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Papers by Vincenzo Binetti
Journal of Modern Italian Studies, 2013
Forum for Modern Language Studies, 2002
continuo che noi crediamo d'arrestare, di fissare in forme stabili e determinate, dentro e fuori ... more continuo che noi crediamo d'arrestare, di fissare in forme stabili e determinate, dentro e fuori di noi." Pirandello, L umorismo. La problematica del discorso poetico pirandelliano si inserisce all'interno di un più ampio dibattito politico-culturale e filosofico che riguarda in particolar modo non solo le contraddizioni implicite nella nuova funzione intellettuale alle soglie del Novecento, ma anche e soprattutto un più ampio ripensamento ontologico ed epistemologico del sapere ed una messa in discussione radicale del concetto stesso di realtà. Un'Italia, infatti, appena inseritasi nella compagine europea, sia pur con notevole ritardo e difficoltà rispetto agli altri stati-nazione, e con alle spalle l'esperienza dapprima esaltante e poi contraddittoria e conflittuale della lotta risorgimentale e dell'unificazione nazionale, si ritrova agli inizi del secolo a dover riconsiderare quelle certezze e quelle convinzioni che la scienza e la ragione avevano avvalorato in nome di una fede positiva nel valore del progresso e nella funzione "demiurgica" del ceto intellettuale borghese di stampo ottocentesco. Una crisi profonda di valori dunque che investe in maniera drammatica la cultura italiana ed europea in un momento in cui appunto "la nozione di verità cessa di essere oggettiva e diventa invece soggettiva... e quindi relativa"(Luperini 1993, 5) e dove il ruolo dello scrittore precedentemente ancorato alla sua immagine pubblica privilegiata ed autogratificante viene messo in discussione e per così dire "decentrato" rispetto ad una sua precedente centralità ed autorevolezza politico-ideologica e culturale. Mi sembra quindi importante sottolineare come il discorso pirandelliano quale si evolve all'interno della struttura narrativa specifica di questo romanzo così fortemente "moderno" ed allo stesso tempo precursore della crisi della modernità che è appunto II fu Mattia Pascal, offra, soprattutto se legato al filo rosso della concezione umoristisca del reale che avrebbe caratterizzato in seguito l'intera produzione artistica dell'autore, degli interessanti
Études romanes de Brno, 2016
Riassunto L'elemento indubbiamente provocatorio che scaturisce dall'analisi delle storie narrate ... more Riassunto L'elemento indubbiamente provocatorio che scaturisce dall'analisi delle storie narrate da scrittori migranti oggi in Italia è, a mio avviso, l'intenzione autoriale di voler in qualche modo decentralizzare e quasi sfocare la visualizzazione della territorialità all'interno della quale operano e si muovono i personaggi e le loro storie. Anche se spesso ambientati in contesti urbani e metropolitani all'apparenza facilmente riconoscibili ed identificabili dal lettore, manca infatti in questi romanzi un riferimento direi quasi rassicurante a quei landmarks architettonici e urbanistici che dovrebbero invece contraddistinguere e avvalorare emblematicamente i paesaggi e la mappatura della tradizione storico-culturale dell'identità nazionale italiana. Mi chiedo allora che tipo di implicazioni politico-letterarie possano scaturire da questa deliberata invisibilità dei landscapes ufficiali e da una esclusione dell'altro dai paesaggi urbani all'interno dei quali si muovono incerti ed esitanti questi cittadini stranieri protagonisti della scrittura migrante. Quali potenziali fattori destabilizzanti della canonicità letteraria e quali forme di resistenza politica emergono allora da questi tentativi di (ri)leggere l'uniformità impermeabile del territorio nazionale proprio spostando il punto di vista interpretativo di quegli spazi pubblici e quindi spiazzando l'orizzonte d'attesa di chi legge e che in quegli spazi vorrebbe riconoscere e validare in un qualche modo il proprio senso di appartenenza identitaria?
