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Papers by franco lazzari

Research paper thumbnail of Lazzari - Ateismo e inquisizione a Velletri agli inizi del Settecento

Scritti di Storia veliterna, Convegno, Velletri 16 dicembre 2023 in Centro studi "Antonio Mancinelli", 11, Tored 2024. ISBN 9791281673069, 2024

Il 25 gennaio 1719, oramai cinquantaduenne, vestito con il saio di penitente e con una candela ... more Il 25 gennaio 1719, oramai
cinquantaduenne, vestito con il saio di penitente e con una
candela accesa nella mano destra, nella chiesa di S. Maria
sopra Minerva, il velletrano Silvestro Legni, a causa delle sue idee atomiste, venne chiamato ad abiurare i suoi errori per poi essere duramente condannato con
una sentenza esemplare che avrebbe dovuto servire di esempio e di ammonimento per l’intera popolazione, nel vano tentativo da parte delle autorità ecclesiastiche di reprimere la circolazione di nuovi modi di pensiero.

Research paper thumbnail of Il ripopolamento delle antiche civitates romane del Lazio meridionale nell'ottica del primo incastellamento (secoli X-XI)

Research paper thumbnail of Lazzari - Cori e Velletri in Età medievale

Cori nel Medioevo. Memoria e sopravvivenze, 2021

Cori e Velletri in età medievale furono legate da convergenze politiche ed economiche tali da ess... more Cori e Velletri in età medievale furono legate da convergenze politiche ed economiche tali da essere codificate nei rispettivi statuti e sintetizzate nella tradizione popolare dal detto: Chi tocca Cora, tocca Velletri.
Il presente saggio ne ripercorre, per quanto possibile, le vicende.

Research paper thumbnail of Velletri in un inventario del XVI secolo (ISBN 9798567576717)

VITAM INPENDERE IUSTO Studi in onore di Antonio Di Fazio per il suo 80esimo compleanno, 2020

Il saggio analizza il contenuto dell’inventario di alcune chiese parrocchiali di Velletri redatto... more Il saggio analizza il contenuto dell’inventario di alcune chiese parrocchiali di Velletri redatto dal notaio Ottaviano Della Porta tra il 1566 e il 1580. Un registro che, dopo il Concilio di Trento, tutte le parrocchie erano tenute a conservare in attesa delle visite pastorali. Un inventario che rimaneva ‘dimenticato’ tra le carte del notaio e veniva poi versato nell’archivio notarile di Velletri. Il documento rimanda un nitido spaccato sociale, economico, topografico e politico della città.

Research paper thumbnail of invito presentazione volume del Centro studi "Antonio Mancinelli": Storia sociale, economica e politica della famiglia Serangeli di Velletri - Sabato 11 luglio 2020, ore 19:00 - Piscina Belvedere via Piazza di Mario, 206 - Velletri (RM)

Invito presentazione del volume: Storia sociale, economica e politica della famiglia Serangeli... more Invito presentazione del volume: Storia sociale, economica e politica della famiglia Serangeli di Velletri

Research paper thumbnail of Book review: A. DE SANTIS, La città di Velletri e il castello di Lariano dal 1140 al 1536

La ricerca di Anna De Santis rappresenta il coronamento di cinquant’anni di indagini in diversi a... more La ricerca di Anna De Santis rappresenta il coronamento di cinquant’anni di indagini in diversi archivi e biblioteche italiane, iniziate negli anni sessanta del secolo scorso, per la preparazione della tesi su Velletri e Lariano, discussa a Roma il 29 marzo 1969 con il prof. Eugenio Duprè Theseider. L’obiettivo riuscito di questo lavoro è stato quello di correggere, alla luce di un riesame accurato dei documenti già conosciuti e di quelli non ancora noti, le numerose inesattezze, spesso acriticamente ripetute, presenti nelle opere di vari autori. Le fonti utilizzate sono in massima parte documentarie; anche per quelle già citate nella letteratura critica l’autrice ha preferito, tutte le volte che è stato possibile, tornare alla fonte primaria per una loro lettura più completa e rigorosa. I tre volumi che compongono la pubblicazione ripercorrono la storia della città di Velletri e del castello di Lariano estendendo il loro arco cronologico ben oltre le date indicate nel titolo, iniziando effettivamente dal secolo X per arrivare alle soglie del diciassettesimo. In queste pagine emerge chiaramente come Velletri abbia giocato un ruolo determinante nella politica pontificia, dalla cosiddetta lotta per le investiture al sacco di Roma da parte dei Lanzichenecchi. L’autrice, mantenendo sempre una nitida linea descrittiva, rende evidente lo sviluppo delle istituzioni veliterne di carattere politico, economico e sociale, nel quale sono racchiuse la nascita, la trasformazione e la fine del sistema podestarile nonché il passaggio dalla magistratura dei boni homines a quella priorale. Di grande ricchezza e suggestione anche la corposa appendice che approfondisce argomenti quali le societates artium, gli ebrei e il Mons pietatis e la famiglia di Antonio Mancinelli portando in rilievo fatti e vicende poco o parzialmente note come quelle relative alle corporazioni cittadine oppure approfondendo la conoscenza di vicende già analizzate, superando però la visione di alcune conclusioni rimaste finora ad un livello approssimativo e in ogni caso lacunoso. La narrazione delle vicende del castello di Lariano è poi quasi del tutto originale e le date indicate nel titolo non rappresentano altro che il ciclo di vita documentato del castrum dalla prima attestazione a quella della sua definitiva annessione alla città di Velletri.

Research paper thumbnail of La lotta tra Roma e Velletri nella seconda metà del Trecento. Ceti dominanti e divisione del potere

Due convegni veliterni: Giorgio Falco tra Roma e Torino, Velletri 12 ottobre 2016; Velletri e la Marittima al tempo del Giubileo, Velletri 10 novembre 2016, 2017

Research paper thumbnail of Alcune note su Velletri medievale, il palazzo comunale e l’assetto urbanistico della città

anno XV/2, n. 30 201 Due quaderni annui. Semestrale. Ambito territoriale: Lazio meridionale roman... more anno XV/2, n. 30 201 Due quaderni annui. Semestrale. Ambito territoriale: Lazio meridionale romano, ciociaro e pontino Ambito concettuale-disciplinare: la storia e gli svolgimenti culturali del Latium vetus e adiectum dall' antichità fino ad oggi. Sfondo di storia nazionale e meridionale. Ricerca storica e discussione. Spazio didattico. Si collabora alla rivista solo su invito del direttore o di un redattore.So-no però libere le rubriche aperte al dibattito. La responsabilità giuridica e scientifica degli scritti editi rimane interamente a carico degli autori. Dischi, foto e dattiloscritti, se non pubblicati, possono essere ritirati solo a cura degli stessi autori. Gli articoli vanno consegnati in file informatico (possibilmente in Word / Times New Roman 11). Gli autori hanno diritto a 2 copie del fascicolo per ogni saggio e 1 copia per la recensione (2 se più di una). Gli interessati a recensioni possono inviare le loro opere al Direttore (Via Valmaiura 26, 04022 Fondi-Tel. 0771-531879) o ad un redattore. Supplemento a 'L'Acropoli', Autorizzazione n. 803/04 del Tribunale di Latina.

