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Book Reviews by Chiara Pucci
analisi e esame di come la ragione e, dal punto di vista pratico, può regolare la condotta e la m... more analisi e esame di come la ragione e, dal punto di vista pratico, può regolare la condotta e la morale dell'uomo. La morale, o etica, è la scienza che studia il comportamento pratico dell'uomo al fine di indirizzarlo verso ciò che è giusto, per cui la ragione pratica è la volontà regolata dalla ragione. L'opera è divisa in due parti fondamentali: 1. L'analitica della ragion pratica, che tratta dei principi della ragione pratica (le massime e gli imperativi morali), che sono l'oggetto della ragione pratica, e che esamina inoltre i movimenti e le motivazioni della ragione pratica stessa. 2. La dialettica della ragione pratica, che tratta dell'antinomia (contrapposizione) che esiste tra virtù e felicità, nonché del suo superamento attraverso tre postulati che sono il fondamento della ragione pratica stessa.
The novel of Jasper Jones is enriched with main and secondary themes, among which emerge the comi... more The novel of Jasper Jones is enriched with main and secondary themes, among which emerge the coming of age, the escapism and the suicide. Reporter Chiara Pucci explains how each one is the cause of the other.
“Many of us have learnt to be adult rather than grown up.” These are the words pronounced by writer Craig Silvey when it came to describe the aim of his book. Coming of age is not for everyone, since being in their own bubble is much more comfortable than putting into doubt all their myths.
As long as our bubble bursts, we will have just begun to grow up. Growing up means leaving our own innocence, it means opening our eyes to what the world really is and to what is really happening out there. Growing up means standing out from the comfort-zone of safe ignorance and acting bravely through exposing our mind to knowledge and learning as well as letting our beliefs and traditions flourish.
In Jasper Jones, the reader is immediately inserted in the exact moment in which Charles Bucktin’s innocence fades away for the first time.
Since the Jasper-Jones-came-at-my-window night, the reading continues leading the spectator in a progressive maturity of the protagonist, together with Elizabeth Wishart, Jeffrey Lu and Jasper Jones. At the same time, the writer opposes these growths to the never-lasting infancy of these characters’ parents, in addition to roughly all the inhabitants of Corrigan.
The novel begins on a note of uncertainty. Who is Jasper Jones, who is the narrator, and how do t... more The novel begins on a note of uncertainty. Who is Jasper Jones, who is the narrator, and how do they know each other? There is something charming as well as sinister about this initial scene—it feels both mischievous and adventurous, setting the tone for the novel.
This is a symbolic “birth” scene, as Charlie sneaks out of his house for the first time in his life, meaning that, in a way, he is being “reborn” as a new person.
Silvey contrasts Jasper and Charlie. Jasper is rugged, adventurous, and masculine, while Charlie is timid and slightly effeminate. We don’t know much about either Charlie or Jasper, but these are their respective “appearances” and first impressions. Silvey will study and question the accuracy of these appearances throughout his novel.
Cigarettes function as a symbol of masculinity and machismo here. Jasper, as the more experienced adult of the two, is an experienced smoker. Charlie clearly wants to appear mature and manly, which is why he pretends that he smokes.
Silvey doesn’t tell us much about who these characters are—instead, he tells us what they seem to be to other people. We can sense that there’s a lot more to the story of Jack Lionel than meets the eye, but for now, we’re stuck with the tantalizing mystery of how he killed the young woman.
Here, we get the first hint that Jasper’s aura of maturity and bravery isn’t entirely accurate. He doesn’t say what Mad Jack looks like, implying that he may be stretching the truth about having seen him many times. We also begin to get a sense of life in Corrigan, where bravery, speed, and athleticism are the principal virtues. People like Charlie, who seemingly lack all three, are outcasts automatically.
Jasper is an outcast in Corrigan, and this is clearly what attracts Charlie to him, at least in part. Charlie romanticizes Jasper’s status as a roamer, and he seems to find a similarity between his own outsider status and Jasper’s—although Charlie obviously doesn’t have to experience all the economic difficulties and racial prejudice that Jasper does.
This is the Italian analysis of one Luigi Pirandello's masterpieces, "Uno, nessuno e centomila" (... more This is the Italian analysis of one Luigi Pirandello's masterpieces, "Uno, nessuno e centomila" ("One, No One, One Hundred Thousand"). The English version will soon be published.
Teaching Documents by Chiara Pucci
L’età Giulio-Claudia • Gaio Ottavio nacque nel 63 a.C. da Attia, figlia di Giulia, sorella di Gai... more L’età Giulio-Claudia
• Gaio Ottavio nacque nel 63 a.C. da Attia, figlia di Giulia, sorella di Gaio Giulio Cesare, in un paesino fuori roma. Alla fine del 45 a.C. l’onnipotente prozio adottò il giovane Ottavio, che proprio in quei giorni compiva il diciottesimo anno di età e che era rimasto molto presto orfano di padre. Da quel momento, in seguito all’adozione, il giovane Gaio Ottavio prese il nome di Gaio Giulio Cesare Ottaviano. Le fonti storiche biografiche che illustrano l’infanzia e la giovinezza del ragazzo si soffermano a riferire i meravigliosi prodigi che accaddero al momento della nascita del bimbo, così come gli episodi della sua fanciullezza anticipatori della futura e ineguagliata capacità di governo che il piccolo un giorno avrebbe mostrato.
- Alla morte di Cesare, il giovane Ottaviano si trovò scaraventato sulla scena della grande politica, nonostante non avesse né l’aspetto né le caratteristiche somatiche del leader.
- Nel 43 a.C. sancì un secondo triunvirato con Marco Antonio e Lepido. Il rapporto tra i tre però se inasprì molto velocemente, quindi Ottaviano guidò gli italici in battaglia, sostenuto dal Senato e dal popolo contro Antonio, ricco, armato e al potere dell’Oriente, e la sua compagna Cleopatra. Antonio e Cleopatra si suicidarono mentre l’Egitto venne annesso all’impero romano; così guerre civili e stranieri cessarono.
- Nel 31 a.C. Ottaviano era l’unica figura politica importante rimasta: al settimo consolato venne nominato Augustus (27 a.C.), chiamato anche princeps, e così l’Impero sostituì la Repubblica. Seguì un periodo di pace estrema chiamato Pax Augustea, quando vi fu un rinnovamento religioso, benessere economico e un periodo di vitalità culturale. Infatti, Augusto creò un proprio circolo letterario costituito da Messalla, Corvino e Mecenate.
- Per non finire come Cesare, odiato e disprezzato, Ottaviano capì di dover appoggiare il popolo e disarmare il Senato, quindi rinunciò agli alti incarichi e trasferì il governo al Senato e al popolo romano. Conquistò molti territori, trasformò ed estese l’Impero (conquistando la Germania e unendo Oriente e Occidente attraverso l’occupazione l’attuale Ungheria, i Balcani e la Turchia centrale). Augusto organizzò anche scontri tra enti animali esotici per distrarre e tenere a bada il popolo.
- Nel 23 a.C. si verificarono dei disastri naturali (piogge ed epidemie) che spinsero il popolo a volere Augusto dittatore, dando la colpa di questi disastri al suo abbandono delle cariche politiche. Una folla barricò quindi il Senato e chiese di proclamare Augusto imperatore assoluto: Augusto accetta l’incarico ma rifiuta di essere chiamato dittatore.
- Ottaviano Augusto ebbe solo una figlia (Giulia) cui entrambi figli maschi morirono precocemente. La seconda moglie di Augusto, Livia Drusilla, aveva già due figli maschi, Druso maggiore e Tiberio, ma il primo morì precocemente quindi rimase solo Tiberio, che venne quindi adottato dall’imperatore.
• 14 d.C.: morte di Augusto
• Tiberio divenne princeps nel 14 d.C. e rimase in carica fino al 37 d.C.
- Il rispetto per la tradizione repubblicana gli consentì una linea politica moderata e di ottenere l’appoggio dei senatori garantendo loro la sicurezza dei beni. Con la morte misteriosa di Germanico (suo nipote e figlio adottivo), Tiberio divenne sempre più diffidente e il timore di molte congiure lo costrinse a ritirarsi a Capri nel 27 d.C.
- Dopo la morte del figlio Druso minore (23 d.C.), Elio Seiano (collaboratore dell’imperatore, prefetto e uomo politico ambizioso) ebbe la libertà di eliminare tutti i possibili concorrenti alla successione. Nonostante nel 31 d.C. il princeps egli assegnò il consolato di quell’anno, Tiberio venne poi informato dei familiari del complotto che Seiano stava escogitando, quindi questi venne condannato a morte.
- Nel 37 d.C. Tiberio muore.
- Sotto Tiberio si verificano numerosi conflitti tra gli intellettuali e potere.
• Il Senato confermò la nomina di Caligola come successore di Tiberio (scelto al posto del figlio di Druso minore per ricordare Germanico) nel 37 d.C. Egli cercò di instaurare una monarchia assoluta di tipo orientale, pretendendo un culto divino per sé è suoi familiari.
- Caligola sperperò somme ingenti per donazioni al popolo e ai pretoriani, oltre che in opere di abbellimento edilizio. Fece uccidere parenti e amici per confiscare i loro patrimoni. Ne derivò un clima di terrore e di congiure contro di lui. Dopo quattro anni di principato Caligola venne assassinato da un complotto di pretoriani che acclamarono imperatore Tiberio Claudio Nerone (41 d.C.).
- Anche durante questo periodo, come quello di Tiberio, vi furono scontri tra intellettuali e l’autorità imperiale. Egli condannò infatti all’esilio un retore che aveva declamato contro i tiranni e fece bruciare vivo un poeta per un verso che conteneva una battuta a doppio senso.
• Nel 41 d.C. succedette a Caligola l'imperatore Claudio, che rimase in carica fino al 54 d.C.
- Il suo principato ebbe come obiettivo l'equilibrio tra le diverse forze sociali nel rispetto della tradizione, uno dei principati più positivi della prima età imperiale per la lucidità della politica di governo e per la correttezza della politica economica. Il dominio romano fu ampliato grazie alla conquista della Mauritania e della Britannia il sud orientale; la Palestina alla Giudea vendere inoltre annesse alla Siria.
- L’imperatore favorì la romanizzazione soprattutto nell'oriente greco e aprendo cariche politiche romane agli stranieri. Egli rese più efficiente l’apparato burocratico con l’assegnazione dei più delicati incarichi amministrativi, finanziari e giudiziari prevalentemente ai liberti della casa imperiale, spesso di origine greca. Questi provvedimenti suscitarono malcontento nei ceti medio alti.
- Nonostante l’opposizione senatoria, Claudio seppe risanare le finanze e realizzò grandi opere pubbliche (il porto d’Ostia e il prosciugamento del lago di Fiumicino, che portò alla coltivazione di nuove terre).
- Dato che sua moglie Messalina lo trattava male, Claudio la fece uccidere per mettersi con Agrippina, la quale, dopo averlo indotto ad adottare il figlio Nerone, lo avvelenò nel 54 d.C.
Nietzsche • La sua malattia è indipendente dalla sua filosofia, forse aiutato il suo punto di vis... more Nietzsche
• La sua malattia è indipendente dalla sua filosofia, forse aiutato il suo punto di vista anticonformista.
• Nietzsche non è nazista, la sorella diffuso questa idea dopo la morte del fratello. Nonostante nei suoi testi possiamo trovare spunti antidemocratici e antiegualitari, essi sono da leggere sotto una chiave “reazionaria” (di destra). Forse è da identificare come progressista.
• La scuola di Nietzsche è una scuola del sospetto, che demolisce le fondamenta della realtà del suo mondo. Si esprime quindi con gli aforismi, che vanno letti e interpretati (ruminati); non sono dunque di immediata comprensione e vanno letti più volte.
• Il pensiero di Nietzsche è asistematico, in quanto i sistemi sono tutti ottusi: dietro il sistema vi è il desiderio di impadronirsi della totalità del reale, quindi un desiderio illusorio. Nietzsche predilige quindi gli orizzonti aperti.
• Nell’opera composita “La nascita della tragedia”, Nietzsche distingue lo spirito apollineo da quello dionisiaco. Il primo scaturisce dalla ragione e da un atteggiamento di fuga di fronte al divenire; il secondo scaturisce dall’istinto, la forza vitale, e dalla partecipazione al divenire. Nietzsche distingue tre periodi della Grecia antica: nella Grecia presocratica l’impulso apollineo e l’impulso dionisiaco convivevano separati e opposti; in un secondo tempo, nell’età della tragedia attica, i due impulsi si armonizzarono tra loro; nell’arte successiva l’apollineo trionfa sul dionisiaco fin quasi a soffocarlo. Questo processo di decadenza si concretizza nella tragedia di Euripide e con Socrate, che uccide le profondità istintuali della vita. La decadenza della tragedia rappresenta così la decadenza della civiltà occidentale nel suo complesso.
Nietzsche, Dio e il Superuomo
• Viene definito periodo illuministico di Nietzsche quel periodo in cui egli definisce la metafisica, la religione e l’arte come illusorie e predilige il metodo scientifico per analizzare il mondo.
• Per Nietzsche Dio è il simbolo che pone senso all’essere solamente aldilà dell’essere, ovvero in un altro mondo (l’oltremondo) contrapposto a questo mondo, ma anche la personificazione delle certezze ultime dell’umanità a, elaborate per dare un senso alla vita. Dio e l’oltremondo hanno quindi sempre rappresentato una fuga dalla realtà; Nietzsche dichiara quindi che Dio è l’inimicizia della vita e della volontà di vivere (in questo mondo).
Come detto precedentemente, Nietzsche predilige un mondo asistematico dunque caotico. La metafisica del suo tempo è concepita, al contrario, in modo ordinato e benefico; questa immagine di perfezione è solamente una costruzione della mente umana realizzata al fine di sopportare la durezza dell’esistenza. Di fronte a una realtà crudele e non provvidenziale, gli uomini hanno dovuto convincere sé stessi e loro figli che il mondo è qualcosa di logico e di benefico. Ciò di cui il filosofo invece convinto e che l’universo che danza sui piedi del caso. Le metafisiche e le religioni sono decorazioni della realtà e menzogne millenarie che Nietzsche ha il compito di distruggere.
• Nella Gaia Scienza via un passaggio che rappresenta uno dei vertici della filosofia di Nietzsche: la morte di Dio. Vi è quindi un racconto di un folle uomo (il filosofo-profeta) che corse al mercato per diffondere la notizia della morte di Dio. Gli uomini che si trovava nulla risero scetticamente (ateismo ottimistico dei filosofi dell’Ottocento). Il folle uomo continua quindi dicendo che sono stati gli uomini stessi ad uccidere Dio; si chiede quindi se la forza dell’uomo può sostituire quella di Dio. In questo momento vi è confusione (perdita delle certezze) e gli uomini stessi non si rendono conto del loro nuovo ruolo: devono divenire dei loro stessi (per divenire superuomo) una volta accettata la morte di Dio. Il folle uomo ammette, infine, che forse è venuto troppo presto e dunque spera che un giorno tutto si risolva.
• Nietzsche accusa Platone per aver idealizzato per primo la separazione del mondo in uno aldiqua e in uno aldilà a cui dovevano aspirare coloro che si trovavano aldiquà. Oltre a Dio, Nietzsche contesta qualsiasi suo surrogato e quindi vuole eliminare la visione del mondo platonica-cristiana.
• Nell’opera “Così parlò Zarathustra”, Nietzsche definisce il superuomo, la volontà di potenza e l’eterno ritorno. Il superuomo è colui che è in grado di accettare la dimensione tragica e dionisiaca dell’esistenza e la perdita delle certezze assolute. È in grado inoltre di emanciparsi dalla morale e dal cristianesimo e di affermarsi come attività interpretante di un futuro diverso e migliore.
Ubermensch di cui parla è irriducibile a modelli precedenti a Nietzsche, in quanto non riesce a trovare nel passato i precursori individuali o collettivi del superuomo.
Il superuomo di Nietzsche, però, non deve essere inteso come colui con facoltà maggiorati rispetto arresto degli uomini, ma deve essere compreso come uomo che ha la capacità di rapportarsi in modo inedito con il mondo. Il superuomo è consapevole che l'uomo è parte della terra e perciò è puramente corpo: la sua anima non esiste. L’uomo, così, non è più in esilio sulla terra e il suo corpo non è la prigione dell’anima, ma la terra è ormai dimora gioiosa su cui l’uomo vive la sua unica vita e corpo è il mezzo attraverso il quale egli vive.
• Nell primo discorso di Zarathustra, il profeta parla delle tre metamorfosi che caratterizzano l’animo: dapprima il cammello, che rappresenta l’uomo che porta i pesi della tradizione, si trasforma il leone, che rappresenta l’uomo che si libera dai fardelli metafisici ed etici, libero da ma non libero di; il leone si trasforma infine in fanciullo, che rappresenta perfettamente l’oltre uomo, in quanto sa dire sì alla vita e quanto, quando gioca, fa della realtà il suo gioco; non ha risentimento e ha uno spirito dionisiaco.
• L’eterno ritorno di cui parla Nietzsche non è altro che il ripetersi degli stessi eventi nel corso della storia. Denuncia così la linearità della storia e predilige la visione ciclica temporale del mondo antico, descrivendo inoltre che l’uomo normale, ultimo, ha paura di questa visione (ha paura del soffocante pensiero del ritorno), mentre il superuomo ne è contento.
• Vi è in particolare una scena che è simbolo della teoria dell’eterno ritorno: nel discorso intitolato “La visione e l’enigma” Zarathustra narra di una salita su un impervio sentiero di montagna, durante la quale egli, con il nano che lo segue, giunge di fronte ad una porta carraia sulla quale scritta la parola attimo e dinanzi alla quale si uniscono due sentieri che nessuno ha mai percorso sino alla fine, in quanto si perdono nell’eternità. Uno di essi porta all’indietro (al passato) e l’altro porta avanti (al futuro). Zarathustra chiede al nano se le due vie siano destinate a contraddirsi in eterno; alla risposta un po’ affrettata del nano, che allude e alla circolarità del tempo, “ogni verità è ricurva, il tempo stesso è un circolo”, il profeta espone un abbozzo di teoria dell’eterno ritorno: “non dobbiamo tutti esserci stati un’altra volta?”, “Non dobbiamo ritornare in eterno?”.
A questo punto via la trasformazione della scena: Zarathustra vede un giovane pastore rotolarsi convulsamente, avendo un serpente all’interno della sua bocca che sta mordendo la sua lingua. Zarathustra allora ordinò al pastore di staccare la testa al rettile con un morso, e così egli fece. Sputò la testa del serpente e balzò in piedi: il pastore non era più uomo, ma era trasformato e rideva. In questo passo il pastore rappresenta l’uomo comune, che riesce a superare la sua paura e il disgusto (per il pesante ritorno degli eventi in eterno) liberandosi del serpente, che rappresenta il tempo ciclico, e a trasformarsi in superuomo.
