Sergio Contiero - Academia.edu (original) (raw)
Papers by Sergio Contiero
Significato senso intelligenza artificiale
«Molte sono le cose mirabili, ma nessuna è più mirabile dell'uomo» 1 «Libertà va cercando, ch'è s... more «Molte sono le cose mirabili, ma nessuna è più mirabile dell'uomo» 1 «Libertà va cercando, ch'è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta» 2
Contiero (2020) M.T. Cicerone, De senectute, par. 20: «At memoria minuitur nisi eam exerceas» A. ... more Contiero (2020) M.T. Cicerone, De senectute, par. 20: «At memoria minuitur nisi eam exerceas» A. Agostino, Confessioni, X, 14: «…cum animus sit etiam ipsa memoria».
Contiero (2019) «Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza» Dante Al... more Contiero (2019) «Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza» Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno, XXVI, 119-120.
Non come il mondo è, è il mistico, ma che esso è" 1 L'individuo, parafrasando la proposizione 6.4... more Non come il mondo è, è il mistico, ma che esso è" 1 L'individuo, parafrasando la proposizione 6.44 di Ludwig Wittgenstein posta come epigrafe, è un mistero in senso metafisico in quanto soggetto capace di esperienze in prima persona o fenomeniche. In tal modo la coscienza soggettiva non è identificabile tout court con gli stati cerebrali come sostengono le correnti che si rifanno al riduzionismo sia ontologico che esplicativo. L'uomo è curioso e si meraviglia di tutto ciò che lo circonda, ma soprattutto di sé e del suo vissuto personale.
Contiero (2018) La bioetica nasce negli Stati Uniti ad opera dell'oncologo statunitense Van Renss... more Contiero (2018) La bioetica nasce negli Stati Uniti ad opera dell'oncologo statunitense Van Rensselaer Potter nel 1970 con un articolo pubblicato sulla rivista dell'Università del Wisconsin Perspectives in Biology and Medicine, con il titolo Bioethics: The Science of Survival 1 . Successivamente l'articolo costituirà il primo capitolo del suo volume, Bioethics: Bridge to the future 2 . Potter coniuga le conoscenze dei fatti biologici (biological facts) con i valori etici (ethical values). La radice «bio» che rimanda alla biologia e «ethics» che si riferisce ai valori umani, assegna alla bioetica una metodologia interdisciplinare implicando conoscenze mediche ed etiche. Nel 1978 ad opera di Warren T. Reich compare la Encyclopedia of Bioethics 3 , che presenta un ampio ventaglio di questioni etiche e sociali nell'ambito delle scienze della vita, della medicina e della salute.
L'«essere cosciente» non può essere contrapposto, in una qualche maniera decisiva, all'istintivo.... more L'«essere cosciente» non può essere contrapposto, in una qualche maniera decisiva, all'istintivo. Nietzsche, Al di là del bene e del male, cap. I, par. 3 È indubitabile che la coscienza, parafrasando le parole di Friedrich Nietzsche, non può essere contrapposta alla corporeità e istintività. Tuttavia la natura dell'uomo non si risolve interamente nella biologia e in reazioni fisico-chimiche. I cultori delle neuroscienze, invece, hanno la presunzione di poter condizionare l'individuo nelle sue scelte una volta scoperte le localizzazioni cerebrali del pensiero affettivo, associativo, immaginativo, percettivo-sensoriale, concettuale-argomentativo, volitivo. È un orientamento che fa leva su un presunto determinismo derivante dalla conoscenza del DNA. Infatti, quando si tenta di ridurre lo spirito a natura si sconvolge la reale unità di spirito incarnato della persona. Lo spirito non è un di più e di avulso dalla natura, ma ne è parte inscindibilmente costitutiva; altrimenti si cade in una squallida naturalizzazione dello spirito, cioè della razionalità e capacità di simbolizzazione dell'uomo. È indispensabile tenere uniti nella persona i costitutivi e interconnessi valori naturali e valori spirituali per avere uno sguardo d'insieme di questo ente peculiare che è l'essere vivente umano. Gli avvenimenti storici e i mutamenti naturali sono certamente fluidi e cangianti, ma il significato, le interpretazioni e soprattutto il senso lo sono ancor di più; tuttavia attardarsi ad una spiegazione unicamente scientifica non fa cogliere l'origine complessa e diveniente della realtà. Non è scientificamente spiegabile la potenza spirituale umana senza presupporre un salto qualitativo dalla materia allo spirito. Si conosce il terminus a quo, la realtà fisica, ma non il terminus ad quem, lo spirito o capacità razionale umana. Ridurre la persona, come sostiene Friedrich Nietzsche in Al di là del bene e del male, a quell'eterno testo base homo natura su cui si tracciano fantasiose interpretazioni, è palesemente fuorviante. La consapevolezza che emerge dalle scoperte neuroscientifiche pone la domanda della trasformazione e commutazione di reazioni chimiche in contenuti semantici. Il perdurante paradigma positivistico risolve il problema presupponendo che la capacità razionale, simbolica, spirituale, intenzionale, coscienziale, deliberativa, ecc. dipenda unicamente da reazioni chimico-fisiche. È il modo semplicistico, già attuato da Nietzsche, di supporre che si stia alterando, con un atteggiamento di scepsi, la realtà a favore dell'«apparenza», cioè dei molteplici significati dell'essere. Perché la mente è capace di formulare una inesauribile vastità di significati del reale?