Research paper thumbnail of La comunità ebraica di Velletri nel Medioevo

Gli ebrei si insediarono a Velletri probabilmente agli inizi del XIV secolo. Una presenza signifi... more Gli ebrei si insediarono a Velletri probabilmente agli inizi del XIV secolo. Una presenza significativamente numerosa, dal momento che già nel 1346 risultano tassati per sedici fiorini d'oro, e ben integrata nel tessuto cittadino. Una situazione che cambiò decisamente nella seconda metà del secolo successivo, soprattutto nei confronti dei prestatori ebraici. Velletri eresse infatti un Monte di pietà, unico esempio di questo genere in tutto il territorio del Lazio meridionale.

Research paper thumbnail of Teofilatti, Crescenzi e Tuscolani nel necrologio del sec. XI del monastero dei SS. Ciriaco e Nicola in via Lata

«Annali del Lazio meridionale», XIV/2, n. 28, Dec 2014

Nonostante gli abbondanti studi, più o meno recenti, la Roma del decimo e undicesimo secolo non r... more Nonostante gli abbondanti studi, più o meno recenti, la Roma del decimo e undicesimo secolo non risalta in tutta la sua chiarezza, anzi sono molte le zone d’ombra che aspettano ancora di essere verificate. La storiografia della Roma di questo periodo appare mediamente frammentata, nonostante la quasi totalità dei documenti sia stata studiata in dettaglio e più volte. Il necrologio di S. Ciriaco sembra però essere sfuggito alle maglie dei numerosi studiosi che si sono dedicati alla storia romana di questo periodo. Dalla data della sua pubblicazione a oggi, il documento risulta citato innumerevoli volte, il più delle quali per estrapolare il nome di questo o quel personaggio, utile ai fini della propria ricerca, ma mai oggetto di uno studio dettagliato sui nomi dei personaggi in esso contenuti. Il necrologio di S. Ciriaco, attraverso la lettura dei nomi in esso inseriti, sembrerebbe, in verità, correggere la visione, fino ad oggi offerta dalla moderna storiografia romana, che tende ad identificare la presa di potere da parte dei Tuscolani in contrapposizione al gruppo rivale dei Crescenzi. Al contrario i Tuscolani sembrerebbero aver appoggiato Giovanni 'patricius' durante il suo governo su Roma – continuando, di fatto, a riconoscere la supremazia dei Crescenzi come ramo egemone della stessa famiglia – e, solamente dopo che questi restarono senza eredi diretti, operarono una scalata al potere che li vide contrapporsi all’altro ramo della famiglia, quello degli “Stefaniani”.

Research paper thumbnail of Castra e proprietà medievali del monastero di S. Andrea in Silice (Le Castella)

«Annali del Lazio meridionale», 2 - pp. 17-32

Research paper thumbnail of Il privilegio di Gregorio VII del 14 marzo 1081 ovvero il recupero delle proprietà ecclesiastiche in vario modo alienate

«Annali del Lazio meridionale», 2, 2013

Il privilegio di Gregorio VII del 14 marzo 1081 non appare né interpolato, né sospetto. Esso semb... more Il privilegio di Gregorio VII del 14 marzo 1081 non appare né interpolato, né sospetto. Esso sembra essere stato compilato, nel pieno della lotta tra Papato “riformatore” e Impero, per salvaguardare quelle proprietà di cui il papa poteva effettivamente disporre o su cui poteva rivendicare diritti. Proprietà che giocarono in seguito un ruolo determinante per la ripresa del potere papale nel Patrimonium Sancti Petri e che sembrano rimanere nella piena disponibilità dei pontefici piuttosto che in quella del monastero di S. Paolo. Inoltre, l’elenco di beni contenuti in questo privilegio potrebbe essere messo in relazione al conventus del clero romano che il 4 maggio 1082 si riunì per prendere posizione riguardo all’intenzione di Gregorio VII di impiegare i beni ecclesiastici per combattere la guerra contro Clemente III ed Enrico IV. In quell’occasione, undici cardinali e sei chierici di Roma negarono decisamente tale possibilità. I cardinali dichiararono sacras res ecclesiarum nullatenus in militia saeculari expendendas (cod. Vat. lat. 586, f. 125), in quanto da riservarsi esclusivamente a opere di carità. Se si tiene presente che in quell’anno – stando a una glossa di un cod. canosino riferita dal Bethmann in nota all’edizione della Vita Mathildis di Donizone – Gregorio VII impiegò nella lotta i beni della Chiesa di Canossa, la formulazione molto netta del principio da parte dei cardinali ha un sapore di critica alla linea di azione del pontefice.

Research paper thumbnail of Castra e proprietà medievali del monastero di S. Andrea in Silice (Le Castella)

«Annali del Lazio meridionale», 2, 2011

Research paper thumbnail of Velletri: un incastellamento a  cavallo dell’anno Mille

«Annali del Lazio meridionale», 2 , 2010

Research paper thumbnail of Il ripopolamento delle antiche 'civitates' romane del Lazio meridionale nell’ottica del primo incastellamento (X-XI secolo)

Estratto da «Pazzi innocui che consumano il tempo a frugare vecchie carte». Raccolta di saggi per il centenario de I Comuni di Campagna e Marittima di Giorgio Falco, volume I, Roma, UniversItalia, 2020, ISBN 978-88-3293-417-5 , 2020

La ricostruzione qui proposta di (ri)popolamento dei siti antichi nella regione laziale appare co... more La ricostruzione qui proposta di (ri)popolamento dei siti antichi nella regione laziale appare come un anello di congiunzione tra la tesi generale di incastellamento di Pierre Toubert – incardinata sull’assenza di insediamenti concentrati sulle cime delle colline avanti i primi decenni del secolo X – e le critiche ad essa portate, incentrate sulla presenza di alcuni castelli i cui siti erano già occupati in precedenza. Nel contesto qui presentato, l’incastellamento si ricompone come il mezzo e non il fine attraverso il quale le nobili famiglie romane riuscirono a congregare homines e operare sulla popolazione un controllo politico ed economico. Più che come “incastellamento” dovremmo definire l’intero processo di questa révolution castrale come “gestione del popolamento”, operato attraverso l’erezione di castelli non solo nei luoghi che presentavano un insediamento sparso oppure nei siti romani e pre-romani abbandonati, ma anche in quelle aree che già mostravano una precedente occupazione incluso le città della regione che non erano mai state del tutto abbandonate. La stessa fortificazione non fu un elemento assolutamente necessario del processo di primo incastellamento poiché, almeno nel periodo di “popolamento” di X secolo, questa poteva risultare assente

Research paper thumbnail of La 'decarcia' medievale nel Lazio meridionale, innovazione o persistenza?

