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Papers by Massimo Lanzi

Research paper thumbnail of Re-cycle Op_positions II

Research paper thumbnail of Societt, Economia E Spazio a Napoli. Esplorazioni E Riflessioni (Society, Economy and Space in Naples. Explorations and Reflections)

Societt, Economia E Spazio a Napoli. Esplorazioni E Riflessioni (Society, Economy and Space in Naples. Explorations and Reflections)

SSRN Electronic Journal, 2000

Research paper thumbnail of Progettazione Urbana delle aree compromesse- relazione finale dell'attività di ricerca 01/02/2014-31/01/2015

L'attività di ricerca, svolta in maniera congiunta e coordinata con il laboratorio d, ha posto la... more L'attività di ricerca, svolta in maniera congiunta e coordinata con il laboratorio d, ha posto la sua attenzione sulla vulnerabilità della città contemporanea e sulla necessità di ripensare gli strumenti tradizionali del progetto e della rigenerazione urbana in relazione ai grandi temi che interessano il territorio della crisi: la scarsità di risorse economiche, la compromissione delle risorse ambientali, la diffusione dei territori dello scarto e del rifiuto. Obiettivo fondamentale è stato, sviluppando ulteriormente le linee di analisi già affrontate nel primo anno di attività dal Laboratorio dell'Unità di Napoli della ricerca PRIN "RE-CYCLE Italy. Nuovi cicli di vita per architetture e infrastrutture della città e del paesaggio", quello di costruire un modello interpretativo per gli spazi del drosscape rimettendo in gioco la molteplicità di forme dello spazio aperto che la città contemporanea ci consegna, assieme alle loro potenzialità di relazione, concatenazione e complessità di usi, provando a distinguere, indirizzare, e selezionare priorità. L’esercizio di una visione sfocata quale alternativa concreta che lavora nel merito della qualità dei contesti analizzati e in maniera interscalare..
Quelle che si è inteso proporre è stato il lavoro sui territori dello scarto, della dismissione e dell'abbandono (drosscape) come nuova armatura territoriale in grado, attraverso l'interazione con le armature territoriali naturali e antropiche di lunga permanenza (waterscape, ruralscape, infrascape) e con le morfologie insediative, di rappresentare i temi del paesaggio urbano contemporaneo proponendo, al contempo, una nuova matrice interpretativa per la dispersione urbana e per la costruzione di network paesaggistici a diverse scale che, integrando processi di bonifica e progetto di riciclo del territorio, lavorino alla conformazione in chiave pubblica dei territori dello scarto, della dismissione e dell'abbandono.
La collaborazione con l'unità locale del PRIN Recycle ha trovato nel concreto confronto con la realtà di due aree studio (l'area orientale di Napoli e il litorale domitio) diversi spunti di riflessione e approfondimento

Il lavoro è stato svolto presso il Dipartimento di Architettura dell'"Università degli Studi di Napoli Federico II" in modo indipendente, ricercando intersezioni e collaborazioni nell’ambito di studi e ricerche in corso di svolgimento in particolare nell'ambito delle attività dell’Unità di Ricerca di Napoli del PRIN “Re-cycle Italy. Nuovi cicli di vita per architetture e infrastrutture della città e del territorio” ed è presentato in convegni e seminari, nazionali ed internazionali, trovando riscontro in numerose pubblicazioni scientifiche.

Research paper thumbnail of "Public Drosscape. Nuove forme dello spazio pubblico dal riciclo dei telai territoriali" in Urbanistica Informazioni n°257/2014

L'attuale condizione di crisi induce pratiche territoriali e spaziali innovative che investono la... more L'attuale condizione di crisi induce pratiche territoriali e spaziali innovative che investono la città e portano a riconoscere da un lato il ripiegamento su condizioni iperindividualizzate dove difendere il proprio privato, dall’altro l’accumularsi di forme di spazio vuoto in una porosità nuova, lontana dalla retorica dei grandi vuoti urbani e che coinvolge drosscape (territori dell'abbandono, del rifiuto e della dismissione), sistemi ambientali e reti energetiche e della mobilità.
L’ipotesi sottesa al contributo proposto è che, in riferimento a queste spazialità latenti, sia possibile riconoscere e distinguere un mosaico attivo di spazi della vita in pubblico attraverso il quale reinventare il paesaggio urbano e aprirlo a nuovi cicli di vita (Re-cycle) ragionando sulla natura dello spazio pubblico come elemento di ricomposizione delle ingiustizie spaziali e sulla dimensione collettiva dei paesaggi dello scarto.

