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Thesauri digitales by Maurizio Campanelli

Research paper thumbnail of Linking Evidence. A Digital Approach  to Medieval and Early Renaissance Rome: http://www.medievalrome.eca.ed.ac.uk

The Linking Evidence website aims to be an innovative research tool on medieval and early Renaiss... more The Linking Evidence website aims to be an innovative research tool on medieval and early Renaissance Rome. The idea of this project stems from the collaboration between two scholars with long-term projects on Rome, Dr Claudia Bolgia and Dr Maurizio Campanelli. They are working together to set up a hyper-textual online multiple database linking different 'evidences' or sources: descriptions of the city from the Mirabilia Romae (1140-42) to the De Varietate Fortunae of Poggio Bracciolini (1431), surviving or lost (but recorded) inscriptions from the same period associated with monuments and works of art, and images of these monuments, including both photographs of their current state and historical visual evidence (drawings, frescoes, prints, engravings etc.) reproducing the appearance of these monuments and artworks in the earlier centuries.

Starting from the pioneering collection of texts about Rome compiled by Valentini and Zucchetti (1940-54), from subsequent critical editions (e.g. Cavallini's, Master Gregory's and Petrarch's) and from the monumental, but outdated, collection of inscriptions by Forcella (1869-1884), all texts have been revised, digitalized and rendered searchable.

One of the strengths of this website is that it offers an 'intelligent' search by monuments, which means that if you search for a monument, the results will include all the relative references even if the sources refer to it by different names, i.e. if you search for Porta Sancti Pauli, you will find all passages referring to this gate, including those calling it Porta de Santo Pavolo, Porta Tigrelia, Porta Capena, Porta S. Paolo, Porta Trigemina, Porta Frumentaria, and Porta Cavina.

In addition to an intelligent search, the project aims to offer a new digital edition of the texts, a hyper-textual database with interactive links between texts and images, and virtual reconstructions of the City based on the textual descriptions, visualized through maps of the 'Romes' of the different medieval and early renaissance writers, where each site/building is linked to related images and texts.

The website addresses all types of hyper-textual searches, such as queries about people's names (ancient, medieval, historical and fictional), sites and toponyms, typologies of buildings, and works of art. It also provides the user with every possible type of cross-referencing between texts and images by means of hyperlinks to highlight their interconnections, similarities and differences.

Linking images to texts and texts to images in a new way, the project plans not only to bridge the gap between philology and art history, but also to create tools that will serve the study of history, archaeology, architectural history, classics, and palaeography.

Note: The first stage (available from November 2014) has focused on the major descriptions from the Mirabilia (1140-42) to the Tractatus de rebus antiquis Urbis Romae (1411) and on the inscriptions from the eleventh century to 1430. Some images (for instance those of the Castrum Sancti Angeli and the inscription of Porta S. Sebastiano) have been included to provide an example of what the website will offer when extended to stage 2, which will also include English translations of the texts.

Books by Maurizio Campanelli

Research paper thumbnail of I testi statutari del Commune d'Arcadia

I testi statutari dell’Arcadia non sono un corpus coeso. Al contrario, si tratta di testi eteroge... more I testi statutari dell’Arcadia non sono un corpus coeso. Al contrario, si tratta di testi eterogenei, sedimentati, accidentati, ostici nella forma e nel contenuto, non leggibili e meno ancora comprensibili senza un’edizione critica che metta insieme l’intero corpus. Non sorprende che non siano mai stati pubblicati, se non per minimi spezzoni, né siano mai entrati nell’orizzonte degli studi di chi si occupa di letteratura italiana. Le quattordici sezioni in cui si articola la presente edizione restituiscono finalmente nella loro interezza le fondamenta giuridiche e filosofiche dell’Arcadia, confermandone l’unicità nel panorama storico culturale in cui nacque e si sviluppò; non a caso questi testi appaiono come un crocevia di discipline, in cui si incontrano e trascorrono filologia, storia, diritto, filosofia, ma anche geografia storica, musica, arti figurative, astronomia, storia del libro. Eterogeneo nella forma, il corpus è tuttavia concorde nel raffigurare l’Arcadia come un Commune, ovvero un territorio liberamente offerto alla convivenza e cooperazione di discipline diverse e talora apparentemente lontane. È la viva immagine di una codisciplinarità sempre più si riflessa negli odierni studi sull’Arcadia, che ricalcano i confini intellettuali dell’antico Commune. È a questo moderno Coetus di studiosi che si offre la presente edizione, nata da una corso universitario di letteratura neolatina, progettata nell’estate del 2017 e realizzata tra la seconda metà del 2017 e l’estate del 2019 da un gruppo di studenti prima, studiosi poi, con lunghe giornate di lavoro sui manoscritti di difficile lettura e spesso malconci, conservati nell’archivio dell’Arcadia presso la Biblioteca Angelica. A questo gruppo di giovani, che sono oggi divisi in vari ambiti del mondo del lavoro e della ricerca, va la gratitudine di chi li ha inizialmente guidati Arcadiae in silvis.