«Annali del Lazio meridionale», 2 , 2009

Books by franco lazzari

Research paper thumbnail of Scritti di Storia Veliterna

Locandina convegno. Velletri, sabato 16 dicembre 2023

Research paper thumbnail of Velletri nel secondo Cinquecento (con gli inventaria aliqua bonorum ecclesiarum redatti da Ottaviano Della Porta)

Centro studi "Antonio Mancinelli", 10, 2022

Decadente, sporca e violenta. I banditi imperversavano nel territorio taglieggiando, bruciando e ... more Decadente, sporca e violenta. I banditi imperversavano nel territorio taglieggiando, bruciando e uccidendo con ferocia inaudita, riflesso della vera e propria battaglia ingaggiata con la comunità che a sua volta torturava, giustiziava e metteva al rogo. Rappresentanti governativi e famiglie del notabilato locale compromessi con i malviventi in uno stato di soggiacente connivenza. È questa l’immagine di Velletri che emerge dalle letture dei consigli cittadini e dei coevi atti civili e criminali, di quei cittadini che nonostante tutto vivevano le loro fatiche quotidiane aspettando i giorni di festa, il carnevale e le fiere per misurarsi nei giochi più disparati. Il volume di Franco Lazzari offre al lettore l’occasione per addentrarsi nell’ordinamento socio-politico di Velletri del secondo Cinquecento, a partire dalla divisione in ceti che distingueva la nobiltà vera e propria dal patriziato cittadino di cui il notariato costituiva una porzione significativa che alimentava gli organismi di governo della comunità. La ricerca ha portato alla luce, attraverso una copiosa messe di documenti, oltre il funzionamento delle istituzioni comunitarie, gli uffici ecclesiastici, l’assetto urbanistico, il sistema giudiziario cittadino e la milizia delineata sin dalla sua trasformazione da balestrieri ad archibugieri. Nel libro trovano spazio anche informazioni su gruppi sociali posti solitamente ai margini della storia; è il caso delle pagine dedicate alla condizione femminile, ai poveri e agli emarginati, tra le cui fila spiccano soprattutto gli zingari, che qui finalmente trovano una prima occasione per imporsi alla storiografia del Lazio meridionale.

Research paper thumbnail of Locandina Velletri secondo Cinquecento

Velletri nel secondo Cinquecento , 2022

Decadente, sporca e violenta. Così apparirebbe la Velletri del periodo post controriforma agli oc... more Decadente, sporca e violenta. Così apparirebbe la Velletri del periodo post controriforma agli occhi di un moderno viaggiatore. In quel periodo la città non si era ancora adornata dei palazzi barocchi che ne avrebbero caratterizzato l’impianto fino ai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Ed era anche per la maggior parte povera a fronte di pochi privilegiati che godevano di molte ricchezze derivate anche da locazioni perpetue di proprietà comunale ed ecclesiastica di cui si erano oramai impossessati. I neonati venivano abbandonati nelle strade, mentre i vecchi morivano sotto le logge o dentro le stalle, tanto che fu istituita la figura del medico per servitio delli poveri de quali molti se ne morono. E non doveva rallegrare il fatto che nelle terre e nei castelli vicini la situazione poteva apparire anche peggiore.
Le strade più nascoste venivano usate come immondezzai, dentro i quali trovavano posto anche carcasse di animali morti che generavano un fetore insopportabile. Le casse comunali erano in perenne difficoltà, stremate dalle numerose tasse imposte dalla Camera apostolica, dalle condanne dei tribunali romani e dalle mancate entrate dovute alle esenzioni concesse dai cardinali governatori, con frati e suore che vivevano delle elemosine stabilite dagli stessi statuti. Ne è la prova il fatto che, la comunità chiese esplicitamente di essere alleggerita di alcune delle tante imposizioni che gravavano enormemente sul bilancio comunale, come la tassa del sussidio triennale, quella per la fortificazione d’Anagni, quella per la guardia della Torre di S. Felice, la tassa cosiddetta del Colonnello, la tassa dei cavalli morti e quella, probabilmente la meno digerita, che pagava al Popolo Romano per la cera del Salvatore e per le feste di Testaccio. Faide tra gli stessi cittadini erano all’ordine del giorno. Banditi e fuoriusciti imperversavano nel territorio taglieggiando, bruciando e uccidendo con ferocia inaudita, riflesso della vera e propria battaglia ingaggiata con la co- munità che a sua volta torturava, giustiziava e metteva al rogo.

Research paper thumbnail of Storia sociale, economica e politica della famiglia Serangeli di Velletri

«Centro Studi Antonio Mancinelli», Quaderni 9 - Tored , 2020

Le vicende e le vicissitudini dei componenti della famiglia Serangeli sono il filo conduttore di ... more Le vicende e le vicissitudini dei componenti della famiglia Serangeli sono il filo conduttore di una storia di Velletri che, a partire dalla fine del Quattrocento, si snoda fino ai nostri giorni. Come moltissime altre famiglie veliterne (Mammucari, Montagna, Ciarla, Calcagni, D’Andrea, Pietromarchi solo per citarne alcune), i Serangeli risultano radicati nel territorio, ai vertici delle istituzioni cittadine, a partire almeno dal XIV secolo. Attraverso le cadute e gli innalzamenti sociali dei suoi personaggi, l’autore ci consegna la visione di una città di Velletri che, per mezzo del suo vescovo, sviluppava un patriziato politicamente integrato con la Curia romana, ma che escludeva le famiglie filo-imperiali che avevano parteggiato per i Colonna, come i protagonisti di questo volume. Si assiste al formarsi di una tripartizione della società civile, al vertice della quale vi era il patriziato formato da nobili e ufficiali dell’esercito. Al di sotto di essa si poneva la classe mercantile dotata di buona disponibilità di denaro. Una classe che faceva in qualche modo da intermediaria tra la proprietà, detenuta dal patriziato e dal clero, e il popolo vile, alla base di questa piramide sociale. Il risultato più marcatamente evidente di questo lavoro, frutto di una intensa ricerca archivistica, è la ricostruzione delle linee dinastiche pressoché complete della famiglia Serangeli di Velletri che, a partire dalla fine del Cinquecento, ha prodotto le tre ramificazioni ancora esistenti, evidenziando altresì la sua estraneità con le omonime famiglie del resto d’Italia, anche quelle limitrofe come i Serangeli di Cori o di Artena

Research paper thumbnail of Lazzari - Ateismo e inquisizione a Velletri agli inizi del Settecento

Scritti di Storia veliterna, Convegno, Velletri 16 dicembre 2023 in Centro studi "Antonio Mancinelli", 11, Tored 2024. ISBN 9791281673069, 2024

Il 25 gennaio 1719, oramai cinquantaduenne, vestito con il saio di penitente e con una candela ... more Il 25 gennaio 1719, oramai
cinquantaduenne, vestito con il saio di penitente e con una
candela accesa nella mano destra, nella chiesa di S. Maria
sopra Minerva, il velletrano Silvestro Legni, a causa delle sue idee atomiste, venne chiamato ad abiurare i suoi errori per poi essere duramente condannato con
una sentenza esemplare che avrebbe dovuto servire di esempio e di ammonimento per l’intera popolazione, nel vano tentativo da parte delle autorità ecclesiastiche di reprimere la circolazione di nuovi modi di pensiero.

