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Papers by Flavio Cremasco
Flavio Cremasco, 2023
Là dove Dante e Virgilio incontrano Ulisse e Diomede) "O voi che siete due dentro ad un foco" (In... more Là dove Dante e Virgilio incontrano Ulisse e Diomede) "O voi che siete due dentro ad un foco" (Inf. XXVI; 79)
"Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza." INF. XXVI; versetti 118-120
Usciteci", gridò: "qui è l'intrata". Così il barcaiolo Flegiàs si rivolge a Virgilio e a Dante, i... more Usciteci", gridò: "qui è l'intrata". Così il barcaiolo Flegiàs si rivolge a Virgilio e a Dante, invitandoli perentoriamente a sbarcare, una volta superata la fosca palude dello Stige e aver compiuto il compito di portarli davanti alla porta della città di Dite. Dal sopracitato versetto 81 dell'ottavo canto dell'Inferno, e fino al versetto 105 del successivo, avviene la descrizione -o meglio una "sacra rappresentazione" come viene definita sia dal Sapegno sia da Umberto Bosco e da Giovanni Reggio -di più azioni, ben distinte, in cui Dante usa la propria fantasia per comunicare un -per Lui -"importante messaggio". Infatti, non per sottolineare la difficoltà di capire quanto si appresta a dire, che è di per sé piuttosto chiaro, ma per avvertire il lettore sulla lezione che si accinge a dare, al versetto 61 e nei due successivi del nono canto, mirabilmente Egli ci dice:
Piccola nota sugli "Ignavi"; gli "Sciaurati" secondo Dante.
Flavio Cremasco, 2023
Là dove Dante e Virgilio incontrano Ulisse e Diomede) "O voi che siete due dentro ad un foco" (In... more Là dove Dante e Virgilio incontrano Ulisse e Diomede) "O voi che siete due dentro ad un foco" (Inf. XXVI; 79)
"Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza." INF. XXVI; versetti 118-120
Usciteci", gridò: "qui è l'intrata". Così il barcaiolo Flegiàs si rivolge a Virgilio e a Dante, i... more Usciteci", gridò: "qui è l'intrata". Così il barcaiolo Flegiàs si rivolge a Virgilio e a Dante, invitandoli perentoriamente a sbarcare, una volta superata la fosca palude dello Stige e aver compiuto il compito di portarli davanti alla porta della città di Dite. Dal sopracitato versetto 81 dell'ottavo canto dell'Inferno, e fino al versetto 105 del successivo, avviene la descrizione -o meglio una "sacra rappresentazione" come viene definita sia dal Sapegno sia da Umberto Bosco e da Giovanni Reggio -di più azioni, ben distinte, in cui Dante usa la propria fantasia per comunicare un -per Lui -"importante messaggio". Infatti, non per sottolineare la difficoltà di capire quanto si appresta a dire, che è di per sé piuttosto chiaro, ma per avvertire il lettore sulla lezione che si accinge a dare, al versetto 61 e nei due successivi del nono canto, mirabilmente Egli ci dice:
Piccola nota sugli "Ignavi"; gli "Sciaurati" secondo Dante.