Silvana Ciampa - Academia.edu (original) (raw)

Papers by Silvana Ciampa

Research paper thumbnail of Laodice: storia di una polemica mitologica dall’ellenismo alla tarda antichità

Prometheus: Rivista quadrimestrale di studi classici, 2009

Il personaggio di Laodice, definita nell'Iliade la più bella delle figlie di Priamo 1 , si pone a... more Il personaggio di Laodice, definita nell'Iliade la più bella delle figlie di Priamo 1 , si pone al centro di una complessa polemica mitologica, frutto della coesistenza di diverse varianti, alcune delle quali sono attestate per noi solo occasionalmente, a causa delle gravissime perdite subite dalla tradizione letteraria antica. Secondo la versione troiana, quella più nota, mentre Troia brucia tra le fiamme, la terra si apre, inghiottendo interamente l'eroina. Questa forma del racconto, attestata da Licofrone (314-322) e nota allo Pseudo-Apollodoro (Epit. 5.25), ricomparve in età tarda presso Quinto Smirneo (13.44-551) e Trifiodoro (660-663). Accanto alla versione troiana, in età ellenistica, con Licofrone (494-503), Euforione (fr. 63 van Groningen = 58 Powell) e Partenio (Narr. am. 16), è testimoniata anche un'altra variante-questa volta a sfondo erotico-, che non contraddice quella precedente, ma anzi, nel caso di Licofrone, l'arricchisce. Secondo questa variante, sviluppatasi probabilmente in ambiente attico, in quanto riconducibile alla saga teseide, Laodice risulta coinvolta in una vicenda amorosa con Acamante, il figlio di Teseo, dal quale nascerà un figlio, Munito, allevato nella segretezza. Dalle fonti pervenuteci conosciamo anche un'altra versione attica, quella di una Laodice aichmalotis, attestata nelle arti figurative attraverso Polignoto, stando a quanto narrano Plutarco (Cim. 4.6) e Pausania (10.26.7). D'altro canto, abbiamo notizia di una Laodice salva per via dei rapporti di parentela con la dinastia degli Antenoridi, di cui ci parla ancora Pausania (10.26.7-9), senza che purtroppo si possa stabilire con esattezza da dove provenga questa versione del mito. Tuttavia il suo nucleo originario è ravvisabile nell'opera omerica, dal momento che, seppur brevemente, già nell'Iliade (3.121-124) Laodice veniva ricordata, oltre che per la sua singolare bellezza, in quanto sposa di Elicaone, figlio di Antenore. Mi propongo qui di documentare la polemica sorta intorno ad alcuni filoni di questo mito, in un periodo non meglio precisato, e approdata sino all'epica tarda, attraverso l'analisi delle diverse varianti e la comparazione delle fonti, nel tentativo di rintracciarne la genesi e i processi di attivazione. La morte prodigiosa di Laodice: la versione troiana (1) Punto di partenza di questa analisi sarà Licofrone, il quale, stando a quanto ci è pervenuto, è l'unico a narrare sia la morte prodigiosa dell'eroina

Research paper thumbnail of Le nozze crudeli di Polissena in Licofrone (Alex. 323-329)

Research paper thumbnail of Laodice: storia di una polemica mitologica dall’ellenismo alla tarda antichità

Prometheus: Rivista quadrimestrale di studi classici, 2009

Il personaggio di Laodice, definita nell'Iliade la più bella delle figlie di Priamo 1 , si pone a... more Il personaggio di Laodice, definita nell'Iliade la più bella delle figlie di Priamo 1 , si pone al centro di una complessa polemica mitologica, frutto della coesistenza di diverse varianti, alcune delle quali sono attestate per noi solo occasionalmente, a causa delle gravissime perdite subite dalla tradizione letteraria antica. Secondo la versione troiana, quella più nota, mentre Troia brucia tra le fiamme, la terra si apre, inghiottendo interamente l'eroina. Questa forma del racconto, attestata da Licofrone (314-322) e nota allo Pseudo-Apollodoro (Epit. 5.25), ricomparve in età tarda presso Quinto Smirneo (13.44-551) e Trifiodoro (660-663). Accanto alla versione troiana, in età ellenistica, con Licofrone (494-503), Euforione (fr. 63 van Groningen = 58 Powell) e Partenio (Narr. am. 16), è testimoniata anche un'altra variante-questa volta a sfondo erotico-, che non contraddice quella precedente, ma anzi, nel caso di Licofrone, l'arricchisce. Secondo questa variante, sviluppatasi probabilmente in ambiente attico, in quanto riconducibile alla saga teseide, Laodice risulta coinvolta in una vicenda amorosa con Acamante, il figlio di Teseo, dal quale nascerà un figlio, Munito, allevato nella segretezza. Dalle fonti pervenuteci conosciamo anche un'altra versione attica, quella di una Laodice aichmalotis, attestata nelle arti figurative attraverso Polignoto, stando a quanto narrano Plutarco (Cim. 4.6) e Pausania (10.26.7). D'altro canto, abbiamo notizia di una Laodice salva per via dei rapporti di parentela con la dinastia degli Antenoridi, di cui ci parla ancora Pausania (10.26.7-9), senza che purtroppo si possa stabilire con esattezza da dove provenga questa versione del mito. Tuttavia il suo nucleo originario è ravvisabile nell'opera omerica, dal momento che, seppur brevemente, già nell'Iliade (3.121-124) Laodice veniva ricordata, oltre che per la sua singolare bellezza, in quanto sposa di Elicaone, figlio di Antenore. Mi propongo qui di documentare la polemica sorta intorno ad alcuni filoni di questo mito, in un periodo non meglio precisato, e approdata sino all'epica tarda, attraverso l'analisi delle diverse varianti e la comparazione delle fonti, nel tentativo di rintracciarne la genesi e i processi di attivazione. La morte prodigiosa di Laodice: la versione troiana (1) Punto di partenza di questa analisi sarà Licofrone, il quale, stando a quanto ci è pervenuto, è l'unico a narrare sia la morte prodigiosa dell'eroina

Research paper thumbnail of Le nozze crudeli di Polissena in Licofrone (Alex. 323-329)