Alessandra Rullo | Ministero della cultura (original) (raw)
Papers by Alessandra Rullo
Il polittico fu eseguito nel 1493 da Cristoforo Scacco per la chiesa di San Bartolomeo a Penta (S... more Il polittico fu eseguito nel 1493 da Cristoforo Scacco per la chiesa di San Bartolomeo a Penta (Salerno), dove è conservato fino al 1911 in pessimo stato, per poi entrare ufficialmente con l’acquisto del 1916 nelle collezioni della Pinacoteca Nazionale di Napoli (attuale Museo Archeologico Nazionale), e infine in quelle del Museo di Capodimonte nel 1957.
Il frammentario stato di conservazione dell’opera, in particolare della parte centrale raffigurante la Madonna delle Grazie, non ne ha mai consentito l’esposizione integrale nelle sale museali, nonostante lunghi e complessi interventi di restauro. Traendo spunto dalla presenza nella mostra Depositi a Capodimonte: Storie ancora da scrivere della predella raffigurante Cristo e gli Apostoli, il presente contributo analizza la questione del contesto originario e delle scelte di allestimento del polittico rispetto alle problematiche legate alla conservazione e alle esigenze della fruizione museale, anche mediante l’utilizzo delle odierne tecnologie per la digitalizzazione delle immagini.
Entries by Alessandra Rullo
Il polittico fu eseguito nel 1493 da Cristoforo Scacco per la chiesa di San Bartolomeo a Penta (S... more Il polittico fu eseguito nel 1493 da Cristoforo Scacco per la chiesa di San Bartolomeo a Penta (Salerno), dove è conservato fino al 1911 in pessimo stato, per poi entrare ufficialmente con l’acquisto del 1916 nelle collezioni della Pinacoteca Nazionale di Napoli (attuale Museo Archeologico Nazionale), e infine in quelle del Museo di Capodimonte nel 1957.
Il frammentario stato di conservazione dell’opera, in particolare della parte centrale raffigurante la Madonna delle Grazie, non ne ha mai consentito l’esposizione integrale nelle sale museali, nonostante lunghi e complessi interventi di restauro. Traendo spunto dalla presenza nella mostra Depositi a Capodimonte: Storie ancora da scrivere della predella raffigurante Cristo e gli Apostoli, il presente contributo analizza la questione del contesto originario e delle scelte di allestimento del polittico rispetto alle problematiche legate alla conservazione e alle esigenze della fruizione museale, anche mediante l’utilizzo delle odierne tecnologie per la digitalizzazione delle immagini.
Raffaello a Capodimonte. L'officina dell'artista, 2021
La mostra si propone di valorizzare il patrimonio raffaellesco del Museo, più ricco e variato di ... more La mostra si propone di valorizzare il patrimonio raffaellesco del Museo, più ricco e variato di quanto si sia soliti pensare, e di offrire al pubblico le novità emerse dalla campagna di indagini diagnostiche condotte dal
Dipartimento di Lettere dell'Università della Campania, dal CNR e dal Lams, permettendo un approccio originale sia alle opere d’arte, viste nel loro farsi, sia alla bottega dell’artista, di cui si mette in luce il complesso
lavoro che sta dietro la creazione di originali, multipli, copie, derivazioni.
Il Museo e Real Bosco di Capodimonte conserva alcune opere autografe di grande rilevanza, che permettono di esemplificare i momenti principali della carriera dell’artista (Frammenti della Pala di San Nicola da Tolentino, 1501; Ritratto di Alessandro Farnese, 1511 circa; Mosé e il roveto ardente, 1514; Madonna del Divino Amore, 1516-18) e del suo più immediato seguito (Madonna della Gatta, 1518-1520 circa?). Lo stesso museo conserva però anche una serie di copie, derivazioni, multipli, alcune delle quali forse elaborate nella bottega stessa dell’artista
(Madonna del Passeggio), altre per mano di artisti di prima grandezza per committenti importanti (Andrea del Sarto), o forse per esercitazione (Daniele da Volterra), altre invece da più meccanici copisti (Madonna Bridgwater), che permettono di esplorare ad ampio raggio questo tipo di produzione, che costituiva larga parte dell’opera delle botteghe del Cinque e del Seicento e che oggi forma una parte enorme, anche se spesso trascurata, del nostro patrimonio artistico.