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Massimo Izzo

Dr. Massimo Izzo - Bologna, Italy

Egyptologist, Near Eastern archaeologist and Engineer, born in Naples in 1961, lecturer in Italy and foreign countries, runs specialistic courses in Marche and Emilia Romagna area.

M.Sc. with honors in Marine Engineering at the University Federico II of Naples.
B.A. with honors in Science of Cultural Heritage, archaeological curriculum, University of Pisa
M.A. with honors in Archaeology of Egypt and the Near East, University of Pisa

As Engineer and Egyptologist he's been part of University of Pisa archaeological mission in Egypt, Dra Abu El-Naga, TT14 Theban tomb, Luxor, under the direction of Prof. Marilina Betrò.

Since 2005, teaches at the Open University of Pesaro and other institutions devoted to popularize historical knowledge. The subjects of teachings and conferences ranging from Egyptology and archaeology of the ancient Near East, including biblical archaeology, on a time frame from Neolithic to Iron Age.
As a supporter of Analytical Psychology as an instrument of interpretation of ancient texts, symbols and material cultures, he research actively on the connections between the belief systems of ancient cultures and the figures of the human unconscious. A number of studies about the topic are in preparation.

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Egittologo, Archeologo Orientalista ed Ingegnere, è nato a Napoli nel 1961 ed opera con i suoi corsi e conferenze tra le Marche e l'Emilia Romagna. Laureato con lode in Ingegneria Navale e Meccanica presso l'Università Federico II di Napoli, progettista. Negli anni 2000, presso l'Università di Pisa, consegue in successione la Laurea Triennale in Scienze dei Beni Culturali, curriculum archeologico, e la Laurea Specialistica in Archeologia dell'Egitto e del Vicino Oriente, entrambe con lode.

In qualità di ingegnere ed egittologo ha fatto parte della missione archeologica dell'Università di Pisa in Egitto a Dra abu El-Naga, tomba tebana TT14, presso Luxor, sotto la direzione della Prof.ssa Marilina Betrò, quest'ultima anche relatrice delle sue tesi.

Dall'anno accademico 2005/2006 inizia l'insegnamento come docente di Storia e Archeologia Orientale presso l'Università dell'Età Libera di Pesaro ed altre istituzioni devolute alla divulgazione. I soggetti di insegnamento spaziano dall' Egittologia all'archeologia del Vicino oriente Antico, incluso l'archeologia biblica, e con una specializzazione temporale dal neolitico all'età del ferro.
In quanto sostenitore dell'uso della Psicologia Analitica come strumento di interpretazione archeologica e testuale, il Dr. Izzo ricerca attivamente sui legami tra gli antichi sistemi di credenze e le immagini dell'inconscio umano. Un certo numero di scritti a riguardo sono in preparazione.
Address: http://corsi-egittologia-orientalistica.blogspot.it/
www.gobeklitepe.it

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Nella conferenza è presentata l'analisi dei testi e raffigurazioni del libro dell'Am-Duat della t... more Nella conferenza è presentata l'analisi dei testi e raffigurazioni del libro dell'Am-Duat della tomba di Thutmose III, ca 1450 a.C. dal punto di vista della Psicologia Junghiana.

L''analisi è basata sui lavori degli psicologi junghiani Andreas Schweizer e Theodor Abt, in collaborazione con l'egittologo Erik Hornug. L'interpretazione dei testi identifica il processo rappresentato in Egitto come corrispondente allo junghiano Principio di Individuazione.

Una parte iniziale è dedicata alla relazione tra l'uso di psichedelici e la psicologia junghiana, in vista della necessità di sistemi di "protezione", espressa dai testi egiziani, per effettuare il passo fondamentale del processo di individuazione: il pauroso incontro con l'Ombra.

Le tecniche con uso di psichedelici per l'incontro con l'Ombra e col Trauma degli junghiani Scott J.Hill, Ann Shulgin e dello psichiatra Claudio Naranjo vengono così inserite nel Processo di Individuazione descritto dai testi.

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Papers by Massimo Izzo

Research paper thumbnail of C.G. Jung e gli Psichedelici, un rapporto difficile

ALTROVE, 2024

Un filo concettuale importante lega l’esperienza psichedelica al mondo della psicologia analitica... more Un filo concettuale importante lega l’esperienza psichedelica al mondo della psicologia analitica di Carl Gustav Jung, nata all’inizio del XX° secolo. Lo psichiatra Ben Sessa ci ricorda che la psicologia di Jung è stata abbracciata dalla comunità psichedelica per la sua teoria dell’inconscio collettivo, le cui immagini si accordano con molte esperienze psichedeliche. Dello stesso parere sono alcuni studiosi di formazione in psicologia analitica, come lo psicologo junghiano Scott J. Hill.

Research paper thumbnail of L'origine del Segreto del Fiore d'Oro: fonti e traduzioni.

