Nadia Barrella - Academia.edu (original) (raw)
Papers by Nadia Barrella
Il Capitale Culturale: Studies on the Value of Cultural Heritage, 2018
Partendo da un filmato dell’Istituto Luce e da alcuni articoli di giornale, il saggio si concentr... more Partendo da un filmato dell’Istituto Luce e da alcuni articoli di giornale, il saggio si concentra sull’organizzazione e la comunicazione di uno spettacolo teatrale realizzato per l’inaugurazione del Museo Duca di Martina di Napoli. L’evento, allestito dalla Croce Rossa Italiana s’inserisce pienamente nel quadro delle iniziative che, durante il Ventennio, vengono realizzate per la promozione del patrimonio culturale e per il coinvolgimento dei diversi pubblici che, nel primo Novecento, richiedono maggiore accessibilita al museo e, in generale, alla cultura. Il confronto tra il messaggio trasmesso dalla manifestazione (che riscosse un enorme successo) e il progetto culturale del museo e l’obiettivo ultimo di questo studio che invita a riflettere, considerando la notevole tendenza attuale alla teatralizzazione del racconto del museo, sulla sempre piu indispensabile connessione tra la missione dell’istituto ed una comunicazione semplice, accessibile ma essa coerent e. Starting from fi...
In onore di Eleonora Bairati questo volume raccoglie saggi eterogenei di alcuni fra i tanti studi... more In onore di Eleonora Bairati questo volume raccoglie saggi eterogenei di alcuni fra i tanti studiosi a lei legati da personale affetto e, molto spesso, da rilevanti debiti culturali contratti nel tempo per esserne stati allievi o colleghi o per aver condiviso studi, ricerche e ...
Pur nella condivisione dei metodi, degli obiettivi e degli strumenti della ricerca i paragrafi so... more Pur nella condivisione dei metodi, degli obiettivi e degli strumenti della ricerca i paragrafi sono così attribuiti: Nadia Barrella § 2.1; § 2.2; Sergio Riolo § 2.3; 2.4; Giuseppe Galvan § 2.2.5; Ludovico Solima § 3. L'introduzione e le conclusioni sono di Nadia Barrella e Ludovico Solima. 6 INDICE 14 CAPITOLO SECONDO 4 Si spera, quanto prima, di poter completare e pubblicare, in un secondo volume, i risultati della ricerca, in parte già svolta, sulle province di Avellino, Benevento e Salerno. 5 È opportuno ricordare che, sin dalle origini del nostro servizio di tutela e fino a pochissimi anni fa, le due città sono state gestite dagli stessi organi periferici dello Stato che avevano sede a Napoli. Se nel XIX secolo la Soprintendenza borbonica aveva autorità sull'intera Italia meridionale peninsulare, l'area di competenza dell'ufficio napoletano comincia a restringersi progressivamente (nel 1939, ad esempio, Salerno è già sede di una soprintendenza alle antichità autonoma rispetto a Napoli alla quale si uniranno, nel 1964, Avellino e Benevento) senza mai perdere però il legame con Terra di Lavoro. Sia dalle Soprintendenze alle Antichità (poi archeologiche) che dalle altre Soprintendenze (diventerebbe troppo lungo elencare le successive denominazioni legate al patrimonio storico, artistico, architettonico e demoetnoantropologico), l'azione di tutela del territorio napoletano e casertano viene svolta in modo congiunto. Sarà solo il terremoto del 1980 a dividere-inizialmente solo per il patrimonio storico, artistico e architettonico-le due province. Oggi Caserta è sede della Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici delle province di Caserta e Benevento. Con la più recente riorganizzazione del Ministero (D.M. 20 luglio 2009) anche la storica unione "archeologica" è stata scissa: Caserta è stata infatti aggiunta alla nuova Soprintendenza per i beni archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta.
In onore di Eleonora Bairati questo volume raccoglie saggi eterogenei di alcuni fra i tanti studi... more In onore di Eleonora Bairati questo volume raccoglie saggi eterogenei di alcuni fra i tanti studiosi a lei legati da personale affetto e, molto spesso, da rilevanti debiti culturali contratti nel tempo per esserne stati allievi o colleghi o per aver condiviso studi, ricerche e ...
