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Conference Presentations by Barbara Proserpio

Research paper thumbnail of Indagini archeologiche e paleoambientali nel sito neolitico e dell’età del Rame delle Colombare di Villa (Comune di Negrar di Valpolicella, VR)

Relazione presentata alla LVI Riunione IIPP “Sciences of Prehistory and Protohistory: Palaeoecol... more Relazione presentata alla LVI Riunione IIPP “Sciences of Prehistory and Protohistory: Palaeoecology, Archaeobiology, digital applications and archaeometry”, Ferrara, 20-23 Ottobre 2021.

Il progetto di ricerca avviato nel 2019 alle Colombare di Negrar si propone, attraverso la ripresa degli scavi (Tecchiati et al. cds, Tecchiati & Putzolu cds) , di contribuire alla definizione degli aspetti cronologici, paleoambientali ed economici relativi alla sua frequentazione (Neolitico recente - antica età del Bronzo).
La prima campagna di scavo (2019) ha comportato limitati sondaggi esplorativi e la mappatura della dispersione superficiale di scarti di lavorazione e di industria litica (selce dei Lessini), permettendo di stimare in non meno di tre ettari l’area originariamente occupata. La campagna del 2020 si è concentrata invece sul parziale riescavo dell’ampia trincea aperta da Francesco Zorzi nel 1953-54 (c.d. “capanna 1”, Zorzi 1956; Fasani & Visentini 2001) onde sottoporre a verifica la situazione stratigrafica e strutturale. Dai più antichi livelli di occupazione posti alla base della sezione ovest della trincea Zorzi sono stati estratti campioni di sedimento per indagini analitiche, e resti faunistici da sottoporre a datazione radiocarbonica. Ampie campionature di sedimento, inoltre, sono state setacciate in acqua per il recupero dei macroresti botanici (si osservano preliminarmente cariossidi carbonizzate e forchette di cereali).
L’analisi di sette campioni di sedimento, in corso presso il Laboratorio di Tossicologia forense dell’Università di Milano, mira ad accertare l’eventuale presenza di alcuni composti lipidici (biomarcatori fecali) e a identificarne le specie produttrici, onde definire le dinamiche di formazione dei depositi e la loro caratterizzazione, anche al fine di precisare la distribuzione funzionale degli spazi all’interno dell’insediamento.
Dalla medesima sezione sono stati tratti inoltre sette campioni pollinici, sottoposti al trattamento che prevede l’eliminazione della maggior parte della sostanza organica e minerale del sedimento, tramite setacciatura con filtro di nylon e arricchimento liquido pesante, secondo il metodo in uso presso il Laboratorio di Palinologia e Paleobotanica dell’Università di Modena e Reggio Emilia, per ricostruzioni ambientali e di destinazione d’uso degli spazi nel sito (Rattighieri et al. 2021).
Resti faunistici e botanici sono attualmente in corso di datazione 14C AMS presso il Centre for Isotope Research (CIO) di Groningen (NL). L’estrazione del collagene e la supervisione scientifica del programma di datazioni avviene a cura del Laboratorio BRAVHO dell’Università di Bologna.

Papers by Barbara Proserpio

Research paper thumbnail of Palaeoenvironment, Settlement, and Land Use in the Late Neolithic—Bronze Age Site of Colombare di Negrar di Valpolicella (N Italy, On-Site)

Quaternary, Dec 5, 2022

This article is an open access article distributed under the terms and conditions of the Creative... more This article is an open access article distributed under the terms and conditions of the Creative Commons Attribution (CC BY

Research paper thumbnail of Palaeoenvironment, Settlement, and Land Use in the Late Neolithic—Bronze Age Site of Colombare di Negrar di Valpolicella (N Italy, On-Site)

