Paolo Iagulli - Academia.edu (original) (raw)
Papers by Paolo Iagulli
La Sociologia delle emozioni in Italia, 2009
How to cite Iagulli P. (2016), Randall Collins and the Sociology of Emotions [Italian Sociologica... more How to cite Iagulli P. (2016), Randall Collins and the Sociology of Emotions [Italian Sociological Review, 6 (3), 411-429] Retrieved from http://dx. Abstract The objective of this article is to illustrate the close relationship between the thought of Randall Collins-well-known in Italy for his manuals, less so for his more innovative works-and the sociology of emotions. The publication of his book Conflict Sociology (1975) was one of the most significant episodes in the emergence of this field of study towards the end of the 1970s. More importantly, though, Collins' interaction ritual theory is inextricably linked to the emotions: his "ritual theory of emotions" is an integral part of IR theory and has become the theory of reference for what now constitutes an autonomous sociological approach to the emotions. Collins may be reproached for configuring the social actor as overly emotional, but obviously this is also a merit, if one considers for how long sociological the...
Obiettivo del presente saggio è provare a illustrare il contributo di Erving Goffman (1922-1982) ... more Obiettivo del presente saggio è provare a illustrare il contributo di Erving Goffman (1922-1982) alla sociologia delle emozioni. Quest’ultima è una branca sociologica relativamente recente, ma che soprattutto negli Stati Uniti ha ormai, oltre che una sua autonomia disciplinare, una storia e molti approcci teorici. Goffman è uno dei (micro-) sociologi della seconda metà del Novecento più importanti e più studiati, anche in Italia. Non è questo, quindi, il luogo in cui tematizzare specificamente, e comunque in modo adeguato, né la sociologia delle emozioni1 né la riflessione sociologica dello studioso canadese2. Mi concentrerò, invece, per così dire, sul rapporto tra Goffman e le emozioni (e la sociologia delle emozioni). Ruth A. Wallace e Alison Wolf, all’interno di un noto ottimo manuale di teoria sociologica, scrivono che «la gestione delle impressioni è fondamentalmente, secondo Goffman, una strategia per evitare imbarazzo e vergogna, alimentata dal desiderio di mettersi in buona ...
Ai & Society, 2016
Obiettivo di questo saggio è quello di illustrare non solo in che modo le emozioni sono presenti ... more Obiettivo di questo saggio è quello di illustrare non solo in che modo le emozioni sono presenti nella sociologia di Norbert Elias, ma anche perché egli merita un posto di rilievo in quella che possiamo definire «una storia della sociologia delle emozioni prima della sociologia delle emozioni». Benché la sociologia delle emozioni stricto sensu nasca soltanto negli anni Settanta del secolo scorso negli Stati Uniti, tracce-spesso embrionali, ma significative-di un interesse per questo tema sono presenti in alcuni classici della sociologia. Fra di essi, possiamo senz'altro annoverare Elias. Questo scritto è uno studio sulla-e non di-sociologia delle emozioni. Non avanzeremo alcuna ipotesi interpretativa sulle emozioni nella società contemporanea: il fuoco tematico è esclusivamente connesso al pensiero del sociologo tedesco. Si metterà anche in evidenza come, benché la sociologia di Elias non abbia ispirato uno specifico approccio contemporaneo alle emozioni, almeno uno dei suoi discepoli e studiosi, l'olandese Cas Wouters, abbia largamente sviluppato la peculiare sociologia del suo mentore sul terreno delle emozioni. Parole chiave: processo di civilizzazione, Norbert Elias, emozioni, sociologia delle emozioni, Cas Wouters. 1. Si tratta di Turnaturi (1995).
Italian Sociological Review, 2019
The aim of this article is to draw attention to the close relationship that exists between intera... more The aim of this article is to draw attention to the close relationship that exists between interactionism and the sociology of emotions. Not only was the latter born (also) under the sign of interactionism, it has developed essentially through two perspectives, the positivist and the interactionist, that consider interaction a more or less fundamental dimension of the emotions as sociologically understood. It is the interactionist perspective that emphasizes its relevance, however, as demonstrated by two specific approaches which can be traced back to that perspective, the symbolic interactionist approach as such and the dramaturgical-cultural approach. Since it holds together the different ‘ingredients’ of the emotions, namely biology, culture and cognitive processes, the interactionist perspective is to be preferred for the purpose of adequately understanding them.
Italian Sociological Review, 2016
The objective of this article is to illustrate the close relationship between the thought of Rand... more The objective of this article is to illustrate the close relationship between the thought of Randall Collins - well-known in Italy for his manuals, less so for his more innovative works - and the sociology of emotions. The publication of his book Conflict Sociology (1975) was one of the most significant episodes in the emergence of this field of study towards the end of the 1970s. More importantly, though, Collins’ interaction ritual theory is inextricably linked to the emotions: his "ritual theory of emotions" is an integral part of IR theory and has become the theory of reference for what now constitutes an autonomous sociological approach to the emotions. Collins may be reproached for configuring the social actor as overly emotional, but obviously this is also a merit, if one considers for how long sociological theory was characterised by the primacy of normative and rational actors.
