Gian Carlo Grillini - Academia.edu (original) (raw)

Papers by Gian Carlo Grillini

Research paper thumbnail of Il municipio di Camposanto e le sue finiture in cemento decorativo: Dalla conoscenza del monumento all'intervento di restauro attraverso l'osservazione diretta del costruito e le analisi strumentali

Kermes: la rivista del restauro, 2017

Research paper thumbnail of La Casa del Fascio di Predappio nel panorama del restauro dell’architettura contemporanea : contributi per aiutare a scegliere

Bononia University Press, 2015

Nella progressiva specializzazione disciplinare dei settori dell\u2019architettura e in un passag... more Nella progressiva specializzazione disciplinare dei settori dell\u2019architettura e in un passaggio \u2013quanto involontario?- di testimone che ha visto l\u2019urbanistica divenire, per alcuni decenni, il solo intorno disciplinare responsabile per le scelte d\u2019uso strategiche della citt\ue0 intera e delle parti che la compongono, l\u2019importanza, la rilevanza di quel rapporto sono divenute meno chiare, meno evidenti. Il riavvio (se di riavvio vogliamo parlare) della riflessione attorno ai criteri con i quali il restauro si deve approcciare al problema della definizione degli usi da attribuire alle architetture gi\ue0 dismesse o sottoutilizzate, che ha segnato il passo negli ultimi anni, \ue8 assolutamente necessario. Si tratta di una problematica che, come detto sopra, \ue8 stata lasciata troppo a lungo esclusivamente nelle mani di altri intorni disciplinari; intorni disciplinari che, basandosi sull\u2019analisi di criteri del tutto estranei a quelli a noi (che di restauro ci occupiamo) pi\uf9 familiari, di conoscenza profonda del bene da restaurare, hanno spesso condotto a situazioni di forte rischio, quando non a danni conclamati, per il patrimonio storico-architettonico . Come evidente, si tratta di situazioni assolutamente non accettabili, sia nell\u2019ottica di tutela e salvaguardia del bene riconosciuto di interesse storico-culturale di cui al D. Lgs. 42/2004, sia, pi\uf9 nello specifico, in relazione ai contenuti dell\u2019art. 6 soprariportato. Il contributo tenta di mettere a punto nell'ottica illustrata una metodologia per individuare le possibili funzioni a cui la ex Casa del Fascio pu\uf2 meglio essere destinata

Research paper thumbnail of La Fontana della Pigna di Rimini: Studio dei materiali e stato conservatio

Kermes: la rivista del restauro, 2011

Nel presente lavoro viene analizzata nel dettaglio la Fontana della Pigna, da sempre considerata ... more Nel presente lavoro viene analizzata nel dettaglio la Fontana della Pigna, da sempre considerata simbolo della citt\ue0 di Rimini, non solo dal punto di vista storico ed architettonico, ma soprattutto dal punto di vista materico e conservativo. A tal fine sono stati caratterizzati, mediante studi mineralogici e petrografici, i materiali che la costituiscono e sono state formulate ipotesi relative alla loro provenienza. Sono state inoltre collegate le modifiche apportate alla Fontana della Pigna durante i secoli con le vicende storiche della citt\ue0 di Rimini. Le analisi minero-petrografiche effettuate hanno reso possibile l\u2019identificazione e la classificazione dei vari litotipi individuati nei vari prospetti della fontana. Sono state individuate le seguenti tipologie lapidee provenienti da vari bacini estrattivi: Pietra d\u2019Istria (di due tipologie diverse) e Pietra di Aurisina (di due tipologie diverse) dalla penisola istriana e dalle coste dalmate Pietra di Verona dal Veronese Pietra di San Marino dalla Repubblica di San Marino Marmo di Candoglia dalla Lombardia. L\u2019analisi autoptica dello stato conservativo eseguito sulla fontana, ha permesso di rilevare morfologie di degrado sia di natura biologica (presenza di vegetazione, patine biologiche dovute ad alghe verdi e ad attacco lichenico) che chimico-fisica (incrostazione, esfoliazione, fratturazione, macchie di ruggine e scagliatura) distinguibili per la diversa cromia con la pietra sottostante. Tali fenomeni di deterioramento rientrano tra quelli pi\uf9 generali, ampiamente investigati da ricerche condotte su edifici e sculture realizzate con gli stessi litotipi. Conclusioni Alla luce dei risultati presentati in questo lavoro si pu\uf2 affermare che la caratterizzazione mineralogico-petrografica della Fontana della Pigna di Rimini si \ue8 rivelata molto importante per approfondire la conoscenza della storia materica del monumento. Sono state acquisite, inoltre, indicazioni sullo stato di degrado preliminari ad un corretto intervento di manutenzione. In particolare lo studio ha definito i materiali impiegati, l\u2019area geologica e geografica di provenienza utile per eventuali sostituzioni o integrazioni, rivedendo, talora, affermazioni errate venute a consolidarsi nel tempo