Research paper thumbnail of Il ripopolamento delle antiche civitates romane del Lazio meridionale nell'ottica del primo incastellamento (secoli X-XI)

Research paper thumbnail of Lazzari - Cori e Velletri in Età medievale

Cori nel Medioevo. Memoria e sopravvivenze, 2021

Cori e Velletri in età medievale furono legate da convergenze politiche ed economiche tali da ess... more Cori e Velletri in età medievale furono legate da convergenze politiche ed economiche tali da essere codificate nei rispettivi statuti e sintetizzate nella tradizione popolare dal detto: Chi tocca Cora, tocca Velletri.
Il presente saggio ne ripercorre, per quanto possibile, le vicende.

Research paper thumbnail of Velletri in un inventario del XVI secolo (ISBN 9798567576717)

VITAM INPENDERE IUSTO Studi in onore di Antonio Di Fazio per il suo 80esimo compleanno, 2020

Il saggio analizza il contenuto dell’inventario di alcune chiese parrocchiali di Velletri redatto... more Il saggio analizza il contenuto dell’inventario di alcune chiese parrocchiali di Velletri redatto dal notaio Ottaviano Della Porta tra il 1566 e il 1580. Un registro che, dopo il Concilio di Trento, tutte le parrocchie erano tenute a conservare in attesa delle visite pastorali. Un inventario che rimaneva ‘dimenticato’ tra le carte del notaio e veniva poi versato nell’archivio notarile di Velletri. Il documento rimanda un nitido spaccato sociale, economico, topografico e politico della città.

Research paper thumbnail of invito presentazione volume del Centro studi "Antonio Mancinelli": Storia sociale, economica e politica della famiglia Serangeli di Velletri - Sabato 11 luglio 2020, ore 19:00 - Piscina Belvedere via Piazza di Mario, 206 - Velletri (RM)

Invito presentazione del volume: Storia sociale, economica e politica della famiglia Serangeli... more Invito presentazione del volume: Storia sociale, economica e politica della famiglia Serangeli di Velletri

Research paper thumbnail of Book review: A. DE SANTIS, La città di Velletri e il castello di Lariano dal 1140 al 1536

La ricerca di Anna De Santis rappresenta il coronamento di cinquant’anni di indagini in diversi a... more La ricerca di Anna De Santis rappresenta il coronamento di cinquant’anni di indagini in diversi archivi e biblioteche italiane, iniziate negli anni sessanta del secolo scorso, per la preparazione della tesi su Velletri e Lariano, discussa a Roma il 29 marzo 1969 con il prof. Eugenio Duprè Theseider. L’obiettivo riuscito di questo lavoro è stato quello di correggere, alla luce di un riesame accurato dei documenti già conosciuti e di quelli non ancora noti, le numerose inesattezze, spesso acriticamente ripetute, presenti nelle opere di vari autori. Le fonti utilizzate sono in massima parte documentarie; anche per quelle già citate nella letteratura critica l’autrice ha preferito, tutte le volte che è stato possibile, tornare alla fonte primaria per una loro lettura più completa e rigorosa. I tre volumi che compongono la pubblicazione ripercorrono la storia della città di Velletri e del castello di Lariano estendendo il loro arco cronologico ben oltre le date indicate nel titolo, iniziando effettivamente dal secolo X per arrivare alle soglie del diciassettesimo. In queste pagine emerge chiaramente come Velletri abbia giocato un ruolo determinante nella politica pontificia, dalla cosiddetta lotta per le investiture al sacco di Roma da parte dei Lanzichenecchi. L’autrice, mantenendo sempre una nitida linea descrittiva, rende evidente lo sviluppo delle istituzioni veliterne di carattere politico, economico e sociale, nel quale sono racchiuse la nascita, la trasformazione e la fine del sistema podestarile nonché il passaggio dalla magistratura dei boni homines a quella priorale. Di grande ricchezza e suggestione anche la corposa appendice che approfondisce argomenti quali le societates artium, gli ebrei e il Mons pietatis e la famiglia di Antonio Mancinelli portando in rilievo fatti e vicende poco o parzialmente note come quelle relative alle corporazioni cittadine oppure approfondendo la conoscenza di vicende già analizzate, superando però la visione di alcune conclusioni rimaste finora ad un livello approssimativo e in ogni caso lacunoso. La narrazione delle vicende del castello di Lariano è poi quasi del tutto originale e le date indicate nel titolo non rappresentano altro che il ciclo di vita documentato del castrum dalla prima attestazione a quella della sua definitiva annessione alla città di Velletri.

Research paper thumbnail of La lotta tra Roma e Velletri nella seconda metà del Trecento. Ceti dominanti e divisione del potere

Due convegni veliterni: Giorgio Falco tra Roma e Torino, Velletri 12 ottobre 2016; Velletri e la Marittima al tempo del Giubileo, Velletri 10 novembre 2016, 2017

Research paper thumbnail of Alcune note su Velletri medievale, il palazzo comunale e l’assetto urbanistico della città

anno XV/2, n. 30 201 Due quaderni annui. Semestrale. Ambito territoriale: Lazio meridionale roman... more anno XV/2, n. 30 201 Due quaderni annui. Semestrale. Ambito territoriale: Lazio meridionale romano, ciociaro e pontino Ambito concettuale-disciplinare: la storia e gli svolgimenti culturali del Latium vetus e adiectum dall' antichità fino ad oggi. Sfondo di storia nazionale e meridionale. Ricerca storica e discussione. Spazio didattico. Si collabora alla rivista solo su invito del direttore o di un redattore.So-no però libere le rubriche aperte al dibattito. La responsabilità giuridica e scientifica degli scritti editi rimane interamente a carico degli autori. Dischi, foto e dattiloscritti, se non pubblicati, possono essere ritirati solo a cura degli stessi autori. Gli articoli vanno consegnati in file informatico (possibilmente in Word / Times New Roman 11). Gli autori hanno diritto a 2 copie del fascicolo per ogni saggio e 1 copia per la recensione (2 se più di una). Gli interessati a recensioni possono inviare le loro opere al Direttore (Via Valmaiura 26, 04022 Fondi-Tel. 0771-531879) o ad un redattore. Supplemento a 'L'Acropoli', Autorizzazione n. 803/04 del Tribunale di Latina.

Research paper thumbnail of La comunità ebraica di Velletri nel Medioevo

Gli ebrei si insediarono a Velletri probabilmente agli inizi del XIV secolo. Una presenza signifi... more Gli ebrei si insediarono a Velletri probabilmente agli inizi del XIV secolo. Una presenza significativamente numerosa, dal momento che già nel 1346 risultano tassati per sedici fiorini d'oro, e ben integrata nel tessuto cittadino. Una situazione che cambiò decisamente nella seconda metà del secolo successivo, soprattutto nei confronti dei prestatori ebraici. Velletri eresse infatti un Monte di pietà, unico esempio di questo genere in tutto il territorio del Lazio meridionale.

