Massimo De Sabbata | Independent Scholar (original) (raw)
Books by Massimo De Sabbata
Promotore del Volume Fondazione Adolfo Pini corso Garibaldi 2, Milano Cura editoriale Dalia Galli... more Promotore del Volume Fondazione Adolfo Pini corso Garibaldi 2, Milano Cura editoriale Dalia Gallico 1. MARIO SIRONI, «PAESAGGIO», OLIO SU TELA. GALLERIA ARTE, MARZO-APRILE 1920 (DA «IL MONDO»).
http://www.fondazionecrtrieste.it/volumi-arte/#1504860941372-00c9c42e-e028, 2019
Essays and Articles by Massimo De Sabbata
"Storia Contemporanea in Friuli", 2023
Mascherini. Il teatro, catalogo della mostra a cura di P. Quazzolo, F. Bordin, Allemandi, 2021
La ricostruzione della società friulana 1945-1955, a cura di M. Emmanuelli, A. Zannini, Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione, 2018
Il Friuli uscito dalla Seconda guerra mondiale era ancora un territorio fortemente agricolo. Per ... more Il Friuli uscito dalla Seconda guerra mondiale era ancora un territorio fortemente agricolo. Per larghi strati della popolazione non esisteva una netta separazione tra tempo del lavoro e tempo libero 1 , nonostante la recente esperienza dell'organizzazione dopolavoristica fascista 2 .
Casa Cavazzini. Le collezioni del Museo d'arte moderna e contemporanea di Udine, a cura di A. Del Puppo, V. Gransinigh, Forum, 2018
Casa Cavazzini. Le collezioni del Museo d'arte moderna e contemporanea di Udine, a cura di A. Del Puppo, V. Gransinigh, Forum, 2018
Casa Cavazzini. Le collezioni del Museo d'arte moderna e contemporanea di Udine, a cura di A. Del Puppo, V. Gransinigh, Forum, 2018
Casa Cavazzini. Le collezioni del Museo d'arte moderna e contemporanea di Udine, a cura di A. Del Puppo, V. Gransinigh, Forum, , 2018
Alberto Burri nell'arte e nella critica, a cura di F. Tedeschi, Scalpendi, 2017
Crocevia Biennale, a cura di F. Castellani, E. Charans, Scalpendi, 2017
Presenze toscane alla Biennale Internazionale d'Arte di Venezia, a cura di F. Fergonzi, Skira, 2017
L'Accademia di Belle Arti di Venezia. Il Novecento, Tomo I, a cura di S. Salvagnini, Antiga Edizioni, 2016
Il 30 aprile 1895 i sovrani d'Italia inaugurano la prima edizione dell'Esposizione internazionale... more Il 30 aprile 1895 i sovrani d'Italia inaugurano la prima edizione dell'Esposizione internazionale d'arte di Venezia. Come è noto, il merito dell'iniziativa deve essere assegnato principalmente a Riccardo Selvatico e, in secondo luogo, ad Antonio Fradeletto 1 . Selvatico diventa sindaco di Venezia nel 1890 con il sostegno di una coalizione che comprende una componente moderata ed una progressista ( ). La sua amministrazione, che è rinnovata verso la fine del 1892, si distingue per un programma anticlericale e innovatore che intende rilanciare la città, anche in chiave turistica e mondana 2 . La nuova mostra è parte fondamentale di questo slancio riformatore ed anche l'idea iniziale di associarla al venticinquesimo anniversario di matrimonio della coppia reale (22 aprile 1894), poi abbandonata per complicazioni organizzative 3 , risponde a tale logica. La tesi, più volte proposta in passato 4 , seconda la quale l'idea dell'Esposizione sarebbe maturata sui tavolini del bar Florian in Piazza San Marco, abituale ritrovo di giovani politici e artisti della Venezia progressista, appare suggestiva, ma non completamente condivisibile. La storiografia più recente 5 , riflettendo sulla complessità organizzativa di una simile iniziativa, ha provato a verificare il possibile ruolo assunto dall'Accademia di Belle Arti e, sebbene non ci siano emergenze documentarie risolutive, sono innegabili gli indizi che rendono plausibile una