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Papers by Alessandro Simoncini
Dipartimento delle Arti visive perfomative e mediali Università di Bologna, 2020
Note sulla nascita del pubblico : per una genealogia della società dello spettacolo, 2015
This article reflects on the commonalities of contemporary right-wing populism and neoliberalism.... more This article reflects on the commonalities of contemporary right-wing populism and neoliberalism. It thereby focuses on how neoliberalism has undone the ontological basis of the modern sovereign people and how this process has generated the conditions for the possibility of neo-populism, which thus appears as the obscene reverse of neoliberalism. Populism and neoliberalism form a ‘perverse alliance’ that leads them to fight the same battle, albeit in different forms, against material equality. Populism fights this battle with two privileged instruments: a ‘war of values’ that deflects interest from the conflict against socio-economic inequality and a ‘war on migrants’ that amplifies xeno-populism while nevertheless sharing with neoliberalism the processes of the hierarchisation of citizenship and social order.
Firenze University Press, 2009
Bucare il cliché. Immagine-tempo, "fede", immanenza nell'analitica dell'immagine di Gilles deleuz... more Bucare il cliché. Immagine-tempo, "fede", immanenza nell'analitica dell'immagine di Gilles deleuze "Da una parte l'immagine ricade continuamente allo stato di cliché: perchè si inserisce in concatenazioni senso-motorie [...] Dall'altra, contemporaneamente, l' immagine tenta continuamente di bucare il cliché, di uscirne" "Il fatto moderno è che noi non crediamo più in questo mondo [...] E' il legame fra uomo e mondo a essersi rotto; è questo legame quindi a dover diventare oggetto di credenza: l'impossibile che può essere restituito soltanto in una fede [...] La credenza […] è sempre pronta a passare dalla parte dell'ateo". Gilles Deleuze, Cinema 2. L'image-temps, 1985 Questo breve testo, che si articola in due movimenti parzialmente-e volutamenteripetitivi, si prefigge lo scopo di indagare alcuni aspetti dell'incontro della filosofia politica di Gilles Deleuze con il cinema. Più specificatamente quelli che hanno permesso al grande filosofo francese di articolare un' "ontologia dell'attualità" capace di gettare uno sguardo critico sulle potenti nervature mediatiche delle contemporanee società di controllo. Il testo muove dai risultati rinvenuti in Que parler de l'image audiovisuelle: un essai autour de Cinéma de Gilles Deleuze, il bell'articolo dell'antropologo Tadashi Yanai dedicato ai due grandi libri sul cinema di Deleuze: Cinéma 1: L'imagemouvement e Cinéma 2: L'image-temps. Yanai non affronta Deleuze come un autore da commentare. Lo utilizza, piuttosto, come intercessore. Lo legge, cioè, allo stesso modo in cui Deleuze stesso leggeva Hume, Spinoza, Leibniz, Bergson, Nietzsche, Foucault. L'obiettivo del saggio di Yanai-lo stesso che poi si prefigge il presente lavoro-non è quello di aggiungere l'ennesimo commento ai tantissimi che già hanno chiosato la filosofia-cinema di Deleuze. Si tratta invece di evidenziare i tratti attualissimi ed autonomi con cui, evocando una diversa nozione di "mondo", quella stessa filosofia può ancora aiutarci tanto a indagare la potenza di cattura dell'immagine-cliché quanto, forse, ad alludere a un diverso regime di visibilità, a nuove forme di vita possibili. CORE Metadata, citation and similar papers at core.ac.uk
Revista Limiar, 2021
Este texto examina a maneira como Benjamin e Foucault, a partir da leitura de diferentes páginas ... more Este texto examina a maneira como Benjamin e Foucault, a partir da leitura de diferentes páginas do primeiro livro de O Capital, trataram de modo diverso (mas complementar) o problema da sujeição dos vivos à moderna relação de capital. Tendo como pano de fundo as páginas clássicas em que Marx conduz o leitor ao “laboratório secreto da produção”, em La societé punitive e em Surveiller et punir, Foucault investiga genealogicamente a constituição do sujeito produtivo e os processos de “acumulação dos corpos” necessários à “acumulação do capital”. Ao reler as conhecidas passagens marxistas sobre o fetichismo das mercadorias, em Baudelaire e Passagenwerk, Benjamin reconstrói, ao contrário, uma arqueologia do moderno que analisa a maneira em que as mercadorias, com sua fantasmagoria e suas promessas de felicidade, visam imprimir a relação do capital na subjetividade individual e coletiva.
DEMOCRAZIA E DIRITTO, 2022
The article focuses on some fragments of Foucault's work from which, in the second half of th... more The article focuses on some fragments of Foucault's work from which, in the second half of the 1970s, a critique of the «droits de l'homme» emerges and leads to the sketch of a «droit des gouvernés». The Foucauldian perspective is questioned starting from the positions taken on the affaire Croissant and on the issue of Vietnamese refugees. These political events are important to understand the Foucauldian thematization of the need for a new form of right and for a «politics of the governed» capable of injecting new democratic substance into the worn-out legal machine of human rights.
