Stefania Gatto - Academia.edu (original) (raw)
Papers by Stefania Gatto
Nel 2011 la Commissione europea ha adottato una raccomandazione in cui invita gli Stati membri de... more Nel 2011 la Commissione europea ha adottato una raccomandazione in cui invita gli Stati membri dell’UE ad intensificare le proprie iniziative, a mettere in comune le rispettive risorse e a coinvolgere il settore privato sul fronte della digitalizzazione del materiale culturale. La digitalizzazione è infatti uno strumento essenziale per ampliare l’accessibilità al patrimonio culturale dell’Europa, promuovere la crescita nelle industrie culturali europee e garantire la preservazione delle opere. Tali disposizioni sono state discretamente percepite a livello europeo e nazionale. Sebbene infatti alcune istituzioni italiane mostrino tutt’oggi una certa esitazione nell’applicazione delle ICT (Information Communication Technology) al servizio dei Beni Culturali, la maggior parte delle strutture nazionali ha adottato e sviluppato questi sistemi, adattatoli alle proprie esigenze. In questo scenario evolutivo, però, la digitalizzazione del patrimonio culturale ha interessato per lo più le opere conservate all’interno di musei o istituti culturali tralasciando in parte o del tutto quelle presenti nelle piazze e nei centri storici italiani.
La monumentalità pubblica costituisce un settore estremamente vasto e vario per quantità, tipologia ed arco cronologico di riferimento, ma anche molto trascurato e spesso sconosciuto. Rispetto a questo tipo di opere, l’immediata percezione e fruizione, ciò che dovrebbe essere godimento di un bene pubblico, paradossalmente diventa assenza. Assenza di interesse e di conoscenza di quel determinato bene che si traduce in mancanza di tutela e valorizzazione. Non comprendere la genesi e l’evoluzione di un bene culturale ha come naturale ed inevitabile conseguenza l’abbandono di quella determinata opera, coi risultati di degrado e di abbandono che sono visibili a chiunque soffermi il proprio sguardo, anche per pochi minuti, sui monumenti che definiscono l’aspetto dei nostri spazi pubblici. Per queste opere è dunque necessario avviare un’azione di recupero che deve partire proprio dalle ricostruzione della loro storia, elemento indispensabile per poi procedere alle attività di valorizzazione. Ancor più di un’opera d’arte custodita in un museo, i monumenti pubblici sono figli della terra che li ospita, simbolo di un legame con il territorio e con la sua storia e quindi con la cittadinanza di quell’area che proprio in queste testimonianze storiche dovrebbe riconoscersi.
La valorizzazione del patrimonio culturale è stata una delle principali finalità del progetto MITO (Multimedia Information for Territorial Objects), a cui abbiamo collaborato dal novembre 2014 al marzo 2015 . Il progetto mira a realizzare un sistema per produrre documentazione con sistemi di condivisione di testi, tabelle, presentazioni, immagini, video, modelli, livelli cartografici, mappe ed elementi geospaziali .
Uno degli obiettivi principali del progetto è stato quello di riqualificare la monumentalità pubblica, realizzando un accurato studio e censimento delle opere indagate, allo scopo di pervenire, in seguito ad un processo di digitalizzazione del materiale raccolto, ad una idonea divulgazione delle informazioni e ad una efficiente valorizzazione delle aree indagate.
Nello specifico, il lavoro di ricerca si è concentrato sui monumenti ubicati nella città di Napoli e nelle province campane, procedendo con una rassegna quanto più ampia possibile delle opere qui collocate, senza alcun limite cronologico ma con una particolare attenzione alla produzione artistica manifestatasi tra i primi anni dell’ottocento e la prima metà del novecento. Seguendo questo obiettivo sono state individuate e studiate, secondo una precisa procedura scientifica, opere che vanno dal XIV sec. al XXI sec., appartenenti a diverse tipologie della monumentalità pubblica (fontane, busti, statue, ecc.). Dopo una prima fase di studio, i beni individuati sono stati oggetto di un accurato lavoro di catalogazione al termine del quale i dati raccolti sono stati imputati all’interno di una piattaforma utilizzata come database di riferimento per la gestione delle informazioni e per la creazione di schede di valorizzazione.