simile impostazione. Innanzitutto bisogna partire dall'ideatore, Selvatico, che dal 1893, oltre ad essere sindaco e a presiedere la Biennale, è anche presidente del Collegio accademico e rappresenta l'Accademia davanti alle autorità e ai privati 6 . Istituendo la distinzione tra il Collegio, retto da un presidente, e l'Istituto, guidato da un direttore, la riforma del 1878 indebolisce l'Accademia e ne riduce i margini di autonomia rispetto all'autorità centrale del Ministero. Mentre all'Istituto sono assegnate esclusivamente competenze didattiche, il Collegio mantiene ancora qualche potere rispetto a donazioni e restauri relativi alle Gallerie cittadine (fino al 1882), indica componenti per commissioni di concorsi o d'ornato, ma soprattutto sceglie alcuni componenti delle giurie per le esposizioni veneziane 7 . Quindi Selvatico, tra 1893-1895, si trova in una posizione ottimale per far sì che le istituzioni cittadine da lui guidate collaborino alla riuscita della nuova impresa espositiva. Non si deve sottovalutare nemmeno il ruolo svolto dagli artisti presenti negli incontri al caffè Florian:
"Il mondo è là". Arte moderna a Trieste 1910-1941, catalogo della mostra a cura di P. Fasolato, E. Lucchese, L. Nuovo (Trieste, 1 novembre 2015-6 gennaio 2016), Trieste, 2015
Le pietre della memoria. Monumenti sul confine orientale, a cura di P. Nicoloso, Udine, Gaspari, 2015
Promotore del Volume Fondazione Adolfo Pini corso Garibaldi 2, Milano Cura editoriale Dalia Galli... more Promotore del Volume Fondazione Adolfo Pini corso Garibaldi 2, Milano Cura editoriale Dalia Gallico 1. MARIO SIRONI, «PAESAGGIO», OLIO SU TELA. GALLERIA ARTE, MARZO-APRILE 1920 (DA «IL MONDO»).
http://www.fondazionecrtrieste.it/volumi-arte/#1504860941372-00c9c42e-e028, 2019
"Storia Contemporanea in Friuli", 2023
Mascherini. Il teatro, catalogo della mostra a cura di P. Quazzolo, F. Bordin, Allemandi, 2021
La ricostruzione della società friulana 1945-1955, a cura di M. Emmanuelli, A. Zannini, Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione, 2018
Il Friuli uscito dalla Seconda guerra mondiale era ancora un territorio fortemente agricolo. Per ... more Il Friuli uscito dalla Seconda guerra mondiale era ancora un territorio fortemente agricolo. Per larghi strati della popolazione non esisteva una netta separazione tra tempo del lavoro e tempo libero 1 , nonostante la recente esperienza dell'organizzazione dopolavoristica fascista 2 .
Casa Cavazzini. Le collezioni del Museo d'arte moderna e contemporanea di Udine, a cura di A. Del Puppo, V. Gransinigh, Forum, 2018
Casa Cavazzini. Le collezioni del Museo d'arte moderna e contemporanea di Udine, a cura di A. Del Puppo, V. Gransinigh, Forum, 2018
Casa Cavazzini. Le collezioni del Museo d'arte moderna e contemporanea di Udine, a cura di A. Del Puppo, V. Gransinigh, Forum, 2018
Casa Cavazzini. Le collezioni del Museo d'arte moderna e contemporanea di Udine, a cura di A. Del Puppo, V. Gransinigh, Forum, , 2018
Alberto Burri nell'arte e nella critica, a cura di F. Tedeschi, Scalpendi, 2017
Crocevia Biennale, a cura di F. Castellani, E. Charans, Scalpendi, 2017
Presenze toscane alla Biennale Internazionale d'Arte di Venezia, a cura di F. Fergonzi, Skira, 2017
L'Accademia di Belle Arti di Venezia. Il Novecento, Tomo I, a cura di S. Salvagnini, Antiga Edizioni, 2016
