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a cura di Francesca Mambrini SOCIETÀ LIGURE DI STORIA PATRIA GENOVA 2004 Eminentissimo ac Reveren... more a cura di Francesca Mambrini SOCIETÀ LIGURE DI STORIA PATRIA GENOVA 2004 Eminentissimo ac Reverendissimo Tarcisio Bertone Archiepiscopo Genuensi nuper ad Cardinalatum promoto Giunto praticamente in vista del capolinea accademico, mentre presento quest'edizione, curata dall'ultima allieva del corso di Dottorato di ricerca in Diplomatica, chiuso ormai da anni per tutta una serie di ragioni, non ultima delle quali quella di non voler contribuire ad alimentare illusioni, nella difficile congiuntura dell'Università italiana che penalizza i giovani ricercatori, mi accorgo che in un mio intervento a un colloquio italo-germanico del 2002, dedicato appunto alle fonti (Liguria: edizioni di fonti, in « Annali dell'Istituto storico italo-germanico in Trento », XXVIII, 2002, pp. 321-344) finivo per redigere il consuntivo di un programma di lavoro ventennale. Nel 1982, infatti, in occasione di un convegno I Liguri dall'Arno all'Ebro, dedicato alla memoria di Nino Lamboglia (Edizioni di fonti: prospettive e metodi, in « Rivista di Studi Liguri », L, 1984, pp. 214-228), avevo proposto alcune linee di ricerca, una specie di libro dei sogni che al momento -al mio fianco c'era allora solo Antonella Rovere, appena agli inizi di un cammino che l'avrebbe portata in una dozzina d'anni al vertice della carriera accademica -apparivano irrealizzabili. Col tempo, anche grazie all'apporto di forze nuove, in gran parte provenienti dal corso di dottorato, i sogni di allora sono diventati realtà: sono state prodotte le edizioni delle Carte del monastero di San Benigno di Capodifaro, a cura della stessa Rovere (in « Atti della Società Ligure di Storia Patria », n.s., XXIII/1, 1983) e dei Registri della catena del comune di Savona, di M. Nocera, F. Perasso, D. Puncuh, A. Rovere (Ibidem, XXVI, 1986); la nuova collana 'Fonti per la storia della Liguria', avviata nel 1992, ha accolto quelle del primo volume dei libri iurium genovesi (1992-2002, in nove tomi, a cura di M. Bibolini, S. Dellacasa, E. Madia, E. Pallavicino, D. Puncuh, A. Rovere), cui seguirà nei prossimi anni quella del secondo, di M. Lorenzetti e F. Mambrini, delle carte dei monasteri genovesi di San Siro (952-1328), di M. Calleri e S. Macchiavello (1997-98) e di Sant'Andrea della Porta (1109-1370), ad opera di C. Soave (2002), mentre sono quasi pronti due volumi del Codice diplomatico del monastero di Santo Stefano (secoli X-XIII), curati da M. Calleri e D. Ciarlo, oltre a quelle statutarie (Albenga di J. Costa Restagno, 1995, Rezzo di S. Macchiavello, 2000, e Varazze ad opera di A. Roccatagliata, 2001) e soprattutto il Repertorio degli statuti della Liguria, curato da R. Savelli (2003). Pressapoco nello stesso periodo portavamo a termine il riordinamento di importanti archivi privati: a quello dei Durazzo, marchesi di Gabiano, ad opera di G. Felloni, D. Puncuh e A. Rovere (« Atti della Società Ligure di Storia Patria », n.s., XXI/2, 1981), seguivano quelli dei Pallavicini e Sauli, entrambi approntati da una nostra équipe diretta da M. Bologna (Ibidem, rispettivamente XXXIV/1, 1994-XXXV/2, 1995 e XL/2, 2000); di biblioteche (dopo I manoscritti della raccolta Durazzo, a cura di D. Puncuh, Genova 1979), era la volta degli incunaboli della stessa biblioteca, illustrati da A. Petrucciani (« Atti della Società Ligure di Storia Patria », n.s., XXVIII/2, 1988); mentre sono prossimi all'ultimazione il riordinamento ed inventariazione dell'Archivio del Banco di San Giorgio, diretti da Giuseppe Felloni, avviati dalla Società Ligure di Storia Patria nel 1985 su incarico della Direzione Generale degli Archivi, che ne cura la pubblicazione (16 volumi già realizzati sui 24 previsti). Restava aperto il problema dei notai: sempre nel convegno del 1982, pur ritenendo conclusa l'esperienza delle edizioni integrali, da sostituire eventualmente con regestazioni o indicizzazioni computerizzate, rivelatesi in seguito più complesse del previsto, affacciavo l'ipotesi di proseguire il percorso iniziato nel 1938 attraverso la collana 'Notai liguri del secolo XII' (successivamente ampliata al XIII), con « i notai più antichi e significativi, quelli coloniali, quelli ecclesiastici o che riflettono situazioni locali e infine quelli che hanno operato presso curie o uffici particolari ». È il caso del notaio che si presenta oggi: Nicolò di Santa Giulia di Chiavari, attivo al servizio della curia arcivescovile di Genova a metà del secolo XIV, col quale riprendiamo la collana notarile, ampliandone gli estremi cronologici al secolo XV, cui seguiranno, pensiamo in tempi ragionevoli, gli atti rogati per la stessa curia da Stefano Corradi di Lavagna alla fine del secolo XIII, a cura di M. Calleri, e di Simone Francisci de Compagnono dell'inizio del secolo XV, curati da S. Macchiavello. Il progetto si inserisce in un più vasto disegno, parzialmente finanziato dalla Curia arcivescovile di Genova, inteso a realizzare un Codice diplomatico della Chiesa genovese. Era nostro desiderio ultimare le tre edizioni per dedicarle -come già fatto in passato per i suoi predecessori -al nostro arcivescovo in occasione della Sua elevazione alla porpora cardinalizia, inizialmente prevista per la primavera del 2004. L'anticipo al 2003 dell'evento e i naturali ritardi in operazioni di tal genere ci hanno spiazzato. Resta comunque l'impegno ad offrire al pastore della Chiesa Genovese i risultati di questo lavoro quale segno del nostro affetto e della gratitudine per la fiducia accordataci.