Il Capitale Culturale: Studies on the Value of Cultural Heritage, 2020
Il Capitale Culturale: Studies on the Value of Cultural Heritage, 2019
Sottoposta, per secoli, all’azione di scavatori abusivi, l’antica Cuma, all’inizio del XX secolo,... more Sottoposta, per secoli, all’azione di scavatori abusivi, l’antica Cuma, all’inizio del XX secolo, rischia di essere ulteriormente e definitivamente danneggiata dalle azioni di bonifica dell’area e dalla legge 1792/1919 che fa passare al demanio anche i possedimenti reali di Licola in cui ricadeva l’area archeologica. La battaglia conservativa avviata da Vittorio Spinazzola per la tutela di quei terreni aveva dato esiti molto parziali. Sara Amedeo Maiuri a cambiare definitivamente le sorti della preziosa area di scavo utilizzando, con estrema intelligenza, l’attenzione che il fascismo dara a Virgilio e ad Enea. Inserendo Cuma nel piu ampio progetto fascista di revisione del ruolo di Napoli e del suo Golfo come centro della politica espansionistica nel Mediterraneo, riannettendo con forza l’area di Cuma al racconto virgiliano e alle celebrazioni di Mussolini come “novello Enea”, Maiuri riuscira a salvare l’area archeologica dell’antica Cuma, sperimentando anche nuove modalita di fruiz...
Il capitale culturale , 2018
The essay tells about the propagation of "human-centered" technologies in museums. Starting from ... more The essay tells about the propagation of "human-centered" technologies in museums. Starting from some national and international investigations, it focuses on the accademic training, underlining the need for new training programs to support the new goals of the contemporary museum: audience development and public engagement.
Ariosto: rappresentandolo, appropriandosene, ammirandolo. Questa storia è lungi dal chiudersi. In... more Ariosto: rappresentandolo, appropriandosene, ammirandolo. Questa storia è lungi dal chiudersi. In tal senso non si può che sottoscrivere il giudizio di Michel Jeanneret: la «beauté hétérodoxe» di Ariosto, ieri come oggi, «défie les valeurs d'ordre, de mesure et d'équilibre en train de s'imposer» (p. 325). Sono queste, forse, le ragioni della perenne vitalità e ricchezza che essa continua a esercitare.
Tutti i diritti riservati.
Il Capitale Culturale: Studies on the Value of Cultural Heritage, 2018
Partendo da un filmato dell’Istituto Luce e da alcuni articoli di giornale, il saggio si concentr... more Partendo da un filmato dell’Istituto Luce e da alcuni articoli di giornale, il saggio si concentra sull’organizzazione e la comunicazione di uno spettacolo teatrale realizzato per l’inaugurazione del Museo Duca di Martina di Napoli. L’evento, allestito dalla Croce Rossa Italiana s’inserisce pienamente nel quadro delle iniziative che, durante il Ventennio, vengono realizzate per la promozione del patrimonio culturale e per il coinvolgimento dei diversi pubblici che, nel primo Novecento, richiedono maggiore accessibilita al museo e, in generale, alla cultura. Il confronto tra il messaggio trasmesso dalla manifestazione (che riscosse un enorme successo) e il progetto culturale del museo e l’obiettivo ultimo di questo studio che invita a riflettere, considerando la notevole tendenza attuale alla teatralizzazione del racconto del museo, sulla sempre piu indispensabile connessione tra la missione dell’istituto ed una comunicazione semplice, accessibile ma essa coerent e. Starting from fi...
In onore di Eleonora Bairati questo volume raccoglie saggi eterogenei di alcuni fra i tanti studi... more In onore di Eleonora Bairati questo volume raccoglie saggi eterogenei di alcuni fra i tanti studiosi a lei legati da personale affetto e, molto spesso, da rilevanti debiti culturali contratti nel tempo per esserne stati allievi o colleghi o per aver condiviso studi, ricerche e ...
Pur nella condivisione dei metodi, degli obiettivi e degli strumenti della ricerca i paragrafi so... more Pur nella condivisione dei metodi, degli obiettivi e degli strumenti della ricerca i paragrafi sono così attribuiti: Nadia Barrella § 2.1; § 2.2; Sergio Riolo § 2.3; 2.4; Giuseppe Galvan § 2.2.5; Ludovico Solima § 3. L'introduzione e le conclusioni sono di Nadia Barrella e Ludovico Solima. 6 INDICE 14 CAPITOLO SECONDO 4 Si spera, quanto prima, di poter completare e pubblicare, in un secondo volume, i risultati della ricerca, in parte già svolta, sulle province di Avellino, Benevento e Salerno. 5 È opportuno ricordare che, sin dalle origini del nostro servizio di tutela e fino a pochissimi anni fa, le due città sono state gestite dagli stessi organi periferici dello Stato che avevano sede a Napoli. Se nel XIX secolo la Soprintendenza borbonica aveva autorità sull'intera Italia meridionale peninsulare, l'area di competenza dell'ufficio napoletano comincia a restringersi progressivamente (nel 1939, ad esempio, Salerno è già sede di una soprintendenza alle antichità autonoma rispetto a Napoli alla quale si uniranno, nel 1964, Avellino e Benevento) senza mai perdere però il legame con Terra di Lavoro. Sia dalle Soprintendenze alle Antichità (poi archeologiche) che dalle altre Soprintendenze (diventerebbe troppo lungo elencare le successive denominazioni legate al patrimonio storico, artistico, architettonico e demoetnoantropologico), l'azione di tutela del territorio napoletano e casertano viene svolta in modo congiunto. Sarà solo il terremoto del 1980 a dividere-inizialmente solo per il patrimonio storico, artistico e architettonico-le due province. Oggi Caserta è sede della Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici delle province di Caserta e Benevento. Con la più recente riorganizzazione del Ministero (D.M. 20 luglio 2009) anche la storica unione "archeologica" è stata scissa: Caserta è stata infatti aggiunta alla nuova Soprintendenza per i beni archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta.