Research paper thumbnail of Teofilatti, Crescenzi e Tuscolani nel necrologio del sec. XI del monastero dei SS. Ciriaco e Nicola in via Lata

«Annali del Lazio meridionale», XIV/2, n. 28, Dec 2014

Nonostante gli abbondanti studi, più o meno recenti, la Roma del decimo e undicesimo secolo non r... more Nonostante gli abbondanti studi, più o meno recenti, la Roma del decimo e undicesimo secolo non risalta in tutta la sua chiarezza, anzi sono molte le zone d’ombra che aspettano ancora di essere verificate. La storiografia della Roma di questo periodo appare mediamente frammentata, nonostante la quasi totalità dei documenti sia stata studiata in dettaglio e più volte. Il necrologio di S. Ciriaco sembra però essere sfuggito alle maglie dei numerosi studiosi che si sono dedicati alla storia romana di questo periodo. Dalla data della sua pubblicazione a oggi, il documento risulta citato innumerevoli volte, il più delle quali per estrapolare il nome di questo o quel personaggio, utile ai fini della propria ricerca, ma mai oggetto di uno studio dettagliato sui nomi dei personaggi in esso contenuti. Il necrologio di S. Ciriaco, attraverso la lettura dei nomi in esso inseriti, sembrerebbe, in verità, correggere la visione, fino ad oggi offerta dalla moderna storiografia romana, che tende ad identificare la presa di potere da parte dei Tuscolani in contrapposizione al gruppo rivale dei Crescenzi. Al contrario i Tuscolani sembrerebbero aver appoggiato Giovanni 'patricius' durante il suo governo su Roma – continuando, di fatto, a riconoscere la supremazia dei Crescenzi come ramo egemone della stessa famiglia – e, solamente dopo che questi restarono senza eredi diretti, operarono una scalata al potere che li vide contrapporsi all’altro ramo della famiglia, quello degli “Stefaniani”.

Research paper thumbnail of Castra e proprietà medievali del monastero di S. Andrea in Silice (Le Castella)

«Annali del Lazio meridionale», 2 - pp. 17-32

Research paper thumbnail of Il privilegio di Gregorio VII del 14 marzo 1081 ovvero il recupero delle proprietà ecclesiastiche in vario modo alienate

«Annali del Lazio meridionale», 2, 2013

Il privilegio di Gregorio VII del 14 marzo 1081 non appare né interpolato, né sospetto. Esso semb... more Il privilegio di Gregorio VII del 14 marzo 1081 non appare né interpolato, né sospetto. Esso sembra essere stato compilato, nel pieno della lotta tra Papato “riformatore” e Impero, per salvaguardare quelle proprietà di cui il papa poteva effettivamente disporre o su cui poteva rivendicare diritti. Proprietà che giocarono in seguito un ruolo determinante per la ripresa del potere papale nel Patrimonium Sancti Petri e che sembrano rimanere nella piena disponibilità dei pontefici piuttosto che in quella del monastero di S. Paolo. Inoltre, l’elenco di beni contenuti in questo privilegio potrebbe essere messo in relazione al conventus del clero romano che il 4 maggio 1082 si riunì per prendere posizione riguardo all’intenzione di Gregorio VII di impiegare i beni ecclesiastici per combattere la guerra contro Clemente III ed Enrico IV. In quell’occasione, undici cardinali e sei chierici di Roma negarono decisamente tale possibilità. I cardinali dichiararono sacras res ecclesiarum nullatenus in militia saeculari expendendas (cod. Vat. lat. 586, f. 125), in quanto da riservarsi esclusivamente a opere di carità. Se si tiene presente che in quell’anno – stando a una glossa di un cod. canosino riferita dal Bethmann in nota all’edizione della Vita Mathildis di Donizone – Gregorio VII impiegò nella lotta i beni della Chiesa di Canossa, la formulazione molto netta del principio da parte dei cardinali ha un sapore di critica alla linea di azione del pontefice.

Research paper thumbnail of Castra e proprietà medievali del monastero di S. Andrea in Silice (Le Castella)

«Annali del Lazio meridionale», 2, 2011

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«Annali del Lazio meridionale», 2 , 2010

Research paper thumbnail of Il ripopolamento delle antiche 'civitates' romane del Lazio meridionale nell’ottica del primo incastellamento (X-XI secolo)

Estratto da «Pazzi innocui che consumano il tempo a frugare vecchie carte». Raccolta di saggi per il centenario de I Comuni di Campagna e Marittima di Giorgio Falco, volume I, Roma, UniversItalia, 2020, ISBN 978-88-3293-417-5 , 2020

La ricostruzione qui proposta di (ri)popolamento dei siti antichi nella regione laziale appare co... more La ricostruzione qui proposta di (ri)popolamento dei siti antichi nella regione laziale appare come un anello di congiunzione tra la tesi generale di incastellamento di Pierre Toubert – incardinata sull’assenza di insediamenti concentrati sulle cime delle colline avanti i primi decenni del secolo X – e le critiche ad essa portate, incentrate sulla presenza di alcuni castelli i cui siti erano già occupati in precedenza. Nel contesto qui presentato, l’incastellamento si ricompone come il mezzo e non il fine attraverso il quale le nobili famiglie romane riuscirono a congregare homines e operare sulla popolazione un controllo politico ed economico. Più che come “incastellamento” dovremmo definire l’intero processo di questa révolution castrale come “gestione del popolamento”, operato attraverso l’erezione di castelli non solo nei luoghi che presentavano un insediamento sparso oppure nei siti romani e pre-romani abbandonati, ma anche in quelle aree che già mostravano una precedente occupazione incluso le città della regione che non erano mai state del tutto abbandonate. La stessa fortificazione non fu un elemento assolutamente necessario del processo di primo incastellamento poiché, almeno nel periodo di “popolamento” di X secolo, questa poteva risultare assente

Research paper thumbnail of La 'decarcia' medievale nel Lazio meridionale, innovazione o persistenza?

«Annali del Lazio meridionale», 2 , 2009

Research paper thumbnail of Scritti di Storia Veliterna

Locandina convegno. Velletri, sabato 16 dicembre 2023

Research paper thumbnail of Velletri nel secondo Cinquecento (con gli inventaria aliqua bonorum ecclesiarum redatti da Ottaviano Della Porta)

Centro studi "Antonio Mancinelli", 10, 2022

Decadente, sporca e violenta. I banditi imperversavano nel territorio taglieggiando, bruciando e ... more Decadente, sporca e violenta. I banditi imperversavano nel territorio taglieggiando, bruciando e uccidendo con ferocia inaudita, riflesso della vera e propria battaglia ingaggiata con la comunità che a sua volta torturava, giustiziava e metteva al rogo. Rappresentanti governativi e famiglie del notabilato locale compromessi con i malviventi in uno stato di soggiacente connivenza. È questa l’immagine di Velletri che emerge dalle letture dei consigli cittadini e dei coevi atti civili e criminali, di quei cittadini che nonostante tutto vivevano le loro fatiche quotidiane aspettando i giorni di festa, il carnevale e le fiere per misurarsi nei giochi più disparati. Il volume di Franco Lazzari offre al lettore l’occasione per addentrarsi nell’ordinamento socio-politico di Velletri del secondo Cinquecento, a partire dalla divisione in ceti che distingueva la nobiltà vera e propria dal patriziato cittadino di cui il notariato costituiva una porzione significativa che alimentava gli organismi di governo della comunità. La ricerca ha portato alla luce, attraverso una copiosa messe di documenti, oltre il funzionamento delle istituzioni comunitarie, gli uffici ecclesiastici, l’assetto urbanistico, il sistema giudiziario cittadino e la milizia delineata sin dalla sua trasformazione da balestrieri ad archibugieri. Nel libro trovano spazio anche informazioni su gruppi sociali posti solitamente ai margini della storia; è il caso delle pagine dedicate alla condizione femminile, ai poveri e agli emarginati, tra le cui fila spiccano soprattutto gli zingari, che qui finalmente trovano una prima occasione per imporsi alla storiografia del Lazio meridionale.