Quaderni D Italianistica, Oct 1, 1999
continuo che noi crediamo d'arrestare, di fissare in forme stabili e determinate, dentro e fuori ... more continuo che noi crediamo d'arrestare, di fissare in forme stabili e determinate, dentro e fuori di noi." Pirandello, L umorismo. La problematica del discorso poetico pirandelliano si inserisce all'interno di un più ampio dibattito politico-culturale e filosofico che riguarda in particolar modo non solo le contraddizioni implicite nella nuova funzione intellettuale alle soglie del Novecento, ma anche e soprattutto un più ampio ripensamento ontologico ed epistemologico del sapere ed una messa in discussione radicale del concetto stesso di realtà. Un'Italia, infatti, appena inseritasi nella compagine europea, sia pur con notevole ritardo e difficoltà rispetto agli altri stati-nazione, e con alle spalle l'esperienza dapprima esaltante e poi contraddittoria e conflittuale della lotta risorgimentale e dell'unificazione nazionale, si ritrova agli inizi del secolo a dover riconsiderare quelle certezze e quelle convinzioni che la scienza e la ragione avevano avvalorato in nome di una fede positiva nel valore del progresso e nella funzione "demiurgica" del ceto intellettuale borghese di stampo ottocentesco. Una crisi profonda di valori dunque che investe in maniera drammatica la cultura italiana ed europea in un momento in cui appunto "la nozione di verità cessa di essere oggettiva e diventa invece soggettiva... e quindi relativa"(Luperini 1993, 5) e dove il ruolo dello scrittore precedentemente ancorato alla sua immagine pubblica privilegiata ed autogratificante viene messo in discussione e per così dire "decentrato" rispetto ad una sua precedente centralità ed autorevolezza politico-ideologica e culturale. Mi sembra quindi importante sottolineare come il discorso pirandelliano quale si evolve all'interno della struttura narrativa specifica di questo romanzo così fortemente "moderno" ed allo stesso tempo precursore della crisi della modernità che è appunto II fu Mattia Pascal, offra, soprattutto se legato al filo rosso della concezione umoristisca del reale che avrebbe caratterizzato in seguito l'intera produzione artistica dell'autore, degli interessanti
Italianistica Ultraiectina, Dec 1, 2006
Il Lettore Di Provincia Mag Dic 2005, 2005
Journal of Modern Italian Studies, 2013
Forum for Modern Language Studies, 2002
continuo che noi crediamo d'arrestare, di fissare in forme stabili e determinate, dentro e fuori ... more continuo che noi crediamo d'arrestare, di fissare in forme stabili e determinate, dentro e fuori di noi." Pirandello, L umorismo. La problematica del discorso poetico pirandelliano si inserisce all'interno di un più ampio dibattito politico-culturale e filosofico che riguarda in particolar modo non solo le contraddizioni implicite nella nuova funzione intellettuale alle soglie del Novecento, ma anche e soprattutto un più ampio ripensamento ontologico ed epistemologico del sapere ed una messa in discussione radicale del concetto stesso di realtà. Un'Italia, infatti, appena inseritasi nella compagine europea, sia pur con notevole ritardo e difficoltà rispetto agli altri stati-nazione, e con alle spalle l'esperienza dapprima esaltante e poi contraddittoria e conflittuale della lotta risorgimentale e dell'unificazione nazionale, si ritrova agli inizi del secolo a dover riconsiderare quelle certezze e quelle convinzioni che la scienza e la ragione avevano avvalorato in nome di una fede positiva nel valore del progresso e nella funzione "demiurgica" del ceto intellettuale borghese di stampo ottocentesco. Una crisi profonda di valori dunque che investe in maniera drammatica la cultura italiana ed europea in un momento in cui appunto "la nozione di verità cessa di essere oggettiva e diventa invece soggettiva... e quindi relativa"(Luperini 1993, 5) e dove il ruolo dello scrittore precedentemente ancorato alla sua immagine pubblica privilegiata ed autogratificante viene messo in discussione e per così dire "decentrato" rispetto ad una sua precedente centralità ed autorevolezza politico-ideologica e culturale. Mi sembra quindi importante sottolineare come il discorso pirandelliano quale si evolve all'interno della struttura narrativa specifica di questo romanzo così fortemente "moderno" ed allo stesso tempo precursore della crisi della modernità che è appunto II fu Mattia Pascal, offra, soprattutto se legato al filo rosso della concezione umoristisca del reale che avrebbe caratterizzato in seguito l'intera produzione artistica dell'autore, degli interessanti
