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Papers by giovanni mannino
Il toponimo Rocccapalumba è legato alla caratteristica Rocca situata a monte dell'abitato, format... more Il toponimo Rocccapalumba è legato alla caratteristica Rocca situata a monte dell'abitato, formata da due spuntoni di calcare nei cui anfratti vivono e nidificano uno stuolo di colombi che nei sottostanti ripari, è assai probabile, vi abitassero i roccapalumbari preistorici. La cittadina è ubicata nell'entroterra di Termini Imerese, all'altitudine di m 530, quasi al centro di un territorio di 31,41 kmq confinante con le terre di Caccamo, Vicari, Lercara Friddi, Castronovo di Sicilia ed Alia sul cui confine scorre il fiume Torto. Il suo territorio è ondulato, cosparso di piccoli rilievi poco elevati con scarsissimi affioramenti di calcari; caratteristiche Le Rocche, Acqua Orrone e Fontana della Fico, ubicate a cavaliere del fiume Torto e le rocce arenacee nel Pizzo, di m 793, nel cui piede si estende la cittadina. Particolarmente interessante dal punto di vista geologico, per la prima volta rilevato da Ramiro Fabiani, è una minuscola collina sulla sinistra del Torto, indicata Q.411 nella tavoletta F°259 III N.E., invece dell'antico nome Castellaccio di Fiaccati. Sotto l'aspetto archeologico il territorio è poco conosciuto: sono pochi i siti individuati e non del tutto investigati. FIG.1-LE ROCCHE, CASTELLACCIO DI FIACCATI (30). VULCANITI INTERCALATE IN BRECCE DI CALCARI ORGANOGENI. RICERCHE D'ARCHIVIO 1-ARCHIVIO DEL MUSEO ARCHEOLOGICO REGIONALE "ANTONIO SALINAS" DI PALERMO. Nel Registro d'Entrata alla data 10 aprile 1901 si legge: dono del dr. Domenico Avellone. Rinvenuti in Roccapalumba contrada Fiaccati, al n. 3502: -Un vasetto frammentato di epoca preistorica; -Due lucerne di forma circolare e frammentata; -Vari pezzi di ossidiana; Nel Registro d'Entrata alla data 12 dicembre 1903 è annotata una donazione del dr. Domenico Avellone di oggetti rinvenuti a Castellazzo e Necropoli di S. Filippo, Contrada Vanna in una tomba Cristiana senza coperchio, in Roccapalumba: -n.4636-Una scure di pietra basaltica, da Castellazzo, dono dott. Domenico Avellone; -n.4637-Una lucerna (frammentata) con un pesce; -n.4638-Tre vasetti di creta ad un manico (frammenti);
Gruppo Speleologico Palermo CAI
immagini fotrafiche
IL POZZO MINNONICA
Inguaggiato scrive 1 : Passo di Canale, ov'è una sorgente d'acqua freschissima in esso bosco trov... more Inguaggiato scrive 1 : Passo di Canale, ov'è una sorgente d'acqua freschissima in esso bosco trovasi una voragine volgarmente denominata Pozzo Minnonica presso la montagna del Ferro. Probabilmente tale fenditura sarà prodotta da forte terremoto e come alcuni inclinano a credere avrà origine vulcaniche. Precedenti: Nel 1947 ebbe luogo una esplorazione del pozzo, per servizi d'istituto, da parte dei Vigili del Fuoco di Palermo nel fondo della quale non fu raggiunto il fondo.
Inguaggiato scrive 1 : Passo di Canale, ov'è una sorgente d'acqua freschissima in esso bosco trov... more Inguaggiato scrive 1 : Passo di Canale, ov'è una sorgente d'acqua freschissima in esso bosco trovasi una voragine volgarmente denominata Pozzo Minnonica presso la montagna del Ferro. Probabilmente tale fenditura sarà prodotta da forte terremoto e come alcuni inclinano a credere avrà origine vulcaniche. Precedenti: Nel 1947 ebbe luogo una esplorazione del pozzo, per servizi d'istituto, da parte dei Vigili del Fuoco di Palermo nel fondo della quale non fu raggiunto il fondo.
Monte Pellegrino is one of the most significant complexes within the prehistoric settlement in Si... more Monte Pellegrino is one of the most significant complexes within the prehistoric settlement in Sicily; it is a vast territory, but well delimited, where an extraordinary richness in archaeological sites is attested, spread out between the central area of the relief and all its slopes. As regards to the prehistoric age are documented both outdoor settlements and, above all, inside caves, frequented since the Mesolithic. The archaeological knowledge of Monte Pellegrino in prehistory is the result of decades of systematic investigations that in this article will provide a further contribution to research, increasing the previous knowledge with new elements and with an unpublished photographic and graphic documentation. The study wants to put at the centre of the interest of the scholars the extraordinary history of this mountain, since always a strong and peculiar element of the historical landscape of Palermo. MONTE PELLEGRINO NELLA PREISTORIA Trentadue anni or sono vedeva la luce Le grotte di Monte Pellegrino, un volume che Giuseppe Crispi, presidente del Club Alpino Siciliano, volle che scrivessi per non disperdere un patrimonio speleoarcheologico di conoscenze acquisite in decenni di ricerche. Fino ad allora (1985) le esplorazioni nel Pellegrino avevano consentito di accertare e catastare 48 cavità a sviluppo orizzontale e otto zubbi 2 a sviluppo verticale; ai nostri giorni il numero si è accresciuto di altri due zubbi e sei grotte, queste ultime di interesse archeologico. Questo articolo, per motivi di spazio e di lacune esplorative, fornisce "materiali" per approfondire l'argomento; non si sostituisce al volume, bensì, semplicemente lo aggiorna.
