Federico Sollazzo | Freelancer - Academia.edu (original) (raw)
Videos by Federico Sollazzo
Assicurare maggior diffusione e divulgazione a pezzi e saggi pubblicati in riviste specializzate,... more Assicurare maggior diffusione e divulgazione a pezzi e saggi pubblicati in riviste specializzate, offrire spazi a persone e idee che non ne trovano così facilmente, questi i motivi principali che hanno spinto Federico Sollazzo ad aprire il blog CriticaMente.
Il titolo richiama direttamente la teoria critica della società e quindi rimanda a quel tipo di società e di coscienza critica. Propone brani, saggi, ma anche materiali audio e video, consapevole, però, dice Sollazzo, che la comunicazione web è necessariamente una comunicazione mediata; il confronto filosofico, e non solo, va approfondito e sviscerato necessariamente de visu.
https://www.raicultura.it/filosofia/articoli/2019/01/CriticaMente--la-filosofia-sul-web-466ab20d-da36-449b-83ec-1c49b992b63f.html
7 views
Books by Federico Sollazzo
https://www.youtube.com/watch?v=jBWdjG\_\_JPE
La prospettiva in cui in questo libro vengono lette le categorie di totalitarismo e di democrazia... more La prospettiva in cui in questo libro vengono lette le categorie di totalitarismo e di democrazia, vuole essere alternativa sia ad una rappresentazione esclusivamente storico-politica dei termini, che li ridurrebbe a mere e schematiche formalità procedurali, sia ad una loro rappresentazione in termini metafisico-mistico-spiritualistici, che ne farebbe categorie tutte interiori all’individuo fino al limite parossistico di poterle definire solo come un qualcosa di extra-mondano.
Si cercherà invece di restituire tali termini come vere e proprie categorie filosofiche depositarie di un’essenza che si manifesta in particolari rapporti storico-sociali ma che non coincide con una forma univoca e cristallizzata degli stessi.
Questa prospettiva risulta essenziale per non fare di fenomeni storici meri codici procedurali, rendendoli così etichette indifferenti al loro effettivo contenuto, anziché estrarre dalla loro forma d’attuazione pratica il loro significato teorico.
L’etica costituisce la bussola tramite la quale poter condurre una simile operazione, con ripercussioni anche sulla politica partitica ed istituzionale. E poiché al variare di tali posizioni derivano fenomeni storico-politico-sociali di genere diverso, un’etica che sia pubblica è l’unica bussola che possa orientare il darsi di quei fenomeni. Per questo una sezione del presente testo è dedicata alla mappatura delle più recenti tematizzazioni nell’ambito delle cosiddette etiche applicate: dal movimento di riabilitazione della filosofia pratica alla disputa tra liberalismo e comunitarismo, rispetto alla quale il neocontrattualismo sembra poter fungere da strumento di mediazione, dal movimento dell’etica della (co)responsabilità a quello dell’apertura all’alterità.
Una proposta di pacificazione sociale, che l’attualità ci dimostra essere sempre più urgente, è il punto conclusivo di questo testo. A tal fine, si tenterà la definizione di una costituzione antropologica basilare (pertanto universale, fintantoché eventualmente non muterà la configurazione dell’uomo), definendola con la formula di “antropologia essenziale”, grazie alla quale poter integrare l’analisi ontogenetica con quella filogenetica. I processi di modernizzazione (in particolar modo la globalizzazione), nei quali sono insite molteplici tematiche di carattere etico, politico e giuridico, saranno così inquadrati in una prospettiva in grado di dar conto delle dinamiche sociali, senza per questo perdere di vista l’individuo, essendovi una prospettiva antropologica a fondamento di quella sociologica.
Il presente volume nasce da una rielaborazione (sia nel contenuto che nella bibliografia) della D... more Il presente volume nasce da una rielaborazione (sia nel contenuto che nella bibliografia) della Dissertazione dottorale in Filosofia e Teoria delle Scienze Umane, "Tra totalitarismo e democrazia: la funzione pubblica dell’etica" (discussa presso l’Università Roma Tre nel 2007), della quale alcuni estratti sono stati editi (senza gli approfondimenti qui proposti) in varie riviste culturali.
In questa sede, quelli che erano i paragrafi della Dissertazione, sono stati resi saggi autonomi, suddivisi in grandi ambiti argomentativi che rendono sinteticamente la complessità dell’esistente: Filosofia Morale, Filosofia Politica, Etica. Questo, sia per agevolare il lettore (che si troverà così di fronte una sorta di mappa filosofica della modernità, con indicazioni bibliografiche integrate nelle note), sia per rendere l’idea di una complessa modernità a mosaico, il ché non inibisce affatto una sua, anzi auspicabile, ricostruzione in un’immagine unitaria, a patto che essa non derivi da una visione uniformante, assolutizzante, totalizzante, ma dai giochi, cristallizzabili solo con un atto di forza, di interazione, scambio, de- e ri-costruzione permanente dei tasselli che la compongono.
Essays by Federico Sollazzo
Che cos’è la metafisica? è uno degli scritti fondamentali di Martin Heidegger. Nato come lectio m... more Che cos’è la metafisica? è uno degli scritti fondamentali di Martin Heidegger. Nato come lectio magistralis tenuta nel 1929 all’Università di Friburgo, è stato successivamente arricchito dallo stesso Heidegger in modo importante, con un Poscritto nel 1943 e una Introduzione nel 1949. Nonostante le ridotte dimensioni, questo scritto rappresenta un passaggio obbligato per la comprensione del pensiero di Heidegger. Si tratta anche di un testo controverso, criticato per l’oscurità di alcuni enunciati. Ma anche di un testo grandemente apprezzato e seminale. Wittgenstein lodò il tentativo di Heidegger di “addentrarsi oltre i limiti del linguaggio” per esprimere l’indicibile. Questa nuova edizione, curata da Federico Sollazzo, contiene la traduzione, le note e il commento di Armando Carlini, uno dei primi studiosi a introdurre seriamente Heidegger in Italia. L’ampia sezione di commenti aiuta a contestualizzare alcuni enunciati nell’ambito dell’opera di Heidegger. La presente edizione include anche alcuni brani significativi della Lettera sull’“umanismo”. Oltre all’ampia introduzione di Sollazzo, il lettore potrà trovare altri due contributi, un commento di Hans-Georg Gadamer, allievo di Heidegger, e la Riflessione sul pensiero di Heidegger di Carlini.
Abstract Vi è un leit motiv che accomuna vari importanti autori del XX secolo, da Marcuse a Pasol... more Abstract
Vi è un leit motiv che accomuna vari importanti autori del XX secolo, da Marcuse a Pasolini, da Heidegger a Bukowski; fermo restando che ovviamente ciascuno lo esprime nei propri termini, nel proprio stile e vocabolario e con sfumature sostanziali uniche.
Questo motivo lo si può descrivere come il riconoscimento di una dinamica e di una dialettica schematizzante, in atto in questa fase della civilizzazione, latu sensu, occidentale. (In termini filosofici viene immediato il riferimento a termini quali oggettivazione, reificazione, iper-razionalizzazione che però, per quanto si avvicino molto a quella che qui chiamo schematizzazione, non coincidono con essa). Il riconoscimento, quindi, di trovarci in un’età di una specifica forma di transizione, il cui esito verosimile è prefigurabile.
Una delle prime conseguenze che si possono trarre da questa prospettiva è che se in un futuro prossimo ci troveremo a fare i conti con un problema così grande da poter determinare anche l’auto-annichilimento del genere umano, da non intendersi esclusivamente in senso fisico come una estinzione materiale ma anche come una sopravvivenza fisica nella quale però qualsiasi traccia di quello che si considerava essere uomo sia stata inquadrata in o addirittura sostituita da principi schematizzanti, non dovremo pensare che la causa sia quell’evento economico, politico o ambientale che direttamente avrebbe provocato tutto ciò (un disastro nucleare, una guerra, l’inquinamento, la povertà, la crisi del welfare, l’abbassamento del livello di istruzione e cultura, ecc.), bensì un certo modo di pensare e di vivere: una schematizzazione dei fenomeni umani così spinta da distorcere o addirittura cancellare qualsiasi traccia di intelligenza, comprensione, empatica degli e negli stessi fenomeni – diltheyanamente sostituendo così al verstehen (comprendere), un erklären (spiegare) meramente razionalistico.
C’è però forse ancora tempo prima di alzare una definitiva bandiera bianca.
Parole chiave: inquadramento, Marcuse, Pasolini, Heidegger, razionalità strumentale, soggetto rivoluzionario.
Descrizione I saggi qui raccolti hanno a che fare con l’inevitabilità del movimento che caratteri... more Descrizione
I saggi qui raccolti hanno a che fare con l’inevitabilità del movimento che caratterizza il vivere. La vita è costantemente (in) divenire, (in) transizione, (in) cambiamento, attraversata e attraversante; pensare, allora, significa anche, e forse soprattutto, fare i conti con questo divenire. O, forse, il pensiero non solo si occupa di questo divenire, ma consiste in questo divenire. Appare così piuttosto ingenua la pretesa di voler comprendere la realtà a partire da sue ipostatizzazioni, anziché chiedere al pensiero di rendere per quanto possibile esplicito il divenire che avviene attorno e dentro ciascuno di noi, prendendo posizione, sempre in divenire, solo in conseguenza di un simile ragionamento. In tempi di crisi, come quello attuale, si assiste alla disperata ricerca di punti di riferimento duraturi, stabili, auspicabilmente immobili. Forse, invece, ogni crisi, valoriale o politico-sociale che sia, si può risolvere e prevenire solo a partire dalla considerazione che di fisso e certo, vi è solo il cambiamento.
Autore
Federico Sollazzo attualmente insegna (dal 2010) Continental Philosophy presso l’Università di Szeged, dove nel 2017 ha istituito il seminario “Krinò” Workshop of Thinking, dedicato alla critica dell’odierna alta cultura, a partire dalla, ma non limitatamente alla, filosofia accademica contemporanea; dal 2018 “Krinò” Workshop of Thinking diventa un’istituzione autonoma, basata nella medesima città ungherese ma con sessioni, in inglese e italiano, anche in altre città e Paesi. Un suo profilo è disponibile sul suo sito web, “CriticaMente” (www.costruttiva-mente.blogspot.com).
“Il mondo si trasforma in un completo dominio della tecnica. Di gran lunga più inquietante è che ... more “Il mondo si trasforma in un completo dominio della tecnica. Di gran lunga più inquietante è che l’uomo non è affatto preparato a questo radicale mutamento del mondo”. Così si esprimeva Martin Heidegger in una lezione del 1955, L’abbandono (1959), che ci ricorda come il tema della tecnica sia centrale in tutta la sua opera, e non solo in questo cruciale saggio del 1953, La questione della tecnica (qui edito insieme a Scienza e meditazione). Il grande e controverso pensatore tedesco non è un tecnofobo come si tende, talvolta, a rappresentarlo.
La sua meditazione sulla tecnica non è una riflessione che può essere compresa nello schema tecnofobia vs. tecnofilia o tecnopessimisti vs. tecnottimisti. Quella di Heidegger, infatti, non è una critica alla tecnica, piuttosto una critica della tecnica, in quanto questa, insieme all’arte al linguaggio, è una via del disvelamento dell’Essere. Come tale è una questione eminentemente metafisica. Proprio per questo l’essenza della tecnica non è per niente tecnica. Un’affermazione densa di conseguenze.
Torna finalmente disponibile, con un’approfondita introduzione di Federico Sollazzo, il più importante lavoro filosofico dedicato alla tecnologia, un testo ormai introvabile in lingua italiana.
