Giacomo Giudici | Independent Researcher (original) (raw)
Events Organised by Giacomo Giudici
Organised in partnership with the Warburg Institute (School of Advanced Studies - University of L... more Organised in partnership with the Warburg Institute (School of Advanced Studies - University of London), this series of panels sought to contribute to a cultural history of Renaissance bureaucracy.
On the occasion of the 2019 meeting of the Renaissance Society of America, we organised a series ... more On the occasion of the 2019 meeting of the Renaissance Society of America, we organised a series of panels exploring the cultural history of Renaissance bureaucracy.
Publications by Giacomo Giudici
La cancelleria segreta sforzesca ha rappresentato uno dei casi di studio più esplorati nell’ambit... more La cancelleria segreta sforzesca ha rappresentato uno dei casi di studio più esplorati nell’ambito della “storia documentaria delle istituzioni”. La storia della segreta, tuttavia, è rimasta incompleta: gli anni al potere di Francesco II (1522-1535) non sono stati oggetto di ricerca. L’articolo intende colmare questa lacuna, e si propone anche di offrire considerazioni di più ampio respiro sulla complessità della seconda “restaurazione” sforzesca. La prospettiva storico-documentaria
fa emergere un forte grado di progettualità nell’azione di governo di Francesco II, capace, tra enormi difficoltà, di rivestire un ruolo fondativo nell’assetto istituzionale dello Stato di Milano nell’età moderna.
The Sforza secret chancery is one of the most investigated case studies in the context of the “documentary history of the institutions”. The chancery’s history, however, has remained incomplete:
scholars have neglected the years of Francesco II (1522-1535). This article aims to fill this gap, offering broader considerations on the complexity of the second Sforza “restoration”. The perspective of documentary history highlights the strong political agency underlying Francesco II’s governance. Despite his predicaments, Francesco proved to be able to actively design important elements of what would become the institutional framework of the State of Milan in the early modern period.
Article published on Renaissance Studies (20 April 2017). Available in Early View version.
Viella, 2015
La raccolta di saggi proposta intende provare a rispondere ad una serie di quesiti incentrati sul... more La raccolta di saggi proposta intende provare a rispondere ad una serie di quesiti incentrati sul rapporto tra archivi e società negli stati italiani tra Medioevo ed Età moderna. Quale era il personale addetto alla produzione e alla cura delle carte? E in quale modo esso era suddiviso al proprio interno? Dai notai dei comuni italiani fino ai più organizzati archivi d’età moderna, diverse categorie di personale specializzato – quali notai, cancellieri, segretari, ma anche archivisti veri e propri, ecc. – hanno contribuito alle diverse fasi della costruzione ed accumulazione degli archivi? Quale ruolo avevano questi ufficiali nella società del tempo? Quale tipo di provenienza sociale? L’impiego in cancelleria garantiva una promozione sociale? E quale educazione ricevevano le diverse categorie di segretari ed archivisti? Da Firenze a Venezia, noti esempi di cancellieri umanisti dimostrano che alcuni di essi spiccavano per le loro qualità intellettuali e letterarie, e non solo strettamente professionali e tecniche. In entrambe queste repubbliche l’organizzazione degli addetti alla cancelleria era regolata da apposite norme interne, e a Venezia lo stato organizzava perfino la loro formazione. Qui una legislazione accurata determinava elementi come la durata dell’ufficio o la suddivisione del lavoro tra i diversi funzionari, ma non mancavano neppure interessi di carattere socio-politico, come ad esempio la parentela o l’appartenenza a certi gruppi di potere. Nelle signorie, al contrario la rilevanza data al ruolo dei segretari, favorì lo sviluppo di relazioni di carattere interpersonale tra principe e segretario stesso, scelto perciò anche per la sua appartenenza al gruppo dei suoi consiglieri più fidati, oltre che per le sue capacità politiche e amministrative.