Journal of Daoist Studies, 2023

Questo studio presenta un'investigazione sulle fonti, versioni e traduzioni del testo alchemico T... more Questo studio presenta un'investigazione sulle fonti, versioni e traduzioni del testo alchemico Taiyi jinghua zongzhi 太一金華宗旨 (Il Segreto del Fiore d'Oro) e Huiming Jing 慧明經 (Scrittura di saggezza), tradotti da Richard Wilhelm e commentati da Carl Gustav Jung (Wilhelm 1962). Lo scopo dello studio è fornire aiuto agli psicologi nell'analisi dei concetti e tecniche Daoiste in termini psicologici, fornendo ulteriori ricerche storiche e alcune correzioni al materiale pubblicato. Lo studio accerta la cronologia e provenienza dello Taiyi jinghua zongzhi, evidenziando alcune attribuzioni inappropriate. Altrettanto vengono riportati gli studi che hanno identificato l'origine della versione di Thomas Cleary, insieme alle relative critiche accademiche. L'autore propone quindi traduzioni alternative, in particolare una traduzione con commentario psicologico del Taiyi jinghua zongzhi raramente citata, derivata da una tesi di dottorato presentata nel 1967 al C.G. Jung Institute. Lo studio riporta anche la critica alle traduzioni e interpretazioni di Wilhelm e Jung del testo Huiming jing, una fonte primaria dell'analisi psicologica di Jung, e suggerisce riferimenti aggiornati a traduzioni accademiche.

Research paper thumbnail of The Origin of The Secret of the Golden Flower: Sources and Translations

Journal of Daoist Studies, Jan 1, 2023

This paper presents an investigation into sources, versions, and translations of the alchemical t... more This paper presents an investigation into sources, versions, and translations of the alchemical texts Taiyi jinghua zongzhi 太 一金華宗旨 (The Secret of the Golden Flower) and Huiming jing 慧 明經 (Wisdom Scripture), translated by Richard Wilhelm and commented by Carl Gustav Jung. The study aims to help psychologists in the analysis of Daoist concepts and techniques in psychological terms, providing further historical research and some corrections to previously published materials. The study ascertains the chronology and provenance of the Taiyi jinghua zongzhi, highlighting some improper attribution. It also
reports studies that identified the origin of Thomas Cleary’s version, together with scholarly criticisms. The author then proposes alternative translations, notably a rarely cited 1967 Taiyi jinghua zongzhi rendition with a psychological commentary derived from a Ph.D. thesis presented at the C. G. Jung Institute. The study also reports the criticism of Wilhelm’s and Jung’s translation and interpretation of the Huiming jing, a primary source for Jung’s psychological analysis, and recommends updated references to academic translations.

Research paper thumbnail of Criticism to the "Great Goddess" concept: a short bibliography

The short bibliography presented in this paper relates to the critique to the "Great Goddess", a ... more The short bibliography presented in this paper relates to the critique to the "Great Goddess", a notion that several scholars, first of all Marija Gimbutas, believed to be present and well rooted in many different and distant in time and space prehistoric civilizations, as a sort of "feminine archetype".

Research paper thumbnail of Bibliografia breve sulle critiche al mito della "Grande Dea"

Questa breve lista bibliografica vuole introdurre alcuni dei maggiori lavori di analisi critica d... more Questa breve lista bibliografica vuole introdurre alcuni dei maggiori lavori di analisi critica del mito della "Grande Dea", ritenuto da alcuni autori, in primis l'archeologa Marija Gimbutas, come caratterizzante varie civiltà preistoriche, neolitiche, e di epoca storica, ed afferenti a bacini geografici distanti nello spazio e nel tempo. L'ipotesi dell'esistenza di un culto preistorico della "Grande Dea", idea nata a metà '800, ha conosciuto una larga diffusione sia accademica che popolare dagli anni '70 in poi, penetrando in campi diversi da quello archeologico. Da queste teorie sono state tratte molte considerazioni e studi di tipo sociologico e psicologico, analisi in genere portate avanti da specialisti di campi diversi dall'archeologia, e quindi mancanti del senso critico proveniente da una specializzazione di tipo archeologico. Come sottolineato da molti autori qui elencati, le estrapolazioni da questo indimostrato mito dell'antichità hanno introdotto pericoli e danni di imprevista natura, soprattutto presso il pubblico femminile. Purtroppo le critiche accademiche sono rimaste a lungo celate agli occhi del più vasto pubblico consistendo tipicamente in libri a bassa tiratura o pubblicazioni di settore non accessibili al di fuori delle università. La recente disponibilità on-line di buona parte delle pubblicazioni accademiche, può far arrivare il discorso critico al grande pubblico. Questa breve lista sulle critiche accademiche al concetto di "Grande Dea" vuole quindi riassumere le maggiori pubblicazioni accademiche che siano gratuitamente disponibili per il download e quei libri sull'argomento che risultino ancora disponibili alla vendita. In maniera necessariamente limitata è invece trattato il vastissimo argomento delle figurine neolitiche, legato ad una bibliografia troppo copiosa per lo specifico argomento qui trattato. Un discorso a parte meritano invece alcuni casi di contraffazione di reperti archeologici relativi a materiale "Grande Dea", che devono venir trattati singolarmente. E' questo il caso della presunta "Grande Dea" di Catal Huyuk di James Mellaart, sul quale l'autore ha in preparazione una dettagliata pubblicazione. Per la lista è stato favorito un ordine cronologico piuttosto che alfabetico, con la raccomandazione di iniziare letture dai lavori più recenti che potrebbero essere più aggiornati sugli aspetti archeologici.