Indice
Heidegger e la tecnica. Una introduzione
di Federico Sollazzo
Sulla questione della tecnica in Heidegger
Conclusioni
Appendice. Heidegger e la tecnica, oggi
Martin Heidegger – Riflessione sulla tecnica e sulla scienza
La questione della tecnica
Scienza e meditazione
Indice dei nomi
Federico Sollazzo, dottore di ricerca in Filosofia e Teoria delle Scienze Umane presso l'Universi... more Federico Sollazzo, dottore di ricerca in Filosofia e Teoria delle Scienze Umane presso l'Università Roma Tre, insegna Filosofia Morale e Filosofia Politica all'Università di Szeged (Ungheria). Ha pubblicato saggi e articoli in volumi collettanei e su riviste scientifiche in Italia e all'estero, occupandosi di autori e temi del pensiero contemporaneo. È autore dei volumi "Totalitarismo, democrazia, etica pubblica. Scritti di Filosofia morale, Filosofia politica, Etica" (2011) e "Tra totalitarismo e democrazia. La funzione pubblica dell'etica" (2015). È membro del comitato scientifico della collana «Pratica filosofica» presso l'editore KPI e collabora regolarmente con il sito di filosofia «L'accento di Socrate». È ideatore e curatore del sito web «CriticaMente»
http://costruttiva-mente.blogspot.com
Come è noto, Pasolini ha elaborato la concezione di “mutazione antropologica” in quelli che sono ... more Come è noto, Pasolini ha elaborato la concezione di “mutazione antropologica” in quelli che sono stati gli ultimi tormentati anni della sua vita – segnatamente, 1974-5 –, trattandola sia in forma pubblicistica, sui principali giornali del tempo, testi ora collezionati principalmente in Lettere luterane e Scritti corsari, che in forma mitica, nel film Salò o le 120 giornate di Sodoma e nell’incompiuto romanzo Petrolio.
Federico Sollazzo è attualmente ricercatore post-dottorato e docente di Filosofia Morale e Filoso... more Federico Sollazzo è attualmente ricercatore post-dottorato e docente di Filosofia Morale e Filosofia Politica presso l’Università di Szeged, dove tiene i suoi corsi in lingua inglese. Ha conseguito la Laurea in Filosofia (2003), "summa cum laude", presso l’Università Roma Tre con una Tesi dal titolo: "La concezione marxiana del lavoro alienato e il libero gioco delle facoltà umane in Marcuse", ed il Ph.D. in Filosofia e Teoria delle Scienze Umane (2007), presso la medesima Università con una Tesi dal titolo: "Tra totalitarismo e democrazia: la funzione pubblica dell’etica". Ha pubblicato numerosi saggi e articoli accademici, in italiano e inglese, su volumi collettanei, pubblicati in Italia e all’estero, e su riviste scientifiche italiane ed estere, tra cui: “Analele Universităţii din Craiova, Seria: Filosofie”, “Cogito”, “Critica liberale”, “Filosofia e nuovi sentieri”, “Lessico di Etica Pubblica”, “Lo Sguardo”, “Nordicum-Mediterraneum”, “Observaciones Filosóficas”, “Orizzonti culturali italo-romeni”, “Polis”, “Studi pasoliniani”, scrivendo su autori e temi del pensiero contemporaneo, tra cui: H. Arendt, N. Bobbio, A. Camus, J. Habermas, M. Heidegger, N. Machiavelli, H. Marcuse, P.P. Pasolini, J.-P. Sartre, il concetto di potere nella modernità, la cultura di massa, la società industriale avanzata, la razionalità strumentale, il rapporto uomo-animale. È autore dei volumi: "Totalitarismo, democrazia, etica pubblica. Scritti di Filosofia morale, Filosofia politica, Etica" (2011) e "Tra totalitarismo e democrazia. La funzione pubblica dell’etica" (2015). È ideatore e curatore del sito web “CriticaMente”:
http://costruttiva-mente.blogspot.com
Per chiarire di cosa mi occuperò in queste pagine, credo sia utile partire dall’esplicitare di co... more Per chiarire di cosa mi occuperò in queste pagine, credo sia utile partire dall’esplicitare di cosa non mi occuperò. Non proporrò qui una sorta di lista delle traduzioni delle opere pasoliniane e degli studi critici ungheresi, questo per due motivi. Primo, perché un simile lavoro andrebbe al di là dei limiti di spazio a mia disposizione. Secondo, perché un simile contributo l’ho già proposto.
Quello che invece cercherò qui di fare sarà proporre delle considerazioni sulla ricezione di Pier Paolo Pasolini in Ungheria, ovvero, su una sorta di fenomenologia delle manifestazioni ungheresi di Pasolini, dove si alternano sconcertanti distanze a insospettabili analogie con il Pasolini italiano.
Come è noto, l’Opera di Albert Camus si gioca tutta all’intero della dimensione del “pensiero mer... more Come è noto, l’Opera di Albert Camus si gioca tutta all’intero della dimensione del “pensiero meridiano”, come evidenziano diversi Lavori pubblicati in occasione del centesimo della nascita dell’autore nato a Mondovi, in Algeria e morto nel 1960 a Villeblevin, in Francia, in un fatale incidente automobilistico. Un segno, quello del pensiero meridiano, che caratterizza tutta la riflessione di Camus, non solo infatti lo si ritrova nell’opera della maturità (una maturità intellettuale che non si è potuta intersecare con quella biologica) L’uomo in rivolta (L’Homme révolté, 1951) in cui l’ultimo capitolo è interamente dedicato a questo tema, ma affiora con decisione anche nell’opera che lo fece conoscere al grande pubblico Il mito di Sisifo (Le Myhte de Sisyphe, 1942) e si prepara fin dalle prime riflessioni del giovane franco-algerino che inizia ad affacciarsi alla vita intellettuale.
Il proposito di queste pagine, un secolo dopo la sua nascita, è quello di fissare i punti chiave del suo pensiero, mostrando come tra questi ed alcuni importanti pensatori del Novecento siano presenti degli stupefacenti parallelismi, che aspettano ancora di essere percorsi sino in fondo.
Ogni incantamento contiene l’invito delle sirene al piacere; solo dopo averlo perseguito e provat... more Ogni incantamento contiene l’invito delle sirene al piacere; solo dopo averlo perseguito e provato il soggetto cade nel suo “contrario”. Nell’apparenza che non mantiene affatto ciò che promette, poiché è troppo bella.
E. Bloch, "Spuren"
ABSTRACT Il Principe di Machiavelli (composto nel 1513-4 e pubblicato postumo nel 1532) ha orm... more ABSTRACT
Il Principe di Machiavelli (composto nel 1513-4 e pubblicato postumo nel 1532) ha ormai mezzo millennio.
Quest’opera è una tra le più lette e dibattute al mondo, quindi un “classico”, e proprio per questo spesso trattata come se fosse senza tempo (un classico è eterno per definizione) sottolineandone insistentemente la ritenuta attualità. Se quest’opera è un classico lo è perché la sua presenza persiste nel corso della storia, ma questo non deve fuorviarci nel coglierne le specificità con cui viene recepita di contesto in contesto né, soprattutto, le sue specificità originarie.
Per questo, cinquecento anni dopo, anziché parlare di attualità e/o obsolescenza dell’opera, usando quindi termini che rischiano di appiattirla sul nostro tempo perdendo così la sua sensibilità originaria, propongo di muovere dalla sua contestualizzazione, rintracciando poi il filo rosso che ad essa ci unisce in una eredità, dunque non in una attualità, di fronte alla quale solo nostra è la responsabilità di ciò che ne faremo.
KEYWORDS
Niccolò Machiavelli, Il Principe, verità effettuale, potere, Stato.
(Atti del V Convegno internazionale di italianistica dell’Università di Craiova, 20-21 settembre 2013)
INDICE Presentazione di Hans von Steinberg ........................5 UN RE CHIAMATO DESIDERIO ... more INDICE
Presentazione di Hans von Steinberg ........................5
UN RE CHIAMATO DESIDERIO
I. LA CITTÀ DELL’UOMO..................................................... 11
II. SCAMBIO DI PERSONA .................................................. 17
III. IL FILOSOFO E IL SUO MONDO................................. 23
IV. CAMBIO DI PROGRAMMA ............................................ 33
V. SUL TRENO........................................................................ 45
VI. LA PORTA D’ORIENTE................................................... 55
VII. VERSO ATENE ............................................................... 87
VIII. TROPICO DEL CANCRO ............................................. 91
IX. LA STRADA STRETTA .................................................... 95
Postfazione di Federico Sollazzo ................................103
L’Autore ........................................................................ 107
ABSTRACT Pasolini elaborated the conception of “anthropological mutation” in the last years of hi... more ABSTRACT
Pasolini elaborated the conception of “anthropological mutation” in the last years of his life – before his assassination the 2nd of November 1975 – especially through publicistic articles on the major newspapers of the period, that are now contained, in Italy, in the books Lettere luterane and Scritti corsari, and of which the unfinished Petrolio represents the transposition in mythic form. The first thing that we have to point out is that this concept is not isolated in his last writings but related to other main concepts, expressed with particular formulas, such as: “classical anthropology”, “cultural genocide”, “new prehistory”, “after-history”. For this, sometimes Pasolini is interpreted as a nostalgic conservator of the past; interpretation that here is radically criticized and refused.
KEYWORDS
Pier Paolo Pasolini, mutazione antropologica, edonismo consumistico, nuova preistoria, dopo storia.
1. L'imprescindibilità dell'antropologia dalla tecnica 2. I legami della tecnica con la magia 3... more 1. L'imprescindibilità dell'antropologia dalla tecnica
2. I legami della tecnica con la magia
3. Le due svolte antropologiche fondamentali e le loro conseguenze
4. Schematizzazione dei comportamenti e disorientamento sociale
5. La ricerca di un equilibrio tra scienza, tecnica e industria: un'epoca di transizione
6. Post-histoire e ipetrofia morale
Papers by Federico Sollazzo
L'articolo delinea gli effetti antropologici del totalitarismo di cui Hannah Arendt ha saputo... more L'articolo delinea gli effetti antropologici del totalitarismo di cui Hannah Arendt ha saputo proporre la dinamica complessa: "l'uccisione del soggetto di diritto che è nell'uomo", "l'uccisione della persona morale", "l'uccisione della individualità".
Il ruolo della tecnica nell'antropologia gehleniana, 2005
Assicurare maggior diffusione e divulgazione a pezzi e saggi pubblicati in riviste specializzate,... more Assicurare maggior diffusione e divulgazione a pezzi e saggi pubblicati in riviste specializzate, offrire spazi a persone e idee che non ne trovano così facilmente, questi i motivi principali che hanno spinto Federico Sollazzo ad aprire il blog CriticaMente.
Il titolo richiama direttamente la teoria critica della società e quindi rimanda a quel tipo di società e di coscienza critica. Propone brani, saggi, ma anche materiali audio e video, consapevole, però, dice Sollazzo, che la comunicazione web è necessariamente una comunicazione mediata; il confronto filosofico, e non solo, va approfondito e sviscerato necessariamente de visu.
https://www.raicultura.it/filosofia/articoli/2019/01/CriticaMente--la-filosofia-sul-web-466ab20d-da36-449b-83ec-1c49b992b63f.html
7 views
https://www.youtube.com/watch?v=jBWdjG\_\_JPE
La prospettiva in cui in questo libro vengono lette le categorie di totalitarismo e di democrazia... more La prospettiva in cui in questo libro vengono lette le categorie di totalitarismo e di democrazia, vuole essere alternativa sia ad una rappresentazione esclusivamente storico-politica dei termini, che li ridurrebbe a mere e schematiche formalità procedurali, sia ad una loro rappresentazione in termini metafisico-mistico-spiritualistici, che ne farebbe categorie tutte interiori all’individuo fino al limite parossistico di poterle definire solo come un qualcosa di extra-mondano.
Si cercherà invece di restituire tali termini come vere e proprie categorie filosofiche depositarie di un’essenza che si manifesta in particolari rapporti storico-sociali ma che non coincide con una forma univoca e cristallizzata degli stessi.