Su di un piano prettamente sociale si possono comparare queste due realtà? E secondo quali termini? Quali sono, inoltre, le differenze tra il personale delle cancellerie e degli archivi dei regni dell’Italia meridionale, rispetto a quello delle coeve entità istituzionali dell’Italia comunale e delle signorie centro-settentrionali? Si è parlato molto della transizione da un modello nel quale il personale di cancelleria era composto prevalentemente da ufficiali dalla formazione notarile o umanistica, ad un altro caratterizzato piuttosto dalla necessità di trovare funzionari che rispondessero prima di tutto alla richiesta dei governi centrali di avere personale fidato e fedele. L’occasione di questo convegno sarà buona anche per fare il punto su questi temi.
D’altra parte, l’intenzione è quella di usare i documenti stessi per documentare la formazione culturale e gli interessi culturali dei cancellieri: componimenti poetici, piccoli ghirigori sbozzati da segretari annoiati sui margini o sulle carte di guardia dei registri rivelano l’inclinazione culturale e il mondo personale dell’autore.
in B. Pavlac (ed.), Game of Thrones versus History: Written in Blood (Hoboken, NJ: Wiley, 2017), ... more in B. Pavlac (ed.), Game of Thrones versus History: Written in Blood (Hoboken, NJ: Wiley, 2017), 227-239
ARCHIves Publications by Giacomo Giudici
Una selezione di oltre 300 documenti relativi a sette antichi stati italiani, dal 1271 alla fine ... more Una selezione di oltre 300 documenti relativi a sette antichi stati italiani, dal 1271 alla fine del Settecento. I documenti sono divisi in sei grandi capitoli tematici: Archivi e potere, Organizzazione e ordinamento, Aspetti materiali, Il personale, Archivi e società, Dalla consultazione alla storia. Il volume e ciascuno dei capitoli sono preceduti da ampie introduzioni, e ognuno dei documenti è accompagnato da indicazioni bibliografiche essenziali. Il volume è gratuitamente scaricabile dal sito della Direzione Generale Archivi, collana Fonti http://151.12.58.123/dgagaeta/pdf.php?file=Fonti/5815a7df0acdd.pdf
Book Reviews by Giacomo Giudici
Extract of a review article published on European History Quarterly 48, no.2 (2018), 314-24.
Papers by Giacomo Giudici
Traditionally, the study of Renaissance chanceries has been the preserve of political-institution... more Traditionally, the study of Renaissance chanceries has been the preserve of political-institutional historiography. This overwhelmingly treats the written word of the authority as an instrument of top-down control and coercion: between the Late Middle Ages and early modernity (the narrative goes) rulers organized their documentary output in increasingly sophisticated ways, with the objective of supporting more pervasive forms of state-building. While this "governmental paradigm" certainly existed and developed over time, I argue that it grasps only one side of Renaissance written political-administrative culture. The other side worked along a "social paradigm", whereby the authority's written word was a remarkably shared and collective asset.
Renaissance Society of America Annual Meeting (New Orleans, LA, USA, 22-24 March 2018)
In recent years, the history of archives and recordkeeping has benefited from a new wave of schol... more In recent years, the history of archives and recordkeeping has benefited from a new wave of scholarly interest. Nonetheless, not all world regions and historical periods have been equally served by this shift. Taking a multi-regional approach to the history of archives, this session opens the possibilities of comparative discussion across geographical areas that have usually been studied separately, and the comparison of which has often been hampered by generalisations. It addresses some of the major issues that have arisen from the study of archival history, investigating individual archives, archival networks spanning long distances, and small-scale practices attested in the material features of particular documents. It focuses on the political, religious, and pragmatic incentives and developments driving certain archival forms, placing emphasis on the ideological as well as the community function of archives.
