Alice D'Amato miglior risultato All Around della storia - lei e Asia "Sognano di ripetersi insieme a Los Angeles" - GINNASTICANDO.it (original) (raw)

Alice D’Amato è la quarta miglior ginnasta alle Olimpiadi di Parigi 2024, prestazione che si afferma come miglior risultato mai eseguita da un’italiana.

Se si volesse ripercorrere i migliori piazzamenti della ginnastica artistica femminile italiana nella storia, bisognerebbe partire da molto lontano negli anni. A partire dai Giochi di Roma 1960 fino a Tokyo 2020, il miglior risultato nell’All Around è stato raggiunto da Vanessa Ferrari durante le Olimpiadi di Londra 2012, dove si classificò 8ava.

Di seguito una statistica dei migliori piazzamenti nel concorso generale dal 1960 ai Giochi di oggi, Parigi 2024:

Alice D’Amato è, a tutti gli effetti, la ginnasta italiana con il miglior risultato in classifica All Around di sempre e scrive una pagina della storia della ginnastica artistica italiana.

Dietro tre veterane dei podi olimpici individuali quali Simone Biles (oro a Rio 2016 e a Parigi 2024), Rebeca Andrade (argento a Tokyo 2020 e a Parigi 2024) e Sunisa Lee (oro a Tokyo 2020 e bronzo a Parigi 2024), Alice D’Amato piazza il suo miglior risultato, conquistando un sudato quarto posto con una gara impeccabile su tutti e quattro gli attrezzi.

Dopo essersi posizionata al quarto posto di soli 132 millesimi dal bronzo, D’Amato racconta ai microfoni federali:

“Ho fatto quello che potevo e c’è solo gioia nel mio cuore. Essere dietro ad atlete di questo livello è già tanta roba. C’è solo da imparare da loro, sono davvero soddisfatta, soprattutto perché me la sono giocata fino alla fine, non pensavo nemmeno di arrivarci. Adesso posso giocarmela nelle prossime finali – parallele, trave e corpo libero – dando il meglio di me, con serenità. Sono già contentissima così – conclude l’agente delle Fiamme Oro della Polizia di Stato in zona mista.

Credits: Ricardo Bufolin/FGI

Grande risultato non solo per l’Italia e il risultato storico, bensì anche perché, come afferma D’Amato, a Tokyo aveva mancato le finali di specialità, riuscendo a qualificarsi “solamente” per la finale All Around.

Anche il DTN Enrico Casella si esprime sulla grande prestazione di entrambe le finaliste olimpiche nel concorso generale, Alice D’Amato e Manila Esposito:

“Bravissima Alice, ma anche Manila, che ultimamente ha un problema tecnico su un salto alle parallele e questo la condiziona. Ma ha fatto un’Olimpiade stupenda e sicuramente darà il massimo nella sua finale preferita, alla trave. Alice è strepitosa perché ha davanti grandi campionesse. L’Italia c’è e va bene così – conclude il DTN.

Olimpiade più che memorabile per l’Italia femminile, con la medaglia d’argento, la finale appena conclusa e numerose altre finali nel mirino.

Una menzione speciale è sempre di Alice D’Amato verso la gemella Asia D’Amato, purtroppo assente causa infortunio agli Europei di Rimini dello scorso maggio. Una medaglia per due, il titolo dell’intervista condotta da Il secolo XIX ad Alice D’Amato, in cui la stessa dichiara:

“Se vince una, è come se vincesse anche l’altra.” Questo è lo spirito che ha sempre tenuto unite le gemelle e compagne di squadra D’Amato, sempre l’una al fianco dell’altra. Anche durante questi Giochi, Asia D’Amato è stata presente per supportare la sorella e le compagne nella loro vincente impresa olimpica. “Se una sta fuori, chi gareggia vince pure per l’altra – afferma Asia D’Amato – Non guardiamo mai l’altra mentre gareggia – come da tradizione – L’emozione è troppo forte. Ma a Parigi ho iniziato a intravedere Alice” confessa Asia.

Emozionata, anche mamma Elena racconta dei momenti difficili che Asia ha dovuto vivere in soli 18 mesi:

“Si è fatta male tre volte in 18 mesi. […] Asia ha iniziato a farsi seguire da uno psicologo. Aveva paura di farsi male in ogni gara. Per Alice, il pensiero di non avere la sorella a Parigi l’ha mandata in tilt – racconta Elena Campanella, madre delle gemelle. “Magari a Los Angeles nel 2028…in America vorrei fare il tifo da vicino. Mio marito ci manca, sarà così per sempre, la gioia non può mai essere totale, ma siamo felici pure per lui. Ora sognano di ripetersi insieme a Los Angeles.”

L’augurio è che un traguardo di squadra come quello raggiunto quest’anno a Parigi possa essere replicato a Los Angeles, con una squadra altrettanto competitiva e unita.

Dal mondo

La Campionessa Olimpica All Around Simone Biles domina la classifica con un totale di 59.131, nonostante un grosso errore alle parallele asimmetriche. Molto sportive e sincere le sue dichiarazioni post-gara in conferenza stampa, parole riportate da Gymnastics Now:

Questo risultato significa tutto per me. È tutto così assurdo. Non voglio mai più gareggiare contro di lei (Rebeca Andrade), sono esausta. Era davvero troppo vicina. Non c’è mai stata una ginnasta così vicina in classifica, mi ha messo davvero a dura prova. Tuttavia, ha tirato fuori il meglio da me stessa. È stato stressante! (ride, n.d.r.) Ma è stata un’emozione bellissima! Subito dopo parallele ho temuto di non farcela. Per fortuna ho scelto di fare il doppio carpio a volteggio (Biles). So quanto Rebeca sia una ginnasta fenomenale e so che sugli altri attrezzi abbiamo più o meno gli stessi punteggi. Per questo motivo ho dovuto tirare fuori il pezzo forte a volteggio. Sono molto fiera della mia gara di oggi, soprattutto ripensando a quello che ho passato negli ultimi 3 anni, mentalmente e fisicamente. Anche solo essere tornata a gareggiare in un’Olimpiade è un’esperienza meravigliosa. Non potrei essere più fiera di così.”

Martina Paganelli

Martina Paganelli

Nata e cresciuta a Bologna, attualmente vivo, mi alleno e lavoro nell'ambito della ginnastica a Civitavecchia. Ho 24 anni e sono entrata in contatto con questo meraviglioso sport all'età di 7, senza mai smettere di amarlo. Sono studentessa magistrale in Lingue per la Comunicazione Internazionale, amo scrivere e, since 2012, grande fan di @Ginnasticandoit, quindi eccomi qua! Giornalista Pubblicista - Tessera n. 9936

GINNASTICANDO.it è sempre gratuito, senza alcun contenuto a pagamento. Un tuo aiuto varrebbe doppio: per l'offerta in sé, ma anche come segno di apprezzamento per il nostro lavoro.