Research paper thumbnail of Locandina Velletri secondo Cinquecento

Velletri nel secondo Cinquecento , 2022

Decadente, sporca e violenta. Così apparirebbe la Velletri del periodo post controriforma agli oc... more Decadente, sporca e violenta. Così apparirebbe la Velletri del periodo post controriforma agli occhi di un moderno viaggiatore. In quel periodo la città non si era ancora adornata dei palazzi barocchi che ne avrebbero caratterizzato l’impianto fino ai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Ed era anche per la maggior parte povera a fronte di pochi privilegiati che godevano di molte ricchezze derivate anche da locazioni perpetue di proprietà comunale ed ecclesiastica di cui si erano oramai impossessati. I neonati venivano abbandonati nelle strade, mentre i vecchi morivano sotto le logge o dentro le stalle, tanto che fu istituita la figura del medico per servitio delli poveri de quali molti se ne morono. E non doveva rallegrare il fatto che nelle terre e nei castelli vicini la situazione poteva apparire anche peggiore.
Le strade più nascoste venivano usate come immondezzai, dentro i quali trovavano posto anche carcasse di animali morti che generavano un fetore insopportabile. Le casse comunali erano in perenne difficoltà, stremate dalle numerose tasse imposte dalla Camera apostolica, dalle condanne dei tribunali romani e dalle mancate entrate dovute alle esenzioni concesse dai cardinali governatori, con frati e suore che vivevano delle elemosine stabilite dagli stessi statuti. Ne è la prova il fatto che, la comunità chiese esplicitamente di essere alleggerita di alcune delle tante imposizioni che gravavano enormemente sul bilancio comunale, come la tassa del sussidio triennale, quella per la fortificazione d’Anagni, quella per la guardia della Torre di S. Felice, la tassa cosiddetta del Colonnello, la tassa dei cavalli morti e quella, probabilmente la meno digerita, che pagava al Popolo Romano per la cera del Salvatore e per le feste di Testaccio. Faide tra gli stessi cittadini erano all’ordine del giorno. Banditi e fuoriusciti imperversavano nel territorio taglieggiando, bruciando e uccidendo con ferocia inaudita, riflesso della vera e propria battaglia ingaggiata con la co- munità che a sua volta torturava, giustiziava e metteva al rogo.

Research paper thumbnail of Storia sociale, economica e politica della famiglia Serangeli di Velletri

«Centro Studi Antonio Mancinelli», Quaderni 9 - Tored , 2020

Le vicende e le vicissitudini dei componenti della famiglia Serangeli sono il filo conduttore di ... more Le vicende e le vicissitudini dei componenti della famiglia Serangeli sono il filo conduttore di una storia di Velletri che, a partire dalla fine del Quattrocento, si snoda fino ai nostri giorni. Come moltissime altre famiglie veliterne (Mammucari, Montagna, Ciarla, Calcagni, D’Andrea, Pietromarchi solo per citarne alcune), i Serangeli risultano radicati nel territorio, ai vertici delle istituzioni cittadine, a partire almeno dal XIV secolo. Attraverso le cadute e gli innalzamenti sociali dei suoi personaggi, l’autore ci consegna la visione di una città di Velletri che, per mezzo del suo vescovo, sviluppava un patriziato politicamente integrato con la Curia romana, ma che escludeva le famiglie filo-imperiali che avevano parteggiato per i Colonna, come i protagonisti di questo volume. Si assiste al formarsi di una tripartizione della società civile, al vertice della quale vi era il patriziato formato da nobili e ufficiali dell’esercito. Al di sotto di essa si poneva la classe mercantile dotata di buona disponibilità di denaro. Una classe che faceva in qualche modo da intermediaria tra la proprietà, detenuta dal patriziato e dal clero, e il popolo vile, alla base di questa piramide sociale. Il risultato più marcatamente evidente di questo lavoro, frutto di una intensa ricerca archivistica, è la ricostruzione delle linee dinastiche pressoché complete della famiglia Serangeli di Velletri che, a partire dalla fine del Cinquecento, ha prodotto le tre ramificazioni ancora esistenti, evidenziando altresì la sua estraneità con le omonime famiglie del resto d’Italia, anche quelle limitrofe come i Serangeli di Cori o di Artena

Research paper thumbnail of Invito presentazione del volume: Storia sociale, economica e politica della famiglia Serangeli di Velletri

Le vicende e le vicissitudini dei componenti della famiglia Serangeli sono il filo conduttore di ... more Le vicende e le vicissitudini dei componenti della famiglia Serangeli sono il filo conduttore di una storia di Velletri che, a partire dalla fine del Quattrocento, si snoda fino ai nostri giorni. Come moltissime altre famiglie veliterne (Mammucari, Montagna, Ciarla, Calcagni, D’Andrea, Pietromarchi solo per citarne alcune), i Serangeli risultano radicati nel territorio, ai vertici delle istituzioni cittadine, a partire almeno dal XIV secolo. Attraverso le cadute e gli innalzamenti sociali dei suoi personaggi, l’autore ci consegna la visione di una città di Velletri che, per mezzo del suo vescovo, sviluppava un patriziato politicamente integrato con la Curia romana, ma che escludeva le famiglie filo-imperiali che avevano parteggiato per i Colonna, come i protagonisti di questo volume. Si assiste al formarsi di una tripartizione della società civile, al vertice della quale vi era il patriziato formato da nobili e ufficiali dell’esercito. Al di sotto di essa si poneva la classe mercantile dotata di buona disponibilità di denaro. Una classe che faceva in qualche modo da intermediaria tra la proprietà, detenuta dal patriziato e dal clero, e il popolo vile, alla base di questa piramide sociale. Il risultato più marcatamente evidente di questo lavoro, frutto di una intensa ricerca archivistica, è la ricostruzione delle linee dinastiche pressoché complete della famiglia Serangeli di Velletri che, a partire dalla fine del Cinquecento, ha prodotto le tre ramificazioni ancora esistenti, evidenziando altresì la sua estraneità con le omonime famiglie del resto d’Italia, anche quelle limitrofe come i Serangeli di Cori o di Artena

Research paper thumbnail of Invito presentazione libro De Santis: Velletri e il Castello di Lariano dal 1140 al 1536