Ambassades et Ambassadeurs XVe XVIIe siècles (Paris, 26-28 November 2015)
Archivi, Ufficiali e Società in Italia tra Medioevo e Età Moderna (ARCHIves Project, Rome, 18 Sep... more Archivi, Ufficiali e Società in Italia tra Medioevo e Età Moderna (ARCHIves Project, Rome, 18 September 2014)
Diplomacy and Culture in the Early Modern World (TORCH, Oxford, 31 July 2014)
News by Giacomo Giudici
Il contesto: la cancelleria segreta sforzesca
workshop by Giacomo Giudici
A History of Early Modern Communication. German and Italian Historiographical Perspectives, 2019
"Do we know, at all, what is the history of communication? In an attempt to answer this question,... more "Do we know, at all, what is the history of communication? In an attempt to answer this question, researchers from all over Europe met for two days in Italy, hosted by Trent’s Italian-German Historical Institute (FBK ISIG). In their introduction to the conference, the organizers DANIEL BELLINGRADT (Erlangen) and MASSIMO ROSPOCHER (Trent) emphasized a contradiction that is inherent to the history of communication: its great success versus its lack of a proper academic and theoretical framework. Bellingradt and Rospocher proposed a number of possible keywords and concepts, including the necessity of studying the ensemble of early modern media (Medienverbund), with its multiplicity (multimediality) and interactions (intermediality). Regarding these concepts, scholarship has made important progress in the last twenty years, pushing itself well beyond the realm of the written word to encompass orality, soundscapes, smells, gestures, rituals, public performances, and –significantly– their complementarity. Furthermore, the idea that an act of communication made in a particular medium prompted a reaction – further acts of communication made through different media – has been usefully conceptualized as “media echo”."
Sebastian frenzel / Giacomo Giudici: Conference Report: A History of Early Modern Communication. German and Italian Historiographical Perspectives, 06.12.2018 – 07.12.2018 Trent, in: H-Soz-Kult, 23.01.2019, <www.hsozkult.de/conferencereport/id/tagungsberichte-8056>.
Organised in partnership with the Warburg Institute (School of Advanced Studies - University of L... more Organised in partnership with the Warburg Institute (School of Advanced Studies - University of London), this series of panels sought to contribute to a cultural history of Renaissance bureaucracy.
On the occasion of the 2019 meeting of the Renaissance Society of America, we organised a series ... more On the occasion of the 2019 meeting of the Renaissance Society of America, we organised a series of panels exploring the cultural history of Renaissance bureaucracy.
La cancelleria segreta sforzesca ha rappresentato uno dei casi di studio più esplorati nell’ambit... more La cancelleria segreta sforzesca ha rappresentato uno dei casi di studio più esplorati nell’ambito della “storia documentaria delle istituzioni”. La storia della segreta, tuttavia, è rimasta incompleta: gli anni al potere di Francesco II (1522-1535) non sono stati oggetto di ricerca. L’articolo intende colmare questa lacuna, e si propone anche di offrire considerazioni di più ampio respiro sulla complessità della seconda “restaurazione” sforzesca. La prospettiva storico-documentaria
fa emergere un forte grado di progettualità nell’azione di governo di Francesco II, capace, tra enormi difficoltà, di rivestire un ruolo fondativo nell’assetto istituzionale dello Stato di Milano nell’età moderna.
The Sforza secret chancery is one of the most investigated case studies in the context of the “documentary history of the institutions”. The chancery’s history, however, has remained incomplete:
scholars have neglected the years of Francesco II (1522-1535). This article aims to fill this gap, offering broader considerations on the complexity of the second Sforza “restoration”. The perspective of documentary history highlights the strong political agency underlying Francesco II’s governance. Despite his predicaments, Francesco proved to be able to actively design important elements of what would become the institutional framework of the State of Milan in the early modern period.
Article published on Renaissance Studies (20 April 2017). Available in Early View version.