Questa prospettiva risulta essenziale per non fare di fenomeni storici meri codici procedurali, rendendoli così etichette indifferenti al loro effettivo contenuto, anziché estrarre dalla loro forma d’attuazione pratica il loro significato teorico.
L’etica costituisce la bussola tramite la quale poter condurre una simile operazione, con ripercussioni anche sulla politica partitica ed istituzionale. E poiché al variare di tali posizioni derivano fenomeni storico-politico-sociali di genere diverso, un’etica che sia pubblica è l’unica bussola che possa orientare il darsi di quei fenomeni. Per questo una sezione del presente testo è dedicata alla mappatura delle più recenti tematizzazioni nell’ambito delle cosiddette etiche applicate: dal movimento di riabilitazione della filosofia pratica alla disputa tra liberalismo e comunitarismo, rispetto alla quale il neocontrattualismo sembra poter fungere da strumento di mediazione, dal movimento dell’etica della (co)responsabilità a quello dell’apertura all’alterità.
Una proposta di pacificazione sociale, che l’attualità ci dimostra essere sempre più urgente, è il punto conclusivo di questo testo. A tal fine, si tenterà la definizione di una costituzione antropologica basilare (pertanto universale, fintantoché eventualmente non muterà la configurazione dell’uomo), definendola con la formula di “antropologia essenziale”, grazie alla quale poter integrare l’analisi ontogenetica con quella filogenetica. I processi di modernizzazione (in particolar modo la globalizzazione), nei quali sono insite molteplici tematiche di carattere etico, politico e giuridico, saranno così inquadrati in una prospettiva in grado di dar conto delle dinamiche sociali, senza per questo perdere di vista l’individuo, essendovi una prospettiva antropologica a fondamento di quella sociologica.
Il presente volume nasce da una rielaborazione (sia nel contenuto che nella bibliografia) della D... more Il presente volume nasce da una rielaborazione (sia nel contenuto che nella bibliografia) della Dissertazione dottorale in Filosofia e Teoria delle Scienze Umane, "Tra totalitarismo e democrazia: la funzione pubblica dell’etica" (discussa presso l’Università Roma Tre nel 2007), della quale alcuni estratti sono stati editi (senza gli approfondimenti qui proposti) in varie riviste culturali.
In questa sede, quelli che erano i paragrafi della Dissertazione, sono stati resi saggi autonomi, suddivisi in grandi ambiti argomentativi che rendono sinteticamente la complessità dell’esistente: Filosofia Morale, Filosofia Politica, Etica. Questo, sia per agevolare il lettore (che si troverà così di fronte una sorta di mappa filosofica della modernità, con indicazioni bibliografiche integrate nelle note), sia per rendere l’idea di una complessa modernità a mosaico, il ché non inibisce affatto una sua, anzi auspicabile, ricostruzione in un’immagine unitaria, a patto che essa non derivi da una visione uniformante, assolutizzante, totalizzante, ma dai giochi, cristallizzabili solo con un atto di forza, di interazione, scambio, de- e ri-costruzione permanente dei tasselli che la compongono.
Che cos’è la metafisica? è uno degli scritti fondamentali di Martin Heidegger. Nato come lectio m... more Che cos’è la metafisica? è uno degli scritti fondamentali di Martin Heidegger. Nato come lectio magistralis tenuta nel 1929 all’Università di Friburgo, è stato successivamente arricchito dallo stesso Heidegger in modo importante, con un Poscritto nel 1943 e una Introduzione nel 1949. Nonostante le ridotte dimensioni, questo scritto rappresenta un passaggio obbligato per la comprensione del pensiero di Heidegger. Si tratta anche di un testo controverso, criticato per l’oscurità di alcuni enunciati. Ma anche di un testo grandemente apprezzato e seminale. Wittgenstein lodò il tentativo di Heidegger di “addentrarsi oltre i limiti del linguaggio” per esprimere l’indicibile. Questa nuova edizione, curata da Federico Sollazzo, contiene la traduzione, le note e il commento di Armando Carlini, uno dei primi studiosi a introdurre seriamente Heidegger in Italia. L’ampia sezione di commenti aiuta a contestualizzare alcuni enunciati nell’ambito dell’opera di Heidegger. La presente edizione include anche alcuni brani significativi della Lettera sull’“umanismo”. Oltre all’ampia introduzione di Sollazzo, il lettore potrà trovare altri due contributi, un commento di Hans-Georg Gadamer, allievo di Heidegger, e la Riflessione sul pensiero di Heidegger di Carlini.
Abstract Vi è un leit motiv che accomuna vari importanti autori del XX secolo, da Marcuse a Pasol... more Abstract
Vi è un leit motiv che accomuna vari importanti autori del XX secolo, da Marcuse a Pasolini, da Heidegger a Bukowski; fermo restando che ovviamente ciascuno lo esprime nei propri termini, nel proprio stile e vocabolario e con sfumature sostanziali uniche.
Questo motivo lo si può descrivere come il riconoscimento di una dinamica e di una dialettica schematizzante, in atto in questa fase della civilizzazione, latu sensu, occidentale. (In termini filosofici viene immediato il riferimento a termini quali oggettivazione, reificazione, iper-razionalizzazione che però, per quanto si avvicino molto a quella che qui chiamo schematizzazione, non coincidono con essa). Il riconoscimento, quindi, di trovarci in un’età di una specifica forma di transizione, il cui esito verosimile è prefigurabile.
Una delle prime conseguenze che si possono trarre da questa prospettiva è che se in un futuro prossimo ci troveremo a fare i conti con un problema così grande da poter determinare anche l’auto-annichilimento del genere umano, da non intendersi esclusivamente in senso fisico come una estinzione materiale ma anche come una sopravvivenza fisica nella quale però qualsiasi traccia di quello che si considerava essere uomo sia stata inquadrata in o addirittura sostituita da principi schematizzanti, non dovremo pensare che la causa sia quell’evento economico, politico o ambientale che direttamente avrebbe provocato tutto ciò (un disastro nucleare, una guerra, l’inquinamento, la povertà, la crisi del welfare, l’abbassamento del livello di istruzione e cultura, ecc.), bensì un certo modo di pensare e di vivere: una schematizzazione dei fenomeni umani così spinta da distorcere o addirittura cancellare qualsiasi traccia di intelligenza, comprensione, empatica degli e negli stessi fenomeni – diltheyanamente sostituendo così al verstehen (comprendere), un erklären (spiegare) meramente razionalistico.
C’è però forse ancora tempo prima di alzare una definitiva bandiera bianca.
Parole chiave: inquadramento, Marcuse, Pasolini, Heidegger, razionalità strumentale, soggetto rivoluzionario.
Descrizione I saggi qui raccolti hanno a che fare con l’inevitabilità del movimento che caratteri... more Descrizione
I saggi qui raccolti hanno a che fare con l’inevitabilità del movimento che caratterizza il vivere. La vita è costantemente (in) divenire, (in) transizione, (in) cambiamento, attraversata e attraversante; pensare, allora, significa anche, e forse soprattutto, fare i conti con questo divenire. O, forse, il pensiero non solo si occupa di questo divenire, ma consiste in questo divenire. Appare così piuttosto ingenua la pretesa di voler comprendere la realtà a partire da sue ipostatizzazioni, anziché chiedere al pensiero di rendere per quanto possibile esplicito il divenire che avviene attorno e dentro ciascuno di noi, prendendo posizione, sempre in divenire, solo in conseguenza di un simile ragionamento. In tempi di crisi, come quello attuale, si assiste alla disperata ricerca di punti di riferimento duraturi, stabili, auspicabilmente immobili. Forse, invece, ogni crisi, valoriale o politico-sociale che sia, si può risolvere e prevenire solo a partire dalla considerazione che di fisso e certo, vi è solo il cambiamento.
Autore
Federico Sollazzo attualmente insegna (dal 2010) Continental Philosophy presso l’Università di Szeged, dove nel 2017 ha istituito il seminario “Krinò” Workshop of Thinking, dedicato alla critica dell’odierna alta cultura, a partire dalla, ma non limitatamente alla, filosofia accademica contemporanea; dal 2018 “Krinò” Workshop of Thinking diventa un’istituzione autonoma, basata nella medesima città ungherese ma con sessioni, in inglese e italiano, anche in altre città e Paesi. Un suo profilo è disponibile sul suo sito web, “CriticaMente” (www.costruttiva-mente.blogspot.com).
“Il mondo si trasforma in un completo dominio della tecnica. Di gran lunga più inquietante è che ... more “Il mondo si trasforma in un completo dominio della tecnica. Di gran lunga più inquietante è che l’uomo non è affatto preparato a questo radicale mutamento del mondo”. Così si esprimeva Martin Heidegger in una lezione del 1955, L’abbandono (1959), che ci ricorda come il tema della tecnica sia centrale in tutta la sua opera, e non solo in questo cruciale saggio del 1953, La questione della tecnica (qui edito insieme a Scienza e meditazione). Il grande e controverso pensatore tedesco non è un tecnofobo come si tende, talvolta, a rappresentarlo.
La sua meditazione sulla tecnica non è una riflessione che può essere compresa nello schema tecnofobia vs. tecnofilia o tecnopessimisti vs. tecnottimisti. Quella di Heidegger, infatti, non è una critica alla tecnica, piuttosto una critica della tecnica, in quanto questa, insieme all’arte al linguaggio, è una via del disvelamento dell’Essere. Come tale è una questione eminentemente metafisica. Proprio per questo l’essenza della tecnica non è per niente tecnica. Un’affermazione densa di conseguenze.
Torna finalmente disponibile, con un’approfondita introduzione di Federico Sollazzo, il più importante lavoro filosofico dedicato alla tecnologia, un testo ormai introvabile in lingua italiana.
Indice
Heidegger e la tecnica. Una introduzione
di Federico Sollazzo
Sulla questione della tecnica in Heidegger
Conclusioni
Appendice. Heidegger e la tecnica, oggi
Martin Heidegger – Riflessione sulla tecnica e sulla scienza
La questione della tecnica
Scienza e meditazione
Indice dei nomi
Federico Sollazzo, dottore di ricerca in Filosofia e Teoria delle Scienze Umane presso l'Universi... more Federico Sollazzo, dottore di ricerca in Filosofia e Teoria delle Scienze Umane presso l'Università Roma Tre, insegna Filosofia Morale e Filosofia Politica all'Università di Szeged (Ungheria). Ha pubblicato saggi e articoli in volumi collettanei e su riviste scientifiche in Italia e all'estero, occupandosi di autori e temi del pensiero contemporaneo. È autore dei volumi "Totalitarismo, democrazia, etica pubblica. Scritti di Filosofia morale, Filosofia politica, Etica" (2011) e "Tra totalitarismo e democrazia. La funzione pubblica dell'etica" (2015). È membro del comitato scientifico della collana «Pratica filosofica» presso l'editore KPI e collabora regolarmente con il sito di filosofia «L'accento di Socrate». È ideatore e curatore del sito web «CriticaMente»
http://costruttiva-mente.blogspot.com
Come è noto, Pasolini ha elaborato la concezione di “mutazione antropologica” in quelli che sono ... more Come è noto, Pasolini ha elaborato la concezione di “mutazione antropologica” in quelli che sono stati gli ultimi tormentati anni della sua vita – segnatamente, 1974-5 –, trattandola sia in forma pubblicistica, sui principali giornali del tempo, testi ora collezionati principalmente in Lettere luterane e Scritti corsari, che in forma mitica, nel film Salò o le 120 giornate di Sodoma e nell’incompiuto romanzo Petrolio.
