Tommaso Vincenzo Pani (original) (raw)

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Tommaso Vincenzo Pani

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Tommaso Vincenzo PaniLiber Liber2015-03-06T11:21:51+01:00

Poco sappiamo di questo frate domenicano.

Nasce a Rimini, presumibilmente intorno alla metà degli anni trenta del ‘700, entra nell’Ordine Domenicano, studia a Bologna e si laurea in Sacra Teologia nel 1758. Nel 1761, diventa Professore (Lettore) di Filosofia.

Nel 1770 inizia la sua carriera d’Inquisitore ricevendo l’incarico di Secondo Assistente (Socius) del Commissario del Santo Offizio. Negli anni seguenti è nominato Inquisitore per la città e Diocesi di Faenza ed è proprio in questa città che pubblica, nel 1789, la sua prima e, a quanto consta, unica opera letteraria. Si tratta "Della Punizione degli eretici e del Tribunale della S. Inquisizione, Lettere apologetiche".

Il libro è scritto per combattere, nel secolo dei Lumi, quei "novatori, ridicoli filosofi senza senno, eruditi alla moda ed ignoranti politici i quali con vane ciance e menzogne e senza autorità e ragione, fanno ogni sforzo per iscreditare il tribunale della Fede". L’opera è talmente apprezzata da Pio VI che, nello stesso anno, nomina il Pani membro della Congregazione del S. Uffizio, con la qualifica di Commissario Generale. Poco dopo il Pontefice gli affida, come teologo (Qualificatore) nel processo, la disamina e la valutazione dei manoscritti di Cagliostro, contenenti le teorie, le tesi e i rituali della sua massoneria egiziana.

Morto, nel 1792, il suo celebre confratello P. Tommaso Maria Mamachi O.P., che era stato nominato Maestro del Sacro Palazzo solo l’anno precedente, il Pani, per volontà del Papa, viene designato a succedergli. L’incarico di Maestro del Sacro Palazzo, a vita e riservato ai soli domenicani, è prestigioso e vastissimo. Significa essere il Teologo del Pontefice ed il Supremo Censore della Chiesa (a lui è riservato il compito, in qualità di Assistente Perpetuodella Congregazione dell’Indice, di rilasciare l’Imprimatur su ogni pubblicazione) inoltre, Esaminatore teologo per la nomina dei Vescovi, Presidente, all’Archiginnasio la Sapienza, della Commissione dei Teologi per la concessione delle Lauree in Teologia e Filosofia, Consultore dell’Inquisizione, Prefetto per la correzione dei libri della Chiesa Orientale, Prelato della Congregazione dei Riti e… altro ancora!

Tuttavia il nostro autore, nonostante i gravosi impegni, non dimentica l’opera che gli ha procurato tanta fama presso il Pontefice e, nel 1795, ne pubblica una seconda edizione ampliandola e portando il numero delle lettere apologetiche da 28 a 41. L’annessione dello Stato Pontificio all’Impero Napoleonico, avvenuta nel 1809, vede la soppressione di tutte le Congregazioni Pontificie con la deportazione in Francia dei suoi componenti e quindi, presumibilmente, anche del Maestro del Sacro Palazzo. Il Pani, in data imprecisata, farà ritorno a Rimini, sua patria d’origine, e qui morirà, ormai ottuagenario e dispiaciuto per non essere stato richiamato in Roma da Pio VII, alla fine del 1814.

Suo successore verrà nominato, l’anno seguente, il sessantasettenne P. Filippo Anfossi O.P. Vicario Generale dei Domenicani.I tempi saranno pronti a mutare di nuovo con la Restaurazione ed il nuovo Maestro del Sacro Palazzo si illuderà di poter guardare indietro, al suo confratello Pani, per trovare il coraggio, da buon Inquisitore, di condannare ancora una volta, nel 1820 (!), il sistema copernicano.

Note biografiche a cura di Roberto Derossi.

Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)

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