L’ultima fase del lavoro di ricerca è consistita nella valutazione e nello sviluppo degli opportuni strumenti per la divulgazione e la valorizzazione delle schede informative precedentemente create.
La scelta si è orientata sulla realizzazione di tre prodotti indirizzati a tipologie di target differenti:
1- un catalogo informatico, dedicato ad utenti esperti nel settore;
2- un e-book, immediatamente fruibile, di rapida e semplice lettura, rivolto ai turisti di provenienza nazionale ed internazionale;
3- un sito internet, contenente itinerari tematici e geografici e una sezione download per scaricare i precedenti strumenti informatici.
Il lavoro finora realizzato costituisce l’archetipo di una ricerca che offre numerose possibilità di sviluppo. Una catalogazione così dettagliata e precisa delle realtà esistenti rappresenta un grande potenziale per future e più avanzate forme di divulgazione e valorizzazione delle realtà indagate, offrendosi a molteplici indirizzi di utilizzo e di incremento. I dati raccolti e l’approccio metodologico utilizzato costituiscono infatti un grande potenziale per futuri ampliamenti di tipo cronologico e territoriale e per l’impiego dei dispositivi informatici più diffusi (Mobile App, QR Code, SMartARTS, ecc.), ai fini di una più efficace divulgazione e valorizzazione dei beni individuati.
One of the main role of a museum is the recognition of its visitor's characteristics, an essentia... more One of the main role of a museum is the recognition of its visitor's characteristics, an essential parameter for defining the role that the institution is meant to play within the community to which it belongs. In recent years, the functions of the museum have been changing: from an institution merely dedicated to art preservation, it has taken on an increasingly important role in the society. Some European countries have defined this new social role, overcoming the traditionally preserving mission, and encouraging the rise of a wider set of functions, in order to qualify the museum as a real public service.
In this new perspective, the museum has become a re-working site for historical memories and a representative place of the culture, history and of the environment into which it is integrated. This new museum prototype led local communities to identify the new structure as a place suitable to preserve their identity and their own memory. For instance during the period after the Second World War many new institutions were founded as a consequence of this new vision.
The National Museum of Archaeology of Malta resulted from the need of reordering the material evidences of a territory characterized by a strongly fragmented heritage. Since its opening, this institute was showed to residents as a focal point for the community and for its cultural education. In addition to its archaeological and artistic character, so, it was recognized having a "Local Museum" ambition, becoming a reference point for research and excavation of the area and, at the same time, a place for meeting and knowledge, combining conceptually and materially the remains and the history of its territory .
Holding this multiplicity of roles, the Museum needs to reach the whole community, using all possible communication means, so that its scopes are immediately evident and the users are effectively involved in its activities. It must appear as a living structure, the fulcrum from which starts every action to promote and enhance the community of Malta. To respect this function, is essential convert the Museum in to the centre of any activity, involving the entire community.
The identification of the characteristics of the visitors and their preferences must be the starting point to recognize the most suitable strategy that will encourage the promotion and improvement of the Museum. Visitor's tastes and their behaviours need to be constantly monitored and studied in order to have a correct perception of the actual needs and feedback, in order to be able to reach new and different categories of public.
From these considerations started the idea of this research that took place between September and December 2012 at the National Archaeological Museum of Malta .
The purpose of this research was to submit to Museum's users an Evaluation Questionnaire in order to improve the museum’s services. This research has led to a better understanding of the Museum’s potential, allowing to define the specific needs of this institute. Also, this study represents a good potential basis for the development of new management and organizational models, completely suitable with the inspected structure, providing a detailed analysis of the status-quo and a complete overview of visitors’ needs.