L’età postunitaria (1861 - 1900) • La classe politica nel primo quindicennio unitario (1861-1870)... more L’età postunitaria (1861 - 1900)
• La classe politica nel primo quindicennio unitario (1861-1870), la Destra storica, erede del liberalismo cavourniano, era ostile a uno sviluppo industriale, poiché da un lato riteneva che l’Italia, essendo povera di materie prime, non avesse i requisiti adatti, e dall’altro temeva che il sorgere dell’industria, creando un proletario di fabbrica, potesse innescare pericolose tensioni eversive. Preferì quindi assegnare all’Italia la funzione meno avanzata di paese agricolo-commerciale. Per favorire l’esportazione dei prodotti agricoli furono applicate tariffe doganali molto basse, che favorivano però al tempo stesso l’importazione dei prodotti industriali stranieri e determinavano perciò il fallimento delle industrie italiane. Un settore molto attivo era invece quello della creazione di infrastrutture come ferrovie, strade, ponti, porti, opere pubbliche.
• Con l’avvento della Sinistra al potere (1876) vi fu un inasprimento delle tariffe doganali, l’Italia si unì con Prussia e Austria nella Triplice Alleanza, che portò alla necessità di potenziare l’industria siderurgica in modo che potesse fornire l’acciaio necessario alle navi da guerra e ai cannoni. Nel 1880 si verificò una crisi agraria, determinata dall’arrivo sui mercati europei di enormi quantità di grano americano a prezzi bassi: la concorrenza mette definitivamente in crisi i sistemi agricoli arretrati e determina la rapida scomparsa della piccola proprietà contadina; l’effetto totale comportò un ulteriore impoverimento del Mezzogiorno.
- Per quanto riguarda la struttura sociale dell’epoca la classe dirigente è prevalentemente composta da grandi possidenti agrari, in buona parte nobili.
- i borghesi, invece, sono diventati grandi possidenti grazie all’acquisto di beni ecclesiastici e terreni demaniali o dei beni della nobiltà decaduta e impoverita. Lo strato dell’alta borghesia comprende alti funzionari dello Stato e magistrati, banchieri e finanzieri.
- Il ceto medio consiste in commercianti, piccoli proprietari agricoli e artigiani, ed entra ben presto in crisi a seguito della crisi agraria; molti scrittori provengono da questo ceto e ne patiscono la decadenza e la riflettono nelle loro opere, in particolare vi è il rimpianto del mondo del passato (mondo agrario che viene spazzato via dal progresso moderno). Si vede la nascita di un ceto medio nuovo, ovvero quello impiegatizio, ingigantito dalle esigenze della pubblica amministrazione e dallo sviluppo dei servizi indispensabili alla complessa società moderna.
- le masse popolari si ritrovano invece in condizioni sempre peggiori, a causa della pesantissima pressione fiscale, alla leva militare obbligatoria che sottrae bracci valide al lavoro agricolo e altre attività.
[• In campo politico:
- L’ideologia politica importante resta quella del liberalismo, fortemente laico perché rispondeva all’atteggiamento duramente antirisorgimentale e antiliberale assunto dalla Chiesa prima e dopo l’unificazione.
- L’atteggiamento intransigente della Chiesa impediva ai cattolici di partecipare alla vita politica (diventano componente attiva solo nel Novecento).
- L’opposizione al liberalismo conservatore fu assunta da forme di radicalismo borghese, tra cui quella dell’idealogia anarchica, che si rese responsabile di alcuni episodi di terrorismo.
- L’anarchismo fu ben presto superato dal diffondersi del socialismo, che si ispirava alle teorie e ai programmi del marxismo operaio e contadino. Tuttavia l’arretratezza sociale ed economica del momento postunitario non consentiva in Italia una forte espansione del movimento socialista (il quale necessitava una forte base operaia di un’industria moderna).]
• La scuola aveva la funzione di fornire un minimo bagaglio culturale a tutti, ma anche di amalgamare la popolazione italiana, facendo acquisire alle masse popolari una coscienza nazionale e civile. Inoltre, il sistema produttivo arretrato non era in grado di assorbire quei pochi diplomati e laureati provenienti da scuole tecniche, licei e università. Il fenomeno portò i giovani intellettuali frustrati a sfogare la loro rabbia ponendosi a capo dei movimenti di protesta popolari (avvicinamento al socialismo).
• Il teatro:
- Il sublime tragico perde di importanza dato che il questo mondo borghese si esprimeva principalmente nella forma del realismo.
- Il dramma è, come accennato prima, la rappresentazione della vita borghese contemporanea e dei suoi problemi in chiave seria, di analisi realistica. I temi centrali erano la famiglia e il denaro.
- Ad ambienti popolari sono dedicati il teatro dialettale (ma anche a ceti più ricchi) e i drammi veristi di Giovanni Verga, che sono testi ricavati da novelle.
- Il melodramma continua anche nell’Ottocento, con un passaggio da intrecci romantici ad un realismo nella rappresentazione (“La Traviata” di Giuseppe Verdi). Il melodramma verista metteva in scena vicende di personaggi popolari.
• Nonostante ritardi e limiti, l’Italia degli anni Settanta e Ottanta si avvia verso uno sviluppo capitalistico moderno e verso l’industrializzazione; di fronte a questa modernizzazione economica e sociale, si possono individuare tre atteggiamenti fondamentali da parte degli scrittori:
- un atteggiamento apologetico, di realizzazione nel progresso;
- un atteggiamento di rifiuto romantico, in nome dei valori del passato;
- un atteggiamento di curiosità conoscitiva, che non esalta e non condanna, ma indaga i cambiamenti in modo distaccato.
• Il Positivismo è proprio dell’atteggiamento apologetico (= di accolta del progresso); è un movimento filosofico che promuove l’idea del progresso in campo scientifico, del sapere e dell’istruzione ed esalta quindi la scienza che affronta problemi concreti. Questa filosofia nasce a seguito della seconda rivoluzione industriale, lo sviluppo della scienza e della tecnica e la diffusione della cultura, e determina un clima di fiducia entusiastica nelle forze dell’uomo e nelle possibilità del sapere scientifico e tecnologico.
- Il ricorso a princìpi che escludano il metodo scientifico non dà luogo a vera conoscenza, quindi vi è un rifiuto per qualsiasi visione di tipo religioso, metafisico e idealistico. Vi è la convinzione che tutto il reale sono regolate da ferree leggi meccaniche e deterministiche.
- Il metodo della scienza, poiché è l’unico valido, va esteso a tutti i campi, anche l’uomo e la società. Nessun aspetto del reale può sfuggire all’indagine scientifica.
- La scienza, dandoci gli strumenti per spiegare e conoscere il reale, ci consente anche di dominarlo, asservendolo ai bisogni dell’uomo. Di qui deriva la fede positivistica nel progresso e la volontà di riorganizzare globalmente la società in modo più razionale e più giusto.
• Con la fine del periodo risorgimentale, gli intellettuali perdono il ruolo centrale di guida ideologica, di militanza e di dirigenza politica che avevano rivestito negli ultimi decenni. Compaiono quindi i primi atteggiamenti di rivolta e di rifiuto dei valori borghesi (scapigliati). Il letterato si sente spinto ai margini dai nuovi processi produttivi che meccanizzano la vita dell’uomo e che trasforma l’arte in una merce per il mercato. Lo scrittore deve affrontare la concorrenza per raggiungere il successo secondo il meccanismo duro e spietato della lotta per la vita, che regola tutta la società.
• L’avvento del mercato della produzione letteraria divide gli scrittori in due gruppi:
- chi rifiuta disgustato il meccanismo disgustato della standardizzazione (Verga).
- chi accetta il mercato, adattandosi a scrivere per il pubblico, assecondandone i gusti di vista e del benessere economico (D’Annunzio).
• Per quanto riguarda la lingua da stabilire come nazionale, Manzoni propose come soluzione l’adozione della lingua parlata dai fiorentini colti. La soluzione manzoniana si rivelò però astratta e impraticabile nei fatti, in quanto una lingua veramente viva può nascere solo dall’uso concreto dei parlanti. La diffusione dell’italiano fu infatti un processo graduale, lento e difficile, aiutata particolarmente: dalla leva militare obbligatoria che obbligava la comunicazione tra giovani provenienti da regioni diverse; la diffusione dei giornali; la comparsa di mass-media di capillare penetrazione come la radio, il cinema e la televisione.
- Nella prosa si diffonde un modello più agile e rapido, influenzato dal linguaggio giornalistico, che abbandona termini arcaici e preziosi; si avvicina sempre più alla lingua parlata.
- Nella poesia si tenta un recupero dell’aulicità classica, mescolando termini aulici con vocaboli quotidiani.
Kant - Critica della Ragion Pratica La “Critica della Ragion Pratica” significa analisi e esame d... more Kant - Critica della Ragion Pratica
La “Critica della Ragion Pratica” significa analisi e esame di come la ragione e, dal punto di vista pratico, può regolare la condotta e la morale dell’uomo. La morale, o etica, è la scienza che studia il comportamento pratico dell’uomo al fine di indirizzarlo verso ciò che è giusto, per cui la ragione pratica è la volontà regolata dalla ragione.
L’opera è divisa in due parti fondamentali:
1. L’analitica della ragion pratica, che tratta dei principi della ragione pratica (le massime e gli imperativi morali), che sono l’oggetto della ragione pratica, e che esamina inoltre i movimenti e le motivazioni della ragione pratica stessa.
2. La dialettica della ragione pratica, che tratta dell’antinomia (contrapposizione) che esiste tra virtù e felicità, nonché del suo superamento attraverso tre postulati che sono il fondamento della ragione pratica stessa.
L’analitica della ragion pratica
Kant chiama principi pratici (norme pratiche) quelli che influenzano e regolano la volontà. Essi si dividono in massime e imperativi.
• Le MASSIME (prescrizioni, suggerimenti, consigli) sono principi pratici che valgono solo per i singoli soggetti o individui che se le propongono (cambiano da soggetto a soggetto): quindi sono SOGGETTIVE.
• Gli IMPERATIVI (comandi) sono invece principi pratici oggettivi; sono comandi o doveri che valgono per tutti. Ciò non significa che necessariamente tutti si comportino secondo questi comandi, perché possono non essere rispettati se non si segue la ragione e se quindi ci si fa dominare dalle passioni; significa piuttosto che tali comandi si imporrebbero a tutti se tutti obbedissero alla ragione pratica, che è in grado di regolare e determinare la volontà.
Gli imperativi si distinguono, a loro volta, in imperativi ipotetici e imperativi categorici.
- Gli imperativi IPOTETICI esprimono un comando subordinatamente al perseguimento di uno scopo particolare, in vista di fini particolari, ed hanno la forma del “se… devi…”. Quindi hanno un valore oggettivo, valido per tutti coloro che vogliono conseguire quello stesso scopo predeterminato.
- Gli imperativi CATEGORICI (categorico = assoluto e indiscutibile) sono invece comandi che regolano la volontà a prescindere dal raggiungimento di scopi predeterminati, ma comandano di agire sempre con razionalità, razionalmente, perché tale è il dovere di tutti, senza subordinati ad alcun fine. Sono quindi oggettivi non in senso ipotetico, subordinato, ma in senso assoluto. Hanno la forma del “devi” assoluto: comandano il dovere per il dovere, perché è così che si deve agire e comportarsi in quanto così è giusto e non già per ottenere un qualche scopo o guadagno.
Quindi solo l’imperativo categorico ha valore di legge morale che vale incondizionatamente per l’essere razionale (per l’uomo) indipendentemente dagli scopi e dalle circostanze occasionali: un’azione è morale solo se è disinteressata, se non persegue scopi particolari ma si compie solo perché si deve, perché è giusto così. Soltanto l’imperativo categorico dunque ha valore universale necessario, perché è indipendente da qualunque interesse o passione derivanti dall’esperienza.
L’imperativo categorico è valido solo in sé nella sua forma e non per il suo contenuto; ciò che importa non è ciò che devo volere ma come devo volere qualcosa. Conta cioè l’intenzione di compiere sempre ciò che si deve (il dovere per il dovere), qualsiasi sia l’oggetto e il contenuto dell’azione. Se un uomo si comporta bene solo perché è influenzato dall’esperienza o perché spera in un premio oppure teme una punizione, allora questo suo comportamento non è un’azione moralmente valida. Solo se la ragione pratica (la volontà) è libera da qualsiasi influenza esterna possono allora esistere i principi morali validi per tutti gli uomini, ossia universali e necessarie.
La storia - l’Illuminismo (1750-1850) I motivi della rottura con l’arte tradizionale • A partir... more La storia - l’Illuminismo (1750-1850)
I motivi della rottura con l’arte tradizionale
• A partire dalla metà del XVIII secolo si forma una filosofia dell’arte estetica. È allora che si produce una profonda rottura nella tradizione artistica e ha inizio il nuovo ciclo storico dell’arte, quello che si chiama moderno o contemporaneo. L’arte non viene più riferita ai grandi ideali conoscitivi, religiosi, morali, ma ad un ideale specificamente estetico. Si afferma così l’assoluta autonomia della sfera dell’arte e contemporaneamente si pone il problema del suo coordinamento alle altre attività umane, cioè del suo posto e della sua funzione nel sistema generale della cultura dell’epoca.
Questo cambiamento della tradizione figurativa si determina a causa di due fattori.
• Uno è la cultura dell’Illuminismo, secondo cui la natura non è più la rivelazione dell’ordine certo e immutabile della creazione, ma semplicemente l’ambiente dell’esistenza umana, individuale e sociale; non è più un modello, ma uno stimolo a cui variamente si reagisce.
- Quello che era il valore assoluto e a priori della natura come rivelazione o modello dato dall’alto, nell’arte moderna viene sostituito dall’ideologia intesa come immagine che la mente si fa della realtà come si pensa che sia o come si vorrebbe che fosse. Il pensiero dell’Illuminismo, che è all’origine della cultura moderna, non pone la natura come una forma data e immutabile, che si può soltanto imitare o rappresentare: la natura che gli uomini percepiscono con i sensi, interpretano con l’intelletto, mutano con l’agire (è infatti dal pensiero dell’Illuminismo che nasce la tecnologia moderna, che non ripete la natura ma la muta) è già una rappresentazione mentale che ha nella mente tutti i suoi possibili sviluppi.
• Un altro motivo che, nel Settecento, determina la fine di quello che potremmo chiamare il ciclo classico e l’inizio del ciclo romantico o moderno è la trasformazione dei mezzi tecnici di produzione, con tutte le conseguenze che comporta nell’ordine sociale e politico. Era inevitabile che la nascita della tecnologia industriale, determinando la progressiva crisi dell’artigianato, provocasse la trasformazione delle strutture e delle finalità dell’arte, che della produzione artigianale aveva rappresentato il culmine, la ragione metafisica, il modello. Il trapasso dalla tecnologia dell’artigianato, che utilizzava le materie e imitava i processi della natura, alla tecnologia industriale, che agisce sulla natura trasformando rapidamente l’ambiente, è una delle cause principali della crisi dell’arte moderna: esclusi dal sistema tecnico-economico della produzione, gli artisti diventano intellettuali borghesi in rapporto di tensione e spesso di aspra polemica con la stessa classe dirigente di cui fanno parte. I rapidi sviluppi del sistema industriale, sia sul piano sociale sia sul piano tecnologico, spiegano il continuo mutare degli orientamenti artistici, il succedersi delle tendenze o delle poetiche, la loro forte accentuazione ideologica, i loro contrasti.
Le fasi
• Nella prima fase preromantica si sviluppano due poetiche, sublime e pittoresco, e successivamente verso gli inizi dell’800 anche la poetica del paesaggio.
• La seconda fase è quella Neoclassica, fino all’inizio del 1800, influenzata da grandi scoperte, come quella archeologica di Pompei. Dal punto di vista teorico vi sono due importanti figure:
1. Winckelmann, architetto ma soprattutto teorico che tratta di classicità in molte delle sue opere. Ritiene che è in Grecia che si è sviluppata la parte più creativa della classicità, inclusi gli ordini architettonici.
2. Mengs, architetto boemo, opera anche a Roma. Sostiene che l’apporto dei romani era fondamentali per l’uso dell’arco e del sistema trittico, dando ai Romani un’identità distinta, ma non più o meno importante. I Romani inseriranno dei loro modelli architettonici tra i quali il tuscanico (ripreso dai fenici, correzione del dorico) e il composito. In generale, il Neoclassicismo riprende i canoni greci e latini, seguendo la proporzione, l’armonia e la bellezza delle forme.
- La bellezza nella classicità è data dalle proporzioni e dall’armonia. Nei ritratti veniva infatti divisa la grandezza del viso per poi riproporlo secondo le grandezze armoniche tra loro.
- L’armonia nasce allora dalla proporzione, una consonanza di distanze metriche. Viene definita da Policleto attraverso il canone policleteo e via via con lo sviluppo di altri
- La natura nel classico è positiva (“mediterranea”), che invita alla pacificazione dell’uomo con il mondo. Dal punto di vista culturale, la classicità è associata al mediterraneo.
• La terza fase (1820-1850) è quella della reazione romantica. Tra le figure più influenti ci sono: Schlegel (teorico tedesco), Novalis (poeta tedesco), Viollet Le Duc (teorico francese), Pugin e Ruskin (architetti inglesi). Quest’ultimo scrive libri come “The seven lamps of architecture” e “The stones of Venice”, che tratta il concetto di restauro romantico.
- Sullo scenario italiano abbiamo Lodili e Miuzia, che si occupano di edifici pubblici e su come l’architettura deve essere funzionale allo stato.
- La bellezza romantica non è stereotipata ma dissonante e si ritrova in elementi che mancano di armonia, suscitando una bellezza nuova determinata dall’irregolarità e un’attrazione inspiegabile.
- La natura è nordica, minacciosa, oscura e fredda, che a volte suscita anche timore, ma che allo stesso tempo affascina, facendo scaturire il sublime.
• In generale, Neoclassicismo e Romanticismo costituiscono due importanti fasi di uno stesso processo storico, che risultano tra loro profondamente connesse sul piano artistico e culturale nonostante le loro differenze. Sia gli uni che gli altri, infatti, vivono alla costante ricerca di forme espressive che si dimostrano in grado di far evadere dall’insoddisfazione di uno oggi in sempre continua e spesso troppo rapida evoluzione.
- Mentre il Neoclassicismo si fa promotore del ritorno dell’ordine, ispirandosi ai modelli classici, il Romanticismo esalta la fantasia e la sensibilità personale.
- Il modo di vedere e sentire la natura rende perfettamente l’idea della contrapposizione di logica fra i due movimenti: l’artista romantico si sette parte integrante della natura e vi si immerge profondamente, mentre l’artista neoclassico, al contrario, si sforza di rimanerne estraneo e di indagarne razionalmente le caratteristiche al fine di padroneggiarla, negandole qualsiasi valore poetico ed espressivo e usandola come elemento di contorno.
