alessia zabatino | IUAV University Venice (original) (raw)

Books by alessia zabatino

Research paper thumbnail of III. I dispositivi abilitanti per una politica di sviluppo place-based

Research paper thumbnail of III. I dispositivi abilitanti per una politica di sviluppo place-based

Research paper thumbnail of Le Madonie

Viaggio in Italia. Racconto di un paese difficile e bellissimo, 2017

Research paper thumbnail of III. Cittadinanza attiva e partecipazione

Riabitare l'Italia. Le aree interne tra abbandoni e riconquiste., 2018

Tra le caratteristiche più rilevanti delle strategie, delle politiche e dei programmi per lo svil... more Tra le caratteristiche più rilevanti delle strategie, delle politiche e dei programmi per lo sviluppo delle aree interne vi è l'investimento sui sog-getti presenti nel territorio, nella convinzione che essi, ove si mobilitino e mettano in comune le proprie risorse materiali e immateriali, possano fare la differenza. Questa assunzione è al centro della stessa Strategia na-zionale per le aree interne, nella chiave della co-progettazione. Uno dei soggetti più rilevanti da considerare, in proposito, è l'insie-me di organizzazioni che si possono identificare come «di cittadinanza attiva» o «di attivismo civico», intendendo con queste espressioni for-me di azione collettiva per l'interesse generale che hanno luogo nel ci-clo delle politiche pubbliche. Considerata la rilevanza del fenomeno, è opportuno dedicare le pagine che seguono alla presenza e all'azione delle organizzazioni civiche nelle aree interne. Sullo sfondo della trattazione che segue vi sono tre domande che, nella logica di questo volume, hanno un'importanza non secondaria. La prima domanda è quale sia l'ammontare di «risorse civiche» delle aree interne. La seconda è in quali campi di policy rilevanti per la con-dizione delle aree interne queste organizzazioni siano operanti e con quali modalità. La terza domanda è quale sia l'intensità dei legami di collaborazione o partnership che queste organizzazioni stringono con altri soggetti a beneficio del territorio. In sintesi, si tratta di offrire una visione più approfondita e articolata del contributo che le risorse civi-che possono fornire allo sviluppo delle aree interne, cosicché si possa tenere debitamente conto della loro esistenza nella definizione, nella messa in opera e nella valutazione di un'adeguata strategia al riguardo. Nelle pagine che seguono, questo compito viene svolto prendendo come riferimento 16 delle 72 aree interne individuate nella Strategia na-435 RIABITARE L'ITALIA * Questo saggio è il frutto di un lavoro di analisi e di riflessione comune agli autori. Tuttavia la stesura materiale delle singole parti è da attribuire per i paragrafi 2 e 3 a Giovanni Moro, mentre i paragrafi 4 e 5 sono stati redatti da Alessia Zabatino con il supporto di Giovanni Carrosio. Riabitare-parte 4_imp.qxp_Layout 1 26/11/18 15:06 Pagina 435

Papers by alessia zabatino

Research paper thumbnail of Cittadinanza attiva e partecipazione

Tra le caratteristiche pi\uf9 rilevanti delle strategie, delle politiche e dei programmi per lo s... more Tra le caratteristiche pi\uf9 rilevanti delle strategie, delle politiche e dei programmi per lo sviluppo delle aree interne vi \ue8 l\u2019investimento sui soggetti presenti nel territorio, nella convinzione che essi, ove si mobilitino e mettano in comune le proprie risorse materiali e immateriali, possano fare la differenza. Questa assunzione \ue8 al centro della stessa Strategia nazionale per le aree interne, nella chiave della co-progettazione. Uno dei soggetti pi\uf9 rilevanti da considerare, in proposito, \ue8 l\u2019insieme di organizzazioni che si possono identi\ufb01care come \uabdi cittadinanza attiva\ubb o \uabdi attivismo civico\ubb, intendendo con queste espressioni forme di azione collettiva per l\u2019interesse generale che hanno luogo nel ciclo delle politiche pubbliche. Considerata la rilevanza del fenomeno, \ue8 opportuno dedicare le pagine che seguono alla presenza e all\u2019azione delle organizzazioni civiche nelle aree interne. Sullo sfondo della trattazione che...