Nella storia del pensiero sociologico, le prospettive teoriche che hanno riservato una particolar... more Nella storia del pensiero sociologico, le prospettive teoriche che hanno riservato una particolare attenzione alla soggettività umana non si può certo dire che siano state prevalenti. L’attore sociale che ha maggiormente occupato la teoria sociologica è, infatti, il cd. homo sociologicus, vale a dire l’attore passivo, orientato se non proprio determinato dalle strutture societarie e comunque poco dotato dal punto di vista della riflessività e della intenzionalità. La sociologia nasce anzi, com’è noto, sostanzialmente negando, in particolare con Durkheim, il problema della soggettività: solo così sembrava possibile conferirle un’autonomia disciplinare, segnando la distanza da altre scienze sociali, prima tra tutte la psicologia (cfr. Sciolla Ricolfi 1989: 10). E questa tendenza ha accompagnato buona parte della riflessione sociologica, caratterizzando, ad esempio, un paradigma a lungo dominante come quello funzionalista, malgrado il tentativo da parte di Parsons di formulare una teor...
Studi Di Sociologia, 2009
Il lettore italiano non può usufruire della traduzione dell’ultima versione di un’opera capitale ... more Il lettore italiano non può usufruire della traduzione dell’ultima versione di un’opera capitale della letteratura scientifica del XX° secolo, come Il pensiero selvaggio di Lévi-Strauss, che ha fatto epoca non solo in campo antropologico-culturale, ma in generale nell’ambito delle scienze umane, assumendo il carattere di un “classico” del Novecento. S’impone pertanto, a partire da un caso editoriale, un lavoro di ricostruzione dell’intero percorso e del significato complessivo di quest’opera. ITA
The Italian reader cannot enjoy of the translation of the latest version of a fundamental work of the scientific literature of the XX Century, as The Savage Mind of Lévi-Strauss, that has made history not only in the anthropological-cultural field, but in general in the human sciences sector, assuming the nature of a “classic” of the Twentieth Century. Therefore, from a publishing event, it is imposed the reconstruction of the whole route and overall significance of this work. ENG
La Sociologia delle emozioni in Italia, 2009
How to cite Iagulli P. (2016), Randall Collins and the Sociology of Emotions [Italian Sociologica... more How to cite Iagulli P. (2016), Randall Collins and the Sociology of Emotions [Italian Sociological Review, 6 (3), 411-429] Retrieved from http://dx. Abstract The objective of this article is to illustrate the close relationship between the thought of Randall Collins-well-known in Italy for his manuals, less so for his more innovative works-and the sociology of emotions. The publication of his book Conflict Sociology (1975) was one of the most significant episodes in the emergence of this field of study towards the end of the 1970s. More importantly, though, Collins' interaction ritual theory is inextricably linked to the emotions: his "ritual theory of emotions" is an integral part of IR theory and has become the theory of reference for what now constitutes an autonomous sociological approach to the emotions. Collins may be reproached for configuring the social actor as overly emotional, but obviously this is also a merit, if one considers for how long sociological the...
Obiettivo del presente saggio è provare a illustrare il contributo di Erving Goffman (1922-1982) ... more Obiettivo del presente saggio è provare a illustrare il contributo di Erving Goffman (1922-1982) alla sociologia delle emozioni. Quest’ultima è una branca sociologica relativamente recente, ma che soprattutto negli Stati Uniti ha ormai, oltre che una sua autonomia disciplinare, una storia e molti approcci teorici. Goffman è uno dei (micro-) sociologi della seconda metà del Novecento più importanti e più studiati, anche in Italia. Non è questo, quindi, il luogo in cui tematizzare specificamente, e comunque in modo adeguato, né la sociologia delle emozioni1 né la riflessione sociologica dello studioso canadese2. Mi concentrerò, invece, per così dire, sul rapporto tra Goffman e le emozioni (e la sociologia delle emozioni). Ruth A. Wallace e Alison Wolf, all’interno di un noto ottimo manuale di teoria sociologica, scrivono che «la gestione delle impressioni è fondamentalmente, secondo Goffman, una strategia per evitare imbarazzo e vergogna, alimentata dal desiderio di mettersi in buona ...