Research paper thumbnail of "Innovare per costruire un nuovo telaio territoriale" in Op-Positions II, pagg. 60-66

Research paper thumbnail of Progetto di riqualificazione delle aree di proprietà Kuwait nell'area orientale di Napoli

Gli effetti della recessione economica hanno determinato un cambiamento radicale delle priorità e... more Gli effetti della recessione economica hanno determinato un cambiamento radicale delle priorità e modificato comportamenti di lungo periodo nei modi d'uso del territorio. La città contemporanea si è scoperta vulnerabile, prospettando un destino diverso da quello della crescita illimitata e rispetto al quale non è più possibile tornare indietro. Le discipline del progetto sono pertanto chiamate a interrogarsi su un'idea futura di città che dovrà confrontarsi con fenomeni sempre più diffusi di contrazione e con la necessità di ripensare importanti dotazioni territoriali che, per effetto delle dismissioni e del ridimensionamento delle pratiche d'uso del territorio, tornano nelle disponibilità della trasformazione. La recessione diventa quindi un tema tecnico rispetto al quale il progetto urbano deve essere interpretato come uno strumento di condivisione di scenari futuri e di convergenza disciplinare per la messa in atto di nuove pratiche sociali, ambientali ed economiche, ma per fare questo non si può prescindere da un ripensamento complessivo del processo di rigenerazione delle aree urbane. Troppo spesso, infatti, tale processo si è risolto in una costruzione frammentaria e discontinua del territorio all'interno della quale l'idea di sostenibilità si è ridotta alla somministrazione di servizi senza che la concreta abitabilità degli spazi aperti o la possibilità che il grado di fruibilità e di naturalità diffusa di alcuni spazi possa avere una funzione importante sul versante del risparmio energetico (dunque anche con un ritorno economico) o sulla riduzione dell'isola di calore urbano siano divenuti argomenti frequenti nelle routine di operatori e tecnici.

Research paper thumbnail of Indifferenza e consapevolezza. Territori del consumo e tattiche di riciclo

Di fronte all'insufficienza dei tradizionali strumenti urbanistici normodipendenti e della costru... more Di fronte all'insufficienza dei tradizionali strumenti urbanistici normodipendenti e della costruzione di repertori meramente descrittivi, il paper intende proporre l'individuazione di alcune categorie interpretative (temi dello sguardo) in grado di restituire un doppio livello di contenuti parametrici e di indirizzo e di interpretare la complessità dei territori del consumo. Attraverso tali categorie saranno avanzati specifici quesiti al progetto di riciclo e di riuso di questi territori nei termini di un'inversione del rapporto tra pieni e vuoti -a causa della povertà e della serialità dei materiali con cui sono stati costruiti questi territori ma soprattutto della scarsa qualità degli spazi verdi e grigi che li connotano-e di una riflessione sulla costruzione di una misura urbana che non appartiene ad uno scenario di crescita e di espansione ma alla reinvenzione del presente.

Research paper thumbnail of Deus ex machina commercii: scenari operativi per i luoghi del consumo

parte I " […] shopping is arguably the last remaining form of public activity. Trought a battery ... more parte I " […] shopping is arguably the last remaining form of public activity. Trought a battery of increasingly predatory forms, shops has infi ltrated, colonized, and even replaced, almost every aspect of urban life. Town centers, suburbs, streets, and now airports, train station, museums, hospitals, schools, the internet and the military are shaped by the mechanisms and spaces of shopping […]" R. Koolhass 1 Al di là del tono enfatico e paradossale quando dichiara che lo shopping (inteso come l'insieme delle pratiche legate al consumo) è l'ultima forma di pratica collettiva che ci è rimasta, l'affermazione di Koolhass mette in luce come lo stretto rapporto che, a partire dal Diciannovesimo secolo 2 , si è instaurato tra commercio, pratiche del consumo ed organizzazione dello spazio urbano, abbia costituito una delle principali linee di lettura dello sviluppo urbano. Vi è infatti un accordo pressoché unanime nel riconoscere il ruolo svolto dai processi di consumo nel passaggio dalla città industriale alla città postindustriale. Già le ricerche di Mumford negli anni Sessanta e, più recentemente, quelle di Harvey hanno confermato la stretta connessione tra forma della città e accelerazione del ciclo economico; dove la contrazione dei tempi di produzione e distribuzione ha imposto una parallela accelerazione dei processi di scambio e di consumo delle merci determinando radicali trasformazioni che hanno inciso, non solo sui luoghi specifi catamente dedicati al commercio, ma nella struttura urbana nel suo complesso che ha visto dissolvere in maniera sempre più pronunciata la sua tradizionale dimensione fi sica e temporale. In tal senso la crescita di nuovi territori del consumo esterni ed indipendenti dalla tradizionale struttura urbana costituisce una chiara, quanto, straordinaria esemplifi cazione delle radicali trasformazioni del nostro quotidiano.

