Carlo Guastalla - Academia.edu (original) (raw)
Papers by Carlo Guastalla
Nuove Rotte - Disal, 2016
Stephen D. Krashen è uno degli studiosi che maggiormente hanno influenzato le più moderne teorie ... more Stephen D. Krashen è uno degli studiosi che maggiormente hanno influenzato le più moderne teorie sull’apprendimento di una lingua.
Alla ricerca di un territorio “oltre Krashen”, Carlo Guastalla e Christopher Humphris (uno dei più lucidi esperti in didattica delle lingue nonché direttore del dipartimento di Ricerca e Formazione della Dilit – IH di Roma, forse la più importante scuola di italiano per stranieri del Bel Paese). lasciano un prezioso carteggio (se così può essere chiamato uno scambio di mail) che giunge qui così com’è stato: informale, ricco e illuminante.
Bollettino Itals Anno 18, numero 85 Settembre , 2020
Scrivere le istruzioni di un’attività didattica in un libro indirizzato a studenti di lingua è fo... more Scrivere le istruzioni di un’attività didattica in un libro indirizzato a studenti di lingua è forse la cosa più difficile per un autore.
Oltre a dover essere facile, diretta, immediata, nel corso del tempo si è ritagliato uno spazio importante un altro requisito fondamentale che deve possedere un’istruzione: l’inclusività. Non deve, cioè, dimenticare nessuno. Per la maggior parte delle differenze che intercorrono tra le persone (religione, colore di pelle, occhi o capelli, conto in banca, età, stato civile e tante altre), questo obbiettivo è facilmente perseguibile; ma quando non si vuole indicare se ci si riferisce ad uno specifico genere, o addirittura si vuole non tematizzare se si sta parlando a maschi o a femmine, a un maschio o a una femmina, con la lingua italiana si entra in un territorio minato.
in “Centralità del discente, Atti del 12° seminario internazionale per insegnanti di lingua”, a cura di C. Humphris, Roma, ed Dilit, 2000
Vorrei cominciare ponendo delle domande. Al fine di realizzare l’apprendimento di una lingua, chi... more Vorrei cominciare ponendo delle domande.
Al fine di realizzare l’apprendimento di una lingua, chi è che, in una classe, decide le strategie di studio?
Chi è che programma le attività di un corso?
Chi sa cosa è meglio fare in un dato momento?
Chi decide se c’è bisogno di una lettura, di un ascolto, di vedere un film, di parlare, fare grammatica o andare a far spese al mercato?
Chi decide quale brano si debba ascoltare, per quante volte, con quale modalità, con che frequenza?
in “Uso di testi letterari e cinematografici, Atti dell’11° seminario internazionale per insegnantidi lingua”, a cura di C. Humphris, Roma, ed Dilit, 1999
Il primo problema dell’insegnamento della letteratura sia dare agli studenti la possibilità di ap... more Il primo problema dell’insegnamento della letteratura sia dare agli studenti la possibilità di apprezzare nella sua immediatezza l’opera che hanno di fronte, per lasciarsi andare al piacere della lettura, un piacere che è per definizione non scolastico perché non chiede nulla in cambio, non viene giudicato perché non è sottoposto a verifiche.
in “Per una pratica didattica coerente, Atti del 13° seminario internazionale per insegnanti dilingua”, a cura di C. Humphris, Roma, ed Dilit, 2001
Non c’è dubbio che uno degli impegni più o meno sommersi di un insegnante di italiano agli strani... more Non c’è dubbio che uno degli impegni più o meno sommersi di un insegnante di italiano agli stranieri sia quello di reperire e creare materiali da utilizzare in classe. È un lavoro gravoso e non semplice. In aiuto vengono le molte pubblicazioni che offre il mercato, sia di manuali che di materiali integrativi: eserciziari, grammatiche, giochi, spunti per produzioni orali, ecc.
in “Bollettino Dilit”, n°1, 2001, 2001
Nella maggior parte di noi insegnanti c’è spesso la voglia, il desiderio, l’esigenza di proporre ... more Nella maggior parte di noi insegnanti c’è spesso la voglia, il desiderio, l’esigenza di proporre brani letterari anche ai livelli più bassi, il che rivela una non solo comprensibile ma direi encomiabile intenzione di avvicinare gli studenti ad un universo immaginifico, stilistico, culturale: quello dell’autore, che poi è parte del patrimonio di un paese e di una cultura.