Research paper thumbnail of LO SVILUPPO \uc8 POSSIBILIT\uc0 DI AGIRE PROGETTARE E METTERE IN OPERA POLITICHE DI SVILUPPO LOCALE ABILITANTI PER LE PERSONE, LE ORGANIZZAZIONI E I TERRITORI

Questa ricerca si domanda: le politiche di sviluppo locale come possono abilitare persone e organ... more Questa ricerca si domanda: le politiche di sviluppo locale come possono abilitare persone e organizzazioni a diventare attivatori e protagonisti dei processi di sviluppo del proprio territorio? E, in particolare, come possono abilitare coloro i quali possono essere considerati agenti di cambiamento ad essere i protagonisti dei processi di sviluppo locale?\ua0 La tesi ripercorre la storia dello sviluppo locale in Italia con una precisa lente di osservazione: chi sono stati, nel corso della storia, i soggetti locali abilitati ad influire sulle politiche di sviluppo del proprio territorio? Di quale \u2018comunit\ue0\u2019 si sono occupate le politiche di sviluppo locale del nostro Paese nel corso del tempo? L\u2019analisi si sofferma in particolar modo sull\u2019approccio place-based e il disegno della Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI), una politica sperimentale di sviluppo, prototipo dell\u2019approccio place-based per le politiche di coesione del periodo 2014-2020, che p...

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Patti educativi territoriali e percorsi abilitanti. Un'indagine esplorativa, 2021

Il Rapporto “Patti Educativi Territoriali e percorsi abilitanti. Un’indagine esplorativa” del For... more Il Rapporto “Patti Educativi Territoriali e percorsi abilitanti. Un’indagine esplorativa” del Forum Disuguaglianze e Diversità, partendo da esperienze territoriali, esplora la natura, le finalità e i cambiamenti generati da Patti educativi e dalle Alleanze educative che si differenziano per il livello di formalità e la prospettiva temporale dell’intervento, ma sono accomunati dalla collaborazione tra enti locali, scuole e altri soggetti della “comunità educante” con il fine di contrastare le disuguaglianze educative attraverso l’intervento sui diversi fattori che le determinano, soggettivi e di contesto, dentro e fuori la scuola. L’indagine sui Patti educativi territoriali e le Alleanze educative nasce con l’obiettivo di porre le basi conoscitive a supporto di un’azione di advocacy del Forum Disuguaglianze e Diversità per la promozione di un’agenda politica sull’uguaglianza e sull’equità in educazione (intesa come uguaglianza di opportunità), a partire da alcune esperienze territoriali.

Research paper thumbnail of Qualche definizione da esperienze mirate all'innovazione culturale

The term «cultural innovator» refers to various people and groups throughout Italy that lead exis... more The term «cultural innovator» refers to various people and groups throughout Italy that lead existing culture past its traditional boundaries: mixing productive sectors, working with citizens, innovating production methods, improving the quality of life, and promoting the development of the territory. They work in collaborative frameworks and are often involved in both research and activism. Two case studies about cultural innovators are presented here, showing them working in very different contexts: Sicily and Trentino Alto Adige. Cultural innovation is made of transversal and multidimensional processes and projects, and therefore traditional methods of measurement are not able to capture all the effects of cultural innovation. What should we measure - and how should we measure it - in order to reveal the impacts of cultural innovation?

Research paper thumbnail of Open Innovation and Sustainable Value in Cultural Productions

In the field of innovation studies, open innovation (Chesbrough, 2008) identifies a participative... more In the field of innovation studies, open innovation (Chesbrough, 2008) identifies a participative model based on the involvement of lead users in the creative process. This approach is recalled by the experience of “Produzioni dal basso,” an independent web platform used to financially support artistic and cultural projects through micro-shares subscribed by a community of users. The model involves users in a participative context of production (Green 2007) and has been extensively applied to cultural products supporting the change from a mass market to a complex set of niches and different interests (Dal Pozzolo 2008; Anderson 2007). This paper is part of a research aiming to investigate the world of open innovation in cultural contexts. We propose a qualitative analysis (Cardano 2003) of three case studies : Malastrada.Film in film production, E.S.P. Esperimenti Scenici Permanenti in theatre, and Controprogetto in design. These represent different experiences of cultural productio...

