Marialetizia Casati - Academia.edu (original) (raw)
Papers by Marialetizia Casati
Scultura lignea nella diocesi di NOvara. I tempietti eucaristici., 2020
The study of the rich production of tabernacles that occurred during the seventeenth century cann... more The study of the rich production of tabernacles that occurred during the seventeenth century cannot ignore the role played by the printed reproductions of Giovanni Battista Montano's designs for altars. The work intends to provide a first overview of the artist's graphic production aimed at this specific sector, seen in relation to the phenomenon of reproductions.
La scultura lignea fra Sei e Setecento nelle valli alpine e prealpine tra Piemonte e Lombardia, 2008
After a brief examination of the development of the wooden pyramidal altar in northern Italy, the... more After a brief examination of the development of the wooden pyramidal altar in northern Italy, the text analyzes the cases of the altars by Antonio Pino in the Collegiate Church of Borgomanero, by Giuseppe Gaffuri in San Vittore in Porlezza and by Andrea Redaelli and Paolo Felice Cassina in San Michael in Rovenna. The text develops the hypothesis that the three works represent a discontinuity within the variations on the theme of the pyramid-shaped altar.
Le arti nella diocesi di Como durante i vescovi Trivulziorivulzio, 1998
Through the analysis of the wooden altar of Sant'Abbondio of the Cathedral of Como, the text exam... more Through the analysis of the wooden altar of Sant'Abbondio of the Cathedral of Como, the text examines the relationship between the sculpture of the altar machines and the architecture at the beginning of the 16th century.
La costruzione della basilica di San Lorenzo a Milano, 2004
The sculptural materials, examined in the text, are among the few from the Middle Ages still in p... more The sculptural materials, examined in the text, are among the few from the Middle Ages still in place in the building. The focus of the analysis is to verify their compatibility with the dating of the reconstruction, following the collapse, of the northern exedra, which the analyzes of the masonry have indicated in the 10th century.
Antonio Sant'Elia e l'architettura del suo tempo, 2018
di diffondere i risultati delle ricerche e dei progetti realizzati dal Dipartimento di Architettu... more di diffondere i risultati delle ricerche e dei progetti realizzati dal Dipartimento di Architettura DIDA dell'Università degli Studi di Firenze in ambito nazionale e internazionale. Ogni volume è soggetto ad una procedura di accettazione e valutazione qualitativa basata sul giudizio tra pari affidata al Comitato Scientifico Editoriale del Dipartimento di Architettura. Tutte le pubblicazioni sono inoltre open access sul Web, per favorire non solo la diffusione ma anche una valutazione aperta a tutta la comunità scientifica internazionale. Il Dipartimento di Architettura dell'Università di Firenze promuove e sostiene questa collana per offrire un contributo alla ricerca internazionale sul progetto sia sul piano teorico-critico che operativo.
Rivista Archeologica Como, 2012
The restoration works in the small Romanesque church of the Saints Cosma and Damiano in Como carr... more The restoration works in the small Romanesque church of the Saints Cosma and Damiano in Como carried out almost 20 years ago brought to the discovery, besides the remains of the Renaissance fresco cycle that was covering the apse, of the terracotta frame of the altar-piece, that was detached and brought to the museum at the end of the 19th century, of two pilasters showing the coat of arms of the donor, painted at the altar’s sides. The recent reassembling of these latest finds, so far unpublished, with the altar-piece showing the Madonna with the Child between the two doctors saints now in the Pinacoteca Civica allows to reconstruct with higher approximation the original decorative cycle structure and strengthen the hypothesis of chronology and client. The text is enriched with details regarding the phases of construction, modification and use changes of the building.