Research paper thumbnail of Le vere da pozzo nella città di Bologna: Studio dei materiali e stato conservativo

Research paper thumbnail of Due singolari pietre

Lo studio dei materiali lapidei naturali (le pietre) e artificiali (malte, intonaci, terrecotte e... more Lo studio dei materiali lapidei naturali (le pietre) e artificiali (malte, intonaci, terrecotte e laterizi) trovano oggi nel campo del restauro e della conservazione dei beni monumentali una collocazione ideale, in quanto la conoscenza dei materiali, delle cause e dei processi di alterazione sono essenziali sia per la completa conoscenza del bene culturale, sia per una piena consapevolezza dei problemi di conservazione, tutela e corretto restauro. Le ricerche petrografiche spesso portano a considerazioni legate non solo all'arte e all'architettura, ma permettono di ipotizzare utilizzi particolari e circostanziati nel corso dei secoli, con risvolti legati a rapporti politici tra le varie signorie, alleanze e matrimoni. Gli studi condotti su due importanti monumenti (il campanile della Cattedrale di Ferrara e il Tempio Malatestiano a Rimini) in occasione delle recenti campagne di restauro, hanno messo a disposizione degli storici dell'architettura una quantità di informazioni, solo in minima parte pubblicate e interpretate 1. Rimini e in particolare Ferrara sono città in cui l'assenza di cave e di materiali lapidei nel territorio vicino ha favorito e condizionato l'importazione di pietre provenienti in gran parte dall'area veronese, vicentina, euganea e istriana. Tale commercio era favorito dal costo d'acquisto e di trasporto, dai rischi minori che il trasporto via acqua comportava e dai rapporti politico-economici con gli stati di Verona e Venezia, soprattutto durante il medioevo e l'età rinascimentale. Alla pietra era delegato il compito di nobilitare l'edificio e il suo uso era finalizzato a sottolineare l'eleganza, la nobiltà o l'importanza dell'architettura, in cui veniva impiegata per i portali, le membrature architettoniche, i capitelli, i cornicioni scolpiti, i fastigi di porte e finestre. Tempio Malatestiano a Rimini. Aspetti della decorazione architettonica di facciata: le pietre policrome antiche Il recente restauro del noto e fastoso "tempio" sepolcrale della signoria riminese dei Malatesta e le determinazioni analitiche di tipo mineralogico-brought to you by CORE View metadata, citation and similar papers at core.ac.uk

Research paper thumbnail of 수온의 플럭스 관측

Research paper thumbnail of Metodi DI Indagine DI Murature Storiche Dal Rilievo Morfo Cromatico Alle Analisi Dei Materiali Del Muro DI Droctulf

Bononia University Press, 2015

Using proprietary data that rate corporate social responsibility (CSR) disclosures of firms in 21... more Using proprietary data that rate corporate social responsibility (CSR) disclosures of firms in 21 countries, this study examines how the strength of nation-level institutions affects the extent of CSR disclosures. We then examine the valuation implications of CSR disclosures and consider how the relation between CSR disclosures and firm value varies across countries. In contrast to prior studies, we separate CSR disclosures into an expected and unexpected portion where the unexpected portion is a proxy for the incremental information contained in CSR disclosures. We observe a positive relation between unexpected CSR disclosure and firm value measured by Tobin's Q. We also find that, while countries with strong nation-level institutions promote more CSR disclosures, the valuation of a unit increase in unexpected CSR disclosures is higher when nation-level institutions are weak.