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Societt, Economia E Spazio a Napoli. Esplorazioni E Riflessioni (Society, Economy and Space in Naples. Explorations and Reflections)

SSRN Electronic Journal, 2000

Research paper thumbnail of Progettazione Urbana delle aree compromesse- relazione finale dell'attività di ricerca 01/02/2014-31/01/2015

L'attività di ricerca, svolta in maniera congiunta e coordinata con il laboratorio d, ha posto la... more L'attività di ricerca, svolta in maniera congiunta e coordinata con il laboratorio d, ha posto la sua attenzione sulla vulnerabilità della città contemporanea e sulla necessità di ripensare gli strumenti tradizionali del progetto e della rigenerazione urbana in relazione ai grandi temi che interessano il territorio della crisi: la scarsità di risorse economiche, la compromissione delle risorse ambientali, la diffusione dei territori dello scarto e del rifiuto. Obiettivo fondamentale è stato, sviluppando ulteriormente le linee di analisi già affrontate nel primo anno di attività dal Laboratorio dell'Unità di Napoli della ricerca PRIN "RE-CYCLE Italy. Nuovi cicli di vita per architetture e infrastrutture della città e del paesaggio", quello di costruire un modello interpretativo per gli spazi del drosscape rimettendo in gioco la molteplicità di forme dello spazio aperto che la città contemporanea ci consegna, assieme alle loro potenzialità di relazione, concatenazione e complessità di usi, provando a distinguere, indirizzare, e selezionare priorità. L’esercizio di una visione sfocata quale alternativa concreta che lavora nel merito della qualità dei contesti analizzati e in maniera interscalare..
Quelle che si è inteso proporre è stato il lavoro sui territori dello scarto, della dismissione e dell'abbandono (drosscape) come nuova armatura territoriale in grado, attraverso l'interazione con le armature territoriali naturali e antropiche di lunga permanenza (waterscape, ruralscape, infrascape) e con le morfologie insediative, di rappresentare i temi del paesaggio urbano contemporaneo proponendo, al contempo, una nuova matrice interpretativa per la dispersione urbana e per la costruzione di network paesaggistici a diverse scale che, integrando processi di bonifica e progetto di riciclo del territorio, lavorino alla conformazione in chiave pubblica dei territori dello scarto, della dismissione e dell'abbandono.
La collaborazione con l'unità locale del PRIN Recycle ha trovato nel concreto confronto con la realtà di due aree studio (l'area orientale di Napoli e il litorale domitio) diversi spunti di riflessione e approfondimento

Il lavoro è stato svolto presso il Dipartimento di Architettura dell'"Università degli Studi di Napoli Federico II" in modo indipendente, ricercando intersezioni e collaborazioni nell’ambito di studi e ricerche in corso di svolgimento in particolare nell'ambito delle attività dell’Unità di Ricerca di Napoli del PRIN “Re-cycle Italy. Nuovi cicli di vita per architetture e infrastrutture della città e del territorio” ed è presentato in convegni e seminari, nazionali ed internazionali, trovando riscontro in numerose pubblicazioni scientifiche.

Research paper thumbnail of "Public Drosscape. Nuove forme dello spazio pubblico dal riciclo dei telai territoriali" in Urbanistica Informazioni n°257/2014

L'attuale condizione di crisi induce pratiche territoriali e spaziali innovative che investono la... more L'attuale condizione di crisi induce pratiche territoriali e spaziali innovative che investono la città e portano a riconoscere da un lato il ripiegamento su condizioni iperindividualizzate dove difendere il proprio privato, dall’altro l’accumularsi di forme di spazio vuoto in una porosità nuova, lontana dalla retorica dei grandi vuoti urbani e che coinvolge drosscape (territori dell'abbandono, del rifiuto e della dismissione), sistemi ambientali e reti energetiche e della mobilità.
L’ipotesi sottesa al contributo proposto è che, in riferimento a queste spazialità latenti, sia possibile riconoscere e distinguere un mosaico attivo di spazi della vita in pubblico attraverso il quale reinventare il paesaggio urbano e aprirlo a nuovi cicli di vita (Re-cycle) ragionando sulla natura dello spazio pubblico come elemento di ricomposizione delle ingiustizie spaziali e sulla dimensione collettiva dei paesaggi dello scarto.