- L’arte neoclassica non vuole quindi essere imitatrice della natura ma dei modelli ideali che di essa hanno elaborato i classici. Ne consegue, però, che mitizzando l’età classica come l’età dell’oro, il Neoclassicismo compie fatto un’operazione assolutamente irrazionale, contraddicendo le sue premesse illuministe e preludendo in modo chiaro a quella che sarà la reazione romantica verso le dimensioni della soggettività.
I concetti dell’arte estetica
• Distinguendo un “bello pittoresco” ed un “bello sublime” Kant distingue due giudizi che dipendono da due tipi di atteggiamento dell’uomo nei confronti della realtà: su di essi, e sulla loro relazione dialettica, fonda infatti la “Critica del giudizio”, dove organizza tre categorie estetiche:
James Joyce Virginia Woolf Paralyses and escape Feminism, ambiguity, war, neurosis ... more James Joyce
Virginia Woolf
Paralyses and escape
Feminism, ambiguity, war, neurosis
Joyce’s narrative technique is more experimental than the one used by Virginia Woolf.
Woolf’s narrative technique follows a more chronological order than Joyce’s.
The religious torment which characterises Joyce’s characters and their moral conflict is not so visible in Virginia Woolf.
Characters are more victims of themselves rather than of outer circumstances.
Characters never acquire a myth dimension as the ones by Joyce in Ulysses.
Characters belong to the middle or low class connected to Dublin.
Characters belong to the upper classes.
Brief text explaining the key points of Nietzsche's philosophy. I am sorry, but the text is in It... more Brief text explaining the key points of Nietzsche's philosophy. I am sorry, but the text is in Italian, though it can be easily translated online.
• Eliot was born in 1888, in St. Louis, Missouri. He was a bright and hardworking student, who ex... more • Eliot was born in 1888, in St. Louis, Missouri. He was a bright and hardworking student, who experienced a classical, wide−ranging education. Eliot studied philosophy and French literature at Harvard. In 1909 he graduated from Harvard with a bachelor’s degree in philosophy, and he finished his master’s degree in philosophy a year later. Over the next six years, he pursued further graduate studies in philosophy at a number of institutions in the United States and Europe, including Harvard, the Paris Sorbonne, Marburg in Germany, and Merton College, Oxford, ultimately completing his dissertation in 1916.
• During the period of his studies, he met two people who would prove to be influential to his writing. The first was fellow poet Ezra Pound, who became Eliot’s friend, mentor, and editor. The second was Vivien Haigh−Wood, who was a British ballet dancer, whom he met and married in 1915 while studying in England. He and Vivien settled in London the same year, but they experienced a troubled relationship from the start, due in a large part to Vivien’s neurotic illnesses. The dark tone of Eliot’s poetry during the 1910s and 1920s is often attributed to his marriage. In 1915 Eliot started teaching in London. In 1917 Eliot left teaching to work in the Colonial and Foreign Department as clerk at Lloyds Bank in London, a position he held until 1925. At the same time, he became assistant editor of the Egoist (1917–1919), a literary magazine, in which he published Prufrock, and Other Observations (1917).
Victorian Age (1837-1901) • 1837-1860: Industrial Revolution • 1860-1901: Colonial Expansion T... more Victorian Age (1837-1901)
• 1837-1860: Industrial Revolution
• 1860-1901: Colonial Expansion
The Victorian age took its name from Queen Victoria. She was a symbol for the country, a perfect Constitutional Monarch. Britain avoided revolutions and supported many causes of independence abroad. It was involved in the Opium War against China: England gained access to five Chinese harbours and got control on Hong Kong. In addition, England wanted to reduce the power of Russia in the Crimean War. The Victorian era was the age of a great scientific progress, stability and important social reforms but at the same time was characterized by poverty, injustice and social unrest.
Reforms
• 1832: the first reform act (the vote was given to the large industrial towns)
• 1833: the factory act (children couldn’t work more than 48 hours a week)
• 1834: the poor law amendment act (in the workhouses the poor received board and education in return for work).
• 1846: abolition of corn laws (as a consequence of the Irish famine).
• 1847: ten hours’ act (it limited working hours to ten)
Queen Victoria’s reign (1837-1901) was the longest in the history of England. The merits of this positive period belonged to the Queen, who, in marked contrast with the other European monarchs, reigned constitutionally. She was a mediator between the two parties (Liberals and Conservatives) and never overruled Parliament. The Government had to face two major problems such as a strong campaign for liberal trade that led to the abolition of the Corn Laws and the Chartist: a working-class movement who called for social reforms and the extension of the right to vote.
Values
The Victorians were great moralisers. They promoted a code of values based on personal duty, hard work, optimism, respectability, conformity to social standards and charity. These values were of equal application to all the classes of society, but were given their essential Victorian form by the upper or middle classes. The idea of respectability distinguished the middle from the lower class. Respectability was a mixture of morality, hypocrisy and conformity to social standards. It meant:
• The possession of good manners;
• The ownership of a comfortable house with servants and a carriage;
• Regular attendance at church;
• Charitable activity:
• Philanthropy, which was a wide phenomenon that absorbed the energies of thousands of Victorians.
Bourgeois ideals also dominated Victorian family life:
• The family was a patriarchal unit;
• The man represented the authority;
• The women had the key role regarding the education of children and the managing of the house.
The category of “fallen women”, adulteresses or unmarried mothers or prostitutes, was condemned and marginalized. Sexuality was generally repressed and prudery in its most extreme manifestations led to the denunciation of nudity in art and the rejection of words with sexual connotation from everyday vocabulary.
VICTORIAN COMPROMISE: prosperity and progress coexisted with poverty, ugliness and injustice. Ethical conformism was opposed to corruption, philanthropy was in contrast with capitalistic greediness, private life was opposed to public behaviour.
Patriotism
Civil pride and national fervour were frequent among the British. Patriotism was deeply influenced by ideas of racial superiority. The British had the certainty that the races of the world were divided by physical and intellectual differences, that some were destined to be led by others. The concept of “the white man’s burden” was exalted by the colonial writers, like Kipling, and the expansion of the empire was regarded as a mission.
EVANGELICALISM
The religious movement known as Evangelism, inspired by Wesley the founder of Methodism, exerted an important influence on Victorian code of values. The Evangelicals indeed believed in:
• Obedience to a strict code of morality;
• Dedication to humanitarian causes and social reform.
• Literal truth of the Bible
Utilitarianism
The 19th-century social thinking was influenced also by the philosophical movement of utilitarianism, based on Bentham’s principles. According to this movement an action is morally right if it brings to happiness and wrong if it produces the opposite Utilitarianism contributed to the Victorian conviction that any problem could be overcome through reason. The key-words of this philosophy were: usefulness, happiness and avoidance of pain.
Empiricism
Utilitarian indifference to human and cultural values was attacked by many intellectuals including Charles Dickens and John Stuart Mill, a major figure of empiricism. He thought:
• Legislation could help men develop their natural talents and personalities;
• Progress came from mental energy and therefore he accorded great importance to education and art.
• Happiness is a state of the mind and spirit, it doesn’t coincide with material and selfish pleasure.
He promoted a series of reforms: popular education, trade union organization, emancipation of women, the development of cooperatives, etc.
Darwinism
The scientific discovery began to overturn the belief in a stable universe. There was a new view of the universe, perceived as an incessantly changing being. Charles Darwin in his famous work “On the origin of species” argued that man is the result of a process of evolution and that in the fight for life only the strongest species survived. Darwin’s theory discarded the version of creation given by the Bible.
The great exhibition
The great exhibition of 1851, held in Crystal Palace in London, celebrated British advances in science, technology and the Empire. In the meantime, workers had begun to come together in Trade Unions. After strong opposition from the Government, the Trade Unions were legalized in 1882 and in 1906 the Labour Party was born.
The urban habitat
The poor lived in slums appalling quarters characterized by squalor, disease and crime. The conditions of life were very bad: there was a high death rate and terrible working conditions. The atmosphere was polluted and that caused a disastrous effect especially on children’s health. The Government promoted a campaign against national ill health through:
- cleaning up of the towns;
- foundation of professional organizations to control medical education and research;
- building of modern hospitals.
A lot of services, such as water, gas, lighting, parks, stadiums, were introduced. Even new Victorian institutions like prisons, police stations, boarding schools, town halls were built.
The building of the London’s Underground in 1860 and the more efficient railways transformed people’s lives. People could live in the suburbs instead of the crowded areas and could travel for work and leisure. The Prime Minister Sir Robert Peel founded the Metropolitan Police, known as “bobbies” from the name of their founder.
The British empire
The British Empire extended its power all over the world: into Asia (Ceylon, India), Africa (Egypt, Kenya, Sudan, Rhodesia), Central America and Oceania. Most British citizens were extremely proud of their empire and regarded colonial expansion as a mission. This attitude came to be known as “jingoism” (sciovinismo).
The American civil war
In America, the political situation was tense because of the growing split between the North and the South. While the North was industrialized and the population was especially white (the immigrants from Europe settled in the North), the economy of the South was based on the vast plantations of tobaccos and cotton, and on the slavery North was abolitionists and gave pressure on Southern states to abolish slavery. The civil war lasted four years (from 1861 to 1865) and ended with the abolition of slavery. However, the abolition of slavery did not grant the blacks equality and economic security. The blacks were free but penniless, they were discriminated in schools, hospitals and transport were frightened and persecuted by the racists (Ku Klux Klan). During the war many possession disappeared, especially, in the South, but in the North big fortunes were made and financial empire was created by men who rose from nothing: Rockefeller and embodied the American dream: the myth of the self-made man.
Other important events were: the discovery of gold in California, the relevant technological developments and the railroad that joined Atlantic to the Pacific. The America become the richest and most modern country in the world.
The Victorian novel
During the Victorian Age the novel became the most popular form of literature and the main way of entertainment as it was read aloud and in community within the families. Novels were first published in instalments in the pages of periodicals. The novelists described society as they saw it in their works. They thus denounced the evils of their society, without a radical criticism. A great number of novels were written by women but some of them used a male pseudonym because it wasn’t easy for a woman to publish her writings. The women’s novel was a realistic exploration of the daily lives and values of women within the family and the community. most readers were women because they had more time than men to spend at home.
Aesthetic Movement or Aestheticism • The Aesthetic movement was born in France thanks to Teophile... more Aesthetic Movement or Aestheticism
• The Aesthetic movement was born in France thanks to Teophile Gautier and developed in the last part of 19th century; the most influent writers were the Italian D’Annunzio, Huysmans in France, and Oscar Wilde in England (with his masterpiece The Picture of Dorian Gray, in which preface contains quotes, principles and aphorisms, that together are considered the manifesto of the English Aesthetic movement).
• Aesthetics were not politically committed but reflected their disgust for the materialism and utilitarianism (following the Industrial Revolution) and the restrictive moral code of the bourgeois class.
• Therefore, the French artists withdrew from the political and social scene, isolating from society, in what Gautier called “L’ART POUR L’ART” or “ART FOR ART'S SAKE”; he stated that the art or beauty in art will survive over life and time, so art is eternal.
• Gautier was a member of the Parnassian movement, a group of French poets who challenged the old romantics and wished the pursuit of stylistic perfection in all fields of art. The name Parnassian derives from the original Parnassian poets’ journal, Le Parnasse contemporain, itself named after Mount Parnassus, home of the Muses in Greek mythology. The influence of the Parnassians was felt throughout Europe. Many former Parnassians became part of the Symbolist movement in the late 19th century.
• English aesthetics also isolated themselves and wrote texts based on sensations, beauty and a refined style. The artists surrounded themselves with beautiful and pleasant things such as extravagant clothes, perfumes, fragrances, drugs.
• The main theorist of Aesthetic movement in Britain was Walter Pater, who claimed the importance of life as “A WORK OF ART” and considered art the only way to stop the flow of time and the only certainty in life. Pater’s ‘Studies in the History of the Renaissance’ and his masterpiece ‘Marius the Epicurean’ were considered both successful and subversive. ‘Studies in the History of the Renaissance’ is considered the golden book of the British Aesthetic Movement, dealing about the real nature of Italian Renaissance artists, who sometimes were homosexual or atheist. His aim was to challenge conventional moral codes on morality, sexuality, religion and education of Victorian society, which saw Italian Renaissance artists as perfect people: Pater wanted to convey a different point of view.
[The word Aesthetic come from a Greek word, which means to feel and perceive: the writer is somebody who can see thing that other people cannot see.]
The movement is also characterized by the supremacy of sensation and beauty, they recognised Keats as their forerunner, but their vision was different: according to Gautier’s theories they believed in Art for Art’s sake, thus art had not a didactic aim, but was important because it dealt about beauty.
Bohemianism or Bohemian Movement
• A bohemian is a person with artistic or intellectual tendencies, who lives and acts with no regard for conventional rules of behaviour.
• The word “bohemian” first appeared in the English language in the 19th century to describe the non-traditional lifestyles of marginalized and impoverished artists, writers, journalists, musicians, and actors in major European cities. Bohemians were then associated with unorthodox or anti-establishment political or social viewpoints, which often were expressed through free love, frugality, and voluntary poverty.
• Dandy (a type of mind-set bohemianism): no money, but try to appear as if they have it by buying and displaying expensive or rare items – such as brands of alcohol.
• The word “dandy” comes from the song “The Yankee Doodle Dandy” sung by the British troops in the USA during the American Revolution to mock the colourful uniform of the oversea soldiers. Lord Gordon Byron is thought to be a forerunner of the Dandy movement because of his extravagant clothes.
The pre-Raphaelitism
The origins of the Aesthetic Movement can be traced back even to the Pre-Raphaelites, a group of artists who refused any form of art made after Raphael, rejecting academic taste and classical doctrines; they wanted to go back to medieval art, which they believed to be more spontaneous and sincere, in contrast with the more modern sinful art. Pre-Raphaelites were painters and poets who turned their eyes away from the ugly contemporary industrial and urban world. Their paintings were colourful, symbolic and at the same time realistic, reproducing nature in detail.
Decadent movement
• In France, the Decadent Movement is often said to have begun with either Joris-Karl Huysmans' Against Nature (1884) or Baudelaire's Les Fleur du Mal (1857).
• Capitalizing on the momentum of Huysmans' work, Anatole Baju founded the magazine Le Décadent in 1886, an effort to define and organize the Decadent Movement in a formal way. The Decadents were a group of writers who did not only look to escape the boredom of the banal, but they also sought to shock, scandalize, and subvert the expectations and values of society, believing that such freedom and creative experimentation would better humanity.
• They were heavily influenced by Baudelaire’s masterpiece Les Fleur du Mal (1857), though they were also influenced by Gothic novels and the poetry and fiction of Edgar Allan Poe.
• Many were associated with Symbolism, others with Aestheticism. Symbolism was a reaction in favour of spirituality, the imagination and dreams. Symbolists believed that art should represent absolute truths that could only be described indirectly, through symbols.
• The pursuit of these authors, according to Arthur Symons, was "a desperate endeavour to give sensation, to flash the impression of the moment, to preserve the very heat and motion of life," and their achievement, as he saw it, was "to be a disembodied voice, and yet the voice of a human soul.”
• These French decadents lived a very unconventional life, they used drugs, a way to improve perception, to look inside their soul, thus called maudits, (accursed poets). The most important ones were Rimbaud, Mallarmé, Verlaine and Laforgue.
Robert Louis Stevenson
Strange Case of Dr Jekyll and Mr. Hyde, published in 1886 by Robert Louis Stevenson, is about a man who transforms between two personae: Dr Henry Jekyll and Mr. Edward Hyde. [The phrase ‘Jekyll and Hyde’ is sometimes used colloquially to refer to someone whose actions cannot be reconciled with each other.]
Plot
• Strange Case of Dr Jekyll and Mr. Hyde focuses on John Utterson, a lawyer and friend of Dr Jekyll’s. The novel begins with John Utterson talking with his other friend, who has just witnessed an odd situation. A man later identified as Edward Hyde ran over a girl, only to pay off her family later with a check from Dr Jekyll. • The situation is made even stranger because Jekyll's will has recently been changed so Mr. Hyde now stands to inherit everything. John, believing that the two men are separate people, thinks that the cruel Mr. Hyde is somehow blackmailing Dr Jekyll. John thus questions Dr Jekyll about Hyde, but Jekyll tells him to mind his own business.
• A year later, Mr. Hyde attacks someone else: he beats a man with a cane, resulting in the man's death. The police involve John because he knew the victim. John takes them to Mr. Hyde's apartment, where they find the murder weapon, which is a gift that John himself gave to Dr Jekyll. John questions Dr Jekyll about Mr. Hyde again, but Jekyll insists that Mr. Hyde has run away. He shows John a goodbye note from Mr. Hyde, but the handwriting is suspiciously similar to Dr Jekyll's.
• For a while, things seem to improve: Mr. Hyde does not reappear and Dr Jekyll seems happier. But then one of John's friends –Dr Lanyon– dies suddenly; Before he dies, however, Lanyon gives John a letter. He says it should only be opened if Dr Jekyll either dies or disappears.
• Dr Jekyll starts acting even weirder and shuts himself up inside his laboratory. Eventually, his butler and John break into the laboratory, concerned because the voice they heard inside is not the doctor's. Once inside, they find Mr. Hyde dressed in Dr Jekyll's clothes and dead: the doctor has committed suicide. Next to his body is a letter.
• After he goes home again, John reads both letters now in his possession. They reveal the truth about what has been happening. The letter written by his friend Lanyon explains that Dr Jekyll and Mr. Hyde are the same person and that they transform back and forth via potions. The second letter, written by Dr Jekyll, explains the purpose of the transformation: Dr Jekyll wanted to separate his good side and his bad side. He thought he could control it with the potions, but eventually the transformations got out of control and he would transform involuntarily without the aid of the potions. Dr Jekyll tried several things to stop the transformations, but nothing worked. He knew he would turn into Hyde permanently. The letter was his last conscious act as Dr Jekyll.
• Since Mr. Hyde is dead, it can be assumed that, unwilling to face the consequences of his violent actions, Mr. Hyde decided to kill himself first.
Genre
Strange Case of Dr Jekyll and Mr. Hyde is an example of the Gothic genre. Gothic stories typically blend elements from horror stories with elements from Romantic stories. The persona-changing potions, murders, and eventual suicide in the novel are all examples of the horror elements at work in the text. The Romantic element in the novel comes across in the theme of science versus nature, since Romantic works often are seen as a rebellion against science's rationalization of nature. Gothic novels often explore the human psyche and supernatural phenomena, too.
On the other hand, the novel can be read as a detective story told by Jekyll’s lawyer, Mr. Utterson.
George Gordon Byron Life • George Gordon Byron is an unconventional aristocrat and to many of his... more George Gordon Byron
Life
• George Gordon Byron is an unconventional aristocrat and to many of his contemporaries, Byron’s poetry and life embodied the romantic spirit.
• Though rich and handsome, he had a handicap that consisted in a deformed foot and because of this he lacked a happy childhood. However, as a student at Cambridge University, he not only drank, gambled and made brilliant conversations but he forces himself to become skilled at physical sports.
• In 1807 he published Hours of Idleness, a small volume of lyric poems which was attacked in the pages of the Edinburgh Review; Byron replied with English Bards and Scotch Reviewers, where he showed his taste for satire.
