Francois Dumasy | Institut d'Etudes Politiques d'Aix en Provence (original) (raw)

Books by Francois Dumasy

Research paper thumbnail of Tripoli coloniale. Histoire sociale et économique d'une ville sous domination italienne

BEFAR, 2022

At the crossroads of urban history, the history of colonisation and economic and social history, ... more At the crossroads of urban history, the history of colonisation and economic and social history, this book studies the growth of the city of Tripoli in Libya during the Italian colonisation from 1911 to 1943. Based on the exploitation of a large body of archival and documentary material, much of it unpublished and preserved in Libya, it aims to analyse the economic and political factors of this evolution and to observe its social and political effects. The transformation of Tripoli is in fact concomitant with its growing demographic weight, making the distribution of the population according to social and ethnic categories one of the central issues of colonial power. Through the case of Tripoli, the aim is to conduct a detailed analysis of the modes of Italian colonial domination and to contribute to a new history of the Italian state through its overseas territories.

Research paper thumbnail of Le Moyen-Orient de 1876 à 1980

Research paper thumbnail of Pratiques militaires et globalisation, XIXe - XXe siècles

Research paper thumbnail of Les sociétés coloniales à l'âge des Empires

Manuel de préparation au CAPES d'histoire, consacré à la question des sociétés coloniales à l'âge... more Manuel de préparation au CAPES d'histoire, consacré à la question des sociétés coloniales à l'âge des Empires, cet ouvrage est un guide pour les candidats.

Il se divise en plusieurs parties :

Comprendre :
● Les clés pour comprendre la question : ampleur des changements géopolitiques, diversité des thématiques étudiées, réflexion sur les « sociétés coloniales »
● Approches historiographiques et variété des sources

Rechercher :
● Les rapports de domination : politique, économique et culturelle
● Acteurs et rapports sociaux : expatriés, coloniaux, colons, élites et classes moyennes autochtones, paysannerie, classe ouvrière
● Affrontements, juxtapositions, hybridations : résistances et contestations, ségrégations et côtoiements

S'entraîner :
● Des sujets de dissertation et de commentaire de document accompagnés de conseils méthodologiques précis et efficaces pour réussir les concours.

Papers by Francois Dumasy

Research paper thumbnail of Acteurs et économie du développement urbain à Tripoli de la fin de la période ottomane à la fin de la colonisation italienne

De la colonie à l'État-nation : Constructions identitaires au Maghreb

Research paper thumbnail of La grande spoliation d’Alger, 1830-1834 : codifications et énonciations d’un bouleversement urbain

Villes maghrébines en situations coloniales, 2014

Research paper thumbnail of L'Autre et Soi Même: Les Usages Du Passé Médiéval Dans La Libye Coloniale Au Miroir De La Construction Nationale Italienne

Souvent comparee a la resurrection de la Rome antique imperiale, la colonisation italienne en Lib... more Souvent comparee a la resurrection de la Rome antique imperiale, la colonisation italienne en Libye se presente aussi a la fois comme l'entree dans la modernite et comme une revanche sur un Moyen Âge decadent. Le paradigme medieval, en l'absence de tradition orientaliste, agit comme un contre modele. La denonciation du feodalisme permet de delegitimer les structures politiques et culturelles locales, vues comme l'expression d'un Moyen Âge immobile. Mais pour une Italie qui cherche en Libye la voie de sa propre unite, la tradition devient aussi un element d'identite via le syncretisme architectural ou l'idee d'une civilisation mediterraneenne commune, quand l'achevement de la conquete permet un retour folkloriste sur le passe. Cette grâce a cette ambiguite que le penseur socialiste Ghisleri peut denoncer, a travers l'exaltation des siecles d'or de l'Islam, l'actualite du regime fasciste.

Research paper thumbnail of La Libye, un laboratoire des variations de la relation coloniale pendant la Première Guerre mondiale ?

