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Papers by rosario scaduto
The poster shows the cintent of my essay at the Study Conference "Fortification conference, ... more The poster shows the cintent of my essay at the Study Conference "Fortification conference, Memory, Landscape", held on the occasion of the fifty years of activity of the Institute Italian Castle, onlus, 1964-2014, Bologna 27 to 29 november 2014. The conference was organized by the Institute Italian Caste Onlus, from the Department of History Culture Civilization Alma Mater Studiorum - University of Bologna. The essay explores the religious architecture found in Norman castles of Sicily, as an expression of the culture of the time, fully embodied in the specific needs of military architecture. I, especially in the essay studied the Church of Saints Filippo and Giacomo, with its restoration and even with its recent interventions for the reuse and development also designed by the writer.
La realizzazione delle ville nella Conca d\u2019Oro di Palermo ha un incremento significativo nel... more La realizzazione delle ville nella Conca d\u2019Oro di Palermo ha un incremento significativo nella seconda met\ue0 del Seicento. Prima di quel periodo, il territorio attorno a Palermo era puntellato da torri, bagli, cappelle rurali e rare architetture suburbane per la residenza stagionale. Le direttrici della cultura della villeggiatura sono rappresentate ad est di Palermo da Bagheria e Santa Flavia, e a ovest da Mezzo Monreale, Pallavicino e S. Lorenzo. Anche nella \u201cBagaria\u201d, contrada appartenente a Palermo fino al 1826, anno in cui divenne comune autonomo, alle numerose torri, bagli fortificati e cappelle rurali si cominciarono ad aggiungere, gi\ue0 a met\ue0 del Seicento numerose ville, che costituivano articolate architetture, anche di altissima qualit\ue0 formale. Furono i Branciforti, principi di Butera a volere realizzare a Bagheria, nel 1658, a poche miglia da Palermo, una fortificata villa per il loro soggiorno primaverile e autunnale. Il castello - villa che rea...
Cirice, CITTÀ E GUERRA Difese, distruzioni, permanenze delle memorie e dell’immagine urbana Tomo II - Tracce e patrimoni a cura di Raffaele AMORE, Maria Ines PASCARIELLO, Alessandra VEROPALUMBO, 2023
In Sicilia l\u2019influenza di Camillo Boito nella cultura architettonica tra Ottocento e Novecen... more In Sicilia l\u2019influenza di Camillo Boito nella cultura architettonica tra Ottocento e Novecento si delinea secondo l\u2019inscindibile intreccio tra restauro, studi storici e progetto del nuovo, connubio vivo, d\u2019altronde, nella figura stessa dello studioso. Oltre che alla notoriet\ue0 del suo pensiero, l\u2019influenza di Boito nella cultura siciliana si deve anche al suo coinvolgimento nell\u2019ambito di alcune specifiche vicende siciliane. Infatti, per la nuova organizzazione centralizzata della tutela del Ministero della Pubblica Istruzione, alla fine dell\u2019Ottocento, egli si rec\uf2 pi\uf9 volte in Sicilia come membro di Commissioni ministeriali a dirimere varie questioni nate intorno al restauro di importanti monumenti, come il palazzo Chiaramonte a Palermo, il palazzo della Giudecca a Trapani e la Badiazza a Messina. Inoltre con alcune figure che dominano la scena siciliana tra XIX e inizi del XX sec., come Antonino Salinas, Ernesto Basile e Giuseppe Patricolo, Boito si confront\uf2 pi\uf9 volte in quanto membro di commissioni di concorsi di architettura o nell\u2019ambito di vicende legate al restauro di monumenti. Non si dimentichi che i suoi puntuali ragionamenti confluiti in Architettura del Medio Evo in Italia sull\u2019arte siciliana, da lui singolarmente definita \uabromano-bisantino-arabo-normanno-sicula\ubb e la conseguente conferma, in ambito nazionale, dell\u2019importanza di questa arte per la definizione dell\u2019arte veneta e dunque di quella nazionale, influirono senz\u2019altro nel dibattito sullo stile e nella cultura progettuale dell\u2019isola che, guardando ai modelli operativi offerti da Boito e i suoi allievi, come Beltrami, D\u2019Andrade e Moretti, sfociarono nell\u2019opera di Ernesto Basile e dei suoi allievi, come Francesco Fichera, Saverio Frangipane, Salvatore Benfratello e lo stesso Ernesto Arm\uf2. A partire da Ernesto Basile tali figure, esponenti a vario titolo del modernismo, si distinsero anche per ampi contributi alla storia dell\u2019architettura e dello stile siciliano, oltre che al dibattito ed alla prassi del restauro dei monumenti, secondo quell\u2019inscindibile connubio gi\ue0 citato. A dimostrazione di tale sfaccettata impostazione culturale e professionale, il saggio vuole indagare anche la figura di Ernesto Arm\uf2 (1867-1924), nativo di Palermo, ma di formazione torinese. Egli mostra infatti di recepire anche gli insegnamenti derivati da Boito e pi\uf9 in generale dall\u2019ambiente culturale europeo. Alla fine dell\u2019Ottocento in Sicilia, attraverso l\u2019Ufficio regionale per la conservazione dei monumenti, diretto da Giuseppe Patricolo, si perpetuava il restauro stilistico delle antiche fabbriche normanne, con la coda di polemiche e attente ispezioni effettuate