Research paper thumbnail of 2020 - Massimo Izzo - Antico Testamento ed Archeologia, un rapporto difficile.

Rubrics.it, 2020

Antico Testamento ed Archeologia, un rapporto difficile Le prove archeologiche dell'anti-storicit... more Antico Testamento ed Archeologia, un rapporto difficile Le prove archeologiche dell'anti-storicità dei racconti della Bibbia raggiungono il grande pubblico solo negli anni duemila. Così come la provenienza del Dio di Israele dal pantheon pagano del Vicino Oriente. L'imbarazzante storia di un ritardo accademico. di Massimo Izzo Storia, Religione e Antropologia-Aprile 2020 All'inizio degli anni 2000 sono apparse agli occhi del grande pubblico delle novità importanti riguardanti le analisi storico-archeologiche e biblistiche dell'Antico Testamento, provenienti dal mondo accademico israeliano. Possiamo dividere le analisi dell'Antico Testamento in due grandi settori, corrispondenti ad altrettanti ambiti accademici: a) quello storico-archeologico, che si occupa della verifica della realtà storica dei racconti e riferimenti biblici, forniti dall'Archeologia Biblica; b) e quello dell'analisi contenutistica, filologica e testuale dei concetti, tradizioni ed elementi di storia delle religioni, in capo alla Biblistica. Oggi parliamo di Archeologia Biblica. Un modo sintetico per iniziare questa breve panoramica è un articolo (Herzog, Ze'ev, 1999) apparso nella popolare rivista israeliana "Haaretz" nel 1999, dal titolo "Deconstructing the Walls of Jerico", a firma di Ze'ev Herzog, direttore del Dipartimento di Archeologia dell'Università di Tel Aviv. Riportando i passi salienti dell'articolo: «Questo è ciò che gli archeologi hanno imparato dai loro scavi nella terra d'Israele. Gli israeliti non sono mai stati in Egitto, non hanno mai vagato nel deserto, non hanno conquistato la terra promessa in una campagna militare, e non l'hanno mai ceduta alle 12 tribù d'Israele. Forse ancora più difficile da digerire è il fatto che la monarchia unita di Davide e Salomone, che è descritta nella Bibbia come una potenza regionale, era al massimo un piccolo regno tribale. E arriverà come uno spiacevole shock per molti che il dio di Israele, Jehovah, aveva una consorte femminile e che l'originale religione israelita adottò il monoteismo solo nel periodo finale della monarchia e non sul Monte Sinai». Cosa è successo nel 1999 da rendere improvvisamente falsa la narrazione biblica dell'esistenza storica dell'intera identità ebraica sia di popolo che religiosa, per buona parte delle epoche descritte nella Bibbia? Prima di poter scendere in dettagli sull'argomento, è importante rispondere a questa domanda, legata a spiacevoli circostanze storiche del XX° secolo e come tali necessarie da raccontare. La risposta circostanziata viene data nel 2001 da altri due archeologi dell'Università di Tel Aviv, con la pubblicazione di un libro semi-divulgativo (Finkelstein, I., Silberman, N.A. 2001) che

Research paper thumbnail of A Sexist View of Prehistory

Archaeology, 1992

Fads and fancies come and go not only among the general public but within the academic community ... more Fads and fancies come and go not only among the general public but within the academic community as well. One of the latest of these popular with some feminist scholars and New Age groupies, is the cult of the Mother Goddess.
Marija Gimbutas of the University of California at Los Angeles is a principal advocate for this cult, having worked at Neolithic and Bronze Age sites in central Europe for decades.

https://www.jstor.org/stable/41766076

Research paper thumbnail of Goddesses, Gimbutas and archaeology 'New Age'

Antiquity, 1995

For a century a notion of a prehistoric Mother Goddess has infused some perceptions of ancient Eu... more For a century a notion of a prehistoric Mother Goddess has infused some perceptions of ancient Europe, whatever the realities of developing archaeological knowledge. With the reverent respect now being given to Marija Gimbutas, and her special vision of a perfect matriarchy in Old Europe, a daughter-goddess is now being made, bearer of a holy spirit
in our own time, to be set alongside the wise mother of old.

Research paper thumbnail of Ian Hodder - Woman and men - Scientif american, vol 290 jan

Scientific American, 2004

TOWN OF ÇATALHÖYÜK was a hive of activity, with its residents grinding grain and baking bread, pr... more TOWN OF ÇATALHÖYÜK was a hive of activity, with its residents grinding grain and baking bread, processing the animals felled by hunters, weaving cloth and baskets, chipping and polishing obsidian tools and weapons. Many of these daily chores took place on the roofs of the settlement. The town had no streets, and inhabitants moved about on the roofs, entering their dwellings, which were made of sun-dried mud bricks, reeds and plaster, through hatchwaylike openings down wooden stairways.