Revue des mondes musulmans et de la Méditerranée, 2017

La storia della "difesa del suolo", nel nostro Paese è profondamente intrecciata con la sua cultu... more La storia della "difesa del suolo", nel nostro Paese è profondamente intrecciata con la sua cultura tecnica. I nostri professionisti, ingegneri, geologi, architetti, solo per citarne alcuni, hanno da sempre operato con grande competenza in linea con i migliori esperti degli altri paesi e lasciando spesso opere che costituiscono un autentico orgoglio per il Paese. Le cose tuttavia, trattando di frane e alluvioni, non sempre hanno funzionato a dovere. La connotazione del "tecnico super partes" che comunque, con la propria scienza, risolve radicalmente e autarchicamente i problemi posti dalla comunità, nel campo della difesa del suolo, non è stata sempre la scarpa giusta per il piede del nostro disgraziato Paese. Molti interventi, nell'ultimo mezzo secolo, sono nei fatti rimasti al palo ma soprattutto molti problemi, nonostante numerosi e cospicui sforzi, sono rimasti e restano tuttora irrisolti. Colpa della politica, si dirà, della cronica carenza di risorse, della inveterata lentezza delle burocrazie, della incredibile farraginosità degli iter amministrativi. Ovviamente, in questi argomenti, troviamo ampie spiegazioni e sarebbe certamente ingeneroso, prima che sbagliato, addebitare la situazione alla mera visione della comunità tecnica. Tuttavia sarebbe altrettanto errato dire che tutto, anche nella componente tecnica, è filato, sempre e comunque, nella maniera giusta. Niente a che vedere, ben inteso, con il valore della comunità scientifica e tecnica. Solo che l'approccio generale del "sistema paese" non ha evidentemente centrato, nel suo complesso, il cuore del problema. La gestione del rischio idrogeologico è una questione di grande complessità. Una catena di processi fortemente "non lineari", a partire dal clima che costituisce la forzante primaria, spesso irriducibili a qualsiasi semplificazione e che richiedono, appunto, di essere trattati con strumenti capaci di spiegare prima e di gestire poi la complessità. Se è vero che le opere strutturali costituiscono la punta, l'opzione irrinunciabile, l'elemento strategico fondamentale della lotta al dissesto, è pur vero che sulle loro spalle, per quanto massicce, non è utile ed efficace poggiare l'intero onere della sicurezza. Il dissesto, i danni, le vittime che leggiamo purtroppo così spesso sulle pagine dei giornali sono frutto di una catena fenomenologica che le sole opere strutturali non sono intrinsecamente in grado di intercettare per intero. Sottolineo questo punto perché al contrario, per almeno un ventennio, si è ritenuto che l'assetto idrogeologico fosse solo una questione di soldi, che bastasse reperire le risorse che, come per incanto, decine di progetti sarebbero partiti e in breve, per riportare una locuzione arcinota, "l'intero Paese sarebbe stato finalmente in sicurezza". Come avrebbe detto e direbbe forse ancora oggi un politico in cerca di consenso. Abbiamo vissuto per trent'anni in una sorta di circolo vizioso per il quale "tutto andava risolto con le opere"; ciò richiedeva tempi e risorse impossibili, ergo molte cose restavano al palo, altre vivacchiavano, altre ancora si facevano sì, ma con fatica e tempi ingentissimi. Il dissesto intanto infuriava e tutto ricominciava punto e daccapo: "bisogna mettere in sicurezza, ci vogliono le opere, decine di miliardi", e così via. Conviene a questo punto, in questa breve riflessione, affrontare la pars construens, della quale queste linee guida costituiscono un piccolo ma significativo elemento. La via della sicurezza idrogeologica è una guerra integrata nella quale la collaborazione proattiva dei territori, la polifunzionalità degli interventi, l'integrazione delle diverse strategie di mitigazione del rischio costituiscono solo alcune delle armi che permettono, tutte assieme, di arrivare al successo. D'altro canto, proprio questo è lo spirito della Direttiva europea sulle alluvioni 2007/60 CE che riporta lapidariamente in epigrafe i due cardini cui fare riferimento: "valutazione" e "gestione" del rischio. La "gestione", per quanto attiene alle opere, ci riporta subito al fatto che è ineludibile un approccio di pianificazione "per gradi", che, basato su analisi quantitative tra benefici e costi, possa consentire al decisore, in questo caso alla Struttura tecnica di missione, un oculato e adeguato indirizzo delle risorse che finalmente si rendono via via disponibili in quantità più apprezzabili. Questo aspetto, evidentemente indispensabile, ci ri

Research paper thumbnail of Propriété et société coloniale. La Commission de colonisation et la Mitidja en 1842-1843

Propriété et société en Algérie contemporaine. Quelles approches ?

Sources et méthodes Mutations urbaines et propriétés à Alger : une historiographie contrastée et ... more Sources et méthodes Mutations urbaines et propriétés à Alger : une historiographie contrastée et lacunaire Le cadastre de 1868 La propriété dans les plans d'alignement Propriétaires et styles architecturaux Conclusion Du déni de citoyenneté au refus de propriété. L'administration locale et la question de l'accès à la terre des Algériens naturalisés dans les centres de colonisation Christine Mussard La mise en place d'une discrimination foncière Un accès à la propriété croissant et légal pour les Algériens. L'accès à la propriété vu depuis les centres de colonisation : une légitimité impossible Conclusion Construction et transfert de la propriété foncière dans la nouvelle agriculture steppique et saharienne en Algérie

Research paper thumbnail of Définir le patrimoine architectural

Architectures au Maghreb (XIXe-XXe siècles)

Comment définir le patrimoine architectural d’une ville comme Tripoli au moment où la puissance c... more Comment définir le patrimoine architectural d’une ville comme Tripoli au moment où la puissance coloniale qui l’occupe cherche elle-même à s’inventer une tradition impériale et à renouer avec un passé mythifié ? Si la question n’est pas propre à la colonisation italienne en Libye, elle est cependant rendue plus délicate par les difficultés d’accès à une documentation éparse et longtemps fermée à la recherche. Elle renvoie aussi à un paysage historiographique essentiellement façonné par des hi..

Research paper thumbnail of Le fascisme est-il un « article d'exportation »?