In onore di Eleonora Bairati questo volume raccoglie saggi eterogenei di alcuni fra i tanti studi... more In onore di Eleonora Bairati questo volume raccoglie saggi eterogenei di alcuni fra i tanti studiosi a lei legati da personale affetto e, molto spesso, da rilevanti debiti culturali contratti nel tempo per esserne stati allievi o colleghi o per aver condiviso studi, ricerche e ...
Il Capitale Culturale: Studies on the Value of Cultural Heritage, 2020
Il Capitale Culturale: Studies on the Value of Cultural Heritage, 2019
Sottoposta, per secoli, all’azione di scavatori abusivi, l’antica Cuma, all’inizio del XX secolo,... more Sottoposta, per secoli, all’azione di scavatori abusivi, l’antica Cuma, all’inizio del XX secolo, rischia di essere ulteriormente e definitivamente danneggiata dalle azioni di bonifica dell’area e dalla legge 1792/1919 che fa passare al demanio anche i possedimenti reali di Licola in cui ricadeva l’area archeologica. La battaglia conservativa avviata da Vittorio Spinazzola per la tutela di quei terreni aveva dato esiti molto parziali. Sara Amedeo Maiuri a cambiare definitivamente le sorti della preziosa area di scavo utilizzando, con estrema intelligenza, l’attenzione che il fascismo dara a Virgilio e ad Enea. Inserendo Cuma nel piu ampio progetto fascista di revisione del ruolo di Napoli e del suo Golfo come centro della politica espansionistica nel Mediterraneo, riannettendo con forza l’area di Cuma al racconto virgiliano e alle celebrazioni di Mussolini come “novello Enea”, Maiuri riuscira a salvare l’area archeologica dell’antica Cuma, sperimentando anche nuove modalita di fruiz...
Il capitale culturale , 2018
The essay tells about the propagation of "human-centered" technologies in museums. Starting from ... more The essay tells about the propagation of "human-centered" technologies in museums. Starting from some national and international investigations, it focuses on the accademic training, underlining the need for new training programs to support the new goals of the contemporary museum: audience development and public engagement.
Ariosto: rappresentandolo, appropriandosene, ammirandolo. Questa storia è lungi dal chiudersi. In... more Ariosto: rappresentandolo, appropriandosene, ammirandolo. Questa storia è lungi dal chiudersi. In tal senso non si può che sottoscrivere il giudizio di Michel Jeanneret: la «beauté hétérodoxe» di Ariosto, ieri come oggi, «défie les valeurs d'ordre, de mesure et d'équilibre en train de s'imposer» (p. 325). Sono queste, forse, le ragioni della perenne vitalità e ricchezza che essa continua a esercitare.
Tutti i diritti riservati.
“Don Pasquale ha il suo vasto atelier nel Palazzo Stigliano a Toledo […]ma è come uno di quei gra... more “Don Pasquale ha il suo vasto atelier nel Palazzo Stigliano a Toledo […]ma è come uno di quei grandi medici consulenti il cui consulto difficilmente si riesce ad ottenere. Che fa? Dicono i clienti nobilissimi la cui carrozza aspetta da mezz’ora nel vasto cortile di Palazzo Stigliano […] Dov’è? Ma come? Non hanno badato a quell’uomo che poco fa saliva le stesse scale e si cacciava davanti due o tre facchini carichi di cestoni colmi di terraglie, di cornici, di pastori, di tele antiche e di vetri veneziani – e non hanno udito un vocione raccomandare a quando a quando a questi portatori: Attiente!”. Da queste poche righe di Salvatore di Giacomo dedicate ad un sarto - collezionista napoletano quasi del tutto ignorato dagli studi, prende le mosse la ricerca dell’autrice che - attraverso documenti d’archivio, giornali e scritti d’epoca - ricostruisce la storia e le ragioni di una collezione borghese che percorre e oltrepassa il XIX secolo, svelando le ragioni delle scelte collezionistiche di un padre e di un figlio, appassionati di pittura contemporanea e di arti “applicate all’industria”. Nel valutare la pratica collezionistica dei Tesorone, l’autrice racconta un’epoca, una città, le consonanze della raccolta con la politica e la cultura del tempo scomponendo, dall’interno, i delicati meccanismi di raccordo che, sempre, esistono tra la collezione, la società e i suoi protagonisti.