Research paper thumbnail of La nuova psicoterapia: MDMA e l'Ombra - Ann Shulgin

Eleusis, 1995

L'analista junghiana Ann Shulgin, moglie del chimico Sasha Shulgin, scopritore delle proprietà ps... more L'analista junghiana Ann Shulgin, moglie del chimico Sasha Shulgin, scopritore delle proprietà psicoattive dell'MDMA, espone la sua pratica psicoterapeutica di somministrazione ai pazienti di MDMA per facilitare il primo passo del processo di individuazione junghiano, l'incontro con l'Ombra

Research paper thumbnail of The new psychotherapy: MDMA and the Shadow - Ann Shulgin

ELEUSIS, 1995

The Jungian analyst Ann Shulgin, wife of the chemist Sasha Shulgin, discoverer of the psychoactiv... more The Jungian analyst Ann Shulgin, wife of the chemist Sasha Shulgin, discoverer of the psychoactive qualities of MDMA, talks of her psychotherapeutic practice of using MDMA to facilitate the first step of C.G. Jung individuation process, the meeting with the Shadow.

Research paper thumbnail of Response to Scott J. Hill ; Original review: On the Archetypal Nature of Bad Trips and Freakouts

PsycCRITIQUES, 2014

Peter H. Addy, Response to Scott J. Hill, PsycCRITIQUES, October 6, 2014, Vol. 59, No. 40, Articl... more Peter H. Addy, Response to Scott J. Hill, PsycCRITIQUES, October 6, 2014, Vol. 59, No. 40, Article 9

The third of three papers relative to Peter H. Addy's review of Scott J. Hill "Confrontation with the unconscious".

  1. Review 2) Scott Hill reply 3) P. Addy reply to Scott Hill.
    All 3 freely available at the "Center for the history of Psychology".
    (Massimo Izzo)

Research paper thumbnail of The Relevance of Jungian Psychology to Current Psychedelic Research ; Original review: On the Archetypal Nature of Bad Trips and Freakouts

PsycCritiques, 2014

Scott J. Hill, The Relevance of Jungian Psychology to Current Psychedelic Research, PycCRITIQUES,... more Scott J. Hill, The Relevance of Jungian Psychology to Current Psychedelic Research, PycCRITIQUES, October 6, 2014, Vol. 59, No. 40, Article 8

The second of three papers relative to Peter H. Addy's review of Scott J. Hill "Confrontation with the unconscious".

  1. Review 2) Scott Hill reply 3) P. Addy reply to Scott Hill.
    All 3 freely available at the "Center for the history of Psychology".
    (Massimo Izzo)

Research paper thumbnail of On the Archetypal Nature of Bad Trips and Freakouts; A Review of Confrontation With the Unconscious: Jungian Depth Psychology and Psychedelic Experience

PsycCRITIQUES, 2014

Peter H. Addy, On the Archetypal Nature of Bad Trips and Freakouts A Review of Confrontation With... more Peter H. Addy, On the Archetypal Nature of Bad Trips and Freakouts A Review of Confrontation With the Unconscious: Jungian Depth Psychology and Psychedelic Experience , June 16, 2014, Vol. 59, No. 24, Article 4 © 2014 American Psychological Association

The first of three papers relative to Peter H. Addy's review of Scott J. Hill "Confrontation with the unconscious".

  1. Review 2) Scott Hill reply 3) P. Addy reply to Scott Hill.
    All 3 freely available at the "Center for the history of Psychology".
    (Massimo Izzo)

Research paper thumbnail of Scott J Hill, In Appreciation for Dr. Ronald Sandison, MAPS bulletin, 2010 vol XX, Nr.

Research paper thumbnail of 2014 Stephen A. Martin - Review of the Confrontation with the unconscious - Scott Hill.pdf

The Journal of Transpersonal Psychology, 2014

Stephen A. Martin book review of: HILL, SCOTT J (2013). Confrontation with the unconscious: Jungi... more Stephen A. Martin book review of: HILL, SCOTT J (2013). Confrontation with the unconscious: Jungian depth psychology and psychedelic experience. London, UK: Muswell Hill Press. xiii +252 pp. ISBN 978-1908995070

Research paper thumbnail of 2019 Massimo Izzo - traduzione italiana di - Stephen A. Martin Book Review - Scott J. Hill.pdf

The Journal of Transpersonal Psychology, 2014

Traduzione italiana di Massimo Izzo della recensione di Stephen A. Martin al libro: HILL, SCOTT J... more Traduzione italiana di Massimo Izzo della recensione di Stephen A. Martin al libro: HILL, SCOTT J (2013). Confrontation with the unconscious: Jungian depth psychology and psychedelic experience. London, UK: Muswell Hill Press. xiii +252 pp. ISBN 978-1908995070