A) Evoluzionismo: dal darwinismo al neodarwinismo 1. Evoluzione ed evoluzionismo La teoria dell'e... more A) Evoluzionismo: dal darwinismo al neodarwinismo 1. Evoluzione ed evoluzionismo La teoria dell'evoluzione o evoluzionismo ha un'estensione maggiore del termine evoluzione in quanto molti aspetti dei processi evolutivi sono noti solo in via ipotetica. I due termini saranno usati indistintamente in questa presentazione. L'evoluzione in campo biologico è il processo di trasformazione mediante il quale le specie dei viventi si adeguano al mutare delle condizioni ambientali e si moltiplicano. Il termine appare nel filone del positivismo evoluzionista prima nel pensiero filosofico di H. Spencer (1857) e successivamente nell'opera di Ch. Darwin The Origin of Species by Means of Natural Selection, non nella prima edizione del 1859, ma nella sesta del 1872. L'ambito di riflessione sarà volutamente ristretto all'evoluzionismo biologico, e non indagherà né l'evoluzionismo fisico né l'evoluzionismo culturale. La prima idea di un'evoluzione dei viventi è stata enunciata da Paul-Henry Dietrich, barone d'Holbach (1723-1789) nell'opera Système de la nature del 1769. Il discorso sull'evoluzione si riaprì con Jean-Baptiste de Monnet de Lamarck (1744-1829) che nel 1809 scrisse un'opera intitolata Philosophie zoologique, in cui si interpreta l'evoluzione dei viventi come dovuta all'adattamento all'ambiente e all'eredità genetica. Infatti, l'adattamento all'ambiente perfeziona e sviluppa gli organi più usati, cosicché le modificazioni ottenute con il funzionamento dei vari organi, ossia i caratteri acquisiti, si trasmettono ai discendenti. Questo potere di autoregolazione mostra una finalità intrinseca dell'organismo e l'esistenza di leggi e piani regolari tendenti ad un fine. Tale concezione finalistica, non più condivisa, ammette nella natura leggi e piani che spiegano la formazione dei viventi con i loro organi e strutture che esercitano specifiche funzioni. Va ricordata l'opposizione all'evoluzionismo lamarckiano di Georges Cuvier (1769-1832), che nell'opera Ricerca sulle ossa fossili (1812) sostenne che le variazioni dei fossili erano dovute a sconvolgimenti del globo (teoria del catastrofismo). Il finalismo lamarckiano sarà superato dall'afinalismo di Alfred Russel Wallace (1823-1913), ma soprattutto di Charles Robert Darwin (1809-1882). La teoria afinalistica o teleonomica di Darwin pone come fattori evoluzionistici la selezione naturale e le variazioni individuali. La selezione naturale è il gioco casuale di eventi legati alla lotta
Il progresso scientifico-tecnologico in ambito biomedico ha aperto un intenso dibattito etico sia... more Il progresso scientifico-tecnologico in ambito biomedico ha aperto un intenso dibattito etico sia a livello dei principi e valori morali sia sulle loro applicazioni a situazioni concrete. Si è imposta una nuova disciplina di etica applicata, la bioetica, che è scienza della vita e cura della salute.