Federico Sollazzo è attualmente ricercatore post-dottorato e docente di Filosofia Morale e Filoso... more Federico Sollazzo è attualmente ricercatore post-dottorato e docente di Filosofia Morale e Filosofia Politica presso l’Università di Szeged, dove tiene i suoi corsi in lingua inglese. Ha conseguito la Laurea in Filosofia (2003), "summa cum laude", presso l’Università Roma Tre con una Tesi dal titolo: "La concezione marxiana del lavoro alienato e il libero gioco delle facoltà umane in Marcuse", ed il Ph.D. in Filosofia e Teoria delle Scienze Umane (2007), presso la medesima Università con una Tesi dal titolo: "Tra totalitarismo e democrazia: la funzione pubblica dell’etica". Ha pubblicato numerosi saggi e articoli accademici, in italiano e inglese, su volumi collettanei, pubblicati in Italia e all’estero, e su riviste scientifiche italiane ed estere, tra cui: “Analele Universităţii din Craiova, Seria: Filosofie”, “Cogito”, “Critica liberale”, “Filosofia e nuovi sentieri”, “Lessico di Etica Pubblica”, “Lo Sguardo”, “Nordicum-Mediterraneum”, “Observaciones Filosóficas”, “Orizzonti culturali italo-romeni”, “Polis”, “Studi pasoliniani”, scrivendo su autori e temi del pensiero contemporaneo, tra cui: H. Arendt, N. Bobbio, A. Camus, J. Habermas, M. Heidegger, N. Machiavelli, H. Marcuse, P.P. Pasolini, J.-P. Sartre, il concetto di potere nella modernità, la cultura di massa, la società industriale avanzata, la razionalità strumentale, il rapporto uomo-animale. È autore dei volumi: "Totalitarismo, democrazia, etica pubblica. Scritti di Filosofia morale, Filosofia politica, Etica" (2011) e "Tra totalitarismo e democrazia. La funzione pubblica dell’etica" (2015). È ideatore e curatore del sito web “CriticaMente”:
http://costruttiva-mente.blogspot.com
Per chiarire di cosa mi occuperò in queste pagine, credo sia utile partire dall’esplicitare di co... more Per chiarire di cosa mi occuperò in queste pagine, credo sia utile partire dall’esplicitare di cosa non mi occuperò. Non proporrò qui una sorta di lista delle traduzioni delle opere pasoliniane e degli studi critici ungheresi, questo per due motivi. Primo, perché un simile lavoro andrebbe al di là dei limiti di spazio a mia disposizione. Secondo, perché un simile contributo l’ho già proposto.
Quello che invece cercherò qui di fare sarà proporre delle considerazioni sulla ricezione di Pier Paolo Pasolini in Ungheria, ovvero, su una sorta di fenomenologia delle manifestazioni ungheresi di Pasolini, dove si alternano sconcertanti distanze a insospettabili analogie con il Pasolini italiano.
Come è noto, l’Opera di Albert Camus si gioca tutta all’intero della dimensione del “pensiero mer... more Come è noto, l’Opera di Albert Camus si gioca tutta all’intero della dimensione del “pensiero meridiano”, come evidenziano diversi Lavori pubblicati in occasione del centesimo della nascita dell’autore nato a Mondovi, in Algeria e morto nel 1960 a Villeblevin, in Francia, in un fatale incidente automobilistico. Un segno, quello del pensiero meridiano, che caratterizza tutta la riflessione di Camus, non solo infatti lo si ritrova nell’opera della maturità (una maturità intellettuale che non si è potuta intersecare con quella biologica) L’uomo in rivolta (L’Homme révolté, 1951) in cui l’ultimo capitolo è interamente dedicato a questo tema, ma affiora con decisione anche nell’opera che lo fece conoscere al grande pubblico Il mito di Sisifo (Le Myhte de Sisyphe, 1942) e si prepara fin dalle prime riflessioni del giovane franco-algerino che inizia ad affacciarsi alla vita intellettuale.
Il proposito di queste pagine, un secolo dopo la sua nascita, è quello di fissare i punti chiave del suo pensiero, mostrando come tra questi ed alcuni importanti pensatori del Novecento siano presenti degli stupefacenti parallelismi, che aspettano ancora di essere percorsi sino in fondo.
Ogni incantamento contiene l’invito delle sirene al piacere; solo dopo averlo perseguito e provat... more Ogni incantamento contiene l’invito delle sirene al piacere; solo dopo averlo perseguito e provato il soggetto cade nel suo “contrario”. Nell’apparenza che non mantiene affatto ciò che promette, poiché è troppo bella.
E. Bloch, "Spuren"
ABSTRACT Il Principe di Machiavelli (composto nel 1513-4 e pubblicato postumo nel 1532) ha orm... more ABSTRACT
Il Principe di Machiavelli (composto nel 1513-4 e pubblicato postumo nel 1532) ha ormai mezzo millennio.
Quest’opera è una tra le più lette e dibattute al mondo, quindi un “classico”, e proprio per questo spesso trattata come se fosse senza tempo (un classico è eterno per definizione) sottolineandone insistentemente la ritenuta attualità. Se quest’opera è un classico lo è perché la sua presenza persiste nel corso della storia, ma questo non deve fuorviarci nel coglierne le specificità con cui viene recepita di contesto in contesto né, soprattutto, le sue specificità originarie.
Per questo, cinquecento anni dopo, anziché parlare di attualità e/o obsolescenza dell’opera, usando quindi termini che rischiano di appiattirla sul nostro tempo perdendo così la sua sensibilità originaria, propongo di muovere dalla sua contestualizzazione, rintracciando poi il filo rosso che ad essa ci unisce in una eredità, dunque non in una attualità, di fronte alla quale solo nostra è la responsabilità di ciò che ne faremo.
KEYWORDS
Niccolò Machiavelli, Il Principe, verità effettuale, potere, Stato.
(Atti del V Convegno internazionale di italianistica dell’Università di Craiova, 20-21 settembre 2013)
INDICE Presentazione di Hans von Steinberg ........................5 UN RE CHIAMATO DESIDERIO ... more INDICE
Presentazione di Hans von Steinberg ........................5
UN RE CHIAMATO DESIDERIO
I. LA CITTÀ DELL’UOMO..................................................... 11
II. SCAMBIO DI PERSONA .................................................. 17
III. IL FILOSOFO E IL SUO MONDO................................. 23
IV. CAMBIO DI PROGRAMMA ............................................ 33
V. SUL TRENO........................................................................ 45
VI. LA PORTA D’ORIENTE................................................... 55
VII. VERSO ATENE ............................................................... 87
VIII. TROPICO DEL CANCRO ............................................. 91
IX. LA STRADA STRETTA .................................................... 95
Postfazione di Federico Sollazzo ................................103
L’Autore ........................................................................ 107
ABSTRACT Pasolini elaborated the conception of “anthropological mutation” in the last years of hi... more ABSTRACT
Pasolini elaborated the conception of “anthropological mutation” in the last years of his life – before his assassination the 2nd of November 1975 – especially through publicistic articles on the major newspapers of the period, that are now contained, in Italy, in the books Lettere luterane and Scritti corsari, and of which the unfinished Petrolio represents the transposition in mythic form. The first thing that we have to point out is that this concept is not isolated in his last writings but related to other main concepts, expressed with particular formulas, such as: “classical anthropology”, “cultural genocide”, “new prehistory”, “after-history”. For this, sometimes Pasolini is interpreted as a nostalgic conservator of the past; interpretation that here is radically criticized and refused.
KEYWORDS
Pier Paolo Pasolini, mutazione antropologica, edonismo consumistico, nuova preistoria, dopo storia.
1. L'imprescindibilità dell'antropologia dalla tecnica 2. I legami della tecnica con la magia 3... more 1. L'imprescindibilità dell'antropologia dalla tecnica
2. I legami della tecnica con la magia
3. Le due svolte antropologiche fondamentali e le loro conseguenze
4. Schematizzazione dei comportamenti e disorientamento sociale
5. La ricerca di un equilibrio tra scienza, tecnica e industria: un'epoca di transizione
6. Post-histoire e ipetrofia morale
L'articolo delinea gli effetti antropologici del totalitarismo di cui Hannah Arendt ha saputo... more L'articolo delinea gli effetti antropologici del totalitarismo di cui Hannah Arendt ha saputo proporre la dinamica complessa: "l'uccisione del soggetto di diritto che è nell'uomo", "l'uccisione della persona morale", "l'uccisione della individualità".
Il ruolo della tecnica nell'antropologia gehleniana, 2005
Is Critical Theory a part of our knowledge we can access just in a kind of museum of history of i... more Is Critical Theory a part of our knowledge we can access just in a kind of museum of history of ideas, or is Critical Theory a living part of our culture on which we can still rely in order to understand and (re)orient our society? To answer this basic question, and many others, and also to shed some light on what seems to be a recent abuse of the term “critical”, in this issue will be addressed, under different points of view, the meaning of the expression Critical Theory. The papers here collected are divided in an English and an Italian section, to facilitate the reader who is confident, or prefers, only one of these languages. In both sections, Critical Theory is addressed in a twofold way: as regards its origins in the so-called School of Frankfurt and as concerns its further and contemporary developments, from an interdisciplinary perspective.
The main construens in heritance of One-Dimensional Man is to leave open the chance for a radical... more The main construens in heritance of One-Dimensional Man is to leave open the chance for a radical change in the possible continuation of our civilization towards a two-dimensional society, and this may be possible thanks to the level of development reached by current technology. Indeed, there is already a two-dimensional society in our past that Marcuse defines as led by the pre-technological culture. This seems to be a paradox and a contradiction: how to realize a two-dimensional society through and thanks to advanced technology, if the only example we have of such two-dimensionality is given by the pretechnological culture?.
Il paradigma antropologico di Arnold Gehlen, 2006
Justice is undoubtedly the central theme on which ethics is rooted. It might be said that it repr... more Justice is undoubtedly the central theme on which ethics is rooted. It might be said that it represents the ethics movens , the question to which ethics answer (different solutions to the same question). But the best way to understand the nature of justice is to start from the observation of injustice, for if it were to give it a positive conceptual definition it would fall into the problem of the inconsistency of prospects, whose diversity is due to the unawareness of having a unique object in common.
Nordicum-Mediterraneum
Dear Professor Baruchello, I thank you for your articulate review, yet permit me to specify some ... more Dear Professor Baruchello, I thank you for your articulate review, yet permit me to specify some points with which I disagree.
Observaciones Filosoficas, 2010
There are many, in contemporary philosophy, political and moral speculations on the building and ... more There are many, in contemporary philosophy, political and moral speculations on the building and the improvement of society; between them, it is interesting to pull together three different ethical currents, because they seem to draw a conceptual arc that goes from one extreme ...
Abstract Is Critical Theory a part of our knowledge we can access just in a kind of museum of hi... more Abstract
Is Critical Theory a part of our knowledge we can access just in a kind of museum of history of ideas, or is Critical Theory a living part of our culture on which we can still rely in order to understand and (re)orient our society? To answer this basic question, and many others, and also to shed some light on what seems to be a recent abuse of the term “critical”, in this issue will be addressed, under different points of view, the meaning of the expression Critical Theory.
The papers here collected are divided in an English and an Italian section, to facilitate the reader who is confident with, or prefers, only one of these languages. In both sections, Critical Theory is addressed in a twofold way: as regards its origins in the so-called School of Frankfurt and as concerns its further and contemporary developments, from an interdisciplinary perspective.
Keywords: Critical Theory, Society, Philosophy, Sociology, Anthropology.
Che cos'è la filosofia? Un genere letterario, una sommatoria di specifiche nozioni insegnabili o ... more Che cos'è la filosofia? Un genere letterario, una sommatoria di specifiche nozioni insegnabili o un atteggiamento (e non una posa, tanto per respingere ancora i fantasmi dello spettacolo) esistenziale?