• In 1809 he set out on his Grand Tour, visiting Portugal, Spain, Malta, Albania, Greece and the Middle East, where he gathered the experiences that inspired the first two cantos of Childe Harold’s Pilgrimage, which he published after his return to England in 1812. The cantos were so successful that he became a literary and social celebrity, even because of his extravagant, fascinating, dissolute, unconventional, nonconformist, brilliant and original personality. He had a great reputation because of his works dealing with exotic settings and foreign customs.
• In 1815 Byron married Annabella Milbanke but it lasted one year due to Byron’s incestuous relationship given that he believed in free love.
• Because of this public scandal and because of his debts he decided to self-exile, even because he saw England as a limitation. He then travelled among Europe and strongly believed in nationalistic changes and supported nations for their independence. He first moved to Geneva, where he became close friend of Percy Bysshe Shelley and wrote the third canto of Childe Harold. He then moved to Venice, where he produced the tragedy Manfred, the fourth and last canto of Childe Harold, the heroic poem Beppo and his epic masterpiece Don Juan. In 1819 he moved to Milan where he participated to patriotic plots against Austrian rule; eventually he moved to Pisa to join Shelley. After Shelley’s death he decided to commit himself to Greek struggle of independence from Turkey. He organised and expedition and devoted himself to training troops in Missolonghi, where he died in 1824 due to a severe fever.
• Byron firmly believed in individual liberty and wanted to be himself anywhere and at any time; he also wished all men to be free and so went to fight against tyrants. The general foreground of his works is an isolated man whose feelings are reflected by and identified with exotic and wild natural landscapes.
• Byron criticised both Wordsworth and Coleridge because they were narrow-minded and ignored the progress being made during that period in Europe. Though Byron deals with Romantic themes, he makes use of neoclassical style such as archaisms, cantos, conventional rhyme scheme and so on.
Childe Harold’s Pilgrimage
• The poem is structured in four independent parts called cantos. Unity is given by the protagonist who is Harold, called Childe (medieval term) because he is a nobleman awaiting knighthood who travels. Harold’s boredom and disillusionment with life lead him leave England.
• The first two cantos evoke a glorious past, the famous monuments and landscape of Spain, Portugal, Albania and Greece.
• In the third canto Byron experiments his own ability to become completely absorbed in imaginative creativity and the attraction to the nature world, which both provide a new vitality. Structurally the canto follows Byron’s journey, after he left England in 1816.
• In the fourth canto, which is set in Italy, contains several descriptions of nature, especially of the sea, depicted as the image of the sublime and eternity. Thus, nature reflects the poet’s mood and feelings.
• Childe Harold can be identified with the Byronic hero because of his mysteriousness, that men cannot understand for he is isolated and is at ease among wild nature.
Harold’s Journey
Harold’s Journey is a part of the third canto. In the second stanza there is a first person narrator because Byron wants to talk directly to his readers about the moment he left England and his daughter. He is excited for what is new and wonderful about to come. Harold’s journey is described as a pilgrimage because he does not know where he is going, he doesn’t have a set destination.
In the other stanza here it appears again the third person narration. Harold is pictured as an outcast and, though in youth he tried to hide his original and quirky nature, he then ignores the others’ opinion and becomes proud to be special despite being isolated.
In the thirteenth stanza Byron uses several personifications to implicitly say that nature is a living being and that it speaks a mutual language with him and the protagonist, and this language is clearer than his mother tongue.
In the fifteenth stanza Byron describes Harold’s suffering when he is among people and civilisation; he introduces the condition of the poet. Harold has to be in contact with other human beings in order to survive, but when this happens he feels as if he is just a little thing, he is bored and annoyed. He feels like a bird in cage, and as so Harold fights and struggles to do what he wants but finds an obstacle and thus harms himself (such as the bird bleeds on his plumage) and suffers in his soul. In this paragraph the poet’s message is that his ideas, his personality and his values are suppressed by society.
Percy Bysshe Shelley
Life
• Percy Bisshe Shelley was born in 1792 and he was the eldest son of a wealthy and conservative family. He rebelled early against his conventional background and in 1811 he was expelled from Oxford University because he wrote a pamphlet against their religion set and in which he denied the existence of God.
• At the age of 19 Percy married a 16 year-old girl and then travelled with her and their two children so that he could express his ideas and make a propaganda against the British government, especially in Ireland.
• In that period there was a nationalistic wave in almost all European countries. Shelley, therefore, lived in a time of conservatism which was hostile to any radical ideas and to political moderation. He rebelled against existing religions, laws and customs. He became a Republican, a vegetarian and a supporter of peace, freedom and free love; for this reason he had many relationships with both women and men outside marriage. His complaint for traditional forms of religion was identified by an interest of his in the occult sciences, scientific experiments and alchemy.
• Once he came back to England he separated from his wife and married Mary Godwin who was the daughter of the radical philosopher William Godwin; the couple eloped in Villa Diodati in Switzerland. Though their love at first sight, he was cruel to her and had a lot of affairs but despite this she kept being faithful to him.
• In 1818 the couple went to live in Italy, in voluntary exile, during which much of Percy’s best work was composed, including the Ode to the West wind, written in 1819, and the Defence of Poetry (1821), which is an uncompleted essay concerning the importance of poetry. Italy was the right place to rebel against the government and there were secret rebellious groups, but also beautiful landscapes.
• In 1822 the poet drowned during a storm while sailing near Livorno. Shelley’s grave is in the Protestant cemetery in Rome.
Leonardo Da Vinci Importanti sono stati gli studi sull’urbanistica: durante il periodo della pest... more Leonardo Da Vinci
Importanti sono stati gli studi sull’urbanistica: durante il periodo della peste elaborò il progetto della città ideale; per primo ha capito la necessità di decentrare la popolazione che si ritrovava ammassata all’interno delle mura. Nel suo disegno il popolo risiedeva in campagna, mentre i nobili erano in città con pianta a scacchiera senza muri, con canali di smaltimento dei rifiuti. Al posto dei marciapiedi vi erano delle sopraelevate per lo smaltimento del traffico pedonale.
Per quanto riguarda l’ingegneria, Leonardo ha passato vari anni a costruire macchine per volare che dapprima simili ad uccelli sono diventate pian piano vere e proprie antenate dei moderni aeroplani.
Di Da Vinci si può ritrovare anche una testimonianza nelle “Favole”, in cui egli stesso nasconde un desiderio di ammonimento e scrive vari episodi che rimandano alla tragedia sull’ignoranza umana (/dell’uomo) sulle leggi naturali.
Grande importanza ha per Leonardo il rapporto tra scienza e arte, quest’ultima resa specchio della natura, che deve essere degnamente, e quindi realisticamente, rappresentata; di qui si comprende il suo studio approfondito su botanica, anatomia e ottica -dove l’occhio è considerato come tramite tra l’immagine che si vede e l’anima dell’osservatore.
La pittura è composizione di luci e ombre mescolati alle diverse qualità di tutti i colori, da quelli più semplici a quelli più composti. Con la tecnica dello sfumato, lo spazio acquista una profondità prospettica che egli stesso definisce “aerea”, data la presenza del filtro dell’aria che muta dunque la nitidezza e il tono del colore.
LA VITA
Leonardo da Vinci nasce nel 1452 come figlio illegittimo di Piero da Vinci, che di professione faceva il notaio, e una donna di ceto inferiore che morì nei primi anni di vita di Leonardo. Il padre lo riconobbe come figlio; nonostante questo, i due non vivranno insieme.
Dal 1469 Leonardo studia della bottega di Andrea del Verrocchio insieme a Botticelli, con cui parteciperà alla realizzazione degli angeli a sinistra del dipinto del loro maestro “Battesimo di Cristo”. Nel 1476 viene denunciato anonimamente per sodomia (omosessualità) assieme ad altre quattro persone; l’accusa, tuttavia, viene archiviata e gli imputati assolti.
Dal 1479 lavorò per Lorenzo de’ Medici e viene a contatto con la cultura neoplatonica da cui si discosta immediatamente. Nel 1483, Lorenzo il Magnifico dà a Leonardo l’incarico di portare un omaggio a Ludovico Sforza, detto il Moro, Signore di Milano. Leonardo rimane affascinato dall’apertura della città di Milano alle novità scientifiche, dunque manda al Moro il suo curriculum in modo tale da rimanere in questo luogo. Ludovico accetta subito la sua richiesta e, durante il servizio al cospetto del signore, l’artista realizza i suoi primi capolavori.
Nel 1499 è costretto a fuggire da Milano ma, nel 1512, con il ritorno degli Sforza, partì per Roma. Dal 1517, da Vinci lavora al servizio del re di Francia Francesco I, che lo pagherà profumatamente. Muore in Francia il 2 maggio 1519.
[Per Leonardo ogni tipo di conoscenza si fonda sull’esperienza e l’allontanarsi dalla realtà significa conoscere di meno.
La pittura propone ai sensi la realtà della natura con più verità e certezza. Leonardo attua un’indagine in profondità della natura, cercando di renderne/mostrarne la dinamicità.]
MEZZI PITTORICI DI LEONARDO
• Tecnica del tratteggio → egli disegna con LINEE APERTE che danno forma senza un contorno netto ma con un CONTORNO IDEALE, costruito dall’occhio. Per Leonardo la linea del bordo è un limite fittizio, corrispondente ad un confine artificiale.
• Tecnica dello sfumato → la figura è immersa in una densità atmosferica e non p separata dallo sfondo. Leonardo criticava i pittori precedenti che rappresentavano lo sfondo così definito, come se fosse vicino. Per Leonardo la natura è in continua trasformazione e questo movimento deve essere reso in pittura.
Leonardo, influenzato dalla filosofia, distingue:
- NATURA NATURATA → L’oggetto naturale è ormai plasmato e non si muove più
- NATURA NATURANS → L’oggetto naturale è in movimento e si sta evolvendo, sta mutando in un’altra cosa che è la stessa che va rappresentata
La figura deve essere lasciata dal pittore libera di muoversi nello sfondo. Questo e la figura sono UNITI, una cosa unica. I lineamenti non sono mai definiti completamente grazie all’utilizzo di TANTE VELATURE che fanno della pittura una PITTURA LENTA. La tempera è sostituita con il colore a olio, che gli permetteva di eseguire lo sfumato. L’abbondante olio di lino unifica i colori con un tono di fondo ambrato, cioè il colore dominante, che caratterizzano la pittura di Leonardo come PITTURA TONALE.
Per Leonardo, nei trattati non si va a raffigurare ciò che appare ma anche il pensiero, l’emozione, il sentimento, attraverso i gesti e i movimenti del corpo. Il DISEGNO è fondamentale e l’interesse di Leonardo si pone sull’aspetto fenomenico e sull’esperienza, cose del tutto estranee alla filosofia del neoplatonismo.
OPERE DI LEONARDO
• L’Annunciazione → esteso in orizzontale e diviso in basso da un muro con un varco. In Leonardo, gli elementi, spesso, nascondono significati nascosti come quasi tutti i quadri del Quattrocento. C’è un’ulteriore divisione, verticale; a sinistra c’è l’angelo e a destra la madonna, contenuta in un’architettura ad angolo con una porta aperta all’estrema destra. La Vergine ha davanti a sé un altare, una sorta di piedistallo classico decorato con un festone, volute, foglie d’acanto, che lei usa come tavolino per un libro su cui poggia la mano. A sinistra, l’angelo arriva e si inginocchia non appena toccata terra con le ali, ancora spiegate. Il prato su cui poggia è ricco di fiori, rappresentati in modo molto preciso. In lontananza c’è un paesaggio acquatico da cui si eleva una montagna che rappresenta Cristo. Il giardino ricorda l’HORTUS CONCLUSUS: un giardino chiuso da mura, elaborato nel Medioevo e presente nei conventi e nei monasteri. Questo giardino ha un significato religioso e sta a significare la purezza della nascita di Gesù da parte della vergine Maria. Al di là del muro c’è un sentiero che va verso l’acqua che rappresenta l’acqua del battesimo e, quindi, della salvezza. Il varco nel muro è la nascita di Cristo e il monte che emerge dalle acque è Cristo, che si fa tramite tra Dio e gli uomini per assolverli dal loro peccato e salvarli. Gli alberi accompagnano sempre i quadri di Leonardo e servono a bilanciare il colore dalla parte destra del dipinto.
• Adorazione dei Magi → dipinto non terminato. Leonardo rappresenta con elementi naturali cose teoriche e astratte. Nello sfondo c’è un’architettura pendente a sinistra e un paesaggio naturale con cavalli imbizzarriti a destra. Al centro vi è una collinetta con un albero rigoglioso che rappresenta Gesù. L’architettura diroccata, invece, rappresenta l’antichità pagana, sorpassata dal Cristianesimo che, però, ne trae linfa, concetto rappresentato dagli alberelli che vi crescono sopra. I cavalli hanno perso il controllo dato l’eccezionale evento della nascita del Cristo. Questo PATHOS colpisce anche gli uomini. La Madonna con il bambino hanno una forma a MANDORLA (forma risalente al Medioevo che racchiudeva due figure) rappresentata anche dallo spazio vuoto attorno a lei.
• Sant’Anna, la Vergine, il bambino → la Madonna siede sulle ginocchia di Sant’Anna mentre tiene il bambino che sta benedicendo Giovanni. Da Vinci realizza prima un disegno preparatorio con matita nera, biacca, carboncino e sfumino. La biacca era usata per le lumeggiature, ovvero le luci che colpiscono i visi e i capi dei personaggi. Essi sono incastrati gli uni con gli altri nella classica forma del triangolo. Nel quadro rispettivo viene messo, al posto di Giovanni, un agnello, mentre la Vergine è interamente racchiusa nel corpo della madre.
Significato • La parola romantic compare per la prima volta in Inghilterra verso la metà del Seic... more Significato • La parola romantic compare per la prima volta in Inghilterra verso la metà del Seicento, in senso dispregiativo, per indicare quel mondo fantastico e falso degli antichi romanzi cavallereschi che erano ormai considerati inutili. • Nel Settecento viene riconosciuta l'importanza della fantasia nell'arte e il termine connotò l'atto di dilettare l'immaginazione oltre che i paesaggi selvaggi, solitari e malinconici (simili a quelli che si trovano negli antichi romanzi). • A fine Settecento il termine venne usato da scrittori e filosofi tedeschi per definirsi e separarsi dai classici: la visione classica era infatti contrassegnata da armonia e pienezza, mentre quella moderna era caratterizzata da una mancanza e un vuoto prodotto dal cristianesimo che ha introdotto il senso del distacco da una totalità originaria, separando l'umano dal divino, il bene dal male, il finito dall'infinito. • In conclusione, il movimento romantico viene tutt'oggi definito come uno stato d'anima di nostalgia per ciò che è lontano, indefinito e sconosciuto (Sehnsucht). • Romanticismo può essere considerato anche come periodo storico complessivo che va dalla fine del Settecento alla metà circa dell'Ottocento, che condiziona e ingloba in sé anche quelle tendenza che vi si oppongono (come i classicismi) e coinvolge la letteratura, le arti figurative, la musica, la filosofia e la mentalità generale. Storia • È opinione diffusa che, nonostante si dica che il Romanticismo sia nato a causa della delusione del razionalismo illuministico e delle speranze della Rivoluzione Francese, il movimento aveva già preso il via molto prima, con lo Sturm und Drang, con il wertherismo, con Rousseau, con l'ossianismo e la letteratura gotica inglese. Insomma, con tutto ciò che viene definito Preromanticismo e Neoromanticismo. In una visione totale, il Romanticismo esprime l'inquieta percezione che il vecchio mondo sia crollato per sempre, oltre ad essere la reazione al grande moto di trasformazione avvenuto in quel periodo storico. • A seguito della Rivoluzione Francese e quella Americana, crolla la monarchia assoluta e si afferma il principio che la fonte della sovranità è il popolo, che conquista attraverso le idee di libertà e uguaglianza. • Un altro cambiamento importante di questo periodo ma meno sentito dalla coscienza comune è la rivoluzione economica, determinata dalla Rivoluzione Industriale. I nuovi ceti (come quelli medio-borghesi), prima disprezzati, ora giocano un ruolo importante; delle macchine aumentano la produzione di prodotti e il mercato è investito da merci prima impensabili; sorgono nuove città industriali dove masse di contadini si trasferiscono per lavorare da operai; entra in crisi l'artigianato e tutte quelle attività personalizzate; i trasporti incrementano (viene inventato il treno e il battello a vapore) e si fanno sempre più veloci, così come i rapporti tra i vari paesi, lo scambio di merci e di idee. • Nonostante il primo boom del mercato, questo non può assorbire tutti i prodotti e ciò causò crisi cicliche. Inoltre, sia i prezzi delle merci che quelli delle azioni subiscono degli alti e bassi causati da " forze irrazionali e misteriose " , intimorendo così gli investitori, che si sentono insicuri e impotenti. • La massa di operai sfruttati si contrappone al sistema sociale attraverso violenze e scioperi, ma anche semplicemente opponendosi allo stile di vita dei borghesi (con divertimenti e piaceri) e adottandone uno molto più rigido (puritanesimo). • La Natura è considerata contaminata dai veleni dell'industria, perciò le persone si sentono in colpa per aver abbattuto gli istituti politici e sociali tradizionali e aver violato la sacralità della Natura (tristezza e maliconia); inoltre, hanno nostalgia dei vecchi tempi. L'intellettuale • A seguito della Rivoluzione Francese, gli artisti e gli intellettuali che si esibivano e lavoravano a corte perdono la loro professione e la loro importanza. Sono quindi costretti a cercare un impiego spesso poco retribuito, come l'insegnante, il precettore privato, il bibliotecario e il giornalista. • L'intellettuale viene posto ai margini della società suscitando in lui rabbia, frustrazione e risentimento verso la società; avendo una nuova collocazione sociale immersa completamente nella realtà, diversamente da prima quando viveva in una dimensione estraniata, questa gli permette di avere un atteggiamento più critico. • Un tipo di intellettuale, e cioè l'artista, è ormai circondato da una società focalizzata sull'utile, il calcolo razionale e la produttività, perciò egli ricerca la bellezza disinteressata, considerata inutile dalla società appena descritta. Quest'ultima definisce quindi l'artista come inutile e improduttivo, generando il lui un senso di umiliazione che aumenta il suo risentimento. Questo spesso sfocia in una ribellione morale e ad un anticonformismo esagerato, a volte per ripudio dei valori della società che non lo accetta essendo egli " diverso " , altre volte invece come forma di bisogno di attenzione e di sconvolgere le persone. • Nonostante alcuni artisti si adattino a questo nuovo ruolo e seguano i gusti del pubblico, questo atteggiamento di compromesso non esclude però che l'artista covi un segreto rancore verso la società. Dunque segue l'evasione, attraverso sentimenti e passioni in campi dove la ragione non esiste.-La fuga può avvenire nella propria interiorità, all'interno del proprio io, dove il mondo esterno non esiste ma è una proiezione o creazione dell'io stesso (soggettivismo e filosofia idealistica).
analisi e esame di come la ragione e, dal punto di vista pratico, può regolare la condotta e la m... more analisi e esame di come la ragione e, dal punto di vista pratico, può regolare la condotta e la morale dell'uomo. La morale, o etica, è la scienza che studia il comportamento pratico dell'uomo al fine di indirizzarlo verso ciò che è giusto, per cui la ragione pratica è la volontà regolata dalla ragione. L'opera è divisa in due parti fondamentali: 1. L'analitica della ragion pratica, che tratta dei principi della ragione pratica (le massime e gli imperativi morali), che sono l'oggetto della ragione pratica, e che esamina inoltre i movimenti e le motivazioni della ragione pratica stessa. 2. La dialettica della ragione pratica, che tratta dell'antinomia (contrapposizione) che esiste tra virtù e felicità, nonché del suo superamento attraverso tre postulati che sono il fondamento della ragione pratica stessa.