Quaternary, 2022

Palynological and archaeobotanical analyses have been carried out as part of the interdisciplinar... more Palynological and archaeobotanical analyses have been carried out as part of the interdisciplinary project of Colombare di Negrar, a prehistoric site in the Lessini Mountains (northern Italy). The palaeoenvironmental and economic reconstruction from the Late Neolithic to the beginning of the Early Bronze Age was based on 16 pollen samples and three samples of macroremains taken from two contiguous trenches. The landscape reconstruction shows the presence of natural clearings in the wood. Forest cover was characterised by oak wood, with Ulmus and Tilia. The intermediate morphology of size and exine of Tilia cordata/platyphyllos pollen may be regarded as the first palynological evidence of lime hybrids in palaeorecords. Hygrophilous trees and Vitis vinifera testify to the presence of riparian forests and moist soils. Among trees supplying fruits, in addition to the grapevine, hazelnut (Corylus avellana) and walnut (Juglans regia) were present. A mixed economy based on animal breeding and cultivation of cereals (Hordeum vulgare, Triticum monococcum, T. dicoccum, T. timopheevii) emerged from the data. The combined analysis of pollen and plant macroremains suggests that different activities were carried out simultaneously in Colombare and a relationship between natural resources and the socio-economic and cultural evolution of the territory.

Research paper thumbnail of Agricoltura e gestione del territorio nell'età del Rame dei Lessini occidentali: lavori in corso nel sito di Colombare di Villa (Negrar di Valpolicella, VR)

Il sito delle Colombare di Negrar di Valpolicella, oggetto di ricerche all'inizio degli anni ... more Il sito delle Colombare di Negrar di Valpolicella, oggetto di ricerche all'inizio degli anni Cinquanta del secolo scorso, è ora al centro di un progetto di indagini archeologiche e paleoambientali a cura dell'Università degli Studi di Milano e della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza. La documentazione archeologica finora disponibile indica che il sito fu occupato nel Neolitico recente e proseguì, apparentemente senza soluzione di continuità, fino alla tarda età del Bronzo. La sua fondazione si inserisce con ogni probabilità nel quadro di attività sistematiche di estrazione, lavorazione ed esportazione della pregiata selce dei Lessini occidentali, ma la sua lunga durata implica un radicamento nel territorio di carattere in senso lato agricolo. Una metodologia di indagine rigorosamente interdisciplinare è orientata allo studio delle relazioni tra la comunità stanziata alle Colombare e il territorio circostante, e si a...

Research paper thumbnail of Agricoltura e gestione del territorio nell’età del Rame dei Lessini occidentali: lavori in corso nel sito di Colombare di Villa (Negrar di Valpolicella, VR)

IpoTESI di Preistoria, 2021

ITA Il sito delle Colombare di Negrar di Valpolicella, oggetto di ricerche all'inizio degli anni ... more ITA
Il sito delle Colombare di Negrar di Valpolicella, oggetto di ricerche all'inizio degli anni Cinquanta del secolo scorso, è
ora al centro di un progetto di indagini archeologiche e paleoambientali a cura dell'Università degli Studi di Milano e
della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza. La
documentazione archeologica finora disponibile indica che il sito fu occupato nel Neolitico recente e proseguì,
apparentemente senza soluzione di continuità, fino alla tarda età del Bronzo. La sua fondazione si inserisce con ogni
probabilità nel quadro di attività sistematiche di estrazione, lavorazione ed esportazione della pregiata selce dei
Lessini occidentali, ma la sua lunga durata implica un radicamento nel territorio di carattere in senso lato agricolo.
Una metodologia di indagine rigorosamente interdisciplinare è orientata allo studio delle relazioni tra la comunità
stanziata alle Colombare e il territorio circostante, e si avvale del contributo di numerosi istituti di ricerca.
Particolarmente importanti in questo contesto di studi sono i risultati degli studi pollinici e archeobotanici che
evidenziano una economia agricola relativamente sviluppata, con tracce di cerealicoltura e attività di raccolta di frutti
spontanei. Tra questi risultano particolarmente importanti la vite e il nocciolo, specie che dovevano essere presenti
nel sito e probabilmente accudite e preservate in quanto sistematicamente utilizzate per l'alimentazione umana.
Le datazioni radiocarboniche documentano, a partire dagli ultimi secoli del quinto millennio avanti Cristo, una
riduzione delle specie arboree a vantaggio delle specie erbacee, interpretabile come effetto di estesi fenomeni di
disboscamento. I dati archeozoologici, per quanto sostanzialmente inaffidabili dal punto di vista funzionale e del
dettaglio cronologico, segnalano una prevalenza di animali domestici, tra cui spiccano grandi bovini tipicamente
neolitici e attività di caccia specialmente a carico dei grandi ungulati di habitat forestale.
I dati di estremo dettaglio derivanti dalle ricerche paleoambientali alle Colombare di Negrar consentono alcune
considerazioni sulla costruzione del paesaggio agrario in area alpina e prealpina durante la preistoria recente e la
protostoria, e sulle sue peculiarità rispetto al meglio noto ambito Padano.