Tuttavia proporre la letteratura significa affrontare uno studio che con la lingua ha a che fare solo in parte; la stessa presunta “facilità” di un testo letterario può a volte risultare un’arma a doppio taglio.
in “Insegnare una l ingua: riflessioni e proposte, Atti del 10° seminario internazionale per insegnanti di lingua”, a cura di C. Humphris, Roma, ed Dilit, 1998
Finalmente per il professor Rossi è giunto il momento che aspettava da molti mesi. La sua classe... more Finalmente per il professor Rossi è giunto il momento che aspettava da molti mesi. La sua classe è pronta per il grande salto di qualità, così appena giunto in classe, senza nemmeno mettersi seduto alla sua cattedra, pronuncia le fatidiche parole: “Ragazzi, oggi facciamo Letteratura! "
in “Insegnare una l ingua: riflessioni e proposte, Atti del 10° seminario internazionale per insegnanti di lingua”, a cura di C. Humphris, Roma, ed Dilit, 1998
È vero: la letteratura giocosa è un ossimoro. Può non esserlo per noi insegnanti ma lo è sovente ... more È vero: la letteratura giocosa è un ossimoro. Può non esserlo per noi insegnanti ma lo è sovente per i nostri studenti: non è un gioco leggere una lingua spesso complessa con un lessico in genere molto vasto e di bassa frequenza, con sintassi complicate e strategie comunicative il più delle volte estremamente raffinate. Per di più in una lingua che ancora non padroneggiano e stanno (appunto) studiando.
Se gli studenti che intraprendono uno studio fossero dotati a priori di autonomia il ruolo dell'i... more Se gli studenti che intraprendono uno studio fossero dotati a priori di autonomia il ruolo dell'insegnante sarebbe quasi completamente annullato e quello della scuola sarebbe limitato a rappresentare un luogo di aggregazione nel quale poter studiare in gruppi.
Una classe di studenti autonomi saprebbe riconoscere i propri bisogni, valutare il livello di apprendimento, programmare e proporsi attività adatte alle proprie esigenze.
in "Didattica & Classe Plurilingue", n. 6, maggio-agosto 2003, 2003
Si parla con sempre maggior insistenza dell’italiano L2 come nuova materia di insegnamento nella ... more Si parla con sempre maggior insistenza dell’italiano L2 come nuova materia di insegnamento nella scuola pubblica. Già, perché annualmente cresce il numero degli studenti stranieri che entrano nella scuola italiana a qualsiasi grado di studi: dalla scuola elementare a quella superiore.
Mi sembra si possa parlare di buone notizie: la nostra società diventa sempre più multietnica e multiculturale e questo non può che rappresentare un valore da sfruttare per le generazioni a venire.
Cosa sarà il futuro lo verificheremo, cosa è oggi la scuola italiana per gli stranieri è problema che tocca i molti figli di immigrati che con grande coraggio e lungimiranza provano l’esperienza di costruirsi una cultura nel nostro paese.
in “Insegnare una l ingua: riflessioni e proposte, Atti del 10° seminario internazionale per insegnanti di lingua”, a cura di C. Humphris, Roma, ed Dilit, 1998
Far parlare gli studenti intorno ad un testo letterario è una problematica che riguarda in princi... more Far parlare gli studenti intorno ad un testo letterario è una problematica che riguarda in principal modo gli insegnanti di L2 nelle scuole pubbliche, che sono obbligati ad attenersi a programmi ministeriali notoriamente farciti di letteratura più o meno alta. Solo pochi di noi durante le lezioni di inglese del liceo hanno avuto il privilegio di imparare ad usare uno “should” a discapito magari dell’Ode ad un’urna greca di John Keats.
Ma che dire a quegli insegnanti che si prefiggono l’ambizioso obbiettivo di insegnare una L2 pur continuando a proporre la letteratura?
Talks by Carlo Guastalla
Irriverente, amato, criticato, mai banale, sempre in prima linea. Una colonna dell'insegnamento d... more Irriverente, amato, criticato, mai banale, sempre in prima linea. Una colonna dell'insegnamento dell'italiano a Roma, in Italia, in Europa. Didattica LIVE incontra Roberto Tartaglione.