Viella, 2015
La raccolta di saggi proposta intende provare a rispondere ad una serie di quesiti incentrati sul... more La raccolta di saggi proposta intende provare a rispondere ad una serie di quesiti incentrati sul rapporto tra archivi e società negli stati italiani tra Medioevo ed Età moderna. Quale era il personale addetto alla produzione e alla cura delle carte? E in quale modo esso era suddiviso al proprio interno? Dai notai dei comuni italiani fino ai più organizzati archivi d’età moderna, diverse categorie di personale specializzato – quali notai, cancellieri, segretari, ma anche archivisti veri e propri, ecc. – hanno contribuito alle diverse fasi della costruzione ed accumulazione degli archivi? Quale ruolo avevano questi ufficiali nella società del tempo? Quale tipo di provenienza sociale? L’impiego in cancelleria garantiva una promozione sociale? E quale educazione ricevevano le diverse categorie di segretari ed archivisti? Da Firenze a Venezia, noti esempi di cancellieri umanisti dimostrano che alcuni di essi spiccavano per le loro qualità intellettuali e letterarie, e non solo strettamente professionali e tecniche. In entrambe queste repubbliche l’organizzazione degli addetti alla cancelleria era regolata da apposite norme interne, e a Venezia lo stato organizzava perfino la loro formazione. Qui una legislazione accurata determinava elementi come la durata dell’ufficio o la suddivisione del lavoro tra i diversi funzionari, ma non mancavano neppure interessi di carattere socio-politico, come ad esempio la parentela o l’appartenenza a certi gruppi di potere. Nelle signorie, al contrario la rilevanza data al ruolo dei segretari, favorì lo sviluppo di relazioni di carattere interpersonale tra principe e segretario stesso, scelto perciò anche per la sua appartenenza al gruppo dei suoi consiglieri più fidati, oltre che per le sue capacità politiche e amministrative.
Su di un piano prettamente sociale si possono comparare queste due realtà? E secondo quali termini? Quali sono, inoltre, le differenze tra il personale delle cancellerie e degli archivi dei regni dell’Italia meridionale, rispetto a quello delle coeve entità istituzionali dell’Italia comunale e delle signorie centro-settentrionali? Si è parlato molto della transizione da un modello nel quale il personale di cancelleria era composto prevalentemente da ufficiali dalla formazione notarile o umanistica, ad un altro caratterizzato piuttosto dalla necessità di trovare funzionari che rispondessero prima di tutto alla richiesta dei governi centrali di avere personale fidato e fedele. L’occasione di questo convegno sarà buona anche per fare il punto su questi temi.
D’altra parte, l’intenzione è quella di usare i documenti stessi per documentare la formazione culturale e gli interessi culturali dei cancellieri: componimenti poetici, piccoli ghirigori sbozzati da segretari annoiati sui margini o sulle carte di guardia dei registri rivelano l’inclinazione culturale e il mondo personale dell’autore.
in B. Pavlac (ed.), Game of Thrones versus History: Written in Blood (Hoboken, NJ: Wiley, 2017), ... more in B. Pavlac (ed.), Game of Thrones versus History: Written in Blood (Hoboken, NJ: Wiley, 2017), 227-239
Una selezione di oltre 300 documenti relativi a sette antichi stati italiani, dal 1271 alla fine ... more Una selezione di oltre 300 documenti relativi a sette antichi stati italiani, dal 1271 alla fine del Settecento. I documenti sono divisi in sei grandi capitoli tematici: Archivi e potere, Organizzazione e ordinamento, Aspetti materiali, Il personale, Archivi e società, Dalla consultazione alla storia. Il volume e ciascuno dei capitoli sono preceduti da ampie introduzioni, e ognuno dei documenti è accompagnato da indicazioni bibliografiche essenziali. Il volume è gratuitamente scaricabile dal sito della Direzione Generale Archivi, collana Fonti http://151.12.58.123/dgagaeta/pdf.php?file=Fonti/5815a7df0acdd.pdf
Extract of a review article published on European History Quarterly 48, no.2 (2018), 314-24.
