located for many hundreds of years in the underground chapel “ad caput sancti Petri” of the Vatican Grottoes. As well as revealing the history of its journeys over time, the archives also allow us to reconstruct the various occasions on which it underwent restorative procedures, which were applied to the work from the first half of the XVI century onwards.
Abstracts of the documents of the series Pergamene (‘Parchments’) of the Archives of the Chapter ... more Abstracts of the documents of the series Pergamene (‘Parchments’) of the Archives of the Chapter of St. Peter in the Vatican (Biblioteca Apostolica Vaticana) dating to the years 1305-1378.
Biblioteca apostolica vaticana, 2020
Abstracts of the documents of the series Pergamene (‘Parchments’) of the Archives of the Chapter ... more Abstracts of the documents of the series Pergamene (‘Parchments’) of the Archives of the Chapter of St. Peter in the Vatican (Biblioteca Apostolica Vaticana) dating to the years 1305-1378.
Archivio del Capitolo di San Pietro. Regesti delle pergamene (Studi e testi, 540), 2020
Descrizione bibliografica all'indirizzo http://www.vaticanlibrary.va Proprietà letteraria riservata
Fontes Historiae Ordinis Sancti Augustini. Prima series. Registra Priorum Generalium, volumen 2, 2019
Critical edition of the surviving register of the Augustinian prior general Matthew of Ascoli, de... more Critical edition of the surviving register of the Augustinian prior general Matthew of Ascoli, dealing with his governance of the Order during the years 1359-1360 (Roma, Archivio Generale Agostiniano, ms. Dd1). With an introduction concerning Matthew's biography and some aspects of the manuscript tradition of this text.
Fontes Historiae Ordinis Sancti Augustini. Prima series. Registra Priorum Generalium, volumen 2, 2019
Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae XXI (Studi e testi, 458), 2015
Descrizione bibliografica in www.vaticanlibrary.va ------Proprietà letteraria riservata
Umbria Presentazione III Con la pubblicazione del presente volume inauguriamo una serie di studi ... more Umbria Presentazione III Con la pubblicazione del presente volume inauguriamo una serie di studi dedicati ad illustrare la storia dei rapporti, nel Medioevo e nell' Età moderna, tra la Basilica Vaticana e le sue chiese dipendenti. Si tratta di un tema storiografi co qui aff rontato per la prima volta nel suo complesso e che, anche per questa ragione, riteniamo sia di grande interesse. Lo studio della ricca documentazione off erta a tal proposito dall'Archivio del Capitolo di San Pietro permette infatti di gettare nuova luce non soltanto sulle vicende della Basilica e del clero vaticani, ma anche su quelle, spesso non meno avvincenti, dei tanti monasteri, ospedali e chiese che nel corso dei secoli furono affi dati alle cure dei canonici di San Pietro.
La storia delle chiese fi liali (ecclesiae fi liales o annexae), sulle quali il Capitolo vaticano... more La storia delle chiese fi liali (ecclesiae fi liales o annexae), sulle quali il Capitolo vaticano ebbe possesso o giurisdizione, o nelle quali fornì servizio liturgico, ha origini molto antiche ed ha subìto notevoli trasformazioni attraverso i secoli. Con il presente "Quaderno d'Archivio" (il primo della serie così denominata) iniziamo la rassegna di tali "dipendenze ecclesiastiche", presentando i documenti medioevali che le annoverano. Si tratta dell'età in cui tale prassi ebbe origine, ed è quindi argomento di particolare interesse. Ma l'istituto delle ecclesiae subiectae non scomparve certo con l'età di mezzo, al contrario proseguì anche ben oltre il Concilio di Trento (1564), sebbene con alcune rettifi che.
V «Illa namque, quam pluribus nominibus vere Nostram appellare possumus, quaeque dulcissimis Nobi... more V «Illa namque, quam pluribus nominibus vere Nostram appellare possumus, quaeque dulcissimis Nobis plena est memoriis, gloriosissimum quidem extat Apostolorum Principis tropaeum; ob hanc vero amplissimam dignitatem, magis quam ob molis artisque celsitudinem, inter cetera catholici orbis templa maximum profecto ad astra extollitur. Tanto autem huic artis fi deique monumento aeque congruere oportet vivum templum illud, praeclarum, dicimus, sacerdotum collegium, qui sacra inibi quotidie mysteria peragunt divinasque concinunt laudes, amplissimum nempe Canonicorum ordinem universumque Basilicae Clerum, quibuscum Nos ipsi olim in illa Domo Dei ambulavimus cum consensu».