dal Ministero della Pubblica Istruzione. Invece lo studio documentario e gli interventi di restauro, portati a compimento nel 1909 dall\u2019arch. Arm\uf2 del castello di Mussomeli, in provincia di Caltanissetta, costituiscono l\u2019occasione per riscontrare da un lato i dettami contenuti nel regio decreto e circolare del Ministero della Pubblica Istruzione del 21 luglio 1882 sui Restauri degli edifizi monumentali, ma anche per intravedere le massime, ad emendamento, delle norme prima indicate, presentate da Camillo Boito, in qualit\ue0 di presidente della sezione sui restauri, del IV Congresso degli Ingegneri e Architetti, tenutosi a Roma nel gennaio del 1883. La scelta del caso studio del castello di Mussomeli si giustifica anche perch\ue9 il tema del restauro castellologico fu tra i terreni pi\uf9 fertili in cui esercitare e far manifestare l\u2019ideale stilistico medievale nelle varie regioni, e dunque ben si prest\uf2, anche in Sicilia, all\u2019applicazione delle teorie boitiane sullo stile, di volta in volta oggetto sia di riprogettazione che di conservazione dell\u2019esistente. Il saggio proposto vuole essere un contributo sulle peculiarit\ue0, i principi e variet\ue0 delle posizioni culturali espresse nell\u2019intervento dell\u2019Arm\uf2, nel restauro del castello di Mussomeli, conosciuto anche nel contesto culturale europeo, in particolare modo dall\u2019architetto dell\u2019imperatore di Germania Guglielmo II, Bodo Ebhart e del suo allievo Caesar Rave, e anche attraverso di esso, studiare l\u2019influenza, i rimandi, ma anche le dissonanze con il pensiero e l\u2019opera di Boito.In Sicily, the influence of Camillo Boito in the architectural culture between the nineteenth and twentieth centuries spreads according to the inseparable connection between restoration, historical studies and design of new architectures; we can find moreover this connection in the personality of Boito himself. The influence of Boito in the Sicilian culture is also due not only to the notoriety of his thought but also to his involvement in the context of some specific events in Sicily. In fact, on behalf of the new centralized Ministero della Pubblica Istruzione, at the end of the…
Tra la seconda met\ue0 del XIX sec. e l\u2019inizio del XX sec. in Europa si assiste alla progres... more Tra la seconda met\ue0 del XIX sec. e l\u2019inizio del XX sec. in Europa si assiste alla progressiva distruzione dei sistemi difensivi delle citt\ue0, in quanto, oramai, considerati inutili ingombri rispetto ai motivi che li avevano originati. Delle fortificazioni delle citt\ue0, solamente alcuni elementi furono conservati, come, ad esempio le porte urbiche e alcune torri. In particolare la citt\ue0 di Rodi, in Grecia, fino all\u2019arrivo degli occupanti italiani, nel 1912, possedeva un sistema di fortificazioni formato da mura, bastioni, fossati e terrapieni. Quest\u2019ultimi, dopo pi\uf9 di duecento anni, dalla conquista dello stato dei Cavalieri di Rodi, erano stati adibiti a cimiteri israeliani e musulmani. Con l\u2019occupazione dei militari italiani delle isole Egee e di Rodi, ebbe inizio anche l\u2019azione di tutela e restauro delle variegate testimonianze. Il presente saggio indaga il sistema delle fortificazioni della citt\ue0 di Rodi, salvato, nella sua quasi totalit\ue0 dalla sicura distruzione, per merito anche dell\u2019archeologo A. Maiuri, nel corso della sua attivit\ue0 di Soprintendente di Rodi (1914-1924). Rodi rappresenta un buon esempio di tutela e conservazione, all\u2019inizio del XX secolo, di un intero centro storico.Between the second half of the nineteenth century. and the beginning of the twentieth century. in Europe we are witnessing the gradual destruction of the defensive systems of the city, because, now, considered unnecessary bulk by the reasons they had originated. Of the fortifications of the city, only some elements were preserved, as, for example, the city gates and some towers. In particular the city of Rhodes, Greece, until the arrival of the Italian occupiers in 1912, had a fortification system consisting of walls, bastions, ditches and embankments. The latter, after more than two hundred years, from the conquest of the state of the Knights of Rhodes, had been used as Israelis and Muslim cemeteries. With the occupation of the Italian soldiers of the Aegean islands and Rhodes, it began also action for the protection and restoration of the diverse testimonies. This paper investigates the system of fortifications of the city of Rhodes, saved, almost in its entirety from certain destruction, even to the archaeologist A. Maiuri, in the course of its activities Superintendent of Rhodes (1914-1924). Rhodes is a good example of protection and conservation, beginning of the twentieth century, a whole historical center
Altre informazioni: La mostra aveva come obiettivo una maggiore conoscenza del complesso monument... more Altre informazioni: La mostra aveva come obiettivo una maggiore conoscenza del complesso monumentale di Villa Palagonia a Bagheria per la sua conservazione, fruizione e trasmissione alle generazioni che verranno. I contenuti della mostra Villa Palagonia ...