Abstract The main construens inheritance of One-Dimensional Man is to leave open the chance for ... more Abstract
The main construens inheritance of One-Dimensional Man is to leave open the chance for a radical change in the possible continuation of our civilization towards a two-dimensional society, and this may be possible thanks to the level of development reached by current technology. Indeed, there is already a two-dimensional society in our past that Marcuse defines as led by pre-technological culture. This seems to be a paradox and a contradiction: how to realize a two-dimensional society through and thanks to advanced technology, if the only example we have of such two-dimensionality is given by the pre-technological culture?
Keywords: Marcuse, Technology, Society, Culture.
Abstract To criticize anthropocentrism is an essential task to every man who wishes to problemati... more Abstract
To criticize anthropocentrism is an essential task to every man who wishes to problematize his own condition of human being. In so doing, we should always be aware that are still humans to criticize their human condition. This is the reason why if we take the critique of anthropocentrism as a way for deleting our specificities of men, we fall into a kind of “imaginary anthropocentrism”.
Keywords
Anthropocentrism (Antropocentrismo), threshold (soglia), emancipation (emancipazione), man (uomo), animal (animale), animalcentrism (animalcentrismo), carno-phallogocentrism (carno-fallogoncentrismo), vegeto-vaginointuitionism (vegeto-vaginintuizionismo)
[Articolo originale: http://www.observacionesfilosoficas.net/antropocentrismoimmaginario.htm]
Abstract. The critical reception of Camus in Italy, mainly underlines the Mediterranean mark of ... more Abstract.
The critical reception of Camus in Italy, mainly underlines the Mediterranean mark of the Camusian thought. In last years several works on Albert Camus have appeared in Italy, and all of them exhibit a crucial feature: the “Thought at the Meridian”. It is a sign that crosses the entire Work of the Author, since the first works of success, as Le Myhte de Sisyphe and, of course, L’Homme révolté, in which the last chapter is entirely dedicated to this theme.
One century after the birth of Camus, I would like to offer a review of these Italian critical interpretations of the French thinker, and to show some very rich points in common with other important authors contemporary to him.
Keywords.
Albert Camus, Mare Nostrum, Tempus Nostrum, Midì, Abend-land.
Alcune correnti etiche della modernità ritengono che i valori morali e le norme politiche debbano... more Alcune correnti etiche della modernità ritengono che i valori morali e le norme politiche debbano derivare o dall'autonomia decisionale del soggetto (liberalismo) o dalle tradizioni delle comunità (comunitarismo); esiste, tuttavia, un'ulteriore prospettiva filosofica per la quale i principi etici rappresentano una sorta di ordine oggettivo stabilito dalla natura delle cose, che l’uomo non deve fare altro che comprendere ed assecondare.
Il presente articolo presenta un quadro della ricezione di Pasolini in Ungheria; benché vengano c... more Il presente articolo presenta un quadro della ricezione di Pasolini in Ungheria; benché vengano considerati lavori a partire dagli anni Sessanta, l’articolo è focalizzato sulla ricezione a partire dagli anni Duemila. Si cercherà di evidenziare sia quelli che appaiono come meriti che quelli che appaiono come punti critici di tale ricezione, e di offrire una prospettiva sia dei lavori accademici che della penetrazione di Pasolini presso un pubblico più ampio.
This article presents an overview of the reception of Pasolini in Hungary; although are considered works since the Sixties, the article is focused on the reception since the early millennium. It will try to underline both those appear as positive elements and those emerge as problematic points of the reception, and to provide a framework both of academic works and of the reception of Pasolini by a broader audience.
Ripubblicato, tra le altre sedi, in «ConFilosoFare», n. 1, 2015, e come saggio inziale del volume... more Ripubblicato, tra le altre sedi, in «ConFilosoFare», n. 1, 2015, e come saggio inziale del volume F. Sollazzo, "Tra totalitarismo e democrazia. La funzione pubblica dell'etica", KKIEN, 2015 (https://www.academia.edu/8871961/Tra_totalitarismo_e_democrazia._La_funzione_pubblica_delletica_Nuova_edizione_coll._Pratica_filosofica_KKIEN_Publishing_International_Gorgonzola_MI_2015_pp._123)
Cos'è la "società aperta"?, 2013
La dottrina del popolo eletto rappresenta una delle più semplici ed antiche forme di storicismo, ... more La dottrina del popolo eletto rappresenta una delle più semplici ed antiche forme di storicismo, inteso come quel movimento di pensiero ritenente che la storia abbia un intrinseco telos. Tale dottrina si basa su un'interpretazione teistica della storia, ovvero, riconosce Dio come autore della storia e vede in un determinato popolo (quello eletto) lo "strumento storico" della volontà divina. Ora, da questa prospettiva il nazi-fascismo ed il marxismo...
Orizzonti culturali italo-romeni, 2013
Non dico che dovete credermi. Dico che dovete sempre cambiare discorso per non affrontare la veri... more Non dico che dovete credermi. Dico che dovete sempre cambiare discorso per non affrontare la verità. (Pier Paolo Pasolini, Siamo tutti in pericolo.)
Autore Martin Heidegger (1889-1976), nato in una famiglia cattolica, insegna a Friburgo dove entr... more Autore
Martin Heidegger (1889-1976), nato in una famiglia cattolica, insegna a Friburgo dove entra in contatto con Edmund Husserl. Nel 1927 pubblica la sua opera più importante, Essere e tempo, dedicata proprio a Husserl che, però, nel 1931 dichiara il proprio dissenso dalla filosofia heideggeriana. Nel 1929 Heidegger pubblica altre tre opere fondamentali: Kant e il problema della metafisica, L’essenza del fondamento e Che cos’è la metafisica?. Nel 1933 diventa rettore dell’Università di Friburgo con un discorso di insediamento che ha fatto molto discutere, ma si dimette un anno dopo. Da questo momento conduce un’esistenza appartata. Si verifica così una svolta nella sua riflessione, di cui sono espressione numerosi scritti come Sentieri interrotti, Hölderlin e l’essenza della poesia, Lettera sull’umanismo e Introduzione alla metafisica.
Si lascia il lettore ai saggi qui raccolti, con la considerazione che se la vita è (in) divenire,... more Si lascia il lettore ai saggi qui raccolti, con la considerazione che se la vita è (in) divenire, (in) transizione, la filosofia non può che occuparsi, in molteplici modalità, di questo movimento. O, forse, la filosofia non solo si occupa di, ma è questa dinamica di cambiamento, rispetto alla quale quindi sembra piuttosto ingenuo voler identificare il movimento corretto da quello sbagliato, anziché chiedere al pensiero di rendere per quanto possibile esplicito l’attraversamento che avviene in ciascuno di noi e che ciascuno di noi è, e che quindi, per quanto possa sembrare una posizione stabile, permanente, finanche assoluta, universale e necessaria, è sempre nient’altro che una transizione.
Indice
Introduzione
di Federico Sollazzo
Prima parte
Attraversamenti teoretici
Nel senso speculativo della storia. La traccia heideggeriana dell’oblio dell’essere
di Marco Viscomi
La tecnica e il sapere. A partire da Heidegger, oltre Heidegger
di Paolo Beretta
Seconda parte
Attraversamenti sociali
L’opera d’arte come soggetto filosofico. Ascesi e materialismo in Theodor W. Adorno
di Luca Baldassarre
Mutazioni linguistiche <—> mutazioni sociali
di Moira De Iaco
Transizione: dalla rivoluzione all’integrazione. Note su società e individuo in Horkheimer e Adorno
di Valeria Ferraretto
Razionalità strumentale e individualità di transizione, ieri ed oggi
di Federico Sollazzo
La dimensione ideologica della scienza nella sociologia di Habermas
di Francesco Giacomantonio
Narrazioni pericolose. Introduzione a una teoria del romanzo come strumento filosofico e sociale in movimento
di Stefano Scrima
Gli autori
Lista dei nomi, delle opere e dei luoghi citati
(Curatore)
Federico Sollazzo attualmente insegna (dal 2010) Continental Philosophy presso l’Università di Szeged, dove nel 2017 ha istituito il seminario “Krinò” Workshop of Thinking, dedicato alla critica dell’odierna alta cultura, a partire dalla, ma non limitatamente alla, filosofia accademica contemporanea; dal 2018 “Krinò” Workshop of Thinking diventa un’istituzione autonoma, basata nella medesima città ungherese ma con sessioni, in inglese e italiano, anche in altre città e Paesi. Un suo profilo è disponibile sul suo sito web, “CriticaMente” (www.costruttiva-mente.blogspot.com).
Is Critical Theory a part of our knowledge we can access just in a kind of museum of history of i... more Is Critical Theory a part of our knowledge we can access just in a kind of museum of history of ideas, or is Critical Theory a living part of our culture on which we can still rely in order to understand and (re)orient our society? To answer this basic question, and many others, and also to shed some light on what seems to be a recent abuse of the term “critical”, in this issue will be addressed, under different points of view, the meaning of the expression Critical Theory.
The papers here collected are divided in an English and an Italian section, to facilitate the reader who is confident with, or prefers, only one of these languages. In both sections, Critical Theory is addressed in a twofold way: as regards its origins in the so-called School of Frankfurt and as concerns its further and contemporary developments, from an interdisciplinary perspective.
In data 22/03/04 si è svolto, presso la Fondazione Basso, un seminario sul tema del biopotere in ... more In data 22/03/04 si è svolto, presso la Fondazione Basso, un seminario sul tema del biopotere in Michel Foucault; l’organizzazione dei lavori è stata curata da Giacomo Marramao ed Antonio Negri e, tra gli altri, sono intervenuti Giorgio Agamben, Massimo De Carolis, Ida Dominijanni, Emanuela Fornari, Antonella Moscati, Elettra Stimilli, Mario Tronti e Paolo Virno.
Si riporta, di seguito, l’intervento introduttivo del prof. Giacomo Marramao.
Titolo redazionale, mia la seconda parte dell'articolo.
Il panorama filosofico odierno spesso si divide tra accaniti "heideggeriani" e affrettati critici... more Il panorama filosofico odierno spesso si divide tra accaniti "heideggeriani" e affrettati critici del filosofo di Meßkirch. Heidegger ha ancora oggi molto da dirci, ma tocca a noi recepire il messaggio con la stessa attenzione critica-filosofica a cui lui ha sempre richiamato.
di Federico Sollazzo e Michele Ragno
Nel mondo iper-tecnologizzato in cui viviamo si moltiplicano, coerentemente, le analisi sulla tec... more Nel mondo iper-tecnologizzato in cui viviamo si moltiplicano, coerentemente, le analisi sulla tecnologia. Ma per non parlare della tecnologia con il linguaggio della tecnologia, quindi rimanendo imbrigliati nel perimetro che essa stessa predispone, bisogna riuscire a parlare del senso della tecnica; proprio ciò su cui la tecnologia non parla.
Credo che chiunque abbia a che fare seriamente con il linguaggio, pensatori, poeti, artisti, non ... more Credo che chiunque abbia a che fare seriamente con il linguaggio, pensatori, poeti, artisti, non possa non notare come quello odierno stia cambiando, modificato, come tutti gli altri aspetti significativi della vita, dalla razionalità tecnologica. Il punto essenziale non è tanto cosa noi possiamo fare con la tecnologia ma cosa la tecnologia può fare con noi, uomini potenti inclusi, come modifica il nostro essere umani. E non mi riferisco tanto né a modifiche apportabili ed apprezzabili scientificamente, né tanto ai temi del post-o transumanismo, quanto ad un riorientamento del modo di pensare e delle idee.
Akár tudatában vagyunk, akár nem, létezik egyfajta modernitás, mely töretlenül halad előre és szü... more Akár tudatában vagyunk, akár nem, létezik egyfajta modernitás, mely töretlenül halad előre és szüntelen átalakulása révén képes beépülni valamennyiünk életébe. Elfogadásához, részleges vagy teljes elutasításához, esetleges új irányba tereléséhez első lépésként egy teljes képet kell kialakítanunk róla. Ha megvizsgáljuk, milyen helyet foglal el az ember a világban, olyan forgatókönyv tárul elénk, amelyet alapjaiban határoz meg a technika. Az ember már nem a saját történelmének főszereplőjeként jelenik meg, hanem egy másik történet mellékszereplőjeként. Ez a másik történet pedig a technika története.