Research paper thumbnail of "Eja age dic satyram". La musa pedestre nel Bosco Parrasio

Quattordici testi, dieci poeti, un arco temporale che va dalla fine del Seicento ai primi anni ’6... more Quattordici testi, dieci poeti, un arco temporale che va dalla fine del Seicento ai primi anni ’60 del Settecento: le satire raccolte nei tre volumi di Arcadum carmina (1721, 1756, 1768) ci mettono di fronte ad una straordinaria galleria di temi, vicende, personaggi. Una miriade di quadri che raffigurano novanta anni di cultura italiana, ma rivelano anche, nel dimenticato recesso (tale solo per noi oggi) del latino, un’Arcadia vitale e multiforme, quanto mai lontana da ogni manualistico stereotipo. Ma soprattutto testi belli da leggere, e non di rado divertenti.

Research paper thumbnail of Polemiche e filologia ai primordi della stampa. Le Obseruationes di Domizio Calderini, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2001

Research paper thumbnail of Mercurio Trismegisto, Pimander sive de Potestate et Sapientia Dei, a cura di M. Campanelli (Ficinus Novus. Opere di Marsilio Ficino, I), Torino, Aragno, 2011

Research paper thumbnail of Andrea Brenta, Discorso sulle discipline per l’inaugurazione dell’anno accademico nello Studium Urbis, a cura di M. Campanelli, Roma, Roma nel Rinascimento, 1995

Papers by Maurizio Campanelli

Research paper thumbnail of Hoc tu videris, o bone Custos": un autoritratto di Casti in Arcadia

Research paper thumbnail of Canoni d’Arcadia. Il custodiato di Crescimbeni

Studi sulla fondazione dell'Arcadia e sul custodiato di Crescimbeni

Research paper thumbnail of Rileggendo le lezioni pariniane di Belle Lettere (e alcune fonti già note)

Research paper thumbnail of Primizie antiquarie e teorie filologiche nella Roma del Settecento: qualche spunto dall’editio princeps dei Fasti Prenestini

Research paper thumbnail of Autografia e filologia alle origini della stampa

Research paper thumbnail of Settecento Latino II

Research paper thumbnail of Filologi per decoro della patria : due dalmati illustri e un caso letterario del secolo XVII

Research paper thumbnail of Pietro Bembo, Roma e la filologia del tardo Quattrocento: per una lettura del dialogo De Virgilii Culice et Terentii fabulis

Research paper thumbnail of “Ut doctorum ingenia excitaremus ad bene de hoc fragmento merendum”. Erste Anmerkungen zu den Supplementa des Fulvio Orsini zum Festus Farnesianus

Research paper thumbnail of Il latino allo specchio. Cultura e scuola in alcune satire italiane del Settecento

Il diritto di cittadinanza che il mondo della scuola ha nella satira è probabilmente tanto antico... more Il diritto di cittadinanza che il mondo della scuola ha nella satira è probabilmente tanto antico quanto la satira. Essendo la scuola del tardo Seicento e del Settecento quasi interamente basata sul latino, ed essendo la satira di questo periodo un genere ancora significativamente latino, non stupisce che la satira diventi a più riprese uno spazio in cui il latino sembra riflettere su se stesso, ovvero sui fondamenti del proprio impero linguistico e culturale. Comincerò dalla fine, chiamando in causa un personaggio che ha quattro quarti di nobiltà scientifica e didattica. Essendo nato nel e morto nel , Stefano Antonio Morcelli è uno dei non molti gesuiti che riuscirono a vivere la soppressione dell’ordine nel e la rifondazione nel . Nella prima metà degli anni ottanta pubblicò le sue grandi opere epigrafiche, ovvero i tre libri De stilo inscriptionum Latinarum () e le Inscriptiones commentariis subiectis (). Nel proemio della prima, indirizzato cultoribus antiquitatis, si era detto ...