Rivista Archeologica Como, 2010
The contribution intends to fill in the gap in the information regarding the activities carried o... more The contribution intends to fill in the gap in the information regarding the activities carried out to safeguard and promote the art patrimony of the Musei Civici of Como. Since the beginning of the seventies of the 20th century, when the Museum Commission was not renewed anymore and the regular yearly report in this review was interrupted, it is more difficult to reconstruct the history of the museum. The report, reflecting the point of view of the museum curator, presents the discoveries, the researches, the studies and the fittings that over the last twenty years brought to the renewal of the medieval stones collection in Palazzo Giovio, the opening of two new rooms to house the textiles collections in Palazzo Olginati and the organisation of the sections dedicated to Middle Age, Renaissance, Picture gallery and Twentieth-century in Palazzo Volpi. The essay underlines the important contribution given by the scholars and puts in evidence the new works on exhibition. The report is followed by two tables with the lists of the restorations that were done and the loans granted to national and international exhibitions.
Temporis Signa, 2013
Frammenti altomedievali dalla chiesa di San Fedele nelle collezioni civiche di Como La ricognizio... more Frammenti altomedievali dalla chiesa di San Fedele nelle collezioni civiche di Como La ricognizione archivistica, condotta una decina di anni fa in previsione dell'allestimento della se-zione dedicata al medioevo in Palazzo Volpi a Como, consentì di individuare all'interno della copiosa quantità di materiali scultorei altomedievali, resi noti dal repertorio pubblicato nel da Oleg Za-strow e dalla meticolosa ricognizione compiuta da Roberto Cassanelli nel , un nucleo proveniente dalla basilica di San Fedele. La chiesa fu soggetta ad interventi di restauro e a indagini di scavo tra la ne del XIX e gli inizi del XX secolo. I frammenti rinvenuti furono donati nel al Museo Civico, sito in Palazzo Giovio, e murati attorno all'ingresso della Sala Cristiana, allestita nel con i reperti paleocristiani e altomedievali pervenuti l'anno precedente dalla basilica di Sant'Abbondio. Nel quarto decennio del secolo scorso la Sala Cristiana fu smontata e riallestita in un ambiente diverso e più vasto secondo un criterio che tentava di riprodurre l'assetto di un arredo liturgico, senza più consentire di distinguere i nuclei in relazione al luogo d'origine. L'indicazione della provenienza dalla basilica dedicata al patrono prese allora il sopravvento sull'intera collezione. Lo smontaggio della seconda Sala Cristiana nel fu l'occasione per avviare il restauro e lo studio dei materiali, che portò in prima istanza all'al-lestimento della nuova sezione in Palazzo Volpi () e a progettare la realizzazione di un atlante in cui far conuire immagini, rilievi, elaborazioni grache, osservazioni, per dare conto di un primo livello di indagine sistematica, utile per ulteriori elaborazioni e approfondimenti. I contenuti del presente scritto 4 costituiscono un'anticipazione del volume, al quale si rimanda per la documentazione più completa. I reperti pervenuti dalla chiesa di San Fedele, in numero esiguo, frammentari e in condizioni di conservazione piuttosto compromesse, forniscono solo qualche scarno indizio sull'arredo liturgico di pertinenza, ma costituiscono comunque una preziosa documentazione in relazione all'area di prove-nienza. La chiesa romanica sorge infatti sul luogo della probabile chiesa matrice paleocristiana presso il probabile antico complesso episcopale , a sua volta innalzata, con il battistero in asse, sul lato opposto. O. Z, Scultura carolingia e romanica nel Comasco. Inventario territoriale, Como, (ristampa con integrazioni); I., Un nuovo gruppo di sculture d'epoca carolingia in Lombardia, in Rivista Archeologica dell'antica provincia e diocesi di Como, (), pp.