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Final Fantasy VI (ファイナルファンタジーVI?, Fainaru Fantajī Shikkusu) è un videogioco di ruolo alla giapponese creato dalla casa di sviluppo Square nel 1994 per Super Nintendo Entertainment System come parte della serie Final Fantasy. È stato successivamente convertito anche per PlayStation con piccole differenze e l'aggiunta di tre scene in CGI, per Game Boy Advance in una versione potenziata con contenuti aggiuntivi, per dispositivi mobili Android e iOS con un sistema di battaglia leggermente differente e grafica più dettagliata, e per PC. Esso è inoltre incluso in tutte le versioni del Nintendo Classic Mini: Super Nintendo Entertainment System.

Il videogioco è ambientato in un mondo in cui la magia è ritenuta scomparsa in seguito a una guerra tra creature leggendarie denominate Esper, avvenuta mille anni prima dell'inizio del gioco. Il perfido Impero Gestahliano intende però riesumare i poteri delle creature per creare dei soldati magicamente potenziati ed espandere il proprio dominio su tutto il mondo. La trama segue le avventure di un manipolo di quattordici ribelli della Resistenza che cercano di ostacolare l'Impero.

Il gioco era conosciuto in Nord America con il titolo Final Fantasy III, per mantenere la continuità con il precedente capitolo pubblicato nel paese, ovvero Final Fantasy IV, che era stato rinominato Final Fantasy II. È stato il primo gioco della serie in cui Hironobu Sakaguchi, storico direttore della saga, non ha ricoperto il ruolo di regista, che è stato invece assegnato a Yoshinori Kitase e Hiroyuki Itō. Yoshitaka Amano si è occupato del design dei personaggi, mentre Nobuo Uematsu ha composto la colonna sonora, pubblicata poi in vari album.

Final Fantasy VI ha goduto di un vasto successo di pubblico e di critica; costituisce uno dei titoli più apprezzati della serie, ed è considerato uno dei giochi di ruolo, e in generale uno dei videogiochi, migliori in assoluto. Le versioni Super Nintendo Entertainment System e PlayStation hanno venduto più di 3,48 milioni di copie in tutto il mondo, con 2,62 milioni nel solo Giappone, rendendolo uno dei videogiochi più venduti in territorio nipponico. Final Fantasy VI ha segnato inoltre uno dei primi esempi di narrazione videoludica complessa e matura, e per la sua influenza in molte opere successive è ritenuto un titolo di riferimento dell'intero genere.

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Voci di qualità

Il berberismo è un movimento culturale e politico sviluppatosi principalmente in Algeria e Marocco, volto alla preservazione e alla valorizzazione dell'identità berbera.

Le radici del movimento trovano origine nell'ambito della colonizzazione francese del Nordafrica, quando una serie di antropologi ed etnologi europei svilupparono gli studi sulla cultura, sulla storia e sulla lingua berbera. La coscienza identitaria berbera cominciò a diffondersi nella prima metà del XX secolo tra i giovani cabili del movimento nazionalista algerino, i quali furono tuttavia emarginati dai dirigenti di lingua araba. Forti contributi alla riscoperta dell'identità berbera furono dati da alcune associazioni attive in Francia, la principale delle quali fu l'Accademia berbera.

Il berberismo si diffuse nel corso degli anni 1970 in Cabilia, dove nel 1980 scoppiò la primavera berbera. Nel corso dei decenni seguenti un forte interesse per il berberismo si sviluppò in Marocco, dove nacquero centinaia di associazioni culturali berbere. A partire dagli anni 1990 i governi di Marocco e Algeria decisero di venire incontro alle rivendicazioni berberiste, intraprendendo iniziative che introdussero parzialmente la lingua berbera in campo educativo. La primavera araba vide una ripresa delle istanze berberiste all'interno delle proteste di piazza. Il berbero venne riconosciuto come lingua ufficiale in Marocco nel 2011 e in Algeria nel 2016.

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Lo sapevi che...

Una moonlight tower o moontower è una struttura di pubblica illuminazione, progettata per illuminare di notte alcune zone di una città. Molto diffuse verso la fine del XIX secolo in varie città degli Stati Uniti, vennero ideate come alternativa ai lampioni dotati di lampade ad arco, uno dei metodi di illuminazione elettrica più comune all'epoca; questi necessitavano di numerose, piccole e poco efficienti lampadine, motivo per il quale venivano considerati eccessivamente costosi. Nonostante ciò, alcune di queste costruzioni venero utilizzate in aggiunta ai lampioni stessi. Le torri, alte da 30 fino a 90 metri, furono progettate per illuminare l'area comprendente un isolato o un insieme degli stessi, utilizzando il principio della legge dell'inverso del quadrato. Con la diffusione di lampioni dotati di lampade a incandescenza sempre più funzionali, le moonlight towers cominciarono a diminuire.

Una delle Moonlight towers di Austin, specificatamente quella vicino alla sede centrale del Dipartimento dei trasporti del Texas, risulta essere l'unico esemplare ancora in funzione. La sua forma è servita da ispirazione per la progettazione delle torri-faro statunitensi durante gli anni '60 e '70.

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