Research paper thumbnail of 2016 Intervista a Massimo Izzo, Oltre l’Archeologia Biblica, verso una nuova idea di Neolitico.pdf

Ho incontrato Massimo Izzo durante la sua conferenza su Gobekli Tepe al "Centro di Cultura Contem... more Ho incontrato Massimo Izzo durante la sua conferenza su Gobekli Tepe al "Centro di Cultura Contemporanea Metzger", di Torino, il 15 ottobre 2016. La scoperta di Gobekli Tepe, il cui scavo sistematico è iniziato solo nel 1995, ha ribaltato completamente la ricostruzione, fino ad allora ipotizzata, della sequenza evolutiva dell'umanità verso la socialità e la modernità. Trovando interessante il suo approccio, l'ho intervistato per la rivista Kasparhauser.

Research paper thumbnail of 2016 Interview to Massimo Izzo, Beyond Biblical Archeology, toward a new vision of Neolithic Age.pdf

I have met Massimo Izzo during his conference on Gobekli Tepe, the past 15 October, at the " Cent... more I have met Massimo Izzo during his conference on Gobekli Tepe, the past 15 October, at the " Centro di Cultura Contemporanea Metzger " in Turin, Italy. The discovery of Gobekli Tepe, whose systematic digging is begun only in 1995, has overturned completely the reconstruction, until then assumed, of the evolutionary sequence of the humanity towards sociality and modernity. Finding his approach interesting, I have interviewed him for Kasparhauser Magazine

Nella conferenza è presentata l'analisi dei testi e raffigurazioni del libro dell'Am-Duat della t... more Nella conferenza è presentata l'analisi dei testi e raffigurazioni del libro dell'Am-Duat della tomba di Thutmose III, ca 1450 a.C. dal punto di vista della Psicologia Junghiana.

L''analisi è basata sui lavori degli psicologi junghiani Andreas Schweizer e Theodor Abt, in collaborazione con l'egittologo Erik Hornug. L'interpretazione dei testi identifica il processo rappresentato in Egitto come corrispondente allo junghiano Principio di Individuazione.

Una parte iniziale è dedicata alla relazione tra l'uso di psichedelici e la psicologia junghiana, in vista della necessità di sistemi di "protezione", espressa dai testi egiziani, per effettuare il passo fondamentale del processo di individuazione: il pauroso incontro con l'Ombra.

Le tecniche con uso di psichedelici per l'incontro con l'Ombra e col Trauma degli junghiani Scott J.Hill, Ann Shulgin e dello psichiatra Claudio Naranjo vengono così inserite nel Processo di Individuazione descritto dai testi.

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Research paper thumbnail of C.G. Jung e gli Psichedelici, un rapporto difficile

ALTROVE, 2024

Un filo concettuale importante lega l’esperienza psichedelica al mondo della psicologia analitica... more Un filo concettuale importante lega l’esperienza psichedelica al mondo della psicologia analitica di Carl Gustav Jung, nata all’inizio del XX° secolo. Lo psichiatra Ben Sessa ci ricorda che la psicologia di Jung è stata abbracciata dalla comunità psichedelica per la sua teoria dell’inconscio collettivo, le cui immagini si accordano con molte esperienze psichedeliche. Dello stesso parere sono alcuni studiosi di formazione in psicologia analitica, come lo psicologo junghiano Scott J. Hill.

Research paper thumbnail of L'origine del Segreto del Fiore d'Oro: fonti e traduzioni.

Journal of Daoist Studies, 2023

Questo studio presenta un'investigazione sulle fonti, versioni e traduzioni del testo alchemico T... more Questo studio presenta un'investigazione sulle fonti, versioni e traduzioni del testo alchemico Taiyi jinghua zongzhi 太一金華宗旨 (Il Segreto del Fiore d'Oro) e Huiming Jing 慧明經 (Scrittura di saggezza), tradotti da Richard Wilhelm e commentati da Carl Gustav Jung (Wilhelm 1962). Lo scopo dello studio è fornire aiuto agli psicologi nell'analisi dei concetti e tecniche Daoiste in termini psicologici, fornendo ulteriori ricerche storiche e alcune correzioni al materiale pubblicato. Lo studio accerta la cronologia e provenienza dello Taiyi jinghua zongzhi, evidenziando alcune attribuzioni inappropriate. Altrettanto vengono riportati gli studi che hanno identificato l'origine della versione di Thomas Cleary, insieme alle relative critiche accademiche. L'autore propone quindi traduzioni alternative, in particolare una traduzione con commentario psicologico del Taiyi jinghua zongzhi raramente citata, derivata da una tesi di dottorato presentata nel 1967 al C.G. Jung Institute. Lo studio riporta anche la critica alle traduzioni e interpretazioni di Wilhelm e Jung del testo Huiming jing, una fonte primaria dell'analisi psicologica di Jung, e suggerisce riferimenti aggiornati a traduzioni accademiche.

