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Books by Chiara Pigozzo

Research paper thumbnail of Relazione finale (TFA)

Nella prima parte di questa Relazione, prendo le mosse da una breve storia dell’insegnamento dell... more Nella prima parte di questa Relazione, prendo le mosse da una breve storia dell’insegnamento della filosofia in Italia, per poi esaminare le problematiche legate all’insegnamento della filosofia nella scuola di oggi. Rifletto dunque sulla questione circa la necessità della filosofia, e circa il ruolo dell’insegnante di filosofia. Infine, svolgo alcune considerazioni sulla mia pratica di insegnamento e sulla mia esperienza di tirocinio. Nella seconda parte di questa Relazione, esemplifico invece la mia idea di insegnamento filosofico, proponendo un percorso didattico sulla fenomenologia, ed in particolare sul pensiero di Husserl e di Heidegger.

Research paper thumbnail of Derrida filosofo politico

Dottoranda: Chiara Alice Pigozzo DATA CONSEGNA TESI 31 luglio 2011 INDICE INTRODUZIONE 1 CAPITOLO... more Dottoranda: Chiara Alice Pigozzo DATA CONSEGNA TESI 31 luglio 2011 INDICE INTRODUZIONE 1 CAPITOLO PRIMO LA DECOSTRUZIONE § 1.1 La strategia generale della decostruzione 11 § 1.2 Dal logocentrismo alla scrittura 17 § 1.3 Il quasi trascendentale 26 § 1.4 Aporie 30 § 1.5 La différance 37 § 1.6 La decostruzione 47 CAPITOLO SECONDO L'EVENTO § 2.1 Dalla scrittura all'evento 53 § 2.2 L'evento e il performativo 59 § 2.3 Evento, ex-appropriazione e avvenimento 62 § 2.4 L'evento come ospitalità incondizionata 65 § 2.5 Evento, venuta e invenzione 70 CAPITOLO TERZO DECOSTRUZIONE E POLITICA § 3.1 Il fallogocentrismo 77 § 3.2 La logica autoimmunitaria 79 § 3.3 L'avvento della tecnica 84 § 3.4 Il ritorno del religioso 94 § 3.5 La logica della spettralità 103 § 3.6 Il politico 109 § 3.7 L'ipsocentrismo e la decostruzione della sovranità 120 § 3.8 La democrazia a venire 129 CAPITOLO QUARTO FORZA DI LEGGE § 4.1 Dal diritto alla giustizia 145 § 4.2 La reazione di Schmitt e di Benjamin 158 § 4.3 Schmitt e l'eccezione della decisione sovrana 164 § 4.4 Benjamin e la giustizia al di là del diritto 179 CAPITOLO QUINTO DECOSTRUZIONE E ATTUALITÀ § 5.1 L'11 settembre 199 § 5.2 The time is out of joint 203 § 5.3 Autoimmunità dell'11 settembre 207 § 5.4 L'America e l'epoca degli Stati canaglia 212 § 5.5 L'Islam antidemocratico 223 § 5.6 Escatologie messianiche 226 § 5.7 Gli spettri di Marx 232 § 5.8 Il messianico senza messianismo 235 § 5.9 Lumi a venire 241 § 5.10 L'Europa a venire 254 CONCLUSIONI 265 Bibliografia 273 autocompiacentesi di pensiero, vacuo esercizio retorico. Un pensiero insomma parassitario, che non afferma nulla e non può nulla 1 . Tale posizione critica è parsa 1 Tra le maggiori polemiche intrattenute da Derrida ricordiamo quelle che hanno visto come protagonisti Foucault, Gadamer, Ricoeur, Searle, Rorty, Habermas e Marion.

Research paper thumbnail of Luigi Pareyson. Verso un'ontologia della libertà

Research paper thumbnail of Verbo fichtiano e logos giovanneo a confronto

Papers by Chiara Pigozzo

Research paper thumbnail of Chiara Pigozzo, La peste. Riflessioni girardiane, in AA.VV., Contro Corrente Saggi contro la deriva antropologica vol. 8, Iperurania 20, 2020. ISBN 9798691979064

