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Papers by Antonella Marangoni
INTRODUZIONE-SCOPO: La sifilide \ue8 un\u2019infezione sistemica cronica causata da Treponema pal... more INTRODUZIONE-SCOPO: La sifilide \ue8 un\u2019infezione sistemica cronica causata da Treponema pallidum subsp. pallidum. Rappresenta una delle principali infezioni batteriche a trasmissione sessuale (IST) e costituisce tuttora un rilevante problema di salute pubblica a livello mondiale. Un\u2019accurata conoscenza dello scenario epidemiologico di tale infezione permette di comprendere meglio le dinamiche di trasmissione e di mettere in atto strategie per il controllo della sua diffusione. L\u2019obiettivo di tale lavoro \ue8 stato quello di indagare la prevalenza di sifilide e le caratteristiche associate a tale infezione in un gruppo di soggetti afferenti ad un ambulatorio dedicato alla gestione delle IST. MATERIALI E METODI: Sono stati raccolti in maniera retrospettiva i dati riguardanti i pazienti che da gennaio 2016 a dicembre 2017 si sono recati presso l\u2019ambulatorio IST della U.O. di Dermatologia del Policlinico Sant\u2019Orsola di Bologna e che si sono sottoposti a indagini sierologiche per sifilide. L\u2019iter seguito nella U.O. Microbiologia si basa sull\u2019algoritmo inverso, che prevede l\u2019esecuzione di un test di screening treponemico (CMIA, Architect), seguito, in caso di positivit\ue0, da un secondo test treponemico di conferma (TPHA, Randox), da un test non-treponemico (RPR, Randox) e, in casi selezionati, da un eventuale WB (Mikrogen), per un migliore inquadramento diagnostico. Per tutti i pazienti con sierologia positiva sono stati raccolti dati riguardanti l\u2019et\ue0, il sesso, la nazionalit\ue0 e la presenza di altre IST. RISULTATI: Nel periodo di studio hanno effettuato screening sierologico per sifilide 5609 pazienti (65.8% maschi). Di questi, 692 (12.3%), di cui 613 maschi, sono risultati positivi ai test treponemici. L\u2019et\ue0 media dei pazienti positivi era di 41.8 anni, significativamente maggiore dei soggetti negativi (32.3 anni; P<0.0001). E\u2019 stata riscontrata un\u2019associazione significativa tra nazionalit\ue0 e sesso: le femmine positive erano pi\uf9 spesso straniere (63.3%; in particolare provenienti dall\u2019est Europa) mentre gli uomini positivi erano pi\uf9 spesso italiani (86.1%; P<0.0001). Dei 692 positivi totali, 306 (44.2%) avevano una reattivit\ue0 anche al test non-treponemico: questi erano pi\uf9 spesso maschi (47% vs 25%; P=0.0003) e significativamente pi\uf9 giovani rispetto a quelli con RPR negativo (40.5 vs 42.8; P=0.016). Infine, si \ue8 evidenziato come il 25.2% (161/640) dei soggetti positivi per sifilide fosse positivo per HIV e come il 17.9% (94/524) presentasse una co-infezione con clamidia e/o gonorrea. CONCLUSIONI: I dati ottenuti evidenziano un\u2019elevata percentuale di casi con sierologia positiva per sifilide nella nostra realt\ue0, soprattutto in particolari gruppi di pazienti. Le caratteristiche epidemiologiche rilevate (associazione con HIV, distribuzione dell\u2019infezione per fasce di et\ue0) sono in linea con i dati europei e americani
Frontiers in Cellular and Infection Microbiology, May 17, 2022
Clinical and Vaccine Immunology, Apr 1, 2006
INTRODUZIONE: Negli ultimi anni si \ue8 assistito ad un notevole aumento dei fenomeni di resisten... more INTRODUZIONE: Negli ultimi anni si \ue8 assistito ad un notevole aumento dei fenomeni di resistenza ai farmaci carbapenemici in ceppi di Klebsiella pneumoniae (KP), per lo pi\uf9 mediati dalla produzione di carbapenemasi di tipo KPC. Lo studio del profilo metabolico di questi microorganismi rappresenta un approccio innovativo in grado di fornire informazioni utili per la messa a punto di nuove metodiche diagnostiche e lo sviluppo di nuovi agenti terapeutici. Lo scopo del presente lavoro \ue8 stato quello di valutare il profilo metabolico di diversi ceppi di KP, caratterizzati da specifici fenotipi di resistenza, mediante spettrometria di risonanza magnetica nucleare. METODI: Sono stati inclusi nello studio 59 ceppi di KP, di cui 27 non-produttori di carbapenemasi (16 