Research paper thumbnail of Statua del GUIDARELLO - La diagnostica

Research paper thumbnail of Il Cotto tra Storia e Ricerca-POMPOSA

Research paper thumbnail of Intonaco dipinto

Il grande ambiente dove si trova il dipinto raffigurante la Disputa di San Cirillo, opera di Luci... more Il grande ambiente dove si trova il dipinto raffigurante la Disputa di San Cirillo, opera di Lucio Massari e Girolamo Curti, si distingue per una seria di vicende storiche che hanno avuto come conseguenza svariati cambi d'uso del locale: da biblioteca del convento l'ambiente è stato adibito ad oratorio agli inizi del XIX°sec., poi a teatro agli inizi del XX°sec. e successivamente, nel dopoguerra, a cinema. Quest'ultima trasformazione ha avuto per conseguenza la realizzazione dei fori di proiezione e la pannellatura dell'intero dipinto comportante il completo occultamento fino al 1983, data del "ritrovamento". In anni più recenti il locale è stato adibito per breve tempo ad aula universitaria, tornando poi ad essere utilizzato stabilmente come teatro. Tale susseguirsi di eventi, associato ad infiltrazioni in corrispondenza di una gronda di scarico dell'acqua piovana, ha duramente segnato il pregevole dipinto che versa in uno stato di conservazione indegno. La Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Bologna ha quindi finanziato una campagna di studio al fine di acquisire i dati necessari all'elaborazione di un puntuale progetto di restauro. In considerazione dell'ampia estensione del dipinto (104 mq) è stata commissionata l'esecuzione di un fotopiano (vedi intervento di Rossana Gabrielli), il quale, stabilita la tipologia delle lavorazioni, si configura come utile strumento per la precisa definizione dell'estensione delle aree di applicazione e, di conseguenza per un'accurata determinazione dei costi di intervento. La tipologia dei trattamenti deriva da una precisa conoscenza dei materiali impiegati, dalla tecnica di realizzazione e dalla caratterizzazione delle patologia di degrado e dei materiali soprammessi in tempi passati. A tal fine sono state eseguite indagini preliminari di tipo chimico-stratigrafiche e mineralogico-petrografiche finalizzate alla caratterizzazione dell' intonaco, definendone il rapporto legante/aggregato, la composizione mineralogico-petrografica della sabbia,

Research paper thumbnail of Porta Nuova in Ravenna: a mineralogical-petrographic characterization of materials

32nd IGC Florence 2004, 2004

Research paper thumbnail of Mineralogical-petrographic characterisation and provenance of "Porta Nuova" stones: a XVI century gate in Ravenna (Italy)

terra e Geologico-ambientali, università di Bologna, p.za p.ta s. Donato, 1-40126-Bologna (italy)... more terra e Geologico-ambientali, università di Bologna, p.za p.ta s. Donato, 1-40126-Bologna (italy) 2 professional specialistic geologist, via Weber, 2 , i-40100-Bologna (italy)

Research paper thumbnail of I portali delle chiese paleocristiane di Ravenna. Analisi macroscopiche dei materiali lapidei