Research paper thumbnail of Open Innovation and Sustainable Value in Cultural Productions

Research paper thumbnail of Qualche definizione da esperienze mirate all'innovazione culturale

Rivista Economia della Cultura 1/2015 - Il Mulino , 2015

1. L'innovazione che (non) si autodefinisce Nel Rapporto Annuale delle Fondazioni 2013-2014, Gari... more 1. L'innovazione che (non) si autodefinisce Nel Rapporto Annuale delle Fondazioni 2013-2014, Gariboldi e Mazzoleni dedicano uno spazio ai processi di sovvenzionamento di progetti di innovazione sociale e culturale da parte di soggetti privati 1 : dal 2011 al 2014 si contano 30 bandi promossi a livello nazionale da fondazioni bancarie e d'impresa e dall'Associazione Doppiozero e CheFare. Questi bandi finanziano imprese e progetti culturali in cui la cultura è un fattore di coesione, di inclusione sociale, di sviluppo, di innovazione sociale. Dai 4000 progetti presentati emerge una fervida attività culturale lungo tutta la penisola. È un "fare cultura" che esce dai propri confini tradizionali e attraversa tanto i settori produttivi quanto la società civile, innovando le modalità di produzione e migliorando la qualità della vita, incentivando lo sviluppo del territorio. Con la stessa forza emergono progetti in cui è evidente la necessità di sperimentare nuove modalità di produzione e gestione, per attività e beni culturali, modalità che siano sostenibili economicamente e socialmente, che si autoalimentino, sia su un piano economico che di contenuti, attraverso una relazione costante con il contesto di riferimento. Nell'ottobre 2014 il Nuove Pratiche Fest, organizzato da CLAC a Palermo, viene presentato come una "occasione di incontro tra le esperienze più interessanti e innovative nel campo dell'innovazione culturale e sociale" 2. Cristina Alga, fondatrice di CLAC insieme a Filippo Pistoia, descrive così la comunità che ha partecipato al festival: "Chi ha partecipato ad un festival chiamato Nuove Pratiche Fest #innovazioneculturale è andato da chi si occupa di crowdfunding, all'editore, allo scrittore intellettuale. Vuol dire che c'è un riconoscersi in una definizione di innovazione culturale che viene dall'innovazione sociale […] non voglio dire che non riconosco una specificità del culturale, ma mi sembra che la maggior parte delle questioni di cui dibattiamo, come l'utilizzo degli spazi pubblici, l'economia della condivisione, il lavoro autonomo, sono cose che, pur mantenendo la specificità del lavoro sociale classicamente inteso e del *

Drafts by alessia zabatino

Research paper thumbnail of Cosa ci insegnano 2 anni e mezzo di Sistema di monitoraggio informazione e collaborazione nel

sicuriperdavvero.it, 2019

SIS.M.I.CO. è l'acronimo di un programma di attività che ActionAid ha messo in atto subito dopo i... more SIS.M.I.CO. è l'acronimo di un programma di attività che ActionAid ha messo in atto subito dopo il sisma del 24 agosto 2016, il primo sisma del cosiddetto terremoto del Centro Italia che tra agosto 2016 e gennaio 2017 ha colpito la Valle del Tronto, i Monti Sibillini, i Monti della Laga e i Monti dell'Alto Aterno con 4 violente scosse, provocando la morte di 299 persone e ingenti danni, unendo quattro regioni d'Italia (Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo) in una catastrofe, un presente da ricostruire e un futuro da ripensare. ActionAid è dunque intervenuta con il SIStema di Monitoraggio, Informazione e Collaborazione (SIS.M.I.CO.) per supportare l'emersione e l'ascolto dei bisogni delle comunità locali, per agevolare il dialogo tra queste ultime e le istituzioni, per garantire informazione trasparente e monitorare la gestione dell'emergenza e della ricostruzione. Il programma è composto da diverse attività, la maggior parte delle quali nate per rispondere alle esigenze delle comunità locali via via rilevate attraverso il lavoro di campo. Questo contributo non intende entrare nel dettaglio di tutte le attività realizzate e in corso, ma solo darne una panoramica, ritenendo più utile approfondire quelle che hanno determinato elementi di apprendimento non solo per la nostra organizzazione. SIS.M.I.CO. in sintesi Le attività di SIS.M.I.CO. possono essere suddivise in quattro gruppi: i servizi di supporto alle comunità e all'associazionismo, l'attività con le scuole, una piattaforma on line, il dialogo con le istituzioni. ActionAid ha supportato la costituzione di alcune realtà associative del territorio di Arquata del Tronto, Camerino e Accumoli, dando poi un accompagnamento di lungo periodo volto all'identificazione dei bisogni, alla progettazione di attività e alla valorizzazione del protagonismo dei cittadini.