The novel of Jasper Jones is enriched with main and secondary themes, among which emerge the comi... more The novel of Jasper Jones is enriched with main and secondary themes, among which emerge the coming of age, the escapism and the suicide. Reporter Chiara Pucci explains how each one is the cause of the other.
“Many of us have learnt to be adult rather than grown up.” These are the words pronounced by writer Craig Silvey when it came to describe the aim of his book. Coming of age is not for everyone, since being in their own bubble is much more comfortable than putting into doubt all their myths.
As long as our bubble bursts, we will have just begun to grow up. Growing up means leaving our own innocence, it means opening our eyes to what the world really is and to what is really happening out there. Growing up means standing out from the comfort-zone of safe ignorance and acting bravely through exposing our mind to knowledge and learning as well as letting our beliefs and traditions flourish.
In Jasper Jones, the reader is immediately inserted in the exact moment in which Charles Bucktin’s innocence fades away for the first time.
Since the Jasper-Jones-came-at-my-window night, the reading continues leading the spectator in a progressive maturity of the protagonist, together with Elizabeth Wishart, Jeffrey Lu and Jasper Jones. At the same time, the writer opposes these growths to the never-lasting infancy of these characters’ parents, in addition to roughly all the inhabitants of Corrigan.
The novel begins on a note of uncertainty. Who is Jasper Jones, who is the narrator, and how do t... more The novel begins on a note of uncertainty. Who is Jasper Jones, who is the narrator, and how do they know each other? There is something charming as well as sinister about this initial scene—it feels both mischievous and adventurous, setting the tone for the novel.
This is a symbolic “birth” scene, as Charlie sneaks out of his house for the first time in his life, meaning that, in a way, he is being “reborn” as a new person.
Silvey contrasts Jasper and Charlie. Jasper is rugged, adventurous, and masculine, while Charlie is timid and slightly effeminate. We don’t know much about either Charlie or Jasper, but these are their respective “appearances” and first impressions. Silvey will study and question the accuracy of these appearances throughout his novel.
Cigarettes function as a symbol of masculinity and machismo here. Jasper, as the more experienced adult of the two, is an experienced smoker. Charlie clearly wants to appear mature and manly, which is why he pretends that he smokes.
Silvey doesn’t tell us much about who these characters are—instead, he tells us what they seem to be to other people. We can sense that there’s a lot more to the story of Jack Lionel than meets the eye, but for now, we’re stuck with the tantalizing mystery of how he killed the young woman.
Here, we get the first hint that Jasper’s aura of maturity and bravery isn’t entirely accurate. He doesn’t say what Mad Jack looks like, implying that he may be stretching the truth about having seen him many times. We also begin to get a sense of life in Corrigan, where bravery, speed, and athleticism are the principal virtues. People like Charlie, who seemingly lack all three, are outcasts automatically.
Jasper is an outcast in Corrigan, and this is clearly what attracts Charlie to him, at least in part. Charlie romanticizes Jasper’s status as a roamer, and he seems to find a similarity between his own outsider status and Jasper’s—although Charlie obviously doesn’t have to experience all the economic difficulties and racial prejudice that Jasper does.
This is the Italian analysis of one Luigi Pirandello's masterpieces, "Uno, nessuno e centomila" (... more This is the Italian analysis of one Luigi Pirandello's masterpieces, "Uno, nessuno e centomila" ("One, No One, One Hundred Thousand"). The English version will soon be published.
L’età Giulio-Claudia • Gaio Ottavio nacque nel 63 a.C. da Attia, figlia di Giulia, sorella di Gai... more L’età Giulio-Claudia
• Gaio Ottavio nacque nel 63 a.C. da Attia, figlia di Giulia, sorella di Gaio Giulio Cesare, in un paesino fuori roma. Alla fine del 45 a.C. l’onnipotente prozio adottò il giovane Ottavio, che proprio in quei giorni compiva il diciottesimo anno di età e che era rimasto molto presto orfano di padre. Da quel momento, in seguito all’adozione, il giovane Gaio Ottavio prese il nome di Gaio Giulio Cesare Ottaviano. Le fonti storiche biografiche che illustrano l’infanzia e la giovinezza del ragazzo si soffermano a riferire i meravigliosi prodigi che accaddero al momento della nascita del bimbo, così come gli episodi della sua fanciullezza anticipatori della futura e ineguagliata capacità di governo che il piccolo un giorno avrebbe mostrato.
- Alla morte di Cesare, il giovane Ottaviano si trovò scaraventato sulla scena della grande politica, nonostante non avesse né l’aspetto né le caratteristiche somatiche del leader.
- Nel 43 a.C. sancì un secondo triunvirato con Marco Antonio e Lepido. Il rapporto tra i tre però se inasprì molto velocemente, quindi Ottaviano guidò gli italici in battaglia, sostenuto dal Senato e dal popolo contro Antonio, ricco, armato e al potere dell’Oriente, e la sua compagna Cleopatra. Antonio e Cleopatra si suicidarono mentre l’Egitto venne annesso all’impero romano; così guerre civili e stranieri cessarono.
- Nel 31 a.C. Ottaviano era l’unica figura politica importante rimasta: al settimo consolato venne nominato Augustus (27 a.C.), chiamato anche princeps, e così l’Impero sostituì la Repubblica. Seguì un periodo di pace estrema chiamato Pax Augustea, quando vi fu un rinnovamento religioso, benessere economico e un periodo di vitalità culturale. Infatti, Augusto creò un proprio circolo letterario costituito da Messalla, Corvino e Mecenate.
- Per non finire come Cesare, odiato e disprezzato, Ottaviano capì di dover appoggiare il popolo e disarmare il Senato, quindi rinunciò agli alti incarichi e trasferì il governo al Senato e al popolo romano. Conquistò molti territori, trasformò ed estese l’Impero (conquistando la Germania e unendo Oriente e Occidente attraverso l’occupazione l’attuale Ungheria, i Balcani e la Turchia centrale). Augusto organizzò anche scontri tra enti animali esotici per distrarre e tenere a bada il popolo.
- Nel 23 a.C. si verificarono dei disastri naturali (piogge ed epidemie) che spinsero il popolo a volere Augusto dittatore, dando la colpa di questi disastri al suo abbandono delle cariche politiche. Una folla barricò quindi il Senato e chiese di proclamare Augusto imperatore assoluto: Augusto accetta l’incarico ma rifiuta di essere chiamato dittatore.
- Ottaviano Augusto ebbe solo una figlia (Giulia) cui entrambi figli maschi morirono precocemente. La seconda moglie di Augusto, Livia Drusilla, aveva già due figli maschi, Druso maggiore e Tiberio, ma il primo morì precocemente quindi rimase solo Tiberio, che venne quindi adottato dall’imperatore.
• 14 d.C.: morte di Augusto
• Tiberio divenne princeps nel 14 d.C. e rimase in carica fino al 37 d.C.
- Il rispetto per la tradizione repubblicana gli consentì una linea politica moderata e di ottenere l’appoggio dei senatori garantendo loro la sicurezza dei beni. Con la morte misteriosa di Germanico (suo nipote e figlio adottivo), Tiberio divenne sempre più diffidente e il timore di molte congiure lo costrinse a ritirarsi a Capri nel 27 d.C.
- Dopo la morte del figlio Druso minore (23 d.C.), Elio Seiano (collaboratore dell’imperatore, prefetto e uomo politico ambizioso) ebbe la libertà di eliminare tutti i possibili concorrenti alla successione. Nonostante nel 31 d.C. il princeps egli assegnò il consolato di quell’anno, Tiberio venne poi informato dei familiari del complotto che Seiano stava escogitando, quindi questi venne condannato a morte.
- Nel 37 d.C. Tiberio muore.
- Sotto Tiberio si verificano numerosi conflitti tra gli intellettuali e potere.
• Il Senato confermò la nomina di Caligola come successore di Tiberio (scelto al posto del figlio di Druso minore per ricordare Germanico) nel 37 d.C. Egli cercò di instaurare una monarchia assoluta di tipo orientale, pretendendo un culto divino per sé è suoi familiari.
- Caligola sperperò somme ingenti per donazioni al popolo e ai pretoriani, oltre che in opere di abbellimento edilizio. Fece uccidere parenti e amici per confiscare i loro patrimoni. Ne derivò un clima di terrore e di congiure contro di lui. Dopo quattro anni di principato Caligola venne assassinato da un complotto di pretoriani che acclamarono imperatore Tiberio Claudio Nerone (41 d.C.).
- Anche durante questo periodo, come quello di Tiberio, vi furono scontri tra intellettuali e l’autorità imperiale. Egli condannò infatti all’esilio un retore che aveva declamato contro i tiranni e fece bruciare vivo un poeta per un verso che conteneva una battuta a doppio senso.
• Nel 41 d.C. succedette a Caligola l'imperatore Claudio, che rimase in carica fino al 54 d.C.
- Il suo principato ebbe come obiettivo l'equilibrio tra le diverse forze sociali nel rispetto della tradizione, uno dei principati più positivi della prima età imperiale per la lucidità della politica di governo e per la correttezza della politica economica. Il dominio romano fu ampliato grazie alla conquista della Mauritania e della Britannia il sud orientale; la Palestina alla Giudea vendere inoltre annesse alla Siria.
- L’imperatore favorì la romanizzazione soprattutto nell'oriente greco e aprendo cariche politiche romane agli stranieri. Egli rese più efficiente l’apparato burocratico con l’assegnazione dei più delicati incarichi amministrativi, finanziari e giudiziari prevalentemente ai liberti della casa imperiale, spesso di origine greca. Questi provvedimenti suscitarono malcontento nei ceti medio alti.
- Nonostante l’opposizione senatoria, Claudio seppe risanare le finanze e realizzò grandi opere pubbliche (il porto d’Ostia e il prosciugamento del lago di Fiumicino, che portò alla coltivazione di nuove terre).
- Dato che sua moglie Messalina lo trattava male, Claudio la fece uccidere per mettersi con Agrippina, la quale, dopo averlo indotto ad adottare il figlio Nerone, lo avvelenò nel 54 d.C.
Nietzsche • La sua malattia è indipendente dalla sua filosofia, forse aiutato il suo punto di vis... more Nietzsche
• La sua malattia è indipendente dalla sua filosofia, forse aiutato il suo punto di vista anticonformista.
• Nietzsche non è nazista, la sorella diffuso questa idea dopo la morte del fratello. Nonostante nei suoi testi possiamo trovare spunti antidemocratici e antiegualitari, essi sono da leggere sotto una chiave “reazionaria” (di destra). Forse è da identificare come progressista.
• La scuola di Nietzsche è una scuola del sospetto, che demolisce le fondamenta della realtà del suo mondo. Si esprime quindi con gli aforismi, che vanno letti e interpretati (ruminati); non sono dunque di immediata comprensione e vanno letti più volte.
• Il pensiero di Nietzsche è asistematico, in quanto i sistemi sono tutti ottusi: dietro il sistema vi è il desiderio di impadronirsi della totalità del reale, quindi un desiderio illusorio. Nietzsche predilige quindi gli orizzonti aperti.
• Nell’opera composita “La nascita della tragedia”, Nietzsche distingue lo spirito apollineo da quello dionisiaco. Il primo scaturisce dalla ragione e da un atteggiamento di fuga di fronte al divenire; il secondo scaturisce dall’istinto, la forza vitale, e dalla partecipazione al divenire. Nietzsche distingue tre periodi della Grecia antica: nella Grecia presocratica l’impulso apollineo e l’impulso dionisiaco convivevano separati e opposti; in un secondo tempo, nell’età della tragedia attica, i due impulsi si armonizzarono tra loro; nell’arte successiva l’apollineo trionfa sul dionisiaco fin quasi a soffocarlo. Questo processo di decadenza si concretizza nella tragedia di Euripide e con Socrate, che uccide le profondità istintuali della vita. La decadenza della tragedia rappresenta così la decadenza della civiltà occidentale nel suo complesso.
Nietzsche, Dio e il Superuomo
• Viene definito periodo illuministico di Nietzsche quel periodo in cui egli definisce la metafisica, la religione e l’arte come illusorie e predilige il metodo scientifico per analizzare il mondo.
• Per Nietzsche Dio è il simbolo che pone senso all’essere solamente aldilà dell’essere, ovvero in un altro mondo (l’oltremondo) contrapposto a questo mondo, ma anche la personificazione delle certezze ultime dell’umanità a, elaborate per dare un senso alla vita. Dio e l’oltremondo hanno quindi sempre rappresentato una fuga dalla realtà; Nietzsche dichiara quindi che Dio è l’inimicizia della vita e della volontà di vivere (in questo mondo).
Come detto precedentemente, Nietzsche predilige un mondo asistematico dunque caotico. La metafisica del suo tempo è concepita, al contrario, in modo ordinato e benefico; questa immagine di perfezione è solamente una costruzione della mente umana realizzata al fine di sopportare la durezza dell’esistenza. Di fronte a una realtà crudele e non provvidenziale, gli uomini hanno dovuto convincere sé stessi e loro figli che il mondo è qualcosa di logico e di benefico. Ciò di cui il filosofo invece convinto e che l’universo che danza sui piedi del caso. Le metafisiche e le religioni sono decorazioni della realtà e menzogne millenarie che Nietzsche ha il compito di distruggere.
• Nella Gaia Scienza via un passaggio che rappresenta uno dei vertici della filosofia di Nietzsche: la morte di Dio. Vi è quindi un racconto di un folle uomo (il filosofo-profeta) che corse al mercato per diffondere la notizia della morte di Dio. Gli uomini che si trovava nulla risero scetticamente (ateismo ottimistico dei filosofi dell’Ottocento). Il folle uomo continua quindi dicendo che sono stati gli uomini stessi ad uccidere Dio; si chiede quindi se la forza dell’uomo può sostituire quella di Dio. In questo momento vi è confusione (perdita delle certezze) e gli uomini stessi non si rendono conto del loro nuovo ruolo: devono divenire dei loro stessi (per divenire superuomo) una volta accettata la morte di Dio. Il folle uomo ammette, infine, che forse è venuto troppo presto e dunque spera che un giorno tutto si risolva.
• Nietzsche accusa Platone per aver idealizzato per primo la separazione del mondo in uno aldiqua e in uno aldilà a cui dovevano aspirare coloro che si trovavano aldiquà. Oltre a Dio, Nietzsche contesta qualsiasi suo surrogato e quindi vuole eliminare la visione del mondo platonica-cristiana.
• Nell’opera “Così parlò Zarathustra”, Nietzsche definisce il superuomo, la volontà di potenza e l’eterno ritorno. Il superuomo è colui che è in grado di accettare la dimensione tragica e dionisiaca dell’esistenza e la perdita delle certezze assolute. È in grado inoltre di emanciparsi dalla morale e dal cristianesimo e di affermarsi come attività interpretante di un futuro diverso e migliore.
Ubermensch di cui parla è irriducibile a modelli precedenti a Nietzsche, in quanto non riesce a trovare nel passato i precursori individuali o collettivi del superuomo.
Il superuomo di Nietzsche, però, non deve essere inteso come colui con facoltà maggiorati rispetto arresto degli uomini, ma deve essere compreso come uomo che ha la capacità di rapportarsi in modo inedito con il mondo. Il superuomo è consapevole che l'uomo è parte della terra e perciò è puramente corpo: la sua anima non esiste. L’uomo, così, non è più in esilio sulla terra e il suo corpo non è la prigione dell’anima, ma la terra è ormai dimora gioiosa su cui l’uomo vive la sua unica vita e corpo è il mezzo attraverso il quale egli vive.
• Nell primo discorso di Zarathustra, il profeta parla delle tre metamorfosi che caratterizzano l’animo: dapprima il cammello, che rappresenta l’uomo che porta i pesi della tradizione, si trasforma il leone, che rappresenta l’uomo che si libera dai fardelli metafisici ed etici, libero da ma non libero di; il leone si trasforma infine in fanciullo, che rappresenta perfettamente l’oltre uomo, in quanto sa dire sì alla vita e quanto, quando gioca, fa della realtà il suo gioco; non ha risentimento e ha uno spirito dionisiaco.
• L’eterno ritorno di cui parla Nietzsche non è altro che il ripetersi degli stessi eventi nel corso della storia. Denuncia così la linearità della storia e predilige la visione ciclica temporale del mondo antico, descrivendo inoltre che l’uomo normale, ultimo, ha paura di questa visione (ha paura del soffocante pensiero del ritorno), mentre il superuomo ne è contento.
• Vi è in particolare una scena che è simbolo della teoria dell’eterno ritorno: nel discorso intitolato “La visione e l’enigma” Zarathustra narra di una salita su un impervio sentiero di montagna, durante la quale egli, con il nano che lo segue, giunge di fronte ad una porta carraia sulla quale scritta la parola attimo e dinanzi alla quale si uniscono due sentieri che nessuno ha mai percorso sino alla fine, in quanto si perdono nell’eternità. Uno di essi porta all’indietro (al passato) e l’altro porta avanti (al futuro). Zarathustra chiede al nano se le due vie siano destinate a contraddirsi in eterno; alla risposta un po’ affrettata del nano, che allude e alla circolarità del tempo, “ogni verità è ricurva, il tempo stesso è un circolo”, il profeta espone un abbozzo di teoria dell’eterno ritorno: “non dobbiamo tutti esserci stati un’altra volta?”, “Non dobbiamo ritornare in eterno?”.
A questo punto via la trasformazione della scena: Zarathustra vede un giovane pastore rotolarsi convulsamente, avendo un serpente all’interno della sua bocca che sta mordendo la sua lingua. Zarathustra allora ordinò al pastore di staccare la testa al rettile con un morso, e così egli fece. Sputò la testa del serpente e balzò in piedi: il pastore non era più uomo, ma era trasformato e rideva. In questo passo il pastore rappresenta l’uomo comune, che riesce a superare la sua paura e il disgusto (per il pesante ritorno degli eventi in eterno) liberandosi del serpente, che rappresenta il tempo ciclico, e a trasformarsi in superuomo.
