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Papers by Caterina Rossetti
Bollettino della Unione Storia ed Arte, n. 16, 2021
Storia del sito al II miglio della via Appia antica, lungo il corso del fiume Almone, che ha vist... more Storia del sito al II miglio della via Appia antica, lungo il corso del fiume Almone, che ha visto, a partire dall'età medievale, una valca per la follatura della lana, probabilmente utilizzata anche per produrre carta, un mulino per la macinazione di sostanze naturali e infine, nel XX secolo, una moderna azienda cartaria che ha interrotto la sua attività nel 1986. Oggi il complesso ospita la sede del Parco Regionale dell'Appia antica ed un centro culturale polifunzionale.
Rivista di scienze preistoriche, 1984
Patrimonium Appiae. Depositi emersi, Catalogo della Mostra , 2022
Coppia di leoni funerari in peperino accovacciati frammentari rinvenuti in uno scarico lungo la v... more Coppia di leoni funerari in peperino accovacciati frammentari rinvenuti in uno scarico lungo la via Appia antica, in località Santa Maria delle Mole
Rilievi fotogrammetrici e modellazione 3D Politecnico di Milano-ABCLAB GICARUS (responsabile prof... more Rilievi fotogrammetrici e modellazione 3D Politecnico di Milano-ABCLAB GICARUS (responsabile prof.ssa Raffaella Brumana
... 1, New York-Washington. G. Nicole et G. Darier, Le sanctuaire des dieux orientaux au Janicule... more ... 1, New York-Washington. G. Nicole et G. Darier, Le sanctuaire des dieux orientaux au Janicule, MEFRA, 29, p. 1-86. ... P. Arnd et W. Amelung (Ed.), Photographische Ein-zelaufnahmen antiken Sculpturen, Munchen, 1983. G. Piccaluga, Il culto di Furrina al Gianicolo. ...
LAZIO IERI E OGGI, 2021
Passeggiata a tappe lungo la "Regina Viarum", con le immagini del grande disegnatore del '700, tr... more Passeggiata a tappe lungo la "Regina Viarum", con le immagini del grande disegnatore del '700, tra persistenze e trasformazioni del paesaggio.
Il recupero dei siti di cava: strategie di scala vasta
Ente di afferenza: () Copyright c by Società editrice il Mulino, Bologna. Tutti i diritti sono ri... more Ente di afferenza: () Copyright c by Società editrice il Mulino, Bologna. Tutti i diritti sono riservati. Per altre informazioni si veda https://www.rivisteweb.it Licenza d'uso L'articoloè messo a disposizione dell'utente in licenza per uso esclusivamente privato e personale, senza scopo di lucro e senza fini direttamente o indirettamente commerciali. Salvo quanto espressamente previsto dalla licenza d'uso Rivisteweb,è fatto divieto di riprodurre, trasmettere, distribuire o altrimenti utilizzare l'articolo, per qualsiasi scopo o fine. Tutti i diritti sono riservati.
Tutela dell'Appia Antica nei primi anni dopo l'Unità d'Italia
Misurare la terra. Un'epigrafe napoleonica dai Musei Vaticani al Mausoleo di Cecilia Metella, 2021
Rivista di scienze preistoriche, 1984
Bollettino della Unione Storia ed Arte n. 13-2018, 2019
Dopo lo studio sulla Valca d'Acquatccio, pubblicato nel n. 8, 2013 del Bollettino dell'Unione Sto... more Dopo lo studio sulla Valca d'Acquatccio, pubblicato nel n. 8, 2013 del Bollettino dell'Unione Storia ed Arte, si segue la filiera produttiva, che, dopo la follatura della lana presso la valca sull'Appia antica, prevedeva il trasporto del materiale al lanificio nel Convento di via Veneto, in cui venivano confezionati i saj e le coperte per i conventi della Provincia Romana dei Frati Minori Cappuccini.