-; R. C, I materiali lapidei decorati di età carolingia. Rapporto preliminare, in S. Abbondio lo spazio e il tempo, Como, , pp.-; M.L. C, La sezione medievale dei Musei Civici in Palazzo Volpi. Scultura Altomedievale, in. Sui restauri condotti in basilica tra la ne del XIX e gli inizi del XX secolo si veda: S. D T, Vicende ed esperienze del restauro in Provincia di Como-, in Arte, letteratura, società. La provincia di Como dal al , a cura di L. C, Milano, , pp.-; G. G, Romanico: uno stile per il restauro. L'attività di tutela a Como-, Milano, ; R. S, Sui restauri di ne Ottocento nella basilica di San Fedele in Como, in Periodico della Società Storica Comense, (), pp.-.. AMCCo, Verbali, n. , ..; Corrispondenza, ... A. M, Doni e acquisti pei Musei, in Rivista Archeologica dell'antica provincia e diocesi di Como,-(), pp.-. Già nel , erano pervenuti da San Fedele "due fregi bizantini" non identi-cati, ricavati dalla demolizione del campanile. A. M, Doni al Museo Civico di Como, in Rivista Archeologica dell'antica provincia e diocesi di Como,-(), pp.-.. Ringrazio Letizia Ermini Pani, che ha accolto il presente contributo e Silvana Casartelli Novelli che ne ha sollecitato la stesura.. I restauri dei manufatti, condotti dalla Cooperativa Beni Culturali (C.B.C.) di Roma e diretti dalla scrivente, sono stati-nanziati dalla Regione Lombardia e dal Comune di Como. I rilievi delle lastre, avviati dalla ditta MCM, collegata alla cooperativa di restauro di Roma, sono stati poi coordinati dalla scrivente e realizzati da Yazmin Bermudez. Le digitalizzazioni e le elaborazioni informatiche relative alle ipotesi integrative si devono a Mauro Fuggiaschi.. Sull'antico complesso episcopale di Como: E. M, L'antico complesso episcopale di Como, in Rivista Archeologica dell'antica provincia e diocesi di Como, (), pp.-. Si veda anche M. S, Centri di culto ed epigraa a Como in età cristiana, in Carta
Forme che volano. 1630-1738. Il Barocco nelle province di Novara e del Verbano Cusio Ossola, 2013
La progettazione di edifici di piccole dimensioni si presta ad essere un campo di sperimentazione... more La progettazione di edifici di piccole dimensioni si presta ad essere un campo di sperimentazione e di ela-borazione di prototipi. Lo Scurolo di San Gaudenzio a Novara e la cappella del Rosario a Arona, realizzati tra la fine del XVII e l'inizio del XVIII secolo, agevolmente rientrano in questa categoria. Al di là infatti delle motivazioni che hanno animato le committenze, rivolte alla ricerca di prestigio, al riconoscimento identitario di una comunità, o semplicemente al conseguimento della migliore espressione di un senti-mento di devozione collettiva, a diverso titolo e in relazione ai differenti ruoli, i due edifici possiedono le qualità architettoniche per costituire modelli di riferimento per il territorio in cui sorgono e per l'epoca in cui sono stati creati. Ideati da due artisti legati alla famiglia Borromeo, Francesco Castelli e Filippo Cagno-la, entrambi coinvolti nei progetti all'Isola Bella, denunciano però orientamenti differenti, quasi antitetici, che interessa indagare, per cogliere i legami culturali, le fonti di ispirazione e le valenze innovative sul piano progettuale. La disanima della vicenda realizzativa dello Scurolo, lungamente protrattasi nel tempo, può contare su una copiosa documentazione archivistica, alla quale fa tuttavia difetto la perdita dei disegni di proget-to (generali e esecutivi), aspetto che rende in parte problematica la distinzione del pensiero iniziale dalle modifiche occorse nelle varie fasi di edificazione e non così scontato l'accredito attributivo delle scelte che hanno contribuito a determinare l'assetto definitivo dell'opera 1. L'ampio arco cronologico di erezione ha comportato infatti l'evolversi dell'idea iniziale, pur rimasta costitutiva, e l'aggiornamento