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Papers by Dario Scarpati
in "Oltre i limiti con l'archeologia. Archeologia e riabilitazione."
Una rilettura del manoscritto di Ercole Nardi “Ruderi delle Ville Romano Sabine nei dintorni di P... more Una rilettura del manoscritto di Ercole Nardi
“Ruderi delle Ville Romano Sabine nei dintorni di Poggio Mirteto”
L'articolo racconta l’esperienza di scavo condotta con ragazzi con disabilità, attività svolta a ... more L'articolo racconta l’esperienza di scavo condotta con ragazzi con disabilità, attività svolta a Cittaducale (Ri) 2008-2009
D. Scarpati - A. Lascioli. Gli interventi finalizzati a consentire anche a chi ha una disabilità ... more D. Scarpati - A. Lascioli.
Gli interventi finalizzati a consentire anche a chi ha una disabilità di fruire di un’opera d’arte, magari entrando in un sito archeologico attraverso un percorso accessibile, non dipendono esclusivamente da soluzioni di tipo
tecnico, ma sono l’espressione di una nuova cultura della disabilità, effetto di un capovolgimento di prospettiva, che consiste nel superamento della «logica dello scarto» in favore della costruzione di una società inclusiva. L’arte e il bello devono risultare dunque accessibili a ogni uomo, nonostante i suoi deficit, e dall’incontro tra arte e disabilità possono nascere nuove prospettive di sviluppo sia per la stessa arte che per chi vive in condizioni di svantaggio.
Nei laboratori di archeologia rivolti a persone con disabilità si sviluppano percorsi educativi con valenze riabilitative, in particolare per incrementare lo sviluppo delle abilità cognitive, l’autostima, la motivazione e le abilità sociali.
In questi spazi di lavoro si sperimentano metodi innovativi per imparare a ragionare, a osservare, a fare ipotesi e a trovare soluzioni intelligenti. Coloro che vi partecipano scoprono cose nuove del mondo e di se stessi. L’archeologia rivela così una spiccata capacità maieutica e una grande estensione di possibilità, utilizzabili per migliorare la qualità di vita delle
persone con disabilità.
Archeologia e …, Jan 1, 2003
Ricerche archeologiche sul campo e archivi digitali: il manoscritto di Ercole Nardi 295 RICERCHE ... more Ricerche archeologiche sul campo e archivi digitali: il manoscritto di Ercole Nardi 295 RICERCHE ARCHEOLOGICHE SUL CAMPO E ARCHIVI DIGITALI: IL MANOSCRITTO DI ERCOLE NARDI 1. LA RICOGNIZIONE TOPOGRAFICA SUL TERRITORIO E L'IMPORTANZA DEI DATI DI ARCHIVIO: IL PROGETTO GALANTINA L'Istituto di Studi sulle Civiltà Italiche e del Mediterraneo Antico (ISCIMA) del CNR nell'ambito della linea di ricerca "Poleografia della Sabina tiberina in epoca orientalizzante ed arcaica" ha dato l'avvio unitamente all'Università degli Studi di Verona e alla British School at Rome, con la collaborazione dell'Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali (ITABC) del CNR ed i musei civici archeologici di Magliano Sabina e Fara in Sabina, al programma di ricerche integrate denominato "Progetto Galantina" . Obbiettivo del progetto è la ricognizione dell'area della Sabina tiberina, delimitata dall'ansa che il Tevere compie davanti ai centri di Nazzano e Torrita Tiberina e dai torrenti Farfa a Sud e Galantina a Nord , compresa nella tavoletta I.G.M. di Poggio Mirteto (Foglio 144, IV NE) ed in quella di Montopoli (Foglio 144, IV SE), al fine di delineare, nelle diverse fasi cronologiche -dal paleolitico all'alto medioevo -la storia dell'occupazione, dell'uso del territorio e la cultura materiale.
in "Oltre i limiti con l'archeologia. Archeologia e riabilitazione."
Una rilettura del manoscritto di Ercole Nardi “Ruderi delle Ville Romano Sabine nei dintorni di P... more Una rilettura del manoscritto di Ercole Nardi
“Ruderi delle Ville Romano Sabine nei dintorni di Poggio Mirteto”
L'articolo racconta l’esperienza di scavo condotta con ragazzi con disabilità, attività svolta a ... more L'articolo racconta l’esperienza di scavo condotta con ragazzi con disabilità, attività svolta a Cittaducale (Ri) 2008-2009
D. Scarpati - A. Lascioli. Gli interventi finalizzati a consentire anche a chi ha una disabilità ... more D. Scarpati - A. Lascioli.
Gli interventi finalizzati a consentire anche a chi ha una disabilità di fruire di un’opera d’arte, magari entrando in un sito archeologico attraverso un percorso accessibile, non dipendono esclusivamente da soluzioni di tipo
tecnico, ma sono l’espressione di una nuova cultura della disabilità, effetto di un capovolgimento di prospettiva, che consiste nel superamento della «logica dello scarto» in favore della costruzione di una società inclusiva. L’arte e il bello devono risultare dunque accessibili a ogni uomo, nonostante i suoi deficit, e dall’incontro tra arte e disabilità possono nascere nuove prospettive di sviluppo sia per la stessa arte che per chi vive in condizioni di svantaggio.
Nei laboratori di archeologia rivolti a persone con disabilità si sviluppano percorsi educativi con valenze riabilitative, in particolare per incrementare lo sviluppo delle abilità cognitive, l’autostima, la motivazione e le abilità sociali.
In questi spazi di lavoro si sperimentano metodi innovativi per imparare a ragionare, a osservare, a fare ipotesi e a trovare soluzioni intelligenti. Coloro che vi partecipano scoprono cose nuove del mondo e di se stessi. L’archeologia rivela così una spiccata capacità maieutica e una grande estensione di possibilità, utilizzabili per migliorare la qualità di vita delle
persone con disabilità.
Archeologia e …, Jan 1, 2003
Ricerche archeologiche sul campo e archivi digitali: il manoscritto di Ercole Nardi 295 RICERCHE ... more Ricerche archeologiche sul campo e archivi digitali: il manoscritto di Ercole Nardi 295 RICERCHE ARCHEOLOGICHE SUL CAMPO E ARCHIVI DIGITALI: IL MANOSCRITTO DI ERCOLE NARDI 1. LA RICOGNIZIONE TOPOGRAFICA SUL TERRITORIO E L'IMPORTANZA DEI DATI DI ARCHIVIO: IL PROGETTO GALANTINA L'Istituto di Studi sulle Civiltà Italiche e del Mediterraneo Antico (ISCIMA) del CNR nell'ambito della linea di ricerca "Poleografia della Sabina tiberina in epoca orientalizzante ed arcaica" ha dato l'avvio unitamente all'Università degli Studi di Verona e alla British School at Rome, con la collaborazione dell'Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali (ITABC) del CNR ed i musei civici archeologici di Magliano Sabina e Fara in Sabina, al programma di ricerche integrate denominato "Progetto Galantina" . Obbiettivo del progetto è la ricognizione dell'area della Sabina tiberina, delimitata dall'ansa che il Tevere compie davanti ai centri di Nazzano e Torrita Tiberina e dai torrenti Farfa a Sud e Galantina a Nord , compresa nella tavoletta I.G.M. di Poggio Mirteto (Foglio 144, IV NE) ed in quella di Montopoli (Foglio 144, IV SE), al fine di delineare, nelle diverse fasi cronologiche -dal paleolitico all'alto medioevo -la storia dell'occupazione, dell'uso del territorio e la cultura materiale.