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Drafts by Lorenzo Sartini

Research paper thumbnail of Alcune suggestioni su Bleger e l'istituzione della psicoanalisi

Nel 1969 Josè Bleger scrive un articolo, " Teoria e pratica in psicoanalisi: la prassi psicoanali... more Nel 1969 Josè Bleger scrive un articolo, " Teoria e pratica in psicoanalisi: la prassi psicoanalitica " , nel quale cerca di evidenziare alcuni problemi relativi al rapporto tra teoria e pratica nella psicoanalisi. L'analisi di Bleger inizia affrontando la questione da un punto di vista epistemologico, sottolineando l'ingenuità di un pensiero (che definirà naturalista) che sancisca la netta separazione tra soggetto ed oggetto, per il quale " i fatti sono lì " e semplicemente osservandoli, in modo decisamente s-vincolato, si ha la possibilità di formulare ipotesi o teorie sull'oggetto di studio. Una questione, sottolinea lo psicoanalista argentino, che riguarda tutte le scienze umane e che la disciplina psicoanalitica ripercorre. Nello specifico della psicoanalisi questo si evidenzia anche con la differenza esistente tra la teoria sviluppata ed esplicitata, la teoria ufficialmente accettata dall'istituzione psicoanalitica (riferendosi all'IPA, International Psychoanalytic Association), e la teoria implicita, quella che effettivamente si utilizza nella pratica clinica. Bleger evidenzia tre punti che sostengono questo divario: 1) la teoria esplicita è fondamentalmente storico-genetica, ossia si fonda sulla ricostruzione della biografia del paziente, mentre la teoria implicita è situazionale, ovvero si fonda su ciò che accade nel " qui ed ora " della seduta attraverso l'analisi degli elementi transferali e controtransferali. Il lavoro archeologico, di ricerca dei fattori disposizionali, viene sviluppato, e superato, dal lavoro che si fonda sulla relazione attuale, partendo dall'analisi della dinamica transfert-controtransfert. Il soggetto, in analisi, smette di essere considerato un sistema chiuso e il transfert non viene più considerato come un fenomeno 'unipersonale' bensì come un fenomeno che si innesta sul vincolo che si costituisce tra soggetti (soggetto-oggetto) in relazione. 2) la teoria esplicita è dinamica, facendo derivare i processi psichici da un intergioco di forze, mentre la teoria implicita è fondamentalmente drammatica, intendendo con questo termine " una comprensione dell'essere umano e del suo comportamento in termini di avvenimenti che si riferiscono alla vita medesima degli esseri umani considerata come tale ". " La dinamica-scrive Bleger nel suo articolo-è una rappresentazione o modello della drammatica ma non la sua causa ". Bleger si ispira, qui, a Politzer, per cui " il dramma implica l'uomo preso nella sua totalità e considerato come il centro di un certo insieme di accadimenti che, precisamente perché sono in una relazione con una prima persona [protagonista], hanno un senso " (cfr. Liberman, 2013). Lo scopo è di dare concretezza ai fondamenti della psicoanalisi, aggiungendo che " per concreto non si intende solamente l'essere umano come è in se stesso nella sua vita quotidiana ma anche nelle condizioni nelle quali la sua vita si sviluppa " (1958). 3) la teoria esplicita si organizza attorno alla logica formale mentre quella implicita vede l'utilizzo di una logica di tipo dialettico. Bleger sostiene che certe teorie dinamiche rispondono ad una logica di tipo formale postulando una serie di forze che operano nello psichismo e la cui espressione sarebbero, attraverso una sorta di reificazione, i processi psichici. Considerare l'accadere umano costringerebbe a fare i conti con una logica di tipo dialettico forse rendendo superfluo l'utilizzo di

Research paper thumbnail of L'ISTITUZIONE IMPLICATA Istituzione, implicazione e ideologia