wild-type e 11 produttori di ESBL) e 32 produttori di carbapenemasi (24 KPC, 4 MBL e 4 OXA-48). I ceppi sono stati isolati da vari campioni clinici provenienti da pazienti ricoverati presso il Policlinico Sant\u2019Orsola-Malpighi di Bologna. Tramite micro-diluizione in brodo secondo linee guida EUCAST, sono state calcolate le minime concentrazioni inibenti (MIC) del meropenem. Dopo una crescita O/N in brodo Mueller-Hinton (MH), la sospensione batterica di ogni ceppo \ue8 stata standardizzata a 2.8 McF ed \ue8 stata centrifugata al fine di separare il pellet batterico dal surnatante. Il surnatante \ue8 stato filtrato e congelato, fino al momento dell\u2019analisi metabolica, mentre i metaboliti intracellulari sono stati estratti processando il pellet con metanolo freddo. L\u2019analisi metabolomica \ue8 stata condotta a partire da 700 \u3bcL di surnatante e da 100 \u3bcL di lisato intracellulare, tramite spettroscopia di risonanza magnetica nucleare (1H-NMR), con spettrometro AVANCE III (Bruker). Lo stesso protocollo \ue8 stato inoltre utilizzato per studiare il profilo metabolico di 8 ceppi di KP (4 wild-type e 4 KPC produttori) in condizioni di \u2018stress\u2019, facendo crescere i ceppi in presenza di meropenem ad una concentrazione pari a 1/8 della MIC. RISULTATI: I risultati preliminari evidenziano la presenza di differenze nel profilo metabolico fra ceppi produttori e non produttori di carbapenemasi. Per i ceppi non-carbapenemasi produttori le MIC del meropenem erano comprese tra 0.008 e 0.25 mg/L, mentre per i ceppi produttori variavano tra 0.5 e 512 mg/L. In caso di \u2018stress\u2019 indotto da concentrazioni subletali di meropenem, emerge una maggior \u2018perturbazione metabolica\u2019 nei ceppi KPC-produttori. CONCLUSIONI: Lo studio metabolomico permetter\ue0 di ampliare la conoscenza delle basi fisiologiche della cellula batterica e dei meccanismi di virulenza associati. Inoltre, l\u2019identificazione di biomarker metabolici specifici potrebbe aprire nuovi scenari per l\u2019approccio diagnostico e terapeutico delle infezioni da ceppi di KP produttori di carbapenemas
INTRODUZIONE-SCOPO: La sifilide \ue8 un\u2019infezione sistemica cronica causata da Treponema pal... more INTRODUZIONE-SCOPO: La sifilide \ue8 un\u2019infezione sistemica cronica causata da Treponema pallidum subsp. pallidum. Rappresenta una delle principali infezioni batteriche a trasmissione sessuale (IST) e costituisce tuttora un rilevante problema di salute pubblica a livello mondiale. Un\u2019accurata conoscenza dello scenario epidemiologico di tale infezione permette di comprendere meglio le dinamiche di trasmissione e di mettere in atto strategie per il controllo della sua diffusione. L\u2019obiettivo di tale lavoro \ue8 stato quello di indagare la prevalenza di sifilide e le caratteristiche associate a tale infezione in un gruppo di soggetti afferenti ad un ambulatorio dedicato alla gestione delle IST. MATERIALI E METODI: Sono stati raccolti in maniera retrospettiva i dati riguardanti i pazienti che da gennaio 2016 a dicembre 2017 si sono recati presso l\u2019ambulatorio IST della U.O. di Dermatologia del Policlinico Sant\u2019Orsola di Bologna e che si sono sottoposti a indagini sierologiche per sifilide. L\u2019iter seguito nella U.O. Microbiologia si basa sull\u2019algoritmo inverso, che prevede l\u2019esecuzione di un test di screening treponemico (CMIA, Architect), seguito, in caso di positivit\ue0, da un secondo test treponemico di conferma (TPHA, Randox), da un test non-treponemico (RPR, Randox) e, in casi selezionati, da un eventuale WB (Mikrogen), per un migliore inquadramento diagnostico. Per tutti i pazienti con sierologia positiva sono stati raccolti dati riguardanti l\u2019et\ue0, il sesso, la nazionalit\ue0 e la presenza di altre IST. RISULTATI: Nel periodo di studio hanno effettuato screening sierologico per sifilide 5609 pazienti (65.8% maschi). Di questi, 692 (12.3%), di cui 613 maschi, sono risultati positivi ai test treponemici. L\u2019et\ue0 media dei pazienti positivi era di 41.8 anni, significativamente maggiore dei soggetti negativi (32.3 anni; P<0.0001). E\u2019 stata