ENG
Almost 70 years after the first excavations, the site of Colombare di Villa di Negrar di Valpolicella is now the focus of a
project of archaeological and paleoenvironmental investigations led by the University of Milan and the Cultural
Heritage Office for the provinces of Verona, Rovigo and Vicenza.
In the light of the archaeological evidence, the site was occupied from the Recent Neolithic to the Late Bronze Age,
apparently without interruption. Probably it was founded in the context of systematic activities of extraction,
processing and export of the high quality flint of the western Lessini Mountains, but its long duration also implies a
deep-rooted presence in the territory due to the agricultural exploitation of the land.
The project is based on a rigorously interdisciplinary methodology of investigation, oriented towards the study of the
relations between the community settled at Colombare and the surrounding territory, and it avails itself of the
collaboration of several research institutes. The results of pollen and archaeobotanical studies show a relatively
developed agricultural economy, with cereal growing and wild fruit picking activities. Among these, the vine and the
hazelnut are particularly important as species that must have been present in the site, probably cared for and
systematically used for human consumption.
Radiocarbon dates document a reduction of tree species in favor of herbaceous species starting from the last
centuries of the fifth millennium BC, which can be interpreted as the effect of an extensive deforestation.
Archaeozoological data, although they’re substantially unreliable in terms of function and chronological detail,
indicate a prevalence of domestic animals, including typically Neolithic large cattle, and hunting activities, especially
of the large ungulates of forest habitat.
The very detailed data of the paleo-environmental researches at Colombare di Negrar allow to advance some
considerations on the construction of the agrarian landscape in the alpine and prealpine area during the recent
prehistory and protohistory, and on its peculiarities compared to the better known Po Valley area.

Research paper thumbnail of Indagini archeologiche e paleoambientali nel sito neolitico e dell’età del Rame delle Colombare di Villa (Comune di Negrar di Valpolicella, VR)

Relazione presentata alla LVI Riunione IIPP “Sciences of Prehistory and Protohistory: Palaeoecol... more Relazione presentata alla LVI Riunione IIPP “Sciences of Prehistory and Protohistory: Palaeoecology, Archaeobiology, digital applications and archaeometry”, Ferrara, 20-23 Ottobre 2021.

Il progetto di ricerca avviato nel 2019 alle Colombare di Negrar si propone, attraverso la ripresa degli scavi (Tecchiati et al. cds, Tecchiati & Putzolu cds) , di contribuire alla definizione degli aspetti cronologici, paleoambientali ed economici relativi alla sua frequentazione (Neolitico recente - antica età del Bronzo).
La prima campagna di scavo (2019) ha comportato limitati sondaggi esplorativi e la mappatura della dispersione superficiale di scarti di lavorazione e di industria litica (selce dei Lessini), permettendo di stimare in non meno di tre ettari l’area originariamente occupata. La campagna del 2020 si è concentrata invece sul parziale riescavo dell’ampia trincea aperta da Francesco Zorzi nel 1953-54 (c.d. “capanna 1”, Zorzi 1956; Fasani & Visentini 2001) onde sottoporre a verifica la situazione stratigrafica e strutturale. Dai più antichi livelli di occupazione posti alla base della sezione ovest della trincea Zorzi sono stati estratti campioni di sedimento per indagini analitiche, e resti faunistici da sottoporre a datazione radiocarbonica. Ampie campionature di sedimento, inoltre, sono state setacciate in acqua per il recupero dei macroresti botanici (si osservano preliminarmente cariossidi carbonizzate e forchette di cereali).
L’analisi di sette campioni di sedimento, in corso presso il Laboratorio di Tossicologia forense dell’Università di Milano, mira ad accertare l’eventuale presenza di alcuni composti lipidici (biomarcatori fecali) e a identificarne le specie produttrici, onde definire le dinamiche di formazione dei depositi e la loro caratterizzazione, anche al fine di precisare la distribuzione funzionale degli spazi all’interno dell’insediamento.
Dalla medesima sezione sono stati tratti inoltre sette campioni pollinici, sottoposti al trattamento che prevede l’eliminazione della maggior parte della sostanza organica e minerale del sedimento, tramite setacciatura con filtro di nylon e arricchimento liquido pesante, secondo il metodo in uso presso il Laboratorio di Palinologia e Paleobotanica dell’Università di Modena e Reggio Emilia, per ricostruzioni ambientali e di destinazione d’uso degli spazi nel sito (Rattighieri et al. 2021).
Resti faunistici e botanici sono attualmente in corso di datazione 14C AMS presso il Centre for Isotope Research (CIO) di Groningen (NL). L’estrazione del collagene e la supervisione scientifica del programma di datazioni avviene a cura del Laboratorio BRAVHO dell’Università di Bologna.