INTRODUZIONE Il lavoro qui presentato è stato realizzato da uno dei gruppi di ricerca all'interno... more INTRODUZIONE Il lavoro qui presentato è stato realizzato da uno dei gruppi di ricerca all'interno del Centro Studi e Ricerche " Josè Bleger " di Rimini; nasce dalla necessità di interrogarsi sui fattori che favoriscono o limitano le collaborazioni fra le istituzioni che, a vario titolo e con metodologie diverse, si attivano per promuovere e realizzare interventi di prevenzione in ambito socio-sanitario. Se prendiamo le mosse dalla " Teoria degli ambiti " di Bleger tale studio si colloca nell'ambito istituzionale, seppure nel corso del processo di ricerca più volte ci siamo chiesti se la sua collocazione fosse corretta o se dovessimo rivalutarla per inserirla nell'ambito comunitario. L'applicazione della metodologia della concezione operativa ha accompagnato costantemente il nostro lavoro, in una continua tensione dialettica tra il fare ed il pensare; ha attraversato in modo trasversale il compito, il setting, i ruoli ed il nostro gruppo interno ed esterno. La complessità di un oggetto di studio fortemente collegato alle tematiche della ideologia e dell'implicazione rispetto ai ruoli ci ha portato a creare un dispositivo che permettesse una sorta di dissociazione strumentale per leggere, comprendere come queste tematiche agissero anche all'interno del gruppo di ricerca. Lavorare intorno alla questione dell'implicazione, soprattutto, è risultato particolarmente ostico: il problema si è posto fin dall'inizio, ma solamente alla fine del percorso è stato possibile recuperarlo in tutta la sua pregnanza e rielaborarlo. Un ultimo breve cenno, poi, va dedicato alla scelta di scrivere insieme, alla ricerca di una scrittura collettiva come ennesima sintesi di produzione gruppale, come ricombinazione di elaborati individuali, tante volte rimaneggiati dall'altro da non riconoscere più quale fosse il pezzo di ciascuno. Una pratica difficile ed entusiasmante allo stesso tempo.

Research paper thumbnail of LA RICERCA E L'ABDUZIONE

in "Some consequences of four incapacities" (trad. it. "Alcune conseguenze di quattro incapacità"... more in "Some consequences of four incapacities" (trad. it. "Alcune conseguenze di quattro incapacità"), sostiene che il motore che muove l'essere umano alla ricerca è il dubbio: è la situazione di dubbio che stimola nell'uomo l'attivazione di un processo psichico, il pensiero, con il fine di porre fine alla situazione di dubbio e ricreare una situazione di tranquillità e quiete.

Research paper thumbnail of Quotidiana conflittualità

Solitamente il termine conflitto viene usato con un'accezione negativa: il conflitto viene consid... more Solitamente il termine conflitto viene usato con un'accezione negativa: il conflitto viene considerato come qualcosa di male, come qualcosa di sbagliato, come qualcosa che non si deve fare e che è meglio, per quanto possibile, evitare.

Research paper thumbnail of UNA POSSIBILE LETTURA DELLA DIPENDENZA DAL GIOCO D'AZZARDO (O LUDOPATIA

Con il termine ludopatia si intende il gioco d'azzardo patologico (GAP), ossia il desiderio compu... more Con il termine ludopatia si intende il gioco d'azzardo patologico (GAP), ossia il desiderio compulsivo di giocare scommettendo dei soldi.

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Nel 1969 Josè Bleger scrive un articolo, " Teoria e pratica in psicoanalisi: la prassi psicoanali... more Nel 1969 Josè Bleger scrive un articolo, " Teoria e pratica in psicoanalisi: la prassi psicoanalitica " , nel quale cerca di evidenziare alcuni problemi relativi al rapporto tra teoria e pratica nella psicoanalisi. L'analisi di Bleger inizia affrontando la questione da un punto di vista epistemologico, sottolineando l'ingenuità di un pensiero (che definirà naturalista) che sancisca la netta separazione tra soggetto ed oggetto, per il quale " i fatti sono lì " e semplicemente osservandoli, in modo decisamente s-vincolato, si ha la possibilità di formulare ipotesi o teorie sull'oggetto di studio. Una questione, sottolinea lo psicoanalista argentino, che riguarda tutte le scienze umane e che la disciplina psicoanalitica ripercorre. Nello specifico della psicoanalisi questo si evidenzia anche con la differenza esistente tra la teoria sviluppata ed esplicitata, la teoria ufficialmente accettata dall'istituzione psicoanalitica (riferendosi all'IPA, International Psychoanalytic Association), e la teoria implicita, quella che effettivamente si utilizza nella pratica clinica. Bleger evidenzia tre punti che sostengono questo divario: 1) la teoria esplicita è fondamentalmente storico-genetica, ossia si fonda sulla ricostruzione della biografia del paziente, mentre la teoria implicita è situazionale, ovvero si fonda su ciò che accade nel " qui ed ora " della seduta attraverso l'analisi degli elementi transferali e controtransferali. Il lavoro archeologico, di ricerca dei fattori disposizionali, viene sviluppato, e superato, dal lavoro che si fonda sulla relazione attuale, partendo dall'analisi della dinamica transfert-controtransfert. Il soggetto, in analisi, smette di essere considerato un sistema chiuso e il transfert non viene più considerato come un fenomeno 'unipersonale' bensì come un fenomeno che si innesta sul vincolo che si costituisce tra soggetti (soggetto-oggetto) in relazione. 2) la teoria esplicita è dinamica, facendo derivare i processi psichici da un intergioco di forze, mentre la teoria implicita è fondamentalmente drammatica, intendendo con questo termine " una comprensione dell'essere umano e del suo comportamento in termini di avvenimenti che si riferiscono alla vita medesima degli esseri umani considerata come tale ". " La dinamica-scrive Bleger nel suo articolo-è una rappresentazione o modello della drammatica ma non la sua causa ". Bleger si ispira, qui, a Politzer, per cui " il dramma implica l'uomo preso nella sua totalità e considerato come il centro di un certo insieme di accadimenti che, precisamente perché sono in una relazione con una prima persona [protagonista], hanno un senso " (cfr. Liberman, 2013). Lo scopo è di dare concretezza ai fondamenti della psicoanalisi, aggiungendo che " per concreto non si intende solamente l'essere umano come è in se stesso nella sua vita quotidiana ma anche nelle condizioni nelle quali la sua vita si sviluppa " (1958). 3) la teoria esplicita si organizza attorno alla logica formale mentre quella implicita vede l'utilizzo di una logica di tipo dialettico. Bleger sostiene che certe teorie dinamiche rispondono ad una logica di tipo formale postulando una serie di forze che operano nello psichismo e la cui espressione sarebbero, attraverso una sorta di reificazione, i processi psichici. Considerare l'accadere umano costringerebbe a fare i conti con una logica di tipo dialettico forse rendendo superfluo l'utilizzo di

