Pierluigi Fabbri - Academia.edu (original) (raw)

Papers by Pierluigi Fabbri

Research paper thumbnail of PROGETTAZIONE PER COMPETENZE ED INCLUSIVITÀ DEI SISTEMI SCOLASTICI

Per un curricolo inclusivo

Research paper thumbnail of LA CENTRALITÀ DELLA QUESTIONE ORGANIZZATIVA NELLA SCUOLA

l'impostazione burocratica, verticale, gerarchica produce standardizzazione e incapacità di adatt... more l'impostazione burocratica, verticale, gerarchica produce standardizzazione e incapacità di adattare le decisioni e le pratiche alla complessità e alla differenziazione dei casi unici. Ogni aspetto della strategia organizzativa e del lavoro docente dovrebbe essere inteso come una sfida cognitiva ed un problem solving, non una rigida applicazione di ricette standard.

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breve saggio sul "luogo" nel vivere contemporaneo

Research paper thumbnail of IN MERITO ALLA RISIBILE POLARIZZAZIONE DEL DIBATTITO RECENTE FRA SAPERI E CONOSCENZE IN AMBITO DIDATTICO

è possibile ancora che il mondo della scuola non sia stato in grado di elaborare una spazio inter... more è possibile ancora che il mondo della scuola non sia stato in grado di elaborare una spazio interno di ristrutturazione in chiave pedagogica delle proprie pratiche educative? A chi fa comodo polarizzare lo scontro fra una didattica per competenze e la fissità immutabile della lectio magistralis?

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attraverare il nichilismo

Research paper thumbnail of Costruire mappe concettuali

Suggerimenti di esercitazioni con le mappe concettuali per la scuola

Research paper thumbnail of INDICATORI PER LA COSTRUZIONE DI UN MODELLO INCLUSIVO di PIERLUIGI FABBRI

L e istituzioni scolastiche, in merito ai processi di innovazione che le riguardano, somigliano s... more L e istituzioni scolastiche, in merito ai processi di innovazione che le riguardano, somigliano sempre più a quei pazienti di cui parla Freud, i quali in tutti i modi resistono, seppure inconsapevolmente, a risolvere la propria malattia. Proprio come quei pazienti, di fronte ad una condizione dissonante dal punto di vista cognitivo, che la coscienza morale trova inammissibile, le istituzioni scolastiche adot-tano una lunga serie di razionalizzazioni, mediante le quali cercano di mascherare le proprie difficoltà, preoccupate soprattutto di proiettare un'immagine positiva nella di-mensione pubblica, evitando così di procedere nel percorso difficile e sfidante che pre-tenderebbe una revisione completa e profonda del proprio modus operandi e delle abitudini di pensiero degli operatori che agiscono al suo interno.

Research paper thumbnail of Verso la costruzione di indicatori di inclusività nella classe e nella scuola

indicatori per un modello di scuola inclusivo

Drafts by Pierluigi Fabbri

Research paper thumbnail of LA CENTRALITÀ DELLA QUESTIONE ORGANIZZATIVA NELLA SCUOLA

