Lorsica (original) (raw)

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Lorsicacomune
Lorsica – Stemma Lorsica – Bandiera
Lorsica – VedutaLorsica – VedutaL'abitato di Lorsica con, a destra, la chiesa locale
Localizzazione
Stato Bandiera dell'Italia Italia
Regione Liguria
Città metropolitana Genova
Amministrazione
Sindaco Alessandro Graziadelli (lista civica di centro-destra Lorsica verso il futuro) dal 27-5-2019 (2º mandato dal 10-6-2024)
Data di istituzione 1861
Territorio
Coordinate 44°25′46.25″N 9°16′04.3″E44°25′46.25″N, 9°16′04.3″E (Lorsica)
Altitudine 343 m s.l.m.
Superficie 17,72 km²
Abitanti 394[1] (31-8-2023)
Densità 22,23 ab./km²
Frazioni Acqua di Sopra, Barbagelata, Castagneto, Figarolo (sede comunale), Lorsica, Verzi
Comuni confinanti Cicagna, Favale di Malvaro, Moconesi, Montebruno, Neirone, Orero, Rezzoaglio, Torriglia
Altre informazioni
Cod. postale 16045
Prefisso 0185
Fuso orario UTC+1
Codice ISTAT 010030
Cod. catastale E695
Targa GE
Cl. sismica zona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climatica zona E, 2 292 GG[3]
Nome abitanti lorsicesi
Patrono santa Caterina da Genova
Giorno festivo 22 marzo
Cartografia
Mappa di localizzazione: ItaliaLorsicaLorsica
Lorsica – MappaLorsica – MappaPosizione del comune di Lorsica nella città metropolitana di Genova
Modifica dati su Wikidata · Manuale

Lòrsica (Lòrsega in ligure[4]) è un comune italiano sparso di 394 abitanti[1] della città metropolitana di Genova in Liguria, noto per la produzione artigianale di sete damascate. Possiede alcune cave di ardesia. La sede comunale è situata nella frazione di Figarolo.

Il territorio del comune è situato nella val Fontanabuona, nei pressi del torrente Tirello. Le località di Costafinale, Scorticata e Pian della Chiesa fanno parte dell'exclave di Barbagelata, che si estende in alta val Trebbia e, in minima parte, in val d'Aveto.

Tra le vette del territorio il monte Pietrabianca (1198 m), il monte Larnaia (1185 m), il monte Rondanara (1048 m), il monte Verzi (774 m).

La vecchia chiesa di Barbagelata

Il paese divenne dominio feudale della famiglia Malaspina a partire dal 1174 e in seguito dei conti Fieschi di Lavagna. Nel 1433 la famiglia fliscana cedette il feudo alla Repubblica di Genova, seguendone le sorti, ed è proprio da questo secolo che, con la collaborazione degli artigiani genovesi, prese corpo la fortunata lavorazione della seta e la produzione dei damaschi.

Nel 1797 con la dominazione francese di Napoleone Bonaparte la costituita municipalità di Lorsica rientrò dal 2 dicembre nel dipartimento del Golfo del Tigullio, con capoluogo Rapallo, all'interno della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile del 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, Lorsica rientrò nel VI cantone, come capoluogo, della giurisdizione del Tigullio e dal 1803 centro principale del II cantone del Golfo del Tigullio nella giurisdizione dell'Entella. Annesso al Primo Impero francese, dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nel dipartimento degli Appennini.

Nel 1815 fu inglobato nel Regno di Sardegna, secondo le decisioni del congresso di Vienna del 1814, che sottopose la municipalità di Lorsica nella provincia di Chiavari sotto la divisione di Genova. Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nel VI mandamento di Cicagna del circondario di Chiavari dell'allora provincia di Genova, nel Regno d'Italia.

Nel corso della seconda guerra mondiale la frazione di Barbagelata, per la sua collocazione strategica, fu un avamposto importante per le formazioni partigiane. Per questo motivo, nel corso di un rastrellamento, fu data alle fiamme dai nazi-fascisti. L'incendio avvenne nella notte fra il 12 il 13 agosto 1944. In quella occasione furono uccisi tre contadini che erano stati utilizzati come guide[5].

Dal 1973 al 30 aprile 2011 ha fatto parte della Comunità montana Fontanabuona.

Stemma

«D'azzurro, all'orso grigio ritto, linguato ed armato di rosso con le sette stelle dell'Orsa Minore d'oro. Sotto lo scudo su lista d'azzurro con le estremità bifide svolazzanti, il motto in caratteri maiuscoli d'oro: Non Novi Noctem. Ornamenti esteriori da Comune.[6]»

Gonfalone

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica n° 736 del 27 febbraio 1980.[7][6] Nello stemma è raffigurato un orso rampante e tale simbolo potrebbe essere ricercato nell'antico toponimo del comune; secondo alcune fonti storiche la primitiva denominazione Orsica deriverebbe proprio dalla presenza di questi animali. Le stelle corrisponderebbero all costellazione dell'Orsa Minore.

La chiesa parrocchiale di Nostra Signora Annunziata a Lorsica

La borgata di Rossarino a Figarolo

Abitanti censiti[8]

Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2022, i cittadini stranieri residenti a Lorsica sono 14[9].