L'articolo costituisce un contributo alla conoscenza del patrimonio dell'edilizia abitati... more L'articolo costituisce un contributo alla conoscenza del patrimonio dell'edilizia abitativa popolare, nella prima met\ue0 del Novecento, della citt\ue0 di Agrigent
Il saggio indaga il complesso monumentale di Santa Caterina d\u2019Alessandria, di Palermo, che c... more Il saggio indaga il complesso monumentale di Santa Caterina d\u2019Alessandria, di Palermo, che costituisce uno dei pi\uf9 antichi monasteri di clausura della citt\ue0. Il contributo \ue8 il frutto della ricerca condotta da Renata Prescia e Rosario Scaduto e presentata nel catalogo della mostra Sacra et preziosa Orificeria dai monasteri di Palermo capitale, tenutasi nel Monastero di Santa Caterina d\u2019Alessandria di Palermo, 28.12.2018-31.05.2019. Grazie alla convenzione sottoscritta dal Dipartimento di Architettura e la Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Palermo \ue8 stato possibile effettuare un particolareggiato rilievo dello stato di conservazione del monumento e presentare dei progetti per la sua conservazione. Fondamentale nella ricerca, finalizzata alla redazione dii un progetto di restauro, riuso e valorizzazione del complesso \ue8 stata la collaborazione offerta dagli allievi del Laboratorio di Restauro e Teoria e storia del Restauro (del Corso di Laurea...
Piazza Caracciolo nella Vucciria a Palermo era una dei pi\uf9 antichi e un tempo floridi mercati ... more Piazza Caracciolo nella Vucciria a Palermo era una dei pi\uf9 antichi e un tempo floridi mercati della citt\ue0. Purtroppo lo spopolamento prima e l\u2019abbandono del mercato dopo ha determinato la decadenza dello stesso e della sua consistenza storica architettonica. La Vucciria, in et\ue0 contemporanea, \ue8 stata ispiratrice di artisti, scrittori e registi, che come Guttuso, Sciascia, Taravella e Camilleri, che l\u2019hanno immortalata nelle loro opere. Un rinnovato interesse alla conservazione e valorizzazione dell\u2019area oggi \ue8 pure espresso dalla Street Art, che si aggiunge e indica una nuova vita per la citt\ue0 storica.Piazza Caracciolo in the Vucciria in Palermo was one of the oldest and once flourishing marckests in the city. Unfortunately, depopulation before and abandonment of the marcket afte wards led to the decline of the marcket and its historical architectural consistency. Vucciria, in contemporary times, was the inspiration of artists, writers and directors,...
Edizioni Quasar di S. Tognon srl, 2020
Dalla didattica al progetto di restauro: la collaborazione fra istituzioni per conoscere, conserv... more Dalla didattica al progetto di restauro: la collaborazione fra istituzioni per conoscere, conservare, valorizzare e fruire il patrimonio storico architettonico. . Maria Adriana Giusti L'associazionismo privato nella tutela, restauro, valorizzazione dei sistemi di ville e paesaggi culturali: il caso del Fiumetto di Carrà e l'Ente Ville. .. .. .. .. .. . Carla Bartolomucci Committenza privata e interesse pubblico: la ricerca di un difficile equilibrio. .. .
The structure of a unique platelet zone with a three close-packed layer thickness, which occurred... more The structure of a unique platelet zone with a three close-packed layer thickness, which occurred in a Mg-1at.%Zn-2at.%Gd alloy annealed at low temperatures (<~500K), has been determined based on scanning transmission electron microscopy and first principles calculations. The platelet zone is constructed by the definite Gd networks that cause significant atomic displacements in the adjacent close-packed layer, in which the atomic sites are preferentially occupied by Zn atoms. Local Zn concentrations at the reconstructed-layer have been successfully tuned according to a similar manner of Vegard's law by referring the local Gd-Gd interatomic distance along the c-axis. Therefore, the present platelet zone is found to be not a simple ordered hexagonal-close-packed Mg-Gd as previously reported, but a reconstructed ternary Mg-Zn-Gd structure.
In the second half of Twentieth century in Italy there were numerous abandoned urban centers, due... more In the second half of Twentieth century in Italy there were numerous abandoned urban centers, due, for example, to emigration, hydrogeological instability, and seismic events. In particular in western Sicily, the earthquake that struck the Belice Valley in 1968, a vast area located between the provinces of Agrigento, Palermo and Trapani, was the cause of numerous losses of human life and significant damage to the countries affected by the earthquake. The most serious damage was recorded in the towns of Gibellina, Montevago, Salaparuta and Poggioreale and therefore it was decided to abandon them and rebuild them in other and even distant sites. The ancient town of Poggioreale is in part still existing and is however abandoned. Therefore, in the essay some suitable interventions of architectural restoration and insertions of works of art are hypothesized in order to make it usable and make it revive. It is hoped that what remains of the abandoned, preserved and recovered countries, ev...
a sus directivos y de manera especial al Dr. Hernán Tenorio C. por su gran colaboración en el pro... more a sus directivos y de manera especial al Dr. Hernán Tenorio C. por su gran colaboración en el proceso de esta investigación. A la Mst. Elisa Piedra, por su generosa entrega y paciencia. A nuestras familias ya que sin su apoyo nuestro sueño no hubiera sido posible. V RESUMEN Manual de Sexualidad "manejo de la sexualidad de niños, niñas, adolescentes con parálisis cerebral infantil del Instituto de Parálisis Cerebral del Azuay" IPCA es un trabajo de investigación que se planteó como resultado de la observación de necesidades y control de conductas dentro del Instituto. El mayor propósito de nuestro trabajo es el de aportar con sólidos conocimientos sobre una orientación adecuada de la sexualidad, para concienciar acerca de este tema y romper así mitos y barreras que no permiten un adecuado desarrollo de las personas con parálisis cerebral infantil. Nuestro manual está encaminado a mejorar los procesos educativos, sociales, y sistémicos de una manera didáctica y de fácil interpretación. La utilidad del manual dentro del aula en el IPCA facilitará a docentes y padres conocimientos sólidos para de esta manera saber afrontar cualquier inquietud expuesta por los niños y niñas.