Il 30 aprile 1895 i sovrani d'Italia inaugurano la prima edizione dell'Esposizione internazionale... more Il 30 aprile 1895 i sovrani d'Italia inaugurano la prima edizione dell'Esposizione internazionale d'arte di Venezia. Come è noto, il merito dell'iniziativa deve essere assegnato principalmente a Riccardo Selvatico e, in secondo luogo, ad Antonio Fradeletto 1 . Selvatico diventa sindaco di Venezia nel 1890 con il sostegno di una coalizione che comprende una componente moderata ed una progressista ( ). La sua amministrazione, che è rinnovata verso la fine del 1892, si distingue per un programma anticlericale e innovatore che intende rilanciare la città, anche in chiave turistica e mondana 2 . La nuova mostra è parte fondamentale di questo slancio riformatore ed anche l'idea iniziale di associarla al venticinquesimo anniversario di matrimonio della coppia reale (22 aprile 1894), poi abbandonata per complicazioni organizzative 3 , risponde a tale logica. La tesi, più volte proposta in passato 4 , seconda la quale l'idea dell'Esposizione sarebbe maturata sui tavolini del bar Florian in Piazza San Marco, abituale ritrovo di giovani politici e artisti della Venezia progressista, appare suggestiva, ma non completamente condivisibile. La storiografia più recente 5 , riflettendo sulla complessità organizzativa di una simile iniziativa, ha provato a verificare il possibile ruolo assunto dall'Accademia di Belle Arti e, sebbene non ci siano emergenze documentarie risolutive, sono innegabili gli indizi che rendono plausibile una simile impostazione. Innanzitutto bisogna partire dall'ideatore, Selvatico, che dal 1893, oltre ad essere sindaco e a presiedere la Biennale, è anche presidente del Collegio accademico e rappresenta l'Accademia davanti alle autorità e ai privati 6 . Istituendo la distinzione tra il Collegio, retto da un presidente, e l'Istituto, guidato da un direttore, la riforma del 1878 indebolisce l'Accademia e ne riduce i margini di autonomia rispetto all'autorità centrale del Ministero. Mentre all'Istituto sono assegnate esclusivamente competenze didattiche, il Collegio mantiene ancora qualche potere rispetto a donazioni e restauri relativi alle Gallerie cittadine (fino al 1882), indica componenti per commissioni di concorsi o d'ornato, ma soprattutto sceglie alcuni componenti delle giurie per le esposizioni veneziane 7 . Quindi Selvatico, tra 1893-1895, si trova in una posizione ottimale per far sì che le istituzioni cittadine da lui guidate collaborino alla riuscita della nuova impresa espositiva. Non si deve sottovalutare nemmeno il ruolo svolto dagli artisti presenti negli incontri al caffè Florian:
"Il mondo è là". Arte moderna a Trieste 1910-1941, catalogo della mostra a cura di P. Fasolato, E. Lucchese, L. Nuovo (Trieste, 1 novembre 2015-6 gennaio 2016), Trieste, 2015
Le pietre della memoria. Monumenti sul confine orientale, a cura di P. Nicoloso, Udine, Gaspari, 2015
Le pietre della memoria. Monumenti sul confine orientale, a cura di P. Nicoloso, Udine, Gaspari, 2015
Saggi e Memorie di storia dell'arte, n. 37, 2013 (2015) , 2015
After his first appearance in 1920, Napoleone Martinuzzi was a regular visitor to the Venice Bien... more After his first appearance in 1920, Napoleone Martinuzzi was a regular visitor to the Venice Biennale exhibitions since the second half of the 1920s, coinciding with the secretary’s office of sculptor Antonio Maraini, who supported the normalization and the nationalization of the exhibition, wished by the Fascist regime, during the following decade. The text tries to contextualize Martinuzzi’s presences inside the various dynamics which crossed the Biennale until the fundamental personal exhibition he was granted in the 1942 edition.
Some outcomes of that articulated exhibition were the basis for the following creative season which could also be revealed in the first post-war Biennale exhibitions.