Ci sono dei tratti perenni che caratterizzano le epidemie di ogni tempo, anche quella che stiamo ... more Ci sono dei tratti perenni che caratterizzano le epidemie di ogni tempo, anche quella che stiamo vivendo. Per capire quali sono ci viene incontro René Girard, il grande antropologo avignonese, il quale a sua volta si rifà non tanto a filosofi, ma ai grandi della letteratura, da Sofocle a Camus, al più geniale di tutti: Shakespeare, ma anche ai documenti scientifici del passato e del presente. Vediamo di seguire il ragionamento girardiano nelle sue linee essenziali, così come si presenta in particolare nel saggio "La peste nella letteratura e nel mito", contenuto nella raccolta intitolata "La voce inascoltata della realtà". 1 Anzitutti, la principale delle caratteristiche costanti della peste consiste, secondo Girard, nel configurarsi come "un processo di indifferenziazione", di "distruzione di specificità" (V, 192). Si pensi alle danze macabre del Trecento, che ben esemplificano quanto andiamo dicendo. Durante un'epidemia, la morte minaccia tanto il miserabile quanto il potente, il contadino come il vescovo o il signore, il giovane come il vecchio, che quindi si trovano raffigurati in fila l'uno dietro l'altro, accompagnati dalla figura sinistra ed inconfondibile dell'incappucciata con la falce. Come a dire che la morte ha un potere livellatore: capovolge le abituali gerarchie, e cancella le differenze. Ora, questa indifferenziazione colpisce, secondo Girard, non solo a livello medico, ma anche a livello sociale, per cui non solo si ferma ogni attività, ma viene tendenzialmente a crollare la fiducia in ogni istituzione umana. La prima legge costante della peste è dunque quella di disseminare la morte a tutti i livelli. Ma lo vediamo anche oggi: il virus ha portato non solo morte fisica ma anche disordine nelle relazioni umane, tanto che le parole di Girard risultano quanto mai attuali: "La peste trasforma la persona onesta in ladro, l'uomo virtuoso in dissoluto, la prostituta in santa; amici si uccidono a vicenda e nemici si abbracciano; i ricchi diventano poveri a causa della rovina delle loro attività, e, di contro, grandi ricchezze piovono sopra i poveri, che da un giorno all'altro ereditano le fortune di molti lontani parenti. Le gerarchie sociali sono dapprima violate, infine abolite; le autorità politiche e religiose collassano. La peste vanifica il sapere accumulato in passato, così come ogni categoria di giudizio" (V, 192).

Research paper thumbnail of La cura moderna per le vittime: l'analisi antropologica di René Girard

Contro Corrente: Saggi contro la deriva antropologica. Vol. 6 Natura (IperUrania 14), 2018

L’analisi di Chiara Pigozzo si concentra, a partire dal dialogo con René Girard, sullo sguardo cr... more L’analisi di Chiara Pigozzo si concentra, a partire dal dialogo con René Girard, sullo sguardo cristiano e sulle condizioni che rendono possibile la lotta contro la logica violenta che domina le relazioni umane. Se per Girard la “preoccupazione o cura per le vittime” segna il nostro tempo in modo paradossale, come una sorta di characteristica universalis che mostra chiaramente come sia “sempre la stessa preoccupazione per la vittime a tessere il filo dei nostri ragionamenti e a condizionare i nostri giudizi”, la lucida argomentazione di Pigozzo porta a concludere che è solo “difendendo Cristo che si possono difendere i perseguitati: Cristo infatti (...) è colui che si è immolato per rompere il meccanismo mimetico, introducendo una forza superiore al contagio violento. A noi non resta altro che la libertà di riconoscerla, andando, nonostante l’inferiorità numerica, controcorrente”. Dunque, anche se imbrigliati “in un’epoca che Girard non esita a definire “relativista”, ovvero in un’epoca in cui sembrerebbe essere venuto meno ogni assoluto, non solo persiste qualcosa che si oppone ad ogni tentativo di decostruzione, ma a ben vedere la nostra società è solo apparentemente nichilista e questo significa che, in ogni battaglia, nell’aborto, nell’eutanasia, ecc., rimane possibile uno sguardo cristiano che, a partire dalla centralità di Cristo nella storia e nel presente, ci sarà sempre spazio per una resistenza dissonante rispetto al pensiero unico e al politically correct.

Research paper thumbnail of L'antropologia religiosa di René Girard

La prospettiva di Girard si autodefinisce innanzitutto come una sorta di antropologia, ovvero com... more La prospettiva di Girard si autodefinisce innanzitutto come una sorta di antropologia, ovvero come un'indagine sulla natura dell'uomo dotata di valore scientifico. «Ciò che è in giuocoafferma infatti Girard -è proprio la scienza. Non vi è ombra di "mistica" o di "filosofia" in ciò che in questo momento affermiamo» (V 443).

Research paper thumbnail of <Derrida e la decostruzione come filosofia "quasi trascendentale"> in AA. VV., Metamorfosi del trascendentale II (a cura di G. Rametta), Cleup, Padova, 2012, pp. 173-202.

Derrida e la decostruzione come filosofia "quasi trascendentale" di Chiara Pigozzo

Book Reviews by Chiara Pigozzo

Research paper thumbnail of Recensione di “Emmanuel Biset, Violencia, justicia y politica. Una lectura de Jacques Derrida, Villa Maria-Cordoba, Eduvim, 2012”, in Filosofia Politica, il Mulino, dicembre 2013.