La co-costruzione di un orientamento inclusivo riguarda quindi l'organizzazione del sistema di is... more La co-costruzione di un orientamento inclusivo riguarda quindi l'organizzazione del sistema di istruzione nel suo complesso. Come si è detto l'impostazione burocratica, verticale, gerarchica produce standardizzazione e incapacità di adattare le decisioni e le pratiche alla complessità e alla differenziazione dei casi unici. Invece di elaborare nuove soluzioni a fronte della individuazione e della lettura di problematiche nuove (come ad esempio la presenza crescente di casi problematici nelle classi non riconducibili a cause riconosciute a livello medico sanitario, l'emanazione di direttive che esplicitamente intendono fornire nuovi strumenti ai consigli di classe e soprattutto nuova dignità alle motivazioni pedagogiche alla base delle scelte metodologiche "speciali", l'esistenza di disegni di legge che imprimono chiaramente un'evoluzione al sistema dell'integrazione), si finisce paradossalmente col considerare come problemi solo quelli a cui si adattano le solite soluzioni disponibili attraverso la "disattenzione selettiva" 1 . Invece di cominciare a costruire un modello di scuola orientata in senso inclusivo, ad esempio, si pensa di proporre semplicemente un nuovo referente per gli studenti con BES senza certificazione, mantenendo intatti tutto il sistema dell'integrazione e l'intera cultura organizzativa. La costruzione di un orientamento inclusivo richiederebbe un sistema di istruzione flessibile tipico della learning organization 2 , il modello biologico della comunità che apprende. Dalla base si sviluppa la lettura dei bisogni a contatto con la complessità mutevole; i bisogni vengono tradotti in bisogni di formazione, di autoformazione, di innovazione metodologica. L'adattamento allo specifico implica da parte della dirigenza flessibilità e orizzontalità, non separazione di funzioni, ma valorizzazione delle risorse interne. I docenti sono coinvolti nella valutazione collegiale delle situazioni, definiscono piani di azione sostenibili, li implementano, li monitorano, li revisionano, confrontano i risultati con gli obiettivi iniziali e producono un nuovo piano di azione. Le acquisizioni sono messe a disposizione dell'intera organizzazione. Ogni aspetto della strategia organizzativa e del lavoro docente è qui inteso come una sfida cognitiva ed un problem solving, non una rigida applicazione di ricette standard. Il modello è quello di una trasformazione dell'istituzione dal basso: ci si aspetterebbe, dopo vent'anni di autonomia, che le istituzioni scolastiche siano in grado di applicare modelli di governance partecipati. Invece, come accade per altri aspetti dell'odierna vita sociale, alcune questioni di cui quotidianamente facciamo esperienza all'interno della scuola, sono caratterizzate dal "proliferare ipertrofico di dicotomie sterili" 3 che hanno l'effetto di lasciare su un piano di inconsapevolezza l'ideologia di fondo dell'istituzione, le premesse del gioco, rese invisibili e confinate nell'ovvio e mai direttamente tematizzate, fatto che le assicura un regime perpetuo. Le apparenti antinomie, se analizzate con attenzione, appaiono complementari e la loro complementarità sintomatica. 1 "Inoltre, man mano che la pratica diventa più ripetitiva e routinaria (…) il professionista può perdere opportunità importanti di riflettere su ciò che fa (…) egli impara ad essere disattento in modo selettivo ai fenomeni che non rispondono alle categorie del suo conoscere." Donald A. Schön, Il professionista riflessivo, edizioni Dedalo, Bari, 1993, pag. 87. 2 Peter Senge, l'autore del celebre The Fifth Disciplines (1994), considera come apprendimento organizzativo un tipo di organizzazione in cui la leadership decentralizzata possa essere un'utile strategia che assicura la crescita delle persone, la spinta verso obiettivi comuni e la produttività dell'organizzazione. 3 Diego Fusaro, Pensare altrimenti, Einaudi, Torino 2017, pag. 67.

Research paper thumbnail of Curriculum vitae INFORMAZIONI PERSONALI

Skype pierluigi477 Sesso Maschile | Data di nascita 16/08/1965 | Nazionalità Italiana OCCUPAZIONE... more Skype pierluigi477 Sesso Maschile | Data di nascita 16/08/1965 | Nazionalità Italiana OCCUPAZIONE DESIDERATA Formatore docenti ESPERIENZA PROFESSIONALE 12/2015-alla data attuale Vice direttore della rivista "Lavori in corso" Casa editrice "Pagine", Roma (Italia) Proposta di contenuti e di linee editoriali per la rivista Ricerca di collaboratori 09/1993-alla data attuale Docente in scuole secondarie di primo e di secondo grado Funzione strumentale curricolo e sostegno ai docenti Ministero Istruzione ICS Dalla Chiesa, Roma (Italia)

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Per un curricolo inclusivo

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l'impostazione burocratica, verticale, gerarchica produce standardizzazione e incapacità di adatt... more l'impostazione burocratica, verticale, gerarchica produce standardizzazione e incapacità di adattare le decisioni e le pratiche alla complessità e alla differenziazione dei casi unici. Ogni aspetto della strategia organizzativa e del lavoro docente dovrebbe essere inteso come una sfida cognitiva ed un problem solving, non una rigida applicazione di ricette standard.

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breve saggio sul "luogo" nel vivere contemporaneo

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è possibile ancora che il mondo della scuola non sia stato in grado di elaborare una spazio inter... more è possibile ancora che il mondo della scuola non sia stato in grado di elaborare una spazio interno di ristrutturazione in chiave pedagogica delle proprie pratiche educative? A chi fa comodo polarizzare lo scontro fra una didattica per competenze e la fissità immutabile della lectio magistralis?

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L e istituzioni scolastiche, in merito ai processi di innovazione che le riguardano, somigliano s... more L e istituzioni scolastiche, in merito ai processi di innovazione che le riguardano, somigliano sempre più a quei pazienti di cui parla Freud, i quali in tutti i modi resistono, seppure inconsapevolmente, a risolvere la propria malattia. Proprio come quei pazienti, di fronte ad una condizione dissonante dal punto di vista cognitivo, che la coscienza morale trova inammissibile, le istituzioni scolastiche adot-tano una lunga serie di razionalizzazioni, mediante le quali cercano di mascherare le proprie difficoltà, preoccupate soprattutto di proiettare un'immagine positiva nella di-mensione pubblica, evitando così di procedere nel percorso difficile e sfidante che pre-tenderebbe una revisione completa e profonda del proprio modus operandi e delle abitudini di pensiero degli operatori che agiscono al suo interno.