Research paper thumbnail of Settecento Latino III. L’inflazione dei poeti e il monte di Testaccio in un’epistola di Contuccio Contucci

Una satira scritta nel 1735 da più famoso antiquario di metà Settecento, indirizzata a Michele Mo... more Una satira scritta nel 1735 da più famoso antiquario di metà Settecento, indirizzata a Michele Morei, custode dell'Arcadia, in cui si propone di istituire una sorta di tribunale per giudicare il valore della poesia italiana contemporanea in tutti i generi in cui essa si esercita. Il testo si inserisce come un contributo di prima qualità nel dibattitto sul ruolo dell'Arcadia nella prima metà del Settecento e in quello più generale sulla funzione sociale della poesia

Research paper thumbnail of Settecento latino IV. Due frammenti della preistoria poetica di G.B. Casti

Research paper thumbnail of Andrea Brenta, Discorso sulle discipline per l’inaugurazione dell’anno accademico nello Studium Urbis

Research paper thumbnail of Arcadizzare Sergardi. Un’epistola latina di Euristene Aleate ad Alfesibeo Cario

Il primo volume degli Arcadum Carmina (1721) contiene un’epistola in esametri di Niccolò Avanzini... more Il primo volume degli Arcadum Carmina (1721) contiene un’epistola in esametri di Niccolò Avanzini a Crescimbeni. Il testo mostra fin dall’esordio il carattere di una satira nello stile di Giovenale, cosa che rappresenta un unicum non solo negli Arcadum carmina, ma forse in tutta la produzione ufficiale dell’Arcadia degli anni di Crescimbeni. Nell’epistola dialogano l’autore e il Custode, attaccando, in maniera talora violenta, Cacula, un arrampicatore sociale che millanta una cultura che non ha. In realtà la satira è scritta nello stile di Sergardi, che nelle sue satire aveva spesso fatto riferimento all’Arcadia e ne aveva cercato il consenso, senza trovarlo. Il testo dell’Avanzini, che si conclude a sorpresa, si rivela dunque per un esperimento, ovvero il tentativo di mostrare come sarebbe dovuto essere Sergardi, se avesse voluto far accettare il suo Settano in Arcadia

Research paper thumbnail of Linking Evidence. A Digital Approach  to Medieval and Early Renaissance Rome: http://www.medievalrome.eca.ed.ac.uk

The Linking Evidence website aims to be an innovative research tool on medieval and early Renaiss... more The Linking Evidence website aims to be an innovative research tool on medieval and early Renaissance Rome. The idea of this project stems from the collaboration between two scholars with long-term projects on Rome, Dr Claudia Bolgia and Dr Maurizio Campanelli. They are working together to set up a hyper-textual online multiple database linking different 'evidences' or sources: descriptions of the city from the Mirabilia Romae (1140-42) to the De Varietate Fortunae of Poggio Bracciolini (1431), surviving or lost (but recorded) inscriptions from the same period associated with monuments and works of art, and images of these monuments, including both photographs of their current state and historical visual evidence (drawings, frescoes, prints, engravings etc.) reproducing the appearance of these monuments and artworks in the earlier centuries.

Starting from the pioneering collection of texts about Rome compiled by Valentini and Zucchetti (1940-54), from subsequent critical editions (e.g. Cavallini's, Master Gregory's and Petrarch's) and from the monumental, but outdated, collection of inscriptions by Forcella (1869-1884), all texts have been revised, digitalized and rendered searchable.

One of the strengths of this website is that it offers an 'intelligent' search by monuments, which means that if you search for a monument, the results will include all the relative references even if the sources refer to it by different names, i.e. if you search for Porta Sancti Pauli, you will find all passages referring to this gate, including those calling it Porta de Santo Pavolo, Porta Tigrelia, Porta Capena, Porta S. Paolo, Porta Trigemina, Porta Frumentaria, and Porta Cavina.

In addition to an intelligent search, the project aims to offer a new digital edition of the texts, a hyper-textual database with interactive links between texts and images, and virtual reconstructions of the City based on the textual descriptions, visualized through maps of the 'Romes' of the different medieval and early renaissance writers, where each site/building is linked to related images and texts.

The website addresses all types of hyper-textual searches, such as queries about people's names (ancient, medieval, historical and fictional), sites and toponyms, typologies of buildings, and works of art. It also provides the user with every possible type of cross-referencing between texts and images by means of hyperlinks to highlight their interconnections, similarities and differences.