Études romanes de Brno, 2016
Riassunto L'elemento indubbiamente provocatorio che scaturisce dall'analisi delle storie narrate ... more Riassunto L'elemento indubbiamente provocatorio che scaturisce dall'analisi delle storie narrate da scrittori migranti oggi in Italia è, a mio avviso, l'intenzione autoriale di voler in qualche modo decentralizzare e quasi sfocare la visualizzazione della territorialità all'interno della quale operano e si muovono i personaggi e le loro storie. Anche se spesso ambientati in contesti urbani e metropolitani all'apparenza facilmente riconoscibili ed identificabili dal lettore, manca infatti in questi romanzi un riferimento direi quasi rassicurante a quei landmarks architettonici e urbanistici che dovrebbero invece contraddistinguere e avvalorare emblematicamente i paesaggi e la mappatura della tradizione storico-culturale dell'identità nazionale italiana. Mi chiedo allora che tipo di implicazioni politico-letterarie possano scaturire da questa deliberata invisibilità dei landscapes ufficiali e da una esclusione dell'altro dai paesaggi urbani all'interno dei quali si muovono incerti ed esitanti questi cittadini stranieri protagonisti della scrittura migrante. Quali potenziali fattori destabilizzanti della canonicità letteraria e quali forme di resistenza politica emergono allora da questi tentativi di (ri)leggere l'uniformità impermeabile del territorio nazionale proprio spostando il punto di vista interpretativo di quegli spazi pubblici e quindi spiazzando l'orizzonte d'attesa di chi legge e che in quegli spazi vorrebbe riconoscere e validare in un qualche modo il proprio senso di appartenenza identitaria?
Quaderni D Italianistica, Oct 1, 1999
continuo che noi crediamo d'arrestare, di fissare in forme stabili e determinate, dentro e fuori ... more continuo che noi crediamo d'arrestare, di fissare in forme stabili e determinate, dentro e fuori di noi." Pirandello, L umorismo. La problematica del discorso poetico pirandelliano si inserisce all'interno di un più ampio dibattito politico-culturale e filosofico che riguarda in particolar modo non solo le contraddizioni implicite nella nuova funzione intellettuale alle soglie del Novecento, ma anche e soprattutto un più ampio ripensamento ontologico ed epistemologico del sapere ed una messa in discussione radicale del concetto stesso di realtà. Un'Italia, infatti, appena inseritasi nella compagine europea, sia pur con notevole ritardo e difficoltà rispetto agli altri stati-nazione, e con alle spalle l'esperienza dapprima esaltante e poi contraddittoria e conflittuale della lotta risorgimentale e dell'unificazione nazionale, si ritrova agli inizi del secolo a dover riconsiderare quelle certezze e quelle convinzioni che la scienza e la ragione avevano avvalorato in nome di una fede positiva nel valore del progresso e nella funzione "demiurgica" del ceto intellettuale borghese di stampo ottocentesco. Una crisi profonda di valori dunque che investe in maniera drammatica la cultura italiana ed europea in un momento in cui appunto "la nozione di verità cessa di essere oggettiva e diventa invece soggettiva... e quindi relativa"(Luperini 1993, 5) e dove il ruolo dello scrittore precedentemente ancorato alla sua immagine pubblica privilegiata ed autogratificante viene messo in discussione e per così dire "decentrato" rispetto ad una sua precedente centralità ed autorevolezza politico-ideologica e culturale. Mi sembra quindi importante sottolineare come il discorso pirandelliano quale si evolve all'interno della struttura narrativa specifica di questo romanzo così fortemente "moderno" ed allo stesso tempo precursore della crisi della modernità che è appunto II fu Mattia Pascal, offra, soprattutto se legato al filo rosso della concezione umoristisca del reale che avrebbe caratterizzato in seguito l'intera produzione artistica dell'autore, degli interessanti
Italianistica Ultraiectina, Dec 1, 2006
Il Lettore Di Provincia Mag Dic 2005, 2005