Daniela Ferrari - Academia.edu (original) (raw)
Papers by Daniela Ferrari
La Reggia. Giornale della Società per il Palazzo Ducale, n. 3, p. 3, 2020
3 elle corti rinascimentali italiane assumono particolare importanza i rivestimenti alle pareti; ... more 3 elle corti rinascimentali italiane assumono particolare importanza i rivestimenti alle pareti; molto ricercati come apparati d'occasione essi contribuiscono a conferire lusso agli appartamenti. Talvolta sono fissi, più spesso vengono usati per addobbare le stanze soltanto nelle ricorrenze più solenni, dopo di che possono essere rimossi e riposti per durare più a lungo, o per essere sostituiti da cortine più modeste. 1 Una formula collaudata e frequente nell'arredo delle pareti di ambienti importanti, generalmente decorate da fregi nella parte superiore, è quella del rivestimento, sia con parati in tessuto -i preziosi arazzi -, ma soprattutto con rivestimenti in cuoio. Sono i cosiddetti "corami" (dal latino medievale coramen=cuoio), denominati anche spalliere, poiché erano strisce di cuoio variamente lavorate a figure, o a motivi geometrici e floreali, dorate o argentate, disposte orizzontalmente nelle sale, in origine appese al muro dietro le panche, affinché i commensali potessero appoggiarsi con le spalle, da cui appunto derivano il nome. I corami, particolarmente apprezzati per la resistenza che opponevano all'umidità e all'ingiuria del tempo, in relazione alla loro provenienza si chiamavano anche "cuori d'oro", soprattutto a Venezia, dove venivano prodotti in gran copia, o "cordovani" quelli spagnoli, perché provenienti da Cordoba, rinomato centro di produzione. La lavorazione del cuoio era diffusa in Europa e an-
Gazzetta di Mantova, 25 maggio, 2020
La Reggia. Giornale della Società per il Palazzo Ducale, 2, p. 15, 2020
Il codice Maimonide e i Norsa. Una famiglia ebraica nella Mantova dei Gonzaga. Banche, libri, quadri, a cura di C. Farnetti, catalogo della mostra, Roma 2018, pp. 18-30., 2018
Il Liber magne curie, conservato presso l'Archivio di Stato di Mantova, fu redatto nel 1340, in ... more Il Liber magne curie, conservato presso l'Archivio di Stato di Mantova, fu redatto nel 1340, in occasione dei grandi festeggiamenti organizzati dai Gonzaga per celebrare il potere raggiunto con quattro matrimoni familiari e con l’investitura di ventiquattro nuovi cavalieri: un susseguirsi di banchetti, tornei e bagordi, canti e balli, durati otto giorni. Il documento è costituito da due elenchi. Il primo è l’inventario dettagliato di tutti i doni ricevuti, il secondo è la nota delle spese sostenute dai padroni di casa per i doni da distribuire ai nuovi cavalieri e agli ospiti illustri, per l’organizzazione dei festeggiamenti e per ospitare i numerosi invitati e il loro seguito. Il volume contiene la riproduzione fotografica completa delle 18 carte che costituiscono il Liber, corredata dalla trascrizione integrale e da un elenco lessicale a cura di Daniela Ferrari. Il ricco corpus documentario è preceduto da saggi introduttivi di Federico Arduini e Daniela Ferrari e da tre “glossari ragionati ” e illustrati dei termini sconosciuti e più controversi nel campo dei tessili, dell’oreficeria e dell’alimentazione, scritti da specialisti in ognuno dei tre settori, insieme ai relativi saggi storici: Chiara Buss, Chiara Maggioni e Enrico Carnevale Schianca.
Il Liber magne curie, conservato presso l'Archivio di Stato di Mantova, fu redatto nel 1340, in o... more Il Liber magne curie, conservato presso l'Archivio di Stato di Mantova, fu redatto nel 1340, in occasione dei grandi festeggiamenti organizzati dai Gonzaga per celebrare il potere raggiunto con quattro matrimoni familiari e con l’investitura di ventiquattro nuovi cavalieri: un susseguirsi di banchetti, tornei e bagordi, canti e balli, durati otto giorni. Il documento è costituito da due elenchi. Il primo è l’inventario dettagliato di tutti i doni ricevuti, il secondo è la nota delle spese sostenute dai padroni di casa per i doni da distribuire ai nuovi cavalieri e agli ospiti illustri, per l’organizzazione dei festeggiamenti e per ospitare i numerosi invitati e il loro seguito. Il volume contiene la riproduzione fotografica completa delle 18 carte che costituiscono il Liber, corredata dalla trascrizione integrale e da un elenco lessicale a cura di Daniela Ferrari. Il ricco corpus documentario è preceduto da saggi introduttivi di Federico Arduini e Daniela Ferrari e da tre “glossari ragionati ” e illustrati dei termini sconosciuti e più controversi nel campo dei tessili, dell’oreficeria e dell’alimentazione, scritti da specialisti in ognuno dei tre settori, insieme ai relativi saggi storici: Chiara Buss, Chiara Maggioni e Enrico Carnevale Schianca.