Research paper thumbnail of Palaeoenvironment, Settlement, and Land Use in the Late Neolithic—Bronze Age Site of Colombare di Negrar di Valpolicella (N Italy, On-Site)

Quaternary, Dec 5, 2022

This article is an open access article distributed under the terms and conditions of the Creative... more This article is an open access article distributed under the terms and conditions of the Creative Commons Attribution (CC BY

Research paper thumbnail of Palaeoenvironment, Settlement, and Land Use in the Late Neolithic—Bronze Age Site of Colombare di Negrar di Valpolicella (N Italy, On-Site)

Quaternary, 2022

Palynological and archaeobotanical analyses have been carried out as part of the interdisciplinar... more Palynological and archaeobotanical analyses have been carried out as part of the interdisciplinary project of Colombare di Negrar, a prehistoric site in the Lessini Mountains (northern Italy). The palaeoenvironmental and economic reconstruction from the Late Neolithic to the beginning of the Early Bronze Age was based on 16 pollen samples and three samples of macroremains taken from two contiguous trenches. The landscape reconstruction shows the presence of natural clearings in the wood. Forest cover was characterised by oak wood, with Ulmus and Tilia. The intermediate morphology of size and exine of Tilia cordata/platyphyllos pollen may be regarded as the first palynological evidence of lime hybrids in palaeorecords. Hygrophilous trees and Vitis vinifera testify to the presence of riparian forests and moist soils. Among trees supplying fruits, in addition to the grapevine, hazelnut (Corylus avellana) and walnut (Juglans regia) were present. A mixed economy based on animal breeding and cultivation of cereals (Hordeum vulgare, Triticum monococcum, T. dicoccum, T. timopheevii) emerged from the data. The combined analysis of pollen and plant macroremains suggests that different activities were carried out simultaneously in Colombare and a relationship between natural resources and the socio-economic and cultural evolution of the territory.

Research paper thumbnail of Agricoltura e gestione del territorio nell'età del Rame dei Lessini occidentali: lavori in corso nel sito di Colombare di Villa (Negrar di Valpolicella, VR)

Il sito delle Colombare di Negrar di Valpolicella, oggetto di ricerche all'inizio degli anni ... more Il sito delle Colombare di Negrar di Valpolicella, oggetto di ricerche all'inizio degli anni Cinquanta del secolo scorso, è ora al centro di un progetto di indagini archeologiche e paleoambientali a cura dell'Università degli Studi di Milano e della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza. La documentazione archeologica finora disponibile indica che il sito fu occupato nel Neolitico recente e proseguì, apparentemente senza soluzione di continuità, fino alla tarda età del Bronzo. La sua fondazione si inserisce con ogni probabilità nel quadro di attività sistematiche di estrazione, lavorazione ed esportazione della pregiata selce dei Lessini occidentali, ma la sua lunga durata implica un radicamento nel territorio di carattere in senso lato agricolo. Una metodologia di indagine rigorosamente interdisciplinare è orientata allo studio delle relazioni tra la comunità stanziata alle Colombare e il territorio circostante, e si a...