Research paper thumbnail of Per una politica pubblica della ricostruzione Il racconto di un work in progress

sicuriperdavvero.it, 2019

Sette territori italiani negli ultimi 50 anni sono stati devastati da violenti terremoti, tre dei... more Sette territori italiani negli ultimi 50 anni sono stati devastati da violenti terremoti, tre dei quali nell'ultimo decennio (Friuli Venezia Giulia nel 1976, Irpinia nel 1980, Marche e Umbria nel 1997, Abruzzo nel 2009, Emilia Romagna nel 2012, Centro Italia nel 2016). Nel nostro paese non esiste però una politica nazionale per la ricostruzione e lo sviluppo post sisma. Questa mancanza ha generato disuguaglianze fra i diritti riconosciuti ai cittadini dei diversi territori terremotati e ha comportato nel tempo una produzione elevata e disomogenea di ordinanze e conseguenti procedure. Il 13 ottobre 2018 il Festival della Partecipazione ha dunque dato spazio ad un evento intitolato "Per una politica pubblica della ricostruzione e dello sviluppo" curato dal Comitato Scientifico del Festival con il contributo del Forum Diseguaglianze Diversità, di ActionAid e di CittadinanzAttiva, con lo scopo di avviare un percorso di lavoro per la redazione di policy advice per una politica nazionale per la ricostruzione e lo sviluppo dei territori colpiti da terremoto. Con la consapevolezza che un tale percorso non possa che partire dalla voce di chi ha già vissuto tale esperienza, l'evento ha visto la partecipazione di 40 amministratori locali, rappresentanti di associazioni e comitati, cittadine e cittadini provenienti dai territori italiani colpiti dai sismi degli ultimi 50 anni.

Research paper thumbnail of III. I dispositivi abilitanti per una politica di sviluppo place-based

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Research paper thumbnail of Le Madonie

Viaggio in Italia. Racconto di un paese difficile e bellissimo, 2017

Research paper thumbnail of III. Cittadinanza attiva e partecipazione

Riabitare l'Italia. Le aree interne tra abbandoni e riconquiste., 2018

Tra le caratteristiche più rilevanti delle strategie, delle politiche e dei programmi per lo svil... more Tra le caratteristiche più rilevanti delle strategie, delle politiche e dei programmi per lo sviluppo delle aree interne vi è l'investimento sui sog-getti presenti nel territorio, nella convinzione che essi, ove si mobilitino e mettano in comune le proprie risorse materiali e immateriali, possano fare la differenza. Questa assunzione è al centro della stessa Strategia na-zionale per le aree interne, nella chiave della co-progettazione. Uno dei soggetti più rilevanti da considerare, in proposito, è l'insie-me di organizzazioni che si possono identificare come «di cittadinanza attiva» o «di attivismo civico», intendendo con queste espressioni for-me di azione collettiva per l'interesse generale che hanno luogo nel ci-clo delle politiche pubbliche. Considerata la rilevanza del fenomeno, è opportuno dedicare le pagine che seguono alla presenza e all'azione delle organizzazioni civiche nelle aree interne. Sullo sfondo della trattazione che segue vi sono tre domande che, nella logica di questo volume, hanno un'importanza non secondaria. La prima domanda è quale sia l'ammontare di «risorse civiche» delle aree interne. La seconda è in quali campi di policy rilevanti per la con-dizione delle aree interne queste organizzazioni siano operanti e con quali modalità. La terza domanda è quale sia l'intensità dei legami di collaborazione o partnership che queste organizzazioni stringono con altri soggetti a beneficio del territorio. In sintesi, si tratta di offrire una visione più approfondita e articolata del contributo che le risorse civi-che possono fornire allo sviluppo delle aree interne, cosicché si possa tenere debitamente conto della loro esistenza nella definizione, nella messa in opera e nella valutazione di un'adeguata strategia al riguardo. Nelle pagine che seguono, questo compito viene svolto prendendo come riferimento 16 delle 72 aree interne individuate nella Strategia na-435 RIABITARE L'ITALIA * Questo saggio è il frutto di un lavoro di analisi e di riflessione comune agli autori. Tuttavia la stesura materiale delle singole parti è da attribuire per i paragrafi 2 e 3 a Giovanni Moro, mentre i paragrafi 4 e 5 sono stati redatti da Alessia Zabatino con il supporto di Giovanni Carrosio. Riabitare-parte 4_imp.qxp_Layout 1 26/11/18 15:06 Pagina 435