Research paper thumbnail of The Origin of The Secret of the Golden Flower: Sources and Translations

Journal of Daoist Studies, Jan 1, 2023

This paper presents an investigation into sources, versions, and translations of the alchemical t... more This paper presents an investigation into sources, versions, and translations of the alchemical texts Taiyi jinghua zongzhi 太 一金華宗旨 (The Secret of the Golden Flower) and Huiming jing 慧 明經 (Wisdom Scripture), translated by Richard Wilhelm and commented by Carl Gustav Jung. The study aims to help psychologists in the analysis of Daoist concepts and techniques in psychological terms, providing further historical research and some corrections to previously published materials. The study ascertains the chronology and provenance of the Taiyi jinghua zongzhi, highlighting some improper attribution. It also
reports studies that identified the origin of Thomas Cleary’s version, together with scholarly criticisms. The author then proposes alternative translations, notably a rarely cited 1967 Taiyi jinghua zongzhi rendition with a psychological commentary derived from a Ph.D. thesis presented at the C. G. Jung Institute. The study also reports the criticism of Wilhelm’s and Jung’s translation and interpretation of the Huiming jing, a primary source for Jung’s psychological analysis, and recommends updated references to academic translations.

Research paper thumbnail of Criticism to the "Great Goddess" concept: a short bibliography

The short bibliography presented in this paper relates to the critique to the "Great Goddess", a ... more The short bibliography presented in this paper relates to the critique to the "Great Goddess", a notion that several scholars, first of all Marija Gimbutas, believed to be present and well rooted in many different and distant in time and space prehistoric civilizations, as a sort of "feminine archetype".

Research paper thumbnail of Bibliografia breve sulle critiche al mito della "Grande Dea"

Questa breve lista bibliografica vuole introdurre alcuni dei maggiori lavori di analisi critica d... more Questa breve lista bibliografica vuole introdurre alcuni dei maggiori lavori di analisi critica del mito della "Grande Dea", ritenuto da alcuni autori, in primis l'archeologa Marija Gimbutas, come caratterizzante varie civiltà preistoriche, neolitiche, e di epoca storica, ed afferenti a bacini geografici distanti nello spazio e nel tempo. L'ipotesi dell'esistenza di un culto preistorico della "Grande Dea", idea nata a metà '800, ha conosciuto una larga diffusione sia accademica che popolare dagli anni '70 in poi, penetrando in campi diversi da quello archeologico. Da queste teorie sono state tratte molte considerazioni e studi di tipo sociologico e psicologico, analisi in genere portate avanti da specialisti di campi diversi dall'archeologia, e quindi mancanti del senso critico proveniente da una specializzazione di tipo archeologico. Come sottolineato da molti autori qui elencati, le estrapolazioni da questo indimostrato mito dell'antichità hanno introdotto pericoli e danni di imprevista natura, soprattutto presso il pubblico femminile. Purtroppo le critiche accademiche sono rimaste a lungo celate agli occhi del più vasto pubblico consistendo tipicamente in libri a bassa tiratura o pubblicazioni di settore non accessibili al di fuori delle università. La recente disponibilità on-line di buona parte delle pubblicazioni accademiche, può far arrivare il discorso critico al grande pubblico. Questa breve lista sulle critiche accademiche al concetto di "Grande Dea" vuole quindi riassumere le maggiori pubblicazioni accademiche che siano gratuitamente disponibili per il download e quei libri sull'argomento che risultino ancora disponibili alla vendita. In maniera necessariamente limitata è invece trattato il vastissimo argomento delle figurine neolitiche, legato ad una bibliografia troppo copiosa per lo specifico argomento qui trattato. Un discorso a parte meritano invece alcuni casi di contraffazione di reperti archeologici relativi a materiale "Grande Dea", che devono venir trattati singolarmente. E' questo il caso della presunta "Grande Dea" di Catal Huyuk di James Mellaart, sul quale l'autore ha in preparazione una dettagliata pubblicazione. Per la lista è stato favorito un ordine cronologico piuttosto che alfabetico, con la raccomandazione di iniziare letture dai lavori più recenti che potrebbero essere più aggiornati sugli aspetti archeologici.

Research paper thumbnail of 2020 - Massimo Izzo - Antico Testamento ed Archeologia, un rapporto difficile.