del linguaggio stilistico sotto diverse direzioni artistiche. Il lavoro richiede pertanto di ripercorrere almeno per sommi capi la correlazione tra le figure, a cui la committenza ha affidato il coordinamento progettuale, e i dati deducibili sia dalla lettura del manufatto, sia dai documenti d'archivio. Alcune interrogativi rimangono sospesi e alcune ipotesi interpretative vengo-no necessariamente esposte al condizionale, in attesa di ulteriori dati e/o verifiche comprovanti 2. Dopo la metà del secolo XVII la Fabbrica Lapidea di San Gaudenzio destina il braccio meridio-nale del transetto della chiesa ad ospitare l'urna col corpo del santo patrono, per la quale va progettata una degna contestualizzazione 3. Allo scopo, nel 1659 convoca per un sopralluogo, da Milano, Francesco Castelli 4. L'anno seguente sembra orientarsi verso l'architetto Gerolamo Quadrio, che, invitato a visitare la chiesa, lascia qualche annotazione 5. Nel 1661 la scelta torna su Francesco Castelli, a nome del quale è attestato un pagamento, presumibile compenso per il progetto, sicuramente della macchina d'altare alla testata del transetto e probabilmente già dell'intero complesso 6. Nell'agosto del 1664 avviene la stipula del contratto tra la Fabbriceria e i "tagliapietre" Giovanni Battista e Bartolomeo Muttoni 7 ; nello stesso anno il Castelli risulta a Novara per seguire il cantiere e torna poi a più riprese, nel 1668 8 , nel 1670 e nel 1671, per verificare le fasi di avanzamento dell'opera 9. È certo che nel 1671 la realizzazione dell'apparato alla testata del transetto è a buon punto, poiché si registrano alcuni interventi di completamento: viene acquistato a Genova il blocco in marmo di Carrara per lo stemma della città, da porre a coronamento, e Bartolomeo Muttoni e Giovan Battista Bianchi lavorano alla balaustra. Inoltre a Cesare Vimercati è commissionata la grata in ferro battuto destinata a schermare l'apertura verso il vano con l'urna del santo sopra l'altare. Si procede poi a collocare le statue nelle quattro nicchie laterali e si smontano i ponti (fig. 1) 10 .
Rivista Archeologica Como, 2015
After the publication of the catalogue ‘‘Scultura medievale per l’arredo liturgico a Como’’, this... more After the publication of the catalogue ‘‘Scultura medievale per l’arredo liturgico a Como’’, this article explains the reasons why it is necessary to start the study of this matter with a graphic relief, and deals with some questions still open due to shortage of documentary references, such as dates, workshops and purchasers of the slates
Da Martino Bassi e Tolomeo Rinaldi a Francesco Maria Richini: Santa Maria di Loreto, un santuario... more Da Martino Bassi e Tolomeo Rinaldi
a Francesco Maria Richini: Santa Maria
di Loreto, un santuario per il borgo di Arona
e per il lago Maggiore
Books by Marialetizia Casati
Scultura medievale per l'arredo liturgico a Como, 2014
Il catalogo (con schede, rilievi, disegni ricostruttivi e immagini) delle lastre medievali per l'... more Il catalogo (con schede, rilievi, disegni ricostruttivi e immagini) delle lastre medievali per l'arredo liturgico delle chiese di Sant'Abbondio, San Fedele e probabilmente dei Santi Cosma e Damiano, conservate presso i Musei Civici di Como, è preceduto da due saggi introduttivi, con analisi di carattere tecnico e ipotesi interpretative.
Book Reviews by Marialetizia Casati
RAC 200 (2018), pp. 273-278, 2019
Recensione dei volumi: Katrin Roth-Rubi, in Zusammenarbeit mit Hans Rudolf Sennhauser, Die frueh... more Recensione dei volumi:
Katrin Roth-Rubi, in Zusammenarbeit mit Hans Rudolf Sennhauser, Die fruehe Marmorskulptur aus dem Kloster St. Johann in Muestair, Band 5 der Reihe Muestair, Jan Thorbecke Verlag, Ostfildern 2015. Katrin Roth-Rubi, Die fruehe Marmorskulptur von Chur, Schaenis und dem Vinschgau (Mals, Glurns, Kortsch, Goeflan, Burgeis und SchlossTirol), Jan Thorbecke Verlag, Ostfildern 2018.