Books by Sergio Contiero
Costantinopoli, la Roma dell'Oriente, fu forse una delle più straordinarie creazioni nella storia... more Costantinopoli, la Roma dell'Oriente, fu forse una delle più straordinarie creazioni nella storia dell'umanità. La nuova capitale, voluta da Costantino I, continuò per secoli in Oriente la tradizione romana segnando per le genti del medioevo, nel bene o nel male, un costante punto di riferimento. Le sue bellezze artistiche, la splendida corte che vi risiedeva, con i suoi rituali infiniti, la ricchezza per cui andava famosa, il tono brillante di metropoli di fronte un Occidente a lungo immiserito esercitarono un fascino costante nel corso dell'età di mezzo. La sua caduta in mano turca nel 1453 fu un avvenimento epocale che segnò la fine di un mondo consolidato da secoli di storia. Nonostante i disperati appelli dell'ultimo imperatore, Costantino XI Paleologo, l'aiuto dell'Occidente non fu in grado di evitare la catastrofe e le poche migliaia di difensori dovettero fare i conti da soli con la soverchiante potenza di Maometto II riuscendo comunque, per più di un mese, a tenere testa all'assedio turco. Ma il 29 maggio di quell'anno la città, esausta, fu espugnata e con la sua caduta terminò nel modo più drammatico un impero che per più di undici secoli aveva avuto il proprio centro nella città di Costantino. Costantinopoli nel corso dei secoli aveva resistito a diversi assedi, forte delle proprie difese invalicabili, e soltanto nel 1204 era stata violata dai crociati che se ne impossessarono mettendola a sacco: una delle pagine più brutte, forse, della storia dell'Occidente, infatti la capitale dell'impero di Bisanzio era pur sempre una città cristiana, ancorché eretica, e la sua conquista nulla aveva a che fare con gli scopi della spedizione crociata nel corso della quale era avvenuta. I crociati avevano come meta la liberazione della Terra Santa e, in questa circostanza, nonostante gli sforzi profusi da papa Innocenzo III per indirizzarli là dove dovevano andare, il caso (o forse il calcolo cinico) li avevano spinti in tutt'altra direzione.
Costantinopoli sta per crollare dopo secoli di vita. Siamo nel 1453, verso la conclusione del Med... more Costantinopoli sta per crollare dopo secoli di vita. Siamo nel 1453, verso la conclusione del Medioevo, quando il corso degli eventi trasformerà radicalmente la grande metropoli che segnò l'immaginario collettivo dell'Occidente. Tre uomini decidono di trascrivere il maggior numero possibile di cognomi delle famiglie cittadine: l'onomastica diventa una sorta di traccia delle persone, una differente modalità nel delineare un modello umanistico-spirituale che, in una manciata di giorni, si sarebbe eclissato per sempre. Il romanzo intreccia fonti storiche con la fantasia della scrittura, ricercando l'atmosfera esistente in seno alla Regina delle Città.
Significato senso intelligenza artificiale
«Molte sono le cose mirabili, ma nessuna è più mirabile dell'uomo» 1 «Libertà va cercando, ch'è s... more «Molte sono le cose mirabili, ma nessuna è più mirabile dell'uomo» 1 «Libertà va cercando, ch'è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta» 2
Contiero (2020) M.T. Cicerone, De senectute, par. 20: «At memoria minuitur nisi eam exerceas» A. ... more Contiero (2020) M.T. Cicerone, De senectute, par. 20: «At memoria minuitur nisi eam exerceas» A. Agostino, Confessioni, X, 14: «…cum animus sit etiam ipsa memoria».
Contiero (2019) «Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza» Dante Al... more Contiero (2019) «Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza» Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno, XXVI, 119-120.
Non come il mondo è, è il mistico, ma che esso è" 1 L'individuo, parafrasando la proposizione 6.4... more Non come il mondo è, è il mistico, ma che esso è" 1 L'individuo, parafrasando la proposizione 6.44 di Ludwig Wittgenstein posta come epigrafe, è un mistero in senso metafisico in quanto soggetto capace di esperienze in prima persona o fenomeniche. In tal modo la coscienza soggettiva non è identificabile tout court con gli stati cerebrali come sostengono le correnti che si rifanno al riduzionismo sia ontologico che esplicativo. L'uomo è curioso e si meraviglia di tutto ciò che lo circonda, ma soprattutto di sé e del suo vissuto personale.
Contiero (2018) La bioetica nasce negli Stati Uniti ad opera dell'oncologo statunitense Van Renss... more Contiero (2018) La bioetica nasce negli Stati Uniti ad opera dell'oncologo statunitense Van Rensselaer Potter nel 1970 con un articolo pubblicato sulla rivista dell'Università del Wisconsin Perspectives in Biology and Medicine, con il titolo Bioethics: The Science of Survival 1 . Successivamente l'articolo costituirà il primo capitolo del suo volume, Bioethics: Bridge to the future 2 . Potter coniuga le conoscenze dei fatti biologici (biological facts) con i valori etici (ethical values). La radice «bio» che rimanda alla biologia e «ethics» che si riferisce ai valori umani, assegna alla bioetica una metodologia interdisciplinare implicando conoscenze mediche ed etiche. Nel 1978 ad opera di Warren T. Reich compare la Encyclopedia of Bioethics 3 , che presenta un ampio ventaglio di questioni etiche e sociali nell'ambito delle scienze della vita, della medicina e della salute.