Alberto Vitali e Bergamo. Una storia d'arte e di nascosta bellezza, a cura di M. De Sabbata, A. Pieragostini, M.C. Rodeschini, con la collaborazione di A.F. Previtali, Bergamo, Gamec Books, 2014
Vers une Europe latine. Acteurs et enjeux des échanges culturels entre la France et l'Italie fasciste, a cura di C. Fraixe, L. Piccioni, Ch. Poulpault, P.I.E Peter Lang, Bruxelles, 2014
Carlo Sbisà: "ai quadri miei non dan libero passo", a cura di L. Caburlotto, M. De Grassi, Convegno di Studi, Trieste, 22-23 maggio 2014, Trieste, Edizioni Università di Trieste, 2014
The Casa del Combattente (House of the Fighter) has been designed by the architect Umberto Nordio... more The Casa del Combattente (House of the Fighter) has been designed by the architect Umberto Nordio and was inaugurated in 1934. It is a building particularly important to realize the italian face of Triest after the First World War. It not only becomes a model to follow for the building of the exedra Oberdan, on which partly overlooks, but keeps inside decorations full of significance for the city, such as the monument to Oberdan by the sculptor Attilio Selva and frescoes by the painter Carlo Sbisà, made between 1934 and 1935. All these works are united in the search of the italianità (italianity), decisive theme during the fascist regime, more so in a city "redeemed".
Tre studi per Marcello Mascherini, saggi di C. Beltrami, M. De Sabbata, E. Lucchese, Treviso, ZeL, 2014
Nacque a Città di Castello (Perugia) il 12 marzo 1915, primogenito di Pietro, commerciante di vin... more Nacque a Città di Castello (Perugia) il 12 marzo 1915, primogenito di Pietro, commerciante di vini, e di Carolina Torreggiani, insegnante elementare. Medico tra guerre e prigionia Dopo aver conseguito la maturità classica presso il liceo Annibale Mariotti di Perugia, nel 1934 s'iscrisse alla facoltà di medicina all'Università della stessa città.
Percorso Abilitante Speciale, Anno Accademico 2014-2015, 2015
Tesi di dottorato, Anno Accademico 2004-2005, 2005
Mostra di Stato a. Le mani del fascismo sulla Biennale Istituzione sorta alla fine del XIX secolo... more Mostra di Stato a. Le mani del fascismo sulla Biennale Istituzione sorta alla fine del XIX secolo, la Biennale di Venezia aveva mantenuto una certa autonomia dal potere politico nazionale anche durante i primi anni del fascismo. Tuttavia quando esso, superata la fase di stabilizzazione interna, iniziò la lenta, ma continua e sempre più stringente, appropriazione delle istituzioni del regno, anche la Biennale non potè restarne esclusa. La svolta autoritaria e la normalizzazione del partito tra il 1925 e il 1926 1 era coincisa anche con un forte impegno del fascismo in ambito culturale culminato con la promozione di nuovi organismil'Istituto per l'"Enciclopedia Italiana", la "Reale Accademia d'Italia", l'"Istituto nazionale fascista di cultura", tra il 1925 e l'inizio del 1926-e l'appropriazione delle già esistenti strutture del regno che, offrendo nuove opportunità di lavoro e spazi di mercato, contribuivano a mobilitare i ceti intellettuali a sostegno del regime 2. Nelle arti figurative, in linea con i principi gerarchici, si prospettò una disciplina delle mostre che sarebbe sfociata in una struttura espositiva strettamente connessa con il processo di sindacalizzazione degli artisti 3 : accanto all'ideazione di una mostra completamente nuova come la Quadriennale romana, il regime si appropriò di esposizioni già esistenti-come accadde alle Biennali di Venezia e di Monza-per creare le condizioni organizzative necessarie affinchè le arti, nel momento in cui esso si stava rafforzando, potessero funzionare come un fattore di
Tesi di specializzazione, Anno Accademico 2000-2001
Iniziativa realizzata con il contributo della Con il patrocinio di Gorizia/Nova Gorica: nazionali... more Iniziativa realizzata con il contributo della Con il patrocinio di Gorizia/Nova Gorica: nazionalismi e internazionalismo attraverso le arti nel "secolo breve" Giovedì 24 ottobre 2024