Research paper thumbnail of Agricoltura e gestione del territorio nell’età del Rame dei Lessini occidentali: lavori in corso nel sito di Colombare di Villa (Negrar di Valpolicella, VR)

IpoTESI di Preistoria, 2021

ITA Il sito delle Colombare di Negrar di Valpolicella, oggetto di ricerche all'inizio degli anni ... more ITA
Il sito delle Colombare di Negrar di Valpolicella, oggetto di ricerche all'inizio degli anni Cinquanta del secolo scorso, è
ora al centro di un progetto di indagini archeologiche e paleoambientali a cura dell'Università degli Studi di Milano e
della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza. La
documentazione archeologica finora disponibile indica che il sito fu occupato nel Neolitico recente e proseguì,
apparentemente senza soluzione di continuità, fino alla tarda età del Bronzo. La sua fondazione si inserisce con ogni
probabilità nel quadro di attività sistematiche di estrazione, lavorazione ed esportazione della pregiata selce dei
Lessini occidentali, ma la sua lunga durata implica un radicamento nel territorio di carattere in senso lato agricolo.
Una metodologia di indagine rigorosamente interdisciplinare è orientata allo studio delle relazioni tra la comunità
stanziata alle Colombare e il territorio circostante, e si avvale del contributo di numerosi istituti di ricerca.
Particolarmente importanti in questo contesto di studi sono i risultati degli studi pollinici e archeobotanici che
evidenziano una economia agricola relativamente sviluppata, con tracce di cerealicoltura e attività di raccolta di frutti
spontanei. Tra questi risultano particolarmente importanti la vite e il nocciolo, specie che dovevano essere presenti
nel sito e probabilmente accudite e preservate in quanto sistematicamente utilizzate per l'alimentazione umana.
Le datazioni radiocarboniche documentano, a partire dagli ultimi secoli del quinto millennio avanti Cristo, una
riduzione delle specie arboree a vantaggio delle specie erbacee, interpretabile come effetto di estesi fenomeni di
disboscamento. I dati archeozoologici, per quanto sostanzialmente inaffidabili dal punto di vista funzionale e del
dettaglio cronologico, segnalano una prevalenza di animali domestici, tra cui spiccano grandi bovini tipicamente
neolitici e attività di caccia specialmente a carico dei grandi ungulati di habitat forestale.
I dati di estremo dettaglio derivanti dalle ricerche paleoambientali alle Colombare di Negrar consentono alcune
considerazioni sulla costruzione del paesaggio agrario in area alpina e prealpina durante la preistoria recente e la
protostoria, e sulle sue peculiarità rispetto al meglio noto ambito Padano.

ENG
Almost 70 years after the first excavations, the site of Colombare di Villa di Negrar di Valpolicella is now the focus of a
project of archaeological and paleoenvironmental investigations led by the University of Milan and the Cultural
Heritage Office for the provinces of Verona, Rovigo and Vicenza.
In the light of the archaeological evidence, the site was occupied from the Recent Neolithic to the Late Bronze Age,
apparently without interruption. Probably it was founded in the context of systematic activities of extraction,
processing and export of the high quality flint of the western Lessini Mountains, but its long duration also implies a
deep-rooted presence in the territory due to the agricultural exploitation of the land.
The project is based on a rigorously interdisciplinary methodology of investigation, oriented towards the study of the
relations between the community settled at Colombare and the surrounding territory, and it avails itself of the
collaboration of several research institutes. The results of pollen and archaeobotanical studies show a relatively
developed agricultural economy, with cereal growing and wild fruit picking activities. Among these, the vine and the
hazelnut are particularly important as species that must have been present in the site, probably cared for and
systematically used for human consumption.
Radiocarbon dates document a reduction of tree species in favor of herbaceous species starting from the last
centuries of the fifth millennium BC, which can be interpreted as the effect of an extensive deforestation.
Archaeozoological data, although they’re substantially unreliable in terms of function and chronological detail,
indicate a prevalence of domestic animals, including typically Neolithic large cattle, and hunting activities, especially
of the large ungulates of forest habitat.
The very detailed data of the paleo-environmental researches at Colombare di Negrar allow to advance some
considerations on the construction of the agrarian landscape in the alpine and prealpine area during the recent
prehistory and protohistory, and on its peculiarities compared to the better known Po Valley area.