Revue d’histoire moderne et contemporaine, 2008

La «decolonisation» de l’histoire du fascisme en Libye semble avoir ete plus longue qu’ailleurs, ... more La «decolonisation» de l’histoire du fascisme en Libye semble avoir ete plus longue qu’ailleurs, ne permettant l’emergence d’un debat scientifique qu’au cours des annees 1980,sur la violence coloniale et les responsabilites. Ces polemiques ont laisse place aujourd’hui a une histoire qui peine a s’affirmer institutionnellement.Pourtant nombre de questions incitent a reevaluer le poids des difficultes economiques et des tensions sociales locales,contre l’idee d’un fascisme impose d’en haut. Le PNF apparait ainsi comme l’instrument de reaffirmation du pouvoir colonial hors des cadres juridiques. Mais il fut aussi envisage comme le vecteur d’une nouvelle politique mediterraneenne devant «unifier» Italiens et musulmans lorsque se pose la question raciale.Jusqu’ou des lors fasciser la societe coloniale? Comment concilier les organisations fascistes pour les colonises et l’inegalite croissante entre Libyens et Italiens?

Research paper thumbnail of À qui appartient Alger ? Normes d’appartenance et conflits d’appropriation à Alger au début de la présence française (1830-1833)

Appartenance locale et propriété au nord et au sud de la Méditerranée

Les premieres annees de la presence francaise a Alger furent marquees par des logiques heterogene... more Les premieres annees de la presence francaise a Alger furent marquees par des logiques heterogenes d’appropriation des biens fonciers. Leur capacite a s'imposer fut en partie conditionnee par les possibilites et normes d’expression dans l’arene publique autant que par la position des intervenants dans la nouvelle hierarchie administrative, economique et sociale de la ville. La question fonciere se trouve ainsi liee a celle de l’appartenance a un double niveau, discursif et juridico-economique. L’expression d’une capacite d’expertise passant de plus en plus par la reference au marche et aux ressources economiques permit l’exclusion de logiques alternatives de repartition fondees sur l’interconnaissance et la redistribution partielle des biens – symbolisees notamment par les habous, de meme qu’elle marginalisa la parole des notables algeriens. Parallelement, le recours a la notion d'« utilite publique » et la modification des regles du marche foncier favoriserent l’accaparement des biens au profit du commandement militaire et des proprietaires europeens, non sans tension entre les deux. Bien qu'etant suppose favoriser une atomisation de la societe contre les corps intermediaires, le transfert des proprietes contribua ainsi a la mise en place de categories normatives rigides distinguant les Europeens des Algeriens.

Research paper thumbnail of Propriété foncière, libéralisme économique et gouvernement colonial : Alger, 1830-1840

Revue d’histoire moderne et contemporaine, 2016

Distribution électronique Cairn.info pour Belin. © Belin. Tous droits réservés pour tous pays. La... more Distribution électronique Cairn.info pour Belin. © Belin. Tous droits réservés pour tous pays. La reproduction ou représentation de cet article, notamment par photocopie, n'est autorisée que dans les limites des conditions générales d'utilisation du site ou, le cas échéant, des conditions générales de la licence souscrite par votre établissement. Toute autre reproduction ou représentation, en tout ou partie, sous quelque forme et de quelque manière que ce soit, est interdite sauf accord préalable et écrit de l'éditeur, en dehors des cas prévus par la législation en vigueur en France. Il est précisé que son stockage dans une base de données est également interdit.

Research paper thumbnail of Les transactions inégales de la domination

Revue d’histoire moderne et contemporaine, 2011

Research paper thumbnail of Les sociétés coloniales à l'âge des Empires

Publications Dacodoc Fr, Sep 10, 2014

"Manuel de préparation au CAPES d'histoire, consacré à la question des sociétés colonia... more "Manuel de préparation au CAPES d'histoire, consacré à la question des sociétés coloniales à l'âge des Empires, cet ouvrage est un guide pour les candidats. Il se divise en plusieurs parties : Comprendre : ● Les clés pour comprendre la question : ampleur des changements géopolitiques, diversité des thématiques étudiées, réflexion sur les « sociétés coloniales » ● Approches historiographiques et variété des sources Rechercher : ● Les rapports de domination : politique, économique et culturelle ● Acteurs et rapports sociaux : expatriés, coloniaux, colons, élites et classes moyennes autochtones, paysannerie, classe ouvrière ● Affrontements, juxtapositions, hybridations : résistances et contestations, ségrégations et côtoiements S'entraîner : ● Des sujets de dissertation et de commentaire de document accompagnés de conseils méthodologiques précis et efficaces pour réussir les concours. "

Research paper thumbnail of Paix et guerre au Moyen-Orient, l'Orient arabe et le monde de 1948 a nos jours

Vingtième Siècle. Revue d'histoire, 2000

Research paper thumbnail of Démographie et répartition spatiale à tripoli sous la colonisation Italienne, 1911-1943

Bulletin D Etudes Orientales, 2004

La comptabilisation des populations, attribut de l'Etat colonial, suppose la definition preal... more La comptabilisation des populations, attribut de l'Etat colonial, suppose la definition prealable des categories sur lesquelles peut s'echafauder l'enumeration. C'est notamment le cas en Libye, ou l'Italie elabore progressivement une politique raciale separant colonises et colonisateurs. Les recensements, tels qu'ils sont formules par l'administration, contribuent d'autant plus a la construction d'une vision essentialiste de la societe coloniale qu'ils en sont issus. Ils participent aussi plus largement d'une politique de controle et de repartition des populations, en particulier dans la ville. La question demographique se trouve ainsi au centre de la politique sociale et urbaine de l'Italie coloniale, sur laquelle s'appuie le plan regulateur de Tripoli de 1934. Partant de cette question, cet article se propose de replacer la question sociale dans les enjeux du developpement urbain de Tripoli.