Linking images to texts and texts to images in a new way, the project plans not only to bridge the gap between philology and art history, but also to create tools that will serve the study of history, archaeology, architectural history, classics, and palaeography.

Note: The first stage (available from November 2014) has focused on the major descriptions from the Mirabilia (1140-42) to the Tractatus de rebus antiquis Urbis Romae (1411) and on the inscriptions from the eleventh century to 1430. Some images (for instance those of the Castrum Sancti Angeli and the inscription of Porta S. Sebastiano) have been included to provide an example of what the website will offer when extended to stage 2, which will also include English translations of the texts.

Research paper thumbnail of I testi statutari del Commune d'Arcadia

I testi statutari dell’Arcadia non sono un corpus coeso. Al contrario, si tratta di testi eteroge... more I testi statutari dell’Arcadia non sono un corpus coeso. Al contrario, si tratta di testi eterogenei, sedimentati, accidentati, ostici nella forma e nel contenuto, non leggibili e meno ancora comprensibili senza un’edizione critica che metta insieme l’intero corpus. Non sorprende che non siano mai stati pubblicati, se non per minimi spezzoni, né siano mai entrati nell’orizzonte degli studi di chi si occupa di letteratura italiana. Le quattordici sezioni in cui si articola la presente edizione restituiscono finalmente nella loro interezza le fondamenta giuridiche e filosofiche dell’Arcadia, confermandone l’unicità nel panorama storico culturale in cui nacque e si sviluppò; non a caso questi testi appaiono come un crocevia di discipline, in cui si incontrano e trascorrono filologia, storia, diritto, filosofia, ma anche geografia storica, musica, arti figurative, astronomia, storia del libro. Eterogeneo nella forma, il corpus è tuttavia concorde nel raffigurare l’Arcadia come un Commune, ovvero un territorio liberamente offerto alla convivenza e cooperazione di discipline diverse e talora apparentemente lontane. È la viva immagine di una codisciplinarità sempre più si riflessa negli odierni studi sull’Arcadia, che ricalcano i confini intellettuali dell’antico Commune. È a questo moderno Coetus di studiosi che si offre la presente edizione, nata da una corso universitario di letteratura neolatina, progettata nell’estate del 2017 e realizzata tra la seconda metà del 2017 e l’estate del 2019 da un gruppo di studenti prima, studiosi poi, con lunghe giornate di lavoro sui manoscritti di difficile lettura e spesso malconci, conservati nell’archivio dell’Arcadia presso la Biblioteca Angelica. A questo gruppo di giovani, che sono oggi divisi in vari ambiti del mondo del lavoro e della ricerca, va la gratitudine di chi li ha inizialmente guidati Arcadiae in silvis.

Research paper thumbnail of "Eja age dic satyram". La musa pedestre nel Bosco Parrasio

Quattordici testi, dieci poeti, un arco temporale che va dalla fine del Seicento ai primi anni ’6... more Quattordici testi, dieci poeti, un arco temporale che va dalla fine del Seicento ai primi anni ’60 del Settecento: le satire raccolte nei tre volumi di Arcadum carmina (1721, 1756, 1768) ci mettono di fronte ad una straordinaria galleria di temi, vicende, personaggi. Una miriade di quadri che raffigurano novanta anni di cultura italiana, ma rivelano anche, nel dimenticato recesso (tale solo per noi oggi) del latino, un’Arcadia vitale e multiforme, quanto mai lontana da ogni manualistico stereotipo. Ma soprattutto testi belli da leggere, e non di rado divertenti.

Research paper thumbnail of Polemiche e filologia ai primordi della stampa. Le Obseruationes di Domizio Calderini, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2001

Research paper thumbnail of Mercurio Trismegisto, Pimander sive de Potestate et Sapientia Dei, a cura di M. Campanelli (Ficinus Novus. Opere di Marsilio Ficino, I), Torino, Aragno, 2011

Research paper thumbnail of Andrea Brenta, Discorso sulle discipline per l’inaugurazione dell’anno accademico nello Studium Urbis, a cura di M. Campanelli, Roma, Roma nel Rinascimento, 1995

Research paper thumbnail of Hoc tu videris, o bone Custos": un autoritratto di Casti in Arcadia