L'«essere cosciente» non può essere contrapposto, in una qualche maniera decisiva, all'istintivo.... more L'«essere cosciente» non può essere contrapposto, in una qualche maniera decisiva, all'istintivo. Nietzsche, Al di là del bene e del male, cap. I, par. 3 È indubitabile che la coscienza, parafrasando le parole di Friedrich Nietzsche, non può essere contrapposta alla corporeità e istintività. Tuttavia la natura dell'uomo non si risolve interamente nella biologia e in reazioni fisico-chimiche. I cultori delle neuroscienze, invece, hanno la presunzione di poter condizionare l'individuo nelle sue scelte una volta scoperte le localizzazioni cerebrali del pensiero affettivo, associativo, immaginativo, percettivo-sensoriale, concettuale-argomentativo, volitivo. È un orientamento che fa leva su un presunto determinismo derivante dalla conoscenza del DNA. Infatti, quando si tenta di ridurre lo spirito a natura si sconvolge la reale unità di spirito incarnato della persona. Lo spirito non è un di più e di avulso dalla natura, ma ne è parte inscindibilmente costitutiva; altrimenti si cade in una squallida naturalizzazione dello spirito, cioè della razionalità e capacità di simbolizzazione dell'uomo. È indispensabile tenere uniti nella persona i costitutivi e interconnessi valori naturali e valori spirituali per avere uno sguardo d'insieme di questo ente peculiare che è l'essere vivente umano. Gli avvenimenti storici e i mutamenti naturali sono certamente fluidi e cangianti, ma il significato, le interpretazioni e soprattutto il senso lo sono ancor di più; tuttavia attardarsi ad una spiegazione unicamente scientifica non fa cogliere l'origine complessa e diveniente della realtà. Non è scientificamente spiegabile la potenza spirituale umana senza presupporre un salto qualitativo dalla materia allo spirito. Si conosce il terminus a quo, la realtà fisica, ma non il terminus ad quem, lo spirito o capacità razionale umana. Ridurre la persona, come sostiene Friedrich Nietzsche in Al di là del bene e del male, a quell'eterno testo base homo natura su cui si tracciano fantasiose interpretazioni, è palesemente fuorviante. La consapevolezza che emerge dalle scoperte neuroscientifiche pone la domanda della trasformazione e commutazione di reazioni chimiche in contenuti semantici. Il perdurante paradigma positivistico risolve il problema presupponendo che la capacità razionale, simbolica, spirituale, intenzionale, coscienziale, deliberativa, ecc. dipenda unicamente da reazioni chimico-fisiche. È il modo semplicistico, già attuato da Nietzsche, di supporre che si stia alterando, con un atteggiamento di scepsi, la realtà a favore dell'«apparenza», cioè dei molteplici significati dell'essere. Perché la mente è capace di formulare una inesauribile vastità di significati del reale?
A) Evoluzionismo: dal darwinismo al neodarwinismo 1. Evoluzione ed evoluzionismo La teoria dell'e... more A) Evoluzionismo: dal darwinismo al neodarwinismo 1. Evoluzione ed evoluzionismo La teoria dell'evoluzione o evoluzionismo ha un'estensione maggiore del termine evoluzione in quanto molti aspetti dei processi evolutivi sono noti solo in via ipotetica. I due termini saranno usati indistintamente in questa presentazione. L'evoluzione in campo biologico è il processo di trasformazione mediante il quale le specie dei viventi si adeguano al mutare delle condizioni ambientali e si moltiplicano. Il termine appare nel filone del positivismo evoluzionista prima nel pensiero filosofico di H. Spencer (1857) e successivamente nell'opera di Ch. Darwin The Origin of Species by Means of Natural Selection, non nella prima edizione del 1859, ma nella sesta del 1872. L'ambito di riflessione sarà volutamente ristretto all'evoluzionismo biologico, e non indagherà né l'evoluzionismo fisico né l'evoluzionismo culturale. La prima idea di un'evoluzione dei viventi è stata enunciata da Paul-Henry Dietrich, barone d'Holbach (1723-1789) nell'opera Système de la nature del 1769. Il discorso sull'evoluzione si riaprì con Jean-Baptiste de Monnet de Lamarck (1744-1829) che nel 1809 scrisse un'opera intitolata Philosophie zoologique, in cui si interpreta l'evoluzione dei viventi come dovuta all'adattamento all'ambiente e all'eredità genetica. Infatti, l'adattamento all'ambiente perfeziona e sviluppa gli organi