Scultura lignea nella diocesi di NOvara. I tempietti eucaristici., 2020
The study of the rich production of tabernacles that occurred during the seventeenth century cann... more The study of the rich production of tabernacles that occurred during the seventeenth century cannot ignore the role played by the printed reproductions of Giovanni Battista Montano's designs for altars. The work intends to provide a first overview of the artist's graphic production aimed at this specific sector, seen in relation to the phenomenon of reproductions.
La scultura lignea fra Sei e Setecento nelle valli alpine e prealpine tra Piemonte e Lombardia, 2008
After a brief examination of the development of the wooden pyramidal altar in northern Italy, the... more After a brief examination of the development of the wooden pyramidal altar in northern Italy, the text analyzes the cases of the altars by Antonio Pino in the Collegiate Church of Borgomanero, by Giuseppe Gaffuri in San Vittore in Porlezza and by Andrea Redaelli and Paolo Felice Cassina in San Michael in Rovenna. The text develops the hypothesis that the three works represent a discontinuity within the variations on the theme of the pyramid-shaped altar.
Le arti nella diocesi di Como durante i vescovi Trivulziorivulzio, 1998
Through the analysis of the wooden altar of Sant'Abbondio of the Cathedral of Como, the text exam... more Through the analysis of the wooden altar of Sant'Abbondio of the Cathedral of Como, the text examines the relationship between the sculpture of the altar machines and the architecture at the beginning of the 16th century.
La costruzione della basilica di San Lorenzo a Milano, 2004
The sculptural materials, examined in the text, are among the few from the Middle Ages still in p... more The sculptural materials, examined in the text, are among the few from the Middle Ages still in place in the building. The focus of the analysis is to verify their compatibility with the dating of the reconstruction, following the collapse, of the northern exedra, which the analyzes of the masonry have indicated in the 10th century.
Antonio Sant'Elia e l'architettura del suo tempo, 2018
di diffondere i risultati delle ricerche e dei progetti realizzati dal Dipartimento di Architettu... more di diffondere i risultati delle ricerche e dei progetti realizzati dal Dipartimento di Architettura DIDA dell'Università degli Studi di Firenze in ambito nazionale e internazionale. Ogni volume è soggetto ad una procedura di accettazione e valutazione qualitativa basata sul giudizio tra pari affidata al Comitato Scientifico Editoriale del Dipartimento di Architettura. Tutte le pubblicazioni sono inoltre open access sul Web, per favorire non solo la diffusione ma anche una valutazione aperta a tutta la comunità scientifica internazionale. Il Dipartimento di Architettura dell'Università di Firenze promuove e sostiene questa collana per offrire un contributo alla ricerca internazionale sul progetto sia sul piano teorico-critico che operativo.
Rivista Archeologica Como, 2012
The restoration works in the small Romanesque church of the Saints Cosma and Damiano in Como carr... more The restoration works in the small Romanesque church of the Saints Cosma and Damiano in Como carried out almost 20 years ago brought to the discovery, besides the remains of the Renaissance fresco cycle that was covering the apse, of the terracotta frame of the altar-piece, that was detached and brought to the museum at the end of the 19th century, of two pilasters showing the coat of arms of the donor, painted at the altar’s sides. The recent reassembling of these latest finds, so far unpublished, with the altar-piece showing the Madonna with the Child between the two doctors saints now in the Pinacoteca Civica allows to reconstruct with higher approximation the original decorative cycle structure and strengthen the hypothesis of chronology and client. The text is enriched with details regarding the phases of construction, modification and use changes of the building.