L’età postunitaria (1861 - 1900) • La classe politica nel primo quindicennio unitario (1861-1870)... more L’età postunitaria (1861 - 1900)
• La classe politica nel primo quindicennio unitario (1861-1870), la Destra storica, erede del liberalismo cavourniano, era ostile a uno sviluppo industriale, poiché da un lato riteneva che l’Italia, essendo povera di materie prime, non avesse i requisiti adatti, e dall’altro temeva che il sorgere dell’industria, creando un proletario di fabbrica, potesse innescare pericolose tensioni eversive. Preferì quindi assegnare all’Italia la funzione meno avanzata di paese agricolo-commerciale. Per favorire l’esportazione dei prodotti agricoli furono applicate tariffe doganali molto basse, che favorivano però al tempo stesso l’importazione dei prodotti industriali stranieri e determinavano perciò il fallimento delle industrie italiane. Un settore molto attivo era invece quello della creazione di infrastrutture come ferrovie, strade, ponti, porti, opere pubbliche.
• Con l’avvento della Sinistra al potere (1876) vi fu un inasprimento delle tariffe doganali, l’Italia si unì con Prussia e Austria nella Triplice Alleanza, che portò alla necessità di potenziare l’industria siderurgica in modo che potesse fornire l’acciaio necessario alle navi da guerra e ai cannoni. Nel 1880 si verificò una crisi agraria, determinata dall’arrivo sui mercati europei di enormi quantità di grano americano a prezzi bassi: la concorrenza mette definitivamente in crisi i sistemi agricoli arretrati e determina la rapida scomparsa della piccola proprietà contadina; l’effetto totale comportò un ulteriore impoverimento del Mezzogiorno.
- Per quanto riguarda la struttura sociale dell’epoca la classe dirigente è prevalentemente composta da grandi possidenti agrari, in buona parte nobili.
- i borghesi, invece, sono diventati grandi possidenti grazie all’acquisto di beni ecclesiastici e terreni demaniali o dei beni della nobiltà decaduta e impoverita. Lo strato dell’alta borghesia comprende alti funzionari dello Stato e magistrati, banchieri e finanzieri.
- Il ceto medio consiste in commercianti, piccoli proprietari agricoli e artigiani, ed entra ben presto in crisi a seguito della crisi agraria; molti scrittori provengono da questo ceto e ne patiscono la decadenza e la riflettono nelle loro opere, in particolare vi è il rimpianto del mondo del passato (mondo agrario che viene spazzato via dal progresso moderno). Si vede la nascita di un ceto medio nuovo, ovvero quello impiegatizio, ingigantito dalle esigenze della pubblica amministrazione e dallo sviluppo dei servizi indispensabili alla complessa società moderna.
- le masse popolari si ritrovano invece in condizioni sempre peggiori, a causa della pesantissima pressione fiscale, alla leva militare obbligatoria che sottrae bracci valide al lavoro agricolo e altre attività.
[• In campo politico:
- L’ideologia politica importante resta quella del liberalismo, fortemente laico perché rispondeva all’atteggiamento duramente antirisorgimentale e antiliberale assunto dalla Chiesa prima e dopo l’unificazione.
- L’atteggiamento intransigente della Chiesa impediva ai cattolici di partecipare alla vita politica (diventano componente attiva solo nel Novecento).
- L’opposizione al liberalismo conservatore fu assunta da forme di radicalismo borghese, tra cui quella dell’idealogia anarchica, che si rese responsabile di alcuni episodi di terrorismo.
- L’anarchismo fu ben presto superato dal diffondersi del socialismo, che si ispirava alle teorie e ai programmi del marxismo operaio e contadino. Tuttavia l’arretratezza sociale ed economica del momento postunitario non consentiva in Italia una forte espansione del movimento socialista (il quale necessitava una forte base operaia di un’industria moderna).]
• La scuola aveva la funzione di fornire un minimo bagaglio culturale a tutti, ma anche di amalgamare la popolazione italiana, facendo acquisire alle masse popolari una coscienza nazionale e civile. Inoltre, il sistema produttivo arretrato non era in grado di assorbire quei pochi diplomati e laureati provenienti da scuole tecniche, licei e università. Il fenomeno portò i giovani intellettuali frustrati a sfogare la loro rabbia ponendosi a capo dei movimenti di protesta popolari (avvicinamento al socialismo).
• Il teatro:
- Il sublime tragico perde di importanza dato che il questo mondo borghese si esprimeva principalmente nella forma del realismo.
- Il dramma è, come accennato prima, la rappresentazione della vita borghese contemporanea e dei suoi problemi in chiave seria, di analisi realistica. I temi centrali erano la famiglia e il denaro.
- Ad ambienti popolari sono dedicati il teatro dialettale (ma anche a ceti più ricchi) e i drammi veristi di Giovanni Verga, che sono testi ricavati da novelle.
- Il melodramma continua anche nell’Ottocento, con un passaggio da intrecci romantici ad un realismo nella rappresentazione (“La Traviata” di Giuseppe Verdi). Il melodramma verista metteva in scena vicende di personaggi popolari.
• Nonostante ritardi e limiti, l’Italia degli anni Settanta e Ottanta si avvia verso uno sviluppo capitalistico moderno e verso l’industrializzazione; di fronte a questa modernizzazione economica e sociale, si possono individuare tre atteggiamenti fondamentali da parte degli scrittori:
- un atteggiamento apologetico, di realizzazione nel progresso;
- un atteggiamento di rifiuto romantico, in nome dei valori del passato;
- un atteggiamento di curiosità conoscitiva, che non esalta e non condanna, ma indaga i cambiamenti in modo distaccato.
• Il Positivismo è proprio dell’atteggiamento apologetico (= di accolta del progresso); è un movimento filosofico che promuove l’idea del progresso in campo scientifico, del sapere e dell’istruzione ed esalta quindi la scienza che affronta problemi concreti. Questa filosofia nasce a seguito della seconda rivoluzione industriale, lo sviluppo della scienza e della tecnica e la diffusione della cultura, e determina un clima di fiducia entusiastica nelle forze dell’uomo e nelle possibilità del sapere scientifico e tecnologico.
- Il ricorso a princìpi che escludano il metodo scientifico non dà luogo a vera conoscenza, quindi vi è un rifiuto per qualsiasi visione di tipo religioso, metafisico e idealistico. Vi è la convinzione che tutto il reale sono regolate da ferree leggi meccaniche e deterministiche.
- Il metodo della scienza, poiché è l’unico valido, va esteso a tutti i campi, anche l’uomo e la società. Nessun aspetto del reale può sfuggire all’indagine scientifica.
- La scienza, dandoci gli strumenti per spiegare e conoscere il reale, ci consente anche di dominarlo, asservendolo ai bisogni dell’uomo. Di qui deriva la fede positivistica nel progresso e la volontà di riorganizzare globalmente la società in modo più razionale e più giusto.
• Con la fine del periodo risorgimentale, gli intellettuali perdono il ruolo centrale di guida ideologica, di militanza e di dirigenza politica che avevano rivestito negli ultimi decenni. Compaiono quindi i primi atteggiamenti di rivolta e di rifiuto dei valori borghesi (scapigliati). Il letterato si sente spinto ai margini dai nuovi processi produttivi che meccanizzano la vita dell’uomo e che trasforma l’arte in una merce per il mercato. Lo scrittore deve affrontare la concorrenza per raggiungere il successo secondo il meccanismo duro e spietato della lotta per la vita, che regola tutta la società.
• L’avvento del mercato della produzione letteraria divide gli scrittori in due gruppi:
- chi rifiuta disgustato il meccanismo disgustato della standardizzazione (Verga).
- chi accetta il mercato, adattandosi a scrivere per il pubblico, assecondandone i gusti di vista e del benessere economico (D’Annunzio).
• Per quanto riguarda la lingua da stabilire come nazionale, Manzoni propose come soluzione l’adozione della lingua parlata dai fiorentini colti. La soluzione manzoniana si rivelò però astratta e impraticabile nei fatti, in quanto una lingua veramente viva può nascere solo dall’uso concreto dei parlanti. La diffusione dell’italiano fu infatti un processo graduale, lento e difficile, aiutata particolarmente: dalla leva militare obbligatoria che obbligava la comunicazione tra giovani provenienti da regioni diverse; la diffusione dei giornali; la comparsa di mass-media di capillare penetrazione come la radio, il cinema e la televisione.
- Nella prosa si diffonde un modello più agile e rapido, influenzato dal linguaggio giornalistico, che abbandona termini arcaici e preziosi; si avvicina sempre più alla lingua parlata.
- Nella poesia si tenta un recupero dell’aulicità classica, mescolando termini aulici con vocaboli quotidiani.
Kant - Critica della Ragion Pratica La “Critica della Ragion Pratica” significa analisi e esame d... more Kant - Critica della Ragion Pratica
La “Critica della Ragion Pratica” significa analisi e esame di come la ragione e, dal punto di vista pratico, può regolare la condotta e la morale dell’uomo. La morale, o etica, è la scienza che studia il comportamento pratico dell’uomo al fine di indirizzarlo verso ciò che è giusto, per cui la ragione pratica è la volontà regolata dalla ragione.
L’opera è divisa in due parti fondamentali:
1. L’analitica della ragion pratica, che tratta dei principi della ragione pratica (le massime e gli imperativi morali), che sono l’oggetto della ragione pratica, e che esamina inoltre i movimenti e le motivazioni della ragione pratica stessa.
2. La dialettica della ragione pratica, che tratta dell’antinomia (contrapposizione) che esiste tra virtù e felicità, nonché del suo superamento attraverso tre postulati che sono il fondamento della ragione pratica stessa.
L’analitica della ragion pratica
Kant chiama principi pratici (norme pratiche) quelli che influenzano e regolano la volontà. Essi si dividono in massime e imperativi.
• Le MASSIME (prescrizioni, suggerimenti, consigli) sono principi pratici che valgono solo per i singoli soggetti o individui che se le propongono (cambiano da soggetto a soggetto): quindi sono SOGGETTIVE.
• Gli IMPERATIVI (comandi) sono invece principi pratici oggettivi; sono comandi o doveri che valgono per tutti. Ciò non significa che necessariamente tutti si comportino secondo questi comandi, perché possono non essere rispettati se non si segue la ragione e se quindi ci si fa dominare dalle passioni; significa piuttosto che tali comandi si imporrebbero a tutti se tutti obbedissero alla ragione pratica, che è in grado di regolare e determinare la volontà.
Gli imperativi si distinguono, a loro volta, in imperativi ipotetici e imperativi categorici.
- Gli imperativi IPOTETICI esprimono un comando subordinatamente al perseguimento di uno scopo particolare, in vista di fini particolari, ed hanno la forma del “se… devi…”. Quindi hanno un valore oggettivo, valido per tutti coloro che vogliono conseguire quello stesso scopo predeterminato.
- Gli imperativi CATEGORICI (categorico = assoluto e indiscutibile) sono invece comandi che regolano la volontà a prescindere dal raggiungimento di scopi predeterminati, ma comandano di agire sempre con razionalità, razionalmente, perché tale è il dovere di tutti, senza subordinati ad alcun fine. Sono quindi oggettivi non in senso ipotetico, subordinato, ma in senso assoluto. Hanno la forma del “devi” assoluto: comandano il dovere per il dovere, perché è così che si deve agire e comportarsi in quanto così è giusto e non già per ottenere un qualche scopo o guadagno.
Quindi solo l’imperativo categorico ha valore di legge morale che vale incondizionatamente per l’essere razionale (per l’uomo) indipendentemente dagli scopi e dalle circostanze occasionali: un’azione è morale solo se è disinteressata, se non persegue scopi particolari ma si compie solo perché si deve, perché è giusto così. Soltanto l’imperativo categorico dunque ha valore universale necessario, perché è indipendente da qualunque interesse o passione derivanti dall’esperienza.
L’imperativo categorico è valido solo in sé nella sua forma e non per il suo contenuto; ciò che importa non è ciò che devo volere ma come devo volere qualcosa. Conta cioè l’intenzione di compiere sempre ciò che si deve (il dovere per il dovere), qualsiasi sia l’oggetto e il contenuto dell’azione. Se un uomo si comporta bene solo perché è influenzato dall’esperienza o perché spera in un premio oppure teme una punizione, allora questo suo comportamento non è un’azione moralmente valida. Solo se la ragione pratica (la volontà) è libera da qualsiasi influenza esterna possono allora esistere i principi morali validi per tutti gli uomini, ossia universali e necessarie.
La storia - l’Illuminismo (1750-1850) I motivi della rottura con l’arte tradizionale • A partir... more La storia - l’Illuminismo (1750-1850)
I motivi della rottura con l’arte tradizionale
• A partire dalla metà del XVIII secolo si forma una filosofia dell’arte estetica. È allora che si produce una profonda rottura nella tradizione artistica e ha inizio il nuovo ciclo storico dell’arte, quello che si chiama moderno o contemporaneo. L’arte non viene più riferita ai grandi ideali conoscitivi, religiosi, morali, ma ad un ideale specificamente estetico. Si afferma così l’assoluta autonomia della sfera dell’arte e contemporaneamente si pone il problema del suo coordinamento alle altre attività umane, cioè del suo posto e della sua funzione nel sistema generale della cultura dell’epoca.
Questo cambiamento della tradizione figurativa si determina a causa di due fattori.
• Uno è la cultura dell’Illuminismo, secondo cui la natura non è più la rivelazione dell’ordine certo e immutabile della creazione, ma semplicemente l’ambiente dell’esistenza umana, individuale e sociale; non è più un modello, ma uno stimolo a cui variamente si reagisce.
- Quello che era il valore assoluto e a priori della natura come rivelazione o modello dato dall’alto, nell’arte moderna viene sostituito dall’ideologia intesa come immagine che la mente si fa della realtà come si pensa che sia o come si vorrebbe che fosse. Il pensiero dell’Illuminismo, che è all’origine della cultura moderna, non pone la natura come una forma data e immutabile, che si può soltanto imitare o rappresentare: la natura che gli uomini percepiscono con i sensi, interpretano con l’intelletto, mutano con l’agire (è infatti dal pensiero dell’Illuminismo che nasce la tecnologia moderna, che non ripete la natura ma la muta) è già una rappresentazione mentale che ha nella mente tutti i suoi possibili sviluppi.
• Un altro motivo che, nel Settecento, determina la fine di quello che potremmo chiamare il ciclo classico e l’inizio del ciclo romantico o moderno è la trasformazione dei mezzi tecnici di produzione, con tutte le conseguenze che comporta nell’ordine sociale e politico. Era inevitabile che la nascita della tecnologia industriale, determinando la progressiva crisi dell’artigianato, provocasse la trasformazione delle strutture e delle finalità dell’arte, che della produzione artigianale aveva rappresentato il culmine, la ragione metafisica, il modello. Il trapasso dalla tecnologia dell’artigianato, che utilizzava le materie e imitava i processi della natura, alla tecnologia industriale, che agisce sulla natura trasformando rapidamente l’ambiente, è una delle cause principali della crisi dell’arte moderna: esclusi dal sistema tecnico-economico della produzione, gli artisti diventano intellettuali borghesi in rapporto di tensione e spesso di aspra polemica con la stessa classe dirigente di cui fanno parte. I rapidi sviluppi del sistema industriale, sia sul piano sociale sia sul piano tecnologico, spiegano il continuo mutare degli orientamenti artistici, il succedersi delle tendenze o delle poetiche, la loro forte accentuazione ideologica, i loro contrasti.
Le fasi
• Nella prima fase preromantica si sviluppano due poetiche, sublime e pittoresco, e successivamente verso gli inizi dell’800 anche la poetica del paesaggio.
• La seconda fase è quella Neoclassica, fino all’inizio del 1800, influenzata da grandi scoperte, come quella archeologica di Pompei. Dal punto di vista teorico vi sono due importanti figure:
1. Winckelmann, architetto ma soprattutto teorico che tratta di classicità in molte delle sue opere. Ritiene che è in Grecia che si è sviluppata la parte più creativa della classicità, inclusi gli ordini architettonici.
2. Mengs, architetto boemo, opera anche a Roma. Sostiene che l’apporto dei romani era fondamentali per l’uso dell’arco e del sistema trittico, dando ai Romani un’identità distinta, ma non più o meno importante. I Romani inseriranno dei loro modelli architettonici tra i quali il tuscanico (ripreso dai fenici, correzione del dorico) e il composito. In generale, il Neoclassicismo riprende i canoni greci e latini, seguendo la proporzione, l’armonia e la bellezza delle forme.
- La bellezza nella classicità è data dalle proporzioni e dall’armonia. Nei ritratti veniva infatti divisa la grandezza del viso per poi riproporlo secondo le grandezze armoniche tra loro.
- L’armonia nasce allora dalla proporzione, una consonanza di distanze metriche. Viene definita da Policleto attraverso il canone policleteo e via via con lo sviluppo di altri
- La natura nel classico è positiva (“mediterranea”), che invita alla pacificazione dell’uomo con il mondo. Dal punto di vista culturale, la classicità è associata al mediterraneo.
• La terza fase (1820-1850) è quella della reazione romantica. Tra le figure più influenti ci sono: Schlegel (teorico tedesco), Novalis (poeta tedesco), Viollet Le Duc (teorico francese), Pugin e Ruskin (architetti inglesi). Quest’ultimo scrive libri come “The seven lamps of architecture” e “The stones of Venice”, che tratta il concetto di restauro romantico.
- Sullo scenario italiano abbiamo Lodili e Miuzia, che si occupano di edifici pubblici e su come l’architettura deve essere funzionale allo stato.
- La bellezza romantica non è stereotipata ma dissonante e si ritrova in elementi che mancano di armonia, suscitando una bellezza nuova determinata dall’irregolarità e un’attrazione inspiegabile.
- La natura è nordica, minacciosa, oscura e fredda, che a volte suscita anche timore, ma che allo stesso tempo affascina, facendo scaturire il sublime.
• In generale, Neoclassicismo e Romanticismo costituiscono due importanti fasi di uno stesso processo storico, che risultano tra loro profondamente connesse sul piano artistico e culturale nonostante le loro differenze. Sia gli uni che gli altri, infatti, vivono alla costante ricerca di forme espressive che si dimostrano in grado di far evadere dall’insoddisfazione di uno oggi in sempre continua e spesso troppo rapida evoluzione.
- Mentre il Neoclassicismo si fa promotore del ritorno dell’ordine, ispirandosi ai modelli classici, il Romanticismo esalta la fantasia e la sensibilità personale.
- Il modo di vedere e sentire la natura rende perfettamente l’idea della contrapposizione di logica fra i due movimenti: l’artista romantico si sette parte integrante della natura e vi si immerge profondamente, mentre l’artista neoclassico, al contrario, si sforza di rimanerne estraneo e di indagarne razionalmente le caratteristiche al fine di padroneggiarla, negandole qualsiasi valore poetico ed espressivo e usandola come elemento di contorno.
- L’arte neoclassica non vuole quindi essere imitatrice della natura ma dei modelli ideali che di essa hanno elaborato i classici. Ne consegue, però, che mitizzando l’età classica come l’età dell’oro, il Neoclassicismo compie fatto un’operazione assolutamente irrazionale, contraddicendo le sue premesse illuministe e preludendo in modo chiaro a quella che sarà la reazione romantica verso le dimensioni della soggettività.