Certamente l\\u2019attuale stato della didattica del Restauro dei Monumenti, nelle sedi universit... more Certamente l\\u2019attuale stato della didattica del Restauro dei Monumenti, nelle sedi universitarie in Italia, \\ue8 anche il frutto del dibattito che coinvolse i docenti dell\\u2019area, nel periodo compreso fra il 1975 e la fine del XX secolo. Il saggio indaga il fecondo dibattito che proprio in quegli anni si svilupp\\uf2, grazie soprattutto all\\u2019impegno di Roberto di Stefano. Lo studioso, infatti, contribu\\uec in maniera incisiva alla promozione di incontri periodici e dei contenuti da assegnare alla disciplina Restauro dei monumenti e per lo sviluppo della formazione degli operatori della conservazione del patrimonio culturale, in particolare architettonico e ambientale dell\\u2019Italia. Importante risulta pure lo sviluppo del dialogo, ritenuto fondamentale da Di Stefano, con gli operatori sia europei che in generale degli altri continenti, per ricercare soluzioni condivisibili di tutela e conservazione rispettose delle diverse culture.Certainly the current state of the teaching of the Restoration of Monuments in the universities in Italy, it is also the result of the debate involving teachers in the area, in the period between 1975 and the end of the twentieth century. The essay explores the fruitful debate that developed in those years, thanks largely to the efforts of Roberto di Stefano. The learned, in fact, contributed so effectively to the promotion of regular meetings and content to be assigned to the discipline Restoration of Monuments and for the development of the training of the operators of the preservation of cultural heritage, in particular architectural and environmental Italy. Important is also the development of dialogue, considered essential by Di Stefano, with operators from Europe and other continents in general, to search for consensual solutions for protection and conservation respectful of different cultures
23.2.2010 -Conferenza Seminario Nazionale di Studi, dal titolo Monumenti e Ambienti Restauratori ... more 23.2.2010 -Conferenza Seminario Nazionale di Studi, dal titolo Monumenti e Ambienti Restauratori del secondo Novecento,tenuta per la Facolt\ue0 di Architettura della II Universit\ue0 di Napoli, Aversa, Dottorato di ricerca Conservazione dei Beni Architettonici e Ambientali - Progettazione Architettonica e Urbana e restauro dell'Architettura. Titolo dell'intervento: Il restauro in Sicilia nel Novecento Personaggi e casi d'Intervento. Pietro Loiacono (1900-1972
La scoperta e la conservazione della Grande Iscrizione di Gortina a Creta, da parte degli studios... more La scoperta e la conservazione della Grande Iscrizione di Gortina a Creta, da parte degli studiosi italiani, fra la fine del XIX sec. e i primi decenni del XX sec., rappresent\\uf2 un grande riconoscimento scientifico-culturale per la giovane nazione italiana. Nel passato, l\\u2019isola di Creta era stata legata alla Repubblica di Venezia e anche questo rapporto favor\\uec l\\u2019invio a Creta del giovane epigrafista F. Halbherr, il quale fra notevoli peripezie rinvenne, assieme all\\u2019epigrafista tedesco E. Fabricius, la famosa l\\u2019iscrizione nell\\u2019antica citt\\ue0 di Gortina. L\\u2019iscrizione, fra le pi\\uf9 antiche e complete finora conosciute in tutta Europa, conteneva le norme sulla famiglia, l\\u2019eredit\\ue0 e in generale i diritti e doveri di alcuni dei popoli della civilt\\ue0 cretese (480-450 a.C.). L\\u2019iscrizione era scolpita su blocchi squadrati di biocalcarenite, inseriti in un antico edificio, che successivamente, in epoca romana, era stato trasformato in odeon. Le Leggi di Gortina erano incise sui resti del muro costituente l\\u2019ambulacro antistante la gradinata dell\\u2019odeon. Il saggio ripercorre gli avvenimenti che portarono alla scoperta e alla successiva conservazione effettuata da Halbherr, soprattutto con l\\u2019aiuto dell\\u2019archeologo L. Pernier e infine con il contributo dell\\u2019architetto E. Stefani, che progett\\uf2 una moderna copertura posta sulla sommit\\ue0 dei conci dell\\u2019ambulacro contenenti l\\u2019iscrizione. Detta copertura venne fatta eseguire, durante la I Guerra Mondiale, sulla base del progetto italiano, dal Governo Greco, in modo da proteggere l\\u2019iscrizione da eventuali danni bellici, ma soprattutto dagli atti vandalici. La copertura, in mattoni di laterizio, delle Leggi di Gortina, ancora oggi assolve alla sua funzione e assicura la fruizione del monumento, testimoniando la cultura della conservazione italiana in Grecia e pi\\uf9 in generale nel mondo. Invece in Sicilia, nei resti della villa del Casale di Piazza Armerina (Enna), la sua elegante protezione (realizzata nel 1957) rappresentativa di un intero periodo della cultura del restauro italiano, viene rimossa e sostituita perch\\ue9 non si \\ue8 stati capaci di effettuare una continuativa e dovuta manutenzione. Un cattivo esempio di conservazione e gestione di un monumento dell\\u2019Unesco, dal quale sorger\\ue0, dopo i lavori per la realizzazione delle nuove coperture, un altrettanto oltraggio al patrimonio archeologico e paesaggistico italiano e mondiale
The poster shows the cintent of my essay at the Study Conference "Fortification conference, ... more The poster shows the cintent of my essay at the Study Conference "Fortification conference, Memory, Landscape", held on the occasion of the fifty years of activity of the Institute Italian Castle, onlus, 1964-2014, Bologna 27 to 29 november 2014. The conference was organized by the Institute Italian Caste Onlus, from the Department of History Culture Civilization Alma Mater Studiorum - University of Bologna. The essay explores the religious architecture found in Norman castles of Sicily, as an expression of the culture of the time, fully embodied in the specific needs of military architecture. I, especially in the essay studied the Church of Saints Filippo and Giacomo, with its restoration and even with its recent interventions for the reuse and development also designed by the writer.
