Federico Quadrelli - Academia.edu (original) (raw)
Papers by Federico Quadrelli
Scienza e Pace, 2019
In questo contributo l'autore discute criticamente il concetto di "populismo", tentando di render... more In questo contributo l'autore discute criticamente il concetto di "populismo", tentando di renderlo funzionale ad una analisi empirica. A questo scopo viene individuato come caso di studio la retorica politica dell'ex Presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi, attraverso una analisi del discorso e dei suoi contenuti. Sulla base di due categorie fondamentali e di quattro sottocategorie, l'autore prova a mostrare che il populismo può essere individuato anche in un leader che non è espressione di movimenti o partiti di destra, e che in Italia si assiste all'emersione di una specifica forma di populismo, istituzionale e "dall'alto" secondo la definizione offerta dalpolitologo Marco Revelli. Il caso di studio selezionato vuole contribuire ad approfondire, in termini teorici ma anche sulla base di evidenze empiriche, lo studio del populismo in Italia.
D|Part, CILD & OSEPI, 2019
Using Voices on Values survey data in the Italian country report Federico Quadrelli reveals that ... more Using Voices on Values survey data in the Italian country report Federico Quadrelli reveals that even though the term ‘open society’ has little traction in Italy, most Italians do support many open society values. This is particularly true of those values enshrined in the Italian constitution. Provisions such as freedom of expression and freedom of religion receive widespread support. However, many Italians express a willingness to trade off certain open society principles for economic wellbeing and social cohesion. Of the six countries surveyed, Italy has the largest percentage of open society de-prioritisers (49 percent of the population). Drawing on elite interviews, Quadrelli explains why this readiness of some Italians to trade off open society principles is likely to be tied to concerns about the economic crisis and migration, both issues that are being instrumentalised and activated by the two populist parties now in government.
Drafts by Federico Quadrelli
blog: arabafenice86, 2012
Con il trattato di Lisbona i Paesi europei si erano impegnati a raggiungere un livello d'occupazi... more Con il trattato di Lisbona i Paesi europei si erano impegnati a raggiungere un livello d'occupazione delle donne pari o superiore al 60% e, come hanno recentemente osservato Del Boca e Mencarini (2011), questo obiettivo è stato ampiamente fallito dall'Italia. Recenti stime di Eurostat (2011) dimostrano che l'Italia ha il tasso d'occupazione femminile tra i più bassi d'Europa, ossia un 46,1%, sensibilmente inferiore a quello della Danimarca (71,1%), della Svezia (70,3%), della Germania (66,6%), della Gran Bretagna (64,6%) della Francia (59,7%) e della Spagna (52,3%). Anche la Grecia, nonostante i pesanti effetti della crisi economica, presentava nel 2011 un tasso d'occupazione femminile migliore di quello italiano, ossia un 48,1%. La condizione delle donne nel mercato del lavoro non è un problema esclusivamente italiano, tuttavia in questo contesto si presenta più problematico. Nei paesi Scandinavi esiste un differente sistema di welfare (Esping-Andersen, 1996), una tradizione di welfare che vede il settore pubblico molto attivo nella vita delle persone: i servizi pubblici sono vari ed efficienti. Nel Sud d'Europa il modello di welfare è invece caratterizzato da una centralità della famiglia e in una scarsa partecipazione del settore pubblico all'offerta di servizi. Tuttavia, in paesi simili all'Italia, per modello di welfare, sono stati realizzati molti progetti a sostegno della donna, e dunque i tassi d'occupazione sono migliorati nel tempo, anche in modo sensibile. In Spagna e Irlanda per esempio, il tasso di partecipazione delle donne al mercato del lavoro è aumentato di ben 12 punti percentuali negli ultimi anni (Reyneri, 2008). Questo dovrebbe far pensare che la questione delle donne nel mercato del lavoro italiano sia resa particolarmente spinosa per un insieme di problemi che hanno poco a che vedere con la fattibilità di certe iniziative politiche, per esempio, (per altro in Italia esiste una delle più avanzate legislazioni pro-donne, per il mercato del lavoro, compresi i congedi parentali per gli uomini), quanto piuttosto con la volontà di realizzarle. In questo caso si potrebbe