Rivista Archeologica Como, 2010
The contribution intends to fill in the gap in the information regarding the activities carried o... more The contribution intends to fill in the gap in the information regarding the activities carried out to safeguard and promote the art patrimony of the Musei Civici of Como. Since the beginning of the seventies of the 20th century, when the Museum Commission was not renewed anymore and the regular yearly report in this review was interrupted, it is more difficult to reconstruct the history of the museum. The report, reflecting the point of view of the museum curator, presents the discoveries, the researches, the studies and the fittings that over the last twenty years brought to the renewal of the medieval stones collection in Palazzo Giovio, the opening of two new rooms to house the textiles collections in Palazzo Olginati and the organisation of the sections dedicated to Middle Age, Renaissance, Picture gallery and Twentieth-century in Palazzo Volpi. The essay underlines the important contribution given by the scholars and puts in evidence the new works on exhibition. The report is followed by two tables with the lists of the restorations that were done and the loans granted to national and international exhibitions.
Temporis Signa, 2013
Frammenti altomedievali dalla chiesa di San Fedele nelle collezioni civiche di Como La ricognizio... more Frammenti altomedievali dalla chiesa di San Fedele nelle collezioni civiche di Como La ricognizione archivistica, condotta una decina di anni fa in previsione dell'allestimento della se-zione dedicata al medioevo in Palazzo Volpi a Como, consentì di individuare all'interno della copiosa quantità di materiali scultorei altomedievali, resi noti dal repertorio pubblicato nel da Oleg Za-strow e dalla meticolosa ricognizione compiuta da Roberto Cassanelli nel , un nucleo proveniente dalla basilica di San Fedele. La chiesa fu soggetta ad interventi di restauro e a indagini di scavo tra la ne del XIX e gli inizi del XX secolo. I frammenti rinvenuti furono donati nel al Museo Civico, sito in Palazzo Giovio, e murati attorno all'ingresso della Sala Cristiana, allestita nel con i reperti paleocristiani e altomedievali pervenuti l'anno precedente dalla basilica di Sant'Abbondio. Nel quarto decennio del secolo scorso la Sala Cristiana fu smontata e riallestita in un ambiente diverso e più vasto secondo un criterio che tentava di riprodurre l'assetto di un arredo liturgico, senza più consentire di distinguere i nuclei in relazione al luogo d'origine. L'indicazione della provenienza dalla basilica dedicata al patrono prese allora il sopravvento sull'intera collezione. Lo smontaggio della seconda Sala Cristiana nel fu l'occasione per avviare il restauro e lo studio dei materiali, che portò in prima istanza all'al-lestimento della nuova sezione in Palazzo Volpi () e a progettare la realizzazione di un atlante in cui far conuire immagini, rilievi, elaborazioni grache, osservazioni, per dare conto di un primo livello di indagine sistematica, utile per ulteriori elaborazioni e approfondimenti. I contenuti del presente scritto 4 costituiscono un'anticipazione del volume, al quale si rimanda per la documentazione più completa. I reperti pervenuti dalla chiesa di San Fedele, in numero esiguo, frammentari e in condizioni di conservazione piuttosto compromesse, forniscono solo qualche scarno indizio sull'arredo liturgico di pertinenza, ma costituiscono comunque una preziosa documentazione in relazione all'area di prove-nienza. La chiesa romanica sorge infatti sul luogo della probabile chiesa matrice paleocristiana presso il probabile antico complesso episcopale , a sua volta innalzata, con il battistero in asse, sul lato opposto. O. Z, Scultura carolingia e romanica nel Comasco. Inventario territoriale, Como, (ristampa con integrazioni); I., Un nuovo gruppo di sculture d'epoca carolingia in Lombardia, in Rivista Archeologica dell'antica provincia e diocesi di Como, (), pp.