La realizzazione delle ville nella Conca d\u2019Oro di Palermo ha un incremento significativo nel... more La realizzazione delle ville nella Conca d\u2019Oro di Palermo ha un incremento significativo nella seconda met\ue0 del Seicento. Prima di quel periodo, il territorio attorno a Palermo era puntellato da torri, bagli, cappelle rurali e rare architetture suburbane per la residenza stagionale. Le direttrici della cultura della villeggiatura sono rappresentate ad est di Palermo da Bagheria e Santa Flavia, e a ovest da Mezzo Monreale, Pallavicino e S. Lorenzo. Anche nella \u201cBagaria\u201d, contrada appartenente a Palermo fino al 1826, anno in cui divenne comune autonomo, alle numerose torri, bagli fortificati e cappelle rurali si cominciarono ad aggiungere, gi\ue0 a met\ue0 del Seicento numerose ville, che costituivano articolate architetture, anche di altissima qualit\ue0 formale. Furono i Branciforti, principi di Butera a volere realizzare a Bagheria, nel 1658, a poche miglia da Palermo, una fortificata villa per il loro soggiorno primaverile e autunnale. Il castello - villa che rea...
Cirice, CITTÀ E GUERRA Difese, distruzioni, permanenze delle memorie e dell’immagine urbana Tomo II - Tracce e patrimoni a cura di Raffaele AMORE, Maria Ines PASCARIELLO, Alessandra VEROPALUMBO, 2023
In Sicilia l\u2019influenza di Camillo Boito nella cultura architettonica tra Ottocento e Novecen... more In Sicilia l\u2019influenza di Camillo Boito nella cultura architettonica tra Ottocento e Novecento si delinea secondo l\u2019inscindibile intreccio tra restauro, studi storici e progetto del nuovo, connubio vivo, d\u2019altronde, nella figura stessa dello studioso. Oltre che alla notoriet\ue0 del suo pensiero, l\u2019influenza di Boito nella cultura siciliana si deve anche al suo coinvolgimento nell\u2019ambito di alcune specifiche vicende siciliane. Infatti, per la nuova organizzazione centralizzata della tutela del Ministero della Pubblica Istruzione, alla fine dell\u2019Ottocento, egli si rec\uf2 pi\uf9 volte in Sicilia come membro di Commissioni ministeriali a dirimere varie questioni nate intorno al restauro di importanti monumenti, come il palazzo Chiaramonte a Palermo, il palazzo della Giudecca a Trapani e la Badiazza a Messina. Inoltre con alcune figure che dominano la scena siciliana tra XIX e inizi del XX sec., come Antonino Salinas, Ernesto Basile e Giuseppe Patricolo, Boito si confront\uf2 pi\uf9 volte in quanto membro di commissioni di concorsi di architettura o nell\u2019ambito di vicende legate al restauro di monumenti. Non si dimentichi che i suoi puntuali ragionamenti confluiti in Architettura del Medio Evo in Italia sull\u2019arte siciliana, da lui singolarmente definita \uabromano-bisantino-arabo-normanno-sicula\ubb e la conseguente conferma, in ambito nazionale, dell\u2019importanza di questa arte per la definizione dell\u2019arte veneta e dunque di quella nazionale, influirono senz\u2019altro nel dibattito sullo stile e nella cultura progettuale dell\u2019isola che, guardando ai modelli operativi offerti da Boito e i suoi allievi, come Beltrami, D\u2019Andrade e Moretti, sfociarono nell\u2019opera di Ernesto Basile e dei suoi allievi, come Francesco Fichera, Saverio Frangipane, Salvatore Benfratello e lo stesso Ernesto Arm\uf2. A partire da Ernesto Basile tali figure, esponenti a vario titolo del modernismo, si distinsero anche per ampi contributi alla storia dell\u2019architettura e dello stile siciliano, oltre che al dibattito ed alla prassi del restauro dei monumenti, secondo quell\u2019inscindibile connubio gi\ue0 citato. A dimostrazione di tale sfaccettata impostazione culturale e professionale, il saggio vuole indagare anche la figura di Ernesto Arm\uf2 (1867-1924), nativo di Palermo, ma di formazione torinese. Egli mostra infatti di recepire anche gli insegnamenti derivati da Boito e pi\uf9 in generale dall\u2019ambiente culturale europeo. Alla fine dell\u2019Ottocento in Sicilia, attraverso l\u2019Ufficio regionale per la conservazione dei monumenti, diretto da Giuseppe Patricolo, si perpetuava il restauro stilistico delle antiche fabbriche normanne, con la coda di polemiche e attente ispezioni effettuate dal Ministero della Pubblica Istruzione. Invece lo studio documentario e gli interventi di restauro, portati a compimento nel 1909 dall\u2019arch. Arm\uf2 del castello di Mussomeli, in provincia di Caltanissetta, costituiscono l\u2019occasione per riscontrare da un lato i dettami contenuti nel regio decreto e circolare del Ministero della Pubblica Istruzione del 21 luglio 1882 sui Restauri degli edifizi monumentali, ma anche per intravedere le massime, ad emendamento, delle norme prima