parlare di questioni di carattere culturale, l'idea della donna come madre e casalinga, per esempio, in certi segmenti di popolazione è ancora l'idea maggiormente diffusa, e non solo tra gli uomini, bensì anche tra le donne. E si vedrà nello specifico questo particolare aspetto della trasmissione degli stereotipi. Gli interrogativi che si possono avanzare, quindi, sono molti, ma il principale è "perché?". Perché in Italia permane una così bassa occupazione femminile? Cosa si nasconde dietro al dato statistico? In questo contributo, che non ha pretese di esaustività, si intende individuare, attraverso un'analisi sia teorica che empirica, un set di possibili risposte a questi interrogativi. Si inizierà con una rassegna di dati, indagini e analisi socio-economiche, poi si proseguirà illustrando il concetto di "lavoro" ed evidenziando il suo ruolo nella vita degli individui. La prospettiva che si intende adottare è psico-sociale, ossia mirante a considerare congiuntamente le influenze dei fattori individuali (psicologici) e sociali nelle scelte lavorative delle donne. Nel fare ciò si è deciso di includere nell'analisi empirica anche un piccolo campione di uomini, questo perché è opinione di chi scrive, che la condizione delle donne non possa essere compresa bene se non tenendo presente anche il ruolo, le opinioni e le azioni della controparte maschile. Troppo spesso le analisi che riguardano le donne sono fatte da donne e con le donne (prospettiva femminista) mentre è importante tenere assieme sia la dimensione del femminile che del maschile. E questa integrazione è anche lo scopo metodologico principale: non separare l'analisi psicologica da quella sociologica, anche se, non è per niente un obiettivo semplice; ammesso che si riesca in tale impresa.
Thesis Chapters by Federico Quadrelli
Populisten an der Macht. Das italienische Beispiel. Der Fünf-Sterne Bewegung - M5S - und der Lega im Vergliech, 2020
Populisten an der Macht. Das italienische Beispiel der Fünf-Sterne-Bewegung (M5S) und der Lega im Vergleich, 2020
"Populisten an der Macht. Das italienische Beispiel der Fünf-Sterne-Bewegung (M5S) und der Lega i... more "Populisten an der Macht. Das italienische Beispiel der Fünf-Sterne-Bewegung (M5S) und der Lega im Vergleich" Die Arbeit behandelt das Phänomen des Populismus an der Macht. Bezugspunkt sind die Entwicklungen in Italien und die Erfahrungen mit den M5S und der Lega vor und nach den Wahlen im Jahr 2018. Ausgangspunkt der Untersuchung ist die Forschungsfrage, ob und inwieweit die Lega und die M5S ihre Kommunikationsstrategien, Praktiken und politischen Agenden im Verlauf des Wahlkampfs und in der Folge in der Koalitionsregierung verändert haben. Die zentrale These der Arbeit lautet, dass beide Parteien, trotz ihrer Rolle als Regierungsparteien, ihre tragenden, sie wesentlich kennzeichnenden Kommunikationsstrategien keiner Veränderung unterzogen haben. Allerdings sind prozessuale, divergierende Entwicklungen zwischen M5S und Lega aufgetreten, und
Conference Presentations by Federico Quadrelli
Active political participation.A reflection on the experience of voting abroad in the European constituency for Italy., 2023
The Italian electoral system provides for the election of representatives to the Italian Parliame... more The Italian electoral system provides for the election of representatives to the Italian Parliament the so-called “circoscrizione estero” where those who have the right to actively vote are those registered with AIRE, i.e., the registry of Italians abroad. In the face of an increasing number of people who have left the country, there is a gradual decrease in active political participation. This can be interpreted from different points of view, such as the 1. purely bureaucratic one, related to the voting methods that are quite different from the national ones, or 2. the identity one, related to the existence or not of a real interest in what happens in the homeland, in other words the idea of belongingess. Questioning this particular aspect of Expat political participation, which is otherwise little analyzed in Italian social research (cf. Quadrelli, 2019), can help to find new interpretative keys for the migration phenomenon itself, especially among different generations of expatriates: the Gastarbeiter in Germany, i.e., the "guest workers" expression of a peculiar migratory flow that differs from that of the "explorers and runaways" (Stazio, 2017).