Research paper thumbnail of Canoni d’Arcadia. Il custodiato di Crescimbeni

Studi sulla fondazione dell'Arcadia e sul custodiato di Crescimbeni

Research paper thumbnail of Rileggendo le lezioni pariniane di Belle Lettere (e alcune fonti già note)

Research paper thumbnail of Primizie antiquarie e teorie filologiche nella Roma del Settecento: qualche spunto dall’editio princeps dei Fasti Prenestini

Research paper thumbnail of Autografia e filologia alle origini della stampa

Research paper thumbnail of Settecento Latino II

Research paper thumbnail of Filologi per decoro della patria : due dalmati illustri e un caso letterario del secolo XVII

Research paper thumbnail of Pietro Bembo, Roma e la filologia del tardo Quattrocento: per una lettura del dialogo De Virgilii Culice et Terentii fabulis

Research paper thumbnail of “Ut doctorum ingenia excitaremus ad bene de hoc fragmento merendum”. Erste Anmerkungen zu den Supplementa des Fulvio Orsini zum Festus Farnesianus

Research paper thumbnail of Il latino allo specchio. Cultura e scuola in alcune satire italiane del Settecento

Il diritto di cittadinanza che il mondo della scuola ha nella satira è probabilmente tanto antico... more Il diritto di cittadinanza che il mondo della scuola ha nella satira è probabilmente tanto antico quanto la satira. Essendo la scuola del tardo Seicento e del Settecento quasi interamente basata sul latino, ed essendo la satira di questo periodo un genere ancora significativamente latino, non stupisce che la satira diventi a più riprese uno spazio in cui il latino sembra riflettere su se stesso, ovvero sui fondamenti del proprio impero linguistico e culturale. Comincerò dalla fine, chiamando in causa un personaggio che ha quattro quarti di nobiltà scientifica e didattica. Essendo nato nel e morto nel , Stefano Antonio Morcelli è uno dei non molti gesuiti che riuscirono a vivere la soppressione dell’ordine nel e la rifondazione nel . Nella prima metà degli anni ottanta pubblicò le sue grandi opere epigrafiche, ovvero i tre libri De stilo inscriptionum Latinarum () e le Inscriptiones commentariis subiectis (). Nel proemio della prima, indirizzato cultoribus antiquitatis, si era detto ...

Research paper thumbnail of Settecento Latino III. L’inflazione dei poeti e il monte di Testaccio in un’epistola di Contuccio Contucci

Una satira scritta nel 1735 da più famoso antiquario di metà Settecento, indirizzata a Michele Mo... more Una satira scritta nel 1735 da più famoso antiquario di metà Settecento, indirizzata a Michele Morei, custode dell'Arcadia, in cui si propone di istituire una sorta di tribunale per giudicare il valore della poesia italiana contemporanea in tutti i generi in cui essa si esercita. Il testo si inserisce come un contributo di prima qualità nel dibattitto sul ruolo dell'Arcadia nella prima metà del Settecento e in quello più generale sulla funzione sociale della poesia

Research paper thumbnail of Settecento latino IV. Due frammenti della preistoria poetica di G.B. Casti

Research paper thumbnail of Andrea Brenta, Discorso sulle discipline per l’inaugurazione dell’anno accademico nello Studium Urbis

Research paper thumbnail of Arcadizzare Sergardi. Un’epistola latina di Euristene Aleate ad Alfesibeo Cario

Il primo volume degli Arcadum Carmina (1721) contiene un’epistola in esametri di Niccolò Avanzini... more Il primo volume degli Arcadum Carmina (1721) contiene un’epistola in esametri di Niccolò Avanzini a Crescimbeni. Il testo mostra fin dall’esordio il carattere di una satira nello stile di Giovenale, cosa che rappresenta un unicum non solo negli Arcadum carmina, ma forse in tutta la produzione ufficiale dell’Arcadia degli anni di Crescimbeni. Nell’epistola dialogano l’autore e il Custode, attaccando, in maniera talora violenta, Cacula, un arrampicatore sociale che millanta una cultura che non ha. In realtà la satira è scritta nello stile di Sergardi, che nelle sue satire aveva spesso fatto riferimento all’Arcadia e ne aveva cercato il consenso, senza trovarlo. Il testo dell’Avanzini, che si conclude a sorpresa, si rivela dunque per un esperimento, ovvero il tentativo di mostrare come sarebbe dovuto essere Sergardi, se avesse voluto far accettare il suo Settano in Arcadia