Research paper thumbnail of Cittadinanza attiva e partecipazione

Tra le caratteristiche pi\uf9 rilevanti delle strategie, delle politiche e dei programmi per lo s... more Tra le caratteristiche pi\uf9 rilevanti delle strategie, delle politiche e dei programmi per lo sviluppo delle aree interne vi \ue8 l\u2019investimento sui soggetti presenti nel territorio, nella convinzione che essi, ove si mobilitino e mettano in comune le proprie risorse materiali e immateriali, possano fare la differenza. Questa assunzione \ue8 al centro della stessa Strategia nazionale per le aree interne, nella chiave della co-progettazione. Uno dei soggetti pi\uf9 rilevanti da considerare, in proposito, \ue8 l\u2019insieme di organizzazioni che si possono identi\ufb01care come \uabdi cittadinanza attiva\ubb o \uabdi attivismo civico\ubb, intendendo con queste espressioni forme di azione collettiva per l\u2019interesse generale che hanno luogo nel ciclo delle politiche pubbliche. Considerata la rilevanza del fenomeno, \ue8 opportuno dedicare le pagine che seguono alla presenza e all\u2019azione delle organizzazioni civiche nelle aree interne. Sullo sfondo della trattazione che...

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Questa ricerca si domanda: le politiche di sviluppo locale come possono abilitare persone e organ... more Questa ricerca si domanda: le politiche di sviluppo locale come possono abilitare persone e organizzazioni a diventare attivatori e protagonisti dei processi di sviluppo del proprio territorio? E, in particolare, come possono abilitare coloro i quali possono essere considerati agenti di cambiamento ad essere i protagonisti dei processi di sviluppo locale?\ua0 La tesi ripercorre la storia dello sviluppo locale in Italia con una precisa lente di osservazione: chi sono stati, nel corso della storia, i soggetti locali abilitati ad influire sulle politiche di sviluppo del proprio territorio? Di quale \u2018comunit\ue0\u2019 si sono occupate le politiche di sviluppo locale del nostro Paese nel corso del tempo? L\u2019analisi si sofferma in particolar modo sull\u2019approccio place-based e il disegno della Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI), una politica sperimentale di sviluppo, prototipo dell\u2019approccio place-based per le politiche di coesione del periodo 2014-2020, che p...

Research paper thumbnail of Patti educativi territoriali e percorsi abilitanti. Un'indagine esplorativa

Patti educativi territoriali e percorsi abilitanti. Un'indagine esplorativa, 2021

Il Rapporto “Patti Educativi Territoriali e percorsi abilitanti. Un’indagine esplorativa” del For... more Il Rapporto “Patti Educativi Territoriali e percorsi abilitanti. Un’indagine esplorativa” del Forum Disuguaglianze e Diversità, partendo da esperienze territoriali, esplora la natura, le finalità e i cambiamenti generati da Patti educativi e dalle Alleanze educative che si differenziano per il livello di formalità e la prospettiva temporale dell’intervento, ma sono accomunati dalla collaborazione tra enti locali, scuole e altri soggetti della “comunità educante” con il fine di contrastare le disuguaglianze educative attraverso l’intervento sui diversi fattori che le determinano, soggettivi e di contesto, dentro e fuori la scuola. L’indagine sui Patti educativi territoriali e le Alleanze educative nasce con l’obiettivo di porre le basi conoscitive a supporto di un’azione di advocacy del Forum Disuguaglianze e Diversità per la promozione di un’agenda politica sull’uguaglianza e sull’equità in educazione (intesa come uguaglianza di opportunità), a partire da alcune esperienze territoriali.