Research paper thumbnail of Ordonner et bâtir : construction de l'espace urbain et ordre colonial à Tripoli pendant la colonisation italienne, 1911-1940

Http Www Theses Fr, 2006

Tripoli connait pendant la colonisation italienne une expansion importante, marquee par deux plan... more Tripoli connait pendant la colonisation italienne une expansion importante, marquee par deux plans regulateurs et une forte croissance demographique. Il s'agit dans cette these d'etudier les modalites economiques, sociales et politiques de ce developpement, en observant les correlations entre l'elaboration d'un ordre social et economique reposant sur le libre investissement, et une planification concue comme l'instrument principal de la domination politique. Contrairement a une vision de l'urbanisme colonial italien faisant des architectes et des gouverneurs les acteurs principaux de l'organisation spatiale de Tripoli, cete etude montre que ce developpement a resulte d'un renforcement des clivages sociaux en faveur des proprietaires, dans un contexte de pauvrete endemique et de faiblesse financiere du Gouvernement local. La segregation raciale et l'encadrement des habitants, promus par le fascisme, n'ont joue qu'un role secondaire face aux choix individuels des investisseurs locaux.

Research paper thumbnail of La Libye, un laboratoire des variations de la relation coloniale pendant la Première Guerre mondiale ?

Libya was characterised during the First World War both by the decline of the colonial power and... more Libya was characterised during the First World War both by the decline of the colonial power and the affirmation of new identities and belongings within the Libyan society. Historians have therefore tried to study the impact of the First World War in a broader temporal and geographical frame, insisting on the rivalry between regional authorities and, on the other hand, on the rivalry between great powers. The enlargement of prospect spurs, however, also to analyse the evolution of the colonial encounter at the local level by taking into account the convergences and adaptations between the different figures of the colonial society in loco. The following study is thus based on the specific cases of the Libyan soldiers sent in Sicily during the war, and on the political and union demands of the labour movement in Tripoli in the immediate post-war period.

Research paper thumbnail of Introduction au dossier "Nouvelles approches et nouveaux objets du fait religieux en sciences sociales" in P.A. Fabre, Magali della Sudda, François Dumasy, MEFRIM 129-1/2017

Research paper thumbnail of Tripoli coloniale. Histoire sociale et économique d'une ville sous domination italienne

BEFAR, 2022

At the crossroads of urban history, the history of colonisation and economic and social history, ... more At the crossroads of urban history, the history of colonisation and economic and social history, this book studies the growth of the city of Tripoli in Libya during the Italian colonisation from 1911 to 1943. Based on the exploitation of a large body of archival and documentary material, much of it unpublished and preserved in Libya, it aims to analyse the economic and political factors of this evolution and to observe its social and political effects. The transformation of Tripoli is in fact concomitant with its growing demographic weight, making the distribution of the population according to social and ethnic categories one of the central issues of colonial power. Through the case of Tripoli, the aim is to conduct a detailed analysis of the modes of Italian colonial domination and to contribute to a new history of the Italian state through its overseas territories.

Research paper thumbnail of Le Moyen-Orient de 1876 à 1980

Research paper thumbnail of Pratiques militaires et globalisation, XIXe - XXe siècles

Research paper thumbnail of Les sociétés coloniales à l'âge des Empires

Manuel de préparation au CAPES d'histoire, consacré à la question des sociétés coloniales à l'âge... more Manuel de préparation au CAPES d'histoire, consacré à la question des sociétés coloniales à l'âge des Empires, cet ouvrage est un guide pour les candidats.

Il se divise en plusieurs parties :

Comprendre :
● Les clés pour comprendre la question : ampleur des changements géopolitiques, diversité des thématiques étudiées, réflexion sur les « sociétés coloniales »
● Approches historiographiques et variété des sources

Rechercher :
● Les rapports de domination : politique, économique et culturelle
● Acteurs et rapports sociaux : expatriés, coloniaux, colons, élites et classes moyennes autochtones, paysannerie, classe ouvrière
● Affrontements, juxtapositions, hybridations : résistances et contestations, ségrégations et côtoiements

S'entraîner :
● Des sujets de dissertation et de commentaire de document accompagnés de conseils méthodologiques précis et efficaces pour réussir les concours.

Research paper thumbnail of Acteurs et économie du développement urbain à Tripoli de la fin de la période ottomane à la fin de la colonisation italienne

De la colonie à l'État-nation : Constructions identitaires au Maghreb

Research paper thumbnail of La grande spoliation d’Alger, 1830-1834 : codifications et énonciations d’un bouleversement urbain

Villes maghrébines en situations coloniales, 2014

Research paper thumbnail of L'Autre et Soi Même: Les Usages Du Passé Médiéval Dans La Libye Coloniale Au Miroir De La Construction Nationale Italienne

Souvent comparee a la resurrection de la Rome antique imperiale, la colonisation italienne en Lib... more Souvent comparee a la resurrection de la Rome antique imperiale, la colonisation italienne en Libye se presente aussi a la fois comme l'entree dans la modernite et comme une revanche sur un Moyen Âge decadent. Le paradigme medieval, en l'absence de tradition orientaliste, agit comme un contre modele. La denonciation du feodalisme permet de delegitimer les structures politiques et culturelles locales, vues comme l'expression d'un Moyen Âge immobile. Mais pour une Italie qui cherche en Libye la voie de sa propre unite, la tradition devient aussi un element d'identite via le syncretisme architectural ou l'idee d'une civilisation mediterraneenne commune, quand l'achevement de la conquete permet un retour folkloriste sur le passe. Cette grâce a cette ambiguite que le penseur socialiste Ghisleri peut denoncer, a travers l'exaltation des siecles d'or de l'Islam, l'actualite du regime fasciste.