Carini carta archeologica, 2019
Quando nel 1946 Nazareno Rovella, tornando dalla prigionia in Africa, ricostituì il Club Alpino I... more Quando nel 1946 Nazareno Rovella, tornando dalla prigionia in Africa, ricostituì il Club Alpino Italiano fui fra i primi a militarvi. A breve ebbi l'incarico di organizzare e dirigere la SUCAI (Sottosezione Universitaria Club Alpino Italiano), anche se non fossi universitario. La sede provvisoria era allora presso il Teatro Massimo, lato Nord, mentre la sezione si era trasferita in via Ruggero Settimo ed era preclusa al reparto giovanile.
La penisola di S.Vito lo Capo occupa la cuspide Nord Occidentale della Sicilia, si presenta come ... more La penisola di S.Vito lo Capo occupa la cuspide Nord Occidentale della Sicilia, si presenta come una costola montuosa, un susseguirsi di rilievi digradanti verso Nord, di calcari del Mesozoico, che dalla vetta del Monte Sparacio di m 1110, a Sud (F°248 II N.O.) si abbassa fino a m 532 della cima del Monte Monaco a Nord (F°248 I S.O.). La penisola ha la forma di un triangolo, di circa 15 km per lato, separato nettamente dal restante territorio da alcuni corsi d'acqua: il torrente Forgia ad Ovest, che sbocca nel mare di Custonaci e lo separa dal Monte Inici; il Fosso Lusicchio ed i torrenti Saragana e Guidaloca ad oriente, le cui acque sfociano presso la cinquecentesca torre di Guidaloca (Mazzarella, Zanca 1985, p.172) fra Scopello e Castellammare del Golfo. La penisola ricade in gran parte nel territorio comunale di S.Vito lo Capo, il monte Sparacio nel territorio di Custonaci ed a Est una piccola appendice , nel territorio di Castellammare del Golfo.
Arte preistorica preistoric art sicily
Il toponimo Rocccapalumba è legato alla caratteristica Rocca situata a monte dell'abitato, format... more Il toponimo Rocccapalumba è legato alla caratteristica Rocca situata a monte dell'abitato, formata da due spuntoni di calcare nei cui anfratti vivono e nidificano uno stuolo di colombi che nei sottostanti ripari, è assai probabile, vi abitassero i roccapalumbari preistorici. La cittadina è ubicata nell'entroterra di Termini Imerese, all'altitudine di m 530, quasi al centro di un territorio di 31,41 kmq confinante con le terre di Caccamo, Vicari, Lercara Friddi, Castronovo di Sicilia ed Alia sul cui confine scorre il fiume Torto. Il suo territorio è ondulato, cosparso di piccoli rilievi poco elevati con scarsissimi affioramenti di calcari; caratteristiche Le Rocche, Acqua Orrone e Fontana della Fico, ubicate a cavaliere del fiume Torto e le rocce arenacee nel Pizzo, di m 793, nel cui piede si estende la cittadina. Particolarmente interessante dal punto di vista geologico, per la prima volta rilevato da Ramiro Fabiani, è una minuscola collina sulla sinistra del Torto, indicata Q.411 nella tavoletta F°259 III N.E., invece dell'antico nome Castellaccio di Fiaccati. Sotto l'aspetto archeologico il territorio è poco conosciuto: sono pochi i siti individuati e non del tutto investigati. FIG.1-LE ROCCHE, CASTELLACCIO DI FIACCATI (30). VULCANITI INTERCALATE IN BRECCE DI CALCARI ORGANOGENI. RICERCHE D'ARCHIVIO 1-ARCHIVIO DEL MUSEO ARCHEOLOGICO REGIONALE "ANTONIO SALINAS" DI PALERMO. Nel Registro d'Entrata alla data 10 aprile 1901 si legge: dono del dr. Domenico Avellone. Rinvenuti in Roccapalumba contrada Fiaccati, al n. 3502: -Un vasetto frammentato di epoca preistorica; -Due lucerne di forma circolare e frammentata; -Vari pezzi di ossidiana; Nel Registro d'Entrata alla data 12 dicembre 1903 è annotata una donazione del dr. Domenico Avellone di oggetti rinvenuti a Castellazzo e Necropoli di S. Filippo, Contrada Vanna in una tomba Cristiana senza coperchio, in Roccapalumba: -n.4636-Una scure di pietra basaltica, da Castellazzo, dono dott. Domenico Avellone; -n.4637-Una lucerna (frammentata) con un pesce; -n.4638-Tre vasetti di creta ad un manico (frammenti);
Gruppo Speleologico Palermo CAI
immagini fotrafiche
IL POZZO MINNONICA
Inguaggiato scrive 1 : Passo di Canale, ov'è una sorgente d'acqua freschissima in esso bosco trov... more Inguaggiato scrive 1 : Passo di Canale, ov'è una sorgente d'acqua freschissima in esso bosco trovasi una voragine volgarmente denominata Pozzo Minnonica presso la montagna del Ferro. Probabilmente tale fenditura sarà prodotta da forte terremoto e come alcuni inclinano a credere avrà origine vulcaniche. Precedenti: Nel 1947 ebbe luogo una esplorazione del pozzo, per servizi d'istituto, da parte dei Vigili del Fuoco di Palermo nel fondo della quale non fu raggiunto il fondo.