Riprendere, dopo molti anni, percorsi giovanili di ricerca non è facile. Si teme, innanzitutto, d... more Riprendere, dopo molti anni, percorsi giovanili di ricerca non è facile. Si teme, innanzitutto, di poter sembrare ripetitivi o di non essere sostanzialmente in grado di aggiungere nuovi contributi ad un problema che, nelle sue linee generali, si può considerare già delineato. Nascono poi perplessità sulle motivazioni reali della scelta e ci si chiede, inevitabilmente, se non si stia caricando un certo argomento di particolari valenze perché ad esso legati anche da un affetto particolare. Il mettersi in dubbio, però, serve. Consente di valutare la molteplicità di aspetti di una scelta, le sue possibili conseguenze e, infine, la sua opportunità. In questo complesso lavoro di riflessione e di revisione di un antico percorso di studi mi ha costantemente seguito Rosanna Cioffi alla quale desidero esprimere un sentito ringraziamento non solo per le continue e grandi lezioni di metodo ma anche per l'incitamento, i consigli e le preziose indicazioni.
Nel corso di questa ricerca diverse persone mi sono state vicine, sostenendomi in vario modo. Ros... more Nel corso di questa ricerca diverse persone mi sono state vicine, sostenendomi in vario modo. Rosanna Cioffi e Renata de Lorenzo, innanzitutto, che hanno letto e seguito le varie fasi della stesura incoraggiandomi alla pubblicazione con consigli, critiche e suggerimenti. Devo molto anche ai preziosi pareri di Arturo Fittipaldi e alla disponibilità di Gaia Salvatori che mi ha ascoltata con pazienza e con affetto, sorreggendomi con la sua competenza. Un grazie di cuore va anche a Carlo Rescigno e a Giovanni Luciano. Questo libro è dedicato a Massimo e a Ferdinando, sperando vogliano perdonarmi il tempo sottratogli. Si ringrazia la Regione Campania per il contributo concesso Indice Premessa VII Dal "re proprio" all'Unità: leggi e provvedimenti per il patrimonio storico artistico napoletano dal 1755 al 1860 1 La soppressione dell'asse ecclesiastico a Napoli: strategie di tutela degli edifici sacri riutilizzati per l'industria e il commercio 63 «Per la storia, le arti e le industrie»: metodi e obiettivi della ricerca di Gaetano Filangieri nella Napoli di fine '800 81 Un protagonista del servizio di tutela napoletano: Bartolomeo Capasso 119 Indice dei nomi 151 Bibliografia di riferimento 157 Premessa I saggi contenuti in questo libro coprono, sia pur per episodi, centocinquant'anni di storia della conservazione dei monumenti a Napoli, seguono l'avvicendarsi dei provvedimenti legislativi e delle istituzioni preposte alla tutela dei monumenti e accennano al dibattito culturale e politico sotteso all'emissione delle leggi verificando alcuni esiti dei provvedimenti e l'attività di taluni protagonisti. Dalle prammatiche caroline (1755) a Bartolomeo Capasso (morto nel 1900), il racconto si sofferma sulle peculiarità e, laddove esiste, sulla precocità delle opzioni e delle riflessioni napoletane. A partire dai primi provvedimenti borbonici -presi "per aumentar la fama" del re e, solo in parte, "per pubblica utilità" -si assiste ad un progressivo affinarsi della coscienza storica e delle capacità tecnico-scientifiche degli addetti alla conservazione che consente, via via, di stabilire inedite modalità, forme e mezzi d'esercizio della tutela. Le leggi, le istituzioni, le scelte dei protagonisti sono elementi di un sistema che si aggiorna costantemente sotto la spinta di precisi obiettivi -sempre meno squisitamente politici e sempre più culturali -e riesce ad offrire, all'indomani dell'Unità, utili spunti per ampliare e approfondire il dibattito sulla tutela artistica in Italia. Parte di ciò che è scritto è noto da tempo. Sulla legislazione borbonica, ad esempio, esiste una discreta bibliografia. Già presenti nella primissima letteratura sui codici d'antichità e di belle arti, le prammatiche caroline, così come alcune disposizioni dei suoi successori, sono state recentemente oggetto di ricerche che ne hanno arricchito la conoscenza con inedite fonti documentarie; offerto apprezzabili approfondimenti di specifici problemi e sottolineato alcune peculiarità. Anche sulle questioni postunitarie c'è, da tempo, una discreta attenzione. Manca completamente, invece, una lettura d'insieme degli ordinamenti che sappia riconnettere la ricca esperienza preunitaria ai