archivio Capilupi, prodotto da una delle famiglie mantovane più illustri e di antico lignaggio ( ... more archivio Capilupi, prodotto da una delle famiglie mantovane più illustri e di antico lignaggio ( , è stato acquisito dall'Archivio di Stato di Mantova in due successivi momenti: nel 2013 Flavia e Silvia Capilupi, di concerto con la Soprintendenza Archivistica per la Lombardia, affidarono in custodia coatta all'istituto mantovano la parte di loro proprietà, già conservata nell'antica villa di Suzzara, a seguito dei danni causati dal sisma del 2012, che avrebbero potuto compromettere la salvaguardia del materiale documentario 1 . L'anno seguente Alberto, Carlo e Lelio Capilupi, di loro iniziativa, hanno provveduto a depositare, a loro volta, i documenti di cui sono proprietari, esistenti presso le rispettive residenze mantovane 2 .
La Reggia. Giornale della Società per il Palazzo Ducale, n. 3, p. 3, 2020
3 elle corti rinascimentali italiane assumono particolare importanza i rivestimenti alle pareti; ... more 3 elle corti rinascimentali italiane assumono particolare importanza i rivestimenti alle pareti; molto ricercati come apparati d'occasione essi contribuiscono a conferire lusso agli appartamenti. Talvolta sono fissi, più spesso vengono usati per addobbare le stanze soltanto nelle ricorrenze più solenni, dopo di che possono essere rimossi e riposti per durare più a lungo, o per essere sostituiti da cortine più modeste. 1 Una formula collaudata e frequente nell'arredo delle pareti di ambienti importanti, generalmente decorate da fregi nella parte superiore, è quella del rivestimento, sia con parati in tessuto -i preziosi arazzi -, ma soprattutto con rivestimenti in cuoio. Sono i cosiddetti "corami" (dal latino medievale coramen=cuoio), denominati anche spalliere, poiché erano strisce di cuoio variamente lavorate a figure, o a motivi geometrici e floreali, dorate o argentate, disposte orizzontalmente nelle sale, in origine appese al muro dietro le panche, affinché i commensali potessero appoggiarsi con le spalle, da cui appunto derivano il nome. I corami, particolarmente apprezzati per la resistenza che opponevano all'umidità e all'ingiuria del tempo, in relazione alla loro provenienza si chiamavano anche "cuori d'oro", soprattutto a Venezia, dove venivano prodotti in gran copia, o "cordovani" quelli spagnoli, perché provenienti da Cordoba, rinomato centro di produzione. La lavorazione del cuoio era diffusa in Europa e an-
Gazzetta di Mantova, 25 maggio, 2020
La Reggia. Giornale della Società per il Palazzo Ducale, 2, p. 15, 2020
Il codice Maimonide e i Norsa. Una famiglia ebraica nella Mantova dei Gonzaga. Banche, libri, quadri, a cura di C. Farnetti, catalogo della mostra, Roma 2018, pp. 18-30., 2018
Il Liber magne curie, conservato presso l'Archivio di Stato di Mantova, fu redatto nel 1340, in ... more Il Liber magne curie, conservato presso l'Archivio di Stato di Mantova, fu redatto nel 1340, in occasione dei grandi festeggiamenti organizzati dai Gonzaga per celebrare il potere raggiunto con quattro matrimoni familiari e con l’investitura di ventiquattro nuovi cavalieri: un susseguirsi di banchetti, tornei e bagordi, canti e balli, durati otto giorni. Il documento è costituito da due elenchi. Il primo è l’inventario dettagliato di tutti i doni ricevuti, il secondo è la nota delle spese sostenute dai padroni di casa per i doni da distribuire ai nuovi cavalieri e agli ospiti illustri, per l’organizzazione dei festeggiamenti e per ospitare i numerosi invitati e il loro seguito. Il volume contiene la riproduzione fotografica completa delle 18 carte che costituiscono il Liber, corredata dalla trascrizione integrale e da un elenco lessicale a cura di Daniela Ferrari. Il ricco corpus documentario è preceduto da saggi introduttivi di Federico Arduini e Daniela Ferrari e da tre “glossari ragionati ” e illustrati dei termini sconosciuti e più controversi nel campo dei tessili, dell’oreficeria e dell’alimentazione, scritti da specialisti in ognuno dei tre settori, insieme ai relativi saggi storici: Chiara Buss, Chiara Maggioni e Enrico Carnevale Schianca.