Esce nei primi mesi del 2017 un nuovo volume della collana "pratica filosofica" presso l’editore ... more Esce nei primi mesi del 2017 un nuovo volume della collana "pratica filosofica" presso l’editore KKIEN Publishing International, intitolato Transizioni. Filosofia e cambiamento. Come altri volumi della stessa collana, anche questo è un ebook con l’opzione del print on demand, ma a differenza di tutti gli altri sinora pubblicati, è un volume collettaneo, che avrò il piacere di curare, a cui prenderanno parte sia alcuni dei membri del comitato scientifico della collana stessa (me compreso, prendendovi parte dunque sia come curatore che come coautore), che alcuni altri studiosi.
Conversazione con Federico Sollazzo sul significato letterario, artistico, filosofico e politico ... more Conversazione con Federico Sollazzo sul significato letterario, artistico, filosofico e politico del film di Pier Paolo Pasolini "Salò o le 120 giornate di Sodoma".
Conversation with Federico Sollazzo about the literary, artistic, philosophical, and political meaning of Pier paolo Pasolini's movie 'Salò or the 120 days of Sodom'.
Il terrorismo è una piaga che l’Europa conosce da tanti anni. È stato ed è di diverse matrici e h... more Il terrorismo è una piaga che l’Europa conosce da tanti anni. È stato ed è di diverse matrici e ha periodi di stallo e di improvvisa ripresa. Al momento stiamo vivendo un suo ritorno di fiamma che probabilmente ci accompagnerà per molto tempo, diventando una nota di cronaca della nostra quotidianità.
Per avere una chance di superamento del tipo specifico di terrorismo col quale oggi abbiamo a che fare è evidentemente necessario comprenderlo nel dettaglio, ma per comprenderlo è preliminarmente necessario porsi nella giusta prospettiva, ovvero in una prospettiva non ideologica.
A nyugati tudománynak van egy jól körülhatárolható iránya, mely az intézményesült tudás helyszíne... more A nyugati tudománynak van egy jól körülhatárolható iránya, mely az intézményesült tudás helyszínein, az egyetemeken különösen nyilvánvalóvá válik. Bárki, aki valamelyest ismerős ezeken a helyeken, pontosan tudja, hogy itt nem zajlik egyéb, mint adatátvitel – ami érthető azokban az esetekben, ahol a tudomány közvetlenül valami gyakorlati tevékenység megvalósulását célozza. Ez azonban nem mentesíti az egyetemi polgárokat az alól, hogy saját lényegükön elmélkedjenek, ami viszont szinte kivétel nélkül elmarad. Ugyanez a tendencia figyelhető meg azonban azoknak a tudományoknak az esetében is, melyeknek célja magának a tudománynak a művelése lenne, nem pedig egy azon kívülálló haszon keresése; és amely tudományok mindezek ellenére válnak egyre inkább könnyen továbbadható, ellenőrizhető adatok tárházává és olyan ismeretek gyűjteményévé, melyek egyetlen, egyetemes és előre meghatározott módszer termékei.
Politikusok (pártállástól függetlenül) és a(z egyre elterjedtebb) közvélemény egyaránt hangoztatj... more Politikusok (pártállástól függetlenül) és a(z egyre elterjedtebb) közvélemény egyaránt hangoztatja, hogy a kultúrából nem lehet megélni, az olvasás haszontalan, jobb mihamarabb diplomát szerezni, akkor is, ha rossz eredménnyel (vagy egyáltalán le sem diplomázni, hiszen ahhoz, hogy manapság munkahelyet találjon valaki, mondjuk a minisztériumnál, elég csak ügyesen használnia a kapcsolati hálót) stb. Akárhányszor ezt a véleményét kifejezésre juttatja valaki, felháborodott hangú cikkek és kommentek tömege árasztja el, melyek kórusban védik a kultúrát, ezáltal egy bináris, ghibellin-guelf harccá silányítva a kérdést.
Non si può fare politica senza pronunciarsi su questioni che nessun uomo sensato può dire di cono... more Non si può fare politica senza pronunciarsi su questioni che nessun uomo sensato può dire di conoscere. Si deve essere infinitamente stupido o infinitamente ignorante per avere un’opinione sulla maggior parte dei problemi posti dalla politica.
P. Valéry, Des partis
Sono molti i luoghi in cui Galimberti mette in evidenza come, sotto la spinta dell'iperspecializzazione che lo sviluppo della tecnica (mi permetto di specificare, questosviluppo di questa tecnica) ci richiede, la democrazia sia destinata ad estinguersi per mancanza delle competenze tecniche necessarie per prendere una decisione su uno specifico tema – sicché, le decisioni vengono poi prese con la " pancia " e i politici diventano affabulatori di masse incompetenti...
Le nuove frontiere della tecnica costituiscono anche le nuove frontiere della morale, delle quali... more Le nuove frontiere della tecnica costituiscono anche le nuove frontiere della morale, delle quali si parla e si parlerà sempre più; in questo momento, ad es., a proposito del cosiddetto utero in affitto. A priori, non credo possano esserci obiezioni sul fatto che ciascuno possa vivere e agire come più gli piace (si badi, en passant, che questo discorso ne contiene un altro, ovvero il fatto che il limite di tale libertà non sia da intendersi come quel confine dove inizia la libertà altrui: questa è una visione della libertà a compartimenti stagni, a perimetri, a ghetti, una sorta sistema di celle contigue; il limite, se questa è la parola giusta, sta invece nell'interazione con l'alterità: la libertà non è un oggetto da possedere, è una relazione), ergo ogni pratica atta ad incrementare tale libertà è in linea di principio benvenuta.
E tuttavia...
Quel che regge questo mio discorso quindi è l’intendere la filosofia non come scienza, ma come ar... more Quel che regge questo mio discorso quindi è l’intendere la filosofia non come scienza, ma come arte. Va da sé poi che una cosa è fare arte, e un’altra è studiarla o commentarla o divulgarla.
In parole povere stiamo dicendo che non possiamo fare a meno della storia della filosofia (…) all... more In parole povere stiamo dicendo che non possiamo fare a meno della storia della filosofia (…) allora questo non potere fare a meno diventa una domanda su questo non potere fare a meno, diventa la richiesta che ci sia esibito come tutto ciò si è dato. E là dove non c'è questa domanda, dove non è suggerita , sollevata, ricordata, non c'è esperienza filosofica, non c'è esercizio filosofico, c'è solo esercizio di cultura. Ma se la cultura è infine libertà, la mera cultura storiografica non è esercizio di libertà, perché è l'esercizio di essere soggetti alla cultura e non soggetti della cultura, soggetti alla pratica, senza nemmeno essere consapevoli di esserlo.
C. Sini, La verità pubblica e Spinoza
Sempre più spesso ci si affida alla politica per la risoluzione di problemi essenziali (addirittu... more Sempre più spesso ci si affida alla politica per la risoluzione di problemi essenziali (addirittura a volte non semplicemente chiedendo ma pretendendo tale risoluzione) – sintomo di uno spaesamento generale che innalza la richiesta di pater familias. Ma una simile richiesta, pretesa, supplica è giustificata? La politica può e/o deve soddisfarla?
A proposito della pop-cultura, oggi si sente dire spesso che portare almeno una briciola di alta ... more A proposito della pop-cultura, oggi si sente dire spesso che portare almeno una briciola di alta cultura in un contesto pop (ad esempio un reality show o un social network) è un primo passo per migliorare quel contesto e così tutti quelli che vi entrano in contatto. Ma è veramente così semplice e lineare la cosa?
Come piccola e ovvia premessa, va da sé che quando gli uomini del fare criticano il sapere, si ri... more Come piccola e ovvia premessa, va da sé che quando gli uomini del fare criticano il sapere, si riferiscono alla cultura, quindi al sapere umanistico, e certamente non al sapere tecnico, pratico, operativo, quello delle scienze applicate (le scienze “pure” sono tollerate solo perché servono per arrivare a quelle applicate), quello del know-how, che è già una forma di fare.
Uno dei fenomeni sociali più importanti, se non il più importante, con cui ci confrontiamo oggi e... more Uno dei fenomeni sociali più importanti, se non il più importante, con cui ci confrontiamo oggi e che le prossime generazioni studieranno sui libri di storia, è quello delle migrazioni di massa. È un tema estremamente complesso da affrontare e sul quale esiste una nutrita bibliografia internazionale; a tal proposito si potrebbe iniziare ad approcciarlo tramite il libro di J. Carens, Ethics of Immigration, 2013, già un classico in materia, o quello di E. Greblo, Etica dell’immigrazione, 2015, densa introduzione al dibattito internazionale.
Sul quotidiano «Prima Pagina» del 13/09/'14 viene pubblicato un estratto di una nota chiesta a Fe... more Sul quotidiano «Prima Pagina» del 13/09/'14 viene pubblicato un estratto di una nota chiesta a Federico Sollazzo sul modo di fare cultura oggi (il riferimento è ai festival culturali, filosofici in primis).
La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino è uno dei migliori film del recente panorama cinematografi... more La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino è uno dei migliori film del recente panorama cinematografico italiano, insieme a La mafia uccide solo d’estate di Pierfrancesco Diliberto (detto Pif) e Il capitale umano di Paolo Virzì; ma si badi bene, sono tutti film che, ciascuno con le proprie specificità, non possono essere relegati tra i migliori della “stagione”, dato che, sia per la loro qualità artistica che per i temi affrontati, si estendono molto al di là di una semplice stagione.
A seguito del convegno "Pasolini uomo di lettere" nell'ambito della rassegna "Spazio e deserto ne... more A seguito del convegno
"Pasolini uomo di lettere"
nell'ambito della rassegna
"Spazio e deserto nei film di Pier Paolo Pasolini"
"La nostalgia di un altro divenire"
Conferenza di Federico Sollazzo
Livorno
Villa Maria (sala conferenze)
Giovedì 17 gennaio ('19), ore 17.30.
Firenze Mercoledì 16 gennaio ('19), ore 18 c/o Editore goWare Via delle Panche 81 Federico Solla... more Firenze
Mercoledì 16 gennaio ('19), ore 18
c/o Editore goWare
Via delle Panche 81
Federico Sollazzo presenta la nuova edizione italiana di
"Che cos'è la metafisica?"
Martin Heidegger, "Che cos'è la metafisica? e altri scritti", a cura di F. Sollazzo, trad. di A. Carlini, con saggi di F. Sollazzo, H.-G. Gadamer, A. Carlini, coll. di Filosofia meme, goWare, Firenze 2018.
Roma Domenica 13 gennaio ('19), ore 17 c/o appartamento in Largo dei Claudiani 19/b, int. 1 (Gost... more Roma
Domenica 13 gennaio ('19), ore 17
c/o appartamento in
Largo dei Claudiani 19/b, int. 1
(Gosti Mariottoni)
Federico Sollazzo presenta la nuova edizione italiana di
"Che cos'è la metafisica?"
Martin Heidegger, "Che cos'è la metafisica? e altri scritti", a cura di F. Sollazzo, trad. di A. Carlini, con saggi di F. Sollazzo, H.-G. Gadamer, A. Carlini, coll. di Filosofia meme, goWare, Firenze 2018.
Venerdì 7 settembre 2018 una giornata filosofica c/o La Corte dei Miracoli a Milano Tra gli altr... more Venerdì 7 settembre 2018
una giornata filosofica
c/o La Corte dei Miracoli
a Milano
Tra gli altri eventi
-) Ore 10.30, Federico Sollazzo: sessione del centro culturale indipendente "Krinò" Workshop of Thinking dedicato alla critica della presunta alta cultura di oggi ed alla cura della creatività umana.