Rubrics.it, 2020

Antico Testamento ed Archeologia, un rapporto difficile Le prove archeologiche dell'anti-storicit... more Antico Testamento ed Archeologia, un rapporto difficile Le prove archeologiche dell'anti-storicità dei racconti della Bibbia raggiungono il grande pubblico solo negli anni duemila. Così come la provenienza del Dio di Israele dal pantheon pagano del Vicino Oriente. L'imbarazzante storia di un ritardo accademico. di Massimo Izzo Storia, Religione e Antropologia-Aprile 2020 All'inizio degli anni 2000 sono apparse agli occhi del grande pubblico delle novità importanti riguardanti le analisi storico-archeologiche e biblistiche dell'Antico Testamento, provenienti dal mondo accademico israeliano. Possiamo dividere le analisi dell'Antico Testamento in due grandi settori, corrispondenti ad altrettanti ambiti accademici: a) quello storico-archeologico, che si occupa della verifica della realtà storica dei racconti e riferimenti biblici, forniti dall'Archeologia Biblica; b) e quello dell'analisi contenutistica, filologica e testuale dei concetti, tradizioni ed elementi di storia delle religioni, in capo alla Biblistica. Oggi parliamo di Archeologia Biblica. Un modo sintetico per iniziare questa breve panoramica è un articolo (Herzog, Ze'ev, 1999) apparso nella popolare rivista israeliana "Haaretz" nel 1999, dal titolo "Deconstructing the Walls of Jerico", a firma di Ze'ev Herzog, direttore del Dipartimento di Archeologia dell'Università di Tel Aviv. Riportando i passi salienti dell'articolo: «Questo è ciò che gli archeologi hanno imparato dai loro scavi nella terra d'Israele. Gli israeliti non sono mai stati in Egitto, non hanno mai vagato nel deserto, non hanno conquistato la terra promessa in una campagna militare, e non l'hanno mai ceduta alle 12 tribù d'Israele. Forse ancora più difficile da digerire è il fatto che la monarchia unita di Davide e Salomone, che è descritta nella Bibbia come una potenza regionale, era al massimo un piccolo regno tribale. E arriverà come uno spiacevole shock per molti che il dio di Israele, Jehovah, aveva una consorte femminile e che l'originale religione israelita adottò il monoteismo solo nel periodo finale della monarchia e non sul Monte Sinai». Cosa è successo nel 1999 da rendere improvvisamente falsa la narrazione biblica dell'esistenza storica dell'intera identità ebraica sia di popolo che religiosa, per buona parte delle epoche descritte nella Bibbia? Prima di poter scendere in dettagli sull'argomento, è importante rispondere a questa domanda, legata a spiacevoli circostanze storiche del XX° secolo e come tali necessarie da raccontare. La risposta circostanziata viene data nel 2001 da altri due archeologi dell'Università di Tel Aviv, con la pubblicazione di un libro semi-divulgativo (Finkelstein, I., Silberman, N.A. 2001) che

Research paper thumbnail of A Sexist View of Prehistory

Archaeology, 1992

Fads and fancies come and go not only among the general public but within the academic community ... more Fads and fancies come and go not only among the general public but within the academic community as well. One of the latest of these popular with some feminist scholars and New Age groupies, is the cult of the Mother Goddess.
Marija Gimbutas of the University of California at Los Angeles is a principal advocate for this cult, having worked at Neolithic and Bronze Age sites in central Europe for decades.

https://www.jstor.org/stable/41766076

Research paper thumbnail of Goddesses, Gimbutas and archaeology 'New Age'

Antiquity, 1995

For a century a notion of a prehistoric Mother Goddess has infused some perceptions of ancient Eu... more For a century a notion of a prehistoric Mother Goddess has infused some perceptions of ancient Europe, whatever the realities of developing archaeological knowledge. With the reverent respect now being given to Marija Gimbutas, and her special vision of a perfect matriarchy in Old Europe, a daughter-goddess is now being made, bearer of a holy spirit
in our own time, to be set alongside the wise mother of old.

Research paper thumbnail of Ian Hodder - Woman and men - Scientif american, vol 290 jan

Scientific American, 2004

TOWN OF ÇATALHÖYÜK was a hive of activity, with its residents grinding grain and baking bread, pr... more TOWN OF ÇATALHÖYÜK was a hive of activity, with its residents grinding grain and baking bread, processing the animals felled by hunters, weaving cloth and baskets, chipping and polishing obsidian tools and weapons. Many of these daily chores took place on the roofs of the settlement. The town had no streets, and inhabitants moved about on the roofs, entering their dwellings, which were made of sun-dried mud bricks, reeds and plaster, through hatchwaylike openings down wooden stairways.

Research paper thumbnail of La nuova psicoterapia: MDMA e l'Ombra - Ann Shulgin

Eleusis, 1995

L'analista junghiana Ann Shulgin, moglie del chimico Sasha Shulgin, scopritore delle proprietà ps... more L'analista junghiana Ann Shulgin, moglie del chimico Sasha Shulgin, scopritore delle proprietà psicoattive dell'MDMA, espone la sua pratica psicoterapeutica di somministrazione ai pazienti di MDMA per facilitare il primo passo del processo di individuazione junghiano, l'incontro con l'Ombra

Research paper thumbnail of The new psychotherapy: MDMA and the Shadow - Ann Shulgin

ELEUSIS, 1995

The Jungian analyst Ann Shulgin, wife of the chemist Sasha Shulgin, discoverer of the psychoactiv... more The Jungian analyst Ann Shulgin, wife of the chemist Sasha Shulgin, discoverer of the psychoactive qualities of MDMA, talks of her psychotherapeutic practice of using MDMA to facilitate the first step of C.G. Jung individuation process, the meeting with the Shadow.