In this contribution, I present a descriptive analysis of election data accessible on the platform of the Ministry of the Interior (Eligendo) along with a reflection derived from participant observation of political processes as a former parliamentary candidate for the general election 2022 for the Italians abroad precisely.
Talks by Federico Quadrelli
History ended neither with the defeat of Nazi-fascist dictatorships nor with the collapse of the ... more History ended neither with the defeat of Nazi-fascist dictatorships nor with the collapse of the Soviet Union. The idea that after the collapse of totalitarianisms there could be no other possibility but to embrace liberalism (Fukuyama, 1992) has been dramatically invalidated by the events (Mounk, 2020). As Freedom House data show, democracies have been on the decline for the past 17 years. While Putin's Russia returns to an imperialist approach, China has managed to converge authoritarianism and economic progress, so much so that it has become for many countries an alternative model of reference compared to Western liberal democracies (Münkler, 2022). The question to ask, then, is to what is this regression of democracies due and what does this mean for its future. It is not possible to outline a future, without a deep understanding of the causes that have made Western liberal democracies so unattractive. The key point is that democracy is losing its "universal value" (Sen, 1999). This is due to many factors (the Cina-Model) and the loss of strength of liberal democracies at "home", due to the rise of populist right-wing movements and parties. In this speech I provide an analysis of the weakening of the universalist ideal of liberal democracies and I suggest an alternative path for their revitalization through what I call the re-politicization of the political.
Scienza e Pace, 2019
In questo contributo l'autore discute criticamente il concetto di "populismo", tentando di render... more In questo contributo l'autore discute criticamente il concetto di "populismo", tentando di renderlo funzionale ad una analisi empirica. A questo scopo viene individuato come caso di studio la retorica politica dell'ex Presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi, attraverso una analisi del discorso e dei suoi contenuti. Sulla base di due categorie fondamentali e di quattro sottocategorie, l'autore prova a mostrare che il populismo può essere individuato anche in un leader che non è espressione di movimenti o partiti di destra, e che in Italia si assiste all'emersione di una specifica forma di populismo, istituzionale e "dall'alto" secondo la definizione offerta dalpolitologo Marco Revelli. Il caso di studio selezionato vuole contribuire ad approfondire, in termini teorici ma anche sulla base di evidenze empiriche, lo studio del populismo in Italia.
D|Part, CILD & OSEPI, 2019
Using Voices on Values survey data in the Italian country report Federico Quadrelli reveals that ... more Using Voices on Values survey data in the Italian country report Federico Quadrelli reveals that even though the term ‘open society’ has little traction in Italy, most Italians do support many open society values. This is particularly true of those values enshrined in the Italian constitution. Provisions such as freedom of expression and freedom of religion receive widespread support. However, many Italians express a willingness to trade off certain open society principles for economic wellbeing and social cohesion. Of the six countries surveyed, Italy has the largest percentage of open society de-prioritisers (49 percent of the population). Drawing on elite interviews, Quadrelli explains why this readiness of some Italians to trade off open society principles is likely to be tied to concerns about the economic crisis and migration, both issues that are being instrumentalised and activated by the two populist parties now in government.