Compresa tra i quartieri Cinecittà e Quarto Miglio, l'Appia Nuova e la Tuscolana; attraversata id... more Compresa tra i quartieri Cinecittà e Quarto Miglio, l'Appia Nuova e la Tuscolana; attraversata idealmente dal tracciato dell'antica via Latina, l'area degli Acquedotti, rappresenta il residuo di un tratto di campagna romana che originariamente raccordava i Colli Albani e le porte della città. Vero e proprio crocevia della rete idrica romana prende il nome appunto dagli imponenti resti del sistema di acquedotti che rese celebre la città di Roma. Ben 6 degli 11 acquedotti della città antica attraversano quest'area, un sistema che consentì nel periodo di massimo splendore della città un flusso pari a ben 13 metri cubi di acqua al secondo. A questi si aggiunge l'acquedotto Felice, costruito in epoca rinascimentale dal papato e tutt'oggi impiegato per l'irrigazione. Insieme a strade e fognature gli acquedotti erano opere di ingegneria civile la cui realizzazione veniva particolarmente curata, sia per venire incontro alle necessità igieniche degli abitanti delle grandi città dell'impero, sia per affermarne la cultura: dovevano infatti rispondere alle esigenze di "firmitas, venustas, utilitas" cioè solidità, bellezza e utilità. Gran parte dei condotti non è visibile, sia in quanto sotterranei, sia perché in diversi casi, alle strutture esterne degli acquedotti più antichi sono state sovrapposte quelle più recenti, come per l'acquedotto Felice che ha ricalcato il percorso del Marcio. Sovrastano ancora l'area i resti delle imponenti arcate dell'acquedotto Claudio, che insieme a quelle più basse del Felice, tra i pini secolari ed i ruderi di antiche ville suburbane come quella delle Vignacce o casali rurali di epoca settecentesca, conferiscono all'intera zona un aspetto suggestivo. L'itinerario proposto segue il sentiero principale che si snoda tra le due file di acquedotti da dove l'area interseca il Quadraro al fronte opposto di via delle Capannelle.
Tra Porta Furba, via del Quadraro e l' Appia Nuova si apre a sorpresa uno dei più incredibili sco... more Tra Porta Furba, via del Quadraro e l' Appia Nuova si apre a sorpresa uno dei più incredibili scorci di paesaggio agreste salvato dall'urbanizzazione e dal degrado. Percorrendo i sentieri lungo gli antichi Acquedotti, si possono ritrovare i suoni della campagna romana; casali agricoli, orti e frutteti; ampi spazi di verde ed enormi porzioni di cielo sotto il quale si può individuare sempre la maestosa Torre del Fiscale che, con i suoi 30 metri di altezza, domina l'intero paesaggio. Questo monumento è una "presenza" nell'immaginario di chi da molto tempo vive in questi luoghi. Collegata alla Metro A dalla fermata di Porta Furba e da un sottopasso agli Acquedotti l'area Parco di Torre del Fiscale è un ottimo punto di partenza alla scoperta del Parco dell'Appia Antica.
Questo tratto della via Appia antica, detto "urbano" perché già in antico faceva parte della citt... more Questo tratto della via Appia antica, detto "urbano" perché già in antico faceva parte della città, inizia dalla zona archeologica centrale, di fronte al Circo Massimo e nei pressi delle Terme di Caracalla -area in cui era situata l'antica Porta Capena del più antico circuito di mura, da cui originariamente partivano la via Appia e la via Latina -e termina a Porta S. Sebastiano, pertinente invece alle mura fatte edificare dall'imperatore Aureliano nel III sec. d.C. I monumenti descritti in questo tratto non sono attualmente compresi nell'area del Parco dell'Appia Antica, che inizia da Porta S. Sebastiano: il complesso monumentale della via Appia antica rappresenta tuttavia un contesto unitario, che è necessario descrivere in modo organico, a partire dal centro monumentale di Roma.