Dipartimento delle Arti visive perfomative e mediali Università di Bologna, 2020
Note sulla nascita del pubblico : per una genealogia della società dello spettacolo, 2015
This article reflects on the commonalities of contemporary right-wing populism and neoliberalism.... more This article reflects on the commonalities of contemporary right-wing populism and neoliberalism. It thereby focuses on how neoliberalism has undone the ontological basis of the modern sovereign people and how this process has generated the conditions for the possibility of neo-populism, which thus appears as the obscene reverse of neoliberalism. Populism and neoliberalism form a ‘perverse alliance’ that leads them to fight the same battle, albeit in different forms, against material equality. Populism fights this battle with two privileged instruments: a ‘war of values’ that deflects interest from the conflict against socio-economic inequality and a ‘war on migrants’ that amplifies xeno-populism while nevertheless sharing with neoliberalism the processes of the hierarchisation of citizenship and social order.
Firenze University Press, 2009
Bucare il cliché. Immagine-tempo, "fede", immanenza nell'analitica dell'immagine di Gilles deleuz... more Bucare il cliché. Immagine-tempo, "fede", immanenza nell'analitica dell'immagine di Gilles deleuze "Da una parte l'immagine ricade continuamente allo stato di cliché: perchè si inserisce in concatenazioni senso-motorie [...] Dall'altra, contemporaneamente, l' immagine tenta continuamente di bucare il cliché, di uscirne" "Il fatto moderno è che noi non crediamo più in questo mondo [...] E' il legame fra uomo e mondo a essersi rotto; è questo legame quindi a dover diventare oggetto di credenza: l'impossibile che può essere restituito soltanto in una fede [...] La credenza […] è sempre pronta a passare dalla parte dell'ateo". Gilles Deleuze, Cinema 2. L'image-temps, 1985 Questo breve testo, che si articola in due movimenti parzialmente-e volutamenteripetitivi, si prefigge lo scopo di indagare alcuni aspetti dell'incontro della filosofia politica di Gilles Deleuze con il cinema. Più specificatamente quelli che hanno permesso al grande filosofo francese di articolare un' "ontologia dell'attualità" capace di gettare uno sguardo critico sulle potenti nervature mediatiche delle contemporanee società di controllo. Il testo muove dai risultati rinvenuti in Que parler de l'image audiovisuelle: un essai autour de Cinéma de Gilles Deleuze, il bell'articolo dell'antropologo Tadashi Yanai dedicato ai due grandi libri sul cinema di Deleuze: Cinéma 1: L'imagemouvement e Cinéma 2: L'image-temps. Yanai non affronta Deleuze come un autore da commentare. Lo utilizza, piuttosto, come intercessore. Lo legge, cioè, allo stesso modo in cui Deleuze stesso leggeva Hume, Spinoza, Leibniz, Bergson, Nietzsche, Foucault. L'obiettivo del saggio di Yanai-lo stesso che poi si prefigge il presente lavoro-non è quello di aggiungere l'ennesimo commento ai tantissimi che già hanno chiosato la filosofia-cinema di Deleuze. Si tratta invece di evidenziare i tratti attualissimi ed autonomi con cui, evocando una diversa nozione di "mondo", quella stessa filosofia può ancora aiutarci tanto a indagare la potenza di cattura dell'immagine-cliché quanto, forse, ad alludere a un diverso regime di visibilità, a nuove forme di vita possibili. CORE Metadata, citation and similar papers at core.ac.uk
Revista Limiar, 2021
Este texto examina a maneira como Benjamin e Foucault, a partir da leitura de diferentes páginas ... more Este texto examina a maneira como Benjamin e Foucault, a partir da leitura de diferentes páginas do primeiro livro de O Capital, trataram de modo diverso (mas complementar) o problema da sujeição dos vivos à moderna relação de capital. Tendo como pano de fundo as páginas clássicas em que Marx conduz o leitor ao “laboratório secreto da produção”, em La societé punitive e em Surveiller et punir, Foucault investiga genealogicamente a constituição do sujeito produtivo e os processos de “acumulação dos corpos” necessários à “acumulação do capital”. Ao reler as conhecidas passagens marxistas sobre o fetichismo das mercadorias, em Baudelaire e Passagenwerk, Benjamin reconstrói, ao contrário, uma arqueologia do moderno que analisa a maneira em que as mercadorias, com sua fantasmagoria e suas promessas de felicidade, visam imprimir a relação do capital na subjetividade individual e coletiva.
DEMOCRAZIA E DIRITTO, 2022
The article focuses on some fragments of Foucault's work from which, in the second half of th... more The article focuses on some fragments of Foucault's work from which, in the second half of the 1970s, a critique of the «droits de l'homme» emerges and leads to the sketch of a «droit des gouvernés». The Foucauldian perspective is questioned starting from the positions taken on the affaire Croissant and on the issue of Vietnamese refugees. These political events are important to understand the Foucauldian thematization of the need for a new form of right and for a «politics of the governed» capable of injecting new democratic substance into the worn-out legal machine of human rights.