Per la prima volta nella storia degli studi di Ravenna tardoantica, i portali delle chiese paleoc... more Per la prima volta nella storia degli studi di Ravenna tardoantica, i portali delle chiese paleocristiane sono qui presentati in un catalogo che ne definisce i percorsi storici utilizzando fonti di archivio, le caratteristiche in quanto elementi architettonici, il degrado analizzandone il carattere materico. Inoltre, le conclusioni aprono a nuove prospettive di ricerca legate all'uso dei colori e dei materiali, anche con valenza simbolica, all'interno dell'architettura antica. Questo studio, tratto dalla tesi di laurea di Maria Cristina Carile, \ue8 inoltre corredato dalle analisi dei materiali, condotte da Gian Carlo Grillini, professore a contratto presso l'Universit\ue0 degli Studi di Bologna e geologo ispettore onorario della Soprintendenza per i Beni Architettonici di Ravenna. [Le pagine 66-70 e 72-84 sono state scritte e curate da Maria Cristina Carile; le pagine 70-72 da Gian Carlo Grillini, come specificato nel testo

Research paper thumbnail of Campi DI Norcia Tra Problematiche Ricostruttive Ed Esigenze DI Sicurezza

A pimenta do reino é uma especiaria de suma importância a nível mundial e regional. Entretanto, o... more A pimenta do reino é uma especiaria de suma importância a nível mundial e regional. Entretanto, o cultivo da especiaria confere constantes desafios aos pipericultores, para produzir um produto sustentável e de qualidade. Dentre esses desafios, destaca-se a fusariose principal doença da pimenta do reino. Com a análise espacial é possível desenvolver programas eficientes de controle e manejo da doença. No entanto, comportamento espacial da fusariose em pimenta-do-reino é pouco conhecido. Assim, este estudo teve como objetivo analisar o comportamento espacial da fusariose em pimenta do reino, cultivada no norte do Espírito Santo. Foi instalada uma malha irregular de 80 pontos em uma lavoura em produção, localizada em São Mateus, ES. Em cada ponto amostral, considerado por uma planta, foi avaliada a intensidade da fusariose, com o auxílio de uma escala de notas de 0 a 3. Os dados foram submetidos à análise geoestatística. Com base nos resultados obtidos, conclui-se que a fusariose apresentou dependência espacial na área cultivada com pimenta do reino, permitindo a confecção do mapa. O mapa da doença permitiu identificar as áreas com maior intensidade. Devese antecipar as medidas de controle e delimitar as áreas infectadas para que o fungo não dissemine para áreas sadias, visto que o manejo da lavoura é um dos fatores que ocasionam o aumento da incidência da doença.

Research paper thumbnail of Intonaci e coloriture per il centro storico: dall'analisi a vista al rilievo per il restauro

Dossier: idee, strumenti e materiali per il progetto, 2000

Close Document Image Close Document Printer Image Print This Document! Conservation Information N... more Close Document Image Close Document Printer Image Print This Document! Conservation Information Network (BCIN). Author: Santopuoli, Nicola; Grillini, Gian Carlo; Ceregato, Alessandro; Bevilacqua, Fabio; Trivella, Flavia Title Article/Chapter: "Intonaci e coloriture per il centro storico: dall'analisi a vista al rilievo per il restauro" Title Translated English: "Plasterworks and colours for the historic centre: from the visual analysis to the survey for restoration ...

Research paper thumbnail of Villa Teodorico Galeata-INTONACO

Research paper thumbnail of La pietra artificiale nell'architettura degli anni trenta del '900: esempi in Emilia Romagna. Problemi di degrado e tecniche di realizzazione

n the 1930s, the architecture in Emilia Romagna made use of covering panels and finishing element... more n the 1930s, the architecture in Emilia Romagna made use of covering panels and finishing elements that imitated natural stone, such as artificial travertine, artificial gabbro, and artificial diorite among others; these are usually seen on flooring panels and tiles as well as other interior and exterior elements of public and private buildings. This study focuses on building materials and the principal deterioration problems related to artificial stone through the presentation of two public buildings: one in Bologna (Palazzo del Museo di Zoologia) and the other in Rocca San Casciano, Forli (Palazzo Comunale). One of the main sources of information for this research was interviews with people who worked with and lived through the production of these materials, which were usually manufactured in craft studios. In a step-by-step manner, the authors present the manufacturing process of artificial stone and tiles, from the preparation of the workspace to the finishing stages (photos of ...