Giorgio Massei e Carlo Guastalla incontrano in diretta Sonia Coluccelli, coordinatrice della Rete... more Giorgio Massei e Carlo Guastalla incontrano in diretta Sonia Coluccelli, coordinatrice della Rete scuole Montessori dell’alto Piemonte, formatrice e responsabile formazione per Fondazione Montessori Italia.
La seconda parte dell'intervista di Giorgio Massei e Carlo Guastalla a Stephen Krashen, commentat... more La seconda parte dell'intervista di Giorgio Massei e Carlo Guastalla a Stephen Krashen, commentata in diretta da Stefania Spina (UNISTRAPG)
Giorgio Massei e Carlo Guastalla incontrano Stephen Krashen
Come e se è cambiata la lingua ai tempi della pandemia. Carlo Guastalla e Giorgio ne parlano con ... more Come e se è cambiata la lingua ai tempi della pandemia. Carlo Guastalla e Giorgio ne parlano con la sociolinguista Vera Gheno.
Nella seconda puntata di Didattica LIVE parliamo dell'utilizzo delle canzoni e della musica nella... more Nella seconda puntata di Didattica LIVE parliamo dell'utilizzo delle canzoni e della musica nella classe di lingua. Carlo Guastalla e Giorgio Massei chiacchierano con Fabio Caon.
La prima puntata di Didattica LIVE affronta il tema della didattica a distanza. Carlo Guastalla e... more La prima puntata di Didattica LIVE affronta il tema della didattica a distanza. Carlo Guastalla e Giorgio Massei intervistano Irene Dei.
Alla fine di un corso, l’insegnante fa il bilancio della sua esperienza. Un’esperienza didattica ... more Alla fine di un corso, l’insegnante fa il bilancio della sua esperienza. Un’esperienza didattica ma prima di tutto umana, perché gli studenti ci danno anche emozioni e la passione per questo lavoro.
Il video è un estratto della quarta parte dell’evento ALMA al MAXXI 2014.
Nuove Rotte - Disal, 2016
Stephen D. Krashen è uno degli studiosi che maggiormente hanno influenzato le più moderne teorie ... more Stephen D. Krashen è uno degli studiosi che maggiormente hanno influenzato le più moderne teorie sull’apprendimento di una lingua.
Alla ricerca di un territorio “oltre Krashen”, Carlo Guastalla e Christopher Humphris (uno dei più lucidi esperti in didattica delle lingue nonché direttore del dipartimento di Ricerca e Formazione della Dilit – IH di Roma, forse la più importante scuola di italiano per stranieri del Bel Paese). lasciano un prezioso carteggio (se così può essere chiamato uno scambio di mail) che giunge qui così com’è stato: informale, ricco e illuminante.
Bollettino Itals Anno 18, numero 85 Settembre , 2020
Scrivere le istruzioni di un’attività didattica in un libro indirizzato a studenti di lingua è fo... more Scrivere le istruzioni di un’attività didattica in un libro indirizzato a studenti di lingua è forse la cosa più difficile per un autore.
Oltre a dover essere facile, diretta, immediata, nel corso del tempo si è ritagliato uno spazio importante un altro requisito fondamentale che deve possedere un’istruzione: l’inclusività. Non deve, cioè, dimenticare nessuno. Per la maggior parte delle differenze che intercorrono tra le persone (religione, colore di pelle, occhi o capelli, conto in banca, età, stato civile e tante altre), questo obbiettivo è facilmente perseguibile; ma quando non si vuole indicare se ci si riferisce ad uno specifico genere, o addirittura si vuole non tematizzare se si sta parlando a maschi o a femmine, a un maschio o a una femmina, con la lingua italiana si entra in un territorio minato.
in “Centralità del discente, Atti del 12° seminario internazionale per insegnanti di lingua”, a cura di C. Humphris, Roma, ed Dilit, 2000
Vorrei cominciare ponendo delle domande. Al fine di realizzare l’apprendimento di una lingua, chi... more Vorrei cominciare ponendo delle domande.
Al fine di realizzare l’apprendimento di una lingua, chi è che, in una classe, decide le strategie di studio?
Chi è che programma le attività di un corso?