indicate, presentate da Camillo Boito, in qualit\ue0 di presidente della sezione sui restauri, del IV Congresso degli Ingegneri e Architetti, tenutosi a Roma nel gennaio del 1883. La scelta del caso studio del castello di Mussomeli si giustifica anche perch\ue9 il tema del restauro castellologico fu tra i terreni pi\uf9 fertili in cui esercitare e far manifestare l\u2019ideale stilistico medievale nelle varie regioni, e dunque ben si prest\uf2, anche in Sicilia, all\u2019applicazione delle teorie boitiane sullo stile, di volta in volta oggetto sia di riprogettazione che di conservazione dell\u2019esistente. Il saggio proposto vuole essere un contributo sulle peculiarit\ue0, i principi e variet\ue0 delle posizioni culturali espresse nell\u2019intervento dell\u2019Arm\uf2, nel restauro del castello di Mussomeli, conosciuto anche nel contesto culturale europeo, in particolare modo dall\u2019architetto dell\u2019imperatore di Germania Guglielmo II, Bodo Ebhart e del suo allievo Caesar Rave, e anche attraverso di esso, studiare l\u2019influenza, i rimandi, ma anche le dissonanze con il pensiero e l\u2019opera di Boito.In Sicily, the influence of Camillo Boito in the architectural culture between the nineteenth and twentieth centuries spreads according to the inseparable connection between restoration, historical studies and design of new architectures; we can find moreover this connection in the personality of Boito himself. The influence of Boito in the Sicilian culture is also due not only to the notoriety of his thought but also to his involvement in the context of some specific events in Sicily. In fact, on behalf of the new centralized Ministero della Pubblica Istruzione, at the end of the…
Tra la seconda met\ue0 del XIX sec. e l\u2019inizio del XX sec. in Europa si assiste alla progres... more Tra la seconda met\ue0 del XIX sec. e l\u2019inizio del XX sec. in Europa si assiste alla progressiva distruzione dei sistemi difensivi delle citt\ue0, in quanto, oramai, considerati inutili ingombri rispetto ai motivi che li avevano originati. Delle fortificazioni delle citt\ue0, solamente alcuni elementi furono conservati, come, ad esempio le porte urbiche e alcune torri. In particolare la citt\ue0 di Rodi, in Grecia, fino all\u2019arrivo degli occupanti italiani, nel 1912, possedeva un sistema di fortificazioni formato da mura, bastioni, fossati e terrapieni. Quest\u2019ultimi, dopo pi\uf9 di duecento anni, dalla conquista dello stato dei Cavalieri di Rodi, erano stati adibiti a cimiteri israeliani e musulmani. Con l\u2019occupazione dei militari italiani delle isole Egee e di Rodi, ebbe inizio anche l\u2019azione di tutela e restauro delle variegate testimonianze. Il presente saggio indaga il sistema delle fortificazioni della citt\ue0 di Rodi, salvato, nella sua quasi totalit\ue0 dalla sicura distruzione, per merito anche dell\u2019archeologo A. Maiuri, nel corso della sua attivit\ue0 di Soprintendente di Rodi (1914-1924). Rodi rappresenta un buon esempio di tutela e conservazione, all\u2019inizio del XX secolo, di un intero centro storico.Between the second half of the nineteenth century. and the beginning of the twentieth century. in Europe we are witnessing the gradual destruction of the defensive systems of the city, because, now, considered unnecessary bulk by the reasons they had originated. Of the fortifications of the city, only some elements were preserved, as, for example, the city gates and some towers. In particular the city of Rhodes, Greece, until the arrival of the Italian occupiers in 1912, had a fortification system consisting of walls, bastions, ditches and embankments. The latter, after more than two hundred years, from the conquest of the state of the Knights of Rhodes, had been used as Israelis and Muslim cemeteries. With the occupation of the Italian soldiers of the Aegean islands and Rhodes, it began also action for the protection and restoration of the diverse testimonies. This paper investigates the system of fortifications of the city of Rhodes, saved, almost in its entirety from certain destruction, even to the archaeologist A. Maiuri, in the course of its activities Superintendent of Rhodes (1914-1924). Rhodes is a good example of protection and conservation, beginning of the twentieth century, a whole historical center
Altre informazioni: La mostra aveva come obiettivo una maggiore conoscenza del complesso monument... more Altre informazioni: La mostra aveva come obiettivo una maggiore conoscenza del complesso monumentale di Villa Palagonia a Bagheria per la sua conservazione, fruizione e trasmissione alle generazioni che verranno. I contenuti della mostra Villa Palagonia ...
