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Papers by Daniele Lo Vetere
L'articolo riflette sul rapporto tra educazione linguistica e letteraria, nonché sull'impostazion... more L'articolo riflette sul rapporto tra educazione linguistica e letteraria, nonché sull'impostazione spesso astratta del dibattito intorno a questo rapporto fin dalla sua comparsa negli anni Settanta.
Petrarchesca, 2014
Il saggio fornisce un'interpretazione globale del sonetto 81, concentrandosi in particolare sulla... more Il saggio fornisce un'interpretazione globale del sonetto 81, concentrandosi in particolare sulla discesa e sul seguente volo «fuor de la veduta» del «grande amico» (Cristo). La lettura in sinossi della poesia e della Fam. X, 3 a Gherardo permette di comprendere quali eventi siano effettivamente narrati: l'Incarnazione e l'offuscamento degli occhi interiori a causa della «pestis fantasmatum», che impedisce di vedere il «Dei et hominum mediator». Si indaga quindi la riflessione di Petrarca sulla visio Christi e l'Incarnazione nelle pagine del Secretum, del De otio religioso, del De vita solitaria, delle Familiari; si risale poi alle fonti agostiniane e ciceroniane (a quelle già note si aggiunge una nuova e significativa allegazione dalle Confessioni) e si discutono le ragioni dell'esplicita volontà di Petrarca di riconnettere la sua riflessione direttamente all'insegnamento di Platone. Lo scacco della visio è superato grazie al ricorso al modello di Agostino, dei santi asceti e dei monaci, ma, più ancora, grazie alla meditazione delle parole dei grandi auctores del passato nella quiete del proprio otium litteratum.
The essay gives a global interpretation of sonnet 81, particularly concentrating on the «grande amico»'s (Christ) descent and following disappearing. The synoptic reading of the poem and Fam. X, 3 to Gherardo allows to understand which events the composition is actually telling: Christ's Incarnation and the inner eyes darkening, produced by the «pestis fantasmatum», which prevents from seeing «Dei et hominum mediator». Afterwards Petrarch's reflection on the visio Christi and Incarnation is inquired amongst the pages of Secretum, De otio religioso, De vita solitaria, Familiari. Then Augustinian and Ciceronian sources (some already known and a new and significant one from Confessioni) are reconstructed and Petrarch's express will of reconnecting his reflection directly to Plato's teaching is discussed. Visio's difficulty is overcome by means of Augustin's, ascetic saints' and monks' model, but especially by means of meditation on ancient great auctores' words in his otium litteratum's stillness.
Book Reviews by Daniele Lo Vetere
Recensione al volume Mario Luzi, Prose, Nino Aragno Editore, Torino 2014
Recensione a Franco Fortini, Giovanni Giudici, Carteggio. 1959-1993, a cura di R. Corcione, Olsch... more Recensione a Franco Fortini, Giovanni Giudici, Carteggio. 1959-1993, a cura di R. Corcione, Olschki, Firenze 2019
L'articolo riflette sul rapporto tra educazione linguistica e letteraria, nonché sull'impostazion... more L'articolo riflette sul rapporto tra educazione linguistica e letteraria, nonché sull'impostazione spesso astratta del dibattito intorno a questo rapporto fin dalla sua comparsa negli anni Settanta.
Petrarchesca, 2014
Il saggio fornisce un'interpretazione globale del sonetto 81, concentrandosi in particolare sulla... more Il saggio fornisce un'interpretazione globale del sonetto 81, concentrandosi in particolare sulla discesa e sul seguente volo «fuor de la veduta» del «grande amico» (Cristo). La lettura in sinossi della poesia e della Fam. X, 3 a Gherardo permette di comprendere quali eventi siano effettivamente narrati: l'Incarnazione e l'offuscamento degli occhi interiori a causa della «pestis fantasmatum», che impedisce di vedere il «Dei et hominum mediator». Si indaga quindi la riflessione di Petrarca sulla visio Christi e l'Incarnazione nelle pagine del Secretum, del De otio religioso, del De vita solitaria, delle Familiari; si risale poi alle fonti agostiniane e ciceroniane (a quelle già note si aggiunge una nuova e significativa allegazione dalle Confessioni) e si discutono le ragioni dell'esplicita volontà di Petrarca di riconnettere la sua riflessione direttamente all'insegnamento di Platone. Lo scacco della visio è superato grazie al ricorso al modello di Agostino, dei santi asceti e dei monaci, ma, più ancora, grazie alla meditazione delle parole dei grandi auctores del passato nella quiete del proprio otium litteratum.
The essay gives a global interpretation of sonnet 81, particularly concentrating on the «grande amico»'s (Christ) descent and following disappearing. The synoptic reading of the poem and Fam. X, 3 to Gherardo allows to understand which events the composition is actually telling: Christ's Incarnation and the inner eyes darkening, produced by the «pestis fantasmatum», which prevents from seeing «Dei et hominum mediator». Afterwards Petrarch's reflection on the visio Christi and Incarnation is inquired amongst the pages of Secretum, De otio religioso, De vita solitaria, Familiari. Then Augustinian and Ciceronian sources (some already known and a new and significant one from Confessioni) are reconstructed and Petrarch's express will of reconnecting his reflection directly to Plato's teaching is discussed. Visio's difficulty is overcome by means of Augustin's, ascetic saints' and monks' model, but especially by means of meditation on ancient great auctores' words in his otium litteratum's stillness.
Recensione al volume Mario Luzi, Prose, Nino Aragno Editore, Torino 2014
Recensione a Franco Fortini, Giovanni Giudici, Carteggio. 1959-1993, a cura di R. Corcione, Olsch... more Recensione a Franco Fortini, Giovanni Giudici, Carteggio. 1959-1993, a cura di R. Corcione, Olschki, Firenze 2019