Ai & Society, 2016
Obiettivo di questo saggio è quello di illustrare non solo in che modo le emozioni sono presenti ... more Obiettivo di questo saggio è quello di illustrare non solo in che modo le emozioni sono presenti nella sociologia di Norbert Elias, ma anche perché egli merita un posto di rilievo in quella che possiamo definire «una storia della sociologia delle emozioni prima della sociologia delle emozioni». Benché la sociologia delle emozioni stricto sensu nasca soltanto negli anni Settanta del secolo scorso negli Stati Uniti, tracce-spesso embrionali, ma significative-di un interesse per questo tema sono presenti in alcuni classici della sociologia. Fra di essi, possiamo senz'altro annoverare Elias. Questo scritto è uno studio sulla-e non di-sociologia delle emozioni. Non avanzeremo alcuna ipotesi interpretativa sulle emozioni nella società contemporanea: il fuoco tematico è esclusivamente connesso al pensiero del sociologo tedesco. Si metterà anche in evidenza come, benché la sociologia di Elias non abbia ispirato uno specifico approccio contemporaneo alle emozioni, almeno uno dei suoi discepoli e studiosi, l'olandese Cas Wouters, abbia largamente sviluppato la peculiare sociologia del suo mentore sul terreno delle emozioni. Parole chiave: processo di civilizzazione, Norbert Elias, emozioni, sociologia delle emozioni, Cas Wouters. 1. Si tratta di Turnaturi (1995).
Italian Sociological Review, 2019
The aim of this article is to draw attention to the close relationship that exists between intera... more The aim of this article is to draw attention to the close relationship that exists between interactionism and the sociology of emotions. Not only was the latter born (also) under the sign of interactionism, it has developed essentially through two perspectives, the positivist and the interactionist, that consider interaction a more or less fundamental dimension of the emotions as sociologically understood. It is the interactionist perspective that emphasizes its relevance, however, as demonstrated by two specific approaches which can be traced back to that perspective, the symbolic interactionist approach as such and the dramaturgical-cultural approach. Since it holds together the different ‘ingredients’ of the emotions, namely biology, culture and cognitive processes, the interactionist perspective is to be preferred for the purpose of adequately understanding them.
Italian Sociological Review, 2016
The objective of this article is to illustrate the close relationship between the thought of Rand... more The objective of this article is to illustrate the close relationship between the thought of Randall Collins - well-known in Italy for his manuals, less so for his more innovative works - and the sociology of emotions. The publication of his book Conflict Sociology (1975) was one of the most significant episodes in the emergence of this field of study towards the end of the 1970s. More importantly, though, Collins’ interaction ritual theory is inextricably linked to the emotions: his "ritual theory of emotions" is an integral part of IR theory and has become the theory of reference for what now constitutes an autonomous sociological approach to the emotions. Collins may be reproached for configuring the social actor as overly emotional, but obviously this is also a merit, if one considers for how long sociological theory was characterised by the primacy of normative and rational actors.
Nella storia del pensiero sociologico, le prospettive teoriche che hanno riservato una particolar... more Nella storia del pensiero sociologico, le prospettive teoriche che hanno riservato una particolare attenzione alla soggettività umana non si può certo dire che siano state prevalenti. L’attore sociale che ha maggiormente occupato la teoria sociologica è, infatti, il cd. homo sociologicus, vale a dire l’attore passivo, orientato se non proprio determinato dalle strutture societarie e comunque poco dotato dal punto di vista della riflessività e della intenzionalità. La sociologia nasce anzi, com’è noto, sostanzialmente negando, in particolare con Durkheim, il problema della soggettività: solo così sembrava possibile conferirle un’autonomia disciplinare, segnando la distanza da altre scienze sociali, prima tra tutte la psicologia (cfr. Sciolla Ricolfi 1989: 10). E questa tendenza ha accompagnato buona parte della riflessione sociologica, caratterizzando, ad esempio, un paradigma a lungo dominante come quello funzionalista, malgrado il tentativo da parte di Parsons di formulare una teor...
Studi Di Sociologia, 2009
Il lettore italiano non può usufruire della traduzione dell’ultima versione di un’opera capitale ... more Il lettore italiano non può usufruire della traduzione dell’ultima versione di un’opera capitale della letteratura scientifica del XX° secolo, come Il pensiero selvaggio di Lévi-Strauss, che ha fatto epoca non solo in campo antropologico-culturale, ma in generale nell’ambito delle scienze umane, assumendo il carattere di un “classico” del Novecento. S’impone pertanto, a partire da un caso editoriale, un lavoro di ricostruzione dell’intero percorso e del significato complessivo di quest’opera. ITA
The Italian reader cannot enjoy of the translation of the latest version of a fundamental work of the scientific literature of the XX Century, as The Savage Mind of Lévi-Strauss, that has made history not only in the anthropological-cultural field, but in general in the human sciences sector, assuming the nature of a “classic” of the Twentieth Century. Therefore, from a publishing event, it is imposed the reconstruction of the whole route and overall significance of this work. ENG