Nel 2011 la Commissione europea ha adottato una raccomandazione in cui invita gli Stati membri de... more Nel 2011 la Commissione europea ha adottato una raccomandazione in cui invita gli Stati membri dell’UE ad intensificare le proprie iniziative, a mettere in comune le rispettive risorse e a coinvolgere il settore privato sul fronte della digitalizzazione del materiale culturale. La digitalizzazione è infatti uno strumento essenziale per ampliare l’accessibilità al patrimonio culturale dell’Europa, promuovere la crescita nelle industrie culturali europee e garantire la preservazione delle opere. Tali disposizioni sono state discretamente percepite a livello europeo e nazionale. Sebbene infatti alcune istituzioni italiane mostrino tutt’oggi una certa esitazione nell’applicazione delle ICT (Information Communication Technology) al servizio dei Beni Culturali, la maggior parte delle strutture nazionali ha adottato e sviluppato questi sistemi, adattatoli alle proprie esigenze. In questo scenario evolutivo, però, la digitalizzazione del patrimonio culturale ha interessato per lo più le opere conservate all’interno di musei o istituti culturali tralasciando in parte o del tutto quelle presenti nelle piazze e nei centri storici italiani.
La monumentalità pubblica costituisce un settore estremamente vasto e vario per quantità, tipologia ed arco cronologico di riferimento, ma anche molto trascurato e spesso sconosciuto. Rispetto a questo tipo di opere, l’immediata percezione e fruizione, ciò che dovrebbe essere godimento di un bene pubblico, paradossalmente diventa assenza. Assenza di interesse e di conoscenza di quel determinato bene che si traduce in mancanza di tutela e valorizzazione. Non comprendere la genesi e l’evoluzione di un bene culturale ha come naturale ed inevitabile conseguenza l’abbandono di quella determinata opera, coi risultati di degrado e di abbandono che sono visibili a chiunque soffermi il proprio sguardo, anche per pochi minuti, sui monumenti che definiscono l’aspetto dei nostri spazi pubblici. Per queste opere è dunque necessario avviare un’azione di recupero che deve partire proprio dalle ricostruzione della loro storia, elemento indispensabile per poi procedere alle attività di valorizzazione. Ancor più di un’opera d’arte custodita in un museo, i monumenti pubblici sono figli della terra che li ospita, simbolo di un legame con il territorio e con la sua storia e quindi con la cittadinanza di quell’area che proprio in queste testimonianze storiche dovrebbe riconoscersi.
La valorizzazione del patrimonio culturale è stata una delle principali finalità del progetto MITO (Multimedia Information for Territorial Objects), a cui abbiamo collaborato dal novembre 2014 al marzo 2015 . Il progetto mira a realizzare un sistema per produrre documentazione con sistemi di condivisione di testi, tabelle, presentazioni, immagini, video, modelli, livelli cartografici, mappe ed elementi geospaziali .
Uno degli obiettivi principali del progetto è stato quello di riqualificare la monumentalità pubblica, realizzando un accurato studio e censimento delle opere indagate, allo scopo di pervenire, in seguito ad un processo di digitalizzazione del materiale raccolto, ad una idonea divulgazione delle informazioni e ad una efficiente valorizzazione delle aree indagate.
Nello specifico, il lavoro di ricerca si è concentrato sui monumenti ubicati nella città di Napoli e nelle province campane, procedendo con una rassegna quanto più ampia possibile delle opere qui collocate, senza alcun limite cronologico ma con una particolare attenzione alla produzione artistica manifestatasi tra i primi anni dell’ottocento e la prima metà del novecento. Seguendo questo obiettivo sono state individuate e studiate, secondo una precisa procedura scientifica, opere che vanno dal XIV sec. al XXI sec., appartenenti a diverse tipologie della monumentalità pubblica (fontane, busti, statue, ecc.). Dopo una prima fase di studio, i beni individuati sono stati oggetto di un accurato lavoro di catalogazione al termine del quale i dati raccolti sono stati imputati all’interno di una piattaforma utilizzata come database di riferimento per la gestione delle informazioni e per la creazione di schede di valorizzazione.