blog: arabafenice86, 2012
Con il trattato di Lisbona i Paesi europei si erano impegnati a raggiungere un livello d'occupazi... more Con il trattato di Lisbona i Paesi europei si erano impegnati a raggiungere un livello d'occupazione delle donne pari o superiore al 60% e, come hanno recentemente osservato Del Boca e Mencarini (2011), questo obiettivo è stato ampiamente fallito dall'Italia. Recenti stime di Eurostat (2011) dimostrano che l'Italia ha il tasso d'occupazione femminile tra i più bassi d'Europa, ossia un 46,1%, sensibilmente inferiore a quello della Danimarca (71,1%), della Svezia (70,3%), della Germania (66,6%), della Gran Bretagna (64,6%) della Francia (59,7%) e della Spagna (52,3%). Anche la Grecia, nonostante i pesanti effetti della crisi economica, presentava nel 2011 un tasso d'occupazione femminile migliore di quello italiano, ossia un 48,1%. La condizione delle donne nel mercato del lavoro non è un problema esclusivamente italiano, tuttavia in questo contesto si presenta più problematico. Nei paesi Scandinavi esiste un differente sistema di welfare (Esping-Andersen, 1996), una tradizione di welfare che vede il settore pubblico molto attivo nella vita delle persone: i servizi pubblici sono vari ed efficienti. Nel Sud d'Europa il modello di welfare è invece caratterizzato da una centralità della famiglia e in una scarsa partecipazione del settore pubblico all'offerta di servizi. Tuttavia, in paesi simili all'Italia, per modello di welfare, sono stati realizzati molti progetti a sostegno della donna, e dunque i tassi d'occupazione sono migliorati nel tempo, anche in modo sensibile. In Spagna e Irlanda per esempio, il tasso di partecipazione delle donne al mercato del lavoro è aumentato di ben 12 punti percentuali negli ultimi anni (Reyneri, 2008). Questo dovrebbe far pensare che la questione delle donne nel mercato del lavoro italiano sia resa particolarmente spinosa per un insieme di problemi che hanno poco a che vedere con la fattibilità di certe iniziative politiche, per esempio, (per altro in Italia esiste una delle più avanzate legislazioni pro-donne, per il mercato del lavoro, compresi i congedi parentali per gli uomini), quanto piuttosto con la volontà di realizzarle. In questo caso si potrebbe parlare di questioni di carattere culturale, l'idea della donna come madre e casalinga, per esempio, in certi segmenti di popolazione è ancora l'idea maggiormente diffusa, e non solo tra gli uomini, bensì anche tra le donne. E si vedrà nello specifico questo particolare aspetto della trasmissione degli stereotipi. Gli interrogativi che si possono avanzare, quindi, sono molti, ma il principale è "perché?". Perché in Italia permane una così bassa occupazione femminile? Cosa si nasconde dietro al dato statistico? In questo contributo, che non ha pretese di esaustività, si intende individuare, attraverso un'analisi sia teorica che empirica, un set di possibili risposte a questi interrogativi. Si inizierà con una rassegna di dati, indagini e analisi socio-economiche, poi si proseguirà illustrando il concetto di "lavoro" ed evidenziando il suo ruolo nella vita degli individui. La prospettiva che si intende adottare è psico-sociale, ossia mirante a considerare congiuntamente le influenze dei fattori individuali (psicologici) e sociali nelle scelte lavorative delle donne. Nel fare ciò si è deciso di includere nell'analisi empirica anche un piccolo campione di uomini, questo perché è opinione di chi scrive, che la condizione delle donne non possa essere compresa bene se non tenendo presente anche il ruolo, le opinioni e le azioni della controparte maschile. Troppo spesso le analisi che riguardano le donne sono fatte da donne e con le donne (prospettiva femminista) mentre è importante tenere assieme sia la dimensione del femminile che del maschile. E questa integrazione è anche lo scopo metodologico principale: non separare l'analisi psicologica da quella sociologica, anche se, non è per niente un obiettivo semplice; ammesso che si riesca in tale impresa.