L'articolo costituisce un contributo alla conoscenza del patrimonio dell'edilizia abitati... more L'articolo costituisce un contributo alla conoscenza del patrimonio dell'edilizia abitativa popolare, nella prima met\ue0 del Novecento, della citt\ue0 di Agrigent
Il saggio indaga il complesso monumentale di Santa Caterina d\u2019Alessandria, di Palermo, che c... more Il saggio indaga il complesso monumentale di Santa Caterina d\u2019Alessandria, di Palermo, che costituisce uno dei pi\uf9 antichi monasteri di clausura della citt\ue0. Il contributo \ue8 il frutto della ricerca condotta da Renata Prescia e Rosario Scaduto e presentata nel catalogo della mostra Sacra et preziosa Orificeria dai monasteri di Palermo capitale, tenutasi nel Monastero di Santa Caterina d\u2019Alessandria di Palermo, 28.12.2018-31.05.2019. Grazie alla convenzione sottoscritta dal Dipartimento di Architettura e la Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Palermo \ue8 stato possibile effettuare un particolareggiato rilievo dello stato di conservazione del monumento e presentare dei progetti per la sua conservazione. Fondamentale nella ricerca, finalizzata alla redazione dii un progetto di restauro, riuso e valorizzazione del complesso \ue8 stata la collaborazione offerta dagli allievi del Laboratorio di Restauro e Teoria e storia del Restauro (del Corso di Laurea...
Piazza Caracciolo nella Vucciria a Palermo era una dei pi\uf9 antichi e un tempo floridi mercati ... more Piazza Caracciolo nella Vucciria a Palermo era una dei pi\uf9 antichi e un tempo floridi mercati della citt\ue0. Purtroppo lo spopolamento prima e l\u2019abbandono del mercato dopo ha determinato la decadenza dello stesso e della sua consistenza storica architettonica. La Vucciria, in et\ue0 contemporanea, \ue8 stata ispiratrice di artisti, scrittori e registi, che come Guttuso, Sciascia, Taravella e Camilleri, che l\u2019hanno immortalata nelle loro opere. Un rinnovato interesse alla conservazione e valorizzazione dell\u2019area oggi \ue8 pure espresso dalla Street Art, che si aggiunge e indica una nuova vita per la citt\ue0 storica.Piazza Caracciolo in the Vucciria in Palermo was one of the oldest and once flourishing marckests in the city. Unfortunately, depopulation before and abandonment of the marcket afte wards led to the decline of the marcket and its historical architectural consistency. Vucciria, in contemporary times, was the inspiration of artists, writers and directors,...
Edizioni Quasar di S. Tognon srl, 2020
Dalla didattica al progetto di restauro: la collaborazione fra istituzioni per conoscere, conserv... more Dalla didattica al progetto di restauro: la collaborazione fra istituzioni per conoscere, conservare, valorizzare e fruire il patrimonio storico architettonico. . Maria Adriana Giusti L'associazionismo privato nella tutela, restauro, valorizzazione dei sistemi di ville e paesaggi culturali: il caso del Fiumetto di Carrà e l'Ente Ville. .. .. .. .. .. . Carla Bartolomucci Committenza privata e interesse pubblico: la ricerca di un difficile equilibrio. .. .
The structure of a unique platelet zone with a three close-packed layer thickness, which occurred... more The structure of a unique platelet zone with a three close-packed layer thickness, which occurred in a Mg-1at.%Zn-2at.%Gd alloy annealed at low temperatures (<~500K), has been determined based on scanning transmission electron microscopy and first principles calculations. The platelet zone is constructed by the definite Gd networks that cause significant atomic displacements in the adjacent close-packed layer, in which the atomic sites are preferentially occupied by Zn atoms. Local Zn concentrations at the reconstructed-layer have been successfully tuned according to a similar manner of Vegard's law by referring the local Gd-Gd interatomic distance along the c-axis. Therefore, the present platelet zone is found to be not a simple ordered hexagonal-close-packed Mg-Gd as previously reported, but a reconstructed ternary Mg-Zn-Gd structure.
In the second half of Twentieth century in Italy there were numerous abandoned urban centers, due... more In the second half of Twentieth century in Italy there were numerous abandoned urban centers, due, for example, to emigration, hydrogeological instability, and seismic events. In particular in western Sicily, the earthquake that struck the Belice Valley in 1968, a vast area located between the provinces of Agrigento, Palermo and Trapani, was the cause of numerous losses of human life and significant damage to the countries affected by the earthquake. The most serious damage was recorded in the towns of Gibellina, Montevago, Salaparuta and Poggioreale and therefore it was decided to abandon them and rebuild them in other and even distant sites. The ancient town of Poggioreale is in part still existing and is however abandoned. Therefore, in the essay some suitable interventions of architectural restoration and insertions of works of art are hypothesized in order to make it usable and make it revive. It is hoped that what remains of the abandoned, preserved and recovered countries, ev...
a sus directivos y de manera especial al Dr. Hernán Tenorio C. por su gran colaboración en el pro... more a sus directivos y de manera especial al Dr. Hernán Tenorio C. por su gran colaboración en el proceso de esta investigación. A la Mst. Elisa Piedra, por su generosa entrega y paciencia. A nuestras familias ya que sin su apoyo nuestro sueño no hubiera sido posible. V RESUMEN Manual de Sexualidad "manejo de la sexualidad de niños, niñas, adolescentes con parálisis cerebral infantil del Instituto de Parálisis Cerebral del Azuay" IPCA es un trabajo de investigación que se planteó como resultado de la observación de necesidades y control de conductas dentro del Instituto. El mayor propósito de nuestro trabajo es el de aportar con sólidos conocimientos sobre una orientación adecuada de la sexualidad, para concienciar acerca de este tema y romper así mitos y barreras que no permiten un adecuado desarrollo de las personas con parálisis cerebral infantil. Nuestro manual está encaminado a mejorar los procesos educativos, sociales, y sistémicos de una manera didáctica y de fácil interpretación. La utilidad del manual dentro del aula en el IPCA facilitará a docentes y padres conocimientos sólidos para de esta manera saber afrontar cualquier inquietud expuesta por los niños y niñas.