Inguaggiato scrive 1 : Passo di Canale, ov'è una sorgente d'acqua freschissima in esso bosco trov... more Inguaggiato scrive 1 : Passo di Canale, ov'è una sorgente d'acqua freschissima in esso bosco trovasi una voragine volgarmente denominata Pozzo Minnonica presso la montagna del Ferro. Probabilmente tale fenditura sarà prodotta da forte terremoto e come alcuni inclinano a credere avrà origine vulcaniche. Precedenti: Nel 1947 ebbe luogo una esplorazione del pozzo, per servizi d'istituto, da parte dei Vigili del Fuoco di Palermo nel fondo della quale non fu raggiunto il fondo.
Monte Pellegrino is one of the most significant complexes within the prehistoric settlement in Si... more Monte Pellegrino is one of the most significant complexes within the prehistoric settlement in Sicily; it is a vast territory, but well delimited, where an extraordinary richness in archaeological sites is attested, spread out between the central area of the relief and all its slopes. As regards to the prehistoric age are documented both outdoor settlements and, above all, inside caves, frequented since the Mesolithic. The archaeological knowledge of Monte Pellegrino in prehistory is the result of decades of systematic investigations that in this article will provide a further contribution to research, increasing the previous knowledge with new elements and with an unpublished photographic and graphic documentation. The study wants to put at the centre of the interest of the scholars the extraordinary history of this mountain, since always a strong and peculiar element of the historical landscape of Palermo. MONTE PELLEGRINO NELLA PREISTORIA Trentadue anni or sono vedeva la luce Le grotte di Monte Pellegrino, un volume che Giuseppe Crispi, presidente del Club Alpino Siciliano, volle che scrivessi per non disperdere un patrimonio speleoarcheologico di conoscenze acquisite in decenni di ricerche. Fino ad allora (1985) le esplorazioni nel Pellegrino avevano consentito di accertare e catastare 48 cavità a sviluppo orizzontale e otto zubbi 2 a sviluppo verticale; ai nostri giorni il numero si è accresciuto di altri due zubbi e sei grotte, queste ultime di interesse archeologico. Questo articolo, per motivi di spazio e di lacune esplorative, fornisce "materiali" per approfondire l'argomento; non si sostituisce al volume, bensì, semplicemente lo aggiorna.
Carini carta archeologica, 2019
Quando nel 1946 Nazareno Rovella, tornando dalla prigionia in Africa, ricostituì il Club Alpino I... more Quando nel 1946 Nazareno Rovella, tornando dalla prigionia in Africa, ricostituì il Club Alpino Italiano fui fra i primi a militarvi. A breve ebbi l'incarico di organizzare e dirigere la SUCAI (Sottosezione Universitaria Club Alpino Italiano), anche se non fossi universitario. La sede provvisoria era allora presso il Teatro Massimo, lato Nord, mentre la sezione si era trasferita in via Ruggero Settimo ed era preclusa al reparto giovanile.
La penisola di S.Vito lo Capo occupa la cuspide Nord Occidentale della Sicilia, si presenta come ... more La penisola di S.Vito lo Capo occupa la cuspide Nord Occidentale della Sicilia, si presenta come una costola montuosa, un susseguirsi di rilievi digradanti verso Nord, di calcari del Mesozoico, che dalla vetta del Monte Sparacio di m 1110, a Sud (F°248 II N.O.) si abbassa fino a m 532 della cima del Monte Monaco a Nord (F°248 I S.O.). La penisola ha la forma di un triangolo, di circa 15 km per lato, separato nettamente dal restante territorio da alcuni corsi d'acqua: il torrente Forgia ad Ovest, che sbocca nel mare di Custonaci e lo separa dal Monte Inici; il Fosso Lusicchio ed i torrenti Saragana e Guidaloca ad oriente, le cui acque sfociano presso la cinquecentesca torre di Guidaloca (Mazzarella, Zanca 1985, p.172) fra Scopello e Castellammare del Golfo. La penisola ricade in gran parte nel territorio comunale di S.Vito lo Capo, il monte Sparacio nel territorio di Custonaci ed a Est una piccola appendice , nel territorio di Castellammare del Golfo.
Arte preistorica preistoric art sicily