I concetti dell’arte estetica
• Distinguendo un “bello pittoresco” ed un “bello sublime” Kant distingue due giudizi che dipendono da due tipi di atteggiamento dell’uomo nei confronti della realtà: su di essi, e sulla loro relazione dialettica, fonda infatti la “Critica del giudizio”, dove organizza tre categorie estetiche:
James Joyce Virginia Woolf Paralyses and escape Feminism, ambiguity, war, neurosis ... more James Joyce
Virginia Woolf
Paralyses and escape
Feminism, ambiguity, war, neurosis
Joyce’s narrative technique is more experimental than the one used by Virginia Woolf.
Woolf’s narrative technique follows a more chronological order than Joyce’s.
The religious torment which characterises Joyce’s characters and their moral conflict is not so visible in Virginia Woolf.
Characters are more victims of themselves rather than of outer circumstances.
Characters never acquire a myth dimension as the ones by Joyce in Ulysses.
Characters belong to the middle or low class connected to Dublin.
Characters belong to the upper classes.
Brief text explaining the key points of Nietzsche's philosophy. I am sorry, but the text is in It... more Brief text explaining the key points of Nietzsche's philosophy. I am sorry, but the text is in Italian, though it can be easily translated online.
• Eliot was born in 1888, in St. Louis, Missouri. He was a bright and hardworking student, who ex... more • Eliot was born in 1888, in St. Louis, Missouri. He was a bright and hardworking student, who experienced a classical, wide−ranging education. Eliot studied philosophy and French literature at Harvard. In 1909 he graduated from Harvard with a bachelor’s degree in philosophy, and he finished his master’s degree in philosophy a year later. Over the next six years, he pursued further graduate studies in philosophy at a number of institutions in the United States and Europe, including Harvard, the Paris Sorbonne, Marburg in Germany, and Merton College, Oxford, ultimately completing his dissertation in 1916.
• During the period of his studies, he met two people who would prove to be influential to his writing. The first was fellow poet Ezra Pound, who became Eliot’s friend, mentor, and editor. The second was Vivien Haigh−Wood, who was a British ballet dancer, whom he met and married in 1915 while studying in England. He and Vivien settled in London the same year, but they experienced a troubled relationship from the start, due in a large part to Vivien’s neurotic illnesses. The dark tone of Eliot’s poetry during the 1910s and 1920s is often attributed to his marriage. In 1915 Eliot started teaching in London. In 1917 Eliot left teaching to work in the Colonial and Foreign Department as clerk at Lloyds Bank in London, a position he held until 1925. At the same time, he became assistant editor of the Egoist (1917–1919), a literary magazine, in which he published Prufrock, and Other Observations (1917).
Victorian Age (1837-1901) • 1837-1860: Industrial Revolution • 1860-1901: Colonial Expansion T... more Victorian Age (1837-1901)
• 1837-1860: Industrial Revolution
• 1860-1901: Colonial Expansion
The Victorian age took its name from Queen Victoria. She was a symbol for the country, a perfect Constitutional Monarch. Britain avoided revolutions and supported many causes of independence abroad. It was involved in the Opium War against China: England gained access to five Chinese harbours and got control on Hong Kong. In addition, England wanted to reduce the power of Russia in the Crimean War. The Victorian era was the age of a great scientific progress, stability and important social reforms but at the same time was characterized by poverty, injustice and social unrest.
Reforms
• 1832: the first reform act (the vote was given to the large industrial towns)
• 1833: the factory act (children couldn’t work more than 48 hours a week)
• 1834: the poor law amendment act (in the workhouses the poor received board and education in return for work).
• 1846: abolition of corn laws (as a consequence of the Irish famine).
• 1847: ten hours’ act (it limited working hours to ten)
Queen Victoria’s reign (1837-1901) was the longest in the history of England. The merits of this positive period belonged to the Queen, who, in marked contrast with the other European monarchs, reigned constitutionally. She was a mediator between the two parties (Liberals and Conservatives) and never overruled Parliament. The Government had to face two major problems such as a strong campaign for liberal trade that led to the abolition of the Corn Laws and the Chartist: a working-class movement who called for social reforms and the extension of the right to vote.
Values
The Victorians were great moralisers. They promoted a code of values based on personal duty, hard work, optimism, respectability, conformity to social standards and charity. These values were of equal application to all the classes of society, but were given their essential Victorian form by the upper or middle classes. The idea of respectability distinguished the middle from the lower class. Respectability was a mixture of morality, hypocrisy and conformity to social standards. It meant:
• The possession of good manners;
• The ownership of a comfortable house with servants and a carriage;
• Regular attendance at church;
• Charitable activity:
• Philanthropy, which was a wide phenomenon that absorbed the energies of thousands of Victorians.
Bourgeois ideals also dominated Victorian family life:
• The family was a patriarchal unit;
• The man represented the authority;
• The women had the key role regarding the education of children and the managing of the house.
The category of “fallen women”, adulteresses or unmarried mothers or prostitutes, was condemned and marginalized. Sexuality was generally repressed and prudery in its most extreme manifestations led to the denunciation of nudity in art and the rejection of words with sexual connotation from everyday vocabulary.
VICTORIAN COMPROMISE: prosperity and progress coexisted with poverty, ugliness and injustice. Ethical conformism was opposed to corruption, philanthropy was in contrast with capitalistic greediness, private life was opposed to public behaviour.
Patriotism
Civil pride and national fervour were frequent among the British. Patriotism was deeply influenced by ideas of racial superiority. The British had the certainty that the races of the world were divided by physical and intellectual differences, that some were destined to be led by others. The concept of “the white man’s burden” was exalted by the colonial writers, like Kipling, and the expansion of the empire was regarded as a mission.
EVANGELICALISM
The religious movement known as Evangelism, inspired by Wesley the founder of Methodism, exerted an important influence on Victorian code of values. The Evangelicals indeed believed in:
• Obedience to a strict code of morality;
• Dedication to humanitarian causes and social reform.
• Literal truth of the Bible
Utilitarianism
The 19th-century social thinking was influenced also by the philosophical movement of utilitarianism, based on Bentham’s principles. According to this movement an action is morally right if it brings to happiness and wrong if it produces the opposite Utilitarianism contributed to the Victorian conviction that any problem could be overcome through reason. The key-words of this philosophy were: usefulness, happiness and avoidance of pain.
Empiricism
Utilitarian indifference to human and cultural values was attacked by many intellectuals including Charles Dickens and John Stuart Mill, a major figure of empiricism. He thought:
• Legislation could help men develop their natural talents and personalities;
• Progress came from mental energy and therefore he accorded great importance to education and art.
• Happiness is a state of the mind and spirit, it doesn’t coincide with material and selfish pleasure.
He promoted a series of reforms: popular education, trade union organization, emancipation of women, the development of cooperatives, etc.
Darwinism
The scientific discovery began to overturn the belief in a stable universe. There was a new view of the universe, perceived as an incessantly changing being. Charles Darwin in his famous work “On the origin of species” argued that man is the result of a process of evolution and that in the fight for life only the strongest species survived. Darwin’s theory discarded the version of creation given by the Bible.
The great exhibition
The great exhibition of 1851, held in Crystal Palace in London, celebrated British advances in science, technology and the Empire. In the meantime, workers had begun to come together in Trade Unions. After strong opposition from the Government, the Trade Unions were legalized in 1882 and in 1906 the Labour Party was born.
The urban habitat
The poor lived in slums appalling quarters characterized by squalor, disease and crime. The conditions of life were very bad: there was a high death rate and terrible working conditions. The atmosphere was polluted and that caused a disastrous effect especially on children’s health. The Government promoted a campaign against national ill health through:
- cleaning up of the towns;
- foundation of professional organizations to control medical education and research;
- building of modern hospitals.
A lot of services, such as water, gas, lighting, parks, stadiums, were introduced. Even new Victorian institutions like prisons, police stations, boarding schools, town halls were built.
The building of the London’s Underground in 1860 and the more efficient railways transformed people’s lives. People could live in the suburbs instead of the crowded areas and could travel for work and leisure. The Prime Minister Sir Robert Peel founded the Metropolitan Police, known as “bobbies” from the name of their founder.
The British empire
The British Empire extended its power all over the world: into Asia (Ceylon, India), Africa (Egypt, Kenya, Sudan, Rhodesia), Central America and Oceania. Most British citizens were extremely proud of their empire and regarded colonial expansion as a mission. This attitude came to be known as “jingoism” (sciovinismo).
The American civil war
In America, the political situation was tense because of the growing split between the North and the South. While the North was industrialized and the population was especially white (the immigrants from Europe settled in the North), the economy of the South was based on the vast plantations of tobaccos and cotton, and on the slavery North was abolitionists and gave pressure on Southern states to abolish slavery. The civil war lasted four years (from 1861 to 1865) and ended with the abolition of slavery. However, the abolition of slavery did not grant the blacks equality and economic security. The blacks were free but penniless, they were discriminated in schools, hospitals and transport were frightened and persecuted by the racists (Ku Klux Klan). During the war many possession disappeared, especially, in the South, but in the North big fortunes were made and financial empire was created by men who rose from nothing: Rockefeller and embodied the American dream: the myth of the self-made man.
Other important events were: the discovery of gold in California, the relevant technological developments and the railroad that joined Atlantic to the Pacific. The America become the richest and most modern country in the world.
The Victorian novel
During the Victorian Age the novel became the most popular form of literature and the main way of entertainment as it was read aloud and in community within the families. Novels were first published in instalments in the pages of periodicals. The novelists described society as they saw it in their works. They thus denounced the evils of their society, without a radical criticism. A great number of novels were written by women but some of them used a male pseudonym because it wasn’t easy for a woman to publish her writings. The women’s novel was a realistic exploration of the daily lives and values of women within the family and the community. most readers were women because they had more time than men to spend at home.
Aesthetic Movement or Aestheticism • The Aesthetic movement was born in France thanks to Teophile... more Aesthetic Movement or Aestheticism
• The Aesthetic movement was born in France thanks to Teophile Gautier and developed in the last part of 19th century; the most influent writers were the Italian D’Annunzio, Huysmans in France, and Oscar Wilde in England (with his masterpiece The Picture of Dorian Gray, in which preface contains quotes, principles and aphorisms, that together are considered the manifesto of the English Aesthetic movement).
• Aesthetics were not politically committed but reflected their disgust for the materialism and utilitarianism (following the Industrial Revolution) and the restrictive moral code of the bourgeois class.
• Therefore, the French artists withdrew from the political and social scene, isolating from society, in what Gautier called “L’ART POUR L’ART” or “ART FOR ART'S SAKE”; he stated that the art or beauty in art will survive over life and time, so art is eternal.
• Gautier was a member of the Parnassian movement, a group of French poets who challenged the old romantics and wished the pursuit of stylistic perfection in all fields of art. The name Parnassian derives from the original Parnassian poets’ journal, Le Parnasse contemporain, itself named after Mount Parnassus, home of the Muses in Greek mythology. The influence of the Parnassians was felt throughout Europe. Many former Parnassians became part of the Symbolist movement in the late 19th century.
• English aesthetics also isolated themselves and wrote texts based on sensations, beauty and a refined style. The artists surrounded themselves with beautiful and pleasant things such as extravagant clothes, perfumes, fragrances, drugs.
• The main theorist of Aesthetic movement in Britain was Walter Pater, who claimed the importance of life as “A WORK OF ART” and considered art the only way to stop the flow of time and the only certainty in life. Pater’s ‘Studies in the History of the Renaissance’ and his masterpiece ‘Marius the Epicurean’ were considered both successful and subversive. ‘Studies in the History of the Renaissance’ is considered the golden book of the British Aesthetic Movement, dealing about the real nature of Italian Renaissance artists, who sometimes were homosexual or atheist. His aim was to challenge conventional moral codes on morality, sexuality, religion and education of Victorian society, which saw Italian Renaissance artists as perfect people: Pater wanted to convey a different point of view.
[The word Aesthetic come from a Greek word, which means to feel and perceive: the writer is somebody who can see thing that other people cannot see.]
The movement is also characterized by the supremacy of sensation and beauty, they recognised Keats as their forerunner, but their vision was different: according to Gautier’s theories they believed in Art for Art’s sake, thus art had not a didactic aim, but was important because it dealt about beauty.
Bohemianism or Bohemian Movement
• A bohemian is a person with artistic or intellectual tendencies, who lives and acts with no regard for conventional rules of behaviour.
• The word “bohemian” first appeared in the English language in the 19th century to describe the non-traditional lifestyles of marginalized and impoverished artists, writers, journalists, musicians, and actors in major European cities. Bohemians were then associated with unorthodox or anti-establishment political or social viewpoints, which often were expressed through free love, frugality, and voluntary poverty.
• Dandy (a type of mind-set bohemianism): no money, but try to appear as if they have it by buying and displaying expensive or rare items – such as brands of alcohol.
• The word “dandy” comes from the song “The Yankee Doodle Dandy” sung by the British troops in the USA during the American Revolution to mock the colourful uniform of the oversea soldiers. Lord Gordon Byron is thought to be a forerunner of the Dandy movement because of his extravagant clothes.
The pre-Raphaelitism
The origins of the Aesthetic Movement can be traced back even to the Pre-Raphaelites, a group of artists who refused any form of art made after Raphael, rejecting academic taste and classical doctrines; they wanted to go back to medieval art, which they believed to be more spontaneous and sincere, in contrast with the more modern sinful art. Pre-Raphaelites were painters and poets who turned their eyes away from the ugly contemporary industrial and urban world. Their paintings were colourful, symbolic and at the same time realistic, reproducing nature in detail.
Decadent movement
• In France, the Decadent Movement is often said to have begun with either Joris-Karl Huysmans' Against Nature (1884) or Baudelaire's Les Fleur du Mal (1857).
• Capitalizing on the momentum of Huysmans' work, Anatole Baju founded the magazine Le Décadent in 1886, an effort to define and organize the Decadent Movement in a formal way. The Decadents were a group of writers who did not only look to escape the boredom of the banal, but they also sought to shock, scandalize, and subvert the expectations and values of society, believing that such freedom and creative experimentation would better humanity.
• They were heavily influenced by Baudelaire’s masterpiece Les Fleur du Mal (1857), though they were also influenced by Gothic novels and the poetry and fiction of Edgar Allan Poe.
• Many were associated with Symbolism, others with Aestheticism. Symbolism was a reaction in favour of spirituality, the imagination and dreams. Symbolists believed that art should represent absolute truths that could only be described indirectly, through symbols.
• The pursuit of these authors, according to Arthur Symons, was "a desperate endeavour to give sensation, to flash the impression of the moment, to preserve the very heat and motion of life," and their achievement, as he saw it, was "to be a disembodied voice, and yet the voice of a human soul.”
• These French decadents lived a very unconventional life, they used drugs, a way to improve perception, to look inside their soul, thus called maudits, (accursed poets). The most important ones were Rimbaud, Mallarmé, Verlaine and Laforgue.
Robert Louis Stevenson
Strange Case of Dr Jekyll and Mr. Hyde, published in 1886 by Robert Louis Stevenson, is about a man who transforms between two personae: Dr Henry Jekyll and Mr. Edward Hyde. [The phrase ‘Jekyll and Hyde’ is sometimes used colloquially to refer to someone whose actions cannot be reconciled with each other.]
Plot
• Strange Case of Dr Jekyll and Mr. Hyde focuses on John Utterson, a lawyer and friend of Dr Jekyll’s. The novel begins with John Utterson talking with his other friend, who has just witnessed an odd situation. A man later identified as Edward Hyde ran over a girl, only to pay off her family later with a check from Dr Jekyll. • The situation is made even stranger because Jekyll's will has recently been changed so Mr. Hyde now stands to inherit everything. John, believing that the two men are separate people, thinks that the cruel Mr. Hyde is somehow blackmailing Dr Jekyll. John thus questions Dr Jekyll about Hyde, but Jekyll tells him to mind his own business.
• A year later, Mr. Hyde attacks someone else: he beats a man with a cane, resulting in the man's death. The police involve John because he knew the victim. John takes them to Mr. Hyde's apartment, where they find the murder weapon, which is a gift that John himself gave to Dr Jekyll. John questions Dr Jekyll about Mr. Hyde again, but Jekyll insists that Mr. Hyde has run away. He shows John a goodbye note from Mr. Hyde, but the handwriting is suspiciously similar to Dr Jekyll's.
• For a while, things seem to improve: Mr. Hyde does not reappear and Dr Jekyll seems happier. But then one of John's friends –Dr Lanyon– dies suddenly; Before he dies, however, Lanyon gives John a letter. He says it should only be opened if Dr Jekyll either dies or disappears.
• Dr Jekyll starts acting even weirder and shuts himself up inside his laboratory. Eventually, his butler and John break into the laboratory, concerned because the voice they heard inside is not the doctor's. Once inside, they find Mr. Hyde dressed in Dr Jekyll's clothes and dead: the doctor has committed suicide. Next to his body is a letter.
• After he goes home again, John reads both letters now in his possession. They reveal the truth about what has been happening. The letter written by his friend Lanyon explains that Dr Jekyll and Mr. Hyde are the same person and that they transform back and forth via potions. The second letter, written by Dr Jekyll, explains the purpose of the transformation: Dr Jekyll wanted to separate his good side and his bad side. He thought he could control it with the potions, but eventually the transformations got out of control and he would transform involuntarily without the aid of the potions. Dr Jekyll tried several things to stop the transformations, but nothing worked. He knew he would turn into Hyde permanently. The letter was his last conscious act as Dr Jekyll.
• Since Mr. Hyde is dead, it can be assumed that, unwilling to face the consequences of his violent actions, Mr. Hyde decided to kill himself first.
Genre
Strange Case of Dr Jekyll and Mr. Hyde is an example of the Gothic genre. Gothic stories typically blend elements from horror stories with elements from Romantic stories. The persona-changing potions, murders, and eventual suicide in the novel are all examples of the horror elements at work in the text. The Romantic element in the novel comes across in the theme of science versus nature, since Romantic works often are seen as a rebellion against science's rationalization of nature. Gothic novels often explore the human psyche and supernatural phenomena, too.
On the other hand, the novel can be read as a detective story told by Jekyll’s lawyer, Mr. Utterson.
George Gordon Byron Life • George Gordon Byron is an unconventional aristocrat and to many of his... more George Gordon Byron
Life
• George Gordon Byron is an unconventional aristocrat and to many of his contemporaries, Byron’s poetry and life embodied the romantic spirit.
• Though rich and handsome, he had a handicap that consisted in a deformed foot and because of this he lacked a happy childhood. However, as a student at Cambridge University, he not only drank, gambled and made brilliant conversations but he forces himself to become skilled at physical sports.
• In 1807 he published Hours of Idleness, a small volume of lyric poems which was attacked in the pages of the Edinburgh Review; Byron replied with English Bards and Scotch Reviewers, where he showed his taste for satire.