Research paper thumbnail of La Fontana della Pigna di Rimini

Research paper thumbnail of Nell'abbazia di Pomposa l'Arte incontra la Scienza: Le indagini diagnostiche dei dipinti murali del nartece

Research paper thumbnail of LUGO S.Maria in Fabriago - Laterizio e paramento murario

Research paper thumbnail of Il municipio di Camposanto e le sue finiture in cemento decorativo: Dalla conoscenza del monumento all'intervento di restauro attraverso l'osservazione diretta del costruito e le analisi strumentali

Kermes: la rivista del restauro, 2017

Research paper thumbnail of La Casa del Fascio di Predappio nel panorama del restauro dell’architettura contemporanea : contributi per aiutare a scegliere

Bononia University Press, 2015

Nella progressiva specializzazione disciplinare dei settori dell\u2019architettura e in un passag... more Nella progressiva specializzazione disciplinare dei settori dell\u2019architettura e in un passaggio \u2013quanto involontario?- di testimone che ha visto l\u2019urbanistica divenire, per alcuni decenni, il solo intorno disciplinare responsabile per le scelte d\u2019uso strategiche della citt\ue0 intera e delle parti che la compongono, l\u2019importanza, la rilevanza di quel rapporto sono divenute meno chiare, meno evidenti. Il riavvio (se di riavvio vogliamo parlare) della riflessione attorno ai criteri con i quali il restauro si deve approcciare al problema della definizione degli usi da attribuire alle architetture gi\ue0 dismesse o sottoutilizzate, che ha segnato il passo negli ultimi anni, \ue8 assolutamente necessario. Si tratta di una problematica che, come detto sopra, \ue8 stata lasciata troppo a lungo esclusivamente nelle mani di altri intorni disciplinari; intorni disciplinari che, basandosi sull\u2019analisi di criteri del tutto estranei a quelli a noi (che di restauro ci occupiamo) pi\uf9 familiari, di conoscenza profonda del bene da restaurare, hanno spesso condotto a situazioni di forte rischio, quando non a danni conclamati, per il patrimonio storico-architettonico . Come evidente, si tratta di situazioni assolutamente non accettabili, sia nell\u2019ottica di tutela e salvaguardia del bene riconosciuto di interesse storico-culturale di cui al D. Lgs. 42/2004, sia, pi\uf9 nello specifico, in relazione ai contenuti dell\u2019art. 6 soprariportato. Il contributo tenta di mettere a punto nell'ottica illustrata una metodologia per individuare le possibili funzioni a cui la ex Casa del Fascio pu\uf2 meglio essere destinata

Research paper thumbnail of La Fontana della Pigna di Rimini: Studio dei materiali e stato conservatio