Bollettino della Unione Storia ed Arte, n. 16, 2021
Storia del sito al II miglio della via Appia antica, lungo il corso del fiume Almone, che ha vist... more Storia del sito al II miglio della via Appia antica, lungo il corso del fiume Almone, che ha visto, a partire dall'età medievale, una valca per la follatura della lana, probabilmente utilizzata anche per produrre carta, un mulino per la macinazione di sostanze naturali e infine, nel XX secolo, una moderna azienda cartaria che ha interrotto la sua attività nel 1986. Oggi il complesso ospita la sede del Parco Regionale dell'Appia antica ed un centro culturale polifunzionale.
Rivista di scienze preistoriche, 1984
Patrimonium Appiae. Depositi emersi, Catalogo della Mostra , 2022
Coppia di leoni funerari in peperino accovacciati frammentari rinvenuti in uno scarico lungo la v... more Coppia di leoni funerari in peperino accovacciati frammentari rinvenuti in uno scarico lungo la via Appia antica, in località Santa Maria delle Mole
Rilievi fotogrammetrici e modellazione 3D Politecnico di Milano-ABCLAB GICARUS (responsabile prof... more Rilievi fotogrammetrici e modellazione 3D Politecnico di Milano-ABCLAB GICARUS (responsabile prof.ssa Raffaella Brumana
... 1, New York-Washington. G. Nicole et G. Darier, Le sanctuaire des dieux orientaux au Janicule... more ... 1, New York-Washington. G. Nicole et G. Darier, Le sanctuaire des dieux orientaux au Janicule, MEFRA, 29, p. 1-86. ... P. Arnd et W. Amelung (Ed.), Photographische Ein-zelaufnahmen antiken Sculpturen, Munchen, 1983. G. Piccaluga, Il culto di Furrina al Gianicolo. ...
LAZIO IERI E OGGI, 2021
Passeggiata a tappe lungo la "Regina Viarum", con le immagini del grande disegnatore del '700, tr... more Passeggiata a tappe lungo la "Regina Viarum", con le immagini del grande disegnatore del '700, tra persistenze e trasformazioni del paesaggio.
Il recupero dei siti di cava: strategie di scala vasta
Ente di afferenza: () Copyright c by Società editrice il Mulino, Bologna. Tutti i diritti sono ri... more Ente di afferenza: () Copyright c by Società editrice il Mulino, Bologna. Tutti i diritti sono riservati. Per altre informazioni si veda https://www.rivisteweb.it Licenza d'uso L'articoloè messo a disposizione dell'utente in licenza per uso esclusivamente privato e personale, senza scopo di lucro e senza fini direttamente o indirettamente commerciali. Salvo quanto espressamente previsto dalla licenza d'uso Rivisteweb,è fatto divieto di riprodurre, trasmettere, distribuire o altrimenti utilizzare l'articolo, per qualsiasi scopo o fine. Tutti i diritti sono riservati.
Tutela dell'Appia Antica nei primi anni dopo l'Unità d'Italia
Misurare la terra. Un'epigrafe napoleonica dai Musei Vaticani al Mausoleo di Cecilia Metella, 2021
Rivista di scienze preistoriche, 1984
Bollettino della Unione Storia ed Arte n. 13-2018, 2019
Dopo lo studio sulla Valca d'Acquatccio, pubblicato nel n. 8, 2013 del Bollettino dell'Unione Sto... more Dopo lo studio sulla Valca d'Acquatccio, pubblicato nel n. 8, 2013 del Bollettino dell'Unione Storia ed Arte, si segue la filiera produttiva, che, dopo la follatura della lana presso la valca sull'Appia antica, prevedeva il trasporto del materiale al lanificio nel Convento di via Veneto, in cui venivano confezionati i saj e le coperte per i conventi della Provincia Romana dei Frati Minori Cappuccini.