Il museo del Damasco e della storia del territorio

Alla storica tradizione e produzione locale dei damaschi è stato dedicato il 30 giugno del 2007 il museo del damasco e della storia del territorio vicino all'unica azienda locale operante nel settore.

Presso la frazione di Monteghirfo, divisa amministrativamente con il comune di Favale di Malvaro, è stato istituito nel 1975 un museo etnografico all'interno della casa natale di Maria Ferretti. Il museo descrive nel suo complesso la rappresentazione scenica, la vita quotidiana, di una tipica famiglia contadina di fine Ottocento con la presenza di oggetti, mobili e attrezzi da lavoro dell'epoca.

Il territorio comunale comprende, oltre all'abitato di Lorsica, le frazioni di Acqua di Sopra, Barbagelata, Castagnelo, Figarolo, Verzi per un totale di 17,72 km2[10]. Le località di Costafinale, Scorticata e Pian della Chiesa fanno parte dell'exclave di Barbagelata, che si estende in val Trebbia e, in minima parte, in val d'Aveto. Dalla frazione, attraverso sentieri boschivi, è possibile raggiungere la vetta del monte Caucaso (1.245 m).

Confina a nord con il comune di Favale di Malvaro, a sud con Cicagna e Orero, ad ovest con Moconesi e ad est con Rezzoaglio e Orero. L'exclave di Barbagelata confina a nord con l'exclave di Moconesi e il comune di Montebruno, a sud con Neirone e Favale di Malvaro, ad ovest con Torriglia e Neirone, e ad est con Montebruno e Rezzoaglio.

La chiesa di Nostra Signora dell'Orto presso la frazione di Castagnelo

Tradizionalmente l'economia comunale fu basata anticamente sulla produzione tessile, in particolare la lavorazione della seta e dei damaschi arabeschi.[11] Questa attività, effettuata maggiormente da manodopera femminile, è stata particolarmente attiva fino al XIX secolo e le prime notizie storiche sulla lavorazione dei tessuti risalgono al XV secolo; a Lorsica venivano prodotte le pregiate sete e trasportate a manodopera conclusa nel porto di Genova per essere poi esportate in Italia e in tutta Europa.

Attualmente è rimasta un'unica azienda artigianale che mantiene la tradizione utilizzando telai originali datati all'inizio del XX secolo.

Nel territorio sono presenti cave per l'estrazione dell'ardesia a Verzi, finalizzata ad un uso edilizio ed a elementi d'arredo, oppure artistico.[11]

Il centro di Lorsica è attraversato principalmente dalla strada provinciale 24 di Lorsica che gli permette il collegamento stradale con la strada provinciale 23 della Scoglina, a sud ovest presso la località di Acqua di Sopra, e a nord con la strada provinciale 25 di Orero nell'omonimo comune fontanino. L'exclave di Barbagelata è raggiungibile invece dalla strada provinciale 56, distante dal capoluogo comunale circa 20 km dopo aver attraversato il territorio comunale di Favale di Malvaro.

Dal comune di Cicagna un servizio di trasporto pubblico locale gestito dall'AMT garantisce quotidiani collegamenti bus con Lorsica e per le altre località del territorio comunale.

Il municipio presso la sede comunale di Figarolo

| Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | | | -------------- | --------------- | ----------------------- | -------------------------------------------------------------------------------------------- | ---------------------------------- | | | 28 giugno 1985 | 22 giugno 1990 | Maria Teresa De Martini | Partito Liberale Italiano | Sindaco | | | 22 giugno 1990 | 24 aprile 1995 | Maria Teresa De Martini | Indipendente | Sindaco | | | 24 aprile 1995 | 14 giugno 1999 | Maria Teresa De Martini | lista civica | Sindaco | | | 14 giugno 1999 | 14 giugno 2004 | Maria Teresa De Martini | Per il futuro di Lorsica(lista civica) | Sindaco | | | 14 giugno 2004 | 8 giugno 2009 | Aulo De Ferrari | Insieme per Lorsica(lista civica di centro-destra) | Sindaco | | | 8 giugno 2009 | 25 maggio 2014 | Aulo De Ferrari | Per il bene di Lorsica(lista civica di centro-destra) | Sindaco | | | 25 maggio 2014 | 27 maggio 2019 | Aulo De Ferrari | Per il bene di Lorsica(lista civica di centro-destra) | Sindaco | | | 27 maggio 2019 | 10 giugno 2024 | Alessandro Graziadelli | Lorsica verso il futuro(lista civica di centro-destra) | Sindaco | | | 10 giugno 2024 | in carica | Alessandro Graziadelli | Lorsica verso il futuro(lista civica di centro-destra) | Sindaco | |

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
  5. ^ ANPI, Patria Indipendente[_collegamento interrotto_]
  6. ^ a b c Comune di Lorsica – (GE), su araldicacivica.it. URL consultato il 6 novembre 2011.
  7. ^ Lorsica, su Archivio Centrale dello Stato.
  8. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
  9. ^ Cittadini stranieri residenti secondo i dati Istat del 31-12-2022, su demo.istat.it. URL consultato il 18 ottobre 2021.
  10. ^ Fonte dallo Statuto Comunale di Lorsica
  11. ^ a b Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 1, Roma, A.C.I., 1985, p. 10.
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