Research paper thumbnail of "Innovare per costruire un nuovo telaio territoriale" in Op-Positions II, pagg. 60-66

Research paper thumbnail of Progetto di riqualificazione delle aree di proprietà Kuwait nell'area orientale di Napoli

Gli effetti della recessione economica hanno determinato un cambiamento radicale delle priorità e... more Gli effetti della recessione economica hanno determinato un cambiamento radicale delle priorità e modificato comportamenti di lungo periodo nei modi d'uso del territorio. La città contemporanea si è scoperta vulnerabile, prospettando un destino diverso da quello della crescita illimitata e rispetto al quale non è più possibile tornare indietro. Le discipline del progetto sono pertanto chiamate a interrogarsi su un'idea futura di città che dovrà confrontarsi con fenomeni sempre più diffusi di contrazione e con la necessità di ripensare importanti dotazioni territoriali che, per effetto delle dismissioni e del ridimensionamento delle pratiche d'uso del territorio, tornano nelle disponibilità della trasformazione. La recessione diventa quindi un tema tecnico rispetto al quale il progetto urbano deve essere interpretato come uno strumento di condivisione di scenari futuri e di convergenza disciplinare per la messa in atto di nuove pratiche sociali, ambientali ed economiche, ma per fare questo non si può prescindere da un ripensamento complessivo del processo di rigenerazione delle aree urbane. Troppo spesso, infatti, tale processo si è risolto in una costruzione frammentaria e discontinua del territorio all'interno della quale l'idea di sostenibilità si è ridotta alla somministrazione di servizi senza che la concreta abitabilità degli spazi aperti o la possibilità che il grado di fruibilità e di naturalità diffusa di alcuni spazi possa avere una funzione importante sul versante del risparmio energetico (dunque anche con un ritorno economico) o sulla riduzione dell'isola di calore urbano siano divenuti argomenti frequenti nelle routine di operatori e tecnici.

Research paper thumbnail of Indifferenza e consapevolezza. Territori del consumo e tattiche di riciclo

Di fronte all'insufficienza dei tradizionali strumenti urbanistici normodipendenti e della costru... more Di fronte all'insufficienza dei tradizionali strumenti urbanistici normodipendenti e della costruzione di repertori meramente descrittivi, il paper intende proporre l'individuazione di alcune categorie interpretative (temi dello sguardo) in grado di restituire un doppio livello di contenuti parametrici e di indirizzo e di interpretare la complessità dei territori del consumo. Attraverso tali categorie saranno avanzati specifici quesiti al progetto di riciclo e di riuso di questi territori nei termini di un'inversione del rapporto tra pieni e vuoti -a causa della povertà e della serialità dei materiali con cui sono stati costruiti questi territori ma soprattutto della scarsa qualità degli spazi verdi e grigi che li connotano-e di una riflessione sulla costruzione di una misura urbana che non appartiene ad uno scenario di crescita e di espansione ma alla reinvenzione del presente.

Research paper thumbnail of Deus ex machina commercii: scenari operativi per i luoghi del consumo

parte I " […] shopping is arguably the last remaining form of public activity. Trought a battery ... more parte I " […] shopping is arguably the last remaining form of public activity. Trought a battery of increasingly predatory forms, shops has infi ltrated, colonized, and even replaced, almost every aspect of urban life. Town centers, suburbs, streets, and now airports, train station, museums, hospitals, schools, the internet and the military are shaped by the mechanisms and spaces of shopping […]" R. Koolhass 1 Al di là del tono enfatico e paradossale quando dichiara che lo shopping (inteso come l'insieme delle pratiche legate al consumo) è l'ultima forma di pratica collettiva che ci è rimasta, l'affermazione di Koolhass mette in luce come lo stretto rapporto che, a partire dal Diciannovesimo secolo 2 , si è instaurato tra commercio, pratiche del consumo ed organizzazione dello spazio urbano, abbia costituito una delle principali linee di lettura dello sviluppo urbano. Vi è infatti un accordo pressoché unanime nel riconoscere il ruolo svolto dai processi di consumo nel passaggio dalla città industriale alla città postindustriale. Già le ricerche di Mumford negli anni Sessanta e, più recentemente, quelle di Harvey hanno confermato la stretta connessione tra forma della città e accelerazione del ciclo economico; dove la contrazione dei tempi di produzione e distribuzione ha imposto una parallela accelerazione dei processi di scambio e di consumo delle merci determinando radicali trasformazioni che hanno inciso, non solo sui luoghi specifi catamente dedicati al commercio, ma nella struttura urbana nel suo complesso che ha visto dissolvere in maniera sempre più pronunciata la sua tradizionale dimensione fi sica e temporale. In tal senso la crescita di nuovi territori del consumo esterni ed indipendenti dalla tradizionale struttura urbana costituisce una chiara, quanto, straordinaria esemplifi cazione delle radicali trasformazioni del nostro quotidiano.