Certamente l\\u2019attuale stato della didattica del Restauro dei Monumenti, nelle sedi universit... more Certamente l\\u2019attuale stato della didattica del Restauro dei Monumenti, nelle sedi universitarie in Italia, \\ue8 anche il frutto del dibattito che coinvolse i docenti dell\\u2019area, nel periodo compreso fra il 1975 e la fine del XX secolo. Il saggio indaga il fecondo dibattito che proprio in quegli anni si svilupp\\uf2, grazie soprattutto all\\u2019impegno di Roberto di Stefano. Lo studioso, infatti, contribu\\uec in maniera incisiva alla promozione di incontri periodici e dei contenuti da assegnare alla disciplina Restauro dei monumenti e per lo sviluppo della formazione degli operatori della conservazione del patrimonio culturale, in particolare architettonico e ambientale dell\\u2019Italia. Importante risulta pure lo sviluppo del dialogo, ritenuto fondamentale da Di Stefano, con gli operatori sia europei che in generale degli altri continenti, per ricercare soluzioni condivisibili di tutela e conservazione rispettose delle diverse culture.Certainly the current state of the teaching of the Restoration of Monuments in the universities in Italy, it is also the result of the debate involving teachers in the area, in the period between 1975 and the end of the twentieth century. The essay explores the fruitful debate that developed in those years, thanks largely to the efforts of Roberto di Stefano. The learned, in fact, contributed so effectively to the promotion of regular meetings and content to be assigned to the discipline Restoration of Monuments and for the development of the training of the operators of the preservation of cultural heritage, in particular architectural and environmental Italy. Important is also the development of dialogue, considered essential by Di Stefano, with operators from Europe and other continents in general, to search for consensual solutions for protection and conservation respectful of different cultures
23.2.2010 -Conferenza Seminario Nazionale di Studi, dal titolo Monumenti e Ambienti Restauratori ... more 23.2.2010 -Conferenza Seminario Nazionale di Studi, dal titolo Monumenti e Ambienti Restauratori del secondo Novecento,tenuta per la Facolt\ue0 di Architettura della II Universit\ue0 di Napoli, Aversa, Dottorato di ricerca Conservazione dei Beni Architettonici e Ambientali - Progettazione Architettonica e Urbana e restauro dell'Architettura. Titolo dell'intervento: Il restauro in Sicilia nel Novecento Personaggi e casi d'Intervento. Pietro Loiacono (1900-1972
La scoperta e la conservazione della Grande Iscrizione di Gortina a Creta, da parte degli studios... more La scoperta e la conservazione della Grande Iscrizione di Gortina a Creta, da parte degli studiosi italiani, fra la fine del XIX sec. e i primi decenni del XX sec., rappresent\\uf2 un grande riconoscimento scientifico-culturale per la giovane nazione italiana. Nel passato, l\\u2019isola di Creta era stata legata alla Repubblica di Venezia e anche questo rapporto favor\\uec l\\u2019invio a Creta del giovane epigrafista F. Halbherr, il quale fra notevoli peripezie rinvenne, assieme all\\u2019epigrafista tedesco E. Fabricius, la famosa l\\u2019iscrizione nell\\u2019antica citt\\ue0 di Gortina. L\\u2019iscrizione, fra le pi\\uf9 antiche e complete finora conosciute in tutta Europa, conteneva le norme sulla famiglia, l\\u2019eredit\\ue0 e in generale i diritti e doveri di alcuni dei popoli della civilt\\ue0 cretese (480-450 a.C.). L\\u2019iscrizione era scolpita su blocchi squadrati di biocalcarenite, inseriti in un antico edificio, che successivamente, in epoca romana, era stato trasformato in odeon. Le Leggi di Gortina erano incise sui resti del muro costituente l\\u2019ambulacro antistante la gradinata dell\\u2019odeon. Il saggio ripercorre gli avvenimenti che portarono alla scoperta e alla successiva conservazione effettuata da Halbherr, soprattutto con l\\u2019aiuto dell\\u2019archeologo L. Pernier e infine con il contributo dell\\u2019architetto E. Stefani, che progett\\uf2 una moderna copertura posta sulla sommit\\ue0 dei conci dell\\u2019ambulacro contenenti l\\u2019iscrizione. Detta copertura venne fatta eseguire, durante la I Guerra Mondiale, sulla base del progetto italiano, dal Governo Greco, in modo da proteggere l\\u2019iscrizione da eventuali danni bellici, ma soprattutto dagli atti vandalici. La copertura, in mattoni di laterizio, delle Leggi di Gortina, ancora oggi assolve alla sua funzione e assicura la fruizione del monumento, testimoniando la cultura della conservazione italiana in Grecia e pi\\uf9 in generale nel mondo. Invece in Sicilia, nei resti della villa del Casale di Piazza Armerina (Enna), la sua elegante protezione (realizzata nel 1957) rappresentativa di un intero periodo della cultura del restauro italiano, viene rimossa e sostituita perch\\ue9 non si \\ue8 stati capaci di effettuare una continuativa e dovuta manutenzione. Un cattivo esempio di conservazione e gestione di un monumento dell\\u2019Unesco, dal quale sorger\\ue0, dopo i lavori per la realizzazione delle nuove coperture, un altrettanto oltraggio al patrimonio archeologico e paesaggistico italiano e mondiale