Compresa tra i quartieri Cinecittà e Quarto Miglio, l'Appia Nuova e la Tuscolana; attraversata id... more Compresa tra i quartieri Cinecittà e Quarto Miglio, l'Appia Nuova e la Tuscolana; attraversata idealmente dal tracciato dell'antica via Latina, l'area degli Acquedotti, rappresenta il residuo di un tratto di campagna romana che originariamente raccordava i Colli Albani e le porte della città. Vero e proprio crocevia della rete idrica romana prende il nome appunto dagli imponenti resti del sistema di acquedotti che rese celebre la città di Roma. Ben 6 degli 11 acquedotti della città antica attraversano quest'area, un sistema che consentì nel periodo di massimo splendore della città un flusso pari a ben 13 metri cubi di acqua al secondo. A questi si aggiunge l'acquedotto Felice, costruito in epoca rinascimentale dal papato e tutt'oggi impiegato per l'irrigazione. Insieme a strade e fognature gli acquedotti erano opere di ingegneria civile la cui realizzazione veniva particolarmente curata, sia per venire incontro alle necessità igieniche degli abitanti delle grandi città dell'impero, sia per affermarne la cultura: dovevano infatti rispondere alle esigenze di "firmitas, venustas, utilitas" cioè solidità, bellezza e utilità. Gran parte dei condotti non è visibile, sia in quanto sotterranei, sia perché in diversi casi, alle strutture esterne degli acquedotti più antichi sono state sovrapposte quelle più recenti, come per l'acquedotto Felice che ha ricalcato il percorso del Marcio. Sovrastano ancora l'area i resti delle imponenti arcate dell'acquedotto Claudio, che insieme a quelle più basse del Felice, tra i pini secolari ed i ruderi di antiche ville suburbane come quella delle Vignacce o casali rurali di epoca settecentesca, conferiscono all'intera zona un aspetto suggestivo. L'itinerario proposto segue il sentiero principale che si snoda tra le due file di acquedotti da dove l'area interseca il Quadraro al fronte opposto di via delle Capannelle.
Tra Porta Furba, via del Quadraro e l' Appia Nuova si apre a sorpresa uno dei più incredibili sco... more Tra Porta Furba, via del Quadraro e l' Appia Nuova si apre a sorpresa uno dei più incredibili scorci di paesaggio agreste salvato dall'urbanizzazione e dal degrado. Percorrendo i sentieri lungo gli antichi Acquedotti, si possono ritrovare i suoni della campagna romana; casali agricoli, orti e frutteti; ampi spazi di verde ed enormi porzioni di cielo sotto il quale si può individuare sempre la maestosa Torre del Fiscale che, con i suoi 30 metri di altezza, domina l'intero paesaggio. Questo monumento è una "presenza" nell'immaginario di chi da molto tempo vive in questi luoghi. Collegata alla Metro A dalla fermata di Porta Furba e da un sottopasso agli Acquedotti l'area Parco di Torre del Fiscale è un ottimo punto di partenza alla scoperta del Parco dell'Appia Antica.
Questo tratto della via Appia antica, detto "urbano" perché già in antico faceva parte della citt... more Questo tratto della via Appia antica, detto "urbano" perché già in antico faceva parte della città, inizia dalla zona archeologica centrale, di fronte al Circo Massimo e nei pressi delle Terme di Caracalla -area in cui era situata l'antica Porta Capena del più antico circuito di mura, da cui originariamente partivano la via Appia e la via Latina -e termina a Porta S. Sebastiano, pertinente invece alle mura fatte edificare dall'imperatore Aureliano nel III sec. d.C. I monumenti descritti in questo tratto non sono attualmente compresi nell'area del Parco dell'Appia Antica, che inizia da Porta S. Sebastiano: il complesso monumentale della via Appia antica rappresenta tuttavia un contesto unitario, che è necessario descrivere in modo organico, a partire dal centro monumentale di Roma.