Kermes: la rivista del restauro, 2011

Nel presente lavoro viene analizzata nel dettaglio la Fontana della Pigna, da sempre considerata ... more Nel presente lavoro viene analizzata nel dettaglio la Fontana della Pigna, da sempre considerata simbolo della citt\ue0 di Rimini, non solo dal punto di vista storico ed architettonico, ma soprattutto dal punto di vista materico e conservativo. A tal fine sono stati caratterizzati, mediante studi mineralogici e petrografici, i materiali che la costituiscono e sono state formulate ipotesi relative alla loro provenienza. Sono state inoltre collegate le modifiche apportate alla Fontana della Pigna durante i secoli con le vicende storiche della citt\ue0 di Rimini. Le analisi minero-petrografiche effettuate hanno reso possibile l\u2019identificazione e la classificazione dei vari litotipi individuati nei vari prospetti della fontana. Sono state individuate le seguenti tipologie lapidee provenienti da vari bacini estrattivi: Pietra d\u2019Istria (di due tipologie diverse) e Pietra di Aurisina (di due tipologie diverse) dalla penisola istriana e dalle coste dalmate Pietra di Verona dal Veronese Pietra di San Marino dalla Repubblica di San Marino Marmo di Candoglia dalla Lombardia. L\u2019analisi autoptica dello stato conservativo eseguito sulla fontana, ha permesso di rilevare morfologie di degrado sia di natura biologica (presenza di vegetazione, patine biologiche dovute ad alghe verdi e ad attacco lichenico) che chimico-fisica (incrostazione, esfoliazione, fratturazione, macchie di ruggine e scagliatura) distinguibili per la diversa cromia con la pietra sottostante. Tali fenomeni di deterioramento rientrano tra quelli pi\uf9 generali, ampiamente investigati da ricerche condotte su edifici e sculture realizzate con gli stessi litotipi. Conclusioni Alla luce dei risultati presentati in questo lavoro si pu\uf2 affermare che la caratterizzazione mineralogico-petrografica della Fontana della Pigna di Rimini si \ue8 rivelata molto importante per approfondire la conoscenza della storia materica del monumento. Sono state acquisite, inoltre, indicazioni sullo stato di degrado preliminari ad un corretto intervento di manutenzione. In particolare lo studio ha definito i materiali impiegati, l\u2019area geologica e geografica di provenienza utile per eventuali sostituzioni o integrazioni, rivedendo, talora, affermazioni errate venute a consolidarsi nel tempo

Research paper thumbnail of Le vere da pozzo nella città di Bologna: Studio dei materiali e stato conservativo

Research paper thumbnail of Due singolari pietre

Lo studio dei materiali lapidei naturali (le pietre) e artificiali (malte, intonaci, terrecotte e... more Lo studio dei materiali lapidei naturali (le pietre) e artificiali (malte, intonaci, terrecotte e laterizi) trovano oggi nel campo del restauro e della conservazione dei beni monumentali una collocazione ideale, in quanto la conoscenza dei materiali, delle cause e dei processi di alterazione sono essenziali sia per la completa conoscenza del bene culturale, sia per una piena consapevolezza dei problemi di conservazione, tutela e corretto restauro. Le ricerche petrografiche spesso portano a considerazioni legate non solo all'arte e all'architettura, ma permettono di ipotizzare utilizzi particolari e circostanziati nel corso dei secoli, con risvolti legati a rapporti politici tra le varie signorie, alleanze e matrimoni. Gli studi condotti su due importanti monumenti (il campanile della Cattedrale di Ferrara e il Tempio Malatestiano a Rimini) in occasione delle recenti campagne di restauro, hanno messo a disposizione degli storici dell'architettura una quantità di informazioni, solo in minima parte pubblicate e interpretate 1. Rimini e in particolare Ferrara sono città in cui l'assenza di cave e di materiali lapidei nel territorio vicino ha favorito e condizionato l'importazione di pietre provenienti in gran parte dall'area veronese, vicentina, euganea e istriana. Tale commercio era favorito dal costo d'acquisto e di trasporto, dai rischi minori che il trasporto via acqua comportava e dai rapporti politico-economici con gli stati di Verona e Venezia, soprattutto durante il medioevo e l'età rinascimentale. Alla pietra era delegato il compito di nobilitare l'edificio e il suo uso era finalizzato a sottolineare l'eleganza, la nobiltà o l'importanza dell'architettura, in cui veniva impiegata per i portali, le membrature architettoniche, i capitelli, i cornicioni scolpiti, i fastigi di porte e finestre. Tempio Malatestiano a Rimini. Aspetti della decorazione architettonica di facciata: le pietre policrome antiche Il recente restauro del noto e fastoso "tempio" sepolcrale della signoria riminese dei Malatesta e le determinazioni analitiche di tipo mineralogico-brought to you by CORE View metadata, citation and similar papers at core.ac.uk