La ricerca di Anna De Santis rappresenta il coronamento di cinquant’anni di indagini in diversi a... more La ricerca di Anna De Santis rappresenta il coronamento di cinquant’anni di indagini in diversi archivi e biblioteche italiane, iniziate negli anni sessanta del secolo scorso, per la preparazione della tesi su Velletri e Lariano, discussa a Roma il 29 marzo 1969 con il prof. Eugenio Duprè Theseider. L’obiettivo riuscito di questo lavoro è stato quello di correggere, alla luce di un riesame accurato dei documenti già conosciuti e di quelli non ancora noti, le numerose inesattezze, spesso acriticamente ripetute, presenti nelle opere di vari autori. Le fonti utilizzate sono in massima parte documentarie; anche per quelle già citate nella letteratura critica l’autrice ha preferito, tutte le volte che è stato possibile, tornare alla fonte primaria per una loro lettura più completa e rigorosa. I tre volumi che compongono la pubblicazione ripercorrono la storia della città di Velletri e del castello di Lariano estendendo il loro arco cronologico ben oltre le date indicate nel titolo, iniziando effettivamente dal secolo X per arrivare alle soglie del diciassettesimo. In queste pagine emerge chiaramente come Velletri abbia giocato un ruolo determinante nella politica pontificia, dalla cosiddetta lotta per le investiture al sacco di Roma da parte dei Lanzichenecchi. L’autrice, mantenendo sempre una nitida linea descrittiva, rende evidente lo sviluppo delle istituzioni veliterne di carattere politico, economico e sociale, nel quale sono racchiuse la nascita, la trasformazione e la fine del sistema podestarile nonché il passaggio dalla magistratura dei boni homines a quella priorale. Di grande ricchezza e suggestione anche la corposa appendice che approfondisce argomenti quali le societates artium, gli ebrei e il Mons pietatis e la famiglia di Antonio Mancinelli portando in rilievo fatti e vicende poco o parzialmente note come quelle relative alle corporazioni cittadine oppure approfondendo la conoscenza di vicende già analizzate, superando però la visione di alcune conclusioni rimaste finora ad un livello approssimativo e in ogni caso lacunoso. La narrazione delle vicende del castello di Lariano è poi quasi del tutto originale e le date indicate nel titolo non rappresentano altro che il ciclo di vita documentato del castrum dalla prima attestazione a quella della sua definitiva annessione alla città di Velletri.

Research paper thumbnail of Velletri nel Medioevo

Il libro offre la suggestiva ricostruzione di una delle diocesi più antiche e vicine a Roma, dall... more Il libro offre la suggestiva ricostruzione di una delle diocesi più antiche e vicine a Roma, dalla sua costituzione alla fine del periodo comunale attraverso le sue inevitabili trasformazioni. La storia medievale di Velletri, dopo tutto, è una storia di Roma e non può prescindere da essa. Ripercorrendo la sequenza cronologica dell’intero periodo medievale, l’autore offre una visione inedita della cittadina laziale e dei rapporti intercorsi tra i suoi abitanti e l’élite ecclesiastica, nobiliare e comunale della città di Roma lungo un arco temporale di oltre dieci secoli. Il libro ripercorre i tempi lunghi di una evoluzione che, partendo da un fase segnata da un forte insediamento sparso, arriva a giocare un ruolo determinante nel rafforzamento del potere papale nel territorio laziale dopo essere passata attraverso la fase di incastellamento di X secolo. Gli eventi sono suddivisi in differenti sezioni che definiscono l’alto medioevo e l’incastellamento, la nascita del libero Comune, l’annosa lotta con il Comune di Roma e, infine, il XV secolo con il massimo splendore e la fine del periodo comunale.Soltanto abbozzate, ma di grande suggestione le forze mutevoli dell’economia rurale, del popolamento, del governo, dell’assetto urbanistico e della topografia della città di Velletri. Una sezione è dedicata inoltre alla comunità ebraica.

Research paper thumbnail of Gli Epigrammi di Antonio Mancinelli (con Mario Lozzi)

Questa edizione degli Epigrammi di Antonio Mancinelli con la traduzione di Mario Lozzi e il comme... more Questa edizione degli Epigrammi di Antonio Mancinelli con la traduzione di Mario Lozzi e il commento di Franco Lazzari offre un rilevante contributo alla conoscenza di un umanista che durante la sua trentennale itinerante attività di Professore insegnò a Velletri, Sermoneta, Roma, Fano, Venezia, Orvieto, e dal 1500 di nuovo presso lo Studium Urbis. Gli epigrammi di Mancinelli ci offrono tutto il complesso quadro dello spirito di un umanista legato alla curia romana: encomiastico e religioso, sensibile all’ideale come alla realtà immediata. I componimenti si presentano talvolta come poesia del quotidiano, delle piccole e tuttavia importanti cose, sovente legati a circostanze particolari: l’amore, il ricordo di un amico, il matrimonio, la gioventú e la vecchiaia, l’ambizione, il successo, le invidie, i rancori, la morte. In altre circostanze più alte aspirazioni sembrano guidare l’umanista veliterno: scrisse in lode della morte come sinonimo di resurrezione e delle miserie della vita terrena, sulla funzione dei Sacramenti e dei Santi e non mancò di adulazioni nei riguardi dei potenti protettori. Alcune composizioni sembrano scritte su commissione in relazione ad occasioni nelle quali i maggiorenti delle comunità vollero essere degnamente rappresentati da chi sapesse trattare l’arte metrica con una maestria senza pari. La scorrevolezza delle forme metriche usate da Mancinelli e spesso il senso evocativo che emanano hanno suggerito a Mario Lozzi una spontanea traduzione italiana in versi endecasillabi, quinari settenari ed anche in doppio settenario, per mostrare più ampio il senso del racconto. Al testo si accompagnano le note di commento curate da Franco Lazzari.
Il volume presenta inoltre il testo latino degli Epigrammi di Mancinelli pubblicati a Roma nel 1503 presso Eucario Silber.

Research paper thumbnail of Il Lazio tra solidarietà e credito. Origine e sviluppo dei monti di Pietà