Pubblicazione integrale dei 542 esemplari di terra sigillata tardo-italica decorata conservati al... more Pubblicazione integrale dei 542 esemplari di terra sigillata tardo-italica decorata conservati al Museo Nazionale Romano, con catalogo di tutti i soggetti decorativi e dei bolli delle officine produttrici, corredati di disegni in scala 1:1. I temi affrontati sono: la morfologia delle coppe, il repertorio decorativo, le officine produttrici, la diffusione e la cronologia, le questioni relative alla attribuzione di frammenti non bollati.
Una presentazione del volume scritto da Giuseppe Gisotti 16:00 -16:20 -Saluti del dr. Maurizio La... more Una presentazione del volume scritto da Giuseppe Gisotti 16:00 -16:20 -Saluti del dr. Maurizio Lanzini, Presidente SIGEA Lazio 16:20 -16:40 -Donatella De Rita (docente di vulcanologia presso l'Università di Roma): Il ruolo della geologia (in senso lato, geomorfologia e risorse geologiche) nelle scelte insediative delle città 16.40 -17.00 -Massimo Cultraro (archeologo, primo ricercatore CNR, Catania): Nascita e sviluppo delle prime strutture urbane nel Mediterraneo centro-orientale nell'età del Bronzo 17.00 -17.20 -Vezio De Lucia (urbanista, Roma): Fino a che punto le città che conosciamo sono state influenzate dal sito geologico? 17.20 -17.40 -Caterina Rossetti (archeologa, Parco dell'Appia Antica, Roma): "Una seconda natura a fini civili": il ruolo dell'ambiente naturale nelle scelte insediative di età romana nel territorio del Parco dell'Appia antica 17.40 -18.00 -Giuseppe Gisotti ed i Relatori rispondono alle domande dei presenti
Anvedi che storia! VI Conferenza Nazionale di Public History della AIPH (Roma, 10-14 giugno), 2024
The relationship between community, territory and history in recent years has become central to c... more The relationship between community, territory and history in recent years has become central to cultural, landscape and environmental heritage pathways. The combined set of international conventions (UNESCO on the environment and intangible cultural heritage, the Council of Europe on landscape and the value of cultural heritage for communities) and national regulations (Cultural Heritage and Landscape Code) has stimulated a series of initiatives and projects both on the institutional level and stemming from cultural needs arising from below.
The panel proposes the analysis of four case studies distributed among Sardinia, Tuscany and Lazio, in which virtuous collaboration between communities and institutions has enabled the creation of heritage experiences concerning the complex relationship between human beings, the environment and history, with the involvement of heterogeneous audiences.
The case of Sardinia illustrates how the need of communities to survive in the face of depopulation and social erosion phenomena has induced populations and local authorities to rediscover their cultural and environmental heritage by activating preservation and enhancement projects aimed in the first instance at recovering an awareness of place and only later directed toward tourism offerings.
In the Tuscan case, it was the fruitful collaboration between the association and the family of researcher Elio Conti that enabled the rescue and public return of the photographic archive. The activity of digitalization and georeferencing of the photographic material allows the community, not only of scholars, to access an important resource for the knowledge of the territory and environment.
The Cartiera Latina, a dismantled production space inserted within the Appia Antica Park, has found a new life thanks to collaboration between institutions and communities. The space has been converted as a multipurpose facility hosting installations that preserve the memory of ancient production and the men who worked there, safeguarding its identity with the aim of passing this knowledge on to future generations.
Finally, the experience of Labnet Lazio, a territorial laboratory of environmental education, and the Sea and Coastal Museum of the municipality of Sabaudia, emphasizes the importance of history in the relationship between man and the environment. The laboratory's activity with educational and popular projects has involved a wide audience of schools and families through a participatory and interactive methodology in more than 30 years.
The panel therefore aims to highlight the close relationship between history and the environment with the intention of tracing some methodological and applicative lines for a public environmental history.