Filosofia Politica, Il Mulino, 3/13 Teologia politica/Teologia economica., Dec 2013

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Nella prima parte di questa Relazione, prendo le mosse da una breve storia dell’insegnamento dell... more Nella prima parte di questa Relazione, prendo le mosse da una breve storia dell’insegnamento della filosofia in Italia, per poi esaminare le problematiche legate all’insegnamento della filosofia nella scuola di oggi. Rifletto dunque sulla questione circa la necessità della filosofia, e circa il ruolo dell’insegnante di filosofia. Infine, svolgo alcune considerazioni sulla mia pratica di insegnamento e sulla mia esperienza di tirocinio. Nella seconda parte di questa Relazione, esemplifico invece la mia idea di insegnamento filosofico, proponendo un percorso didattico sulla fenomenologia, ed in particolare sul pensiero di Husserl e di Heidegger.

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Dottoranda: Chiara Alice Pigozzo DATA CONSEGNA TESI 31 luglio 2011 INDICE INTRODUZIONE 1 CAPITOLO... more Dottoranda: Chiara Alice Pigozzo DATA CONSEGNA TESI 31 luglio 2011 INDICE INTRODUZIONE 1 CAPITOLO PRIMO LA DECOSTRUZIONE § 1.1 La strategia generale della decostruzione 11 § 1.2 Dal logocentrismo alla scrittura 17 § 1.3 Il quasi trascendentale 26 § 1.4 Aporie 30 § 1.5 La différance 37 § 1.6 La decostruzione 47 CAPITOLO SECONDO L'EVENTO § 2.1 Dalla scrittura all'evento 53 § 2.2 L'evento e il performativo 59 § 2.3 Evento, ex-appropriazione e avvenimento 62 § 2.4 L'evento come ospitalità incondizionata 65 § 2.5 Evento, venuta e invenzione 70 CAPITOLO TERZO DECOSTRUZIONE E POLITICA § 3.1 Il fallogocentrismo 77 § 3.2 La logica autoimmunitaria 79 § 3.3 L'avvento della tecnica 84 § 3.4 Il ritorno del religioso 94 § 3.5 La logica della spettralità 103 § 3.6 Il politico 109 § 3.7 L'ipsocentrismo e la decostruzione della sovranità 120 § 3.8 La democrazia a venire 129 CAPITOLO QUARTO FORZA DI LEGGE § 4.1 Dal diritto alla giustizia 145 § 4.2 La reazione di Schmitt e di Benjamin 158 § 4.3 Schmitt e l'eccezione della decisione sovrana 164 § 4.4 Benjamin e la giustizia al di là del diritto 179 CAPITOLO QUINTO DECOSTRUZIONE E ATTUALITÀ § 5.1 L'11 settembre 199 § 5.2 The time is out of joint 203 § 5.3 Autoimmunità dell'11 settembre 207 § 5.4 L'America e l'epoca degli Stati canaglia 212 § 5.5 L'Islam antidemocratico 223 § 5.6 Escatologie messianiche 226 § 5.7 Gli spettri di Marx 232 § 5.8 Il messianico senza messianismo 235 § 5.9 Lumi a venire 241 § 5.10 L'Europa a venire 254 CONCLUSIONI 265 Bibliografia 273 autocompiacentesi di pensiero, vacuo esercizio retorico. Un pensiero insomma parassitario, che non afferma nulla e non può nulla 1 . Tale posizione critica è parsa 1 Tra le maggiori polemiche intrattenute da Derrida ricordiamo quelle che hanno visto come protagonisti Foucault, Gadamer, Ricoeur, Searle, Rorty, Habermas e Marion.

Research paper thumbnail of Luigi Pareyson. Verso un'ontologia della libertà

Research paper thumbnail of Verbo fichtiano e logos giovanneo a confronto

Research paper thumbnail of Chiara Pigozzo, La peste. Riflessioni girardiane, in AA.VV., Contro Corrente Saggi contro la deriva antropologica vol. 8, Iperurania 20, 2020. ISBN 9798691979064