Research paper thumbnail of La Libye, un laboratoire des variations de la relation coloniale pendant la Première Guerre mondiale ?

Revue des mondes musulmans et de la Méditerranée, 2017

La storia della "difesa del suolo", nel nostro Paese è profondamente intrecciata con la sua cultu... more La storia della "difesa del suolo", nel nostro Paese è profondamente intrecciata con la sua cultura tecnica. I nostri professionisti, ingegneri, geologi, architetti, solo per citarne alcuni, hanno da sempre operato con grande competenza in linea con i migliori esperti degli altri paesi e lasciando spesso opere che costituiscono un autentico orgoglio per il Paese. Le cose tuttavia, trattando di frane e alluvioni, non sempre hanno funzionato a dovere. La connotazione del "tecnico super partes" che comunque, con la propria scienza, risolve radicalmente e autarchicamente i problemi posti dalla comunità, nel campo della difesa del suolo, non è stata sempre la scarpa giusta per il piede del nostro disgraziato Paese. Molti interventi, nell'ultimo mezzo secolo, sono nei fatti rimasti al palo ma soprattutto molti problemi, nonostante numerosi e cospicui sforzi, sono rimasti e restano tuttora irrisolti. Colpa della politica, si dirà, della cronica carenza di risorse, della inveterata lentezza delle burocrazie, della incredibile farraginosità degli iter amministrativi. Ovviamente, in questi argomenti, troviamo ampie spiegazioni e sarebbe certamente ingeneroso, prima che sbagliato, addebitare la situazione alla mera visione della comunità tecnica. Tuttavia sarebbe altrettanto errato dire che tutto, anche nella componente tecnica, è filato, sempre e comunque, nella maniera giusta. Niente a che vedere, ben inteso, con il valore della comunità scientifica e tecnica. Solo che l'approccio generale del "sistema paese" non ha evidentemente centrato, nel suo complesso, il cuore del problema. La gestione del rischio idrogeologico è una questione di grande complessità. Una catena di processi fortemente "non lineari", a partire dal clima che costituisce la forzante primaria, spesso irriducibili a qualsiasi semplificazione e che richiedono, appunto, di essere trattati con strumenti capaci di spiegare prima e di gestire poi la complessità. Se è vero che le opere strutturali costituiscono la punta, l'opzione irrinunciabile, l'elemento strategico fondamentale della lotta al dissesto, è pur vero che sulle loro spalle, per quanto massicce, non è utile ed efficace poggiare l'intero onere della sicurezza. Il dissesto, i danni, le vittime che leggiamo purtroppo così spesso sulle pagine dei giornali sono frutto di una catena fenomenologica che le sole opere strutturali non sono intrinsecamente in grado di intercettare per intero. Sottolineo questo punto perché al contrario, per almeno un ventennio, si è ritenuto che l'assetto idrogeologico fosse solo una questione di soldi, che bastasse reperire le risorse che, come per incanto, decine di progetti sarebbero partiti e in breve, per riportare una locuzione arcinota, "l'intero Paese sarebbe stato finalmente in sicurezza". Come avrebbe detto e direbbe forse ancora oggi un politico in cerca di consenso. Abbiamo vissuto per trent'anni in una sorta di circolo vizioso per il quale "tutto andava risolto con le opere"; ciò richiedeva tempi e risorse impossibili, ergo molte cose restavano al palo, altre vivacchiavano, altre ancora si facevano sì, ma con fatica e tempi ingentissimi. Il dissesto intanto infuriava e tutto ricominciava punto e daccapo: "bisogna mettere in sicurezza, ci vogliono le opere, decine di miliardi", e così via. Conviene a questo punto, in questa breve riflessione, affrontare la pars construens, della quale queste linee guida costituiscono un piccolo ma significativo elemento. La via della sicurezza idrogeologica è una guerra integrata nella quale la collaborazione proattiva dei territori, la polifunzionalità degli interventi, l'integrazione delle diverse strategie di mitigazione del rischio costituiscono solo alcune delle armi che permettono, tutte assieme, di arrivare al successo. D'altro canto, proprio questo è lo spirito della Direttiva europea sulle alluvioni 2007/60 CE che riporta lapidariamente in epigrafe i due cardini cui fare riferimento: "valutazione" e "gestione" del rischio. La "gestione", per quanto attiene alle opere, ci riporta subito al fatto che è ineludibile un approccio di pianificazione "per gradi", che, basato su analisi quantitative tra benefici e costi, possa consentire al decisore, in questo caso alla Struttura tecnica di missione, un oculato e adeguato indirizzo delle risorse che finalmente si rendono via via disponibili in quantità più apprezzabili. Questo aspetto, evidentemente indispensabile, ci ri

Research paper thumbnail of Propriété et société coloniale. La Commission de colonisation et la Mitidja en 1842-1843

Propriété et société en Algérie contemporaine. Quelles approches ?