Il Liber magne curie, conservato presso l'Archivio di Stato di Mantova, fu redatto nel 1340, in o... more Il Liber magne curie, conservato presso l'Archivio di Stato di Mantova, fu redatto nel 1340, in occasione dei grandi festeggiamenti organizzati dai Gonzaga per celebrare il potere raggiunto con quattro matrimoni familiari e con l’investitura di ventiquattro nuovi cavalieri: un susseguirsi di banchetti, tornei e bagordi, canti e balli, durati otto giorni. Il documento è costituito da due elenchi. Il primo è l’inventario dettagliato di tutti i doni ricevuti, il secondo è la nota delle spese sostenute dai padroni di casa per i doni da distribuire ai nuovi cavalieri e agli ospiti illustri, per l’organizzazione dei festeggiamenti e per ospitare i numerosi invitati e il loro seguito. Il volume contiene la riproduzione fotografica completa delle 18 carte che costituiscono il Liber, corredata dalla trascrizione integrale e da un elenco lessicale a cura di Daniela Ferrari. Il ricco corpus documentario è preceduto da saggi introduttivi di Federico Arduini e Daniela Ferrari e da tre “glossari ragionati ” e illustrati dei termini sconosciuti e più controversi nel campo dei tessili, dell’oreficeria e dell’alimentazione, scritti da specialisti in ognuno dei tre settori, insieme ai relativi saggi storici: Chiara Buss, Chiara Maggioni e Enrico Carnevale Schianca.
archivio Capilupi, prodotto da una delle famiglie mantovane più illustri e di antico lignaggio ( ... more archivio Capilupi, prodotto da una delle famiglie mantovane più illustri e di antico lignaggio ( , è stato acquisito dall'Archivio di Stato di Mantova in due successivi momenti: nel 2013 Flavia e Silvia Capilupi, di concerto con la Soprintendenza Archivistica per la Lombardia, affidarono in custodia coatta all'istituto mantovano la parte di loro proprietà, già conservata nell'antica villa di Suzzara, a seguito dei danni causati dal sisma del 2012, che avrebbero potuto compromettere la salvaguardia del materiale documentario 1 . L'anno seguente Alberto, Carlo e Lelio Capilupi, di loro iniziativa, hanno provveduto a depositare, a loro volta, i documenti di cui sono proprietari, esistenti presso le rispettive residenze mantovane 2 .
3 elle corti rinascimentali italiane assumono particolare importanza i rivestimenti alle pareti; ... more 3 elle corti rinascimentali italiane assumono particolare importanza i rivestimenti alle pareti; molto ricercati come apparati d'occasione essi contribuiscono a conferire lusso agli appartamenti. Talvolta sono fissi, più spesso vengono usati per addobbare le stanze soltanto nelle ricorrenze più solenni, dopo di che possono essere rimossi e riposti per durare più a lungo, o per essere sostituiti da cortine più modeste. 1 Una formula collaudata e frequente nell'arredo delle pareti di ambienti importanti, generalmente decorate da fregi nella parte superiore, è quella del rivestimento, sia con parati in tessuto -i preziosi arazzi -, ma soprattutto con rivestimenti in cuoio. Sono i cosiddetti "corami" (dal latino medievale coramen=cuoio), denominati anche spalliere, poiché erano strisce di cuoio variamente lavorate a figure, o a motivi geometrici e floreali, dorate o argentate, disposte orizzontalmente nelle sale, in origine appese al muro dietro le panche, affinché i commensali potessero appoggiarsi con le spalle, da cui appunto derivano il nome. I corami, particolarmente apprezzati per la resistenza che opponevano all'umidità e all'ingiuria del tempo, in relazione alla loro provenienza si chiamavano anche "cuori d'oro", soprattutto a Venezia, dove venivano prodotti in gran copia, o "cordovani" quelli spagnoli, perché provenienti da Cordoba, rinomato centro di produzione. La lavorazione del cuoio era diffusa in Europa e an-