Ci sono dei tratti perenni che caratterizzano le epidemie di ogni tempo, anche quella che stiamo ... more Ci sono dei tratti perenni che caratterizzano le epidemie di ogni tempo, anche quella che stiamo vivendo. Per capire quali sono ci viene incontro René Girard, il grande antropologo avignonese, il quale a sua volta si rifà non tanto a filosofi, ma ai grandi della letteratura, da Sofocle a Camus, al più geniale di tutti: Shakespeare, ma anche ai documenti scientifici del passato e del presente. Vediamo di seguire il ragionamento girardiano nelle sue linee essenziali, così come si presenta in particolare nel saggio "La peste nella letteratura e nel mito", contenuto nella raccolta intitolata "La voce inascoltata della realtà". 1 Anzitutti, la principale delle caratteristiche costanti della peste consiste, secondo Girard, nel configurarsi come "un processo di indifferenziazione", di "distruzione di specificità" (V, 192). Si pensi alle danze macabre del Trecento, che ben esemplificano quanto andiamo dicendo. Durante un'epidemia, la morte minaccia tanto il miserabile quanto il potente, il contadino come il vescovo o il signore, il giovane come il vecchio, che quindi si trovano raffigurati in fila l'uno dietro l'altro, accompagnati dalla figura sinistra ed inconfondibile dell'incappucciata con la falce. Come a dire che la morte ha un potere livellatore: capovolge le abituali gerarchie, e cancella le differenze. Ora, questa indifferenziazione colpisce, secondo Girard, non solo a livello medico, ma anche a livello sociale, per cui non solo si ferma ogni attività, ma viene tendenzialmente a crollare la fiducia in ogni istituzione umana. La prima legge costante della peste è dunque quella di disseminare la morte a tutti i livelli. Ma lo vediamo anche oggi: il virus ha portato non solo morte fisica ma anche disordine nelle relazioni umane, tanto che le parole di Girard risultano quanto mai attuali: "La peste trasforma la persona onesta in ladro, l'uomo virtuoso in dissoluto, la prostituta in santa; amici si uccidono a vicenda e nemici si abbracciano; i ricchi diventano poveri a causa della rovina delle loro attività, e, di contro, grandi ricchezze piovono sopra i poveri, che da un giorno all'altro ereditano le fortune di molti lontani parenti. Le gerarchie sociali sono dapprima violate, infine abolite; le autorità politiche e religiose collassano. La peste vanifica il sapere accumulato in passato, così come ogni categoria di giudizio" (V, 192).

Research paper thumbnail of La cura moderna per le vittime: l'analisi antropologica di René Girard

Contro Corrente: Saggi contro la deriva antropologica. Vol. 6 Natura (IperUrania 14), 2018

L’analisi di Chiara Pigozzo si concentra, a partire dal dialogo con René Girard, sullo sguardo cr... more L’analisi di Chiara Pigozzo si concentra, a partire dal dialogo con René Girard, sullo sguardo cristiano e sulle condizioni che rendono possibile la lotta contro la logica violenta che domina le relazioni umane. Se per Girard la “preoccupazione o cura per le vittime” segna il nostro tempo in modo paradossale, come una sorta di characteristica universalis che mostra chiaramente come sia “sempre la stessa preoccupazione per la vittime a tessere il filo dei nostri ragionamenti e a condizionare i nostri giudizi”, la lucida argomentazione di Pigozzo porta a concludere che è solo “difendendo Cristo che si possono difendere i perseguitati: Cristo infatti (...) è colui che si è immolato per rompere il meccanismo mimetico, introducendo una forza superiore al contagio violento. A noi non resta altro che la libertà di riconoscerla, andando, nonostante l’inferiorità numerica, controcorrente”. Dunque, anche se imbrigliati “in un’epoca che Girard non esita a definire “relativista”, ovvero in un’epoca in cui sembrerebbe essere venuto meno ogni assoluto, non solo persiste qualcosa che si oppone ad ogni tentativo di decostruzione, ma a ben vedere la nostra società è solo apparentemente nichilista e questo significa che, in ogni battaglia, nell’aborto, nell’eutanasia, ecc., rimane possibile uno sguardo cristiano che, a partire dalla centralità di Cristo nella storia e nel presente, ci sarà sempre spazio per una resistenza dissonante rispetto al pensiero unico e al politically correct.

Research paper thumbnail of L'antropologia religiosa di René Girard

La prospettiva di Girard si autodefinisce innanzitutto come una sorta di antropologia, ovvero com... more La prospettiva di Girard si autodefinisce innanzitutto come una sorta di antropologia, ovvero come un'indagine sulla natura dell'uomo dotata di valore scientifico. «Ciò che è in giuocoafferma infatti Girard -è proprio la scienza. Non vi è ombra di "mistica" o di "filosofia" in ciò che in questo momento affermiamo» (V 443).

Research paper thumbnail of <Derrida e la decostruzione come filosofia "quasi trascendentale"> in AA. VV., Metamorfosi del trascendentale II (a cura di G. Rametta), Cleup, Padova, 2012, pp. 173-202.

Derrida e la decostruzione come filosofia "quasi trascendentale" di Chiara Pigozzo

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Filosofia Politica, Il Mulino, 3/13 Teologia politica/Teologia economica., Dec 2013