Research paper thumbnail of 수온의 플럭스 관측

Research paper thumbnail of Metodi DI Indagine DI Murature Storiche Dal Rilievo Morfo Cromatico Alle Analisi Dei Materiali Del Muro DI Droctulf

Bononia University Press, 2015

Using proprietary data that rate corporate social responsibility (CSR) disclosures of firms in 21... more Using proprietary data that rate corporate social responsibility (CSR) disclosures of firms in 21 countries, this study examines how the strength of nation-level institutions affects the extent of CSR disclosures. We then examine the valuation implications of CSR disclosures and consider how the relation between CSR disclosures and firm value varies across countries. In contrast to prior studies, we separate CSR disclosures into an expected and unexpected portion where the unexpected portion is a proxy for the incremental information contained in CSR disclosures. We observe a positive relation between unexpected CSR disclosure and firm value measured by Tobin's Q. We also find that, while countries with strong nation-level institutions promote more CSR disclosures, the valuation of a unit increase in unexpected CSR disclosures is higher when nation-level institutions are weak.

Research paper thumbnail of Statua del GUIDARELLO - La diagnostica

Research paper thumbnail of Il Cotto tra Storia e Ricerca-POMPOSA

Research paper thumbnail of Intonaco dipinto

Il grande ambiente dove si trova il dipinto raffigurante la Disputa di San Cirillo, opera di Luci... more Il grande ambiente dove si trova il dipinto raffigurante la Disputa di San Cirillo, opera di Lucio Massari e Girolamo Curti, si distingue per una seria di vicende storiche che hanno avuto come conseguenza svariati cambi d'uso del locale: da biblioteca del convento l'ambiente è stato adibito ad oratorio agli inizi del XIX°sec., poi a teatro agli inizi del XX°sec. e successivamente, nel dopoguerra, a cinema. Quest'ultima trasformazione ha avuto per conseguenza la realizzazione dei fori di proiezione e la pannellatura dell'intero dipinto comportante il completo occultamento fino al 1983, data del "ritrovamento". In anni più recenti il locale è stato adibito per breve tempo ad aula universitaria, tornando poi ad essere utilizzato stabilmente come teatro. Tale susseguirsi di eventi, associato ad infiltrazioni in corrispondenza di una gronda di scarico dell'acqua piovana, ha duramente segnato il pregevole dipinto che versa in uno stato di conservazione indegno. La Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Bologna ha quindi finanziato una campagna di studio al fine di acquisire i dati necessari all'elaborazione di un puntuale progetto di restauro. In considerazione dell'ampia estensione del dipinto (104 mq) è stata commissionata l'esecuzione di un fotopiano (vedi intervento di Rossana Gabrielli), il quale, stabilita la tipologia delle lavorazioni, si configura come utile strumento per la precisa definizione dell'estensione delle aree di applicazione e, di conseguenza per un'accurata determinazione dei costi di intervento. La tipologia dei trattamenti deriva da una precisa conoscenza dei materiali impiegati, dalla tecnica di realizzazione e dalla caratterizzazione delle patologia di degrado e dei materiali soprammessi in tempi passati. A tal fine sono state eseguite indagini preliminari di tipo chimico-stratigrafiche e mineralogico-petrografiche finalizzate alla caratterizzazione dell' intonaco, definendone il rapporto legante/aggregato, la composizione mineralogico-petrografica della sabbia,

Research paper thumbnail of Porta Nuova in Ravenna: a mineralogical-petrographic characterization of materials

32nd IGC Florence 2004, 2004

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terra e Geologico-ambientali, università di Bologna, p.za p.ta s. Donato, 1-40126-Bologna (italy)... more terra e Geologico-ambientali, università di Bologna, p.za p.ta s. Donato, 1-40126-Bologna (italy) 2 professional specialistic geologist, via Weber, 2 , i-40100-Bologna (italy)

Research paper thumbnail of I portali delle chiese paleocristiane di Ravenna. Analisi macroscopiche dei materiali lapidei