-; R. C, I materiali lapidei decorati di età carolingia. Rapporto preliminare, in S. Abbondio lo spazio e il tempo, Como, , pp.-; M.L. C, La sezione medievale dei Musei Civici in Palazzo Volpi. Scultura Altomedievale, in. Sui restauri condotti in basilica tra la ne del XIX e gli inizi del XX secolo si veda: S. D T, Vicende ed esperienze del restauro in Provincia di Como-, in Arte, letteratura, società. La provincia di Como dal al , a cura di L. C, Milano, , pp.-; G. G, Romanico: uno stile per il restauro. L'attività di tutela a Como-, Milano, ; R. S, Sui restauri di ne Ottocento nella basilica di San Fedele in Como, in Periodico della Società Storica Comense, (), pp.-.. AMCCo, Verbali, n. , ..; Corrispondenza, ... A. M, Doni e acquisti pei Musei, in Rivista Archeologica dell'antica provincia e diocesi di Como,-(), pp.-. Già nel , erano pervenuti da San Fedele "due fregi bizantini" non identi-cati, ricavati dalla demolizione del campanile. A. M, Doni al Museo Civico di Como, in Rivista Archeologica dell'antica provincia e diocesi di Como,-(), pp.-.. Ringrazio Letizia Ermini Pani, che ha accolto il presente contributo e Silvana Casartelli Novelli che ne ha sollecitato la stesura.. I restauri dei manufatti, condotti dalla Cooperativa Beni Culturali (C.B.C.) di Roma e diretti dalla scrivente, sono stati-nanziati dalla Regione Lombardia e dal Comune di Como. I rilievi delle lastre, avviati dalla ditta MCM, collegata alla cooperativa di restauro di Roma, sono stati poi coordinati dalla scrivente e realizzati da Yazmin Bermudez. Le digitalizzazioni e le elaborazioni informatiche relative alle ipotesi integrative si devono a Mauro Fuggiaschi.. Sull'antico complesso episcopale di Como: E. M, L'antico complesso episcopale di Como, in Rivista Archeologica dell'antica provincia e diocesi di Como, (), pp.-. Si veda anche M. S, Centri di culto ed epigraa a Como in età cristiana, in Carta
Forme che volano. 1630-1738. Il Barocco nelle province di Novara e del Verbano Cusio Ossola, 2013
La progettazione di edifici di piccole dimensioni si presta ad essere un campo di sperimentazione... more La progettazione di edifici di piccole dimensioni si presta ad essere un campo di sperimentazione e di ela-borazione di prototipi. Lo Scurolo di San Gaudenzio a Novara e la cappella del Rosario a Arona, realizzati tra la fine del XVII e l'inizio del XVIII secolo, agevolmente rientrano in questa categoria. Al di là infatti delle motivazioni che hanno animato le committenze, rivolte alla ricerca di prestigio, al riconoscimento identitario di una comunità, o semplicemente al conseguimento della migliore espressione di un senti-mento di devozione collettiva, a diverso titolo e in relazione ai differenti ruoli, i due edifici possiedono le qualità architettoniche per costituire modelli di riferimento per il territorio in cui sorgono e per l'epoca in cui sono stati creati. Ideati da due artisti legati alla famiglia Borromeo, Francesco Castelli e Filippo Cagno-la, entrambi coinvolti nei progetti all'Isola Bella, denunciano però orientamenti differenti, quasi antitetici, che interessa indagare, per cogliere i legami culturali, le fonti di ispirazione e le valenze innovative sul piano progettuale. La disanima della vicenda realizzativa dello Scurolo, lungamente protrattasi nel tempo, può contare su una copiosa documentazione archivistica, alla quale fa tuttavia difetto la perdita dei disegni di proget-to (generali e esecutivi), aspetto che rende in parte problematica la distinzione del pensiero iniziale dalle modifiche occorse nelle varie fasi di edificazione e non così scontato l'accredito attributivo delle scelte che hanno contribuito a determinare l'assetto definitivo dell'opera 1. L'ampio arco cronologico di erezione ha comportato infatti l'evolversi dell'idea