più usati, cosicché le modificazioni ottenute con il funzionamento dei vari organi, ossia i caratteri acquisiti, si trasmettono ai discendenti. Questo potere di autoregolazione mostra una finalità intrinseca dell'organismo e l'esistenza di leggi e piani regolari tendenti ad un fine. Tale concezione finalistica, non più condivisa, ammette nella natura leggi e piani che spiegano la formazione dei viventi con i loro organi e strutture che esercitano specifiche funzioni. Va ricordata l'opposizione all'evoluzionismo lamarckiano di Georges Cuvier (1769-1832), che nell'opera Ricerca sulle ossa fossili (1812) sostenne che le variazioni dei fossili erano dovute a sconvolgimenti del globo (teoria del catastrofismo). Il finalismo lamarckiano sarà superato dall'afinalismo di Alfred Russel Wallace (1823-1913), ma soprattutto di Charles Robert Darwin (1809-1882). La teoria afinalistica o teleonomica di Darwin pone come fattori evoluzionistici la selezione naturale e le variazioni individuali. La selezione naturale è il gioco casuale di eventi legati alla lotta
Il progresso scientifico-tecnologico in ambito biomedico ha aperto un intenso dibattito etico sia... more Il progresso scientifico-tecnologico in ambito biomedico ha aperto un intenso dibattito etico sia a livello dei principi e valori morali sia sulle loro applicazioni a situazioni concrete. Si è imposta una nuova disciplina di etica applicata, la bioetica, che è scienza della vita e cura della salute.
Costantinopoli, la Roma dell'Oriente, fu forse una delle più straordinarie creazioni nella storia... more Costantinopoli, la Roma dell'Oriente, fu forse una delle più straordinarie creazioni nella storia dell'umanità. La nuova capitale, voluta da Costantino I, continuò per secoli in Oriente la tradizione romana segnando per le genti del medioevo, nel bene o nel male, un costante punto di riferimento. Le sue bellezze artistiche, la splendida corte che vi risiedeva, con i suoi rituali infiniti, la ricchezza per cui andava famosa, il tono brillante di metropoli di fronte un Occidente a lungo immiserito esercitarono un fascino costante nel corso dell'età di mezzo. La sua caduta in mano turca nel 1453 fu un avvenimento epocale che segnò la fine di un mondo consolidato da secoli di storia. Nonostante i disperati appelli dell'ultimo imperatore, Costantino XI Paleologo, l'aiuto dell'Occidente non fu in grado di evitare la catastrofe e le poche migliaia di difensori dovettero fare i conti da soli con la soverchiante potenza di Maometto II riuscendo comunque, per più di un mese, a tenere testa all'assedio turco. Ma il 29 maggio di quell'anno la città, esausta, fu espugnata e con la sua caduta terminò nel modo più drammatico un impero che per più di undici secoli aveva avuto il proprio centro nella città di Costantino. Costantinopoli nel corso dei secoli aveva resistito a diversi assedi, forte delle proprie difese invalicabili, e soltanto nel 1204 era stata violata dai crociati che se ne impossessarono mettendola a sacco: una delle pagine più brutte, forse, della storia dell'Occidente, infatti la capitale dell'impero di Bisanzio era pur sempre una città cristiana, ancorché eretica, e la sua conquista nulla aveva a che fare con gli scopi della spedizione crociata nel corso della quale era avvenuta. I crociati avevano come meta la liberazione della Terra Santa e, in questa circostanza, nonostante gli sforzi profusi da papa Innocenzo III per indirizzarli là dove dovevano andare, il caso (o forse il calcolo cinico) li avevano spinti in tutt'altra direzione.
Costantinopoli sta per crollare dopo secoli di vita. Siamo nel 1453, verso la conclusione del Med... more Costantinopoli sta per crollare dopo secoli di vita. Siamo nel 1453, verso la conclusione del Medioevo, quando il corso degli eventi trasformerà radicalmente la grande metropoli che segnò l'immaginario collettivo dell'Occidente. Tre uomini decidono di trascrivere il maggior numero possibile di cognomi delle famiglie cittadine: l'onomastica diventa una sorta di traccia delle persone, una differente modalità nel delineare un modello umanistico-spirituale che, in una manciata di giorni, si sarebbe eclissato per sempre. Il romanzo intreccia fonti storiche con la fantasia della scrittura, ricercando l'atmosfera esistente in seno alla Regina delle Città.