Populisten an der Macht. Das italienische Beispiel. Der Fünf-Sterne Bewegung - M5S - und der Lega im Vergliech, 2020
Populisten an der Macht. Das italienische Beispiel der Fünf-Sterne-Bewegung (M5S) und der Lega im Vergleich, 2020
"Populisten an der Macht. Das italienische Beispiel der Fünf-Sterne-Bewegung (M5S) und der Lega i... more "Populisten an der Macht. Das italienische Beispiel der Fünf-Sterne-Bewegung (M5S) und der Lega im Vergleich" Die Arbeit behandelt das Phänomen des Populismus an der Macht. Bezugspunkt sind die Entwicklungen in Italien und die Erfahrungen mit den M5S und der Lega vor und nach den Wahlen im Jahr 2018. Ausgangspunkt der Untersuchung ist die Forschungsfrage, ob und inwieweit die Lega und die M5S ihre Kommunikationsstrategien, Praktiken und politischen Agenden im Verlauf des Wahlkampfs und in der Folge in der Koalitionsregierung verändert haben. Die zentrale These der Arbeit lautet, dass beide Parteien, trotz ihrer Rolle als Regierungsparteien, ihre tragenden, sie wesentlich kennzeichnenden Kommunikationsstrategien keiner Veränderung unterzogen haben. Allerdings sind prozessuale, divergierende Entwicklungen zwischen M5S und Lega aufgetreten, und
Active political participation.A reflection on the experience of voting abroad in the European constituency for Italy., 2023
The Italian electoral system provides for the election of representatives to the Italian Parliame... more The Italian electoral system provides for the election of representatives to the Italian Parliament the so-called “circoscrizione estero” where those who have the right to actively vote are those registered with AIRE, i.e., the registry of Italians abroad. In the face of an increasing number of people who have left the country, there is a gradual decrease in active political participation. This can be interpreted from different points of view, such as the 1. purely bureaucratic one, related to the voting methods that are quite different from the national ones, or 2. the identity one, related to the existence or not of a real interest in what happens in the homeland, in other words the idea of belongingess. Questioning this particular aspect of Expat political participation, which is otherwise little analyzed in Italian social research (cf. Quadrelli, 2019), can help to find new interpretative keys for the migration phenomenon itself, especially among different generations of expatriates: the Gastarbeiter in Germany, i.e., the "guest workers" expression of a peculiar migratory flow that differs from that of the "explorers and runaways" (Stazio, 2017).
In this contribution, I present a descriptive analysis of election data accessible on the platform of the Ministry of the Interior (Eligendo) along with a reflection derived from participant observation of political processes as a former parliamentary candidate for the general election 2022 for the Italians abroad precisely.
History ended neither with the defeat of Nazi-fascist dictatorships nor with the collapse of the ... more History ended neither with the defeat of Nazi-fascist dictatorships nor with the collapse of the Soviet Union. The idea that after the collapse of totalitarianisms there could be no other possibility but to embrace liberalism (Fukuyama, 1992) has been dramatically invalidated by the events (Mounk, 2020). As Freedom House data show, democracies have been on the decline for the past 17 years. While Putin's Russia returns to an imperialist approach, China has managed to converge authoritarianism and economic progress, so much so that it has become for many countries an alternative model of reference compared to Western liberal democracies (Münkler, 2022). The question to ask, then, is to what is this regression of democracies due and what does this mean for its future. It is not possible to outline a future, without a deep understanding of the causes that have made Western liberal democracies so unattractive. The key point is that democracy is losing its "universal value" (Sen, 1999). This is due to many factors (the Cina-Model) and the loss of strength of liberal democracies at "home", due to the rise of populist right-wing movements and parties. In this speech I provide an analysis of the weakening of the universalist ideal of liberal democracies and I suggest an alternative path for their revitalization through what I call the re-politicization of the political.