Sources et méthodes Mutations urbaines et propriétés à Alger : une historiographie contrastée et ... more Sources et méthodes Mutations urbaines et propriétés à Alger : une historiographie contrastée et lacunaire Le cadastre de 1868 La propriété dans les plans d'alignement Propriétaires et styles architecturaux Conclusion Du déni de citoyenneté au refus de propriété. L'administration locale et la question de l'accès à la terre des Algériens naturalisés dans les centres de colonisation Christine Mussard La mise en place d'une discrimination foncière Un accès à la propriété croissant et légal pour les Algériens. L'accès à la propriété vu depuis les centres de colonisation : une légitimité impossible Conclusion Construction et transfert de la propriété foncière dans la nouvelle agriculture steppique et saharienne en Algérie

Research paper thumbnail of Définir le patrimoine architectural

Architectures au Maghreb (XIXe-XXe siècles)

Comment définir le patrimoine architectural d’une ville comme Tripoli au moment où la puissance c... more Comment définir le patrimoine architectural d’une ville comme Tripoli au moment où la puissance coloniale qui l’occupe cherche elle-même à s’inventer une tradition impériale et à renouer avec un passé mythifié ? Si la question n’est pas propre à la colonisation italienne en Libye, elle est cependant rendue plus délicate par les difficultés d’accès à une documentation éparse et longtemps fermée à la recherche. Elle renvoie aussi à un paysage historiographique essentiellement façonné par des hi..

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Revue d’histoire moderne et contemporaine, 2008

La «decolonisation» de l’histoire du fascisme en Libye semble avoir ete plus longue qu’ailleurs, ... more La «decolonisation» de l’histoire du fascisme en Libye semble avoir ete plus longue qu’ailleurs, ne permettant l’emergence d’un debat scientifique qu’au cours des annees 1980,sur la violence coloniale et les responsabilites. Ces polemiques ont laisse place aujourd’hui a une histoire qui peine a s’affirmer institutionnellement.Pourtant nombre de questions incitent a reevaluer le poids des difficultes economiques et des tensions sociales locales,contre l’idee d’un fascisme impose d’en haut. Le PNF apparait ainsi comme l’instrument de reaffirmation du pouvoir colonial hors des cadres juridiques. Mais il fut aussi envisage comme le vecteur d’une nouvelle politique mediterraneenne devant «unifier» Italiens et musulmans lorsque se pose la question raciale.Jusqu’ou des lors fasciser la societe coloniale? Comment concilier les organisations fascistes pour les colonises et l’inegalite croissante entre Libyens et Italiens?

Research paper thumbnail of À qui appartient Alger ? Normes d’appartenance et conflits d’appropriation à Alger au début de la présence française (1830-1833)

Appartenance locale et propriété au nord et au sud de la Méditerranée

Les premieres annees de la presence francaise a Alger furent marquees par des logiques heterogene... more Les premieres annees de la presence francaise a Alger furent marquees par des logiques heterogenes d’appropriation des biens fonciers. Leur capacite a s'imposer fut en partie conditionnee par les possibilites et normes d’expression dans l’arene publique autant que par la position des intervenants dans la nouvelle hierarchie administrative, economique et sociale de la ville. La question fonciere se trouve ainsi liee a celle de l’appartenance a un double niveau, discursif et juridico-economique. L’expression d’une capacite d’expertise passant de plus en plus par la reference au marche et aux ressources economiques permit l’exclusion de logiques alternatives de repartition fondees sur l’interconnaissance et la redistribution partielle des biens – symbolisees notamment par les habous, de meme qu’elle marginalisa la parole des notables algeriens. Parallelement, le recours a la notion d'« utilite publique » et la modification des regles du marche foncier favoriserent l’accaparement des biens au profit du commandement militaire et des proprietaires europeens, non sans tension entre les deux. Bien qu'etant suppose favoriser une atomisation de la societe contre les corps intermediaires, le transfert des proprietes contribua ainsi a la mise en place de categories normatives rigides distinguant les Europeens des Algeriens.

Research paper thumbnail of Propriété foncière, libéralisme économique et gouvernement colonial : Alger, 1830-1840

Revue d’histoire moderne et contemporaine, 2016

Distribution électronique Cairn.info pour Belin. © Belin. Tous droits réservés pour tous pays. La... more Distribution électronique Cairn.info pour Belin. © Belin. Tous droits réservés pour tous pays. La reproduction ou représentation de cet article, notamment par photocopie, n'est autorisée que dans les limites des conditions générales d'utilisation du site ou, le cas échéant, des conditions générales de la licence souscrite par votre établissement. Toute autre reproduction ou représentation, en tout ou partie, sous quelque forme et de quelque manière que ce soit, est interdite sauf accord préalable et écrit de l'éditeur, en dehors des cas prévus par la législation en vigueur en France. Il est précisé que son stockage dans une base de données est également interdit.