riscontrata un\u2019associazione significativa tra nazionalit\ue0 e sesso: le femmine positive erano pi\uf9 spesso straniere (63.3%; in particolare provenienti dall\u2019est Europa) mentre gli uomini positivi erano pi\uf9 spesso italiani (86.1%; P<0.0001). Dei 692 positivi totali, 306 (44.2%) avevano una reattivit\ue0 anche al test non-treponemico: questi erano pi\uf9 spesso maschi (47% vs 25%; P=0.0003) e significativamente pi\uf9 giovani rispetto a quelli con RPR negativo (40.5 vs 42.8; P=0.016). Infine, si \ue8 evidenziato come il 25.2% (161/640) dei soggetti positivi per sifilide fosse positivo per HIV e come il 17.9% (94/524) presentasse una co-infezione con clamidia e/o gonorrea. CONCLUSIONI: I dati ottenuti evidenziano un\u2019elevata percentuale di casi con sierologia positiva per sifilide nella nostra realt\ue0, soprattutto in particolari gruppi di pazienti. Le caratteristiche epidemiologiche rilevate (associazione con HIV, distribuzione dell\u2019infezione per fasce di et\ue0) sono in linea con i dati europei e americani
Frontiers in Cellular and Infection Microbiology, May 17, 2022
Clinical and Vaccine Immunology, Apr 1, 2006
INTRODUZIONE: Negli ultimi anni si \ue8 assistito ad un notevole aumento dei fenomeni di resisten... more INTRODUZIONE: Negli ultimi anni si \ue8 assistito ad un notevole aumento dei fenomeni di resistenza ai farmaci carbapenemici in ceppi di Klebsiella pneumoniae (KP), per lo pi\uf9 mediati dalla produzione di carbapenemasi di tipo KPC. Lo studio del profilo metabolico di questi microorganismi rappresenta un approccio innovativo in grado di fornire informazioni utili per la messa a punto di nuove metodiche diagnostiche e lo sviluppo di nuovi agenti terapeutici. Lo scopo del presente lavoro \ue8 stato quello di valutare il profilo metabolico di diversi ceppi di KP, caratterizzati da specifici fenotipi di resistenza, mediante spettrometria di risonanza magnetica nucleare. METODI: Sono stati inclusi nello studio 59 ceppi di KP, di cui 27 non-produttori di carbapenemasi (16 wild-type e 11 produttori di ESBL) e 32 produttori di carbapenemasi (24 KPC, 4 MBL e 4 OXA-48). I ceppi sono stati isolati da vari campioni clinici provenienti da pazienti ricoverati presso il Policlinico Sant\u2019Orsola-Malpighi di Bologna. Tramite micro-diluizione in brodo secondo linee guida EUCAST, sono state calcolate le minime concentrazioni inibenti (MIC) del meropenem. Dopo una crescita O/N in brodo Mueller-Hinton (MH), la sospensione batterica di ogni ceppo \ue8 stata standardizzata a 2.8 McF ed \ue8 stata centrifugata al fine di separare il pellet batterico dal surnatante. Il surnatante \ue8 stato filtrato e congelato, fino al momento dell\u2019analisi metabolica, mentre i metaboliti intracellulari sono stati estratti processando il pellet con metanolo freddo. L\u2019analisi metabolomica \ue8 stata condotta a partire da 700 \u3bcL di surnatante e da 100 \u3bcL di lisato intracellulare, tramite spettroscopia di risonanza magnetica nucleare (1H-NMR), con spettrometro AVANCE III (Bruker). Lo stesso protocollo \ue8 stato inoltre utilizzato per studiare il profilo metabolico di 8 ceppi di KP (4 wild-type e 4 KPC produttori) in condizioni di \u2018stress\u2019, facendo crescere i ceppi in presenza di meropenem ad una concentrazione pari a 1/8 della MIC. RISULTATI: I risultati preliminari evidenziano la presenza di differenze nel profilo metabolico fra ceppi produttori e non produttori di carbapenemasi. Per i ceppi non-carbapenemasi produttori le MIC del meropenem erano comprese tra 0.008 e 0.25 mg/L, mentre per i ceppi produttori variavano tra 0.5 e 512 mg/L. In caso di \u2018stress\u2019 indotto da concentrazioni subletali di meropenem, emerge una maggior \u2018perturbazione metabolica\u2019 nei ceppi KPC-produttori. CONCLUSIONI: Lo studio metabolomico permetter\ue0 di ampliare la conoscenza delle basi fisiologiche della cellula batterica e dei meccanismi di virulenza associati. Inoltre, l\u2019identificazione di biomarker metabolici specifici potrebbe aprire nuovi scenari per l\u2019approccio diagnostico e terapeutico delle infezioni da ceppi di KP produttori di carbapenemas