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indicatori per un modello di scuola inclusivo

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La co-costruzione di un orientamento inclusivo riguarda quindi l'organizzazione del sistema di is... more La co-costruzione di un orientamento inclusivo riguarda quindi l'organizzazione del sistema di istruzione nel suo complesso. Come si è detto l'impostazione burocratica, verticale, gerarchica produce standardizzazione e incapacità di adattare le decisioni e le pratiche alla complessità e alla differenziazione dei casi unici. Invece di elaborare nuove soluzioni a fronte della individuazione e della lettura di problematiche nuove (come ad esempio la presenza crescente di casi problematici nelle classi non riconducibili a cause riconosciute a livello medico sanitario, l'emanazione di direttive che esplicitamente intendono fornire nuovi strumenti ai consigli di classe e soprattutto nuova dignità alle motivazioni pedagogiche alla base delle scelte metodologiche "speciali", l'esistenza di disegni di legge che imprimono chiaramente un'evoluzione al sistema dell'integrazione), si finisce paradossalmente col considerare come problemi solo quelli a cui si adattano le solite soluzioni disponibili attraverso la "disattenzione selettiva" 1 . Invece di cominciare a costruire un modello di scuola orientata in senso inclusivo, ad esempio, si pensa di proporre semplicemente un nuovo referente per gli studenti con BES senza certificazione, mantenendo intatti tutto il sistema dell'integrazione e l'intera cultura organizzativa. La costruzione di un orientamento inclusivo richiederebbe un sistema di istruzione flessibile tipico della learning organization 2 , il modello biologico della comunità che apprende. Dalla base si sviluppa la lettura dei bisogni a contatto con la complessità mutevole; i bisogni vengono tradotti in bisogni di formazione, di autoformazione, di innovazione metodologica. L'adattamento allo specifico implica da parte della dirigenza flessibilità e orizzontalità, non separazione di funzioni, ma valorizzazione delle risorse interne. I docenti sono coinvolti nella valutazione collegiale delle situazioni, definiscono piani di azione sostenibili, li implementano, li monitorano, li revisionano, confrontano i risultati con gli obiettivi iniziali e producono un nuovo piano di azione. Le acquisizioni sono messe a disposizione dell'intera organizzazione. Ogni aspetto della strategia organizzativa e del lavoro docente è qui inteso come una sfida cognitiva ed un problem solving, non una rigida applicazione di ricette standard. Il modello è quello di una trasformazione dell'istituzione dal basso: ci si aspetterebbe, dopo vent'anni di autonomia, che le istituzioni scolastiche siano in grado di applicare modelli di governance partecipati. Invece, come accade per altri aspetti dell'odierna vita sociale, alcune questioni di cui quotidianamente facciamo esperienza all'interno della scuola, sono caratterizzate dal "proliferare ipertrofico di dicotomie sterili" 3 che hanno l'effetto di lasciare su un piano di inconsapevolezza l'ideologia di fondo dell'istituzione, le premesse del gioco, rese invisibili e confinate nell'ovvio e mai direttamente tematizzate, fatto che le assicura un regime perpetuo. Le apparenti antinomie, se analizzate con attenzione, appaiono complementari e la loro complementarità sintomatica. 1 "Inoltre, man mano che la pratica diventa più ripetitiva e routinaria (…) il professionista può perdere opportunità importanti di riflettere su ciò che fa (…) egli impara ad essere disattento in modo selettivo ai fenomeni che non rispondono alle categorie del suo conoscere." Donald A. Schön, Il professionista riflessivo, edizioni Dedalo, Bari, 1993, pag. 87. 2 Peter Senge, l'autore del celebre The Fifth Disciplines (1994), considera come apprendimento organizzativo un tipo di organizzazione in cui la leadership decentralizzata possa essere un'utile strategia che assicura la crescita delle persone, la spinta verso obiettivi comuni e la produttività dell'organizzazione. 3 Diego Fusaro, Pensare altrimenti, Einaudi, Torino 2017, pag. 67.

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Skype pierluigi477 Sesso Maschile | Data di nascita 16/08/1965 | Nazionalità Italiana OCCUPAZIONE... more Skype pierluigi477 Sesso Maschile | Data di nascita 16/08/1965 | Nazionalità Italiana OCCUPAZIONE DESIDERATA Formatore docenti ESPERIENZA PROFESSIONALE 12/2015-alla data attuale Vice direttore della rivista "Lavori in corso" Casa editrice "Pagine", Roma (Italia) Proposta di contenuti e di linee editoriali per la rivista Ricerca di collaboratori 09/1993-alla data attuale Docente in scuole secondarie di primo e di secondo grado Funzione strumentale curricolo e sostegno ai docenti Ministero Istruzione ICS Dalla Chiesa, Roma (Italia)