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Revue d’histoire moderne et contemporaine, 2011

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Publications Dacodoc Fr, Sep 10, 2014

"Manuel de préparation au CAPES d'histoire, consacré à la question des sociétés colonia... more "Manuel de préparation au CAPES d'histoire, consacré à la question des sociétés coloniales à l'âge des Empires, cet ouvrage est un guide pour les candidats. Il se divise en plusieurs parties : Comprendre : ● Les clés pour comprendre la question : ampleur des changements géopolitiques, diversité des thématiques étudiées, réflexion sur les « sociétés coloniales » ● Approches historiographiques et variété des sources Rechercher : ● Les rapports de domination : politique, économique et culturelle ● Acteurs et rapports sociaux : expatriés, coloniaux, colons, élites et classes moyennes autochtones, paysannerie, classe ouvrière ● Affrontements, juxtapositions, hybridations : résistances et contestations, ségrégations et côtoiements S'entraîner : ● Des sujets de dissertation et de commentaire de document accompagnés de conseils méthodologiques précis et efficaces pour réussir les concours. "

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Vingtième Siècle. Revue d'histoire, 2000

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Bulletin D Etudes Orientales, 2004

La comptabilisation des populations, attribut de l'Etat colonial, suppose la definition preal... more La comptabilisation des populations, attribut de l'Etat colonial, suppose la definition prealable des categories sur lesquelles peut s'echafauder l'enumeration. C'est notamment le cas en Libye, ou l'Italie elabore progressivement une politique raciale separant colonises et colonisateurs. Les recensements, tels qu'ils sont formules par l'administration, contribuent d'autant plus a la construction d'une vision essentialiste de la societe coloniale qu'ils en sont issus. Ils participent aussi plus largement d'une politique de controle et de repartition des populations, en particulier dans la ville. La question demographique se trouve ainsi au centre de la politique sociale et urbaine de l'Italie coloniale, sur laquelle s'appuie le plan regulateur de Tripoli de 1934. Partant de cette question, cet article se propose de replacer la question sociale dans les enjeux du developpement urbain de Tripoli.

Research paper thumbnail of Ordonner et bâtir : construction de l'espace urbain et ordre colonial à Tripoli pendant la colonisation italienne, 1911-1940

Http Www Theses Fr, 2006

Tripoli connait pendant la colonisation italienne une expansion importante, marquee par deux plan... more Tripoli connait pendant la colonisation italienne une expansion importante, marquee par deux plans regulateurs et une forte croissance demographique. Il s'agit dans cette these d'etudier les modalites economiques, sociales et politiques de ce developpement, en observant les correlations entre l'elaboration d'un ordre social et economique reposant sur le libre investissement, et une planification concue comme l'instrument principal de la domination politique. Contrairement a une vision de l'urbanisme colonial italien faisant des architectes et des gouverneurs les acteurs principaux de l'organisation spatiale de Tripoli, cete etude montre que ce developpement a resulte d'un renforcement des clivages sociaux en faveur des proprietaires, dans un contexte de pauvrete endemique et de faiblesse financiere du Gouvernement local. La segregation raciale et l'encadrement des habitants, promus par le fascisme, n'ont joue qu'un role secondaire face aux choix individuels des investisseurs locaux.

Research paper thumbnail of La Libye, un laboratoire des variations de la relation coloniale pendant la Première Guerre mondiale ?

Libya was characterised during the First World War both by the decline of the colonial power and... more Libya was characterised during the First World War both by the decline of the colonial power and the affirmation of new identities and belongings within the Libyan society. Historians have therefore tried to study the impact of the First World War in a broader temporal and geographical frame, insisting on the rivalry between regional authorities and, on the other hand, on the rivalry between great powers. The enlargement of prospect spurs, however, also to analyse the evolution of the colonial encounter at the local level by taking into account the convergences and adaptations between the different figures of the colonial society in loco. The following study is thus based on the specific cases of the Libyan soldiers sent in Sicily during the war, and on the political and union demands of the labour movement in Tripoli in the immediate post-war period.

Research paper thumbnail of Introduction au dossier "Nouvelles approches et nouveaux objets du fait religieux en sciences sociales" in P.A. Fabre, Magali della Sudda, François Dumasy, MEFRIM 129-1/2017

Research paper thumbnail of Propriété et société coloniale. La Commission de colonisation et la Mitidja en 1842-1843

Projects of colonization of the Mitidja at the beginning of the 1840’s constituted an important s... more Projects of colonization of the Mitidja at the beginning of the 1840’s constituted an important stage in the debates on the redefinition of land property in colonial Algeria. The archives of the parliamentary Commission of colonization, established in 1842, illustrate the growing influence of the policy of exclusion of the natives, against the ideal of a peaceful domination through the action of trade and common interest. Although its conclusions were confronted by the alternative projects coming as well from the left-wing as from the right – e.g. from general Bugeaud; to some extend even ignored by the Government, it represented a substantial step in the elaboration of a colonial juridical reason, which aimed to institute a proper coherence beyond the diversity of experiences on the ground and sought to combine a regime of exception for the natives and the appeal to the European real estate. It contributed in the same time to forge a new interventionist policy in favour of European property owners.

