Chiese e monumenti di Nardò, gioiello del Salento - Foodismo (original) (raw)

Nardò, Porta di Mare ed incantevole comune del Salento e del tacco di Puglia, in provincia di Lecce, vanta origini antiche e la sua storia, ricca di colpi di scena, ha visto il susseguirsi di diverse potenze straniere. La cittadina, che copre una superficie di quasi 190 km², dista poco dalla costa ionica ed è abitata da circa 32.000 persone.
Il territorio, estremamente camaleontico, offre incantevoli scorci nei quali la natura e il mare cristallino esplodono con tutta la loro potenza; non mancano, inoltre, siti dall’impareggiabile valore storico-culturale.
I luoghi da visitare sono davvero innumerevoli e l’elenco non può non comprendere musei, aree archeologiche, edifici di culto, monumenti e le meravigliose spiagge lambite da acque turchesi.

Le principali Chiese di Nardò: capolavori del barocco leccese, perle di inestimabile valore

Durante il tuo tour a Nardò devi assolutamente recarti nelle più importanti chiese della nota località del Salento.
Si tratta di monumenti artistici di inestimabile lavoro, fulgidi esempi del famosissimo barocco leccese che caratterizza i monumenti e le chiese dei centri della penisola salentina.
Le strutture sono disseminate nella città e tra quelle meritevoli di tutta la tua attenzione, vi consigliamo di visitare:

La Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta: affreschi e crocefisso ligneo sono gli elementi distintivi di questo splendido capolavoro

Il complesso, probabilmente innalzato in epoca normanna sulle rovine della vecchia chiesa basiliana di Santa Maria de Nerito, è stato oggetto di diversi interventi di restauro e tutto ciò che ti circonda risale al Settecento.
Fanno eccezione gli affreschi dell’altare maggiore che portano la firma di Cesare Maccari e sono stati realizzati ai primi del Novecento. Uno dei pezzi più interessanti è, senza ombra di dubbio, il Crocifisso Nero, una statua lignea, che deve la sua particolare colorazione al legno di cedro impiegato.
Un’antica leggenda vuole che l’opera, prodotta tra il V e il VI secolo, abbia perso sangue durante il tentativo di furto messo in atto, nel 1255, dai Turchi che, di fronte a tale circostanza, avrebbero deciso di battere in ritirata.

La Chiesa di San Domenico

L’impianto dell’edificio sacro, eretto nel XVI secolo e intitolato in un primo tempo a Santa Maria de Raccomandatis, è stato modificato nel corso degli anni e le tre navate interne sono state sostituite, per esigenze predicative, da un’unica aula.
La chiesa, distrutta dal terremoto del 1743, è stata ricostruita quasi in toto: si sono, infatti, solo parzialmente salvati il muro laterale, la sacrestia e la facciata.
La facciata, in particolare, ha sempre scatenato la curiosità di molti in virtù delle decorazioni che la caratterizzano: la parte superiore è quasi spoglia di elementi ornamentali, mentre quella inferiore è ricca di figure di vario genere, ma nessuna di queste è riconducibile a modelli precedenti ben precisi.

La Chiesa della Madonna del Carmine

La struttura e il vicino convento costituiscono uno dei più noti complessi monastici di Nardò. Sulla facciata, che racchiude tutto lo stile romanico, puoi ammirare due nicchie che ospitano, rispettivamente, le statue dell’Angelo Nunziante e la Vergine Annunziata, mentre l’ingresso è protetto da due leoni. L’interno, arricchito da stucchi barocchi, custodisce opere di grande pregio.

I monumenti più importanti di Nardò, Porta di Mare

Nardò, rinomato centro culturale, ospita diverse opere di stampo barocco e romanico-gotico.
I monumenti da ammirare sono davvero tanti, ma le tappe obbligate non possono non comprendere:

Se hai tempo ti suggerisco, infine, di dare un’occhiata alle torri di avvistamento che venivano impiegate, nei secoli passati, per prevenire eventuali incursioni nemiche.

L’Osanna

Il centro storico ti dà il suo benvenuto con quest’opera suggestiva eretta nel 1603 e realizzata interamente, in stile secentesco, con pietra leccese.
Il monumento, di forma ottagonale, è costituito da una colonna centrale, che sorregge la cupola, ed è circondata da otto altrettanti elementi.
Questi ultimi, secondo l’ipotesi più accreditata, sono stati aggiunti in un secondo tempo conferendo così all’Osanna il titolo di simbolo cristiano.

La Guglia dell’Immacolata

È stata costruita, come riporta un’incisione, per volere della popolazione in seguito al sisma che nel 1763 ha sconvolto l’intero Salento.
La colonna, alta complessivamente 19 metri, è fatta di carparo, una pietra locale di colore giallastro, e presenta cinque diversi livelli che terminano con il globo che sorregge la Madonna. In corrispondenza del primo ordine puoi notare le statue di San Giuseppe, San Giovanni, San Domenico e Sant’Anna.

La Fontana del Toro

Il protagonista della fontana, opera dello scultore Michele Gaballo, è un toro, simbolo di Nardò. Una vecchia leggenda narra, infatti, che la cittadina sia stata fondata nel punto esatto in cui questo animale ha fatto zampillare l’acqua, ma allo stesso tempo rappresenta anche gli Aragonesi spagnoli giunti nel Salento durante il Rinascimento.