Research paper thumbnail of In errorum fovea languentes. Esportare la filologia nell’età degli incunaboli

Le edizioni dei classici latini costituiscono un luogo privilegiato per le riflessioni sui pregi ... more Le edizioni dei classici latini costituiscono un luogo privilegiato per le riflessioni sui pregi e i difetti della neonata arte tipografica da parte degli umanisti: tra grandi entusiasmi e feroci critiche, si fanno spazio confronti con il mondo del libro manoscritto e considerazioni sull’approccio ai testi consentito dal nuovo strumento, un approccio non solo quantitativamente ma anche qualitativamente diverso rispetto al passato, fino a proporre la mancata scoperta della stampa come il motivo che aveva provocato la rovina della cultura antica. Tipografi ed editori si servono inizialmente dei colofoni per veicolare le loro riflessioni sul nuovo tipo di libro, quasi sempre con scoperti intenti pubblicitari, nel segno di una continuità formale e di una discontinuità sostanziale con il libro manoscritto; ma ai colofoni rapidamente si affiancano le epistole prefatorie, che mettono a disposizione un più disteso spazio di riflessione, quasi sempre appannaggio degli umanisti. Questi ultimi...

Research paper thumbnail of “Benché io l’aia ià fatta per lettera”: gli inserti latini nella Cronica dell'Anonimo Romano

A partire da una rilettura del brano del prologo della Cronica in cui l’Anonimo parla dell’origin... more A partire da una rilettura del brano del prologo della Cronica in cui l’Anonimo parla dell’originaria redazione latina del testo, l'articolo avanza una proposta di integrazione per una lacuna e procede all’analisi delle formule, citazioni, espressioni solenni latine che punteggiano il testo volgare. Lo studio si concentra poi su quattro luoghi che aprono uno spiraglio, sia pur minimo, sul modo di lavorare dell’Anonimo e formula alcune ipotesi sul rapporto tra la versione volgare e l’originaria redazione latina alla luce del brano sulla battaglia di Poitiers, che costituisce il termine ante quem della composizione della Cronica. L'articolo formula infine un’ipotesi interpretativa dell’origine e delle funzioni dei brani latini inseriti nell’opera e un'ipotesi filologica sulla tradizione della Cronica nella fase che andò dall’originale all’archetipo

Research paper thumbnail of Settano in Arcadia

Quando nel 1721 Crescimbeni finalmente si decise a far pubblicare il primo volume delle poesie la... more Quando nel 1721 Crescimbeni finalmente si decise a far pubblicare il primo volume delle poesie latine degli Arcadi, non vi fece inserire neppure un verso di quello che era, con ogni evidenza, il maggior poeta latino circolante nel Bosco Parrasio, ovvero Ludovico Sergardi. La cosa non avrà stupito nessuno, a partire da Sergardi stesso. La sua fama di poeta latino era infatti pressoché interamente affidata alle Satyrae, gran parte delle quali in Phylodemum, testi che per il fatto di appartenere al genere satirico e per la loro specifica violenza verbale erano banditi per legge dalla comunità degli Arcadi, e quindi dalle loro pubblicazioni. Inoltre, sia nelle edizioni a stampa che nei manoscritti delle Satyrae allestiti vivente l’autore, il nome di Sergardi non comparve mai: tutti quei lunghi testi latini circolarono sempre sotto lo pseudonimo di Quinto Settano

Research paper thumbnail of Il ritorno alla natura nella prima epoca dell'Arcadia

L'Arcadia fu fondata in forma di repubblica democratica e popolare. In un contesto così innov... more L'Arcadia fu fondata in forma di repubblica democratica e popolare. In un contesto così innovativo, anche il rapporto dell'uomo con la natura fu sottoposto a una profonda revisione. Uno studio di alcuni testi pubblicati nella raccolta delle poesie latine degli Arcadi, apparsa a Roma nel 1721, ne offre ampie testimonianze

Research paper thumbnail of Poesia latina in Arcadia

Presupposti, genesi, funzioni e forme della poesia latina dell'Arcadia delle origini. Edizion... more Presupposti, genesi, funzioni e forme della poesia latina dell'Arcadia delle origini. Edizione di un testo recitato al Bosco Parrasio da Leone Strozzi nei primi anni '90 del Seicento

Research paper thumbnail of Settecento Latino V: L’Io Scettico e L’Io Satirico Del Giovane Casti