Alessandro Burgos (original) (raw)

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Alessandro Burgosvescovo della Chiesa cattolica
Incarichi ricoperti Vescovo di Catania (1726)
Nato 26 dicembre 1666 a Messina
Ordinato presbitero 23 settembre 1690
Nominato vescovo 20 febbraio 1726 da papa Benedetto XIII
Consacrato vescovo 10 marzo 1726 da papa Benedetto XIII
Deceduto 20 luglio 1726 a Catania
Manuale

Alessandro Burgos, al secolo Giovanni Battista Francesco[1] (Messina, 26 dicembre 1666Catania, 20 luglio 1726), è stato un vescovo cattolico italiano.

Fu avviato sin da giovane alla carriera ecclesiastica ed entrò il 5 ottobre 1682 nell'Ordine dei frati minori conventuali, pronunciando i voti solenni il 6 ottobre dell'anno successivo. Fu ordinato sacerdote a Palermo il 23 settembre 1690[2] e fu consacrato vescovo di Catania da papa Benedetto XIII il 10 marzo del 1726 e il 10 maggio dello stesso anno assunse anche la dignità di assistente al soglio pontificio. Giunse a Catania solo il 5 luglio dello stesso anno, dopo un viaggio avventuroso nel quale la nave su cui viaggiava tra Messina e Catania fece naufragio a Mascali. Per i postumi del naufragio, morì a Catania il 20 luglio 1726 a quasi sessant'anni.[3]. Fu professore di filosofia a Messina, e in seguito si trasferì a Roma, dove fu ammesso l'8 maggio 1693 al collegio di San Bonaventura, dove ottenne la laurea in teologia il 2 maggio 1696. Entrò a far parte dell'Accademia dell'Arcadia il 6 agosto 1699 col nome pastorale di Emone Lapizio e fu iscritto anche all'Accademia degli Infecondi. Fu lettore di teologia, filosofia e retorica a Bologna e dal 1702, per un biennio, insegnò storia ecclesiastica a Perugia. Ritornò nel 1704 a Roma dove, tra il 1709 e il 1711, insegnò eloquenza alla Sapienza e fu scelto come consultore delle congregazioni dei Riti e dell'Indice. Nel 1713, fu chiamato dalla Repubblica di Venezia come professore di metafisica all'Università di Padova, dove stette 14 anni prima di essere consacrato vescovo di Catania su indicazione dell'imperatore Carlo VI[4]. È annoverato fra i pensatori filogiansenisti siciliani[5] ed è ricordato, in particolare, per una descrizione dei danni del terremoto del 1693 che aveva colpito la Sicilia orientale, scritta al tempo in cui era professore a Messina.

La genealogia episcopale è:

  1. ^ Cfr. Dizionario biografico degli Italiani, Treccani, 1972 (voce a cura di Giuseppe Pignatelli)
  2. ^ Dizionario... cit.
  3. ^ Cfr. F. Ferrara, Storia di Catania sino alla fine del secolo XVIII, 1829, p. 228-229
  4. ^ F. Ferrara, cit., p. 228
  5. ^ Cfr. G. Criscione, Tommaso Campailla e l'ambiente culturale a Modica fra '600 e '700. URL consultato il 30 gennaio 2012
Predecessore Vescovo di Catania Successore
Juan Álvaro Cienfuegos Villazón 10 marzo 1726 – 20 luglio 1726 Raimondo Rubí
V · D · MVescovi e arcivescovi di Catania
Fino al 1500 Berillo · Attalo · Sabino · Leone II · Angerio · Maurizio · Giovanni d'Aiello · Gualtiero di Palearia · Gentile Stefaneschi Orsini · Leonardo Fieschi · Simone del Pozzo · Giovanni de Primis · Giuliano della Rovere · Giovanni Gatto · Francisco Desprats
XVI secolo Jaime de Conchillos · Gaspar Ponz · Matteo Schiner · Pompeo Colonna · Marino Ascanio Caracciolo · Scipione Caracciolo · Marino Ascanio Caracciolo · Luigi Caracciolo · Marino Ascanio Caracciolo · Nicola Maria Caracciolo · Antonio Faraone · Giovanni Orosco de Arzés · Vincenzo Cutelli · Juan Corrionero · Giandomenico Rebiba
XVII secolo Giovanni Ruiz de Villoslada · Bonaventura Secusio · Juan Torres de Osorio · Innocenzo Massimo · Ottavio Branciforte · Marco Antonio Gussio · Camillo Astalli · Michelangelo Bonadies · Francesco Antonio Carafa · Andrea Riggio
XVIII secolo Juan Álvaro Cienfuegos Villazón · Alessandro Burgos · Raimondo Rubí · Pietro Galletti · Salvatore Ventimiglia · Corrado Maria Deodato Moncada
XIX secolo Gabriele Maria Gravina · Salvatore Ferro Berardi · Domenico Orlando · Felice Regano · Giuseppe Benedetto Dusmet · Giuseppe Francica-Nava de Bondifè
XX secolo Emilio Ferrais · Carmelo Patanè · Guido Luigi Bentivoglio · Domenico Picchinenna · Luigi Bommarito
XXI secolo Salvatore Gristina · Luigi Renna
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