iniziale, pur rimasta costitutiva, e l'aggiornamento del linguaggio stilistico sotto diverse direzioni artistiche. Il lavoro richiede pertanto di ripercorrere almeno per sommi capi la correlazione tra le figure, a cui la committenza ha affidato il coordinamento progettuale, e i dati deducibili sia dalla lettura del manufatto, sia dai documenti d'archivio. Alcune interrogativi rimangono sospesi e alcune ipotesi interpretative vengo-no necessariamente esposte al condizionale, in attesa di ulteriori dati e/o verifiche comprovanti 2. Dopo la metà del secolo XVII la Fabbrica Lapidea di San Gaudenzio destina il braccio meridio-nale del transetto della chiesa ad ospitare l'urna col corpo del santo patrono, per la quale va progettata una degna contestualizzazione 3. Allo scopo, nel 1659 convoca per un sopralluogo, da Milano, Francesco Castelli 4. L'anno seguente sembra orientarsi verso l'architetto Gerolamo Quadrio, che, invitato a visitare la chiesa, lascia qualche annotazione 5. Nel 1661 la scelta torna su Francesco Castelli, a nome del quale è attestato un pagamento, presumibile compenso per il progetto, sicuramente della macchina d'altare alla testata del transetto e probabilmente già dell'intero complesso 6. Nell'agosto del 1664 avviene la stipula del contratto tra la Fabbriceria e i "tagliapietre" Giovanni Battista e Bartolomeo Muttoni 7 ; nello stesso anno il Castelli risulta a Novara per seguire il cantiere e torna poi a più riprese, nel 1668 8 , nel 1670 e nel 1671, per verificare le fasi di avanzamento dell'opera 9. È certo che nel 1671 la realizzazione dell'apparato alla testata del transetto è a buon punto, poiché si registrano alcuni interventi di completamento: viene acquistato a Genova il blocco in marmo di Carrara per lo stemma della città, da porre a coronamento, e Bartolomeo Muttoni e Giovan Battista Bianchi lavorano alla balaustra. Inoltre a Cesare Vimercati è commissionata la grata in ferro battuto destinata a schermare l'apertura verso il vano con l'urna del santo sopra l'altare. Si procede poi a collocare le statue nelle quattro nicchie laterali e si smontano i ponti (fig. 1) 10 .
Rivista Archeologica Como, 2015
After the publication of the catalogue ‘‘Scultura medievale per l’arredo liturgico a Como’’, this... more After the publication of the catalogue ‘‘Scultura medievale per l’arredo liturgico a Como’’, this article explains the reasons why it is necessary to start the study of this matter with a graphic relief, and deals with some questions still open due to shortage of documentary references, such as dates, workshops and purchasers of the slates
Da Martino Bassi e Tolomeo Rinaldi a Francesco Maria Richini: Santa Maria di Loreto, un santuario... more Da Martino Bassi e Tolomeo Rinaldi
a Francesco Maria Richini: Santa Maria
di Loreto, un santuario per il borgo di Arona
e per il lago Maggiore
Scultura medievale per l'arredo liturgico a Como, 2014
Il catalogo (con schede, rilievi, disegni ricostruttivi e immagini) delle lastre medievali per l'... more Il catalogo (con schede, rilievi, disegni ricostruttivi e immagini) delle lastre medievali per l'arredo liturgico delle chiese di Sant'Abbondio, San Fedele e probabilmente dei Santi Cosma e Damiano, conservate presso i Musei Civici di Como, è preceduto da due saggi introduttivi, con analisi di carattere tecnico e ipotesi interpretative.
RAC 200 (2018), pp. 273-278, 2019
Recensione dei volumi: Katrin Roth-Rubi, in Zusammenarbeit mit Hans Rudolf Sennhauser, Die frueh... more Recensione dei volumi:
Katrin Roth-Rubi, in Zusammenarbeit mit Hans Rudolf Sennhauser, Die fruehe Marmorskulptur aus dem Kloster St. Johann in Muestair, Band 5 der Reihe Muestair, Jan Thorbecke Verlag, Ostfildern 2015. Katrin Roth-Rubi, Die fruehe Marmorskulptur von Chur, Schaenis und dem Vinschgau (Mals, Glurns, Kortsch, Goeflan, Burgeis und SchlossTirol), Jan Thorbecke Verlag, Ostfildern 2018.