-) Ore 18, Federico Sollazzo e Paolo Beretta: presentazione del libro a cura di F. Sollazzo, "Transizioni. Filosofia e cambiamento. In movimento con Heidegger, Adorno, Horkheimer, Marcuse, Habermas, Wittgenstein, Gramsci, Pasolini, Camus", Firenze 2018.
Roma Martedì 4 settembre Ore 18.15 c/o appartamento in Largo dei Claudiani 19/b, int. 1 (Gosti... more Roma
Martedì 4 settembre
Ore 18.15
c/o appartamento in Largo dei Claudiani 19/b, int. 1 (Gosti Mariottoni)
Federico Sollazzo presenta il libro
Martin Heidegger,
"La questione della tecnica"
(contiene anche "Scienza e meditazione", entrambi nella traduzione di Gianni Vattimo), con un saggio di Federico Sollazzo, "Heidegger e la tecnica. Una introduzione", coll. di Filosofia meme, goWare, Firenze 2017.
Presentation of the project "Krinò" Workshop of Thinking, by Federico Sollazzo, resulting, from O... more Presentation of the project "Krinò" Workshop of Thinking, by Federico Sollazzo, resulting, from Oct. '18, in an independent cultural center based in Szeged, Hungary, and also operating in other cities and Countries.
Public Lecture of György Fogarasi (within the class "Krinò" Workshop of Thinking) Tuesday, Marc... more Public Lecture of György Fogarasi
(within the class "Krinò" Workshop of Thinking)
Tuesday, March 20th ('18)
4.30-6 p.m.
SZTE Faculty of Arts
Petőfi Sándor sgt. 30-34
classroom "szeminarium 9."
IV floor
Moderator: Federico Sollazzo
Venerdì 2 marzo '18 ore 18.15 c/o appartamento in Largo dei Claudiani, 19/b, int. 1 (Gosti Mariot... more Venerdì 2 marzo '18
ore 18.15
c/o appartamento in Largo dei Claudiani, 19/b, int. 1 (Gosti Mariottoni), Roma.
Federico Sollazzo e Marco Viscomi presentano il libro
"Transizioni. Filosofia e cambiamento. In movimento con Heidegger, Adorno, Horkheimer, Marcuse, Habermas, Wittgenstein, Gramsci, Pasolini, Camus".
Federico Sollazzo (a cura di), "Transizioni. Filosofia e cambiamento" (saggi di: Marco Viscomi, Paolo Beretta, Luca Baldassarre, Moira De Iaco, Valeria Ferraretto, Federico Sollazzo, Francesco Giacomantonio, Stefano Scrima), coll. di Filosofia meme, goWare, Firenze 2018.
Lunedì 22 gennaio '18, ore 17,45 Libreria laFeltrinelli, Via Franco n. 12, Livorno Federico Solla... more Lunedì 22 gennaio '18, ore 17,45
Libreria laFeltrinelli, Via Franco n. 12, Livorno
Federico Sollazzo presenta la nuova edizione del saggio di Martin Heidegger, "La questione della tecnica"
Martin Heidegger, "La questione della tecnica" (contiene anche "Scienza e meditazione", entrambi nella traduzione di Gianni Vattimo), con un saggio di Federico Sollazzo, "Heidegger e la tecnica. Una introduzione", coll. di Filosofia meme, goWare, Firenze 2017.
Organizzazione: associazione Città Filosofica
Presentation of: "Krinò" Workshop of Thinking Project aimed at the critique of today's high cu... more Presentation of:
"Krinò" Workshop of Thinking
Project aimed at the critique of today's high culture
(for the time being, a seminar at the University of Szeged, Faculty of Arts, from the fall of 2018, an autonomous institution)
Presentation by Federico Sollazzo, creator and curator of the "Krinò" Workshop of Thinking project.
Presentation in English, with translation into Hungarian by Bence Kun.
University of Szeged, Faculty of Arts, Egyetem utca 2., ground floor, classroom 107
18th October, 18:00 of the clock
***
2017. október 18.
SZTE Bölcsészettudományi Kar, fsz. 107.
Egyetem u. 2.
18.00 órakor
A „Krinò” Workshop of Thinking szeminárium bemutatása
Az idén első ízben meghirdetett, angol nyelvű, magyar és külföldi hallgatók számára egyaránt felvehető „Krinò” Workshop of Thinking szemináriumot Federico Sollazzo, a BTK Filozófia Tanszék óraadó oktatója mutatja be angol nyelven, ám a bemutató magyarul is tolmácsolva lesz. A szeminárium a Filozófia Tanszéken a további szemeszterekben is meghirdetésre kerül.
The main construens inheritance of One-Dimensional Man is to leave open the chance for a radical ... more The main construens inheritance of One-Dimensional Man is to leave open the chance for a radical change in the possible continuation of our civilization towards a two-dimensional society, and this may be possible thanks to the level of development reached by current technology. Indeed, there is already a two-dimensional society in our past that Marcuse defines as led by the pre-technological culture. This seems to be a paradox and a contradiction: how to realize a two-dimensional society through and thanks to advanced technology, if the only example we have of such two-dimensionality is given by the pre-technological culture?
One-Dimensional Man is the work through which Marcuse carries on the critique of Western society, already begun with Eros and Civilization but now stressing new topics in such a way that a possible subtitle for the book could be: technology and civilization. A book that does not absolutely define a hopeless landscape. To settle this issue it should already be sufficient to remember the information given to the reader: the book «will vacillate throughout between two contradictory hypotheses: (1) that advanced industrial society is capable of containing qualitative change for the foreseeable future; (2) that forces and tendencies exist which may break this containment and explode the society» [H. Marcuse, One-Dimensional Man. Studies in the Ideology of the Advanced Industrial Society, Beacon Press, Boston, 1964, p. xlv]. Or, in other words, «rather than conceptualizing contemporary societies as closed monoliths of domination, they should be analyzed as system of contradictions, tensions, and conflicts which oscillate from stasis to change, from oppression and domination to struggle and resistance, and from stability and containment to conflict and crisis» [D. Kellner, Introduction to the Second Edition, in H. Marcuse, One-Dimensional Man, cit., p. xxxiv].
On the contrary, the book is a harsh criticism of the industrial advanced society that not for this reason is depicted as a black monolith. In fact, inside it, fractures, possible breaking points are identified. «Philosophical project […] pertains to a specific stage and level of the societal development, and the critical philosophic concepts refer (no matter how indirectly!) to alternative possibilities of this development» [H. Marcuse, One-Dimensional Man, cit., p. 222]. Some year after his famous book of 1964, in works such as An Essay on Liberation and The end of utopia, Marcuse tried to expand the liberating and alternative tendencies still present into the one-dimensional society, and even when, at the end of his life, he did not find social forces that seem able to apply for them, as in The Aesthetic Dimension, he never negated that, in spite of the absence of a social subject that may realize them, those tendencies are still present. To dwell these tendencies, trying to widen them, is precisely the purpose of that criticism. Exactly for this reason a very important pars construens, sometimes underestimated, is present in the book, where the author leaves open the chance for a radical change in the possible future development of our civilization, towards a two-dimensional society. The latter is finally possible thanks to the current level of intellectual and material development reached by the industrial advanced society. Consequently, technology plays a crucial role in this possibility. But there is already a two-dimensional society in our past that Marcuse defines as led by the pre-technological culture. It is followed by the technological culture, who Marcuse introduces in these terms: «our society distinguishes itself by conquering the centrifugal social forces with Technology rather than terror, on the dual basis of an overwhelming efficiency and an increasing standard of living.» [Ibid., p. xl.]
This seems to be a paradox and a contradiction. The two pillars of any Critical Theory of society, as Marcuse characterized it, are «1. The judgment that human life is worth living (…) 2. The judgment that, in a given society, specific possibilities exist for the amelioration of human life and specific ways and means of realizing these possibilities.» [Ibid., p. xli.] Still, how to realize a two-dimensional society through and thanks to advanced technology, if the only example we have of this two-dimensionality is given by the pre-technological culture? Nevertheless, for the American/German philosopher a solution is definitely handy, handy because historical: «the “possibilities” must be within the reach of the respective society: they must be definable goals of practice.» [Ibid., p. xlii.] The solution lies in the fact that Marcuse points towards and opens to a new kind of two-dimensional society, in which, «by virtue of the rigorously historical character of the transcendence», [ibid., pp. xli-xlii] art and higher culture guarantee for it and technology permits its concrete realization.
This kind of social setting has its ground in a post-technological culture. Where post- does not mean a refusing and/or a deleting of technology as such, but its absorption in and subjection to another form of Reason (evidently, not instrumental).
This point definitely subtracts Marcuse to any kind of conservative reading, as if he had criticized technology as such instead of a certain kind of relation that individuals are accustomed to have with it, showing and confirming the continuous progressivism of his thought. Moreover, throughout this point it is also possible to overcome some Marxist-orthodox views, and to establish an interesting comparison with the Hegelian master-slave dialectic.
As long as we will continue to live in a capitalist society, the thought of Georg Lukács will con... more As long as we will continue to live in a capitalist society, the thought of Georg Lukács will continue to be fertilizing. It may be integrated, extended, dialectically overcome (i.e., overcome in the maintaining of it), but it cannot be forgotten, being it and its legacy a continuous source of inspiration.
In my talk, I would like briefly to: i) show that his thought is interpretable without using possible turns or breaks in it, but as a unique and single line of development, where gradually it takes form a particular vision of the work of art; ii) show how his idea of art (directly or indirectly influencing many authors of the Critical Theory such as, among the others, Adorno, Benjamin and Marcuse) is (still) the base of a critique of the capitalist world and culture, that is primarily neither a romantic nor a political critique, but a philosophical one, which aim is indeed describable not as a reaching of an alternative, but of an otherness.
My aim here is to show how this comparison is not a mere academic exercise. Far from it, the afte... more My aim here is to show how this comparison is not a mere academic exercise. Far from it, the aftermaths of such a comparison – that on its core is between a substantive and a formal idea of man – can enlighten our individual and social choices.
Lecture's moderator: Federico Sollazzo
Ciclo di conferenze, La politica come pensiero, a cura del CRIF – Sezione Livorno
Abstract: To criticize anthropocentrism is an essential task to every man who wishes to problemat... more Abstract:
To criticize anthropocentrism is an essential task to every man who wishes to problematize his own condition of human being. In so doing, we should always be aware that are still humans to criticize their human condition.
This is the reason why if we take the critique of anthropocentrism as a way for deleting our specificities of men, we fall into a kind of “imaginary anthropocentrism”.
Keywords:
Anthropocentrism, threshold, emancipation, man, animal, animalcentrism, carno-phallogocentrism, vegeto-vaginointuitionism.
Possible readings:
M. Calarco, Zoographies, 2008; M. Heidegger (1953), Introduction to Metaphysics, 1984, 2000, 2014; J. Derrida (2006), The Animal that therefore I am, 2008.
University of Szeged, Faculty of Arts, Conference room of the Ady tér building (ground floor)
Wednesday, 2nd Dec., 4 p.m.
Organization: Dept. of Comparative Literature
Vorrei qui offrire una lettura della ricezione ungherese di Pasolini, senza però soffermarmi, com... more Vorrei qui offrire una lettura della ricezione ungherese di Pasolini, senza però soffermarmi, come già fatto in altra sede, sui dettagli della letteratura secondaria e delle attività culturali a lui dedicate, bensì individuando dei tratti ricorrenti in tale ricezione.