Chi sa cosa è meglio fare in un dato momento?
Chi decide se c’è bisogno di una lettura, di un ascolto, di vedere un film, di parlare, fare grammatica o andare a far spese al mercato?
Chi decide quale brano si debba ascoltare, per quante volte, con quale modalità, con che frequenza?
in “Uso di testi letterari e cinematografici, Atti dell’11° seminario internazionale per insegnantidi lingua”, a cura di C. Humphris, Roma, ed Dilit, 1999
Il primo problema dell’insegnamento della letteratura sia dare agli studenti la possibilità di ap... more Il primo problema dell’insegnamento della letteratura sia dare agli studenti la possibilità di apprezzare nella sua immediatezza l’opera che hanno di fronte, per lasciarsi andare al piacere della lettura, un piacere che è per definizione non scolastico perché non chiede nulla in cambio, non viene giudicato perché non è sottoposto a verifiche.
in “Per una pratica didattica coerente, Atti del 13° seminario internazionale per insegnanti dilingua”, a cura di C. Humphris, Roma, ed Dilit, 2001
Non c’è dubbio che uno degli impegni più o meno sommersi di un insegnante di italiano agli strani... more Non c’è dubbio che uno degli impegni più o meno sommersi di un insegnante di italiano agli stranieri sia quello di reperire e creare materiali da utilizzare in classe. È un lavoro gravoso e non semplice. In aiuto vengono le molte pubblicazioni che offre il mercato, sia di manuali che di materiali integrativi: eserciziari, grammatiche, giochi, spunti per produzioni orali, ecc.
in “Bollettino Dilit”, n°1, 2001, 2001
Nella maggior parte di noi insegnanti c’è spesso la voglia, il desiderio, l’esigenza di proporre ... more Nella maggior parte di noi insegnanti c’è spesso la voglia, il desiderio, l’esigenza di proporre brani letterari anche ai livelli più bassi, il che rivela una non solo comprensibile ma direi encomiabile intenzione di avvicinare gli studenti ad un universo immaginifico, stilistico, culturale: quello dell’autore, che poi è parte del patrimonio di un paese e di una cultura.
Tuttavia proporre la letteratura significa affrontare uno studio che con la lingua ha a che fare solo in parte; la stessa presunta “facilità” di un testo letterario può a volte risultare un’arma a doppio taglio.
in “Insegnare una l ingua: riflessioni e proposte, Atti del 10° seminario internazionale per insegnanti di lingua”, a cura di C. Humphris, Roma, ed Dilit, 1998
Finalmente per il professor Rossi è giunto il momento che aspettava da molti mesi. La sua classe... more Finalmente per il professor Rossi è giunto il momento che aspettava da molti mesi. La sua classe è pronta per il grande salto di qualità, così appena giunto in classe, senza nemmeno mettersi seduto alla sua cattedra, pronuncia le fatidiche parole: “Ragazzi, oggi facciamo Letteratura! "
in “Insegnare una l ingua: riflessioni e proposte, Atti del 10° seminario internazionale per insegnanti di lingua”, a cura di C. Humphris, Roma, ed Dilit, 1998
È vero: la letteratura giocosa è un ossimoro. Può non esserlo per noi insegnanti ma lo è sovente ... more È vero: la letteratura giocosa è un ossimoro. Può non esserlo per noi insegnanti ma lo è sovente per i nostri studenti: non è un gioco leggere una lingua spesso complessa con un lessico in genere molto vasto e di bassa frequenza, con sintassi complicate e strategie comunicative il più delle volte estremamente raffinate. Per di più in una lingua che ancora non padroneggiano e stanno (appunto) studiando.
Se gli studenti che intraprendono uno studio fossero dotati a priori di autonomia il ruolo dell'i... more Se gli studenti che intraprendono uno studio fossero dotati a priori di autonomia il ruolo dell'insegnante sarebbe quasi completamente annullato e quello della scuola sarebbe limitato a rappresentare un luogo di aggregazione nel quale poter studiare in gruppi.