Per la prima volta nella storia degli studi di Ravenna tardoantica, i portali delle chiese paleoc... more Per la prima volta nella storia degli studi di Ravenna tardoantica, i portali delle chiese paleocristiane sono qui presentati in un catalogo che ne definisce i percorsi storici utilizzando fonti di archivio, le caratteristiche in quanto elementi architettonici, il degrado analizzandone il carattere materico. Inoltre, le conclusioni aprono a nuove prospettive di ricerca legate all'uso dei colori e dei materiali, anche con valenza simbolica, all'interno dell'architettura antica. Questo studio, tratto dalla tesi di laurea di Maria Cristina Carile, \ue8 inoltre corredato dalle analisi dei materiali, condotte da Gian Carlo Grillini, professore a contratto presso l'Universit\ue0 degli Studi di Bologna e geologo ispettore onorario della Soprintendenza per i Beni Architettonici di Ravenna. [Le pagine 66-70 e 72-84 sono state scritte e curate da Maria Cristina Carile; le pagine 70-72 da Gian Carlo Grillini, come specificato nel testo

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A pimenta do reino é uma especiaria de suma importância a nível mundial e regional. Entretanto, o... more A pimenta do reino é uma especiaria de suma importância a nível mundial e regional. Entretanto, o cultivo da especiaria confere constantes desafios aos pipericultores, para produzir um produto sustentável e de qualidade. Dentre esses desafios, destaca-se a fusariose principal doença da pimenta do reino. Com a análise espacial é possível desenvolver programas eficientes de controle e manejo da doença. No entanto, comportamento espacial da fusariose em pimenta-do-reino é pouco conhecido. Assim, este estudo teve como objetivo analisar o comportamento espacial da fusariose em pimenta do reino, cultivada no norte do Espírito Santo. Foi instalada uma malha irregular de 80 pontos em uma lavoura em produção, localizada em São Mateus, ES. Em cada ponto amostral, considerado por uma planta, foi avaliada a intensidade da fusariose, com o auxílio de uma escala de notas de 0 a 3. Os dados foram submetidos à análise geoestatística. Com base nos resultados obtidos, conclui-se que a fusariose apresentou dependência espacial na área cultivada com pimenta do reino, permitindo a confecção do mapa. O mapa da doença permitiu identificar as áreas com maior intensidade. Devese antecipar as medidas de controle e delimitar as áreas infectadas para que o fungo não dissemine para áreas sadias, visto que o manejo da lavoura é um dos fatores que ocasionam o aumento da incidência da doença.

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Dossier: idee, strumenti e materiali per il progetto, 2000

Close Document Image Close Document Printer Image Print This Document! Conservation Information N... more Close Document Image Close Document Printer Image Print This Document! Conservation Information Network (BCIN). Author: Santopuoli, Nicola; Grillini, Gian Carlo; Ceregato, Alessandro; Bevilacqua, Fabio; Trivella, Flavia Title Article/Chapter: "Intonaci e coloriture per il centro storico: dall'analisi a vista al rilievo per il restauro" Title Translated English: "Plasterworks and colours for the historic centre: from the visual analysis to the survey for restoration ...

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n the 1930s, the architecture in Emilia Romagna made use of covering panels and finishing element... more n the 1930s, the architecture in Emilia Romagna made use of covering panels and finishing elements that imitated natural stone, such as artificial travertine, artificial gabbro, and artificial diorite among others; these are usually seen on flooring panels and tiles as well as other interior and exterior elements of public and private buildings. This study focuses on building materials and the principal deterioration problems related to artificial stone through the presentation of two public buildings: one in Bologna (Palazzo del Museo di Zoologia) and the other in Rocca San Casciano, Forli (Palazzo Comunale). One of the main sources of information for this research was interviews with people who worked with and lived through the production of these materials, which were usually manufactured in craft studios. In a step-by-step manner, the authors present the manufacturing process of artificial stone and tiles, from the preparation of the workspace to the finishing stages (photos of ...

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