• In 1809 he set out on his Grand Tour, visiting Portugal, Spain, Malta, Albania, Greece and the Middle East, where he gathered the experiences that inspired the first two cantos of Childe Harold’s Pilgrimage, which he published after his return to England in 1812. The cantos were so successful that he became a literary and social celebrity, even because of his extravagant, fascinating, dissolute, unconventional, nonconformist, brilliant and original personality. He had a great reputation because of his works dealing with exotic settings and foreign customs.
• In 1815 Byron married Annabella Milbanke but it lasted one year due to Byron’s incestuous relationship given that he believed in free love.
• Because of this public scandal and because of his debts he decided to self-exile, even because he saw England as a limitation. He then travelled among Europe and strongly believed in nationalistic changes and supported nations for their independence. He first moved to Geneva, where he became close friend of Percy Bysshe Shelley and wrote the third canto of Childe Harold. He then moved to Venice, where he produced the tragedy Manfred, the fourth and last canto of Childe Harold, the heroic poem Beppo and his epic masterpiece Don Juan. In 1819 he moved to Milan where he participated to patriotic plots against Austrian rule; eventually he moved to Pisa to join Shelley. After Shelley’s death he decided to commit himself to Greek struggle of independence from Turkey. He organised and expedition and devoted himself to training troops in Missolonghi, where he died in 1824 due to a severe fever.
• Byron firmly believed in individual liberty and wanted to be himself anywhere and at any time; he also wished all men to be free and so went to fight against tyrants. The general foreground of his works is an isolated man whose feelings are reflected by and identified with exotic and wild natural landscapes.
• Byron criticised both Wordsworth and Coleridge because they were narrow-minded and ignored the progress being made during that period in Europe. Though Byron deals with Romantic themes, he makes use of neoclassical style such as archaisms, cantos, conventional rhyme scheme and so on.
Childe Harold’s Pilgrimage
• The poem is structured in four independent parts called cantos. Unity is given by the protagonist who is Harold, called Childe (medieval term) because he is a nobleman awaiting knighthood who travels. Harold’s boredom and disillusionment with life lead him leave England.
• The first two cantos evoke a glorious past, the famous monuments and landscape of Spain, Portugal, Albania and Greece.
• In the third canto Byron experiments his own ability to become completely absorbed in imaginative creativity and the attraction to the nature world, which both provide a new vitality. Structurally the canto follows Byron’s journey, after he left England in 1816.
• In the fourth canto, which is set in Italy, contains several descriptions of nature, especially of the sea, depicted as the image of the sublime and eternity. Thus, nature reflects the poet’s mood and feelings.
• Childe Harold can be identified with the Byronic hero because of his mysteriousness, that men cannot understand for he is isolated and is at ease among wild nature.
Harold’s Journey
Harold’s Journey is a part of the third canto. In the second stanza there is a first person narrator because Byron wants to talk directly to his readers about the moment he left England and his daughter. He is excited for what is new and wonderful about to come. Harold’s journey is described as a pilgrimage because he does not know where he is going, he doesn’t have a set destination.
In the other stanza here it appears again the third person narration. Harold is pictured as an outcast and, though in youth he tried to hide his original and quirky nature, he then ignores the others’ opinion and becomes proud to be special despite being isolated.
In the thirteenth stanza Byron uses several personifications to implicitly say that nature is a living being and that it speaks a mutual language with him and the protagonist, and this language is clearer than his mother tongue.
In the fifteenth stanza Byron describes Harold’s suffering when he is among people and civilisation; he introduces the condition of the poet. Harold has to be in contact with other human beings in order to survive, but when this happens he feels as if he is just a little thing, he is bored and annoyed. He feels like a bird in cage, and as so Harold fights and struggles to do what he wants but finds an obstacle and thus harms himself (such as the bird bleeds on his plumage) and suffers in his soul. In this paragraph the poet’s message is that his ideas, his personality and his values are suppressed by society.
Percy Bysshe Shelley
Life
• Percy Bisshe Shelley was born in 1792 and he was the eldest son of a wealthy and conservative family. He rebelled early against his conventional background and in 1811 he was expelled from Oxford University because he wrote a pamphlet against their religion set and in which he denied the existence of God.
• At the age of 19 Percy married a 16 year-old girl and then travelled with her and their two children so that he could express his ideas and make a propaganda against the British government, especially in Ireland.
• In that period there was a nationalistic wave in almost all European countries. Shelley, therefore, lived in a time of conservatism which was hostile to any radical ideas and to political moderation. He rebelled against existing religions, laws and customs. He became a Republican, a vegetarian and a supporter of peace, freedom and free love; for this reason he had many relationships with both women and men outside marriage. His complaint for traditional forms of religion was identified by an interest of his in the occult sciences, scientific experiments and alchemy.
• Once he came back to England he separated from his wife and married Mary Godwin who was the daughter of the radical philosopher William Godwin; the couple eloped in Villa Diodati in Switzerland. Though their love at first sight, he was cruel to her and had a lot of affairs but despite this she kept being faithful to him.
• In 1818 the couple went to live in Italy, in voluntary exile, during which much of Percy’s best work was composed, including the Ode to the West wind, written in 1819, and the Defence of Poetry (1821), which is an uncompleted essay concerning the importance of poetry. Italy was the right place to rebel against the government and there were secret rebellious groups, but also beautiful landscapes.
• In 1822 the poet drowned during a storm while sailing near Livorno. Shelley’s grave is in the Protestant cemetery in Rome.
Leonardo Da Vinci Importanti sono stati gli studi sull’urbanistica: durante il periodo della pest... more Leonardo Da Vinci
Importanti sono stati gli studi sull’urbanistica: durante il periodo della peste elaborò il progetto della città ideale; per primo ha capito la necessità di decentrare la popolazione che si ritrovava ammassata all’interno delle mura. Nel suo disegno il popolo risiedeva in campagna, mentre i nobili erano in città con pianta a scacchiera senza muri, con canali di smaltimento dei rifiuti. Al posto dei marciapiedi vi erano delle sopraelevate per lo smaltimento del traffico pedonale.
Per quanto riguarda l’ingegneria, Leonardo ha passato vari anni a costruire macchine per volare che dapprima simili ad uccelli sono diventate pian piano vere e proprie antenate dei moderni aeroplani.
Di Da Vinci si può ritrovare anche una testimonianza nelle “Favole”, in cui egli stesso nasconde un desiderio di ammonimento e scrive vari episodi che rimandano alla tragedia sull’ignoranza umana (/dell’uomo) sulle leggi naturali.
Grande importanza ha per Leonardo il rapporto tra scienza e arte, quest’ultima resa specchio della natura, che deve essere degnamente, e quindi realisticamente, rappresentata; di qui si comprende il suo studio approfondito su botanica, anatomia e ottica -dove l’occhio è considerato come tramite tra l’immagine che si vede e l’anima dell’osservatore.
La pittura è composizione di luci e ombre mescolati alle diverse qualità di tutti i colori, da quelli più semplici a quelli più composti. Con la tecnica dello sfumato, lo spazio acquista una profondità prospettica che egli stesso definisce “aerea”, data la presenza del filtro dell’aria che muta dunque la nitidezza e il tono del colore.
LA VITA
Leonardo da Vinci nasce nel 1452 come figlio illegittimo di Piero da Vinci, che di professione faceva il notaio, e una donna di ceto inferiore che morì nei primi anni di vita di Leonardo. Il padre lo riconobbe come figlio; nonostante questo, i due non vivranno insieme.
Dal 1469 Leonardo studia della bottega di Andrea del Verrocchio insieme a Botticelli, con cui parteciperà alla realizzazione degli angeli a sinistra del dipinto del loro maestro “Battesimo di Cristo”. Nel 1476 viene denunciato anonimamente per sodomia (omosessualità) assieme ad altre quattro persone; l’accusa, tuttavia, viene archiviata e gli imputati assolti.
Dal 1479 lavorò per Lorenzo de’ Medici e viene a contatto con la cultura neoplatonica da cui si discosta immediatamente. Nel 1483, Lorenzo il Magnifico dà a Leonardo l’incarico di portare un omaggio a Ludovico Sforza, detto il Moro, Signore di Milano. Leonardo rimane affascinato dall’apertura della città di Milano alle novità scientifiche, dunque manda al Moro il suo curriculum in modo tale da rimanere in questo luogo. Ludovico accetta subito la sua richiesta e, durante il servizio al cospetto del signore, l’artista realizza i suoi primi capolavori.
Nel 1499 è costretto a fuggire da Milano ma, nel 1512, con il ritorno degli Sforza, partì per Roma. Dal 1517, da Vinci lavora al servizio del re di Francia Francesco I, che lo pagherà profumatamente. Muore in Francia il 2 maggio 1519.
[Per Leonardo ogni tipo di conoscenza si fonda sull’esperienza e l’allontanarsi dalla realtà significa conoscere di meno.
La pittura propone ai sensi la realtà della natura con più verità e certezza. Leonardo attua un’indagine in profondità della natura, cercando di renderne/mostrarne la dinamicità.]
MEZZI PITTORICI DI LEONARDO
• Tecnica del tratteggio → egli disegna con LINEE APERTE che danno forma senza un contorno netto ma con un CONTORNO IDEALE, costruito dall’occhio. Per Leonardo la linea del bordo è un limite fittizio, corrispondente ad un confine artificiale.
• Tecnica dello sfumato → la figura è immersa in una densità atmosferica e non p separata dallo sfondo. Leonardo criticava i pittori precedenti che rappresentavano lo sfondo così definito, come se fosse vicino. Per Leonardo la natura è in continua trasformazione e questo movimento deve essere reso in pittura.
Leonardo, influenzato dalla filosofia, distingue:
- NATURA NATURATA → L’oggetto naturale è ormai plasmato e non si muove più
- NATURA NATURANS → L’oggetto naturale è in movimento e si sta evolvendo, sta mutando in un’altra cosa che è la stessa che va rappresentata
La figura deve essere lasciata dal pittore libera di muoversi nello sfondo. Questo e la figura sono UNITI, una cosa unica. I lineamenti non sono mai definiti completamente grazie all’utilizzo di TANTE VELATURE che fanno della pittura una PITTURA LENTA. La tempera è sostituita con il colore a olio, che gli permetteva di eseguire lo sfumato. L’abbondante olio di lino unifica i colori con un tono di fondo ambrato, cioè il colore dominante, che caratterizzano la pittura di Leonardo come PITTURA TONALE.
Per Leonardo, nei trattati non si va a raffigurare ciò che appare ma anche il pensiero, l’emozione, il sentimento, attraverso i gesti e i movimenti del corpo. Il DISEGNO è fondamentale e l’interesse di Leonardo si pone sull’aspetto fenomenico e sull’esperienza, cose del tutto estranee alla filosofia del neoplatonismo.
OPERE DI LEONARDO
• L’Annunciazione → esteso in orizzontale e diviso in basso da un muro con un varco. In Leonardo, gli elementi, spesso, nascondono significati nascosti come quasi tutti i quadri del Quattrocento. C’è un’ulteriore divisione, verticale; a sinistra c’è l’angelo e a destra la madonna, contenuta in un’architettura ad angolo con una porta aperta all’estrema destra. La Vergine ha davanti a sé un altare, una sorta di piedistallo classico decorato con un festone, volute, foglie d’acanto, che lei usa come tavolino per un libro su cui poggia la mano. A sinistra, l’angelo arriva e si inginocchia non appena toccata terra con le ali, ancora spiegate. Il prato su cui poggia è ricco di fiori, rappresentati in modo molto preciso. In lontananza c’è un paesaggio acquatico da cui si eleva una montagna che rappresenta Cristo. Il giardino ricorda l’HORTUS CONCLUSUS: un giardino chiuso da mura, elaborato nel Medioevo e presente nei conventi e nei monasteri. Questo giardino ha un significato religioso e sta a significare la purezza della nascita di Gesù da parte della vergine Maria. Al di là del muro c’è un sentiero che va verso l’acqua che rappresenta l’acqua del battesimo e, quindi, della salvezza. Il varco nel muro è la nascita di Cristo e il monte che emerge dalle acque è Cristo, che si fa tramite tra Dio e gli uomini per assolverli dal loro peccato e salvarli. Gli alberi accompagnano sempre i quadri di Leonardo e servono a bilanciare il colore dalla parte destra del dipinto.
• Adorazione dei Magi → dipinto non terminato. Leonardo rappresenta con elementi naturali cose teoriche e astratte. Nello sfondo c’è un’architettura pendente a sinistra e un paesaggio naturale con cavalli imbizzarriti a destra. Al centro vi è una collinetta con un albero rigoglioso che rappresenta Gesù. L’architettura diroccata, invece, rappresenta l’antichità pagana, sorpassata dal Cristianesimo che, però, ne trae linfa, concetto rappresentato dagli alberelli che vi crescono sopra. I cavalli hanno perso il controllo dato l’eccezionale evento della nascita del Cristo. Questo PATHOS colpisce anche gli uomini. La Madonna con il bambino hanno una forma a MANDORLA (forma risalente al Medioevo che racchiudeva due figure) rappresentata anche dallo spazio vuoto attorno a lei.
• Sant’Anna, la Vergine, il bambino → la Madonna siede sulle ginocchia di Sant’Anna mentre tiene il bambino che sta benedicendo Giovanni. Da Vinci realizza prima un disegno preparatorio con matita nera, biacca, carboncino e sfumino. La biacca era usata per le lumeggiature, ovvero le luci che colpiscono i visi e i capi dei personaggi. Essi sono incastrati gli uni con gli altri nella classica forma del triangolo. Nel quadro rispettivo viene messo, al posto di Giovanni, un agnello, mentre la Vergine è interamente racchiusa nel corpo della madre.
Significato • La parola romantic compare per la prima volta in Inghilterra verso la metà del Seic... more Significato • La parola romantic compare per la prima volta in Inghilterra verso la metà del Seicento, in senso dispregiativo, per indicare quel mondo fantastico e falso degli antichi romanzi cavallereschi che erano ormai considerati inutili. • Nel Settecento viene riconosciuta l'importanza della fantasia nell'arte e il termine connotò l'atto di dilettare l'immaginazione oltre che i paesaggi selvaggi, solitari e malinconici (simili a quelli che si trovano negli antichi romanzi). • A fine Settecento il termine venne usato da scrittori e filosofi tedeschi per definirsi e separarsi dai classici: la visione classica era infatti contrassegnata da armonia e pienezza, mentre quella moderna era caratterizzata da una mancanza e un vuoto prodotto dal cristianesimo che ha introdotto il senso del distacco da una totalità originaria, separando l'umano dal divino, il bene dal male, il finito dall'infinito. • In conclusione, il movimento romantico viene tutt'oggi definito come uno stato d'anima di nostalgia per ciò che è lontano, indefinito e sconosciuto (Sehnsucht). • Romanticismo può essere considerato anche come periodo storico complessivo che va dalla fine del Settecento alla metà circa dell'Ottocento, che condiziona e ingloba in sé anche quelle tendenza che vi si oppongono (come i classicismi) e coinvolge la letteratura, le arti figurative, la musica, la filosofia e la mentalità generale. Storia • È opinione diffusa che, nonostante si dica che il Romanticismo sia nato a causa della delusione del razionalismo illuministico e delle speranze della Rivoluzione Francese, il movimento aveva già preso il via molto prima, con lo Sturm und Drang, con il wertherismo, con Rousseau, con l'ossianismo e la letteratura gotica inglese. Insomma, con tutto ciò che viene definito Preromanticismo e Neoromanticismo. In una visione totale, il Romanticismo esprime l'inquieta percezione che il vecchio mondo sia crollato per sempre, oltre ad essere la reazione al grande moto di trasformazione avvenuto in quel periodo storico. • A seguito della Rivoluzione Francese e quella Americana, crolla la monarchia assoluta e si afferma il principio che la fonte della sovranità è il popolo, che conquista attraverso le idee di libertà e uguaglianza. • Un altro cambiamento importante di questo periodo ma meno sentito dalla coscienza comune è la rivoluzione economica, determinata dalla Rivoluzione Industriale. I nuovi ceti (come quelli medio-borghesi), prima disprezzati, ora giocano un ruolo importante; delle macchine aumentano la produzione di prodotti e il mercato è investito da merci prima impensabili; sorgono nuove città industriali dove masse di contadini si trasferiscono per lavorare da operai; entra in crisi l'artigianato e tutte quelle attività personalizzate; i trasporti incrementano (viene inventato il treno e il battello a vapore) e si fanno sempre più veloci, così come i rapporti tra i vari paesi, lo scambio di merci e di idee. • Nonostante il primo boom del mercato, questo non può assorbire tutti i prodotti e ciò causò crisi cicliche. Inoltre, sia i prezzi delle merci che quelli delle azioni subiscono degli alti e bassi causati da " forze irrazionali e misteriose " , intimorendo così gli investitori, che si sentono insicuri e impotenti. • La massa di operai sfruttati si contrappone al sistema sociale attraverso violenze e scioperi, ma anche semplicemente opponendosi allo stile di vita dei borghesi (con divertimenti e piaceri) e adottandone uno molto più rigido (puritanesimo). • La Natura è considerata contaminata dai veleni dell'industria, perciò le persone si sentono in colpa per aver abbattuto gli istituti politici e sociali tradizionali e aver violato la sacralità della Natura (tristezza e maliconia); inoltre, hanno nostalgia dei vecchi tempi. L'intellettuale • A seguito della Rivoluzione Francese, gli artisti e gli intellettuali che si esibivano e lavoravano a corte perdono la loro professione e la loro importanza. Sono quindi costretti a cercare un impiego spesso poco retribuito, come l'insegnante, il precettore privato, il bibliotecario e il giornalista. • L'intellettuale viene posto ai margini della società suscitando in lui rabbia, frustrazione e risentimento verso la società; avendo una nuova collocazione sociale immersa completamente nella realtà, diversamente da prima quando viveva in una dimensione estraniata, questa gli permette di avere un atteggiamento più critico. • Un tipo di intellettuale, e cioè l'artista, è ormai circondato da una società focalizzata sull'utile, il calcolo razionale e la produttività, perciò egli ricerca la bellezza disinteressata, considerata inutile dalla società appena descritta. Quest'ultima definisce quindi l'artista come inutile e improduttivo, generando il lui un senso di umiliazione che aumenta il suo risentimento. Questo spesso sfocia in una ribellione morale e ad un anticonformismo esagerato, a volte per ripudio dei valori della società che non lo accetta essendo egli " diverso " , altre volte invece come forma di bisogno di attenzione e di sconvolgere le persone. • Nonostante alcuni artisti si adattino a questo nuovo ruolo e seguano i gusti del pubblico, questo atteggiamento di compromesso non esclude però che l'artista covi un segreto rancore verso la società. Dunque segue l'evasione, attraverso sentimenti e passioni in campi dove la ragione non esiste.-La fuga può avvenire nella propria interiorità, all'interno del proprio io, dove il mondo esterno non esiste ma è una proiezione o creazione dell'io stesso (soggettivismo e filosofia idealistica).