Poiché questi tratti derivano dal diverso contesto socio-politico italo-ungherese, cosa che induce a leggere il Nostro sulla base di coordinate che non sono le sue ma quelle tipiche del mondo dei cosiddetti Paesi satelliti, vorrei inoltre distinguere tra quegli elementi considerabili come linee generali dell’interpretazione pasoliniana nell’Europa orientale, e le modalità peculiari della sua ricezione ungherese.
Szeged, 20th Oct. Őszi Kulturális Fesztivál 2015. Is it acceptable that the worth of a life depe... more Szeged, 20th Oct. Őszi Kulturális Fesztivál 2015.
Is it acceptable that the worth of a life depends from the arbitrary datum of the place of birth?
"Passport is a police 'disorder' so much the more odious that it employs all the arts of tyranny and deprives man of the first, the most well-founded of his rights, that of breathing the air which pleases him without asking the permission of one who can refuse it", J. Peuchet, 1791.
Within the XX. Őszi Kulturális Fesztivál, Lecture by Federico Sollazzo:
University of Szeged, Faculty of Arts, classroom 3 of the Ady tér building
Thursday, 20th Oct., 2015, 6 p.m.
Szeged, 13th Oct. Őszi Kulturális Fesztivál 2015. Pier Paolo Pasolini and Herbert Marcuse are of... more Szeged, 13th Oct. Őszi Kulturális Fesztivál 2015.
Pier Paolo Pasolini and Herbert Marcuse are often compared each other for their (critical) bound with the student movement of '68. However, their similarities go very over: their alleged pessimism is in reality a form of realism that indicates a love, and a worry, for the nowadays conditions of social and individual life.
Within the XX. Őszi Kulturális Fesztivál, Lecture by Federico Sollazzo:
University of Szeged, Faculty of Arts, classroom 3 of the Ady tér building
Thursday, 13th Oct., 2015, 6 p.m.
There are different phases and many topics addressed by the Critical Theory of Society, the persp... more There are different phases and many topics addressed by the Critical Theory of Society, the perspective of thought inaugurated by the Institut für Sozialforschung of Frankfurt, until the point that now the definition ‘critical thought’ is also applied to authors not directly involved with the experience of the so-called School of Frankfurt.
Consequently, first of all it is pivotal to define what a Critical Theory is.
Subsequently, our purpose is to investigate how a theory that is really critical can offer an interpretation, and an orientation, of society.
The contemporary society is very different from the previous ones, but sign these differences a d... more The contemporary society is very different from the previous ones, but sign these differences a discontinuity between the contemporary one and the previous societies, or are the changes, although deep, contained into the same line of development? And so, mark the contemporary Western democracies a discontinuity with the totalitarianism of the last century, or are them different in the proceedings but not in purposes? In other words, live we really in a post-ideological era or not? And whether not, which is the form of the current ideology and its framework? Trying to answer to these issues, that are essentially a question of “power”, is useful delineate a possible theory of the social transition and analyze if changes are essential or just formal – a sort of upgrade of the domination of man by man and by nature. Developing this reasoning will be taken in consideration, integrating each other, the political theory and the moral philosophy of Th.-W. Adorno, M. Foucault, J. Habermas, M. Horkheimer, H. Marcuse, A. Negri, P.P. Pasolini, in order to disclose a critical way for observing reality and its main phenomena.
"Sisifo e l'Assurdo, o della vita innocente", in AA. VV, Albert Camus. L'eredità di un pensatore scomodo, a cura di "Filosofia e Nuovi Sentieri"., 2015
Critical Theory offers a new way to understand not only the society, but also the individual. In ... more Critical Theory offers a new way to understand not only the society, but also the individual. In particular, I will focus on the thought of Adorno and his conception of society. First, I want to investigate the Adornian description of society in its totalitarian face and in its paradoxical relationship with the individual. The individual, first element of society, without which any society cannot be imaged, paradoxically finds – in the society – its liquidation and destruction. Secondly, I want to consider the Adornian revolutionary statement in a conversation with Horkheimer of a need of a “New Manifesto”. Do we need it even today? Would be really possible a new Marxian society in our world? The attempt to answer to those questions will conclude my paper.
Che cos’è la metafisica? è uno degli scritti fondamentali di Martin Heidegger. Nato come lectio m... more Che cos’è la metafisica? è uno degli scritti fondamentali di Martin Heidegger. Nato come lectio magistralis tenuta nel 1929 all’Università di Friburgo, è stato successivamente arricchito dallo stesso Heidegger in modo importante, con un Poscritto nel 1943 e una Introduzione nel 1949. Nonostante le ridotte dimensioni, questo scritto rappresenta un passaggio obbligato per la comprensione del pensiero di Heidegger. Si tratta anche di un testo controverso, criticato per l’oscurità di alcuni enunciati. Ma anche di un testo grandemente apprezzato e seminale. Wittgenstein lodò il tentativo di Heidegger di “addentrarsi oltre i limiti del linguaggio” per esprimere l’indicibile. Questa nuova edizione, curata da Federico Sollazzo, contiene la traduzione, le note e il commento di Armando Carlini, uno dei primi studiosi a introdurre seriamente Heidegger in Italia. L’ampia sezione di commenti aiuta a contestualizzare alcuni enunciati nell’ambito dell’opera di Heidegger. La presente edizione include anche alcuni brani significativi della Lettera sull’“umanismo”. Oltre all’ampia introduzione di Sollazzo, il lettore potrà trovare altri due contributi, un commento di Hans-Georg Gadamer, allievo di Heidegger, e la Riflessione sul pensiero di Heidegger di Carlini.
Link alla scheda del libro: http://www.goware-apps.com/che-cose-la-metafisica-e-altri-scritti-con-saggi-di-federico-sollazzo-hans-georg-gadamer-armando-carlini-martin-heidegger-federico-sollazzo-a-cura-di/
Analogie e divergenze fra Nietzsche, Pasolini ed Heidegger nella decifrazione della nostra civili... more Analogie e divergenze fra Nietzsche, Pasolini ed Heidegger nella decifrazione della nostra civilizzazione. A partire dalla morte di Dio annunciata dallo Zarathustra di Nietzsche, passando per l’oblio dell’Essere in Heidegger e Salò di Pasolini.
Intervista a Federico Sollazzo in occasione della presentazione del libro "La questione della te... more Intervista a Federico Sollazzo in occasione della presentazione del libro "La questione della tecnica" di Martin Heidegger avvenuta il 22 gennaio presso La Feltrinelli di Livorno.
Si tratta di un incontro speciale di "Luogo al dialogo", una serie di appuntamenti che hanno l'obiettivo di consentire, attivare e sostenere un esercizio continuativo del pensiero critico attraverso il dialogo. L'evento è introdotto e coordinato dall'associazione Città Filosofica.
Come, Federico Sollazzo ricorda Pier Paolo Pasolini, in «Memoria Condivisa», 27/11/2015.
(Video-presentazione del'Ebook inserita nella seconda parte della video-presentazione della colla... more (Video-presentazione del'Ebook inserita nella seconda parte della video-presentazione della collana Pratica filosofica, sul canale della direttrice di collana, dell'editore KKIEN - https://www.youtube.com/watch?v=fkKj-6ebZ9E)
Sommario
Nuova introduzione
Quando un crisi non è un'opportunità: la coincidenza con ciò che si vorrebbe superare
Introduzione
Cap. I Sul totalitarismo
1.1 Per una prima definizione
1.2 Il totalitarismo come male prettamente politico
1.3 Capitalismo e totalitarismo
1.4 Crisi della capacità di giudizio e della ragione
1.5 Dal “sistema” all’Impero
Cap. II Sulla democrazia
2.1 il modello democratico delle pòleis
2.2 Le ragioni della società aperta
2.3 La difesa della democrazia dai suoi avversari esterni ed interni
Cap. III Etiche pubbliche
3.1 Riabilitazione della filsofia pratica ed “etica del discorso”
3.2 L’individualismo nelle teorizzazioni liberali
3.3 Il neocontrattualismo come strumento di giustizia sociale
3.4 Il comunitarismo come risposta alla crisi del soggetto morale ridotto ad
io puntiforme
3.5 Le nuove (co)responsabilità del soggetto morale: Naturphilosophie ed
“euristica della paura”
3.6 Per una nuova possibilità etica: l’apertura all’alterità
Cap. IV Prospettive di pacificazione sociale
4.1 La nuova immagine dell’uomo
4.2 All’origine di una moralità minima. Antropologia essenziale: biologia
ed emozioni
4.3 Una etica minima
4.4 Giustizia e diritti umani
Bibliografia ragionata
http://www.laccentodisocrate.it/Sollazzo32.html
Per l'asistematicità del suo pensiero e l'assenza di una produzione convenzionalmente saggistica,... more Per l'asistematicità del suo pensiero e l'assenza di una produzione convenzionalmente saggistica, Albert Camus viene abitualmente considerato un letterato generico anziché un vero e proprio pensatore. Eppure dalla sua opera emerge una vera e propria filosofia della condizione umana (con punti di contatto con, fra gli altri, Arendt, Pasolini e Marcuse) che, per la sua evidentissima attualità, può fornire un contributo determinante al nostro presente.
Il presente intervento è basato sulla relazione "The Critical Reception of Camus in Italy: The 'mare nostrum' as Sight for the 'tempus nostrum'" tenuta da Federico Sollazzo al Convegno internazionale "European Reception of Albert Camus" presso l'Università ELTE di Budapest, nel 2013.
Il presente video è basato sulla relazione '"Il Principe" di Machiavelli, mezzo millennio dopo: c... more Il presente video è basato sulla relazione '"Il Principe" di Machiavelli, mezzo millennio dopo: contestualizzazione e eredità', tenuta da Federico Sollazzo nell'ambito del Convegno internazionale 'Discorso e cultura nella lingua e nella letteratura italiana' svoltosi presso l'Università di Craiova nel settembre 2013.
Nel 1963 Hannah Arendt pubblica una delle sue opere di maggiore risonanza: "La banalità del male"... more Nel 1963 Hannah Arendt pubblica una delle sue opere di maggiore risonanza: "La banalità del male". In essa il male radicale viene ricondotto non al 'demoniaco', al 'diabolico', ma all'assenza di un vero e proprio fondamento, quindi alla banalità. Un'assenza di riflessione critica riscontrabile nella versione oggi dominante dell'animal laborans: il manager. Un'analogia che segna l'inquietante attualità di questo libro.
Ripubblicato in «Appunti di Scienze Sociali ed Altro», 29/11/2012, e in «Transfinito», 01/12/2012... more Ripubblicato in «Appunti di Scienze Sociali ed Altro», 29/11/2012, e in «Transfinito», 01/12/2012, e in «Liberi.tv», 11/12/2012, e come Pasolini e la mutazione antropologica, in «Nuovi Orizzonti», 31/07/2017.
Il filosofo Federico Sollazzo è attualmente: Docente di Lettura di Testi Filosofici in Inglese, ... more Il filosofo Federico Sollazzo è attualmente:
Docente di Lettura di Testi Filosofici in Inglese, per BA presso il Dipartimento di Filosofia dell'Università di Szeged (Ungheria), dal 2011.
Ricercatore Postdottorato di Filosofia Morale, Filosofia Politica, ed Etica presso la Scuola Dottorale in Filosofia e il Dipartimento di Filosofia dell'Università di Szeged (Ungheria), dal 2010.
Federico Sollazzo per la recente pubblicazione "Totalitarismo, democrazia, etica pubblica. Scritti di Filosofia morale, Filosofia politica, Etica", Aracne Editore (http://www.aracneeditrice.it/aracneweb/index.php/pubblicazione.html?item=9788854840515), è stato insignito del premio speciale per la sezione Saggio Filosofico del "Premio Nazionale di Filosofia" ed. 2012 dell'"Associazione Nazionale Pratiche Filosofiche"
CriticaMente | Filosofia e Teoria delle Scienze Umane (costruttiva-mente.blogspot.com) - Ideatore e Curatore, Federico Sollazzo.