Research paper thumbnail of Response to Scott J. Hill ; Original review: On the Archetypal Nature of Bad Trips and Freakouts

PsycCRITIQUES, 2014

Peter H. Addy, Response to Scott J. Hill, PsycCRITIQUES, October 6, 2014, Vol. 59, No. 40, Articl... more Peter H. Addy, Response to Scott J. Hill, PsycCRITIQUES, October 6, 2014, Vol. 59, No. 40, Article 9

The third of three papers relative to Peter H. Addy's review of Scott J. Hill "Confrontation with the unconscious".

  1. Review 2) Scott Hill reply 3) P. Addy reply to Scott Hill.
    All 3 freely available at the "Center for the history of Psychology".
    (Massimo Izzo)

Research paper thumbnail of The Relevance of Jungian Psychology to Current Psychedelic Research ; Original review: On the Archetypal Nature of Bad Trips and Freakouts

PsycCritiques, 2014

Scott J. Hill, The Relevance of Jungian Psychology to Current Psychedelic Research, PycCRITIQUES,... more Scott J. Hill, The Relevance of Jungian Psychology to Current Psychedelic Research, PycCRITIQUES, October 6, 2014, Vol. 59, No. 40, Article 8

The second of three papers relative to Peter H. Addy's review of Scott J. Hill "Confrontation with the unconscious".

  1. Review 2) Scott Hill reply 3) P. Addy reply to Scott Hill.
    All 3 freely available at the "Center for the history of Psychology".
    (Massimo Izzo)

Research paper thumbnail of On the Archetypal Nature of Bad Trips and Freakouts; A Review of Confrontation With the Unconscious: Jungian Depth Psychology and Psychedelic Experience

PsycCRITIQUES, 2014

Peter H. Addy, On the Archetypal Nature of Bad Trips and Freakouts A Review of Confrontation With... more Peter H. Addy, On the Archetypal Nature of Bad Trips and Freakouts A Review of Confrontation With the Unconscious: Jungian Depth Psychology and Psychedelic Experience , June 16, 2014, Vol. 59, No. 24, Article 4 © 2014 American Psychological Association

The first of three papers relative to Peter H. Addy's review of Scott J. Hill "Confrontation with the unconscious".

  1. Review 2) Scott Hill reply 3) P. Addy reply to Scott Hill.
    All 3 freely available at the "Center for the history of Psychology".
    (Massimo Izzo)

Research paper thumbnail of Scott J Hill, In Appreciation for Dr. Ronald Sandison, MAPS bulletin, 2010 vol XX, Nr.

Research paper thumbnail of 2014 Stephen A. Martin - Review of the Confrontation with the unconscious - Scott Hill.pdf

The Journal of Transpersonal Psychology, 2014

Stephen A. Martin book review of: HILL, SCOTT J (2013). Confrontation with the unconscious: Jungi... more Stephen A. Martin book review of: HILL, SCOTT J (2013). Confrontation with the unconscious: Jungian depth psychology and psychedelic experience. London, UK: Muswell Hill Press. xiii +252 pp. ISBN 978-1908995070

Research paper thumbnail of 2019 Massimo Izzo - traduzione italiana di - Stephen A. Martin Book Review - Scott J. Hill.pdf

The Journal of Transpersonal Psychology, 2014

Traduzione italiana di Massimo Izzo della recensione di Stephen A. Martin al libro: HILL, SCOTT J... more Traduzione italiana di Massimo Izzo della recensione di Stephen A. Martin al libro: HILL, SCOTT J (2013). Confrontation with the unconscious: Jungian depth psychology and psychedelic experience. London, UK: Muswell Hill Press. xiii +252 pp. ISBN 978-1908995070

Research paper thumbnail of 2016 Intervista a Massimo Izzo, Oltre l’Archeologia Biblica, verso una nuova idea di Neolitico.pdf

Ho incontrato Massimo Izzo durante la sua conferenza su Gobekli Tepe al "Centro di Cultura Contem... more Ho incontrato Massimo Izzo durante la sua conferenza su Gobekli Tepe al "Centro di Cultura Contemporanea Metzger", di Torino, il 15 ottobre 2016. La scoperta di Gobekli Tepe, il cui scavo sistematico è iniziato solo nel 1995, ha ribaltato completamente la ricostruzione, fino ad allora ipotizzata, della sequenza evolutiva dell'umanità verso la socialità e la modernità. Trovando interessante il suo approccio, l'ho intervistato per la rivista Kasparhauser.

Research paper thumbnail of 2016 Interview to Massimo Izzo, Beyond Biblical Archeology, toward a new vision of Neolithic Age.pdf

I have met Massimo Izzo during his conference on Gobekli Tepe, the past 15 October, at the " Cent... more I have met Massimo Izzo during his conference on Gobekli Tepe, the past 15 October, at the " Centro di Cultura Contemporanea Metzger " in Turin, Italy. The discovery of Gobekli Tepe, whose systematic digging is begun only in 1995, has overturned completely the reconstruction, until then assumed, of the evolutionary sequence of the humanity towards sociality and modernity. Finding his approach interesting, I have interviewed him for Kasparhauser Magazine