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The term «cultural innovator» refers to various people and groups throughout Italy that lead exis... more The term «cultural innovator» refers to various people and groups throughout Italy that lead existing culture past its traditional boundaries: mixing productive sectors, working with citizens, innovating production methods, improving the quality of life, and promoting the development of the territory. They work in collaborative frameworks and are often involved in both research and activism. Two case studies about cultural innovators are presented here, showing them working in very different contexts: Sicily and Trentino Alto Adige. Cultural innovation is made of transversal and multidimensional processes and projects, and therefore traditional methods of measurement are not able to capture all the effects of cultural innovation. What should we measure - and how should we measure it - in order to reveal the impacts of cultural innovation?

Research paper thumbnail of Open Innovation and Sustainable Value in Cultural Productions

In the field of innovation studies, open innovation (Chesbrough, 2008) identifies a participative... more In the field of innovation studies, open innovation (Chesbrough, 2008) identifies a participative model based on the involvement of lead users in the creative process. This approach is recalled by the experience of “Produzioni dal basso,” an independent web platform used to financially support artistic and cultural projects through micro-shares subscribed by a community of users. The model involves users in a participative context of production (Green 2007) and has been extensively applied to cultural products supporting the change from a mass market to a complex set of niches and different interests (Dal Pozzolo 2008; Anderson 2007). This paper is part of a research aiming to investigate the world of open innovation in cultural contexts. We propose a qualitative analysis (Cardano 2003) of three case studies : Malastrada.Film in film production, E.S.P. Esperimenti Scenici Permanenti in theatre, and Controprogetto in design. These represent different experiences of cultural productio...

Research paper thumbnail of Open Innovation and Sustainable Value in Cultural Productions

Research paper thumbnail of Qualche definizione da esperienze mirate all'innovazione culturale

Rivista Economia della Cultura 1/2015 - Il Mulino , 2015

1. L'innovazione che (non) si autodefinisce Nel Rapporto Annuale delle Fondazioni 2013-2014, Gari... more 1. L'innovazione che (non) si autodefinisce Nel Rapporto Annuale delle Fondazioni 2013-2014, Gariboldi e Mazzoleni dedicano uno spazio ai processi di sovvenzionamento di progetti di innovazione sociale e culturale da parte di soggetti privati 1 : dal 2011 al 2014 si contano 30 bandi promossi a livello nazionale da fondazioni bancarie e d'impresa e dall'Associazione Doppiozero e CheFare. Questi bandi finanziano imprese e progetti culturali in cui la cultura è un fattore di coesione, di inclusione sociale, di sviluppo, di innovazione sociale. Dai 4000 progetti presentati emerge una fervida attività culturale lungo tutta la penisola. È un "fare cultura" che esce dai propri confini tradizionali e attraversa tanto i settori produttivi quanto la società civile, innovando le modalità di produzione e migliorando la qualità della vita, incentivando lo sviluppo del territorio. Con la stessa forza emergono progetti in cui è evidente la necessità di sperimentare nuove modalità di produzione e gestione, per attività e beni culturali, modalità che siano sostenibili economicamente e socialmente, che si autoalimentino, sia su un piano economico che di contenuti, attraverso una relazione costante con il contesto di riferimento. Nell'ottobre 2014 il Nuove Pratiche Fest, organizzato da CLAC a Palermo, viene presentato come una "occasione di incontro tra le esperienze più interessanti e innovative nel campo dell'innovazione culturale e sociale" 2. Cristina Alga, fondatrice di CLAC insieme a Filippo Pistoia, descrive così la comunità che ha partecipato al festival: "Chi ha partecipato ad un festival chiamato Nuove Pratiche Fest #innovazioneculturale è andato da chi si occupa di crowdfunding, all'editore, allo scrittore intellettuale. Vuol dire che c'è un riconoscersi in una definizione di innovazione culturale che viene dall'innovazione sociale […] non voglio dire che non riconosco una specificità del culturale, ma mi sembra che la maggior parte delle questioni di cui dibattiamo, come l'utilizzo degli spazi pubblici, l'economia della condivisione, il lavoro autonomo, sono cose che, pur mantenendo la specificità del lavoro sociale classicamente inteso e del *