Les projets de colonisation de la Mitidja à partir du début des années 1840 constituent une étape importante de la redéfinition de la propriété foncière et de sa fonction dans l’Algérie coloniale. Les archives de la Commission parlementaire de colonisation, instaurée en 1842, illustrent notamment le poids croissant de la logique d’exclusion envers les colonisés, à l’opposé des prétentions antérieures à une domination pacifique par le commerce et la communauté d’intérêts. En but aux projets alternatifs de socialistes utopiques et du général Bugeaud, en partie ignorées par le gouvernement, ses conclusions sont cependant un moment clé dans l’élaboration d’une raison juridique coloniale qui cherche, au-delà de la diversité des expériences, à définir une politique coloniale liant le régime d’exception envers les colonisés et le recours à la propriété européenne, tout en dessinant les contours nouveaux d’un interventionnisme d’État en faveur des colons.

شكلت المشاريع الاستعمارية لمنطقة سهل متيجة في بداية أربعينيات القرن التاسع عشر خطوة هامة في إعادة تعريف وتحديد ملكية الأراضي ووظيفتها في الجزائر الاستعمارية. يوضح، أرشيف اللجنة البرلمانية للاستعمار، والتي أنشئت في عام 1842، على وجه الخصوص، الأهمية المتزايدة لمنطق الإقصاء تجاه المستعمرين - بفتح الميم -، خلافا لمزاعم سابقة لهيمنة سلمية من خلال التجارة ومجتمع المصالح. من أجل مشاريع بديلة عن تلك التي قدمها اشتراكيين طوباويين والجنرال بيجو، وعلى الرغم من تجاهلها جزئيا من قبل الحكومة، إلا أن استنتاجاتها تعتبر لحظة حاسمة في تطوير معنى قانوني استعماري يسعى ليس فقط إلى الوصول إلى تنوع الخبرات، وإنما إلى تحديد السياسة الاستعمارية التي تربط بين حالة الطوارئ والمستعمرين - بفتح الميم - واستخدام الملكية الأوروبية، من خلال قوننة ورسم معالم جديدة لتدخل الدولة لصالح المستوطنين .

Research paper thumbnail of « Propriété foncière, libéralisme économique et gouvernement colonial : Alger, 1830-1840 », Revue d’Histoire moderne et contemporaine (RHMC), n° 63-2, avril-juin 2016, p. 40-61.

At first undertaken for emergency reasons, the appropriation and confiscation of real estate in A... more At first undertaken for emergency reasons, the appropriation and confiscation of real estate in Algiers rapidly became one of the main issues for the French high command in the colony. Initially made without any juridical framework or unified procedure, the transfer of real estate gave rise to the norms of public action in a confused and empirical manner. It leads to questioning the ways in which a colonial government elaborates and legitimes its field of prerogatives. At the same time, the precocious development of a private property market, partly characterized by speculative purchase under the pressure of new European buyers, led them to claim the supremacy of the market both against the arbitrary power of the high command and against the previous ways of possession.
Analysing local practices and debates therefore enable us to understand how the issue of real estate became a central factor in redefining the prerogatives of the colonial authorities and, furthermore, in the evolution of the liberal thought in France. Most of the actors of this process referred to liberalism to legitimize their action. The experience of the Algerian case was hence used in forging of a pragmatic liberalism, which aimed to justify a differencialist and arbitrary conception of the law in favour of the “useful” settlers and against forms of collective property and religious endowments. It permits thus to reexam the roles of the State and the market and the way in which colonisation influenced the liberal thought.

Research paper thumbnail of « Ni classable ni cassable. La Synagogue, le quartier et la révolution libyenne » in Leyla Dakhli et Vincent Lemire (dir.), Etudier en liberté les mondes méditerranéens, mélanges offerts à Robert Ilbert, Publications de la Sorbonne, 2016, p. 209-218

Research paper thumbnail of "Des « bandes indigènes » à la Gioventù Araba del Littorio. Une culture militaire impériale dans la Libye coloniale", in Cultures d'empires. Echanges et affrontements culturels en situation coloniale (Paris, Karthala, 2015) (R. Bertrand, H. Blais et E. Sibeud).

Research paper thumbnail of Call for papers: Atlantic Mediterranean. International Symposium, Aix en Provence, May-June 2023

The Second World War represented a watershed in the growth of American influence in the Mediterra... more The Second World War represented a watershed in the growth of American influence in the Mediterranean area, marked not only by US military investment but also by a growing influence in the economic, scientific, political and cultural fields. As early as 1943, the establishment of American military administrations in North Africa, and then in Italy, was combined with the distribution of food and technical aid to the authorities and civilian populations. While historiography has insisted on the role of the Mediterranean as an area of confrontation between American, Soviet and colonial imperial ambitions, and has particularly emphasized the action of governments, relations between the United States, Mediterranean Europe and Turkey were also affected by non-state actors and private initiatives on both sides of the Atlantic, whether they be foundations, political parties, unions, experts or individual artists and writers. These exchanges thus favored the circulation of knowledge, ideas, representations and technologiesboth at the military and civilian levels-which cannot be reduced to the sole policy of influence of the governments, American administrations foremost amongst them. They favored what could be called a "cross-fertilization" of knowledge and practices. Conversely, the relationships forged between associations, organizations and private actors had a lasting influence on the political and ideological consolidation of the "Western bloc".