Il volume presenta una ricostruzione puntuale della diffusione e dell'evoluzione dei Monti di pie... more Il volume presenta una ricostruzione puntuale della diffusione e dell'evoluzione dei Monti di pietà nella regione laziale. Il volume è articolato in due sezioni: un utile saggio interpretativo che delinea la traiettoria evolutiva di questi istituti in area laziale e una corposa raccolta di schede storiche che riassumono in maniera efficacemente sintetica le vicende salienti di ogni Monte di cui è stato possibile documentare l’attività. Come si evince facilmente dal lunghissimo elenco degli archivi visitati (oltre settanta) e dal corredo delle note si tratta di un lavoro prezioso e minuzioso. Con perizia e pazienza l’autore ha saputo ovviare alla frammentazione e alla dispersione delle fonti documentarie, facendo riemergere con grande nitidezza la vastissima rete di istituti operanti. Ben sessanta località del Lazio risultano avere ospitato un Monte di pietà, mentre sono quasi duecento i luoghi di insediamento di Monti del grano. La ricerca ha il merito fondamentale di riempire i molti vuoti e la localizzazione rarefatta finora attestata dalla storiografia in area laziale, di aggiornare in maniera assai rilevante il quadro delle nostre conoscenze, offrendo ad un tempo un pregevole panorama d’insieme del fenomeno dei Monti pii e superando una dimensione finora assai approssimativa, impressionistica e in ogni caso gravemente lacunosa. Il lavoro si colloca nel solco delle ricerche più recenti, che hanno cercato di indagare la vasta e multiforme realtà dei Monti, prendendo in considerazione la varietà dei modelli organizzativi, i tempi lunghi della loro evoluzione e l’importanza fondamentale del radicamento territoriale. I Monti laziali appaiono caratterizzati da una presenza capillare sul territorio e da caratteri proteiformi in sintonia con l’eterogeneità delle situazioni politiche ed economiche dei diversi segmenti della regione. Risulta evidente come ogni Monte andò acquistando connotazioni specifiche, dove le esigenze sociali si intrecciarono con i condizionamenti politici e le necessità finanziarie delle singole comunità. Nei diversi contesti i Monti hanno svolto un ruolo decisivo, che andò quasi sempre ben oltre l’attività di credito su pegno rivolta i cosiddetti pauperes pinguiores. Del resto proprio alla capacità di adeguamento e alla flessibilità è riconducibile il successo e la lunga durata di queste istituzioni. Nel complesso risulta lampante che i Monti, nelle loro diverse forme e declinazioni, hanno rappresentato per tutta l’età moderna e buona parte di quella contemporanea, strumenti di credito diffuso e accessibili, e hanno assolto funzioni di fondamentale importanza non solo dal punto di vista economico ma del disciplinamento sociale.

(nota: alla lista dei Monti di pietà laziali presente nel libro sono da aggiungere quello di Tuscania, di fondazione comunale nel 1472, e quello di Alatri promosso dal vescovo Egnazio Danti nel 1584)

Research paper thumbnail of Presentazione volume CeSAM - Scritti di Storia Veliterna

Scritti di Storia Veliterna, 2024

Il volume raccoglie gli Atti della Giornata di studio svoltasi a Velletri il 16 dicembre 2023 con... more Il volume raccoglie gli Atti della Giornata di studio svoltasi a Velletri il 16 dicembre 2023 con l’obiettivo di mettere a fuoco alcuni aspetti salienti della storia della città posta alle pendici meridionali dei Colli Albani e del suo circondario. Ne emerge un quadro che ripercorre dall’età tardo-repubblicana all’Ottocento pagine meno approfondite in sede storiografica o, se già note, arriva ad offrirne nuove prospettive di ricerca, spesso capaci di mettere in discussione acquisizioni nel tempo acriticamente consolidatesi. Alle pagine che Vladimyr Martelli dedica a introdurre la pubblicazione (Premessa, pp. 9-12), segue uno studio di Paolo Garofalo nel quale viene avanzata l’ipotesi di una localizzazione della villa iuxta Velitras degli avi di Augusto nel territorio municipale di Ulubrae, presso l’odierna Doganella di Ninfa, a favore della quale si presta anche la lettura di alcune testimonianze epigrafiche rivenute in loco (Ulubrae, Augusto e l’avito suburbano iuxta Velitras, pp. 13-30). Nel suo contributo, una rilettura delle fonti medievali offre a Jacopo Navacci l’opportunità di ubicare con buone probabilità nell’area di Torrecchia Nuova il cosiddetto castrum Vetus, insediamento fortificato risalente al X secolo (Da Pometia a Castrum vetus: storia di uno stesso sito?, pp. 31-41). Al centro del successivo intervento di Giampiero Brunelli sono le vicende relative alle compagnie di milizie non professionali di Velletri tra la metà del XVI e il XVII secolo, di cui l’autore esamina la precoce costituzione, la regolamentazione e le gerarchie, evidenziandone le molteplici peculiarità determinate da specifiche dinamiche sociali (La milizia di Velletri nella prima età moderna, pp. 43-65). A partire dall’inedita documentazione che ricostruisce le traversie sei-settecentesche legate al sepolcro di un’altrimenti ignota beata Maria Guilla, nel suo studio Clemente Ciammaruconi riflette sull’affermarsi in Età medievale del culto dei santi patroni Clemente, Eleuterio, Ponziano e Geraldo quale specchio di ben definite fasi della storia civico-religiosa veliterna (Il sepolcro della beata Maria Guilla e il culto patronale di san Geraldo a Velletri tra Medioevo ed età moderna, pp. 67-105). Da parte sua, Franco Lazzari rivolge la propria attenzione al processo intentato nel 1719 nei confronti di alcuni cittadini – tra i quali spicca la figura di Silvestro Legni – a causa delle loro idee atomiste: a dispetto della grande risonanza avuta all’epoca, si tratta di una pagina oggi poco conosciuta, che se da un lato rimanda al vano tentativo da parte delle autorità ecclesiastiche del luogo di reprimere la circolazione di un nuovo modo di pensare, dall’altro ne testimonia la penetrazione anche a Velletri (Ateismo e inquisizione a Velletri agli inizi del Settecento, pp. 107-121). A seguire, in un lavoro ricco di dati, Edoardo Leoni esamina la crescita demografica (+48%) che la città conobbe nella prima metà dell’Ottocento in ragione dell’intenso fenomeno migratorio determinato dal suo significativo sviluppo economico (Popolazione e immigrazione a Velletri nella prima metà del XIX secolo, pp. 123-140). Conclude il volume un saggio di Monica Calzolari, in cui è indagata, sotto un’ottica locale, l’esplosione tra l’emergente ceto borghese di quella “fame di teatro” che nello Stato pontificio della Restaurazione si cercò di assecondare favorendo un uso ricreativo del tempo libero; l’autrice ne segue le tracce archivistiche, ricostruendo l’attività delle accademie filarmonica e filodrammatica veliterne in quegli anni, nonché il primo affacciarsi in città dell’imprenditoria teatrale (Fame di teatro: luoghi e protagonisti dello spettacolo a Velletri nell’Ottocento, pp. 141-164).

Research paper thumbnail of Convegno “Giorgio Falco tra Roma e Torino” (Velletri, 12 ottobre 2016)

Research paper thumbnail of convegno: Giorgio Falco tra Roma e Torino - Velletri, 12 ottobre 2016

A cinquant'anni dalla morte dello studioso e a un secolo dalla pubblicazione del suo saggio sul c... more A cinquant'anni dalla morte dello studioso e a un secolo dalla pubblicazione del suo saggio sul comune di Velletri nel Medioevo, questo convegno si propone di sollecitare l'indagine sui molteplici aspetti dell'attività di Falco, con particolare attenzione per i suoi contributi relativi all'odierno Lazio meridionale

Research paper thumbnail of Alle Origini del Dialetto Velletrano (sec. XV)

Il presente lavoro, assolutamente non specialistico, è il frutto di una ricerca di qualche tempo ... more Il presente lavoro, assolutamente non specialistico, è il frutto di una ricerca di qualche tempo fa, è inedito ed è scaturito dalla considerazione che una comparazione tra i diversi capitoli dei Monti di pietà sorti in Italia nell’ultimo quarto del XV secolo, potrebbe chiarire le radici comuni e i processi evoluti locali dei dialetti parlati (e scritti) in quel periodo, in un’Italia non ancora marcatamente contaminata da ingerenze esterne