L’ultima fase del lavoro di ricerca è consistita nella valutazione e nello sviluppo degli opportuni strumenti per la divulgazione e la valorizzazione delle schede informative precedentemente create.
La scelta si è orientata sulla realizzazione di tre prodotti indirizzati a tipologie di target differenti:
1- un catalogo informatico, dedicato ad utenti esperti nel settore;
2- un e-book, immediatamente fruibile, di rapida e semplice lettura, rivolto ai turisti di provenienza nazionale ed internazionale;
3- un sito internet, contenente itinerari tematici e geografici e una sezione download per scaricare i precedenti strumenti informatici.
Il lavoro finora realizzato costituisce l’archetipo di una ricerca che offre numerose possibilità di sviluppo. Una catalogazione così dettagliata e precisa delle realtà esistenti rappresenta un grande potenziale per future e più avanzate forme di divulgazione e valorizzazione delle realtà indagate, offrendosi a molteplici indirizzi di utilizzo e di incremento. I dati raccolti e l’approccio metodologico utilizzato costituiscono infatti un grande potenziale per futuri ampliamenti di tipo cronologico e territoriale e per l’impiego dei dispositivi informatici più diffusi (Mobile App, QR Code, SMartARTS, ecc.), ai fini di una più efficace divulgazione e valorizzazione dei beni individuati.
One of the main role of a museum is the recognition of its visitor's characteristics, an essentia... more One of the main role of a museum is the recognition of its visitor's characteristics, an essential parameter for defining the role that the institution is meant to play within the community to which it belongs. In recent years, the functions of the museum have been changing: from an institution merely dedicated to art preservation, it has taken on an increasingly important role in the society. Some European countries have defined this new social role, overcoming the traditionally preserving mission, and encouraging the rise of a wider set of functions, in order to qualify the museum as a real public service.
In this new perspective, the museum has become a re-working site for historical memories and a representative place of the culture, history and of the environment into which it is integrated. This new museum prototype led local communities to identify the new structure as a place suitable to preserve their identity and their own memory. For instance during the period after the Second World War many new institutions were founded as a consequence of this new vision.
The National Museum of Archaeology of Malta resulted from the need of reordering the material evidences of a territory characterized by a strongly fragmented heritage. Since its opening, this institute was showed to residents as a focal point for the community and for its cultural education. In addition to its archaeological and artistic character, so, it was recognized having a "Local Museum" ambition, becoming a reference point for research and excavation of the area and, at the same time, a place for meeting and knowledge, combining conceptually and materially the remains and the history of its territory .
Holding this multiplicity of roles, the Museum needs to reach the whole community, using all possible communication means, so that its scopes are immediately evident and the users are effectively involved in its activities. It must appear as a living structure, the fulcrum from which starts every action to promote and enhance the community of Malta. To respect this function, is essential convert the Museum in to the centre of any activity, involving the entire community.
The identification of the characteristics of the visitors and their preferences must be the starting point to recognize the most suitable strategy that will encourage the promotion and improvement of the Museum. Visitor's tastes and their behaviours need to be constantly monitored and studied in order to have a correct perception of the actual needs and feedback, in order to be able to reach new and different categories of public.
From these considerations started the idea of this research that took place between September and December 2012 at the National Archaeological Museum of Malta .
The purpose of this research was to submit to Museum's users an Evaluation Questionnaire in order to improve the museum’s services. This research has led to a better understanding of the Museum’s potential, allowing to define the specific needs of this institute. Also, this study represents a good potential basis for the development of new management and organizational models, completely suitable with the inspected structure, providing a detailed analysis of the status-quo and a complete overview of visitors’ needs.