Research paper thumbnail of Cosa ci insegnano 2 anni e mezzo di Sistema di monitoraggio informazione e collaborazione nel

sicuriperdavvero.it, 2019

SIS.M.I.CO. è l'acronimo di un programma di attività che ActionAid ha messo in atto subito dopo i... more SIS.M.I.CO. è l'acronimo di un programma di attività che ActionAid ha messo in atto subito dopo il sisma del 24 agosto 2016, il primo sisma del cosiddetto terremoto del Centro Italia che tra agosto 2016 e gennaio 2017 ha colpito la Valle del Tronto, i Monti Sibillini, i Monti della Laga e i Monti dell'Alto Aterno con 4 violente scosse, provocando la morte di 299 persone e ingenti danni, unendo quattro regioni d'Italia (Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo) in una catastrofe, un presente da ricostruire e un futuro da ripensare. ActionAid è dunque intervenuta con il SIStema di Monitoraggio, Informazione e Collaborazione (SIS.M.I.CO.) per supportare l'emersione e l'ascolto dei bisogni delle comunità locali, per agevolare il dialogo tra queste ultime e le istituzioni, per garantire informazione trasparente e monitorare la gestione dell'emergenza e della ricostruzione. Il programma è composto da diverse attività, la maggior parte delle quali nate per rispondere alle esigenze delle comunità locali via via rilevate attraverso il lavoro di campo. Questo contributo non intende entrare nel dettaglio di tutte le attività realizzate e in corso, ma solo darne una panoramica, ritenendo più utile approfondire quelle che hanno determinato elementi di apprendimento non solo per la nostra organizzazione. SIS.M.I.CO. in sintesi Le attività di SIS.M.I.CO. possono essere suddivise in quattro gruppi: i servizi di supporto alle comunità e all'associazionismo, l'attività con le scuole, una piattaforma on line, il dialogo con le istituzioni. ActionAid ha supportato la costituzione di alcune realtà associative del territorio di Arquata del Tronto, Camerino e Accumoli, dando poi un accompagnamento di lungo periodo volto all'identificazione dei bisogni, alla progettazione di attività e alla valorizzazione del protagonismo dei cittadini.

Research paper thumbnail of Per una politica pubblica della ricostruzione Il racconto di un work in progress

sicuriperdavvero.it, 2019

Sette territori italiani negli ultimi 50 anni sono stati devastati da violenti terremoti, tre dei... more Sette territori italiani negli ultimi 50 anni sono stati devastati da violenti terremoti, tre dei quali nell'ultimo decennio (Friuli Venezia Giulia nel 1976, Irpinia nel 1980, Marche e Umbria nel 1997, Abruzzo nel 2009, Emilia Romagna nel 2012, Centro Italia nel 2016). Nel nostro paese non esiste però una politica nazionale per la ricostruzione e lo sviluppo post sisma. Questa mancanza ha generato disuguaglianze fra i diritti riconosciuti ai cittadini dei diversi territori terremotati e ha comportato nel tempo una produzione elevata e disomogenea di ordinanze e conseguenti procedure. Il 13 ottobre 2018 il Festival della Partecipazione ha dunque dato spazio ad un evento intitolato "Per una politica pubblica della ricostruzione e dello sviluppo" curato dal Comitato Scientifico del Festival con il contributo del Forum Diseguaglianze Diversità, di ActionAid e di CittadinanzAttiva, con lo scopo di avviare un percorso di lavoro per la redazione di policy advice per una politica nazionale per la ricostruzione e lo sviluppo dei territori colpiti da terremoto. Con la consapevolezza che un tale percorso non possa che partire dalla voce di chi ha già vissuto tale esperienza, l'evento ha visto la partecipazione di 40 amministratori locali, rappresentanti di associazioni e comitati, cittadine e cittadini provenienti dai territori italiani colpiti dai sismi degli ultimi 50 anni.