Una classe di studenti autonomi saprebbe riconoscere i propri bisogni, valutare il livello di apprendimento, programmare e proporsi attività adatte alle proprie esigenze.
in "Didattica & Classe Plurilingue", n. 6, maggio-agosto 2003, 2003
Si parla con sempre maggior insistenza dell’italiano L2 come nuova materia di insegnamento nella ... more Si parla con sempre maggior insistenza dell’italiano L2 come nuova materia di insegnamento nella scuola pubblica. Già, perché annualmente cresce il numero degli studenti stranieri che entrano nella scuola italiana a qualsiasi grado di studi: dalla scuola elementare a quella superiore.
Mi sembra si possa parlare di buone notizie: la nostra società diventa sempre più multietnica e multiculturale e questo non può che rappresentare un valore da sfruttare per le generazioni a venire.
Cosa sarà il futuro lo verificheremo, cosa è oggi la scuola italiana per gli stranieri è problema che tocca i molti figli di immigrati che con grande coraggio e lungimiranza provano l’esperienza di costruirsi una cultura nel nostro paese.
in “Insegnare una l ingua: riflessioni e proposte, Atti del 10° seminario internazionale per insegnanti di lingua”, a cura di C. Humphris, Roma, ed Dilit, 1998
Far parlare gli studenti intorno ad un testo letterario è una problematica che riguarda in princi... more Far parlare gli studenti intorno ad un testo letterario è una problematica che riguarda in principal modo gli insegnanti di L2 nelle scuole pubbliche, che sono obbligati ad attenersi a programmi ministeriali notoriamente farciti di letteratura più o meno alta. Solo pochi di noi durante le lezioni di inglese del liceo hanno avuto il privilegio di imparare ad usare uno “should” a discapito magari dell’Ode ad un’urna greca di John Keats.
Ma che dire a quegli insegnanti che si prefiggono l’ambizioso obbiettivo di insegnare una L2 pur continuando a proporre la letteratura?
Irriverente, amato, criticato, mai banale, sempre in prima linea. Una colonna dell'insegnamento d... more Irriverente, amato, criticato, mai banale, sempre in prima linea. Una colonna dell'insegnamento dell'italiano a Roma, in Italia, in Europa. Didattica LIVE incontra Roberto Tartaglione.
Giorgio Massei e Carlo Guastalla incontrano in diretta Sonia Coluccelli, coordinatrice della Rete... more Giorgio Massei e Carlo Guastalla incontrano in diretta Sonia Coluccelli, coordinatrice della Rete scuole Montessori dell’alto Piemonte, formatrice e responsabile formazione per Fondazione Montessori Italia.
La seconda parte dell'intervista di Giorgio Massei e Carlo Guastalla a Stephen Krashen, commentat... more La seconda parte dell'intervista di Giorgio Massei e Carlo Guastalla a Stephen Krashen, commentata in diretta da Stefania Spina (UNISTRAPG)
Giorgio Massei e Carlo Guastalla incontrano Stephen Krashen
Come e se è cambiata la lingua ai tempi della pandemia. Carlo Guastalla e Giorgio ne parlano con ... more Come e se è cambiata la lingua ai tempi della pandemia. Carlo Guastalla e Giorgio ne parlano con la sociolinguista Vera Gheno.
Nella seconda puntata di Didattica LIVE parliamo dell'utilizzo delle canzoni e della musica nella... more Nella seconda puntata di Didattica LIVE parliamo dell'utilizzo delle canzoni e della musica nella classe di lingua. Carlo Guastalla e Giorgio Massei chiacchierano con Fabio Caon.
La prima puntata di Didattica LIVE affronta il tema della didattica a distanza. Carlo Guastalla e... more La prima puntata di Didattica LIVE affronta il tema della didattica a distanza. Carlo Guastalla e Giorgio Massei intervistano Irene Dei.
Alla fine di un corso, l’insegnante fa il bilancio della sua esperienza. Un’esperienza didattica ... more Alla fine di un corso, l’insegnante fa il bilancio della sua esperienza. Un’esperienza didattica ma prima di tutto umana, perché gli studenti ci danno anche emozioni e la passione per questo lavoro.
Il video è un estratto della quarta parte dell’evento ALMA al MAXXI 2014.
Una lezione con il metodo del TPR (Total Physical Response) con 250 "studenti" in occasione dell'... more Una lezione con il metodo del TPR (Total Physical Response) con 250 "studenti" in occasione dell'evento di ALMA Edizioni al Maxxi di Roma del 2013.