Traditionally, the study of Renaissance chanceries has been the preserve of political-institution... more Traditionally, the study of Renaissance chanceries has been the preserve of political-institutional historiography. This overwhelmingly treats the written word of the authority as an instrument of top-down control and coercion: between the Late Middle Ages and early modernity (the narrative goes) rulers organized their documentary output in increasingly sophisticated ways, with the objective of supporting more pervasive forms of state-building. While this "governmental paradigm" certainly existed and developed over time, I argue that it grasps only one side of Renaissance written political-administrative culture. The other side worked along a "social paradigm", whereby the authority's written word was a remarkably shared and collective asset.
Renaissance Society of America Annual Meeting (New Orleans, LA, USA, 22-24 March 2018)
In recent years, the history of archives and recordkeeping has benefited from a new wave of schol... more In recent years, the history of archives and recordkeeping has benefited from a new wave of scholarly interest. Nonetheless, not all world regions and historical periods have been equally served by this shift. Taking a multi-regional approach to the history of archives, this session opens the possibilities of comparative discussion across geographical areas that have usually been studied separately, and the comparison of which has often been hampered by generalisations. It addresses some of the major issues that have arisen from the study of archival history, investigating individual archives, archival networks spanning long distances, and small-scale practices attested in the material features of particular documents. It focuses on the political, religious, and pragmatic incentives and developments driving certain archival forms, placing emphasis on the ideological as well as the community function of archives.
Ambassades et Ambassadeurs XVe XVIIe siècles (Paris, 26-28 November 2015)
Archivi, Ufficiali e Società in Italia tra Medioevo e Età Moderna (ARCHIves Project, Rome, 18 Sep... more Archivi, Ufficiali e Società in Italia tra Medioevo e Età Moderna (ARCHIves Project, Rome, 18 September 2014)
Diplomacy and Culture in the Early Modern World (TORCH, Oxford, 31 July 2014)
A History of Early Modern Communication. German and Italian Historiographical Perspectives, 2019
"Do we know, at all, what is the history of communication? In an attempt to answer this question,... more "Do we know, at all, what is the history of communication? In an attempt to answer this question, researchers from all over Europe met for two days in Italy, hosted by Trent’s Italian-German Historical Institute (FBK ISIG). In their introduction to the conference, the organizers DANIEL BELLINGRADT (Erlangen) and MASSIMO ROSPOCHER (Trent) emphasized a contradiction that is inherent to the history of communication: its great success versus its lack of a proper academic and theoretical framework. Bellingradt and Rospocher proposed a number of possible keywords and concepts, including the necessity of studying the ensemble of early modern media (Medienverbund), with its multiplicity (multimediality) and interactions (intermediality). Regarding these concepts, scholarship has made important progress in the last twenty years, pushing itself well beyond the realm of the written word to encompass orality, soundscapes, smells, gestures, rituals, public performances, and –significantly– their complementarity. Furthermore, the idea that an act of communication made in a particular medium prompted a reaction – further acts of communication made through different media – has been usefully conceptualized as “media echo”."
Sebastian frenzel / Giacomo Giudici: Conference Report: A History of Early Modern Communication. German and Italian Historiographical Perspectives, 06.12.2018 – 07.12.2018 Trent, in: H-Soz-Kult, 23.01.2019, <www.hsozkult.de/conferencereport/id/tagungsberichte-8056>.
COVID-19 is currently spreading in Lombardy and Milan, to the point that schools will stay closed... more COVID-19 is currently spreading in Lombardy and Milan, to the point that schools will stay closed next week and the authorities are beginning to talk about a possible lockdown of the city. It seems like an appropriate moment to disseminate an article draft I wrote throughout late 2017 and early 2018, entitled "A Laboratory of Early Modern Written Culture: Crisis, Community, and the Written Word in Plagued Milan (1576-1578)". I submitted the article to one journal, and it was eventually rejected. However, I really believed in the value of this piece and was planning to insist on it until publication -- unfortunately, I ran out of academic time before succeeding. But here it is! Have a look if you wish.