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INTRODUZIONE Il lavoro qui presentato è stato realizzato da uno dei gruppi di ricerca all'interno... more INTRODUZIONE Il lavoro qui presentato è stato realizzato da uno dei gruppi di ricerca all'interno del Centro Studi e Ricerche " Josè Bleger " di Rimini; nasce dalla necessità di interrogarsi sui fattori che favoriscono o limitano le collaborazioni fra le istituzioni che, a vario titolo e con metodologie diverse, si attivano per promuovere e realizzare interventi di prevenzione in ambito socio-sanitario. Se prendiamo le mosse dalla " Teoria degli ambiti " di Bleger tale studio si colloca nell'ambito istituzionale, seppure nel corso del processo di ricerca più volte ci siamo chiesti se la sua collocazione fosse corretta o se dovessimo rivalutarla per inserirla nell'ambito comunitario. L'applicazione della metodologia della concezione operativa ha accompagnato costantemente il nostro lavoro, in una continua tensione dialettica tra il fare ed il pensare; ha attraversato in modo trasversale il compito, il setting, i ruoli ed il nostro gruppo interno ed esterno. La complessità di un oggetto di studio fortemente collegato alle tematiche della ideologia e dell'implicazione rispetto ai ruoli ci ha portato a creare un dispositivo che permettesse una sorta di dissociazione strumentale per leggere, comprendere come queste tematiche agissero anche all'interno del gruppo di ricerca. Lavorare intorno alla questione dell'implicazione, soprattutto, è risultato particolarmente ostico: il problema si è posto fin dall'inizio, ma solamente alla fine del percorso è stato possibile recuperarlo in tutta la sua pregnanza e rielaborarlo. Un ultimo breve cenno, poi, va dedicato alla scelta di scrivere insieme, alla ricerca di una scrittura collettiva come ennesima sintesi di produzione gruppale, come ricombinazione di elaborati individuali, tante volte rimaneggiati dall'altro da non riconoscere più quale fosse il pezzo di ciascuno. Una pratica difficile ed entusiasmante allo stesso tempo.

Research paper thumbnail of LA RICERCA E L'ABDUZIONE

in "Some consequences of four incapacities" (trad. it. "Alcune conseguenze di quattro incapacità"... more in "Some consequences of four incapacities" (trad. it. "Alcune conseguenze di quattro incapacità"), sostiene che il motore che muove l'essere umano alla ricerca è il dubbio: è la situazione di dubbio che stimola nell'uomo l'attivazione di un processo psichico, il pensiero, con il fine di porre fine alla situazione di dubbio e ricreare una situazione di tranquillità e quiete.

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Solitamente il termine conflitto viene usato con un'accezione negativa: il conflitto viene consid... more Solitamente il termine conflitto viene usato con un'accezione negativa: il conflitto viene considerato come qualcosa di male, come qualcosa di sbagliato, come qualcosa che non si deve fare e che è meglio, per quanto possibile, evitare.

Research paper thumbnail of UNA POSSIBILE LETTURA DELLA DIPENDENZA DAL GIOCO D'AZZARDO (O LUDOPATIA

Con il termine ludopatia si intende il gioco d'azzardo patologico (GAP), ossia il desiderio compu... more Con il termine ludopatia si intende il gioco d'azzardo patologico (GAP), ossia il desiderio compulsivo di giocare scommettendo dei soldi.